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Sale la fiducia nell’elettrico, parola di…Shell

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Le immagini sono tratte dal Shell Recharge EV Driver Survey 2023.

Sale la fiducia nell’elettrico. E non lo dice l’Enel o un’altra azienda del settore tipo Tesla, ma la Shell, colosso che col petrolio fa profitti da capogiro.

sale la fiduciaSale la fiducia e cala la ritrosia ad affrontare viaggi lunghi

La multinazionale olandese ha pubblicato l’edizione 2023 del suo ll Recharge EV Driver Survey, un sondaggio condotto tra 25.000 conducenti di veicoli elettrici. Le interviste sono state realizzate in Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda e Regno Unito, registrando una confidenza sempre maggiore con l’auto elettrica. Cade soprattutto la ritrosia a effettuare viaggi lunghi, nel timore di non disporre di un’autonomia sufficiente o di trovare difficoltà a ricaricare. Solo l’11% del campione dichiara di limitarsi ancora a un uso in città e dintorni per la famosa ansia da autonomia. Ma soprattutto cresce in modo esponenziale la diffusione dell’auto elettrica in tutti i sei Paesi, tranne l’Italia. Il 40% degli intervistati ha acquistato durante l’anno precedente, il 67% negli ultimi due anni.

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Alcuni risultati del sondaggio Shell tra 35 mila automobilisti elettrici europei.

Mano ansia per la ricarica, ma il 24% ha 4 o più app o card

Anche la ricarica crea meno apprensione e cala al 47% la percentuale degli utenti che riforniscono l’auto ogni giorno, avendo preso più confidenza con la reale autonomia. Ma resta alto il timore che una sola app o card non basti per riuscire ad accedere a tutte le colonnine, in patria e all’estero. Il 23% degli intervistati (praticamente uno su 4) ha scaricato 4 o più app (con relative card) per essere sicuro di attivare ogni stazione. Quanto al tema della sostenibilità, il Recharge EV Driver Survey riscontra una notevole consapevolezza della necessità di non inquinare da parte degli intervistati. Il 19% dei quali ha accompagnato l’acquisto dell’auto con un investimento in pannelli fotovoltaici per produrre almeno una parte dell’energia consumata. Con il 65% che vorrebbe poi  che il fornitore di energia offrisse tariffe speciali per le ricariche e il 44% che sollecita servizi di ricarica intelligente con il proprio contratto.
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3 COMMENTI

  1. Aggiungo anche che La promozione dell’auto elettrica rappresenta una scelta politica che, come ogni altra scelta, presenta vantaggi e svantaggi. Tuttavia, è importante riconoscere che tali argomenti non sono esaustivi, soprattutto quando mancano metodi di valutazione condivisi per confrontarli in modo oggettivo. Notare che sono “elettrificato”, ho un modesta auto elettrica Zoe 2019 41 Kw che per le mie personali necessità è perfetta, ma questo prescinde dalle valutazioni economiche, che al momento non presentano vantaggi dato il maggior costo d’acquisto.

  2. Quando una società riconosce l’opportunità di entrare in un settore promettente anziché sostituire completamente il proprio core business in tempi brevi, prende una decisione che va oltre la convenienza sociale. Lo affermo in modo generale, senza intenzione di criticare le scelte relative all’elettricità o ad altre questioni specifiche. È importante notare che questa decisione è guidata dalla prospettiva di crescita, il che rappresenta un aspetto positivo.

  3. Shell è la compagnia che forse più di tutte sta investendo nell’installazione di colonnine di ricarica presso le sue stazioni e con tutta una serie di iniziative [ https://www.shell.it/clienti-business/carta-carburante-shell/mobilita-elettrica-diverse-scelte-una-sola-carta.html ]. Non si capisce la sorpresa della redazione davanti a questa notizia: è la cosa più ovvia per loro accompagnare l’attuale customer base dalla benzina all’elettrico con una sola card che consenta il pagamento di entrambe. Anzi, sinceramente un po’ tutte le compagnie sono clamorosamente indietro su questo fronte, non avremmo tutti i disservizi di oggi se si fossero mosse tempestivamente dotandosi di una loro rete di ricarica nei distributori attuali …

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