In Sardegna a fuoco oltre 2000 pannelli fotovoltaici della società polacca Greenvolt Power. E’ il terzo attentato in pochi giorni contro impianti di rinnovabili. Prima hanno svitato i bulloni di una pala, poi lanciato le molotov contro una seconda e infine la notte scorsa l’incendio. Una escalation di fuoco prevedibile visti i numerosi incitamenti dinamitardi che si leggono nei social e non sono stati neanche censurati.
La cronaca del terzo attentato
Siamo a Tuili. Paese di 900 abitanti, in continuo calo demografico, nella provincia Sud Sardegna. Nella regione storica della Marmilla.

L’attentato incendiario si è verificato nella notte tra il 9 e il 10 settembre quando è stato appiccato fuoco a circa 2mila pannelli fotovoltaici accatastati in un terreno privato alla periferia del paese.

Pannelli della multinazionale polacca Greenvolt Power
I pannelli erano pronti per essere installati nei due impianti previsti nella campagne di Tuili. Un impianto piccolo visto che la produzione prevista è di circa un megawatt. La società Sfele è stata incaricata dell’installazione dei dispositivi dalla Greenvolt Power, una multinazionale polacca che aveva acquistato il terreno.
Una notizia positiva: forse chi ha dato fuoco potrebbe essere stato ripreso dall’impianto di videosorveglianza. «Un fatto inquietante – commento del sindaco Andrea Locci, riportato dal quotidiano La Nuova Sardegna –. La nostra è una comunità pacifica e laboriosa che non ha mai dato segni di intolleranza». Questi i dati di cronaca.

Incitare e minimizzare. Persone nutrite dalla disinformazione
Da mesi leggiamo gli slogan di persone esaltate che incitano alla “dinamite”, agli attentati, al passare dalla parola all’azione. Chiedono di imitare i cugini corsi, una balla e una fake news visto che il fronte di liberazione corso non ha rivendicato attentati contro i parchi rinnovabili (leggi).
Ma peggio ancora è la minimizzazione continua. In particolare sui bulloni svitati si è esercitata una inopportuna e gravissima ironia che apriva le porta agli attentati successivi.
Questa ondata di violenza è nutrita da campagne a base di fake news di bassa fattura che convincono i tanti ignoranti impegnati da mattina a sera nella demonizzazione.

Chiaro che chi non ha strumenti culturali adeguati e legge ogni santo giorno di foreste abbattute, di strade cancellate ma anche di rotonde distrutte, di strage di animali, di surriscaldamento del terreno, di inquinamento acustico delle palle, di voragini gigantesche, di consumo spropositato del suolo.
Una mare di balle che inquinano menti convinte di subire una devastazione ambientale senza limiti.
Fermare i violenti e chi semina odio
E ora che intervengano i partiti politici con parole chiare di condanna e senza inseguire il consenso elettorale, è ora che intervenga la polizia postale per individuare chi semina l’odio e incita alla bomba, è ora che intervenga Facebook per cancellare le troppe fake news che inquinano il dibattito.
In Sardegna son proprio scemi, ma sono in parecchi, mica una minoranza:
Cerchiamo però di evitare gli insulti, per favore.
per evitare il soliti tormentoni di bufale dei finto espertoni,
un articolo su Repubblica che spiega l’ABC, come funzionano le rinnovabili, quante ne servono in Sardegna, e sui progetti che compaiono sul sito Terna
https://www.repubblica.it/green-and-blue/2024/09/09/news/energia_rinnovabili_eolico_fotovoltaico_sardegna-423487439/
Questa azione fa preoccupare parecchio , le fake news abbondano in maniera esponenziale e passare dal fotovoltaico, eolico, alle auto il passaggio è zero, visto che molti con EV hanno atti vandalici in questo periodo, quindi tutta la politica e le forze dell’ordine devono dire basta, tolleranza zero su tutti i fronti, chi prodiga le fake news deve pagare in primia persona, che sia l’autore o il divulgatore.
mi pare ci sia un imbarbarimento generalizzato e la diffusione progressiva di una mentalità del tipo “faccio come c. mi pare e ne ho diritto”.
dalle mie parti qualche giorno fa è stato fermato un ragazzo che scorrazzava in kart in città , per dire, e come se nulla fosse.
prevedo nel breve un fulmineo arrivo sulla scena dai propalatori di “legge e ordine”, e un nuovo livello di imbarbarimento. vedremo
se vivi a Berlino andare col kart in centro è legale (o almeno lo era fino a qualche anno fa, ora non so): https://www.trendhunter.com/trends/go-kart-berlin
se vivi a Fossano
no
C’è anche da dire che se vivi a Fossano ti rompi i coglioni… 😂😂😂😂😇😇😇😇
Al di là di qualsiasi considerazione in merito alla stupidità della cosa, su cui posso anche essere abbondantemente d’accordo, quello che un po’ mi affascina e un po’ mi repelle è la cupio dissolvi del popolo italiano tutto.
Non solo sardo.
Questa volontà di autodistruzione che, ripeto, al di là degli argomenti contingenti sinceramente fatico a spiegarmi in un contesto più generale.
Ma che quotidianamente possiamo riscontrare tutti.
Osservo un po’ sgomento e un po’ attratto… come uno che guarda un film horror…
leggo erano per agrivoltaico, colpire un progetto di agrivoltaico su terreno privato, non nel parco forestale, e che non “deturpa” niente, è ancora più senza senso.. magari è un gruppetto organizzato, altrimenti è uno svalvolato, spero lo becchino
azienda agricola che vuole installare agrivoltaico, con l’agrivoltaico non vendono la terra, affittano i diritti di superfice per tot anni (prorogabili) a installatori specializzati o fanno una società mista (anche se Todde vuole vietare questo e devono essere titolari Sardi, vabbè); con l’agrivoltaico devi certificare che poi curi e usi anche per agricoltura (o pascolo) il terreno
installatori, manutentori, vantaggi economici e tecnici per l’azienda, abbondanza di corrente prodotta localmente, ombreggiamento parziale del terreno, di vantaggi secondo me ce ne sono molti più che con altre attività , è un flusso di risorse che viene catturato dal territrorio, insieme all’energia del solo; e dal 2025 progressivamente il PUN sarà di zona e verrà calcolato in base alle quote di rinnovabili
solo di affitto dei diritti di superficie sono circa 4000euri ad ettaro all’anno che atterrano sul territorio, qualche ettaro messo con pannelli interfilari è abbastanza per aiutare una azienda agricola a stare in piedi e a non chiudere
e cifre più alte se la gestione e compartecipata; un ettaro con pannelli fattura circa 100.000e all’anno in produzione di corrente al prezzo PUN attuale ( o alle tariffe dei decreti, se l’impianto è in regime FER), da cui però detrarre le spese di investimento;
ma se fosse agrivoltaico a pannelli alti prende incentivi anche per le spese, insomma da piùlato è un bel trasferimendo di fondi a favore del luogo
tutti soldi sottratti all’aquisto di energia dalle vecchie filiere, che infatti fanno casino (carbone, metano e ora ci si avventano come sciacalli anche i nuclearisti in cerca di fondi a perdere)
l’eolico su terra è più visibile, è l’appiglio per chi monta una campagna conto; all’estero per l’eolico pagano di più le royalties al comune locale (di solito ci sono anche da noi) e alle abitazioni più vicine, e offrono agli abitanti locali in vendità una quota delle azioni della società che gestisce il progetto (ma anche questo a volte già si fa anche da noi), così sono tutti contenti
Da Sardo nato e cresciuto all’estero, questa notizia mi provoca una grandissima tristezza!
Da veneto con sangue sardo leggo con tristezza queste notizie. Ancora una volta i sardi stanno perdendo il treno; è successo in passato succede oggi. Non vogliono stranieri nella loro terra, ma vogliono i soldi. Non vedono di buon occhio i turisti nelle loro spiagge e nei paesi, fa parte della mentalità . L’ho percepito tutte le volte che sono andato lì, nonostante il mio cognome e il mio aspetto. Non hanno una classe imprenditoriale in grado di prendere le redini della loro terra ma non intendono lasciare spazio ai continentali. Tutto questo significa isolamento.
-Non vogliono stranieri nella loro terra, ma vogliono i soldi.-
Non si dimentichi mai che la Sardegna e i genovesi (quindi i liguri…) da secoli hanno sempre avuto volente o nolente rapporti strettissimi.
Non può essere proprio tutta colpa dei sardi. 😛
un paio di volte all’anno tiri fuori delle “responsabilità ” dei liguri e ci rido ogni volta 🙂
Ora capisco da dove viene la mia tirchiaggine. 😀
della serie: han preso “il meglio del meglio del meglio, signore “
Qui l’ignoranza ha raggiunto livelli assurdi.
Se con la corretta informazione non si riesce a risolvere il problema direi che l’unica alternativa è abbandonarli a se stessi.
Inutile buttare soldi laddove la cattiva informazione ormai la fa da padrona.
abbandonarli a se stessi…anche no !
mica son tutti i sardi !
per far uno scempio del genere basta 1 solo cretino.. o 1 solo agente sabotatore…
Sta però al popolo sardo informarsi correttamente e scegliere da che parte schierarsi e capire se saranno le fonti pulite e rinnovabili a dare energia, lavoro, servizi sul loro territorio oppure le continue devastazioni inquinanti con carbone, gas e petrolio… pagate a multinazionali estere.
basterà un solo cretino… ma se intorno trova ignavia e connivenza i cretini proliferano, questi personaggi stanno trovando terreno fertile intorno inutile fare del buonismo all’italiana. Finchè non sviluppano anticorpi in grado di stigmatizzare questi comportamenti atti simili non potranno che moltiplicarsi. Basta evitare la Sardegna per 3-4 anni poi ne riparliamo.
hai ragione… il problema è che di ignavi ne abbiamo ovunque… in tutte le regioni…
Gente che non va a votare, si “informa” solo al bar o sui social, non si impegna… magari si lamenta e basta…
Fosse vivo oggi Dante Alighieri… dovrebbe fare una bella “ristrutturazione” del suo Girone …
Chissà i sentimenti di orgoglio che prova la laboriosa diaspora sarda nel mondo a queste edificanti notizie.
Manca solo la Todde che assalta Capitol Hill…
Vedo che non vi fate alcuna remora ad affibbiare ai sardi i peggiori epiteti, parlando a cuor leggero di ignoranza, non si sa bene in base a quali presunti titoli di sapienza.
In questo, tra l’altro, la medaglia d’oro va a lei, caro Nieddu, che dal cognome poi non mi sembra di Udine.
Vivissimi complimenti.
In tutto ciò, MAI nessuno di voi proferisce parola sugli enormi interessi economici che ovviamente ci sono nello sventrare il territorio sardo con immani distese di pannelli solari o nel devastare il paesaggio con centinaia di torri eoliche, che qualcuno di voi considera pure dei capolavori di architettura.
Il popolo sardo si ribella solo per evitare di fare la fine che nel passato ha già fatto con le mostruosità di Sarroch, con le servitù militari e con le altre porcherie con le quali la Nazione e le multinazionali si sono arricchite rendendo schiava la Sardegna.
E poco importa se queste nuove tecnologie hanno un basso impatto ambientale. Dal punto di vista economico, sono identiche alle raffinerie di Sarroch.
Devastano il territorio sardo a vantaggio degli altri….e i sardi si ribellano.
Forse gli ignoranti sono coloro che fanno gli ambientalisti militanti coi territori altrui e non si accorgono che, come sempre, è solo una questione di interessi economici.
Meditate e abbiate rispetto.
E allora continuate pure ad ammalarvi con Sarroch e tutti gli altri mostri e a diventare per 3 mesi all’anno l’asilo dei Milanesi.
se non ci arrivano
magari tornano al brigantaggio come negli anni 70
qualche rapimento l’anno in barbagia ..
e tira a campÃ
“immani distese”? Per l’intero fabbisogno italiano basterebbe l’1.7% del territorio, non direi proprio distese immani…
Hai perfettamente ragione, lo scopo è solo devastare per scopi economici, in Sardegna c’è molta più produzione elettrica del consumo isolano.
le altre fonti di energia costano di più, secondo il tuo slogan sono ancora più degli speculatori (centrali a carbone, metanodotti, aspiranti funghi atomici)
e no, al momento in Sardegna copri i consumi al 75% con le centrali a carbone e gasolio; per sostitiurle servono almeno 6 GW di rinnovabili
(in futuro con più elettrificazine anche 15 GW)
La sardegna produce, nel 2024, ancora energia elettrica con il super inquinante carbone (per una fetta enorme superiore al 25/30%) e GAS.
Prima di parlare di vantaggi per gli altri la Sardegna dovrebbe intanto provvedere a produrre corrente con rinnovabili per se stessa, se aziende del territorio sono in grado meglio altrimenti facciamo fare impianti eolici a chi li sa fare ma i vantaggi sono proprio per la sardegna che userà corrente per se stessa.
Esacerbare gli animi con pubbliche discussioni in modi spesso esasperati, distorti può portare anche normali, ignoranti cittadini a tentar di risolvere “a modo loro” certe questioni… anche se secondo me c’è più vera criminalità in appoggio al settore idrocarburi… Vedremo poi con le conclusioni delle necessarie inchieste di polizia.
Certo è che continuare con questi pessimi toni “da hooligan allo stadio” , anche qui su Vaielettrico, non aiuta nessuno…
Bruciare 2000 pannelli fv poi… di sicuro non ha fatto bene all’ambiente…
Alla faccia di quelli che vogliono la Sardegna incontaminata … anche da ciò che potrebbe decontaminare la produzione energetica e renderli persino autosufficienti ed attrattivi nei confronti di investitori (e più posti di lavoro e migliori redditi) .
Cercate di diventar tutti più razionali: in Sardegna, Italia ed Europa vanno rapidamente trovate giuste collocazioni di impianti … Non è che in Sardegna manchino zone ove è possibile piazzare qualche migliaio di pannelli … Eliminando completamente le centrali a carbone & usando tutti i tetti capannoni disponibili ci sarebbe sicuramente parecchio spazio utile… e al posto della centrale di Sarroch con le sue torri fumanti di sicuro non farebbero scandalo pale eoliche… Bisogna ragionare…. non essere in preda agli istinti…
la speculazione edilizia invece non deturpa? ma non mi sembra ci siano proteste così vibranti in merito, sembrerebbe ben tollerata. Mi spieghi come mai.
Interessante, Kendrick, la scelta del verbo “sventrare” per descrivere l’impatto ambientale di un impianto agrivoltaico.
scusa a vantaggio degli altri? … che io sappia la vostra attuale fonte di energia è fossile al 75% .. nemmeno i vostri interessi diretti sapete fare
Propongo il totale Ban del turismo in Sardegna, totale ban di esportazione di prodotti e servizi verso la sardegna.
Tornate nel paleolitico, poi vediamo come vivrete campando con le sole vostre forze.
Ma pensate davvero di poter ricevere tuitto (visto che non producete quasi un cazzo) e non dare nulla in cambio?
Non solo ignoranti, ma profondamente egoisti
A Roma all’esecutivo cosa fanno? Dormono o sorridono sornioni?
Io credo il problema sia che questa gente si vede il territorio deturpato senza guadagnarci nulla, zero posti di lavoro etc etc… L’unico che ha guadagnato sarà stato chi ha venduto terreni magari incolti dal valore prossimo a zero. Già certe zone sono poverissime. Magari era meglio una fabbrica che produceva pannelli. E lo dico pur avendo investito in parchi fotovoltaici ancora con i primi conti energia.
Vabbè Marco … ma con questo “clima mediatico” … la fabbrica produrrebbe pannelli cui poi qualcuno da fuoco…. e tra l’altro li produrrebbe sicuramente usando energia da carbone o idrocarburi… così poi ti contestano che anche il fotovoltaico “inquina”…
i primo conti energia erano tariffati molto alti, abbondantemente sopra al pun, buoni anche per speculare
oggi è cambiato, la tariffa del solare e dell’eolico su terra è più bassa del PUN (anche se in Italia non di tanto), è un non senso chiamarli speculatori quando ci fanno risparmiare rispetto alle centrali di vario tipo
poi c’è da distinguere anche tra parco fotovoltaico e agrivoltaico
rinnovabili sono un tipo di energia che essendo distribuita lascia più ritorno per il territorio, tra affitti, royaltis, compartecipazioni, manutenzione, e prezzo della corrente basso; se questo ritorno va alzato ulteriormente, lo faranno, ma le alternative lasciano sul territorio ancora meno ricchezza, anzi esternalità sgradevoli e/o costose da gestire
Scusate ma le fake news non c’entrano niente. Le fake news sono quelle dei terrapiattisti e dei vaccini col chip, tra l’altro gente abbastanza innocua che si limita a credere che la terra è un disco o a rifiutarsi di vaccinarsi (dopotutto è un loro diritto) perché pensano ci siano i chip nei vaccini: qui invece siamo alla sindrome nimby con relativi reati (le fake news sono solo una parentesi), qualcosa che abbiamo già visto in occasione della Val Di Susa e proprio come in quel caso, se c’è una massa di cittadini (per carità , una minoranza, non fraintendetemi) che chiede una cosa allora ci sarà un rappresentante o aspirante tale che democraticamente ne rappresenta le istanze, sarebbe preoccupante il contrario.
Non mi è chiaro questo invito alle istituzioni ad intervenire: davvero vogliamo pagare un poliziotto che si mette a segnalare a Facebook un post da eliminare perché i dati lì riportati non sono scientificamente esatti? Ricordo il commento di un lettore sardo qui su VaiElettrico che a proposito delle pale eoliche si lamentava di quella che lui riteneva essere un’altezza eccessiva delle pale: che facciamo, lo arrestiamo o quell’opinione è legittima? Arrestiamo anche gli ambientalisti che denunciano l’inquinamento e il consumo di acqua delle fabbriche Tesla?
Tra l’altro, cari signori, fatta la legge, trovato l’inganno. Se io volessi scrivere “i pannelli fotovoltaici impoveriscono il suolo” e un poliziotto dovesse segnalare il mio post a Facebook obbligando Facebook alla rimozione, mi basterebbe scrivere la mia sciocchezza in forma di domanda: “ma non sarà mica vero che tutti questi pannelli cinesi che arrivano in Italia possono impoverire il terreno che non riceverebbe più il sole di prima?”. Essendo una domanda non è certamente censurabile, anche se la risposta scientifica è no, ma circolerebbe lo stesso. Che si fa, mettiamo gli agenti di polizia a rispondere a tutti i commenti, facendo copia e incolla di link a studi scientifici? E dovrebbe essere illegale straparlare di queste sciocchezze mentre le religioni possono continuare a parlare del ruolo marginale delle donne e degli omosessuali liberamente e scientology può (… sappiamo tutti cosa fa scientology, non ho voglia di lottare coi suoi avvocati …)?
Già so il commento: e tu allora che proponi? Io proporrei che le indagini appurino chi si è macchiato del reato di distruzione di cosa altrui, che queste persone siano individuate, arrestate e costrette a pagare i danni. Non vorrei che la politica si mettesse a perseguire i reati d’opinione o istituisse il Min.Cul.Pop. E infine darei incentivi concreti ai cittadini delle regioni/comuni che accettano di ospitare queste opere: dopotutto in Basilicata se ricordo bene in cambio delle trivellazioni hanno ottenuto il gas gratuito a casa, o sbaglio?
Vi lascio una lettura, non coincide col mio pensiero ma merita comunque una riflessione: https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2024/09/02/chi-dissente-e-criminale-il-caso-tav-in-val-di-susa/
Nota finale: da casa mia si ammira un fantastico paesaggio. Dovessero mettere un campo fotovoltaico al posto del campo dei girasoli me ne farei una ragione …
Enzo,
straparli.
L’invito alla polizia postale è chiaramente per chi invoca la dinamite. Le fake news sono innocue finché non ci scappa il morto.
Se Trump invita a bere varechina ti fai una grossa risata, finché qualcuno non lo fa da davvero.
Quindi previeni e cancelli, senza punire, ma non lasci in bella vista un’ istigazione.
Giusto, ora gli rispondo
La polizia postale non può nulla di concreto e lo sai anche tu. Dopo che un post circola devi attendere che la polizia postale se ne accorga, che qualcuno autorizzi la richiesta di rimozione del post (assumendosi la responsabilità legale di tale atto), quindi inviare la richiesta a Facebook e poi aspettare i tempi di Facebook (sempre che un po’ che inviti a opporsi a un’opera violi effettivamente le regole di Facebook). Il giorno dopo quel post è già vecchio e ne circola un altro, scritto diversamente. A meno che tu non auspichi che un post scritto senza la consulenza di un avvocato finisca con un blitz delle forze dell’ordine alle 5 del mattino a casa del contadino senza la terza media e padre di famiglia per il sequestro del suo pc e del suo cellulare, operazione indispensabile al fine di contestargli in modo corretto il reato di istigazione a delinquere (diversamente in giudizio non sarà mai provato oltre ogni ragionevole dubbio che il post l’ha scritto effettivamente lui).
Il commento di Kendrick sopra dimostra che il malcontento di un popolo non lo si può banalizzare giudicando solo gli aspetti più estremi: nel post di Kendrick non si leggono le fake news che per voi sono la causa di tutti i mali. La verità è che di questo fenomeno ci si limita ad analizzare l’aspetto più controverso, il danno alle cose (il reato), mentre si sorvola del tutto sull’altro aspetto, l’ascolto di una comunità : quello che è successo in Val di Susa non ha insegnato nulla, anziché aprire un terreno di confronto con la popolazione si pensa subito a come aumentare i poteri di repressione, si invoca l’intervento dall’alto di politica, polizia e dei poteri censori di Facebook mentre la fatica dell’ascolto, del confronto, del compromesso viene totalmente schivata. Lo ribadisco a scanso di equivoci, io personalmente su questo tema sono per farle quelle opere e non per non farle, ma come sempre non ci troviamo d’accordo sul metodo.
In questo momento di massima tensione in Sardegna servono pompieri, non incendiari. Serve usare un tono di confronto, di ascolto, di interlocuzione non l’esercito, nuove leggi e trattare un intero popolo come se fosse analfabeta e facilmente condizionabile da fake news che non stanno né in cielo né in terra.
Caro Guido tu non straparli e mi spiace dirlo ma siamo lontanissimi galassie io e voi (tu e Gian Basilio) sul metodo da seguire, una distanza incolmabile. E comincio a pensare che questa differenza di metodo sia alla base delle divergenze anche su altri temi.
I blitz delle forze dell’ordine sono giá avvenuti anche in casi dove non erano messi a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica, solo per ragioni economiche, sono nei poteri delle Procure, la legge non ammette ignoranza.
Eccomi Enzo la polizia postale non interviene sulle idee e ci mancherebbe, come diceva Voltaire (anche se qualcuno dice che non è vero ma fa lo stesso) «Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire».
La polizia postale deve intervenire per tutti quelli che incitano e giustificano gli attentati. E’ necessario anche per far capire che non puoi scrivere: dinamite, buttiamole giù disteso sul divano e poi qualche disagiato poi veramente va a fare danni. Su questi nessuna comprensione, nessuna giustificazione. Spieghino al giudice non a noi. Io non ci parlo con questi pro dinamite.
Le fake news è un altro discorso: esiste con Facebook il servizio di fact checking. Bisogna usarlo e quando si sparano boiate si segnala che è una notizia falsa. A tutela del lettore. Capisco chi parla di impatto paesaggistico. Io sono per una valutazione attenta, ma non allo slogan nessuna area è idonea. Ma chi parla di distruzione di boschi, di vetroresina che in gran quantità …. e così via è giusto che si segnali la fake.
I politici. Spero di essere smentito ma devono denunciare, prendere le distanze, condannare con forza; devono urlare perchè non passino i prepotenti. Mi sembra il minimo sindacale
Carissimo non sono sardo, ma barbaricino. Ma queste questioni di identità non interessano a nessuno. Ma davanti a tre attenti – ma se ci scappava il morto a Tuili? – la reazione è questa. Non sono ignoranti i sardi, sono criminali coloro che incitano alla dinamite, sono criminali uguali (e qui sono troppi) quelli che minimizzano. Gentaglia perché con chi mette fuoco nella notte non si parla. Spero che gli sia chiaro?
I sardi non sono ignoranti ma ci sono diversi sardi ignoranti e qualcuno che pensa solo ai suoi interessi Basta leggere le migliaia di post sui social con bugie, esagerazioni e fake news. Un dato di fatto.
Chiaro le aziende – ma sono tante – hanno interessi economici. Non mi sembra che Moratti – e oggi gli olandesi – siano delle società di beneficienza. E le rinnovabili come ha detto lei: hanno un basso impatto ambientale. Troppo impatto paesaggistico. La Regione ci sta lavorando.
E lei come mai non cita il Galsi, il metanodotto, l’energia prodotta dagli scarti del petrolio. Nessuna pala nessun pannello e poi ci becchiamo il metanodotto? No grazie. E l’idrogeno? Qui la balla più grande. L’unico buono si fa delle rinnovabili e serve molta più energia. Questo non si dice mai.
Mi stia ben e almeno una parola di condanna sugli attentati la poteva spendere
/// Ma davanti a tre attent(at)i – ma se ci scappava il morto a Tuili? – la reazione è questa ///
So cha la risposta era per Kendrick ma non per ma ma solo una precisazione: credo che questo non possa essere definito attentato ma un più banale danneggiamento, da valutare nelle sede opportune se solo danneggiamento semplice (e dunque neanche reato, perché il danneggiamento semplice è stato depenalizzato …) o danneggiamento aggravato + pericolo (se c’erano persone nella notte vicine al luogo dell’incendio). Purtroppo da quando Emilio Fede parlò dell’attentato a Berlusconi per via della famosa statuetta che lo colpì alla testa la parola attentato è stata sdoganata, ma dubito sia questa la fattispecie giusta …
La Sardegna produce più di quanto consuma
Per quanto concerne l’energia elettrica, la Sardegna attualmente produce circa 12mila e 335 GWh a fronte dei consumi netti pari a 8mila e 426 GWh annui. Questo vuol dire che la produzione netta di energia elettrica generata sul territorio regionale è maggiore del 40,8% del fabbisogno netto isolano. Oltre il 40% dell’energia prodotta in Sardegna in gran parte dei casi viene esportata. (Stima consumi elettrici. Fonte: Regione Autonoma della Sardegna).
Il paradosso: le bollette più alte d’Italia
Dall’indagine dell’Osservatorio sull’energia che analizza a livello regionale l’evoluzione dei costi delle bollette per le famiglie, nel 2017 la bolletta media della luce per una famiglia sarda era di 518€ contro una media nazionale di 432€, il dato più alto. La Sardegna, quindi, produce energia elettrica più di quanto gliene serva ma i cittadini pagano più del resto d’Italia.
A dimostrazione di un vero e proprio assalto speculativo, parlano in modo chiaro ed inequivocabile i dati e i numeri. La Sardegna necessita di circa 2 GW di potenza installata per soddisfare il proprio fabbisogno di energia elettrica. Tuttavia, lo Stato Italiano ha fissato per la Regione l’obiettivo di ulteriori 6,2 GW di potenza installata minima da fonti rinnovabili entro il 2030. Questo implica che alla Sardegna è stato imposto un tetto minimo di potenza installata da rinnovabile superiore a tre volte la potenza che le servirebbe per garantire il proprio fabbisogno energetico elettrico.
E il tetto massimo? Semplicemente, attualmente, NON esiste. E non esiste neanche un limite percentuale massimo di territorio sardo da destinare ad installazioni rinnovabili (come invece accade negli altri stati).
Inoltre i dati impressionanti forniti da Terna indicano che attualmente ci sono richieste di concessioni nell’isola per ben 58 GW. Per comprendere quanto questa cifra sia spropositata, basti pensare che la potenza da fonte rinnovabile installata dell’intera Francia è di circa 20 GW, in Portogallo di circa 40 GW.
Si può essere d’accordo sul fatto che la Sardegna possa produrre anche una quantità leggermente superiore al proprio fabbisogno. Tuttavia, stabilire un tetto minimo di potenza installata pari a tre volte il quantitativo che servirebbe per garantire il fabbisogno energetico elettrico dell’isola, e non fornire alcun tetto massimo, appare eccessivo e spropositato sotto tutti i punti di vista.
L’assalto dell’eolico in Sardegna
Attualmente, la Sardegna vanta una delle produzioni più significative a livello nazionale di energia derivante da fonte eolica. Tuttavia, nonostante questo importante contributo energetico, si osserva un crescente afflusso di richieste di nuove concessioni per impianti e parchi eolici, il cui numero appare eccessivo e spropositato.
I dati ufficiali forniti dalla Regione Sardegna indicano la presentazione di oltre 800 progetti, che aumentano in modo costante, con un ritmo di 30/40 nuovi progetti alla settimana.
Impressionante è la mappa delle nuove richieste di concessioni fornita direttamente da TERNA – Rete Elettrica Nazionale, pubblicata nel sito ufficiale.
Si evince in modo chiaro ed inequivocabile che ci si trova di fronte ad una vera e propria speculazione energetica.
Anche se le richieste di concessione non garantiscono automaticamente l’approvazione degli impianti, la presentazione di centinaia di domande dovute all’assalto speculativo, può creare un sovraccarico per gli enti di valutazione. Se infatti è vero che una richiesta non viene automaticamente approvata, è altrettanto vero che non viene automaticamente respinta. In assenza di gare d’appalto pubbliche e criteri adeguati, progetti irrealistici e inammissibili sono presentati allo stesso modo di quelli che rispettano tutti i criteri necessari.
Sono tantissimi i progetti presentati per la realizzazione di parchi eolici offshore (in mare) in Sardegna. Parliamo di centinaia e centinaia di aerogeneratori alti più di 270 metri l’uno, come se in mezzo al mare venisse conficcata una selva di grattacieli da 90 piani ciascuno.
Marco come la penso l’hai capito, potrei darti ragione su tutto e chiuderla qui, tanto siamo allineati. Faccio il controcanto a quello che dici giusto per completezza di pensiero.
Ci sono regioni, come la Basilicata, che per ragioni geologiche si trovano nella condizione di estrarre più gas dal sottosuolo di quanto ne consumano, a beneficio delle altre regioni e dell’economia: hanno accettato di farlo dando così il loro contributo. Ed è comunque un utilizzo delle loro risorse naturali più invasivo dell’eolico e del fotovoltaico, come dire che tra i 2 mali meglio la pala eolica che le trivellazioni. Quindi che una regione sia chiamata a un maggior contributo perché in posizione naturale di vantaggio per lo sfruttamento di una certa risorsa è nello stato delle cose: la Sardegna è più ventilata, più soleggiata, con una minora densità abitativa (ottimo per il fotovoltaico) e meglio si presta allo sfruttamento dell’eolico, dopotutto una pala eolica credo produca di più su una collina sarda che non in val padana o in centro a Milano. Insomma non ritengo grave che vi siano progetti per 58 GW in Sardegna, anzi …
Va anche detto che il consumo del suolo di cui i sardi si lamentano è limitato: sia perché le pale eoliche si sviluppano in altezza ma intorno alla base (se si esclude il quadratino intorno al palo) ci si può muovere, sia perché l’agrifotovoltaico ben si presta con le altre attività , inclusa la pastorizia: è un win-win, anzi, si può utilizzare l’ombra parziale dei pannelli per offrire ristoro alle pecore ma anche al terreno di fronte a temperature sempre più alte.
Le pale eoliche inoltre sono abbastanza silenziose (di certo non paragonabili coi suoni di una tangenziale o di una miniera): lo so perché vedendone diverse non sento particolari rumori in loro presenza, quindi il loro disturbo verso l’ambiente è limitato.
In pratica la Sardegna dovrebbe e potrebbe essere orgogliosa di ospitare un’industria “green”, compatibile col territorio: anziché ospitare una nuova acciaieria che inquina una terra così bella per la Sardegna c’è “l’industria” della produzione di energia in modo 100% green, senza inquinare, motivo per cui forse tante altre regioni invidiano la situazione sarda. Soprattutto se si pensa che il basso costo dell’energia dovuto alla produzione da fonti rinnovabili è foriero poi di altri investimenti a contorno, ovvero non è affatto escluso che intorno possano nascere data center o centri di produzione di batterie e in una regione povera come la Sardegna questo sarebbe certamente un bene: oggi la corrente low cost è il motore dell’economia, fossi il presidente di un’altra regione correrei a parlarne con i miei cittadini per cercare di accaparrarmi quanti più imprenditori nella mia regione. Imprenditori o speculatori, poco importa: è normale che le imprese speculino (sarebbe più corretto dire che puntano a guadagni certi), è il loro lavoro farlo, ma non è detto che questo sia un male.
Detto ciò, il punto di caduta può essere proprio il ritorno sul territorio di queste opere: come per la Basilicata, che ha ottenuto consistenti e importanti vantaggi economici per i cittadini (gas gratis a casa, son migliaia di euro risparmiati ogni anno …), andrebbero studiati incentivi economici anche per i sardi, ad esempio con sconti consistenti sulla bolletta energetica, così a fronte di un “sacrificio” (che, ripeto, ritengo essere tutto sommato limitato, non si sta davvero tappezzando ogni cm quadrato dell’isola con fotovoltaico ed eolico) se ne ricava un vantaggio. Ma per farlo occorrerebbe un intervento di Roma, che invece da quell’orecchio non vuole sentir ragione.
occhio che “Marco” sta trollando, quasi ogni frase è falsa, anche i numeri e la loro interpretazione sono a sua fantasia
No R.S., quello che ha scritto Marco Spacchi viene da una pagina facebook… con copia e incolla. Quindi non sono di “sua” fantasia…
Almeno ci mettesse del suo!
C’è da aggiungere altro?
@marco spacchi
tre riflessioni.
con una premessa: non mi piacciono le speculazioni, edilizie o di qualunque natura,
nè tantomeno che si dia fuoco a 2000 pannelli FV.
1. seguendo il tuo ragionamento cosa dovrebbero dire a Mirafiori che si son sorbiti 70 anni di Fiat che produceva per tutto il Paese, trasformando il quartiere e Torino tutta nella grigia città che era (fino alle Olimpiadi invernali, poi è rinata)?
seguendo il tuo ragionamento, cosa dovrebbero dire gli abitanti di Lodi Cremona Mantova e limitrofi, dove è presente la più alta concentrazione di suini che finiscono nel piatto anche dei sardi?
capisci che di questo passo, che il passo del campanilismo più che del federalismo, non si arriva da nessuna parte e ci si fa la guerra anche nel cortile.
e infatti a questo stiamo correndo incontro come Paese, giorno dopo giorno, uno contro l’altro senza una visione comune, ciascun per sè e per i suoi esclusivi interessi, come se essere parte di una comunità non fosse necessario oltre che vantaggioso
2. abbiamo visto con il COVID e i vaccini che potere hanno la rete e i social network nel plasmare, distorcere e ammorbare il dibattito e le menti.
poi, prima o poi, il deficiente che taglia i pali degli autovelox, che ammazza uno per la strada perchè gli sta antipatico o che da fuoco a 2000 pannelli FV
ecco, il deficiente (e delinquente e spesso psicolabile) lo trovi.
se sei per caso la persona che prende la coltellata, o che si vede bruciati i pannelli e magari l’investimento chiave della propria impresa… come la mettiamo? sempre mors tua vita mea?
3. secondo te cosa faranno le imprese e le aziende, dopo che comincia a circolare la voce che la Sardegna non è un buon posto dove investire?
e tra qualche anno sarai su qualche social a piangere la miseria di una terra dimenticata e arretrata?
Caro, smettiamola con le idiozie che i sardi hanno le bollette più care d’italia, citando fonti parziali. Annuario di Terna 2021.
https://download.terna.it/terna/Terna_Annuario_Statistico_2021_8dafd2a9a68989c.pdf
La prima regione per consumo domestico di corrente elettrica è la Sardegna (con 1.475 khw per abitante), seguita da Valle d’Aosta (1.264) e Sicilia (1.240). Ultime Molise e Basilicata con meno di mille Khw per persona.
Se ora facciamo il rapporto consumi su costi, si trova praticamente il medesimo costo della corrente per kWh consumato.
Sull’eolico invece siamo la sesta regione, e molto indietro rispetto alla quarta.
Non so proprio dove stia leggendo quelle baggianate ma niente di strano sia dall’unione sarda
@Marco Spacchi
questo account sta facendo becera disinformazione (e non e la prima volta), con errori madornali nei conti e nei concetti
alla Sardegna servono circa 1,2 GW medi (la somma delle centrali attuali), che equivalgono a 6 GW di potenza nominale delle rinnovabili
poi i consumi di elettricità saliranno, e di GW ne serviranno 12-15 GW
sono numeri in linea con le altre regioni
Il territorio di Roma consuma molto piu’ di quanto produce, e allora?
Seguendo questo ragionamento i Sardi (visto che non producono quasi nulla) dovrebbero vivere come nel paleolitico. E invece importano tantissimi prodotti e servizi. Gli andrebbero tolti per un periodo, cosi forse si rendono conto.
Ignoranti, ignoranti, ignoranti
“terrapiattisti e dei vaccini col chip, tra l’altro gente abbastanza innocua”
guarda Enzo che poi queste “innoque persone” votano, agiscono “a modo loro”..
io non li considero mai innoqui… ma ignoranti pericolosi …
la cosa più pericolosa che può fare un terrapiattista è noleggiare una mongolfiera con cui raggiungere la stratosfera per osservare di persona la terra dall’alto …
Cattolici e scienziati spiegano la vita e i suoi fenomeni da punti di vista diametralmente opposti (in passato ancor di più) eppure della convivenza di scienza e fede ne abbiamo fatto una bandiera, non abbiamo arrestato o messo il bavaglio alla fazione minoritaria … Qui non si tratta di modificare la costituzione per riconoscere la validità del terrapiattismo, serve un po’ di ascolto e di coinvolgimento dal basso della popolazione, da sostenitore del vaccino per il Covid credo che Burioni abbia fatto più danno che altro rapportandosi da par suo con i novax. Per le grandi opere e il coinvolgimento della popolazione dal basso non dobbiamo inventarci nulla, ha scritto enciclopedie di buone pratiche e del giusto approccio da seguire ma purtroppo in troppi ne ignorano l’esistenza e ancora si invoca l’intervento delle forze dell’ordine per risolvere la situazione …
il grosso guaio è che “la popolazione” dovrebbe prima essere correttamente informata (e qui ci sta il primo problema della disinformazione a pagamento e scientificamente portata avanti), poi andrebbero discussi i problemi evidenziati ( e trovar un punto di equilibrio, di fronte a grandi interessi economici o vere speculazioni, è impossibile); quanto alle “buone pratiche e giusto approccio” i primi che le ignorano (o snobbano se le conoscono) son proprio molti politici chiamati in causa….
Anche se un approccio tipo “finestre di Overton” con il nucleare che salta fuori ad ogni occasione … quella mi sembra l’abbiano studiata a tavolino….
Siamo alla follia autolesionista.
Amici sardi, stanno cercando di rubarvi il futuro: vi prego, insorgete, fatevi sentire!
Alzatevi contro gli speculatori di tutte le risme, sia contro quelli che in passato con metodi mafiosi hanno fatto scempi con installazioni di FER insensate (purtroppo è vero, ve ne sono state), sia quelli che oggi, che con metodi altrettanto mafiosi – che diventano squadristici quando si arriva a danneggiamenti vigliacchi come questi –, mentre si dichiarano paladini dell’ambiente, vogliono solo tenervi nell’arretratezza tecnologica dei combustibili fossili e nella dipendenza da fonti straniere su cui da sempre hanno avidamente lucrato e vogliono continuare a lucrare a tutti i costi, anche la vostra pelle.
Questi hanno a casa loro uno tra i poligoni di tiro militare più grandi in Europa dove si sparano proiettili ad uranio impoverito e rompono per tre pannelli solari e due pale eoliche; visto così non ci penserei due volte a costruirgli un bel sito di stoccaggio di scorie nucleari
Fosse solo quello, tra Sarroch e la sua raffineria, Porto Vesme, Porto Scuso e la centrale di Fiumesanto ne avrebbero da protestare. Ma quelle danno lavoro (come Ilva no?) poi crepano di tumori e malattie varie (basta cercare i pochi studi fatti sulle eccedenze di malattie).
Sono d’accordo mandiamo tutte le scorie nucleari in Sardegna, protesteranno, ma almeno avranno ragione a protestare. Oggi invece si stanno dimostrando proprio degli imbecilli, e non e’ una sparuta minoranza, ormai e’ un fenomeno di stupidaggine collettiva
Alcuni sono rimasti al tempo delle streghe: ed è pure assai peggio.
Perché un tempo pochissimi erano istruiti, oggi TUTTI abbiamo tra le mani un potente strumento aperto sul sapere e … aperto sul Bar Sport.
Rimanere ignoranti è una scelta, oggi.
Grazie Vaielettrico, almeno voi ci provate… Almeno potrete dire di averci almeno provato.