Bajaj Auto lancia un nuovo programma interno per lo sviluppo di una piattaforma per moto elettriche di tutte le “cilindrate”
Ci stanno lavorando tutti, dalle big giapponesi agli americano di Livewire e di Zero: una piattaforma per le moto elettriche che possa finalmente fare quel balzo tecnologico in avanti e portare anche le due ruote nell’elettrico. Non è facile e ancora manca l’hardware, ma come dicevamo in tanti ci stanno lavorando. Tra questi anche Bajaj Auto. Un gruppo che in Europa conosciamo solo attraverso altri brand, come KTM o le piccole di Triumph.
L’arrivo del colosso indiano potrebbe però cambiare seriamente le cose. In una conferenza sui risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2026, il direttore esecutivo Rakesh Sharma ha dichiarato che il gruppo sta puntando con decisione su un “vigorous R&D push” focalizzato su vari casi d’uso: dai modelli d’ingresso fino alle motociclette sportive di fascia alta, sia in India che nei mercati internazionali.
La mossa anticipa un cambiamento strategico nel mercato delle due ruote elettriche e pone Bajaj in posizione proattiva in un contesto competitivo in rapida evoluzione. Soprattutto conferma lo sviluppo di una piattaforma proprietaria per moto elettriche — progettata interamente in-house — che coprirà più segmenti, dal commuter al segmento sportivo ad alte prestazioni. Se infatti per le piccole “cilindrate” destinate all’utilizzo urbano l’elettrico è già più che competitivo per le moto sportive siamo molto lontani.
La piattaforma sarà sviluppata internamente, facendo leva sull’esperienza maturata nei veicoli termici e sul know-how raccolto da Chetak Technology Ltd – la controllata che ha rilanciato la scooter elettrica Chetak.

Un’occasione da non perdere per Bajaj
Il mercato indiano delle moto elettriche — al momento — rappresenta meno dell’1 % delle vendite totali di veicoli a due ruote elettrici: un dato che evidenzia la nascente fase evolutiva del segmento, con criticità legate al costo delle batterie, all’autonomia e alla scarsità di modelli mid-performance accessibili.
In tale scenario Bajaj non interpreta la svolta elettrica come una forzatura, ma come un’evoluzione inevitabile: “la perdita maggiore sarebbe perdere l’opportunità piuttosto che investire e non concretizzare”, ha affermato Sharma.
Rivoluzione o l’ennesimo annuncio?
Dal punto di vista europeo l’annuncio di Bajaj rappresenta un segnale da cogliere con attenzione. Parliamo di un colosso asiatico che punta con decisione nella direzione dell’elettrico. Abbiamo più volte visto come questo possa portare a risultati grandi e rapidi.
La strategia di Bajaj si basa su alcuni punti chiave. Il progetto sviluppato internamente sfrutta l’ingegneria e l’esperienza maturata. La gamma multi-segmento trasmette l’idea di una visione superiore al semplice commuting. Inoltre il focus sull’export e sul valore globale orienta la strategia non solo sui mercati emergenti ma anche su quelli consolidati: segno della volontà del brand di ampliare l’orizzonte tecnico e commerciale.


Capisco che siano progetti a medio-lungo termine, capisco il segreto industriale.. Ma in cosa consiste – a grandi linee, si intende – il piano di Bajaj ? Oltre che voler coprire tutte le “cilindrate”.. o, meglio, gli abbinamenti magneti / avvolgimenti 😉