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Robot One tutela il suolo ed è alimentato dal sole

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Robot One in campo con il laser per evitare l'uso della chimica

Robot One lavora un ettaro all’ora solo con l’energia prodotta dai pannelli installati sul tetto della macchina che grazie al laser incorporato elimina le erbacee dal terreno. Diserbo moderno e con energia pulita.

Il robot a energia solare che elimina la chimica

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Robot One in campo. E’ alimentato da tre pannelli

Robot One è altamente tecnologico, basta guardare le dotazioni: 14 sensori di profondità avanzati, fotocamera e doppia antenna GPS. E’ inoltre dotato di 10 bracci controllabili che possono essere equipaggiati con vari strumenti. Ottima la precisione: fino a 2 millimetri. In questo modo è possibile il trattamento delle colture e il controllo delle infestanti facendo a meno dei trattamenti chimici. E si abbattono le emissioni nocive grazie al motore elettrico che viene spinto grazie all’energia pulita trasformata dai tre pannelli incorporati su Robot One. In totale mettono a disposizione della batteria, capacità da 14 kWh, 1,5 kWh. Altri dati tecnici: 2 tonnellate di peso e velocità massima da 3,5 km/h.

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Robot One è il prodotto della società olandese Pixelfarming Robotics

L’uso del laser è uno degli elementi che lo differenziano rispetto ad altri robot agricoli in commercio. “Garantisce una grande precisione e può intervenire su erbacce specifiche senza danneggiare le piante circostanti“.

Robot One per l’agricoltura rigenerativa

Secondo l’azienda che produce Robot One, gli imprenditori olandesi di Pixelfarming, questo mezzo  permette agli agricoltori di passare all’ agricoltura rigenerativa ovvero quella coltivazione che riduce al minimo l’alterazione fisica, biologica e chimica del suolo. Nel concreto con la lavorazione ridotta grazie “ai nostri attrezzi specializzati e il raccolto intelligente. In questo modo aumenta la fertilità del suolo e migliora la ritenzione idrica, riducendo l’erosione“. In altri termini riduce la compattazione del suolo garantendo maggiore fertilità.

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Il robot ha diverse configurazioni con una larghezza variabile da 3,10, 3,30 e 3,50 metri. Uno dei suoi punti di forza è la sensoristica che permette di scansare gli ostacoli e di scansionare tutto ciò che è presente nel terreno per individuare tutte le piante. Un prodotto 4.0 quello di Pixelfarming Robotics fondata nel 2019 per supportare la transizione della robotica in agricoltura. Altri imprenditori che puntano sulle due transizioni: ecologica e digitale.

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