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Roma e auto elettrica, amore che non sboccia

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La sindaca di Roma, Virginia Raggi, con il patron della Formula E, Alejandro Agag.

Roma e auto elettrica, amore che non sboccia. La capitale si vanta, giustamente, di ospitare il Mondiale di Formula E. Ma le vendite di veicoli non decollano…

Roma e auto elettrica, si vendono solo le Smart…

Il Gran Premio delle monoposto elettriche è una formidabile vetrina per la Capitale. Che però sembra scaldarsi per le auto a emissioni zero solo in questi magici giorni di aprile. La verità è che per il resto le vendite non vanno come ci si potrebbe aspettare da una grande città come Roma. Che nell’eterno confronto con Milano si salva un po’ solo grazie al solito affetto dei romani per la Smart, che anche nell’attuale versione solo-elettrica raccoglie buoni risultati. Ma per il resto non c’è partita, a cominciare da una marca di successo e di gran moda come la Tesla (guarda il grafico qui sotto).

Anche la Nuova Fiat 500, che in questo 2021 è l’elettrica più venduta in Italia, trova molti più clienti nelle città del Nord che nella capitale. E lo stesso dicasi per altre due EV molto richieste come le Renault Zoe e Twingo. E questo nonostante la spinta di Enel X, che gioca in casa e proprio a Roma ha aperto il suo primo store con ricarica cittadina ultra-fast.

roma e auto elettrica
La sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi.

Troppi ritardi, con lo scandalo delle colonnine mai attivate

Sui motivi di questo ritardo dovrebbe riflettere l’amministrazione della sindaca Virginia Raggi, che molto aveva puntato sulla svolta green. Troppe cose non funzionano nella Capitale, a cominciare dalla scandalosa situazione delle tante colonnine installate e mai attivate per mancanza allacciamento. Una vicenda incredibile, denunciata in questo articolo , che finisce per creare diffidenza anche nei romani che guardano all’elettrico per la loro prossima auto. Senza la spinta della Capitale, l’Italia elettrica non parte. E tra le tante celebrazioni che in questi giorni accompagnano l’arrivo della Formula E, occorrerebbe fermarsi un attimo a riflettere anche su questo ritardo. Troppe volte sono stati annunciati piani a cui non sono seguiti i fatti, troppe volte abbiamo raccolto lo sfogo di aziende che vorrebbero installare le loro colonnine e si fermano davanti a una burocrazia impenetrabile. Roma e auto elettrica, amore che deve sbocciare.


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22 COMMENTI

  1. Va anche indicato che Roma possiede, in gran parte della città, anchors una rete elettrica bifase 220V senza neutro. Questo impedisce a molti utilizzatori, o futuri tali, di poter caricare le loro auto presso il loro posto auto e proprio per questo, molte delle vecchie colonnine pubbliche non sono compatibili con le Renault e alcune BMW.

  2. Ah X Enzo una cosa sul mitico GRA. Tutto il giro sono 70 km e credo che nessuno faccia il giro intero tanto per prendere il tempo. Eppure per lei é un ostacolo per l’auto elettrica. Perché? Boh!
    Certo se parte dall’Eur e dopo averne percorso circa la metà vuole prendere la bretella per l’A1 e poi arrivare anche a Firenze senza soste le serve almeno una id3.
    Ma se invece provenendo, ad esempio, da Ciampino, ne deve fare un pezzo per poi entrare a Roma con la tiburtina, allora giá una twingo può andare più che bene.
    Comunque é bene ricordare che molto spesso più che grande raccordo diventa grande parcheggio anulare perché si procede a passo d’uomo per il traffico intenso. Code assurde con i motori accesi per l’aria condizionata con lo start e stop che dopo un po’, giustamente, si rifiuta.
    Sogno il giorno in cui saremo tutti in coda in elettrica, condizionati senza tenere acceso il gruppo elettrogeno in cui trasformiamo l’auto. Niente puzza, né inquinamento, né rumore!
    Poi inizierò subito a sognare meno auto.

    • Complimenti per la descrizione dell’atroce attesa in auto, quanta energia sprecata e quanto veleno diffuso

    • Quindi l’aria condizionata o il riscaldamento non assorbono autonomia mentre è fermo in fila?

      Il problema del gra è che si viaggia ad alta velocità il che accelera i consumi in modo importante, riducendo l’autonomia dell’auto. E comunque basta con questa storia del gra a passo d’uomo, tutte le volte che ci vado l’autostrada è trafficata ma è possibile tenere velocità molto elevate in terza corsia

      • Non mi pare di aver detto che l’ac non assorbe energia. E, quando si può, questi 20 km medi di gra sparati a 120-130 km/h non imbarazzano nessuna elettrica.
        Lei ci viene spesso? Provi a dare un’occhiata in settimana al colore che prende il gra su google maps nelle ore di punta (7:30 – 9:30 o il pome verso le 17:30 – 19:30) vicino alle uscite di flaminia, salaria, tiburtina, appia, pontina. Provi l’estate nel weekend a veder cosa succede per chilometri nel tratto tra aurelia e appia quando tutti andiamo e torniamo dal litorale.
        Enzo non é che dobbiamo osteggiare o tifare l’elettrica a costo di stravolgere la realtà.
        Sa che spesso trovo serie le sue considerazioni, questa del GRA non é tra le migliori…

    • A onor del vero bisogna dire che il problema dell’aria condizionata, che forse è uno peggiori perché il motore si che gira inutilmente, è facilmente evitabile anche con una mild hybrid (che viene certificata come tale solo se è in grado di mantenere tutte le funzioni dell’auto attive senza far funzionare il motore, ma solo per un periodo limitato di tempo). Più serie le full e le plug-in che eviterebbero pure di usare il motore quando si è incolonnati e si prosegue a passo d’uomo. Questo solo per dire che esistono anche soluzioni alternative all’auto elettrica che comunque migliorano la qualità dell’aria nelle spiacevoli colonne da lei descritte.

      • G.R. grazie della precisazione.
        Ma le ibride, ottime macchine sia chiaro, non mi piacciono molto perché hanno tutti gli svantaggi delle 2 motorizzazioni e se anziché proiettarci a un anno, guardiamo a 10- 15 anni, vedo il loro contributo per l’abbattimento delle emissioni di CO2 insufficiente per raggiungere la parte che deve fare il trasporto privato. Statistiche su auto aziendali hanno dimostrato che per vari motivi alla fine le plugin hybrid non portano a questi grandi vantaggi. Uno dei problemi è che non educano l’automobilista ad usare e ricaricare in modo responsabile il veicolo.
        Le piccole ibridine tipo 500 o panda comunque devono bruciare 1 litro di benzina ogni 18-20 km di media. La macchina da 20 al litro é 30 anni che in teoria si vende (sulla carta), quindi non vedo il grande salto nel futuro. Sono buone macchine, ci mancherebbe, ma in ottica emissioni servono giusto ad evitare le sanzioni alle case produttrici per ora…
        Tra l’altro, visto che, anche a ragione, in molti lamentano i costi elevati delle elettriche, non vedo grande differenza di prezzo tra una renegade plug-in e una id3 o una xc40e per dirne alcune.

  3. Che in questa percentuale non dovrebbero averla … . Sono tante altre le concause della timidezza verso l’auto elettrica, molte delle quali riconducibili a mancata o cattiva informazione. E l’autonomia ridotta diventa spesso una cosa comoda dietro cui rifugiarsi. Se penso solo alle mie conoscenze e a quante auto hanno che non superano i 20 – 30 km/giorno frazionati in uscite da 4 o 5 km di media … casa lavoro supermercato scuola palestra chiesa ristorante e ci metto anche mare. Per fare 250 km impiegano più di una settimana. Hanno un problema di autonomia? Non credo. Sono tutti alla canna del gas? Non mi sembra proprio. Quanti di questi hanno 2 o 3 auto, casa indipendente o comunque garage. Non gli servirebbe niente altro che buona informazione e pubblicità su media che riconoscono come familiari. La pensionata di Capalbio non bazzica molto vaielettrico. Per assurdo all’elettrico per fare un bel boom basterebbe un po’ di meritato pepe messo in qualche trasmissione popolare. Oggi le informazioni corrette e le discussioni approfondite viaggiano solo su media che sono considerati troppo tecnici e di nicchia.

    • La pensionata di Capalbio compra una C3 a 9900 nuova o una Skoda Fabia a 10900 euro.

      Continuate, continuate a prendervela con i consumatori ignoranti nonostante tutte le indagini in tal senso dicono il contrario … Andrete molto lontano

      • Io invece pensavo alla famiglia della pensionata di Capalbio che in passato ha lavorato e guadagnato bene e magari ora affitta la seconda casa a romani, toscani e milanesi, gira con un’auto premium tedesca e si permette pure una barchetta all’Argentario. 🙂 Esiste un mondo vario e bello per fortuna.
        Non é colpa delle elettriche se non tutti sono benestanti. E se é banalmente ovvio che l’elettrica non é la ricetta per la felicità universale, é anche vero che il petrolio non salverà la società da climate change, inquinamento e neanche dalla sua quota di povertà. Fino a qui ci siamo arrivati proprio con l’energia da combustibili fossili, nel bene e nel male.

    • sono i dati di immatricolazioni complessivi relativi alle province, in questo caso di Roma e Milano.

  4. CVD (ma ormai mi sto stancando di dirlo), la differenza nella scelta dei modelli tra Milano e Roma è collegato al reddito pro capite. Inoltre Roma da sempre ama la Smart, l’ultima volta che ci sono stato (il mese scorso) la città era piena di smart. Perché? Perché a Roma parcheggia dove gli altri non possono, anche in modo perpendicolare. Davanti alla Corte di Appello ho assistito al siparietto di una Punto che ha provato per 10 minuti a entrare in un parcheggio impossibile e dietro una Smart che attendeva tranquilla che la Punto rinunciasse per infilarsi comodamente lei e così è stato. E’ impossibile parcheggiare la Tesla a Roma.

    E, anche questo l’ho già scritto, a Roma la notte è pieno di auto parcheggiate per strada, quindi sono persone che non hanno garage per i quali l’auto elettrica rischia di essere non così vantaggiosa dovendo ricaricare alle colonnine, con l’incubo per giunta della multa se non corrono a ritirarla a ricarica completata.

    Infine i romani si ritrovano spesso a viaggiare sul grande raccordo anulare dove l’elettrica non è proprio a suo agio. L’elettrica resta comoda per chi ha la garanzia di ricaricare a casa o in ufficio: statisticamente una percentuale molto bassa di italiani.

    Di recente una nota rivista di settore ha intervistato i suoi lettori, italiani, sull’auto elettrica e su quella ibrida: la platea è risultata preparata oltre le aspettative, rispondendo correttamente ai quesiti posti. Ciò nonostante, è emerso che solo un 6% di lettori si è dichiarato pronto a considerare l’auto elettrica come prima scelta al prossimo acquisto, una quota inferiore a tutte le altre, inclusa quella di chi punta ad un’auto gpl o metano (10%). Meglio mild hybrid (15%) e full hybrid (19%). A quanto pare il 94% degli italiani soffre di ansia da ricarica, chissà come mai …

  5. Aggiungerei che in Lombardia si accede ad incentivi decisamente generosi che nel Lazio non ci sono.

    • Questo è vero in parte: gli incentivi c’erano, ma in realtà sono andati subito esauriti. E oggi non c’è alcun bonus di Regione Lombardia.

  6. Vabbè
    la Raggi ha anche inaugurato la prima stazione fast europea nel centro ..
    a corso Francia
    Roma è divisa in 15 municipi, i cittadini dovrebbero inc.zzarsi prima col lo municipio prima che con la Raggi

    il mio è il più schifoso di tutti , tiene in piedi decine di consorzi privati che giocano a scaricabarile da decenni con il municipio e il comune

  7. Comprendo il focus dell’articolo (Senza la spinta della Capitale, l’Italia elettrica non parte), ma additare – di fatto – soltanto la Raggi mi pare pretestuoso e di parte: anche nel mio paese (San Lazzaro di Savena, amministrato dalla renziana Conti) ci sono due colonnine che giacciono installate (una da più di un anno, l’altra da 6 mesi) e mai collegate. E non si tratta di colonnine in zone remote: una è alla stazione, l’altra nei pressi del Palazzetto dello Sport!
    Il problema è comune a tutte le latitudini del paese, e manca la volontà a livello ministeriale (quindi sopra le amministrazioni) di risolverlo.
    Infatti, mentre in molti additano la Raggi come esempio di cattiva amministrazione…
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/09/trivelle-cingolani-da-via-libera-a-sette-progetti-di-estrazione-da-emilia-a-sicilia-ambientalisti-altro-che-transizione-ecologica/6159312/

    • L’articolo ricorda che il caso di Roma non è isolato, tant’è che il 21% delle colonnine installate, vale a dire quasi 4 mila in tutta Italia, non sono ancora allacciate. Quindi?
      Poi mi spieghi cosa significa il link a un articolo che parla di tutt’altro, su un’altra testata. A chi vuol fare pubblicità?

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