Rubare le batterie di uno scooter elettrico è un gioco da ragazzi: ne sa qualcosa e la società di e-scooter sharing francese Cityscoot . La sua flotta di scooter elettrici Goveces S1,5 bianchi e azzurri, schierata a Milano dal 2019, ha subito centinaia di furti negli ultimi tre anni per un danno stimato di 650 mila euro. Era stata proprio una banda di ragazzi ad aver scoperto il nuovo “business”, come si è appreso ieri quando la polizia ha sgominato la banda arrestando dodici giovani.
Le batterie rubate a Cityscoot venivano disassemblate recuperando le celle, che poi venivano reimmesse sul mercato. O per essere riaggregate in nuovi pacchi per e-bike o monopattini elettrici, oppure per essere vendute singolarmente come nuove. In negozi di tutta Italia e on line.
La notizia campeggia sulle pagine di cronaca dei principali giornali milanesi che riportano anche stralci delle intercettazioni che hanno incastrato i responsabili. «Ne facciamo tre, le prendiamo e ce ne andiamo, e domani sera ne facciamo altre»; «Una cosa proprio facilissima»; «io ci metto 12 secondi» erano i commenti che si scambiavano i membri del gruppo. Per sfilare le batterie estraibili dagli scooter Cityscoot bastava forzare l’apertura della sella e tagliare il bloccaggio con una tronchesina. Ogni batteria rubata fruttava al ladro 30 euro, mentre per Cityscoot il danno arrivava a un migliaio di euro.
Gli agenti della squadra mobile coordinati dai pm Antonio Cristillo e Laura Pedio hanno censito tutti i “colpi”, uno ad uno. Sono stati 17 nel 2019, 334 nel 2020, 195 nei primi quattro mesi del 2021. Le zone più colpite quelle a Nord di Milano: Baggio, Niguarda, Fulvio Testi, viale Monza. Al comando della banda, composta da “manovali” tutti italiani, c’era un 33 enne, che raccoglieva la refurtiva e la recapitava ai ricettatori.
Cityscoot aveva cercato di correre ai ripari, assoldando squadre di vigilantes e aggiungendo la geolocalizzazione delle batterie. Tanto che la banda aveva valutato contromisure: dilazionare i colpi, diversificare le zone, aggredire altre città. Aveva provato anche di replicare il giochetto con i rossi e-scooter Silence dalla società di sharing spagnola Acciona, ma qui il bloccaggio si era rivelato troppo tenace.
Rubano anche i catalizzatori delle auto a benzina che ce l’hanno posizionato in un posto raggiungibile.
Vanno in giro vestiti da meccanici, hanno una smerigliatrice/flessibile a batteria ed un cric.
Per fortuna le batterie delle auto elettriche sono (ancora) troppo pesanti ma non guasterebbe qualche contromisura per scoraggiare i falsi meccanici del futuro..
Esatto già solo che li minacci di farli lavorare vedi tu come gli passa la voglia a questi!
Ma tutta questa delinquenza dilagante non sarebbe ora di fermarla.
E non galera troppo comodo ancora sulle spalle della società, ma messi a lavorare a pala e piccone, altro che far fare questi lavori a gente già avanti con gli anni.
Poi la prossima volta se la ricordano.