Sardegna e rinnovabili, nuovo capitolo con protagonista un prete. Papa Francesco ha deciso per una Città del Vaticano tutta alimentata dalle rinnovabili, un impianto agrivoltaiaco dove insieme a frutta e verdura si produce energia (leggi qui). A Marrubiu, provincia di Oristano, un prete chiede di fermare le pale dell’eolico.

E’ legittimo tanto rumore per due pale in una zona artigianale della Sardegna?
Don Alessandro Enna, nonostante Papa Francesco, si è appellato alla Chiesa sarda che, secondo lui, dovrebbe “esprimersi in modo più forte per tutelare una terra che è la nostra madre“, una presa di posizione contro “lo scempio in atto nella nostra isola, con quello che viene chiamato l’assalto eolico“.
Ci può stare la critica al progetto sulla “chiesa romanica minacciata da un gigantesco parco eolico, marchiato Erg“, anche se poi non si tratta neanche di nuovo impianto ma di un rinnovo (meno pale ma più alte) di un parco già esistente da anni.
Il punto che stona parecchio nel testo è questo: “A pochi metri dalla zona industriale di Marrubiu (PIP) è in fase di montaggio una gigantesca torre con gigantesche pale visibilissime a chi transita sulla 131“.
Ma che valore paesaggistico può avere una zona industriale dove abitualmente si costruiscono dei capannoni e si fanno lavorazioni con materie prime con criticità ambientali? Altro che scempio, si dovrebbe benedire una tecnologia pulita che sostituisce idrocarburi e altre sostanze inquinanti per la salute umana.
Caro don Alessandro, ma il Papa?
Abbiamo contattato il sacerdote e chiesto il motivo che lo ha spinto a scrivere un articolo dal titolo: “Assalto eolico” anche a Marrubiu: un problema da non sottovalutare. (le virgolette le ha aggiunte dopo la nostra telefonata).

Si è giustificato con “ma si tratta di un corpo estraneo“. Estraneo quanto si vuole ma non emette gas nocivi per il clima e per la salute umana rispetto all’energia da fonti fossili.
Eppure nell’articolo il sacerdote scrive: “Personalmente sono a favore delle cosiddette energie alternative. Si impone, però una seria riflessione sulle modalità con una sapiente valutazione dei pro e dei contro“.
Una storia che parte nel lontano 2011
Siamo andati a vedere nel sito della Regione la storia di questo impianto. Risale al 2011 (sono passati ben 15 anni) con la presentazione alla Regione della richiesta di Via (valutazione di impatto ambientale”.
Ecco di cosa si tratta: “Realizzazione di un impianto eolico costituito da due aerogeneratori di potenza pari a 2.250 kW, per complessivi 4,5 MW, sito nell’area del Piano Insediamenti Produttivi (PIP) del comune di Marrubiu, a circa 2 km dal centro abitato“.
Più nel dettaglio: “Gli aerogeneratori proposti hanno altezza al mozzo pari a 79 metri, con diametro del rotore di 88 metri e altezza massima (apice pala) pari a 123 metri“.
Non bisogna fare neanche grandi lavori vista “la presenza di una linea in Media Tensione (MT) nelle vicinanze degli aerogeneratori“.

Niente di così impattante visto che pure i contrari a quella che viene definita invasione dell’eolico ripetono e sottolineano di non essere contrari alle rinnovabili ma solo di volerle inserite in contesti adeguati. Se non lo è un’area industriale?
Vade retro eolico
Insomma il sacerdote è chiaramente influenzato da un contesto di demonizzazione contro l’eolico dove convivono critiche legittime a una disinformazione totale sull’impatto e i benefici delle rinnovabili. Come dimostra questa incredibile storia poco allineata con il Laudato si’ di Papa Francesco.
spero a breve vadano avanti almeno le installazioni di fotovoltaico/agrivoltaico, per dare una prima ondata di energia, e in prospettiva l’eolico off-shore
faccio presente che in Spagna, dove hanno lo stesso problema di desertificazione dei suoli e mancanza d’acqua che c’è in Sicilia e Sardegna (con aggiunga di incendi),
hanno quasi 800 desalinizzatori industriali di grande taglia (mi pare tipicamente a osmosi inversa), energivori ma alimentati ad energia rinnovabile a basso costo, con cui ottengono il 56% dell’acqua spagnola e contrastano l’ìnaridimento dei suoli, oltre che con ombreggiamento parziale (agrivoltaico)
la resa dei desalinizzatori leggo è circa 2-4 metri cubi di acqua (2000-4000 litri) ogni 10 Kwh di energia
gli impianti di rinnovabili possono vendere l’energia immettendola genericamente in rete, a quel punto il costo del kwh è quello stabilito dal PUN orario nazionale, e tra poco dal PUN zonale (anche la Sardegna avra un suo PUN dedicato, che può oscilare un po rispetto alle altre zone; es Sicila avrà un buon PUN vist ele tante installazioni)
oppure possono anche fare contratti dedicati di fornitura parziale diretta con gli utilizzatori locali, contratti PPA, servirebbe un pò di iniziativa anche delle autorità locali, sollecitate in modo propositivo dagli abitanti
Salve, premetto che non è mia abitudine commentare articoli o post sui social, ma di fronte a questi articoli si capisce benissimo che la persona che li scrive è intenzionato a screditare in questo caso il prete e a far passare per “bello e utile” un impianto assai discutibile.
Forse perchè non essendo un millenian ho avuto modo di ammirare giornalisti come Montanelli o Enzo Biagi e utilizzare lo stesso termine “giornalista” per questi scrittori da tastiera mi fa pensare che qualcosa nell’evoluzione della professione è andato storto.
Nel merito vorrei dire che la pala eolica in questione semplicemente è inutile per qualunque cittadino comune solo per il fatto che chi l’ha installata (società DasWind S.r.l.) ha solamente un ritorno economico personale e non restituisce nessun vantaggio alla società. Il Papa ha installato in Vaticano degli impianti fotovoltaici di cui usufruisce direttamente, non gli ha installati per fare un favore ad altri privati, così come se la pala fosse stata installata dalla regione Sardegna o dal comune di Marrubiu nessuno avrebbe detto nulla, anzi ben venga, abbatti i costi di approvvigionamento energetico e riduci la produzione delle centrali a carbone o altro e con una pala hai salvato l’ambiente e magari decidi di installarla in un luogo poco impattante così non deturpi neanche il paesaggio. Il problema che si è fatto finta di non vedere è che questa installazione è di un privato che non paga alcuna royalty alla comunità, così come l’assalto eolico menzionato nell’articolo è contestato perché la Sardegna non ne ha bisogno. Dal punto di vista energetico siamo ampiamente autosufficienti e questo già basta per mettere in discussione tutto quello che è in eccesso, inoltre di tutto l’eccesso a noi sardi non rimane nulla. Quindi perché acconsentire a tutte queste installazioni? Che vantaggi abbiamo dal permettere una grossa installazione vicino alla storica basilica di Saccargia o vicino ai nuraghi di Barumini? Persone lungimiranti avrebbero puntato sulle visite turistiche o culturali in questi siti, sul valorizzare quei beni unici che abbiamo solo in Sardegna e non sul rovinare quel paesaggio che ci ha resi unici.
La pala installata a Marrubiu, che vedo benissimo dalla finestra di casa mia, ha il pilone centrale altro 120 mt a cui è stata aggiunta la navicella che misura una decina di metri e con le pale da 80 mt supererà nel punto altro i 220 mt., produrrà 4,5 MW (che è più del fabbisogno di un paese come Marrubiu) e non alimenterà neanche una lampadina in Sardegna ma renderà ricca la società che le installa consentendole anche di avere dei soldi da reinvestire per pagare dei cantastorie che andranno in giro a denigrare chi si esprime con buonsenso per la tutela del proprio territorio come ha fatto il nostro caro Don Alessandro.
Purtroppo la storia ci insegna che le grandi multinazionali hanno sempre usato questa strategia per farci digerire pillole amare, lo hanno fatto quando ti vendevano il tabacco e usavano spot e articoli di illustri giornalisti per convincerti che faceva bene alla salute, dopo abbiamo capito che era una truffa…. lo hanno fatto con l’industria del petrolio convincendoti che il petrolio e i suoi derivati come plastica e nylon fossero un miracolo della tecnologia e anche li dopo abbiamo capito che era una truffa…. e oggi lo fanno con la cosiddetta transizione green. L’unica certezza ad oggi è che i costi sociali dei danni del tabacco non li hanno pagati le multinazionali del tabacco ma noi, i costi dell’inquinamento causati dal petrolio e dai suoi derivati non li hanno pagati le multinazionali ma noi, e secondo voi chi pagherà i futuri smaltimenti e costi sociali della transizione green?
W la Sardegna, sole mare cibo e bella gente sempre .
Casa sua è energeticamente autosufficiente? Se non lo è, lei acquista energia da speculatori affaristi che guadagnano sulla sua fornitura e inquinano l’aria che respira producendo elettricità da due centrali a carbone. Se questo è ragionare…
Mi perdoni Massimo non voglio polemizzare, se vuole spostare il discorso su altro faccaiamolo pure, ma il mio commento era riferito all articolo pubblicato e non al ragionamento generale sulle energie. Chi ha scritto l’articolo ha deliberatamente strumentalizzato il commento di un prete che ha a cuore il suo territorio dipingendolo come uno stolto, glorificando invece la speculazione. Il giornalismo è altro.
Non insegni a noi il giornalismo. E non parli a sproposito di speculazione.
Luca ma come si permette di accusarmi di strumentalizzare. Lancia sassi e non sa neanche di cosa sta parlando. Io ho sentito il prete al telefono e ho dato atto che ci può stare anche una critica su alcune installazioni – non tutto è perfetto ci mancherebbe – ma il sacerdote è intervenuto con uno scritto dove ha preso una posizione chiara e precisa contro l’installazione di due pale in un’area Pip ovvero in un’area dove hanno tagliato piante, cementificato, asfaltato, passato cavi e tubi quindi distrutto biodiversità alterato il paesaggio. Tutte cose che i comitati, in diversi con grandissima ignoranza e totale malafede, denunciano quando si parla delle rinnovabili e solo delle rinnovabili. Il sacerdote ha scritto contro un progetto legittimo, necessario e anche urgente. Lo ha criticato senza avere un minimo di competenze e strumentalizzando un tema che divide e funzionale anche a una lotta politica, perchè non siamo mica scemi, abbastanza chiara. Punto. Lei allo stesso modo del sacerdote mi accusa strumentalmente. Lei non sa assolutamente cosa sia il giornalismo e mi sento molto offeso a leggere: ” glorificando invece la speculazione”. Posso benissimo denunciarla per diffamazione. Per non parlare della falsità e delle fake news che scrive: “Dal punto di vista energetico siamo ampiamente autosufficienti e questo già basta per mettere in discussione tutto quello che è in eccesso”. Falso, falso e falso. In sardo: faula netta. La Sardegna ha il peggiore e più sporco mix energetico d’Italia, l’unica regione (e state zitti su questo) che ha una centrale a carbone a perta. il 75% di energia prodotta da fonti fossili inquinanti e velenose. Solo per sostituire queste quantità e iniziare a decarbonizzare (mobiolità, case, attività produttive) non bastanoi 6 GW posti come obiettivo dallo Stato. Ma le antenne dei telefoni le installa lo Stato? Gli utili delle società energetiche vengono ridistribuiti? La Saras è una società benefica, la Snam? Mi faccia il piacere e la smetta di calunniare e di scrivere queste assurdità-
Mi stia bene e prima di scrivere rifletta bene.
Salve Gian Basilio,
non sarò bravo come lei ma le garantisco che so di cosa sto parlando e osservo i fatti in maniera oggettiva senza alcun sponsor politico di parte, io contrariamente a lei ci vivo nel paese e le posso dire che la zona PIP dell’insediamento artigianale di Marrubiu sorge su un area che è stata parte del riordino fondiario del consorzio di bonifica e non sono state tagliate piante o distrutte biodiversità come sta tentando di far credere a chi legge, sono state realizzate 4 strade asfaltate e 15/20 insediamenti artigianali (il più alto forse misura 10 mt) che hanno sempre convissuto in armonia con il paese, nessuno scempio le assicuro. Da noi i comitati hanno sempre e solo tentato di difendere il territorio per il benessere e la salute di chi lo abita, giusto per dire qualche anno fa nel vicino paese di Arborea (dista 6Km) il comitato “No al progetto Eleonora” ha fatto una giusta battaglia contro il tentativo della Saras di perforare nelle zone della bonifica di Arborea per estrarre idrocarburi. Quindi come vede non è che i comitati “con grandissima ignoranza e totale malafede, denunciano quando si parla delle rinnovabili e solo delle rinnovabili”. Il progetto è sicuramente legittimo perché ha tutte le autorizzazioni necessarie, necessario e urgente però me lo deve spiegare. Necessario a cosa? Probabilmente a migliorare il conto economico della società installatrice, urgente perché? Mica usiamo le candele per illuminare e mica l’energia prodotta viene usata dalla comunità. La lotta politica non c’è proprio, se lei si riferisce a 4 post su FB di 4 leoni da tastiera quella mi spiace ma la derubrico a chiacchera da bar, spero non sia invece considerata una fonte di notizie giornalistiche. La nostra amministrazione vive in armonia con la popolazione e con la vita parrocchiale, nessuno scontro, e inoltre il sindaco attuale è stato amministratore di maggioranza durante le precedenti amministrazioni che hanno autorizzato l’impianto, mi spiace ma la critica del prete non la vedo “funzionale anche a una lotta politica, perchè non siamo mica scemi, abbastanza chiara” come la si vuole far passare.
Mi faccia capire la fake news di cui parla, noi siamo autosufficienti dal punto di vista della produzione energetica, i dati diffusi dalla Regione nel monitoraggio del Piano energetico ambientale dicono che la produzione lorda di energia elettrica in Sardegna si attesta sui 1.130 kilotep, dei quali il 61% viene consumato in Sardegna, il 24% circa viene esportato verso estero ed altre regioni e il 6,6% viene disperso dalle perdite di rete. La notizia corretta sarebbe stata che non sono prodotte da fonti rinnovabili ma non che non siamo autosufficienti, ad ogni modo queste installazioni non servono ad affrancarci dall’attuale schema, l’energia prodotta non viene minimamente fatta scorrere nelle nostre line elettriche…. qui non si dice di essere contro le rinnovabili che sono sicuramente il giusto futuro ma di essere contro la speculazione. Come avevo scritto se la pala fosse stata installata dalla regione o dal Comune ben venga, avrei contribuito anche io per quanto possibile, non si usi la contrarietà ad un opera come pretesto per dipingere quelli contrari come cretini contro il progresso, si dica la verità stando ai fatti oggettivi. Sulle antenne dei telefoni che cita sono d’accordo con lei, anche quella è stata una speculazione usata in nome del progresso, penso che alcuni servizi dello stato debbano essere gestiti senza badare al conto economico ma ai servizi offerti e sempre valutando i danni attuali e futuri che essi possono provocare. La Saras la considero uno dei più grandi crimini ambientali avvenuti in Sardegna, ma qua stiamo entrando in un altra discussione che non si può ridurre a 4 righe, io volevo solo commentare l’articolo sul prete, il resto è pretestuoso.
In merito al “Posso benissimo denunciarla per diffamazione” le chiedo ma mi vuole intimidire? Dissentire dal pensiero dominante è diventato un reato? È questo il metodo che si utilizza per affermare le proprie idee? Quindi sarebbe questo il giornalismo che io non conosco?
La saluto e se ci tiene alla nostra terra le chiederei di fare inchieste anche su tutte quelle società che nel momento in cui scriviamo chiedono autorizzazioni per nuove installazioni e sui processi autorizzativi, sarebbe interessante avere un quadro più chiaro. Come diceva Falcone “segui i soldi e troverai la mafia”.
Guardi Luca un’area Pip non si costruisce senza alterare e distruggere la biodiversità. Un dato di fatto. Un atto criminale? No. Ci sono aree industriali e produttive in tutti i paesi. Lei stesso scrive:” se la pala fosse stata installata dalla regione o dal Comune ben venga, avrei contribuito anche io per quanto possibile”. Quindi non è uno scempio ambientale, non ha nessun impatto paesaggistico – quello ambientale è pari o quasi allo zero – quindi ben venga come ho scritto. Lei pensa che debba essere di proprietà pubblica? Siamo in un’economia di mercato quindi non si può vietare. Diffamazione per chiudere la bocca? E’ lei che ha parlato di mia strumentalizzazione…. non le rispondo? Non ci sono fake news da parte dei comitati? Nelle loro pagine lasciano scrivere persone su inquinamento da vetroresina, da olio, da sostanze chimiche, di taglio di foreste e boschi pure di distruzione di rotonde stradali, di voragini, di pale che non si smaltiscono….. Insomma sono tutte balle. Non posso che ripetere e sottolineare quello che ho scritto.
Il 75% dell’energia elettrica in Sardegna è prodotta da fonti fossili, altamente inquinanti. Tutti i Paesi aderenti all’ Onu si sono impegnati a dismettere l’utilizzo dei carburanti fossili entro il 2050. Di conseguenza quel 75% verrà a mancare. Non volete le rinnovabili nella vostra meravigliosa regione? Benissimo: preparate le candele e cavoli vostri. Le va bene così?.
a uno può anche non piacere, magari a ragione, la singola pala posta in un certo punto; argomentato caso per caso e senza inventarsi nuraghe e chiese famose nei paraggi, perchè gli iter autorizzattivi già sono stringenti e non permettono errori grossolani, avrebbe il massimo rispetto in una discussione
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quello che fa accapponare la pelle, sospettare malafede, e a volte rispondere nervosamente, è leggere qualche furbetto che propone opposione totale a tutte le installazioni, e magari non solo all’eolico su terra, usando scuse farlocche e finte difficoltà cognitive sui concetti di energia, è mancare di rispetto per primi verso gli interlocutori
> neppure all’asilo credono che gli elettroni immessi in rete abbiano un’etichetta che permetta di dirigerli in un posto invece che in altro, ma l’energia elettrica assomiglia più a torrenti di acqua che riempono un lago, cioè la rete elettrica di tutti, e chiaramente la facilità di fruizione è casomai maggiore vicino a dove vengono prodotti, visto che gli elettrodotti di colegamento sono limitati in potenza
> per un cittadino che paga la bolletta, non fa differenza CHI mette il capitale per realizzare gli impianti, qualcuno deve mettere il capitale e il tempo per gestire il progetto;
la differenza la fa il tipo di installazione e il PREZZO a cui viene immessa in rete
prezzo che con il carbone è alto, nonostante le centrali ricevano incentivi statali, prego chi ha tempo di leggere il messaggio diviso per PUNTI e CALCOLI che ho scritto più sotto
> una singola pala eolica non costa cosi tanto, sono vendute liberamente, quelle sino a 2-3 MW ce ne sono fabbricate interamente in italia, non metto il nome della ditta, mentre quelle più grandi dipende, possono essere in parte fabricate in italia (in questo caso sono Vestas)
ci sono casi di coperative sociali che fanno l’investimento e le comprano, ma se il Comune o i cittadini, comprensibilmente non si fanno avanti, non vogliono avere questo tipo di impegno a lungo termine, allora ci sono investitori privati che oltre al margine di guadagno si smazzano anche la procedura,
in questo caso so ho capito sono 2 pale messe lungo la Statale, a 12 km a sud dal paese, e con intorno nella zona solo 3 cascine agricole, progetto concordato con il Comune
il Comune può partecipare anche agli utili, se i terreni li concede in affitto (caso frequente), o se chiede compensazioni edilizie (mi pare come in questo caso)
e si può richiedere che quote di azionariato dei progetti siano vendute localmente a chi vuole partecipare all’investimento e ai margini
ma anche senza, rimane ingannevole richiedere che gli impianti (di qualsiasi tecnologia siano) non vengano pagati da qualcuno
TROOOPO FAKE
scusa come trollino sei inbranato, esageri sempre, già gli slogan da asilo ti rendono una macchietta, poi usi le stesse frasi nei tanti messaggi con nick diversi qui sotto e nelle altre discussioni
dici di abitare li vicino, ma non ci sono case, esageri l’ altezza dell’installazione, non sai che il Comune ha concordato delle compensazioni
non sai neppure guardare un mappa su wikipedia, hai citato due attrazioni turistiche ma che rispetto alle installazioni stanno una a 34 km di distanza posta dietro le montagne, e l’altra sta addirittura nel nord della sardegna, a 150 km
a ca**arooo.. vai in sardegna, che ti apsettano al porto per educarti dopo che li descrivi come ritardati..
con te non perdo tempo…..
Con lei Veielettrico non perderà altro tempo. Ha detto la sua. D’ora in poi finirà nel cestino.
scusatemi, mio messaggio maleducato, a prescindere dal merito del contenuto, non si dovrebbe; in gergo: “mi sono fatto trollare”
Salve R.S., rispondo per restituire la sua cortesia. Senza addentrarmi in ulteriori polemiche, io rispondevo all articolo riferito al nostro parroco senza voler andare troppo oltre, ma è doveroso un chiarimento in risposta alla tua, la zona artigianale in cui stanno installando la pala eolica dista meno di 2 km dal paese e nel raggio di un Km ci sono diverse abitazioni civili e non cascine agricole, conosco gli abitanti uno per uno. Non so se possibile allegare foto ma andrei subito alla finestra a farvi vedere la reale distanza. Il mio riferimento alla basilica di Saccargia e a Barumini era per dire che mi sembra inopportuno installare un impianto fotovoltaico di grandi dimensioni proprio a ridosso di due siti così importanti e non che la pala in questione deturpasse quei siti, non so se sapete ma il sito di Barumini, tralaltro patrimonio Unesco, è il sito nuragico più importante della Sardegna, così come la basilica di Saccargia è un unicum nel suo genere ed è visitata ogni giorno da tante persone. Quando eravamo piccoli era meta obbligatoria delle gite scolastiche. Diciamo che si poteva scegliere un altro sito visto la quantità di terra non popolata che abbiamo in Sardegna. Forse in precedenza non ho espresso a fondo il concetto pensando che queste informazioni fossero a voi già note, ma questo era il riferimento, non sono o siamo contrari a prescindere ma chiediamo che si valutino i siti di installazione almeno tenendo in considerazione il rispetto del territorio e degli abitanti. In merito alle dimensioni che ho citato non ho esagerato con l’altezza, basta andare a guardare la scheda dell impianto su internet e vedrete che le misure che ho citato possono variare di pochi cm, giusto ieri hanno scaricato la prima pala da installare sulla torre, la pala supera gli 80 mt e andrà installata all altezza di 130 mt circa. In merito alle compensazioni citate esiste solo una delibera in cui si cita una possibile costruzione di un capannone per la realizzazione dei carri di carnevale, ma da fonti dell amministrazione sappiamo che non c’è nessun accordo scritto e che non si sono mai più avuti contatti con la società installante.
Altre discussioni meritano tempo, onesta culturale e informazioni precise per essere affrontati senza farle passare per zuffe da tastiera, ad ogni modo vi ringrazio per aver tentuto la conversazione, anche se Massimo si è risentito;)
Buon lavoro
buongiorno
miei conoscenti sono favorevoli alle installazioni; se non lo fossero discuteremmo di questo:
=== potenza NOMINALE e potenza MEDIA
fotovoltaico ed eolico forniscono una potenza MEDIA molto più bassa della potenza NOMINALE, semplificando diciamo 5,5 (nominale) a 1 (media)
significa che ora in Sardegna siamo lontani dalla sufficienza
=== progetti BUONI e CATTIVI
farei comitati per scendere in piazza con il forcone per chiedere che vengano VELOCIZZATI i progetti a bassimo o nullo impatto visivo:
– eolico off-shore a oltre (25 ?) 30 KM dalla costa
– agrivoltaico e fotovolatico
lascerei la moratoria attuale, che restringerà le aree utili secondo linee guida delle Regione probabilmente molto restrittive, solo per gli altri tipi di progetti, dando il tempo per rivalutarli mentre finiscono in coda agli altri progetti; cioè lascerei il freno e il ri-esame regionale solo per:
– off-shore a meno di 25 o 30 km (forse debolmente visibili)
– eolico su terra nei Comuni che non lo hanno richiesto loro
=== 21 GW per benefici a medio termine
ora l’isola usa circa 1,7 GW elettrici medi, in buona parte generati da centrali termiche, care e pure sussidiate dallo Stato; per sostituirli servono circa 9 GW (nominali) di installazioni e un piano per ricollocare i circa 200 lavoratori delle centrali
se nei prossimi anni si vuole elettrificare i trasporti, eliminando il petrolio, i funi di raffineria e le petroliere che lavano il catrame dalle cisterne davanti alle spiagge di Cagliari, si arriva a circa 3,3 GW medi (1,6 millioni di abitanti x 1000 Kwh anno), facciamo 4 GW contando anche un po’ di nautica elettrificata
aggiungiamo 0,7 GW (?) per riaprire le industrie e parchi scientifici universitari
e un altro 0,3 GW per avere abbondate acqua potabile con desalinizzatori
siamo a 5 GW medi, ovvero 21 GW nominali di installazioni
e non ho contato l’elettricità per cuocere i cibi e scaldare le case con semplici split ad aria (pompe di calore), eliminando anche il gas metano
==== benifici più immediati:
– indotto lavorativo diretto per manutenzione impianti
– indotto indiretto attività attirate da disponibilità energia a buon costo
– consistenti affitti dei terreni (direttamente alle aziende agricole nel caso del fotovoltaico, ai Comuni in caso di pale eoliche)
– aquisto personale di quote dei progetti (spesso sono rese disponibili), da cui si ricava una rendita
=== altri 5 GW per creare crediti morali
la Sardegna riceve un trasferimento fiscale annuo di 4000e ad abitante;
significa che è in posizione di ricatto, si beccherà ancora qualche sorpresina Statale, ad esempio, un deposito fatto in fretta e male per le vecchie scorie nucleari nazionali, altre limitazioni ai biglietti aerei di viaggio per i residenti, trascuratezza nella sanità pubblica locale, assenza di progetti di bonifica Sulcis, etc
se invece di 21 GW, le installazioni puntassero a 25 GW, ci sarebbe eccedenza, specie notturna da eolico off-shore, che contribuirebbe a stabilizzare la rete elettrica nazionale e far scendere il prezzo energia a tutti, creando un debito morale della Regione, con cui poi far valere le altre richieste
stesso discorso verso la Corsica, se in Sardegna ci fosse un eccesso di generazione elettrica in grado di alimentare in parte anche la Corsica
Quando la Sardegna produrrà almeno la stessa quantità di energia rinnovabile del resto d’Italia (in % ovviamente) se ancora ci saranno centinaia di progetti impattanti, si potrà parlare di (presunta) speculazione, fino ad allora ha un altro nome:necessità! alla quale il resto d’Italia magari di malavoglia (a nessuno piace una pala eolica vicino casa), ma ha risposto mentre la Sardegna ancora non vuole prendersi le sue responsabilità accampando qualsiasi scusa possibile (anche le più assurde come quella di questo articolo). Veramente una vergogna.
Scommetto che se al posto di una pala eolica avessero proposto una croce delle stesse dimensioni (peraltro molto simili come sagoma) il don avrebbe organizzato una festa del paese
pensavo anche io.. competizione nei simboli e nell’effetto mistico e di presidio del territorio tra questi “idoli/guardiani/totem dell’isola molto alti” ma pagani e quelli religiosi tradizionali
guerre per il territorio tra religioni sono cruente.. speriamo trovino un’ accordo senza rifare le crociate.. magari una pala eolica in parrocchia che fa anche da campanile per il quartiere (e paga l’affitto del terreno)
scherzo eh
Caro Aldo,
hai pienamente ragione.
Ma se su questo forum i presupposti della discussione sul tema sono del tipo:
“Il panorama? Nella maggior parte dei casi pretesto e niente più”, non si va da nessuna parte, purtroppo.
La Sardegna è solo una delle regioni italiane. Bella? Sì, nè più e ne meno di tutte le altre. Ricca? Molto meno di quasi tutte le altre? Culla di inestimabili valori storici e artistici? Men di molte altre. Autosufficiente? Per nulla. Datevi una calmata e sobbarcatevi oneri e onori di far parte di questo benedetto Paese e dell’Unione europea.
Se poi si pensa che la bellissima e turistica Puglia arriva a produrre oltre il triplo (80% contro 25%) da rinnovabili della Sardegna è evidente che non c’è nessuna “invasione” ma solo la mancanza di volontà passata presente e futura di abbracciare le rinnovabili come risorsa (anche economica) e di capirne la necessità e l’utilità.
Egregio Degli Esposti,noi di oneri ce ne siamo sobbarcati abbastanza dalla legna fornita alle vostre ferrovie del regno sabaudo, alle miniere sfruttate da voi continentali, alle industrie fallite ,la sir di rovelli venduta allo stato italiano per Mille miliardi delle vecchie lire per noi solo le macerie ,le basi militari che ho già citato,abbiamo bisogno di strade e ferrovie sappia che per fare Cagliari Sassari in treno fai prima a piedi,la 131 è una strada eternamente in costruzione ,con incroci a raso e incidenti mortali , le vostre pale eoliche a noi servono poco o nulla,poi si potesse fare fare un referendum magari le togliamo l’incomodo dello stare nel suo benedetto paese,come ho scritto siamo 1,5 milioni abbiamo 3 milioni di capi vaccini e ovini non moriremo di fame…
Sono sardo ma questo è un commento da ignoranti. I partiti indipendentisti prendono lo zero virgola, non rappresentano quasi nessuno. I sardisti qualcosa in più ma sono strettamente legati al centro destra allo stesso tempo nazionalista con Meloni o autonomista con Salvini che però vuole tenersi l’extra gettito fiscale perché ci piaccia o meno sono regioni ricche…
Abbiamo tre milioni di ovini…. uno dei maggiori gruppi caseari è della Granarolo, il turismo? Le strutture che fanno veramente soldi sono in mano straniera. L’energia? Non è sarda ed è la più sporca e inquinante d’Italia. Il 75 da gas e carbone (gli unici in Italia).
Senza pale e pannelli dobbiamo prenderci il gas e l’energia prodotta dai residui del petrolio. Non c’è altra scelta. Oltre a essere inquinanti i prezzi sono fatti ben lontano dalla Sardegna e incontrollabili come si sarà accorto durante la crisi ucraina.
Insomma ha scritto una marea di sciocchezze senza senso e inutili al buon vivere delle persone. Ci sta contestare un parco eolico davanti a un paesaggio turistico e va bene fermarlo, ma la Sardegna è grande e c’è spazio per una serena convivenza. Per essere più autonomi dal punto di vista energetico e quindi economico e politico.
Lei fa un’ elenco di cose non in mani Sarde e mi conferma quello che penso e che ribadisco no alle pale ovunque e comunque,e quindi dare dell’ ignorante non mi sembra il caso, visto che io non ignoro la situazione della mia regione,se ci sono solo centrali a carbone è colpa dei governi che hanno ignorato la Sardegna , non sono un leone da tastiera,non ho social e il mio tempo libero lo passo in altro modo, credevo che Vai elettrico si occupasse solo di auto elettriche,da convinto sostenitore dell’ ambiente ne possiedo una, Lei afferma che le mie sono un mare di sciocchezze, pazienza sono le mie idee vedremo se un giorno invece dello zero virgola si potrà raccogliere di più…
Le risposte che date ai detrattori della mobilità elettrica sono meno piccate rispetto a quelle che date in questo caso Sardegna VS Eolico a chi non la pensa come voi.
Comunque non si affanni a rispondere cancello Vaielettrico dai miei orizzonti,vivevo bene prima vivrò bene da qui in poi.
Buonasera.
Leggendo i commenti qualche volta sarcastici e anche offensivi,rinfacciate ai Sardi le centrali a carbone e la Saras ,dimenticandovi che furono scelte calate dall’alto ,come dimenticare la promesse dell’industrializzazione,vedi ENI o Sir di Nino Rovelli, ai Sardi di quelle scelte volute oltre Tirreno è rimasto solo l’inquinamento ,ora permettetici una grande diffidenza,con tantissimi parchi eolici da impiatare in zone interne e che per arrivarci devono aprire strade e distruggere tutto quello che ostacola,cosa mai dovremmo guadagnarci ?
Vi ricordo che siamo 1,5 milioni, tanti giga watt non servono solo alla Sardegna, vi ricordo che la Saras ,Già dei Moratti ora Olandese,raffina la benzina anche e soprattutto per voi continentali dobbiamo fornire anche la corrente elettrica tenendoci l’ennesima fregatura ?
Se ogni regione ragionasse così sarebbe la fine. Capisco perfettamente chi non vuole la discarica sotto casa, ma qui si tratta di una pala eolica in una zona industriale. Non è che ne stanno piantando una su ogni collina sarda, sono 2 pale in tutto.
L’ energia prodotta servirà in primis alla Sardegna, una eventuale eccedenza sarebbe esportata. Ma è ovvio che si cerca di consumarla in locale prima.
Al momento la Sardegna produce il 100% dell’ energia da fonti rinnovabili? No? E allora vi tocca come toccherà a tutte le altre regioni. Se volessero mettere una pala eolica da 200 metri nella zona industriale del mio comune io non mi opporrò.
L’ energia elettrica magica e invisibile senza pale eoliche o pannelli fotovoltaici non riusciamo ancora ad averla. Un domani, forse …
Guardi che non parliamo di zone industriali,sarebbe bello ,non creda che in Sardegna gli impianti eolici non siano presenti, ci sono e tanti, si vogliono installare di nuovi in punti dove per arrivarci si deve sbancare e distruggere e abbattere alberi e tutto ciò che ostacola la posa , sappia che noi abbiamo già le servitù militari più grandi d’Europa a quanto mi risulta,intere zone interdette e chiuse,in questi giorni sono stati assolti tutti i responsabili dell’inquinamento dovuto alle esercitazioni ,dove vive lei ha qualcosa di uguale ? Sa quante promesse abbiamo avuto in passato e quante di queste sono state esaudite? La nostro unico tesoro è il territorio che per qualcuno vale poco, scrivendo che non siamo meglio di altre regioni che abbiamo anche meno beni artistici da tutelare, ignorando che qui ci sono costruzioni fatte quando Roma neppure esisteva , la città più antica d’ Italia è Sant’Antioco…
Comunque le polemiche stanno a zero,vedremo alla fine la spunterà.
Carissimo Aldo, sta dicendo il un sacco di imprecisioni, addossando al governo centrale le vostre colpe: le politiche energetiche locali, i trasporto e molte altre gestioni sono anche di competenza regionale, soprattutto per una regione a statuto autonomo come la Sardegna e lo dimostra ad esempio la Puglia (che nemmeno è regione autonoma) che da decenni sull’energia ha preso strada diametralmente opposta al vostro immobilismo.
E ora che avete un vero “oro verde” si ORO l’energia rinnovabile oggi è oro, ricchezza indipendenza e anche lavoro, oro del quale, vista la pietosa condizione energetica, avreste estremo bisogno, che evidentemente non sapete e non volete sfruttare vi mettete di traverso perché qualche “straniero” rozzo approfittatore tenta di utilizzarlo. Ma no… piuttosto niente .. continuiamo col carbone “imposto” perché se fosse per le vostre politiche energetiche probabilmente nemmeno quello avreste. Che tristezza non capire la ricchezza che avete.
Sulle rinnovabili molti sardi sono stati plagiati, non c’è altra spiegazione.
Nessun dubbio in proposito. Basta leggere i titoli della stampa locale: “Assalto eolico”; “Speculazione eolica”; “Truffa rinnovabili”; “Invasione affaristica”; “Devastazione territoriale”. Intanto si beccano l’emergenza siccità e quella incendi…
Non vorrei fare l’antropologo, ma secondo me non è solo questione di plagio (che sia ben chiaro in alcuni casi c’è sicuramente) il problema parte da molto lontano, lo si capisce da quanto scrive nelle sue assolute convinzioni il Sign. Aldo che pure risulta persona sicuramente colta e istruita.
I sardi hanno sempre visto lo straniero come un invasore, e per certi aspetti a ragione visto che hanno subito attacchi dai Vandali, dai Bizzantini, Saraceni… Spagnoli. In tempi più recenti sono arrivate le servitù militari, le grandi industrie con tante promesse e poi gli investitori del nord per sfruttare (a volte bene a volte male) le splendide risorse turistiche.
In questo i locali sono spesso stati poco più che delle comparse , a volte persino truffate dagli spregiudicati imprenditori del continente, i Sardi sono gente umile (in senso positivo) poco propensa all’imprenditoria che sta subendo da centinaia d’anni le decisioni prese da altri.
Da qui, secondo me nasce la diffidenza profondamente e talmente radicata da falsare persino la realtà delle cose e prestare il fianco a plagio e manipolazione. Però oggi siamo nel 2024, l’incapacità di avere una politica propria, di prendere le proprie decisioni e limitarsi a criticare le imposizioni non ha più senso di esistere soprattutto quando si parla di un tema così importante come l’energia, e non si può nascondere una situazione a dir poco disastrosa e vergognosa in cui si trova la Sardegna (il peggiori mix energetico d’Italia e tra i peggiori in europa) frutto di anni di assoluto lassismo, incapacità e mancanza di volontà, nonostante dal 1948 sia regione autonoma e competente per molte politiche.
E’ ora che si prendano le proprie responsabilità, con il 25% di carbone non si può sabotare la pala eolica in zona industriale o il parco fotovoltaico in Barbagia, o peggio i parchi eolici a 30Km dalla costa. Bisogna scendere a compromessi, cosa che ci tengo a ricordare e sottolineare il resto d’Italia HA GIA’ FATTO e sta facendo e qualche regione ricca di risorse green (la solita Puglia) l’ha fatto egregiamente e ne sta traendo profitti enormi, senza compromettere il turismo e con impatti minimi (ma INEVITABILI!) sul territorio. Quindi datevi una mossa basta dire no a priori perché “è brutto” o perché viene da un industria del nord e non vi porta nulla (tutte balle tra l’altro). Io mi auguro che la Todde dopo l’assurda sparata della moratoria di 18 mesi si renda conto che così non può andare, il governo centrale ha chiesto di identificare le aree idonee, trovatele! E magari visto che avete l’enorme vantaggio di avere l’oro verde in abbondanza più di tutti gli altri usatelo per farci anche ricchezza e benessere per voi e per il resto d’Italia.
No, tenetevi pure la benzina, a gran parte dei lettori di Vaielettrico non serve più.
Tenetevi pure anche l’elettricità, se non volete produrne più del necessario, ne installeremo un po’ di più nel resto d’Italia.
Quella pala eolica è una porcata, il prete ha ragione. Si vede in tutto il paese, anche dalla mia finestra invece di vedere il monte sono costretto a vedere questo scempio. Anche quando vado al mare me ne vedo una. Queste pale abbassano il valore delle case, gli appartamenti rimangono sfitti, allontanano i turisti, si distruggono ettari di macchia mediterranea anche in. montagna per cosa? Fare guadagnare i soliti e poi l’energia ce la vendono dal continente a tariffe più alte. Ebbene sì l’energia qui prodotta non ci appartiene. Dopo il danno la beffa. Stanno distruggendo tutto fatevi un giro qui e vedrete.
curioso, un commento che ripete uguale uguale l’argomento dell’energia che non appartiene, che verrebbe mandata a terra e poi ritrasportata indietro e venduta più cara, e che pensa disturbi il turismo; sopra c’è un commento uguale, non era facile
chiedo: le due pale eoliche sono quelle a 12 km a Sud da Marrabiu? in fianco al tracciato della Statale? o sono altre? più attaccate al paese?
Salve a tutti,
Io più che del paesaggio mi chiedo quali studi sono stati fatti sull’impatto climatico,;
quando si iniziava a pianificare l’impianto delle pale eoliche studi del settore ponevano dei dubbi sul cambiamento climatico..
Inoltre mi domando avendo portato avanti il progetto la regione Sardegna ha cercato o sta’ cercando di avere un beneficio economico per noi sardi come per esempio poter usufruire dell’energia prodotta per avere delle agevolazioni visto che noi paghiamo l’energia a prezzi molto cari?
buongiorno,
le ho risposto sopra con una lista dei possibili benefici
in aggiunta mi pare che la Regione punti a mettere persino una tassa sull’energia, ma mi sembra meno per corribile delle altre compensazioni più mirare, perchè in definitiva verrebbe poi scaricata sulle bollette
E’ vero che lavorare troppo logora ma anche non lavorare mai, a quanto pare, non giova all’intelletto.
Don Chisciotte quattropuntozero, Ajò.
Metti che sei per strada, c’è la pala eolica, ti distrai per ammirarla, fai un incidente e muori … si sa che dalla statale le pale eoliche non si devono vedere …
Il livello è questo qui https://www.youtg.net/primo-piano/58681-il-cantiere-con-le-pale-eoliche-a-marrubiu-di-fronte-alla-statale-131-video
“in primo piano ci sono i basamenti delle pale eoliche alte 200 metri che qualcuno vorrebbe costruire di fronte alla statale 131, attraversata ogni giorno da centinaia di sardi”
… dai, voi non capite, pensate di essere un sardo che percorre la statale 131 … pensate che vedete a un certo punto una pala eolica … cioè, come prima cosa vi trasferite in Corsica, subito, ma dai, ma addirittura una pala eolica mentre percorro la statale 131 … roba da matti, di questo passo dove arriveremo, a colonizzare Marte?
“Sono il primo “assaggio” di quello che potrebbe essere il parco eolico di Marrubiu: uno tra i tanti progetti contestati duramente da cittadini e comitati contro la speculazione energetica”.
E questo è vero però dai. VaiElettrico lobbista grandissimo speculatore energetico, primo della lista. Basta speculare sul vento e sul sole, solo scorie nucleari nelle zone industriali. Purché non si vedano dalla statale 131 percorsa ogni giorno, capite bene, da centinaia di sardi.
Alte 200 metri?
Sì ma è una pala eolica, non la statua gigante di Sgarbi con una capra in braccio. Alta 20 metri produce molto meno. Sì vedrà da lontano? Ogni volta che la vedi, pensa a quanto contribuisce a purificare l’ aria…
Sinceramente capisco che non è affascinante come la Torre Eiffel però la pala eolica artistica ancora non esiste.
Io ero ironico, che io sappia non ne esistono di alte 200 metri. Già da 80 è una altezza ragguardevole.
dai non esageriamo
quelle su terra dovrebbero essere da circa 3-5 MW e con la navicella posta a 80-90 metri
da noi mi pare solo in casi rari forse arrivano a 7 MW su terra, navicella a 110-140 metri
quelle nuove sono più efficenti delle precedenti, lavorano molte più ore all’anno; con 2 turbine aggiornate da 5 MW, e magari posizionate con più grazia, fai più energia di una branco di 10 turbinette datate da 1,5-2 MW, che in passato a volte venivano messe con effetto “affollamento”, neppure messe in linea, ma effetto gregge; un po’ alla volta le modificano, reintasllando quelle nuove e in minor numero
quelle giganti sono le off-shore (a 35 km dalla costa), lo standard attuale è circa 15 MW, e stanno andando su modelli 17 MW e 18 MW
off-shore e con queste taglie hanno “capacity factor” alti, cioè sono in funzione molte ore, come fonte energetica risultano pregiate
Questo è il tipico lavaggio del cervello canale5 italia1 rete4. indottrinano gli adepti come automi e questi si azionano. Stessa cosa successa il fotovoltaico nel 2008 quando arrivano ad asserire che i pannelli solari provocano la silicosi! Gente in balia di chi li raggira a vita.
Glielo avrà suggerito l’Altissimo…
Io porterei questo prete a cagliari a respirare l aroma della raffineria di Sarroch o di andare vicino alle centrali a carbone .
Forse bisogna preparare un corso per preti sulle energie rinnovabili donate dal signore .
Le pale eoliche andrebbero utilizzate SOLO ED ESCLUSIVAMENTE in modalità OFF-SHORE, in mezzo al mare e il più lontano possibile dalla costa.
Diversamente, lo SCEMPIO che fanno di paesaggi e territori non compensa la produzione di energia elettrica pulita.
Checché ne diciate, centinaia di torre eoliche impropriamente piantate sulle colline toscane o sulle pianure della Puglia sono un insulto alla bellezza del territorio italiano.
Forse non è proprio questo il caso, ma in linea generale il concetto è valido lo stesso e il Don ha tutta la mia comprensione e solidarietà.
P.S.
Nel contesto del vostro discorso, Papa Francesco non c’entra un beneamato piffero!
Non vedo “lo SCEMPIO che fanno di paesaggi”. A me personalmente non danno più fastidio dei tralicci dell’Alta tensione, dei capannoni industriali, delle strade e dei viadotti a quattro corsie. Opinione personale, che vale però tanto quanto la sua. Danneggiano il turismo? Me lo dimostri portando dati oggettivi sul crollo delle presenze in Puglia o Toscana.
Io adoro la Sardegna e conosco molti sardi, ma mi rattrista enormemente leggere certi dibattiti che vanno avanti da tempo e sono ancora peggiorati ultimamente.
Il mio giudizio è che troppi sardi si stiano facendo influenzare dalla propaganda dei fossili, e se i sardi ci tengono veramente a mantenere l’immagine di una terra rispettosa dell’ambiente dovrebbero abbracciare con forza le politiche di dismissione del carbone, del petrolio e del gas, anche a costo di qualche sacrificio paesaggistico. Quando leggo che così tanti sardi si oppongono a una pala eolica in una zona industriale mi si stringe il cuore, e tocco con mano il livello di condizionamento raggiunto dalla propaganda fossile. Se il prete si fa portavoce di cotanta stupidità diventa un altro punto a supporto delle mie tesi, ovvero che qualcuno stia frenando la transizione dai fossili con ogni mezzo di confusione di massa
Personalmente pur amando particolarmente quelle terre, sospetto che se la Sardegna non riuscirà a liberarsi da questa aura pro fossile che la pervade, preferirò scegliere altre destinazioni, in fondo il mondo è grande e personalmente preferisco mete con paesaggi pieni di pale e pannelli a mete che so per certo che contribuiscono all’inquinamento dell’aria che respiriamo e ad esacerbare la crisi climatica già in atto.
Spero però in fondo al cuore che alla fine diventi chiaro anche per i sardi che la cosa per loro e per tutti sia quello di favorire la transizione, non di ostacolarla.
In Sardegna si stanno tirando la zappa sui piedi.
Anche una lettera di un lettore la settimana scorsa sul FQ teorizzava un’invasione di pale a deturpare il territorio sardo. Quasi quasi ci si auspica sia solo paura ed ignoranza perchè altrimenti si tratterebbe di malafede.
L’unica giustificazione che viene alla mente è il fatto che la Sardegna (purtroppo) è molto legata ai fossili con tante persone che dipendono lavorativamente dagli stessi e purtroppo tante associazioni che ricevono annualmente dall’indotto fossile donazioni per i loro progetti.
E tra i soldi e la vita, purtroppo preferiscono i soldi.
Parliamoci chiaro, la questione panorama relativamente a pale eoliche e fotovoltaico non sta in piedi da nessuna parte tranne che per i monunmenti storici.
Anche il panorama e il paesaggio sono capitali da preservare, senza dubbio. Il problema è quando si mette tutto insieme, l’offshore non crea problemi, l’agrivoltaico ha i suoi benefici eppure entrambi vengono criticati. E infine queste due pale nell’aria industriale, come si racconta, vengono criminalizzate e non esiste impatto paesaggistico e tanto meno ambientale
Anche la popolazione ed i suoi averi dovrebbe essere tutelata dagli estremi climatici, ma di fronte al profitto fossile tutto passa in secondo piano.
Il panorama? Nella maggior parte dei casi pretesto e niente più.