Salerno ha più di 120 mila abitanti, una vocazione turistica ma non per i servizi dedicati agli automobilisti elettrici. Sprovvista di colonnine. La conferma dalla notizia, pubblicata nei siti locali, di una automobilista rimasta a piedi con la sua Smart.
Bianca a Salerno ha dovuto chiamare il carro attrezzi
La protagonista dell’assurda vicenda si chiama Bianca, la salernitana proprietaria di una Smart elettrica, che il 1 gennaio è rimasta senza energia ed è stata costretta a ricorrere al carro attrezzi. La donna ha condiviso la sua indignazione su Facebook, poi raccolta dal sito Salerno Notizie.
Queste le parole cariche di rabbia: «Sono stata costretta a chiamare il carro attrezzi perché Salerno, per volontà dell’attuale Amministrazione comunale, non ha installato nemmeno una colonnina elettrica. Una città dove l’apparire conta più dell’essere».
Per fortuna a Salerno c’è Autosantoro, un EV Store che offre servizi di ricarica h24. E non solo come abbiamo letto nel loro sito: «Siamo un polo per la transazione ecologica nel settore automotive, la prima concessionaria Hyundai in Italia interamente dedicata alla mobilità ecosostenibile».
In rete abbiamo scoperto una recensione entusiasta di un turista portoghese: «La migliore stazione di ricarica in Costiera Amalfitana. Aperta 24 ore su 24 con 4 stazioni di ricarica lenta e 2 fast».
Bene, ma sui social qualcuno fa notare che il servizio è chiuso nei festivi. Nel dibattito si sfogano i proprietari di auto elettriche. A partire da Antonio: «Sono salernitano e orgoglioso di esserlo, specialmente da quando vivo a Milano. Sono un proprietario di un auto elettrica e non mi piace proprio che in centro Salerno non abbia neanche una colonnina».
Poi Domenico, «La città è indietro di 10 anni», e Alfonso: «poche colonnine di ricarica, spesso non funzionanti quelle che ci sono».
Sulla App è segnalata una colonnina gratuita del Comune di Salerno, ma non funziona
Abbiamo controllato la situazione ricarica nelle App scoprendo che sono segnate 20 colonnine. Poi dalle recensioni apprendiamo che molte non funzionano e altre ancora sono da attivare.
La beffa maggiore è l’indicazione su Next Charge di una colonnina dove ricaricare gratuitamente. E’ indicata in piazza Concordia. Ma le recensioni svelano la triste realtà. Sottolinea Francesco «Non funziona e non ce ne sono a Salerno». Tutti commenti indignati. C’è anche una colonnina dentro un garage privato, le recensioni sono negative.
Una situazione da non credere; chi scrive abita in un paese dieci volte più piccolo di Salerno ma con una decina di colonnine ben funzionanti. Eppure la commissione mobilità del Comune ha programmato l’installazione di 300 colonnine entro il 2030.
Una storia di cronaca locale che spiega ancora una volta la casella di fanalino di coda occupata dell’Italia nel contesto europeo della mobilità elettrica. E non per questioni tecniche, visto che in Norvegia 9 auto su 10 vendute nel 2024 erano elettriche. Molto vicino l’obiettivo del 100% a batteria. Si può fare. Ma non con queste politiche nazionali e con l’incapacità locale come a Salerno la strada resta in salita.
Chiurco,
il suo commento la qualifica in toto per quello che è: …. di cui la mia città farà volentieri a meno.
Riguardo al commento di Guido Baccarini, aggiungo che se lei, caro Guido, sceglie (o non sceglie, come immagino) Salerno solo per la presenza della colonnina, per quanto mi riguarda può andare a fare compagnia altrove al signor Chiurco.
Buon viaggio a tutti e due!
Non ammettiamo gli insulti.
Vada oltre e non faccia il permaloso.
Non me la prendo con Salerno perché Salerno, come dire” niente di personale”. Roma all’estero, purtroppo è ricordata, anche e non soprattutto, per la spazzatura a terra e i cinghiali che scorrazzano, nonostante tutto il resto.
Se non ha colto il messaggio , mi spiace per lei . Verrò un giorno a Salerno ? Può darsi, se non dovessi venire non sarà per colpa delle colonnine: mi sono potuto permettere Tesla e c’è un bel Supercharger a 20 km .
Roma all’estero è chiamata “terzo mondo con un bel vestito”, l’ho sentito sia negli stati uniti che in Germania.
Ho amato Salerno e l’ho frequentata quasi una vita intera,spendendo negli anni non so quanto denaro in alberghi,ristoranti,negozi e servizi vari.
Fino a quattro anni fa quando ho iniziato a viaggiare in elettrico.Da allora a Salerno non solo non ci ho mai più messo piede ma nel mio piccolo ho iniziato una campagna di boicottaggio verso questa città da me tanto amata in tutti i modi ed in tutte le occasioni pubbliche possibili.
I miei soldi (che non sono pochi)ho deciso di andarli a spendere là dove le mie auto elettriche (ne abbiamo tre in famiglia)sono benvenute.
L’ignoranza culturale di una città che vuole fare turismo internazionale non può e non deve essere tollerata.
Bisogna prendere posizione affinché una realtà retrograda come Salerno diventi sempre più marginale nel turismo alto-spendente per ridursi a ciò che merita:un luogo per un turismo straccione da settimana di ferragosto.
Io l’ho detto più diplomaticamente (e senza astio, non sono mai stato a Salerno che non mi è debitrice di nulla) ma la sostanza è la stessa: fermare la pioggia con le mani non puoi, però esistono gli ombrelli anche se “si vive benissimo bagnati”.
A livello nazionale, quante Salerno in Italia, non so quanti turisti internazionali perderemo… Perché poi togliersi di dosso la nomea è dura.
Qualcuno lo capirà?
“transazione ecologica”, scritto sul sito di una concessionaria ev… A me fa capire già da questo la sciatteria tipica dei luoghi
😉 Forse con “transazione” intendono la cessione di veicoli (ecologici) in cambio di denaro 😎
Quello che non va bene in questo articolo è far apparire Salerno come una specie di sobborgo di periferia, solo per l’assenza di un servizio che qui da noi non serve a nessuno. Del resto, se uno conosce la realtà in cui vive, dovrebbe fare delle scelte conseguenti ed evitare di aggiungere problemi ad una vita già complicata.
Non si offenda ma ho descritto solo la realtà, purtroppo. Non piace a me, se dovessi passare per Salerno con l’auto elettrica patirei dei disagi inutili, ma anche agli stessi residenti di Salerno che non hanno nessun problema a denunciare questa situazione disastrosa. Che problemi gli crea chiedere anche lei qualche colonnina in più? Sarebbe tutta salute anche per i suoi polmoni.
Buonasera.
Sono Luigi da Salerno.
Vivendo quotidianamente la città, vi assicuro che la mancanza di colonnine per la ricarica delle BEV non influisce minimamente né sul turismo, né sulla vita delle stragrande maggioranza degli automobilisti di Salerno.
A Capodanno, in Piazza della Libertà, ci sono state 20.000 persona per il concerto di Giorgia: vi assicuro che nessuna di loro si è preoccupata di colonnine assenti, malfunzionanti o quant’altro.
Qui da noi la mobilità elettrica è assolutamente marginale: non che sia un vanto ma, del resto, sino a quando le concessionarie tipo Autosantoro continueranno ad esporre in vetrina BEV che vanno dai 50.000 euro a salire, le colonnine per la ricarica delle auto elettriche non ci mancheranno di certo.
Buona continuazione.
Gentile Luigi riprendo quello che scrive: “Qui da noi la mobilità elettrica è assolutamente marginale”. Non c’è da meravigliarsi visto l’assenza di servizi. Per fortuna almeno scrive che “non che sia un vanto”. Non lo è per niente perché se secondo lei non incide “sulla vita delle stragrande maggioranza degli automobilisti di Salerno” purtroppo nuoce gravemente alla salute il gas di scarico che entra nei polmoni con effetto devastante. Elettriche troppo care? Lo scriviamo spesso, ma anche a Salerno non mancano i macchinoni oltre i 40mila euro. E non mancano sul mercato proposte a prezzi minori. Infine questo non è un motivo per non garantire il diritto alla ricarica di chi scegli l’auto elettrica.
“Qui da noi la mobilità elettrica è assolutamente marginale:”
Speriamo non lo scoprano i turisti dato che mediamente un’auto ogni 5 è elettrica e state tagliando fuori un quinto di turisti: magari vanno in Croazia.
Attenzione a non confondere causa ed effetto e anche alle percezioni: sulla base di cosa dice che nessuno dei 20.000 ha avuto problemi, li conosce tutti? Può escludere che qualcuno si sia fatto prestare una termica (non è un mistero sapere quante colonnine ci sono, basta aprire una qualsiasi app) pensando “città di **** vengo solo per il concerto poi non mi vedrete mai più”? A volte bisogna anche fare qualche passettino verso il nuovo persino se in quel momento appare totalmente secondario, come investimento. Io una volta sceglievo gli hotel in base al posto macchina custodito, a parità di prezzo perché scegliere quello che ti dice “può lasciarla in strada”? Perché scegliere Salerno se a Caserta mi trattano meglio? (È un esempio a caso, non voglio fare campanilismi, io sono Emiliano)
E se ce l’assicura lei, caro L.B., direi proprio che la questione può finire anche qui: voi salernitani vivete evidentemente contenti senza le colonnine elettriche, a noi (cioè alla stragrande maggioranza che a Salerno non ci viviamo e non ci veniamo) che ci siano le colonnine o meno dentro a Salerno francamente frega meno di nulla ….
Meglio di così non credo proprio che sarebbe potuta andare.
Saluti
Ho collaborato a livello di semplice consulenza con l’amministrazione comunale del paese in cui abito, 1500 abitanti nella zona montana del Friuli occidentale, per l’installazione di 4 punti di ricarica nelle due frazioni più abitate. Posso confermare per esperienza diretta che la volontà degli amministratori (Sindaco e/o vari assessori) è il primo requisito diretto affinchè in un comune ci siano colonnine perchè la richiesta parte da loro. Poi sull’installazione (tipologia di colonnina e sito d’installazione) bisogna fare i conti sia coi limiti della rete fisica che con il business plan del CPO, mentre per quanto riguarda l’attivazione finale delle colonnine una volta installate dipende dal gestore della rete.
Sintesi esemplare Daniele, niente da aggiungere
niente da aggiungere… se non andare tutti a “suonare il campanello” al gestore della rete… per farle attivare..
Non posso raccontare nel dettaglio cosa è successo purtroppo. Le dico solo che esiste un modo per suonare il campanello e farsi aprire subito, oppure si può suonare il campanello e attendere le tempistiche di legge (“beh allora abbiamo 5 anni di tempo” ci è stato risposto) A buon intenditor…
la notizia”positiva” è che una concessionaria ha aperto a tutti la propria dotazione di colonnine…
ottima scelta commerciale (per invogliare i potenziali clienti locali) ed anche a supporto del turismo; dovrebbero essere proprio le attività commerciali a dotarsi di punti di ricarica disponibili “al pubblico” (decidendo come farsi pagare).
A Salerno poi dovrebbe essere abbastanza facile mettere in funzione proficuamente impianti FV nei parcheggi privati (e pubblici !!)
Questa transizione non s’ha da fare, lo dice la politica.
Con i fatti e con le parole.
Sarà che anche a Salerno sono diventati tutti filogovernativi – meloniani salviniani, negazionisti, contro il progresso, ecc….? Ps. Prima che qualcuno capisca male il 7 gennaio 2025, a Dio piacendo, mi consegnano la mia prima BEV e non vedo l’ora 🙂
Graziano ben venuto nel club
“Questa transizione non s’ha da fare, lo dice la politica”
e poi faranno la fine di Don Rodrigo..
Gli starebbe proprio bene.
E non dimentichiamoci degli sciagurati che rispondono alla loro chiamata.
Con tutto il rispetto….
L’altro giorno è stata rovinata la reputazione a quel giornalista prezzolato del servizio di Porro, per aver usato una EV nella maniera più sbagliata possibile.. e a giudicare dal numero di utenti che gli si sono scagliati contro direi che probabilmente il fatto sia vero.
Tutti i piloti di EV dicono dicono che per fare un viaggio basta un po’ di organizzazione e si viaggia dovunque…adesso questa donna che dall’articolo si dice essere salernitana , possibile che non sapesse della situazione delle colonnine in questa città visto che abita nelle vicinanze???
Nelle vicinanze…. perché la Smart certo non passa per una stradista e se tu ti allontani dal paesello eccolo lì che rimani a piedi!!!
Spero per lei che non sia partita con le batterie mezze scariche facendo affidamento sulle colonnine a Salerno…
Caro Mario, la notizia sulla signora è solo il caso estremo di una situazione di mancanza del servizio. Nelle recensioni sulle App, nei commenti sui social, nelle testate locali si fa il pieno di critiche e insoddisfazione per le poche e spesso non funzionanti colonnine della città. Questo il dato. Poi alcuni automobilisti elettrici di Salerno hanno ricordato che ci si può organizzare per evitare di restare a secco.
Infatti è quello che dico anch’io!!!
Ok ci saranno problemi con le colonnine, ma belin organizzati…
Anche da noi in Liguria le autostrade sono piene di cantieri e neanche la dovremmo pagare ,visto il pessimo servizio ( per fare 30/40 km ci vuole un’ora e questo dal lun al ven, perché nei weekend è peggio), eppure ci organizziamo….
Ecco mi sembra strano tutto sto casino per le colonnine non funzionanti, in fondo ci sono in tutta Italia, insomma problema direi noto.
A meno che la smania di qualche like….
Vabbè poi penso che la colonnina più vicina a me è situata a 7/8 km… Mah…non mi resta che aspettare tempi migliori!!! Buon anno a tutti!
Non ho capito, non dovremo scrivere delle colonnine non funzionanti? E’ il nostro compito informare sulle situazioni critiche
Volevo dire che mi sembra strano che questa donna non sapesse delle problematiche di ricarica a Salerno….visto che tutti ne parlano!!!
Per esempio nel mio piccolo comune ci sono 8 colonnine di cui 4 non sono utilizzabili,
Pensa un po’ …lo so io che viaggio a GPL e quindi non me ne frega un belin, vuoi che non lo sappia un residente o un turista che viene dalle mie parti?
Il diavoletto mi dice che la signora cercava visibilità….
Prima di scrivere ho consultato le App e letto le recensioni degli automobilisti elettrici di Salerno. Le colonnine oltre a essere poche, a volte funzionano e a volte no, possono essere occupate. Con auto a bassa autonomia, può anche capitare. Soprattutto se per imprevisti devi allungare il tuo giro. Insomma non siamo tuti campioni della programmazione. Ma il dato dell’articolo non è il caso limite, ma la mancanza di servizi obbligatori denunciati dagli automobilisti elettrici. Per avere una transizione di massa è fondamentale assicurare l’infrastruttura. Soprattutto in una città di 126 mila residenti – ha più colonnine il mio paese da 12mila abitanti – e pure turistica. Questo il punto.