Poco elettrico a Genova, ma non c’è grandissima differenza con alte fiere visitate da Vaielettrico senza che nessuna avesse uno spazio dedicato. Quante barche elettriche in vendita? Ne abbiamo viste quattro, anche se qualcuna ci sarà sfuggita. Sul capitolo fuoribordo si contano almeno una decina di proposte per chi vuole navigare con meno puzza, rumore ed emissioni. Proposte, ma poca promozione.
Le barche elettriche si contano sulle dita di una mano
Abbiamo già parlato di Navia 7 (leggi). Ci ci siamo saliti a bordo accompagnati dal fondatore della startup Guglielmo La Via che racconta l’evoluzione: «Abbiamo iniziato con il gommone, il Navia X, ma ci siamo resi conto che il mercato cerca una barca dove si possano apprezzare tutti i benefici dell’elettrico e con una buona autonomia. Abbiamo già riscontrato un forte interesse, anche dal mondo del noleggio». Bene la prima.

Avevamo già scritto, perché provata, di SQ240i del Cantiere Capoforte e design di Christian Grande (leggi) ma oggi questo salotto sull’acqua, legato ad un forte uso sociale, cambia motore elettrico. Da Yamaha a Molabo (leggi) e a Genova si è presentata con il 30 kW di Huracane Marine. Un fuoribordo molto potente, da tempo sul mercato grazie a Franco Moro e che si vende molto bene all’estero. La barca esposta al salone, spiegano dal team del Cantiere, è destinata al lago Balaton, in Ungheria. Riparleremo presto di questa creazione italiana.

Un’altra barca elettrica era esposto nello spazio di Selva che commercializza i motori elettrici Epropulsion. Infine come abbiamo già scritto nell’articolo di presentazione del Salone, la moto d’acqua Orca di Taiga Motors (leggi). Non è una barca, ma è sicuramente un veicolo interessante.
I motori fuoribordo: c’è ampia scelta, ma poca promozione
Il deficit di barche elettriche – non tutti i costruttori italiani ed esteri hanno partecipato al Salone – viene compensato dai motori fuoribordo. Qui la scelta è ampia e guidata dai grandi marchi mondiali che si comportano come ogni buon supermercato: offrire un assortimento completo dei propri prodotti. In prima fila Yamaha che oggi espone anche i motori pionieri Torqeedo appena acquisiti. Poi Mercury che ha confermato le promesse del suo presidente e oggi offre una gamma ampia di fuoribordo anche se mancano le potenze maggiori. Immancabili i motori francesi di Temo France che stanno suscitando molto interesse anche nel mondo della vela e non solo dei tender. Una conferma è AS Labruna che a Genova ha proposto diverse potenze – da pochi kW ai 300 di Explomar. E soprattutto la ricarica mobile grazie all’accordo con Reefilla. Non li conoscevamo, ma sono molto interessanti i Pod di SeaDrive, (nella foto qui sotto e di cui riparleremo), che promettono prestazioni interessanti.

Mancano, ma arriveranno, anche Honda (leggi) e Suzuki (leggi). Per completare il quadro, abbiamo citato prima Huracane Marine, ricordiamo i trentini di GardaSolar molto attivi su diversi fronti e non solo il diportismo. Poi due startup con l’università di Bologna (leggi) e BOATEE di Cesare Malescia (leggi); già da tempo sul mercato Mitek di Ravenna (leggi). E su un livello più alto di potenza Sealence (leggi). Le proposte non mancano, ma come dimostra la scarsa attrattività degli incentivi che scadono il 1 ottobre, è necessario un forte lavoro di promozione sia dello Stato che dei privati per far conoscere i benefici di una scelta più in sintonia con l’ambiente. In Italia c’è un eccesso di convegni sulla sostenibilità in mare, ma non si parla di elettrico. Parole spesso a vuoto.
Un’ edizione con uno spazio tutto elettrico? Perché no?
Non è semplice, ma una edizione con uno spazio tutto per l’elettrico, soprattutto con la possibilità di fare dei test in acqua, sarebbe una leva importante per diffondere la propulsione ad emissioni zero. Il carattere popolare del Salone Nautico, i numeri sono sempre di successo, ne fanno la piazza ideale per diventare il centro di maggior divulgazione della nautica a emissioni zero in Italia.