Sardegna, festival di bufale contro le rinnovabili: dal virus bovino agli incendi

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In Sardegna, il dibattito sulle energie rinnovabili ha assunto toni sempre più surreali. Non bastavano le polemiche su pale eoliche e pannelli fotovoltaici: ora si arriva persino a collegare l’installazione di impianti energetici con gli incendi e  la diffusione della dermatite nodulare bovina, malattia virale trasmessa da insetti.

Il complotto svelato da Marco Rizzo: la dermatite bovina diffusa per “far fuori gli allevatori”

Secondo alcune “teorie” che circolano sui social, il virus sarebbe stato “diffuso” intenzionalmente per favorire l’abbandono dei terreni agricoli e agevolare l’arrivo delle rinnovabili. Non si tratta dello sfogo di allevatori disperati per l’abbattimento dei capi, in quel caso comprensibile,  ma di una narrazione promossa da ambienti no vax. Il più noto tra i sostenitori di questa tesi è Marco Rizzo, politico ex esponente di Rifondazione Comunista e oggi leader di Democrazia Sovrana Popolare, che ha definito il virus uno “strumento per far fuori gli allevatori”.

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Il video di Marco Rizzo che lega rinnovabili e dermatite bovina

Una tesi assurda: la dermatite bovina è presente anche in Valle d’Aosta, dove pure si sono sollevate polemiche ma nessuno ha tirato in ballo le rinnovabili. In Sardegna, invece, l’accostamento tra virus e impianti energetici è diventato il fulcro di incontri pubblici, come quello organizzato dal comitato Coro e Bentu del Marghine, intitolato “La Sardegna tra speculazione energetica e dermatite bovina”.

E gli incendi sono “colpa delle pale eoliche”

Ma non finisce qui. Anche gli incendi — quello più mediatico ha visto l’individuazione dei piromani locali mossi da vendette personali — vengono strumentalizzati per attaccare le rinnovabili. Il messaggio è sempre lo stesso: «È colpa delle pale eoliche se la Sardegna brucia».

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Incendi in Sardegna, una storia antica

Dietro queste narrazioni si cela una retorica potente e ben costruita, che dipinge la transizione ecologica come una “lenta colonizzazione travestita da modernità”, un “nuovo esproprio” che svende i territori al miglior offerente.

Sardegna
I pannelli andati a fuoco in uno dei tre attentati contro le rinnovabili in Sardegna

Legittimo essere contrari alle modalità della transizione energetica in via di attuazione –  abbiamo ospitato un esponente dei comitati che ha potuto spiegare le sue posizioni –  ma la contestazione è nutrita di tante fake news che abbiamo smontato su benessere animale e consumo di suolo. Ora si è arrivati al ridicolo con la connessione tra dermatite bovina  e installazione di pale eoliche e impianti fotovoltaici. Smascherarle  è oggi più che mai necessario.

Perché dietro ogni bufala c’è il rischio di rallentare un cambiamento che, se ben fatto, può portare benefici reali e sviluppo a tutti. Senza dimenticare che dalle fake news si passa facilmente alla violennza, come dimostrano i tre attentati contro i siti dedicati alle rinnovabili. I comitati no rinnovabili non hanno niente a che fare con queste azioni,  ma  non mancano le teste calde.

  • Guarda anche il VIDEO sul nostro canale YouTube 

 

Visualizza commenti (5)
  1. Christian S.

    Anche nella mia regione il Friuli, si fa la guerra alle pale eoliche, guerra condita da fake news ad esempio quella dei grifoni nelle Valli del Natisone, dove non vivono come mi ha confermato la forestale… pure i 5 stelle si mettono di traverso, contrariamente a anni fa, quando le fonti rinnovabili erano un loro cavallo di battaglia, dovrebbero “togliere“ una stella al loro simbolo. Persino Beppe ha fatto degli interventi in merito per i problemi in Sardegna.

  2. Siamo ai livelli dei trogloditi americani che vanno a suon di NAR, QAnon e compagnia…..
    che tristezza…..

  3. Edwin Abbott

    Gian Basilio, visto che non “guardi e passi”, perché non diventi un attore attivo: proponi la Sardegna come ottimo sito per lo smaltimento delle scorie nucleari? Guarda che sono soldi e contratti di centinaia di anni!

  4. caspita che brutta fine per un politico in teoria persona anche istruita, ridursi a sto tipo di comunicazione in stile Q-Anon

    magari (?) partitino logorato dal non aver avuto negli anni accesso e visibilità in TV, per raccattare visibilità cavalca (il peggio) dei social

    ma a combattere le rinnovabili perfarci restare altri decenni a fossili ENI, mi pare sta in buona compagnia con anche partiti più grandi M5S, Lega, FDI, FI, Azione, che si giustificano con il tormentone farlocco del nuculare

    mi chiedo se un loro elettore che invece sia sensibile e meglio infomnato sulla questione energia, si indignerà abbastanza da togliergli il voto, oppure non sarà abbastanza e ce li ritroveremo a fare battaglie di retroguardia anche al prossimo giro

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