I robot, grazie anche agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, hanno imparato a raccogliere i lamponi. Sfida non semplice vista quanto sono delicate queste bacche. Una soluzione tecnologica a basse emissioni in tempi di scarsità di manodopera agricola. La macchina è di Fieldwork Robotics Ltd.
Robot quasi come umani grazie all’IA
L’azienda inglese annuncia il lancio sul mercato di un nuovo robot: il Fieldworker 1. I toni sono più che ottimistici e gli ultimi sviluppi permettono “al robot di lavorare alla stessa velocità e qualità come i raccoglitori umani“.
Il dato importante è la capacità di selezionare i frutti da raccogliere. Come scrivono nel loro sito: “Fieldworker 1 è un modello robotico potenziato che consente un rilevamento più accurato della maturazione delle bacche e una maggiore velocità di raccolta“.
Insomma la macchina deve essere “intelligente” per raccogliere solo le bacche mature oppure pronte per essere raccolte.
La selezione permette di vedere dove l’occhio umano non arriva ovvero attraverso la tecnologia visuale che permette l’analisi puntuale della maturazione delle bacche: “l’aspettativa è quella di raccogliere senza compromettere la qualità“.
Il Fieldworker 1 avrà la capacità di lavorare in una flotta, con un operatore che gestisce più robot sul campo.
Il risultato è frutto dello sviluppo “dei progetti Berry Bot e Berry AI (dedicato all’intelligenza artificiale), sostenuti da Innovate UK”. Fondamentale ancora una volta le risorse statali destinate alla ricerca.
Con il robot si prevede anche il costo di raccolta della singola bacca
In un mondo globalizzato dove la concorrenza è alta, Paesi con grandi estensioni di terra che riescono in pochi anni a conquistare grande spazio in più filiere orticole o frutticole, è necessario stimare bene i costi.
Questo robot, secondo l’annuncio dell’azienda, fornisce “ai coltivatori un costo prevedibile per bacca, consentendo di gestire meglio al tempo stesso i costi operativi e i margini di profitto complessivi“.
Non solo prototipi, robot in campo
Non si parla solo di prototipi. Fieldwork Robotics sta collaborando con Costa Group, il principale produttore australiano di frutta e verdura fresca. L’accordo vedrà i robot di Fieldwork impiegati per le prove nelle aziende agricole Costa Berry nei prossimi 12 mesi, con prove sul campo dal primo trimestre del 2025.
Il fondatore e Chief Science Officer di Fieldwork, Martin Stoelen: “Il nostro modello più recente rappresenta il massimo della raccolta autonoma di prossima generazione. Dal nostro primo modello in assoluto sviluppato nel 2016, abbiamo compiuto enormi progressi”.
Anche in Italia stanno crescendo le sperimentazioni (leggi qui) e si stanno affacciando le prime aziende specializzate nella robotica agricola come la Field Robotics con sede in Emilia Romagna (leggi qui).
E’ semplicemente il futuro, anche perché non ha senso che queste operazioni mega-faticose e complicate di raccolta vengano fatte ancora da persone, quando ci sono sistemi automatici che lo fanno meglio, e possono lavorare 24 ore al giorno.
E chi perde il lavoro? la parola magica è “istruzione”. Vale fino a prova contraria anche nel mondo delle IA.
Conosco tante persone che si sono disperate perché avevano perso il lavoro; sono date da fare, hanno fatto corsi di aggiornamento o imparato nuovi mestieri..e stanno tutte meglio di prima.
Per chi fa lavori di basso livello…se viene sostituito da un macchinario, non è una tragedia…se ha voglia di mettersi in gioco..
Per chi ha alto livello di istruzione, se viene rimpiazzato da SW a.i. gestiti dai livelli superiori ..non deve essere impossibile trovare altre occupazioni…o fare una attività in proprio.
ricordo la meraviglia quando dei conoscenti viticoltori presero la macchina “raccoglitrice”, con cui riescono a terminare la vendemmia prima che le piogge rovinino parte del raccolto
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Optimum_Pellenc.jpg