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Safe Light Regional Vehicle, l’Aptera in salsa tedesca va a idrogeno

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Safe Light Regional Vehicle

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Col Safe Light Regional Vehicle (SLRV), il Centro aerospaziale tedesco (DLR) ha sviluppato un nuovo tipo di mini car a idrogeno. Ne parliamo oggi (fu presentata sei mesi fa) perchè ricorda da vicino un veicolo simile che tanto interesse jha suscitato fra i nostri lettori. Si tratta della californiana Aptera. Anche  Safe Light Regional Vehicle  fa della leggerezza il suo punto di foza (450 kg in tutto). Nello stesso tempo è particolarmente sicuro grazie al corpo sandwich del peso di soli 90 kg e ad alta resistenza. Questo approccio innovativo alla costruzione leggera, combinato con un efficiente sistema di azionamento a celle a combustibile, consente una mobilità sicura, a bassi consumi e basse emissioni. E potrebbe costare appena 15.000 euro.  

Il corpo della SLRV a due posti è lungo 3,8 metri. E’ basso e filante per ottimizzare l’aerodinamica. Per lo stesso motivo le ruote sporgono dalla carrozzeria ma sono carenate. Non è omologato come autoveicolo ma come veicolo a quattro ruote leggero (L7e). Ciononostante può raggiungere i 120 km/h e arrivare a 400 km di autonomia grazie a una cella combustibile da 8,5 kW, una batteria da 25 kWh e un serbatoio che stiva 39 litri di idrogeno a 700 atmosfere, per un peso di 1,6 kg.
Il corpo della vettura è realizzato con la cosiddetta tecnica del sadwich, con una scatola di metallo con all’interno una schiuma di plastica. C’è poi una sorta di cellula di sopravvivenza che protegge l’abitacolo realizzato con una struttura ad anallo. Assorbe le sollecitazioni a cui è sottoposta la vettura in marcia e protegge i passeggeri in caso di incidente.
Safe Light Regional Vehicle utilizza il calore disperso dalla cella a combustibile per il riscaldamento, già ottimizzato dall’effetto isolante della scocca sandwich.
Safe Light Regional Vehicle
I progettisti tedeschi hanno pensato l’SLRV  per pendolari o come come veicolo per il car sharing in ambiente suburbano o rurale. Al prezzo previsto di 15.000 km, calcola il team, con un chilometraggio di 300.000 km verrebbe a costare 10 centesimi a chilometro. Va detto che la Germania ha in atto un importate progetto di infrastrutturazione: entro il 2023 avrà almeno 400 stazioni di distribuzione di idrogeno.
Safe Light Regional Vehicle è parte del progetto su larga scala Next Generation Car (NGC) al quale lavorano 20 istituti DLR. Stanno sviluppando anche un concept dedicato alla città, l’Urban Modular Vehicle (UMV) e l’Inter Urban Vehicle (IUV) progettato per distanze maggiori tra i centri urbani.

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7 COMMENTI

  1. Ma pare così brutto, in sede di prototipazione, impostare qualcosa che possa prefigurare qualcosa di utilizzabile, invece di un dune buggy?

  2. Non ha lo stesso fascino dell’Aptera, anche se riconosco che concettualmente le si avvicina tanto. L’Aptera è un veicolo che fa 170 km/h, quindi – in teoria – risponde al concetto di auto unica per tutti gli scopi (che poi è il motivo per cui le ibride sono preferite oggi alle elettriche). Anche l’accelerazione è notevole, la linea è migliore, l’autonomia pazzesca. Questa non mi affascina, guardando le foto si ha l’impressione che, se piove, aprendo l’auto per far scendere il passeggero il pilota si bagni. L’aspetto dell’auto non è così rivoluzionario se si escludono le ruote posteriori dietro. Inoltre l’idrogeno è una incognita: io tifo anche e molto per l’idrogeno ma comprerei un’elettrica perché l’elettrica, che posso anche autoricaricare in casa con fotovoltaico + accumulo, mi consente di viaggiare sempre gratis sfuggendo alle accise future del governo.

    Off topic, visto che è stata nominata … ho scoperto un problema tombale dell’Aptera per cui dubito arriverà mai qui in Europa e per cui è scemato totalmente il mio interesse: è troppo larga! 2,2 metri significa che ovunque guidi qui in Italia devi stare attentissimo a non invadere l’altrui corsia o a non graffiarla sul guard rail. Richiede una guida millimetrica che non va bene neanche in città perché le città italiane hanno strade strette e curve ancora più strette. Il rischio di incidenti si impenna, con quelle dimensioni i sorpassi ma anche le curve veloci diventano complicatissimi. E’ oltre il 10% più larga rispetto ad una comune Ferrari! Out, mi spiace, se la potranno godere solo gli americani …

  3. Confesso, questa vettura del DLR ha per me un fascino irresistibile.
    Mi ricorda Colin Chapman, che laureando in ingegneria nel 1948, costruisce il suo primo prototipo di Lotus 7 nel garage dietro casa.
    Dal garage alla scatola di montaggio da cui prendeva vita quella Lotus super light imbattibile nel misto stretto con telaio in traliccio, carrozzeria in pannelli di alluminio, motore anteriore longitudinale centrale di piccola cilindrata e trasmissione posteriore con assale sotto il sedile per sentirla scivolare in sovrasterzo in curva. 400 chili scarsi, freni a disco e ruote Minilite.
    Light is Right.
    Questo superlativo progetto del DLR sembra la reincarnazione elettrica fuelcell della leggendaria Seven di Sua Maestà Mr. Chapman.
    Come l’antesignana Seven potrebbe essere addirittura proposta in kit car da montare nel garage.

    Peccato che in Italia non vi siano spiragli legislativi per farlo perché la semplicità di progetti come questo si presterebbero al meglio ai montaggi da garage come la Lotus 7, ora Caterham 7.

    L’elettrico a fuel cell alimentate dall’idrogeno potrebbe integrare serbatoi ultraresistenti nel design del telaio, come l’Alfa Romeo 33 Stradale di Franco Scaglione con telaio bitubolare in lega leggera che ospitava il carburante.
    Perché non rifare proprio quell’Alfa Romeo 33 Stradale EV fuelcell con quel tipico telaio bitubolare per fare il pieno d’idrogeno?

    https://www.automobilismodepoca.it/alfa-romeo-33-stradale-origine-storia-22983

  4. che dire bella, ottima idea … peccato che sia assurda .. la tecnologia per la produzione di idrogeno è ancora oggi un controsenso si spreca piu energia per produrlo ristetto a quella che immagazzini … lo stoccaggio è proibitivo … assurdo perche applicato su una macchina … l’idrogeno .. a meno di rivoluzioni tecnologiche ad oggi ha un senso al massimo su mezzi pesanti come camion di grossa stazza e sicuramente per aerei e navi … li è il suo utilizzo naturale perche non concentrano gli sforzi su quei settori?

  5. Bello interessante, peccato che il serbatoio a 700 bar sia ancora un prototipo e che si sprechi un mucchio di energia per comprimere fino idrogeno fino a 720 bar.

    • Paolo, perché un prototipo? Tutte le auto a idrogeno in circolazione hanno un serbatoio dove l’idrogeno è stoccato a 700 bar.

  6. Finalmente anche in in EU qualcuno che va nella direzione giusta, imho, anche se l’H2 non mi fa impazzire.

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