Salvini: “Prima di dar soldi all’elettrico bisognava…”

Matteo Salvini non è proprio un simpatizzante dell’auto elettrica . E lo ha ribadito al Dealer Day, l’evento che ogni anno raduno a Verona i concessionari.

Il ministro: “Prima…le colonnine”

Ecco le parole scandite dal ministro dell’Interno, nonché leader della Lega: “Qualcuno ha un approccio ideologico all’utilizzo dell’automobile, ma il progresso va accompagnato e aiutato senza penalizzare chi lavora nel settore. Diciamo che alcune iniziative penalizzanti hanno bloccato lo sviluppo del settore, perché è giusto guardare al futuro ma prima di dare migliaia di euro per l’elettrico bisogna pensare alle colonnine di ricarica”.

Matteo Salvini (al centro) al Dealer Day di Verona.

Si sa che l’ecobonus per le elettriche è stato voluto soprattutto dalla componente grillina del governo. E che Salvini era più favorevole a misure di sostegno delle vendite di auto tradizionali. E infatti: “Mi impegno a nome mio, della Lega e del Governo a operare già dalla manovra finanziaria del prossimo autunno per portare il settore italiano dell’auto ai livelli degli altri Paesi europei“.

Meglio detrarre l’Iva per le auto aziendali

Altro che incentivi per le auto che non inquinano e ‘malus’ per quelle che inquinano. Salvini immagina misure a prescindere: “Penso ad esempio alla proposta sulla detraibilità totale dell’Iva sulle auto aziendali, che solo in Italia è parziale. Significherebbe cambiare il parco auto e lo Stato incasserebbe di più rispetto a oggi”. Proposta subito accolta da Plinio Vanini, presidente del principale concessionario italiano, Autotorino.

L’impatto della proposta che considera la detrazione Iva al 100% sulle auto aziendali (oggi è al 40%) – ha detto Vanini – è stimato da Federauto attorno a 1,5 miliardi di euro in 3 anni. Ma in realtà questa manovra fiscale si rivelerebbe un successo per tutti. L’aumento incrementale annuo stimato è di 100mila vetture nuove, con conseguenti benefici ambientali dati dallo svecchiamento del parco auto . E maggiori entrate per lo Stato per circa 1,8miliardi nel triennio, tra iva, costi di immatricolazione, tasse automobilistiche e Ipt”. Amen.

— Leggi anche: ma intanto Toninelli promette incentivi per potenziare la ricarica.

 

 

 

Visualizza commenti (2)
  1. Il Mantra secondo cui svecchiare il parco auto tradizionale con altre auto tradizionali gioverebbe all’ambiente è ridicolo. si rallenta soltanto la sostituzione di tecnologie vecchie e inefficienti e soprattutto ci si dimentica che i dati di emissioni reali per auto euro 6 sono, ad essere ottimisti simili alle euro 2 o euro 3 ideali. Oltretutto la UE ha lasciato margini di tolleranza allo sforamento dei limiti che, a mio modesto avviso, ne vanifica in gran parte l’applicazione. Quindi perché incentivare motori fermi a 15 anni fa ?

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