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Sardegna: attentato a una pala eolica, il frutto della demonizzazione

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I bulloni svitati alla base della torre

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In Sardegna primo attentato anti-eolico. “Hanno svitato i bulloni nel bordo della torre eolica, il nostro manutentore si è accorto e abbiamo informato la società che ha avvisato le autorità“. Per fortuna nessun danno grave, come ci confermano dalla società Energreen. Ma è inquietante questo attentato/sabotaggio.

E’ successo ieri nell’isola dove da mesi è in atto una violenta campagna di demonizzazione delle rinnovabili. Così violenta che abbiamo contatto decine e decine di incitazioni ad attentati ed azioni violenze. Puro terrorismo.

eolico
Nel dettaglio dove sono stati svitati i bulloni

La reazione della società in un post su Facebook: “Buoni si, fessi no”

Edoardo Melis, titolare della società che cura la manutenzione del parco eolico, uno dei tanti che curano in tutta l’isola, che si trova in provincia di Nuoro, in Barbagia più precisamente, si è stancato di mesi di attacchi.

E dopo il sabotaggio ha scritto un post su Facebook: “Buoni si ma fessi no. Vorrei fare presente che la guerra mediatica e la disinformazione portata avanti dalla prima testata giornalistica regionale ed i suoi editori sta generando una serie di azioni incontrollate da parte della popolazione“.

Questo l’attacco poi la presentazione. “Siamo una piccola azienda che opera in tutta la Sardegna da circa 10 anni nel settore delle rinnovabili. Nell’ultimo periodo nel bene ma soprattutto nel male si è parlato tanto del nostro settore, ma quanto accaduto oggi è assurdo“.

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I bulloni svitati e buttati per terra

Attentato alla sicurezza: “Poteva mettere a rischio delle vite umane”

Ecco la cronaca: “Un nostro operatore si è recato in un impianto eolico per un controllo di routine, al suo arrivo ha trovato i dadi a base della torre completamente svitati e sparsi, la cui funzione è quella di tenere in sicurezza la torre ancorata al plinto.
Il suddetto atto vandalico, con l’arrivo del forte vento, poteva causare dei danni e o incidenti enormi mettendo in pericolo la vita dei nostri operatori oppure anche di un semplice passante.

Il post dell’imprenditore

Roba da matti e da perseguire. “Protestare o non essere d’accordo sul come le seguenti fonti vengano gestite è lecito, esprimere il proprio disappunto in modo civile è lecito, ma nel momento in cui si mette a rischio la vita delle persone tutto ciò non è più tollerabile e non si può stare in silenzio davanti a certe azioni”.

Azioni alimentate – conclude Melis – da chi, a detta di tanti, porta avanti una guerra non per il bene della Sardegna ma per i propri interessi, soprattutto economici“.

L’impianto eolico preso di mira

Nei social un pieno di violenti che incitano a compiere attentati

Nonostante la gravità della situazione i leoni da tastiera commentano anche sotto il post dell’imprenditore. Come tale Franco Dessì, uno de tanti, che incita alla violenza: La pazienza sta finendo e se la protesta non viene ascoltata perché sembra che le parole non abbiano più efficacia !!

Ma basta farsi un giro in rete e nei gruppi social dei Comitati no eolico della Sardegna per leggere messaggi che inneggiano all’attentato. Tale Anna Anna: “Corsica!!!!”. E’ il richiamo a una fake news, ne abbiamo scritto qui, su un fantomatico attentato del Fronte di liberazione corso contro un parco eolico.  Un falso confezionato per esaltare persone che poi fanno propaganda violenta.  Esemplare questo Tonino Manca che nelle settimane scorse così ha commentato: “Basta un po di dinamite”.

La società: “Diamo lavoro a 25 persone”

La Energreen ha risposto telefonicamente a Vaielettrico confermando tutto quello che hanno scritto nel post. “Noi facciamo manutenzione, abbiamo avvisato la società proprietaria ed esteso i controlli a tutte le pale. Per fortuna era l’unica, anche se abbiamo sentito, ma non abbiamo conferme, di altri atti di questo genere in altri parchi eolici“.

Eppure è milioni di anni luce distante l’impatto ecologico delle rinnovabili rispetto alle fonti fossili. Oltre il dato ambientale si accusano le società di prendere e non lasciare niente in Sardegna. Eppure solo questa piccola società crea occupazione: “Diamo lavoro a circa 25 persone“.

E nessuno impedisce ai cittadini con associazioni e piccole imprese del territorio di mettersi insieme per autoprodurre e condividere l’energia pulita. In Emilia-Romagna, per esempio, hanno costituito oltre 120 comunità  energetiche.

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52 COMMENTI

  1. Qui, si stanno scontrando 2 ideologie con pari violenza.
    La prima è di quei delinquenti che hanno compiuto il fatto, e chi da a loro supporto.
    La seconda non meno grave è quella sostenuta da chi ha interessi affinchè la mia terra sia violentata, ripeto violentata senza che sia sentito il parere di chi ci abita.

    • Gli idrocarburi che respiri tutti i giorni dalle macchine e le navi che arrivano in Sardegna inquinando non ti indignano?..le rinnovabili non inquinano e sono il futuro dell’energia; si scelgano aree idonee non invasive e basta propaganda alimentata dai falliti 5stelle..

      • Navi e aerei probabilmente non andranno mai con l’elettrico.
        ok per le aeree idonee (però chi decide?)
        Che i 5S siano falliti me ne può fregare di meno,sono apolitico.

    • per me tu sei il nemico della Sardegna,
      e sei un violento nel tuo modo di trollare

      un solo residence o centro commerciale del proprietario dell’Unione Sarda è l’ennesima colata di cemento che supera la somma dei basamenti delle pale eoliche; e cemento ne viene aggiunto molto ogni anno

      solo che mentre i plinti delle pale almeno sono interrati a 1 metro di profondità, non visibili, e a fine impianto si effettua un ripristino compreso il manto erboso,
      le colate di cemento per edilizia, residence, centri commernciali, e relativi parcheggi e strade, poi restano

      non è da vigliacchi non dire niente all’immobiliarista, perchè è troppo potente e pericoloso? e fare poi i leoncini da tastiera contro i mulini o i pannelli?

      E’ come nella nevrosi, alcune persone scontente e sconnesse dal senso del reale spostano l’oggetto dei loro contrasti e problemi su altro dalle cause vere, pur sfogare la frustrazione

      salvino sullo sfruttare questa tecnica del capro espiatorio e del’icitamento all’odio contro bersagli fantoccio, ci ha fatto una carriera, ma anche i proprietari e redattori dei giornali regionali sardi non scherzano, senza scrupoli

      • Guardi, chi AMA la sardegna è contrario anche alla cementificazione selvaggia,inoltre, si usa dire, che a fare una certa attività si perde sapone acqua e tempo

    • LA TUA TERRA? Ma di che parla? Che è il re della Sardegna?
      Quindi se uno ha 5/10 ettari di terra PAGATA con le sue tasche e vuole metterci su i pannelli FV o le pale eoliche deve chiedere permesso prima a LEI?

      Ma complimentoni un bel modo di ragionare. Sarà molto interessante scoprire come reagirà quando il prprietario terriero verrà in casa SUA a dettare legge… perchè non si possono usare due pesi e due misure.

      Non è che quando tocca a LEI poi verrà qua ad armare un piagnisteo sulla libbbeertaaaaa

      • Il regno di sardegna è cessato dal 1861.
        Essere proprietario di un terreno non vuol dire poter fare quello che si vuole.
        Inoltre la invito a scrivere possibilmente in maniera meno sconclusionata,ho avuto difficolta a capire il concetto che voleva trasmettere.

        • Che problemi ambientali ci sono a fare un impianto fotovoltaico o eolico in un terreno? Mi risponda con dati validati da Università.

          • Allora, le chiedo ,con dati validati qual è il punto di caduta per soddisfare il fabbisogno elettrico,o meglio, quanta energia bisognerebbe produrre in sardegna?

          • Intanto, mi dica lei, qual è la produzione , dal suo punto di vista che è necessario installare.
            per quanto riguarda i danni e/o problemi ambientali, finita la mia ricerca sarò felice di condividerli con lei.

          • Ma come si fa a sostenere che questo tipo di impianti non abbiano un impatto sull’ecosistema? Che razza di dogma sarebbe??
            È evidente che è proprio la natura industriale di questi impianti e i famelici interessi che la alimentano a rappresentare un problema grande come – appunto – la Sardegna.
            Bisogna essere in profonda malafede per sostenere il contrario.
            “Plinti di un metro”? Ma per favore.
            Tutto ha un impatto, e la verità è che la discussione su questo è assolutamente castrata dall’impellenza all accaparramento.
            La verità è che le tecnologie delle cosiddette rinnovabili hanno impatti cospicui, non ancora compresi per intero e i cui effetti negativi vengono moltiplicati vertiginosamente dalle scale di applicazioni di questi cosiddetti ‘parchi’ di energia rinnovabile (parco eolico, energia verde, la chimica verde, il green-qualcosa: si usa tutta una pletora di trucchetti di bassa lega per veicolare meglio una pretesa sostenibilità, che se si guarda bene è solo fuffa…)

            il fotovoltaico su in terreno vocato per l’agricoltura tradizionale è una bestemmia bella e buona.
            Le pale eoliche allontanano i volatili e molte specie animali. Non sappiamo ancora molto che effetto abbiano sugli impollinatori, e se fosse negativo? E gli impianti eolici flottanti in acque internazionali, siamo sicuri sicuri? Ok, forse non si vedono, ma non sappiamo davvero nulla sugli effetti che potrebbero avere.e non ci sono ancora studi in merito per il semplice fatto che è una tecnologia nascente. Per questo bisogna andarci cauti.
            Queste argomentazioni polarizzate, questi giochetti dialettici, sono semplicemente disgustosi.
            Anche la plastica negli anni 50 sembrava un dono divino, adesso vediamo che così non è.

          • Però sappiamo per certo che bruciare fossili ci manderà tutti arrosto, impollinatori compresi.

  2. Guardi che io non sto dicendo che non sono d’accordo alla transazione energetica e all’ energia ” green ” a discapito delle centrali a carbone e di altre fonti inquinanti (considerando che l’inquinamento non è frutto esclusivo della produzione di energia ) . Dico solamente che bisogna stare attenti affinché la situazione non sfugga di mano . Ci è stata assegnata una quota di produzione già decisamente elevata, ecco non andiamo oltre, non favoriamo la pura speculazione che non solo non ci dà niente ma al contrario ci porta via tantissimo . Soprattutto devono essere rispettate tutte le regole . A suo tempo ho visto la centrale di Bonorva mentre veniva costruita, gli enormi basamenti per delle pale alte un centinaio di metri (figuriamoci le nuove ) il territorio, che prima era una vera e propria oasi, rovinato e le regole non rispettate pienamente. Sono innamorato, come la maggior parte dei sardi, del nostro territorio e vedere che alcune zone potrebbero essere compromesse per sempre non mi fa’ certo piacere. Poi ripeto, il gesto che è stato fatto non è in alcun modo giustificabile

    • === obiettivo capacità installata: 6 GW nominali = 1,2 GW effettivi

      una delle tante bufale che girano sull’Unione Sarda e nei “comitati” per manipolare la pecezione delle persone, è che la capacità di produzione rinnovabile “assegnata” all’isola ( 6GW nominali) sarebbe eccessiva

      invece verificando i dati Terna si vede che è appena sufficiente ai consumi attuali dell’isola per poter sostituire alla pari le centrali a carbone e gasolio attuali

      l’obiettivo minimo è di circa 6 GW di rinnovabili valore “nominale” o valore di “potenza di picco”; però sono fonti di energia intermittenti e con potenza non sempre al valore massimo

      la potenza media, effettiva, che forniscono equivalgono a una centrale termica da 1,2 GW, circa pari alle centrali di Fiumesanto + Sulcis + Saras

      in Sardegna si è lontanissimi da questo obiettivo minimo, raggiungibile anche già con il fotovoltaico e l’eolico off-shore, per i quali l’impatto visivo non c’è, eppure si combattono anche questi, oltre alle pale eoliche su terra

      la Sicilia a già circa 10 GW (sempre “nominali”) di installazioni e punta almeno a raddoppiarli, arrivare a 25 GW installati in sicilia, sgomita per avere più progetti, lo stesso vale per la Puglia, perchè ci sono tanti vantaggi, vogliono salvare i terreni dalla siccità e l’economia dalla stagnazione che li rende schiavi di pochi signorotti e dei sussidi statali erogati dal politico di turno, per me in questo hanno più orgoglio, mentre alla Sardegna sta bene restare in economia risicata e sussidiata, e lentamente morente, senza parchi scientifici, attività , innovazione, tutela vera del territorio rispetto ad opere non più rimediabili, che non sono le rinnovabili, utili e disinstallabili quando si vuole, ma parlo delle continue colate di cemento edilizie e turistiche, una volta fatte non sono più rimediabili

      ============
      Per me l’Unione Sarda è mossa da interessi torbidi,
      in questo caso contrari al benessere dell’isola

      finge di realizzare inchieste, ma usa gli articoli che scrive ogni giorno per diffondere informazioni, numeri e concetti completamente falsi,

      non solo i numeri, le spiegazioni, le interpretazioni, sono tarocati, ma persino le cartine geografiche che pubblicano hanno la posizione degli impianti sulla mappa taroccata per farli sembrare progettati male

      se apre sul sito Mase un progetto di eolico off-shore trova che gli impianti sono al doppio o al triplo della distanza dalla costa che disegnano su questo giornale patacca

      purtroppo chi fatica a informarsi su internet, si beve la polpetta avvelenata quotidiana preparata comoda ogni giorno sul portale dell’ Unione Sarda,
      vive in una bolla di proclami sconnessa dalla reltà

      Intando l’isola viene cementificata, come il resto di Italia, anche dal proprietario del giornale, per la speculazione turistica, settore iper-sovvenzionato rispetto a quanto ritorna realmente, che arricchisca solo quattro imprenditori praticamente, e i lavoratori del settorie sono basso reddito

      spesso il turismo se conteggiato correttamente è un debito, ambientale ed economico, l’intera isola è pesantemente sovvenzionata da trasferimenti statali

      ora ci sarebbe un settore ( produzione energia) in grado di far attecchire qualcosa di buono, e si fa la caccia alle streghe perchè lo dice il giornale del costruttore che specula sul cemento e sul turismo e del politico che spera di speculare sul metanodotto.. sono in progetto 440 km di trincea sull’isola

  3. Ma quale demonizzazione, piuttosto direi che la prima testata giornalistica della Sardegna ha fatto una vera e propria inchiesta giornalistica e ha dato un’ informazione che altrimenti non avremmo mai avuto. La preoccupazione della maggior parte dei sardi è cosa ne sarà della Sardegna, una regione che ha nel turismo e nell’ agroalimentare i suoi punti di forza.
    E per favore non venite a dirci che con tutti i progetti che si stanno vedendo, le cose saranno conciliabili . Poi la violenza mai , sono le istituzioni che ci devono difendere , ma purtroppo siamo in questa situazione anche per colpa loro e chi ci passa sono i poveri lavoratori e i poveri sardi…

    • Istituzioni ci devono difendere? Bisogna mettere un carabiniere a guardia di ogni pala e pannello? Il problema è che basta fare un giro veloce sui social per vedere disagiati psichici che invitano a usare la dinamite. Sono diversi e prosperano. Basta vedere alcuni commenti al mio articolo dove si sminuisce l’atto. Il Gruppo Tutela Territorio Sardo – Gruttes Oristano minimizza: “Sono quattro bulloni svitati”.

      Mi permetta ma questa gente la condanno senza se e senza. Nessuna giustificazione. “Tutti i progetti che si stanno vedendo”? Ma di cosa parla? Il 75% dell’energia prodotta è da gas e carbone (gli unici in Italia). Il peggior e velenoso mix energetico del Paese. E spaventano poche pale?

      Ad oggi visto che la moratoria ha bloccato tutto hanno comunicato l’inizio lavori 37 progetti. Solo sette sono parchi eolici, gli altri fotovoltaici su cui il corpo forestale sta appurando eventuali irregolarità.

      Ma di cosa parla? I cittadini hanno diritto alla tutela della salute e non si ha certo restando ancorati a petrolio, gas e carbone. Questo il vero scempio.

  4. Tutte fregnacce ! Lavoro per i sardi? Allora fatele installare dalla regione Sardegna sotto gestione e manutenzione della regione per il fabbisogno dei sardi e per venderla altrove e non per il profitto delle multinazionali. Vorrei fare una domanda al signore che gestisce la società di manutenzione , quando la pala finirà la sua vita tecnica ci andrà lei o la sua azienda a smaltire i plinti e il rotore,le pale ecc ? Con quali soldi ? Sicuramente con i soldi del contribuente sardo ( come accaduto a Furtei) SIAMO STUFI FELLE VOSTRE CA… Ad un certo punto entrerà in campo la…

    • Si beva (e scriva) tutte le boiate che le pare. Ma non si permetta di utilizzare questo sito per inneggiare a reati

  5. Ecco che il terrorismo mediatico con sfumature di fake news e informazioni omesse (impatto vero delle rinnovabili, rifiuti, indennizzi statali ai comuni e affitti dei terreni ai proprietari e non espropri) stanno iniziando a far muovere qualche primo individuo con ovvi problemi psichici.

    Spero che la magistratura indaghi sugli interessi di chi sta promuovendo la campagna diffamatoria.

    P.s. anche la storia che l’eolico non dia lavoro all’isola è una fesseria. Il parco a ulassai per contratto ne da ad una ventina di ingegneri residenti in loco.
    Di recente si parlava anche di come un’azienda a Bolzano stava assumendo gente per costruire droni per la manutenzione di parchi offshore.
    Quando fu proprosto di recente di trasformare il porto di Oristano in un cantiere di pale offshore con un potenziale minimo di 500 posti di lavoro, solo critiche (qualche commento su facebook diceva anche “tutto questo per soli 500 posti?”)

    Meritiamo di venir isolati dal progresso. Io intanto sono energeticamente indipendente e di recente mi sono anche procurato delle pale domestiche a edoppia elica con sistema d’accumulp che vanno ad aggiungersi all’impianto fotovoltaico da 7 kW. Non aggiungono molto ma per frigo e freezer durante la notte bastano e avanzank.

  6. Prima di tutto dovreste vedere l’attuale scempio in giro per la Sardegna, così potete farvi un’idea del disastro che si sta per compiere, visto che mancano migliaia di progetti presentati. L’eolico non ha niente di green. Io sono molto favorevole all’agrivoltaico avanzato. Lascia fondamentalmente il terreno così com’è una volta finito il contratto. In più se fatto a regola d’arte si possono fare coltivazioni specializzate, che a oggi sono impossibili per i cambiamenti climatici. La definizione di rinnovabili è questo, produci l’energia in loco, se la trasporti per più di mille km non ha senso. Ergo nelle Alpi il vento c’è.

    • Io tutto questo scempio non lo vedo. Ho presente invece il disastro di Sarroch, della centrala a carbone… il fotovoltaico avanzato ok anche perchè protegge le piante dai cambiamenti climatici. Ma attenzione si tratta anche di interventi in parte edili. Mentre è stato bocciato l’agrivoltaico di tipo 2 con gli impianti a terra per la coltivazione interfilare. Più impattanti ma più amovibili e a maggiore produttività.

    • Quale scempio?
      Nel resto del mondo una pala eolica viene riciclata al 100%, usando il vetroresina delle pale per isolate termicamente le case. Oltre ad una occasione che si sta perdendo è anche la dimostrazione quanto la popolazione si stia facendo influenzare dal principale quotidiano sardo, ripetendo esattamente le medesime frasi chiave:
      “Scempio del paesaggio”
      “Speculazione energetica”
      “Distruzione del paesaggio”

      • Facile risponderle,
        1)Se per lei, vedere le torri dietro ad esempio Barumini , oppure sulla vetta di molte montagne, non è uno scempio ambientale le consiglio di cambiare oculista
        2) Di speculazione si tratta, perchè, lasciando perdere il discorso della remunerazione dei KW prodotti che senz’altro lei conosce,resta l’enorme quantita di energia prodotta rispetto al fabbisogno dell’isola.
        3 vedi punto 1
        Certo, la struttura (palo e pale) sono riciclabili, ma a spase di chi?. Si potrebbe pensare a far pagare una quota anno per anno che funga da fondo di garanzia.
        Ma, le ton di cemento dei basamenti, va lei con il piccone a toglierli?

        • 1) pensiero ideologico; un pensiero reale sarebbe:

          quante pale eoliche vedi REALMENTE dalla tua finestra, 1?, 2? 10? senza doverle andare a cercare con un viaggio in macchina per trovarmne, magari qualcuna più brutta, fotografarla e lamentarti?

          e nella tua giornata i problemi principali sono di altro tipo o sei così ossessionato che se in auto passi vicino a una pala è un problema?

          2) non sai neanche di cosa parli:
          l’eolico su terra è retribuito 8,5 centesimi a kwh, potrebbe essere meno (dipende dai decreti a Roma), ma è comuque già più basso del prezzo PUN italiano, e costa molto meno del kwh delle centrali termiche sarde, che prendono il prezzo Pun + un incentivo molto alto “capacity-maket” e deroghe di ogni tipo, oltre a inquinare l’isola con ceneri e scorie

          le centrali termiche sono i maggiori speculatori, ceh ora si vuole sostituire con il metano e continuare a speculare, insieme al colate di cemento edilizio (residance, centri comerciali, etc), e tu guarda caso li difendi, di fatto sei il difensore degli speculatori del modello economico sbagliato e più impattante per l’isola

          stupidata enorme poi sull’energia,
          la produzione da rinnovabili sull’isola è lontanissma dal coprire il fabbisogno dell’isola, te lo scriviamo ogni volta ma tu insisti come un disco rotto a ripetere le bufale

          forse cosa sia vero o falso non ti interessa? magari per te è un passatempo, fare casino su internet senza sforzarsi di capire?

          3) ci sono già le fideiussioni per pagare il ripristino delle aree a fine impianto, e non c’è neppure le tentazione di inbrogliare, perché dallo smantellamento si recuperano materiali costosi, non sono solo spese

          i basamenti vengono sotterrati e l’area ripristinata, qui c’è un esempio
          https://docvia.regione.liguria.it/via/V327/10.10%20Piano%20ripristini%20e%20dismissione.pdf

          e i plinti sotterrati sono poca cosa rispetto alle colate di cemento dell’edilizia che si accumula in bella vista, oppure ai 500 km2 di Sulcis inquinato anche dalle scorie trasportate dalle centrali termiche;

          poi l’eolico off-shore e il fotovoltaico non hanno neppure i basamenti, ma guardacaso anceh per loro ci sono glislogan contro “la speculazione”

          per me siete pochi e fasulli come una moneta da 3 euro, anche se postate sul web con 10 account diversi per sembrare tanti

        • Ne ho diverse davanti a casa mia, ho un impianto fotovoltaico nel mio terreno adiacente in cui ci metto le mie 3 caprette, che apprezzano il fresco e l’erba si tiene meglio con meno acqua grazie all’ombra dell’impianto.

          L’oculista lo vuole lei. Anzi, a lei serve consiglio di un otorinolaringoiatra che probabilmente ha il naso intasato da polveri sottili generate dalla combustione del carbone e gasolio di cui tanto va fiero.

          Al momento lei è l’unico che ad oggi non ha riportato dati contro l’intallazione di rinnovabili e la cosa da scienziato mi prende veramente male e non le risponderò più fino a prova contraria.

          io ho l”indipendenza energetica. Il giorno che l’isola sarà spalle al muro perché forzata a disattivare gli impianti carbonfossili, senza elettrodotti di supporto, sarà un piacere vedere buona fetta dell’isola tornare indietro 50 anni oppure comprandosi qualche generatore a benzina.

          Le rispondo scientificamente ad alcuni dei suoi punti:

          1) cosa causa la presenza di impianti eolici alla natura di opere archeologiche quali Barumini? Stiamo per caso smontando o distruggendo il sito? No, è solo un suo punto di vista soggettivo che gli impianti rovinano la fotogenicità del panorama. Non hanno alcun impatto oggettivo sul sito in se.
          Se invece l’impianto proposto venisse installato in zona archeologica oppure in riserve naturali, viene bocciato. Sono sempre stati bocciati, senza pochi compromessi. Lo vedo ogni giorno a cagliari, la metro non è finita perché trovano reperti archeologici ogni santo giorno.

          2) speculazione. Allora, io da sardo, non posso fare una proposta di un impianto di energie rinnovabili perché speculo sulla mia terra, magari garantendo anche l’assunzione di qualche locale, pagato bene per la manutenzione? quel termine lo avete iniziato a pronunciare solo dopo aver letto quel giornale tossico. Sono proposte di progetto, se ne fanno tante perché si sa che la maggioranza viene bocciata (successo anche a me su altre due proposte di installazione fotovoltaica perché incompatibile con il centro storico). La questione anche qua è scientifica. La Sardegna è tra le regioni d’italia (si regione, non siamo uno stato indipendente) con maggiore disponibilità solare ed eolica, quindi lo sforzo energetico va assegnato a noi. La stronzata, si stronzata, di dire che basta installare solo la quantità ad uso proprio regionale, è folle. Allora dobbiamo smettere di esportare pecorino, mirti, ichnusa e altri prodotti nostrani. Diventiamo autarchici e finito qua. Il nord come rinnovabile potrebbe rafforzare l’idroelettrico ma l’eolico no. Lo slogan da ignoranti “le pale in lombardia” è privo della realizzazione che in pianura padana la nebbia regna tutto l’anno per mancanza di vento. la nebbia a sua volta vieta l’installazione di impianti fotovoltaici. è una questione molto molto semplice. Ogni regione in Italia deve dare il suo contributo basato sulla risorsa e specializzazione urbanistica e logistica che possiede. Finito

          3) vedo che non conosce come funziona il ciclo di riciclaggio. Le faccio l’esempio di quello delle navi da crociera. Costruirle viene circa qualche centinaio di milione. A fine vita vengono vendute a meno di 10 milioni di euro. Con l’acciaio e altri metalli ricavati iporti ci fanno un guadagno anche 10 volte maggiore.

          Negli impianti di riciclaggio americani, visti con i miei occhi, l’unico aspetto critico fino a qualche anno fa erano le pale in vetroresina. La soluzione è di tritarle e ritrasformarle in materiale per coibentare le case. I pali sono in acciaio o cemento facilmente ritrasformabili. Ovviamente se non c’è l’interesse locale nel costruire industrie di riciclaggio di questo genere, le pale finiscono in discarica come tutto.
          Questo è un altro esempio, usano le pale per bruciare, producendo cemento.
          https://www.youtube.com/shorts/up8Bcf_KBmw

          • Di fronte a cotanta boriosità scientifica, non posso non dire che
            Lei ha ragione su tutto.

          • Apprezzo che abbia compreso la mia risposta con tanto di motivazioni oggettive.

  7. Cadendo poteva causare pericolo per vite umane? Ma le hanno installate vicino a zone dove le persone possono tranquillamente passeggiare? Se così chi è il criminale?
    E non è caduta perché non c’era vento? Ma……?
    Servono alla Sardegna? A me sembrava che quella corrente generata servisse a noi del nord come a noi servissero dei posti per investire i nostri soldi.
    Avremo mica trovato una popolazione con le pallle?

    • Non vogliono le pale perché l’energia serve al resto di italia, quando vorrete finanziamenti o altri aiuti cercateveli tra le vostre capre e praterie. L’unica cosa deturpata qui è la vostra mente, perché le pale eoliche non sono brutte anzi. Ma si meglio una centrale a carbone con un bel comignolo…

      • perché offende i sardi con le solite frasi capre e praterie…? lei verrà in Sardegna a vedere le capre o per le montagne e il mare? stia tranquillo che se va a contare quanti sardi lavorano al nord e quindi producono ricchezza al nord…non può che chiedere scusa…

        • Chissà mai perchè i sardi emigrano al nord. Sarà forse per preservare la bellezza intoccabile della Sardegna dallo scempio delle fabbriche?

  8. Buongiorno. C’è un progetto energetico devastante che semina ricatto e distruzione e arriva dall’esterno e non è frutto dell’amore per la terra o riconoscimento della gente. Questo è violenza di potere.

    • Ma ci faccia il piacere. Perchè a Sarroch si raffina il petrolio sardo e l’impianto non è paesaggisticamente devastante? E il gas lo estraiamo dal Gennargentu? Ma di cosa parla? E i proventi di gas, petrolio e carbone vengono ridistribuiti a tutti i sardi. A me Moratti (ora ha venduto agli olandesi) non mi ha mai spedito assegno a casa. lei per caso ha ricevuto un bonifico da queste società?

        • Il punto è uno e qui cade tutto: bisogna chiudere le centrali che mettono a disposizione il 75% dell’energia sporca e inquinante, se serve tanta altra pulita per decarbonizzare edifici (responsabili del 40% delle emissioni), mobilità (compresi i traghetti super inquinati), le attività produttive che usano gas (qui il tasto dolente per qualcuno) e diverse altri settori. Il fotovoltaico sui tetti basta? Neanche per idea. Assolutamente no. E qui la grande balla. Nelle aree dismesse si, ma non basta comunque. I comitati hanno una risposta con numeri su come sopperire al fabbisogno di una società decarbonizzata? Mi sembra di no. Il resto è noia, manipolazione, interessi di parte.

  9. Caro signor Melis, scrivi che la tua impresa da lavoro nell’ eolico a “circa” 25 persone. Circa appunto. Ma tu sai che quelle pale producono una ricchezza spropositata al suo proprietario ? Sai che in poco meno di 4 anni restituiscono il capitale investito e che poi è “grasso che cola”. Però mi chiedo anche: Pili e Zuncheddu (cioè Unione Sarda) dove erano quando Italiani, inglesi, tedeschi, olandesi, cinesi, ecc. Scoprivano la bontà del vento e del sole Sardi e loro (Sardi) non capivano l’ investimento utile alla Sardegna oltre che a loro stessi. Per fortuna, nel mio piccolo, io ricavo benefici dal mio piccolo impianto. A mio parere la RAS dovrebbe facilitare il fotovoltaico domestico a beneficio di tutti ed obbligare capannoni e parcheggi a dotarsi di questa tecnologia e arrivare così all’ autosufficienza con l’ aiuto di soli accumuli con parchi di batterie dislocati in varie località checché ne pensi Pili che tecnico della materia non è. E lo invito a recarsi nelle isole awaiane per capire cosa intendo

    • Grazie Giampaolo sosteniamo da sempre la produzione domestica – se va a vedere anche i pannelli nelle auto e nelle barche – e di comunità. Abbiamo organizzato webinar sul tema e scritto tanti articoli sulle comunità energetiche, dato tanto spazio al bando agrisolare per i pannelli sui tetti. Citato la storia molto bella da Nuoro della stazione di ricarica che punta sull’autoproduzione. Tutto bene e avanti tutta.

      Ma per la decarbonizzazione servono impianti industriali anche per assicurare la sicurezza della disponibilità energetica. Sono una necessità. Se si punta solo sull’autoproduzione andranno avanti i progetti dei gasdotti, del nucleare e della persistenza degli idrocarburi.

  10. Non vedo l’ora che si passi da Prezzo Unico Nazionale a Prezzo Zonale.
    Troppo bello salvare il proprio panorama e usare le rinnovabili dei panorami degli altri.

    Si paga l’elettricità per quanto costa produrla NELLA ZONA non a forfeit facendo la media fra chi ha rinunciato al panorama e chi invece fa il choosy della cartolina.

    E non venissero a piangere aiuti di stato per le bollette. Chi sbaglia paga altrimenti non impara nulla

  11. Nessun atto di questo tipo è giustificabile.
    Ma questo articolo è stucchevole per la polemica che innesca riguardo le proteste,pacifiche ,che noi Sardi portiamo avanti per evitare la distruzione del nostro territorio.
    Che quella messa in atto in Sardegna sia una speculazione bella e buona è evidente a tutti. E invito tutti a firmare la proposta di iniziativa popolare Pratobello 24 per dare voce, democraticamente, alla volontà di ciascuno delle centinaia di migliaia di Sardi che non svendono la propria terra ricevuta,lo ricordo,in prestito.
    La dovremmo restituire ai nostri figli e nipoti,se non migliorata quantomeno non violentata.
    Fortza Paris

    • Stucchevole? Io ho scritto di un atto violento e di troppi violenti – ci sono anche i loro nomi e cognomi – che incitano all’odio. Altro che stucchevole e legittimo contrapporsi a questi personaggi. Senza se e senza ma. Chi manifesta in modo pacifico? Va benissimo.

      Ma questo non significa accettare tutto quello che si scrive e si dice ovvero le panzane e fake news su distruzioni di boschi, ma pure di strade e di rotonde. La panzana sull’inquinamento atmosferico (con la diffusione del peggiore gas esistente al mondo, di quantità enormi di vetroresina) e del suolo (ettolitri di olio inquinante). Ma pure si sono inventati l’inquinamento acustico delle pale con un video dove non si sentono le pale ma il vento. Di problemi agli animali e paradossalmente si posta il testo con un video dove si vedono bovini e ovini pascolare tranquilli e pacifici. La panzana che i terreni vengano rubati quando vengono pagati al di sopra dei prezzi di mercato. La panzana che l’isola è energeticamente autosufficiente quando il 75% dell’energia è prodotta da fonti fossili velenose e pericolose.
      La panzana che poi a fine vita non si ricicla niente quando si pagano polizze fideussorie per far rispettare il ripristino dello stato dei luoghi. Il terrore sulle pale che si incendiano. La protesta contro installazioni legittime sulle aree industriali. La panzana che si produrrà energia per 50 milioni di persone quando le 800 proposte sono richieste di autorizzazione che si sa bene che non andranno in porto. La panzana che sotto le pale non si coltiva e si ruba suolo, la panzana del fotovoltaico che aumenta le temperature.

      Eolico e fotovoltaico hanno un chiaro ed evidente impatto paesaggistico. Le 800 richieste sono troppe. Certe installazioni possono o devono essere non autorizzate. Va bene ma le panzane sono troppe. E su questo serve chiarezza anche se si è pacifici, pacifisti, gentili e cortesi.

      • io sono pugliese e la Puglia è la regione italiana con maggiore densità di produzione eolica per km^2, maggior numero di pale, maggiore produzione di energia, e al terzo posto per kw/abitante, superata solo da Basilicata e Molise, oltre che la produzione elettrica è più del doppio della Sardegna, E tutto questo scempio io non lo vedo, anzi nella zona industriale dove è situata la mia azienda, ne vedo 21 di pale eoliche, che non fanno nessun “inquinamento estetico” perché sono situate in una zona industriale e sono 10 volte meglio della centrale termoelettrica qui vicino, oltre ad essere molto più silenziose e soprattutto non ci UCCIDONO, visto che l’ Italia è al primo posto per decessi prematuri dovuti all’inquinamento, con 80.000 morti annue.

  12. Chi semina vento raccoglie tempesta… Dessì e soci Unione Sarda dovrebbero vergognarsi, ci sono gli estremi per un intervento delle forze dell’ordine. Agli amici sardi dico di pensare con la propria testa, hanno davanto a loro grandi opportunità si sviluppo e lavoro ma ascoltano una narrazione molto pericolosa di chi, alla fine, è il vero nemico della Sardegna

    • L’Unione Sarda + Videolina,
      ormai ogni giorno hanno sul sito web uno o più articolo livorosi e falsi contro le rinnovabili, strano davvero nessuno li abbia ancora querelati

      il caporedattore è Mauro Pili,
      ex politico di forza italia, da anni scrive articoli secondo me diffamatori e spera così di far realizzare invece i metanodotti e/o di avere per sè visibilità

      il proprietario è Sergio Zuncheddu,
      immobiliarista con altre 12 (?) società e che riempe la Sardegna di colate di cemento e intanto distoglie l’attenzione con queste campagne contro le rinnovabili, la tecnica del capro espiatorio in stile salvino

      cito da altra testata
      ” proprietario anche di Immobiliareuropea ha costruito tantissimo sia in Sardegna che altrove, nell’isola ha realizzato decine di progetti di centri commerciali e direzionali, residence, alberghi, un grande centro stampa e un polo agroalimentare… non sono mancati i progetti accusati di scempio ambientale, come il residence Cala Giunco a Villasimius”

      • Grazie Salvo, la penso e la pensiamo all’opposto delle persone che hai citato; restiamo esterrefatti per i toni e l’intensità di come viene sviluppato il tema – ma fu così ache contro l’intenzione di portare le scorie in Sardegna – poi però c’è la libertà di stampa e ognuno è libero di essere pro nucleare, pro gas, pro petrolio. Anche se per me, leggendo quello che scrivono medici e climatologici, sono un male assoluto per le condizioni di vita del Pianeta e dell’uomo. E’ una battaglia portiamo le nostre ragioni che sono legate a studi scientifici e a un evidente degrado delle condizioni del pianeta.

    • Una cosa sono i post sui social da cancellare assolutamente – Facebook e altri intervengano – che invitano alla violenza. E i cui autori abbiamo citato – sono solo una parte – vanno denunciati. Un altro discorso è la polemica aspra, anche se non condividiamo per niente le posizioni.

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