Roberto è deluso e sta pensando di tornare indietro dall’elettrico: il perché ce lo racconta in un breve video per il nostro concorso La Vita Elettrica. In palio migliaia di euro in ricariche Enel X Way (i dettagli a fine articolo). Tra tanti entusiasti delle EV, giusto dare spazio anche a chi invece ha critiche da fare. ——– Leggi anche: Eugenio non solo non lascia, raddoppiano una seconda EV.
Roberto è deluso: autonomia e ricarica lo stressano
http://https://www.youtube.com/watch?v=c7UbJ5GqQrs
In città non ci sono problemi: l’auto, una Hyundai Kona acquistata due anni fa, è perfetta. Ma i dolori iniziano quando si tratta di fare viaggi lunghi e Roberto De Grandis, un musicista, racconta di essere spesso costretto a prendere l’auto della moglie. Il problema? L’autonomia, al punto che nel video racconta di meditare un passo indietro, con l’acquisto di un’ibrida. “Mi dispiace moltissimo, ma le colonnine sono spesso occupate da altri mezzi“. E mentre parla, con la sua macchina in ricarica, si vede una 500 a benzina arrivare e occupare tranquillamente lo stallo accanto al suo per parcheggiare. “Ci vorrebbe un sindacato dell’elettrico a proteggere i nostri diritti, ma in Italia la vedo dura, ci vorranno tempi lunghissimi“. E poi c’è il problema del pagamento: “Non è possibile che ci vogliano 15 mila app, dovremmo poter usare il bancomat o i contanti, come alla macchinetta del caffè“.
Lo sfogo di Francesco con la sua Volkswagen ID.4
http://https://youtu.be/8zCRRx5n0BM
Insomma: l’ansia da autonomia e le stazioni ricarica a volte inaccessibili sono fonte per Roberto di “una tensione continua“. Concetti non dissimili da quelli espressi da un altro lettore, Francesco, in un post molto duro pubblicato nella nostra sezione commenti: “Il vero problema è che queste auto sono una vera e propria delusione. Io ho una Volkswagen ID.4, 45.000€ di auto per la sola città. Un’auto che subisce variazioni di autonomia in base all’andatura e alla temperatura esterna è un’auto poco affidabile. Poi i concessionari secondo me sono ancora peggio“. Ecco, chi vende le elettriche spesso è una delle cause di queste delusioni, legate ad acquisti affrettati e senza le necessarie conoscenze. Lo spiega bene Paolo Mariano nel video riprodotto sopra. E l’avevamo raccontato in un articolo del dicembre scorso, in cui riportavamo alcuni casi (pochissimi, per la verità) di ritorno all’auto a benzina o gasolio. Ed è interessante sul tema il parere di un grande concessionario come Giacomel.
Villi 7 Novembre 2022 at 10:11
Infatti proprio di riscaldamento parlo, se non lo sai le centrali termoelettriche usano il CALORE per alimentare turbine a vapore che fanno girare alternatori o simili che generano energia, geniaccio” Tu hai davvero dei serissimi problemi di comprensione di quanto viene scritto. Oppure capisci ma vuoi fare polemica. In ogni caso trovo irrilevante quanto hai scritto.
Vorrei fare notare che una centrale ha dei rendimenti superiori a quelli di un auto termica , inoltre l energia generata dalle centrali viene “miscelata” con un buon 38% che viene da rinnovabili ,riducendo ulteriormente l impatto inquinante .
I serissimi problemi di comprensione come al solito sono tutti tuoi: sto rispondendoo a uno che scrive “E il riscaldamento in auto è gratis”. leggi bene, gratis, come se la benza o il diesel glielo pagassero i sette nani mentre la marmotta incarta la cioccolata. Non ti smentisci mai, davvero
Ragazzi (o più o meno tali) qui ogni tanto aleggiano Jacopone da Todi e Mr Ludd:)
Altrove, un po’ per scherzare, avevo detto che chi guida la Tesla per coerenza non dovrebbe prendere il jet per andare alle Maldive: qui si colpevolizza la gita fuori porta e si stigmatizza chi fa enne viaggi di 2.000 km ogni anno.
Cerchiamo di ritrovare la barra, perché la miglior cosa che potremmo fare per il pianeta sarebbe la peggiore per noi, ovvero tornare allo stato di natura: spegnere tutto, vivere in sparuti branchi, accoppiarci tra consanguinei, comunicare con suoni gutturali e morire molto, molto giovani… Magari praticare anche il cannibalismo (che trovo persino leggermente più disgustoso del sushi).
Ecco, tra lo stato di natura ed il consumismo sfrenato magari c’è una via di mezzo e sarebbe meglio praticarla, senza però estremismi: ridurre i viaggi inutili, sul lavoro prediligere le riunioni a distanza, favorire il consumo di prodotti locali, magari inforcare la bici… Cose normali che contribuirebbero moltissimo alla riduzioni dei consumi senza pregiudicare la qualità della vita se adottate come abitudini giornaliere. Dopo di che se Tizio la domenica va a Recco in auto a mangiarsi la focaccia, ciò non inciderà più di tanto sul bilancio energetico.
Tra l’altro, se si riuscirà a produrre elettricità in massima parte da fonti rinnovabili, avremo sì la botte piena e la moglie ubriaca e lo stesso potrebbe accadere se si riuscisse a “quagliare” la fusione fredda. Perciò il male, ovvero l’eccesso di tecnologia, potrebbe esso stesso rivelarsi la cura.
L’auto elettrica non è per tutti, è per coloro che riescono ad applicare un pò di adattamento ad alcuni stili di vita radicati da decenni.
In aree urbane poco male, specie se è possibile ricaricare comodamente a casa di notte a macchina ferma, ma i viaggi a velocità autostradale dimezzano con facilità le autonomie dichiarate dalle case costruttrici e questo va tenuto in debito conto dagli acquirenti. Comprare un’auto con autonomia dichiarata 340km e poi vederli ridurre a 200 in autostrada è uno shock per molti dieselisti; dover pianificare le soste con autonomia residua per almeno 3 alternative diverse onde evitare parcheggiatori abusivi, guasti e malfunzionamenti delle colonnine è uno shock ancora più grande.
Ho una Opel E- corsa, la percorrenza autostradale che ritengo sicura è 150km, personalmente non vado oltre per poter raggiungere dei punti di ricarica alternativi senza il carro-attrezzi in caso di problemi. E questo per molti è un problema, ed è comprensibile.
Quando qualcosa non va, nel 90% dei casi, il problema è sempre l’oggetto/strumento che si usa e non di chi lo usa. Penso di aver detto tutto.
Esilarante la proposta del “Bonus inquinanti”, per i pentiti dell’EV! Se tornasse Conte, sarà senz’altro in cima all’ordine del giorno…
Faccio un commento per rispondere ad una querelle (là sotto) sul fatto che nelle termiche il “riscaldamento” è GRATIS.
In realtà c’è un errore di fondo: i motori ICE sono generatori di calore (oltre il 70%) anche se non ottimizzati e in cogenerazione producono energia cinetica, come sottoprodotto. Non dimentichiamoci che l’energia nasce da una combustione.
Fastidiosa come idea, a pensarci, ma le proporzioni sono quelle…
A Massimo Degli Esposti (manca il “risposta” sotto il messaggio): in realtà io avevo scritto “mi pare che il rifornimento all’autogrill dove trovo un benzinaio (o un “chilowattaio” nel caso fosse lì a presiedere il rifornimento di carica elettrica) in carne ed ossa offra più vie d’uscita in caso di problemi con app, smartphone cascati per terra, tessere smagnetizzate: tutti inconvenienti statistiscamente plausibili” sottolineando che il modello di colonnina non presidiato, rispetto al modello distributore di benzina (ma potrebbe distribuire anche elettricità o pile atomiche) con cassiere/benzinaio in carne ed ossa. Delle colonnine non funzionanti hanno parlato altri, io pensavo alle app/carte non funzionanti o non adatte a quella colonnina, che sono tutti eventi mi pare frequenti, stando anche a quello che si dice qui. Con un’unificazione del metodo di pagamento, tipo bancomat od una sola tessera per tutte le colonnine, ci sarebbero molti meno inconvenienti.
Mi pare ovvio che il commento prescinda dall’elettrico e sarebbe una scomoda ed irrazionale rottura di scatole anche dover aver tessere di Agip, Ip etc. etc..
Prima che qualcuno mi eccepisca che ogni stallo d’Italia non può essere presidiato da un cassiere, ovviamente mi riferisco ad un ambito extraurbano ed ai rifornimenti durante i viaggi.
Mi sembrano considerazioni di buon senso e le attuali complicazioni sono dovute solo ad impacci burocratici e non alla natura del motore elettrico, sicché difenderle come parte del pacchetto è fuori di senso.
Ogni tessera e ogni App di uno dei principali operatori della ricarica (Enel X Way, Be Chrage, Duferco, Neogy, Ionity) è utilizzabile sul 99% dei punti di ricarica, grazie ad accordi di roaming.
Caro Massimo, mi dispiace, ma sull’utilizzabilità delle tessere sul 99% dei punti di ricarica non sono d’accordo, alla luce della mia prima (e, per ora, unica esperienza di viaggio piuttosto lungo in altra Regione, fatto con la mia nuova Megane e-tech electric confidando unicamente nell’utilizzabilità della tessera “Mobilize charge pass” fornitami dalla Renault e che, in teoria, avrebbe dovuto essere utilizzabile in un gran numero di colonnine (fra cui quelle di Enel X, espressamente citate nell’informativa Renault su tale card). Avendola testata con successo in un paio di colonnine Enel X ubicate nella zona dove abito e individuate tramite il software dell’auto un paio di punti di ricarica Enel X presso i quali fermarmi lungo il percorso pianificato, ho commesso l’errore di fidarmi e ho affrontato il viaggio senza munirmi di altre card o app. Sta di fatto che in entrambe le stazioni Enel X indicatemi la card della Renault non è stata accettata e (sotto una specie di diluvio universale) ho dovuto confidare nell’ottima efficienza della Megane per giungere a destinazione (in un agriturismo sperduto nel bel mezzo delle colline marchigiane) senza ricarica, riuscendoci grazie all’uso della modalità “eco” e a una guida particolarmente attenta, anche nell’uso della frenata rigenerativa. Dopo oltre 350 km (quasi tutti di autostrada e superstrada) sono giunto a destinazione con un 4% scarso di batteria residua, ma me la sono vista davvero “brutta”. Il giorno dopo mi sono fatto accompagnare ad acquistare un “carichino” da collegare alla presa Schuko dell’agriturismo e fare quindi il “pieno” (in circa 27 ore). Ovviamente, mi sono poi premurato di dotarmi di 3 app e 2 card per evitare ulteriori future simili esperienze.
Scusi Diego, io ho parlato delle card dei principali operatori, non di “Mobilize charge pass” di Renault, che non conosco. Se permette, trovo molto azzardato anche partire per un viaggio fuori zona senza il caricatore di bordo che consente sempre di incamerare qualche chilometro di autonomia anche in qualsiasi bar, ristorante, casa privata. Mi pare che chi le ha venduto l’auto non abbia fatto del tutto il suo dovere, informandola adeguatamente.
Se questa tessera è compatibile con il circuito Enel X e le colonnine incriminate sono Enel X, c’era evidentemente un problema con tali colonnine, non con la tessera. Salvo qualche “postilla” scritta in piccolo, nelle condizioni di servizio di questa “Mobilize charge pass”, nel qual caso consiglio di sentire l’assistenza Enel X e/o quella di Renault.
In casi come quello descritto consiglio di consultare l’app Juice Pass di Enel X per vedere se c’è qualche informazione in merito alla disponibilità della colonnina o per vedere se è possibile far partire la carica perlomeno mediante app.
Ma infatti Luca il precedente governo Draghi ha finanziato in via preferenziale la costruzione di colonnine presso i distributori, autostradali o no. Proprio perché il presidio consente anche una solerte manutenzione delle colonnine medesime, oltre che ad una verifica sulla corretta occupazione degli stalli.
L’automazione è una cosa fantastica ma solo se gestita in modo ineccepibile (ad esempio chi fa le colonnine – previo adeguamento normativo – potrebbe montare una telecamerina da esterno e un sensore di occupazione del parcheggio che fa sì che se lo stallo viene occupato ed entro 10 minuti non parte la ricarica scatta un alert alla polizia municipale o al gestore della colonnina, con tanto di foto, così che i vigili possano intervenire con carro attrezzi e rimuovere il veicolo).
Le aziende che producono colonnine sono degli elettrocnici e sono degli ASINI in elettronica , lo si vede dalla poverta dei progetti e dall accrocchiamento dei circuiti di supporto .
Per questo motivo , ad esmpio una aziend come Silla wa progetatto una wall box con linux a bordo configurabile ecc .
Basterebbe che quando un auto si avvicina alla colonnina , questa inizia a lampeggiare e con sintesi vocale dica qualcosa, sicuramente eliminerebbe il primo livello di chi parcheggia abusivamente , se poi fossimo piu bravi si potrebbe identificare targa auto per iniziare un approccio plug and pay , ma questa è un altra storia .
Se fossimo civili tutto questo sarebbe inutile.
A mio avviso rimozione immediata la prima volta, sia ICE che BEV non in ricarica o dopo 30 minuti da fine ricarica e un centinaio di ore socialmente utili, alla seconda demolizione del mezzo, tolto il problema, non è questione di esser d’accordo o meno, non si può fare ti avviso una sola volta se te ne freghi togliamo il problema 🤷
Io credo di comprendere la delusione di Roberto, non sono ancora possessore di una EV, ma ci sto pensando seriamente, quindi saltuariamente per testare questo tipo di autoveicoli ne noleggio uno, l’ultimo di una serie è stata una Mustang mach-e. Lo tenuta due giorni e mi ci ho fatto 1200 km in compagnia di mio nipote. Finché abbiamo viaggiato tra Lombardia, Trentino e Veneto è filato tutto liscio, il giorno successivo abbiamo fatto Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna, e in Liguria su tre colonnine visitate, non tanto per necessità ma perché dovevamo fermarci a pranzo, due non ci hanno permesso di ricaricare. La prima era una Duferco dichiarata in roaming con Enel x ma che non ci ha permesso di caricare con la fast ma solo con la quick, la seconda una Enel x che continuava a riavviarsi in un loop infinito. Morale, 3/4 d’ora al telefono con l’assistenza senza risolvere nessuno dei due problemi delle altrettante colonnine. Mio nipote entusiasta quanto me dell’auto alla fine ha dichiarato: “L’auto è perfetta sarebbe un sogno potersela permettere, ma l’infrastruttura di ricarica in alcune occasioni è da terzo mondo”. A Roberto vorrei dire che ho avuto occasione di provare pure la Kona per un paio di giorni, è la considero tra le prime tre all’interno della mia classifica personale.
Le auto elettriche sono serie “sotto”, sono tutte di progetto giapponese, comprese le europee. Il software euristico permette duri 8 anni e 100 mila km.
Se oggi devi fare un po di KM hai solo 3 scelte , TESLA / Kia e Renault , aziende che hanno alle spalle esperienze decenneali , gli altri non ci sono ancora
Ah quindi la Kona 64, la Mustang Mach-e Long Range o la MG4 non vanno bene? Sicuro?
LA Kona 64 è come KIA ed è OK , Mustang e MG 4 non sono ok
Se ti va bene un auto che parte in DC a 130 Kw ma dopo 5 Minuti si spiana a 60 e poi a 20 prenditi la Mustang che a 130 Km ora consumo molto di piu di una tesla o di una Kia seppur usando una batteria molto piu grande per avere piu autonomia , che non ha .
MG 4 arriva adesso , ma a quantoi carica in AC ? 7,4 come Peugeot Opel ecc visto che i concessionari non ti dicono neanche su eventuale disponibilità della 11 ?
E qual è la curva di carica in DC ?? La mia Kia ad esempio resta a 48 Kwh sino a 72% poi spiana a 35 Kwh sino all 80% per poi scendere a 22 kWh da 89 a 100 %
questi sono i dati che ti fanno apprezzare una elttrica , come ad esempio la carica a 22 kw di renault assolutamente impagabile in una situzaione italiana dove il 90 % delle colonnine sono in AC
Semplicemente gli altri non ci sono ancora
Solo la MG4 base ha la limitazione dei 6.6 kW in AC, mentre tutte le altre versioni ricaricano in AC a 11 kW [ https://www.mgmotor.eu/it-IT/model/mg4 ], proprio come una Tesla. Inoltre la velocità di ricarica in DC arriva a 135 kW che mi sembra molto meglio di tanti altri, Megane inclusa. Senza contare che la Megane costa circa un terzo in più, differenza che si impenna e sale al 50% in più se consideriamo che la Megane EV60 non rientra neanche negli incentivi a differenza della MG4. Vai, vai, vai a comprarti la tua Megane EV60 fatta benissimo e venditi pure la casa.
Ah, circa la Mustang, questo è il confronto con la ricarica in DC: Avg. Power nella ricarica 10%-80%
Ford Mustang Mach-E ER RWD: 86 kW
Renault Megane E-Tech EV60: 88 kW
Quando scrissi che ben due miei clienti erano tornati al diesel dopo due auto elettriche (una tesla X ed una ID3) fui accusato di essere un bugiardo perchè non fornivo i nomi (ovviamente cose che vengono chieste a me, altri possono scrivere quello che gli pare e vatutto bene). Vedo che non ero l’unico a conoscenza di problemi simili.
Forse perche la TESLA X non ha CCS2 e ID3 è un po immatura . ma non penso portino a rinunciare all auto , mi piacerebbe conoscere queste testimonianze
NON CI CREDO.
Tutte le persone che conosco, dalle Tesla S X E Y, alla ID3….dalla 208e alla Nissan Leaf ultimo modello…………..SONO ENTUSIASTE!!!!
E non tornerebbero indietro per nessun motivo al mondo.
Lei affermava che i ristoranti erano pieni quando stavamo affrontando la crisi economica vero? Mi tolga una curiosità, lei chi ha votato alle ultime elezioni?
Pollice su, da uno che guida E 208 dall’agosto 2020 🙂
Alcuni, alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, comperarono i costosissimi e ingombranti televisori a colori, nonostante la RAI trasmettesse ancora quasi tutto in bianco e nero.
Lo stupore destato dalle rare trasmissioni a colori fece dire a molti che non sarebbero mai tornati indietro al bianco e nero.
Alcuni però, scoperto che quasi tutte le trasmissioni RAI continuavano ad essere in bianco a nero, dissero che erano delusi, che avevano sprecato soldi: per vedere il sensuale ombelico nudo di Raffaella Carrà bastava il bianco e nero.
Poi sappiamo come è andata a finire la storia.
Ora, consideriamo che i Putin, i Giorgetti, gli Urso passano. Mentre noi, dando tempo al tempo, o ci estingueremo, o faremo in tempo a guidare tutti elettrico.
Alcuni, alla fine del secolo scorso, comperarono i costosissimi e ingombranti televisori a colori 3D, nonostante la RAI trasmettesse ancora quasi tutto in 2D.
Lo stupore destato dalle rare trasmissioni in 3D fece dire a molti che non sarebbero mai tornati indietro al 2D.
Alcuni però, scoperto che quasi tutte le trasmissioni continuavano ad essere in 2D, dissero che erano delusi, che avevano sprecato soldi: per vedere il sensuale ombelico nudo su Pornhub bastava il 2D.
Poi sappiamo come è andata a finire la storia.
Ora, consideriamo che i Topolino, i Paperino, i Qui, Quo, Qua passano. Mentre noi, dando tempo al tempo, o ci estingueremo, o faremo in tempo a guidare senza ansie.
Le risulta che abbiano imposto per legge i televisori a colori?
Calma, Ferdinando!
Se sei un no-vax o no-mask, non leggere il seguito. Il buon senso potrebbe farti schifo.
OK, per iniziare, non c’è nessun complotto.
L’Unione europea, nonostanti gli incubi orwelliani di alcuni politici affetti da priapismo congenito e pur con tutti i suoi difetti, non è la Russia di Putin, l’Iran di Raisi, la Cina di Xi, o la Corea del nord di Kim Jong-un.
Da sempre il legislatore si prodiga onestamente per vietare le “cose pericolose” e cerca di dissuadere da comportamenti autolesionistici, con obbligare virtuosi. Nella maggior parte, non per motivi morali, ma per ridurre i costi (di tutti) a lungo termine.
Nel caso della UE, il legislatore, oltre a mettere d’accordo i 27 Paesi, è consapevole che le sue norme avranno impatto su quasi mezzo miliardo di persone.
Nota che il legislatore non impone quasi mai un divieto in modo drastico e immediato: indica un momento nel futuro più o meno distante in cui il divieto entrerà in vigore e fa ripetute campagne di dissuasione con i mezzi di comunicazione disponibili. Questo per dare tempo di prepararsi sia al sistema produttivo, sia alla popolazione, sia a sé stesso per la promulgazione della legislazione accessoria.
Sempre negli anni ’70, ad esempio, furono vietati i coloranti alimentari pericolosi (chi non ricorda la Fanta fosforescente?) e il DDT in agricoltura, perché cancerogeno.
Anche il mercurio, i cui vapori si sono rivelati tossici e l’amianto, la cui polvere si è rivelata cancerogena, sono stati banditi. Hai ancora un termometro a mercurio in giro per casa, magari appeso in garage, o in soffitta? Hai fatto rimuovere le lastre di Eternit che ricoprivano la pergola in cortile?
Più recentemente il fumo (tabacco) è stato quasi bandito, ma si è tenuto conto che, se il fumo è cancerogeno (da cui i divieti), la nicotina no, ma dà dipendenza e quindi si è lasciata aperta la possibilità di assumerla in modi meno pericolosi.
Ora, converrai che c’è amplissima letteratura medica che ha messo e mette in evidenza come i sottoprodotti della combustione di idrocarburi siano o pericolori per la vita umana (64mila morti in Italia nel 2019), oppure per l’equilibrio e l’abitabilità a medio-lungo termine della biosfera. Si dà il caso che il motore a scoppio bruci proprio sostanze contenenti idrocarburi.
Ora puoi credere ad Enzo e che ci abbiano imposto di comperare i televisori a colori.
Bastava dire: le televisioni non sono paragonabili con le auto, come non lo sono le macchine fotografiche a pellicola e vecchi cellulari.
Dia retta, continui nella sua cameretta a cambiare modulo ram ai pc da gaming 😂
Se fossimo civili tutto questo sarebbe inutile.
A mio avviso rimozione immediata la prima volta, sia ICE che BEV non in ricarica o dopo 30 minuti da fine ricarica e un centinaio di ore socialmente utili, alla seconda demolizione del mezzo, tolto il problema, non è questione di esser d’accordo o meno, non si può fare ti avviso una sola volta se te ne freghi togliamo il problema 🤷
In realtà non hanno neanche imposto le elettriche, hanno imposto emissioni zero, che non è la stessa cosa, giustamente in questo momento storico ci sono solo auto a pile, per il semplice fatto che i motori elettrici sono migliori di quelli a combustione, 20/25 o anche 30% conto 95/98% non c’è partita, per quanto riguarda idrogeno il motore sarà sempre elettrico, il problemi sono due l’inefficienza della scissione del acqua per produrre idrogeno verde e le celle che vanno da un 40% di resa ad un massimo del 60% e i milioni di litri d’acqua per avere energia per tutti i mezzi, una follia.
Mai sentito parlare di densità di energia? La sua efficienza non serve a una beata mazza su di un mezzo di trasporto
@Ferdinando: beh, certo, se ragioniamo in termini di risorse infinite potresti anche avere ragione…
Ferdinando 14 Novembre 2022 at 20:59
Mi sembra già che milioni di persone la usino a prescindere dalla densità energetica, se lei vuole auto da 1000km la può acquistare io vedo che con 180 km faccio tutto quello che facevo prima con l’auto a gasolio da 1000 km 🤷
La macchina e’ un optional non necessarlo della vita, l’elettrico e’ per intelligenti, se trovate carburante meglio il vecchio.
Purtroppo per molti l’auto non è un optional, visto che bisogna recarsi al lavoro tutti i giorni 🤦
E non mi dica dei mezzi pubblici visto che qui da noi non esistono 🤬
sbaglierò ma mi sembra che gran parte delle lamentazioni vengano da possessori di auto volkswagen particolarmente delusi dal rapporto prezzo prestazioni. sbaglierò ma so per esperienza diretta che .. mai piu vw
Ritengo che prima o poi sarà necessario definire il concetto di “viaggio lungo”.
Quanti Km sono? +400 +500 +600 +700 +800 ?
Oppure si misura in numero di ricariche? ad esempio se serve una ricarica è già lungo?
Perchè con una ricarica intermedia con la Kona si fanno 500 Km, con 2 si arriva a 700.
Chi acquista questa auto deve aver presente che deve mettere in preventivo un po’ di tempo in più, diciamo circa un’ora e mezza.
Se non vuole rischiare con le colonnine ci si ferma con una frequenza maggiore.
Ma forse il problema è proprio questo, ho l’impressione che alcuni sono entrati in una concessionaria e senza nemmeno sapere di cosa si parlava sono usciti con un’auto elettrica.
Quando capita questo la colpa non è dell’auto.
Naturalmente fa parte delle esperienze di vita riparare gli errori commessi.
Caspita se con 62kwh di batteria si ha ansia ad ogni viaggio allora credo non si sia compreso il mondo elettrico…si cerca di “scimmiottare ” il termico con una tecnologia radicalmente diversa,guidare elettrico richiede un minimo di cambio di visuale e non credo che al sig.roberto con altri 20/30kwh cambi molto, è proppio il voler avere una colonnina come pompa di carburante,una autonomia “fissa” come solo un serbatoio può darti…anche da come descrive il modo del pagamento ricarica…”mille app” ..denota una poca flessibilità ed un approccio diffidente quando bastano una card ed una app come nel mio caso nextcharge e tessera wecharge…paghiamo ed acquistiamo online e vogliamo tornare al contante alle colonnine?…abbiamo dei nostri amici come il sig.roberto,hanno viaggiato con noi e visto la potenzialità dell’elettrico ma hanno comprato una ibrida perché non hanno saputo allargare la loro visione su una mobilità alternativa,le persone vogliono una elettrica che sia uguale al termico
Vecchie (pessime) abitudini definite agi e libertà da miopi che non vedono (o che non vogliono vedere, del resto c’è chi dice che la terra è piatta, per cui…) cosa stanno causando al pianeta queste abitudini e, di conseguenza, alla nostra futura esistenza.
Vista la mia età ed il fatto che non ho figli, sarebbe più appropriato dire “vostra”.
Spero infatti di non vedere appieno il frutto di questi comportamenti, anche se mi sa che, nonostante la mia età, potrò “gustarmene” gli inizi. Qualche avvisaglia c’è già…
No Ivano, queste ricariche lente non sono la risposta. Qualcuno, come l’amico (E)nergumeno, pensa che ogni nuova tecnologia è destinata a soppiantare la vecchia solo perché è nuova e il progresso non si arresta. Errore madornale, basta guardare il mondo d’oggi: prendi Mr. Zuckenberg ad esempio, sei pronto a scommettere che il suo nuovo social, Meta, vincerà su Facebook o Instagram e che tutti noi passeremo a Meta?
Non vince il nuovo, ma vince il migliore. Semplice. La nuova tecnologia è migliore della vecchia? Certo, offre dei vantaggi, come prestazioni e affidabilità, ma anche degli svantaggi, come autonomia e tempi di ricarica. Quand’è così non siamo di fronte ad una tecnologia migliore, ma alternativa. Esempio: le lenti a contatto non hanno prodotto la morte degli occhiali, così come gli interventi di correzione al laser (tra l’altro in Italia gratuiti) non hanno decretato la morte degli occhiali. Non è che chi porta gli occhiali, come il sottoscritto, è incapace di cambiare approccio o altre sciocchezze. E’ che ognuno valuta i pro e i contro e se l’alternativa non è migliore in tutto rispetto alla soluzione esistente, legittimamente si può anche decidere di rimanere con i vecchi occhiali sul naso. Tutti gli oculisti che mi hanno visitato in vita mia avevano tutti gli occhiali, guarda caso.
Cosa fare allora per promuovere l’ambiente? (Qui c’è la mia querelle con VaiElettrico) Non pregare, supplicare o imporre agli italiani di adattarsi agli svantaggi dell’elettrico ma invece lavorare con le aziende per avere prodotti che quegli svantaggi li eliminino così da offrire un prodotto migliore in tutto. E’ così difficile fare una legge che allunghi la garanzia su motore e batteria almeno a 14 anni (visto che un’auto a benzina in Italia viene rottamata dopo 28 anni)? E’ così difficile fare una legge che impone che le uniche colonnine installate da noi devono essere munite del plug&charge (il riconoscimento automatico dell’auto)? E’ così difficile prevedere, come fa la Cina, incentivi più elevati per i modelli che offrono il battery swap? E’ così difficile prevedere tempi massimi e certi sia per la riparazione delle colonnine guaste sia per l’intervento del carro attrezzi per la rimozione dei veicoli che le occupano abusivamente?
Volersi tenere gli occhiali sul naso è legittimo fintanto che l’alternativa presenta rischi o svantaggi.
/// è così difficile fare una legge che allunghi la garanzia su motore e batteria almeno a 14 anni (visto che un’auto a benzina in Italia viene rottamata dopo 28 anni)? \\\ Francamente la vedo dura ottenere una garanzia ultradecennale, anche a pagamento (a meno di pagare cifre astronomiche..) E poi..in tutta Italia quante auto termiche vengono rottamate dopo 25/30 anni ??
/// è così difficile fare una legge che impone che le uniche colonnine installate da noi devono essere munite del plug&charge (il riconoscimento automatico dell’auto)? \\\ Penso che ci arriveranno col tempo ma bisognerá “convincere” anche i costruttori..
/// è così difficile prevedere, come fa la Cina, incentivi più elevati per i modelli che offrono il battery swap? \\\ Non credo che il battery swap per le auto prenderá piede in Europa, vedi anche articoli e discussioni su VE..
* Tu la vedi dura? Vedi che ti dico, non solo il parlamento europeo ci sta pensando ma ci sono ben 2 brand cinesi che offrono garanzia a vita su auto e batteria. Poi fai tu …
* I costruttori li convinci con la legge. Non è che abbiamo convinto i costruttori a sposare il dvb-t2, abbiamo fatto una legge mi pare
* VaiElettrico non spiega però come la Cina, paese che ha un tasso di vendita di auto elettriche confrontabile con quello europeo, incentiva il battery swap che infatti va alla grandissima. Tra l’altro il battery swap è “nativamente” una smart grid che così la Cina si ritrova gratis, pagato da un privato
Ciao Enzo.
Non credo che il punto sia chiaro. Continuiamo a parlare di tecnica, autonomie, praticità, consumi, aumenti, prezzi, abitudini radicate che una termica consente ed una BEV… ecc… Mi sembra una prospettiva sbagliata!
Secondo me non è (più) un problema di mezzi, costi e di tecnologia, è proprio che devono cambiare le abitudini. Il pianeta non può più sopportare una popolazione (minoritaria, perché larga parte del mondo ha problemi a cibarsi, non a comperarsi una BEV) che “deve” fare N viaggi di 2.000 Km all’anno per diletto, che “deve” andare in gita ogni Week-End in auto (se vai in bici con la famiglia va benissimo, invece, e senza auto termiche in giro è pure più salutare), che “necessita” di viaggi transcontinentali in aereo per turismo (riportandosi poi a casa la versione più recente del Covid), che va a comperare il giornale nell’edicola a 250 metri da casa in auto, che deve avere 24 gradi in casa in estate ed in inverno, che senza SUV non vive, ecc… Per lo più cose fatte al 99% con auto o sistemi inquinanti (ma anche con le elettriche occorre darsi “una calmata”).
Spiace (a me non granché, ma sono vecchio), ma non potremo più vivere così, prima lo capiamo, tanto meglio sarà. E se non lo capiamo “easy”, a mio avviso, prima o poi dovranno capirlo tutti per forza.
L’auto elettrica è una goccia nel mare delle cose da fare per salvare questo pianeta, l’unica casa che abbiamo e che ci nutre, ma è pur sempre meglio di non fare nulla. In più, non solo auto elettrica (se si può) al posto di mezzi più climalteranti, ma anche, e vorrei dire, soprattutto, starsene “a casa” (non in appartamento, nelle proprie zone) il più possibile, e questo lo si può fare, tutti: oltretutto i costi si riducono, forse tanto da potersi permettere un’elettrica, chissà!? Non è che se sto in Italia sto peggio che nelle Hawaii. Non è che se vado nelle colline dietro casa sto peggio che nelle colline a 500 Km. Se non scio tutti i week-end non muoio. Dobbiamo cambiare abitudini, o nulla servirà, men che meno avere un’elettrica. Ed, in generale, dovremmo consumare di meno di tutto. Con buona pace dell’economia, che dovrà reinventarsi il guadagno senza tossicodipendenti dell’acquisto compulsivo. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca (pessimo detto, tra l’altro, ma fa capire che non si può avere tutto, non più, almeno).
Siamo troppo viziati. Il benessere consumistico ci ha abituato che, con i soldi, si poteva avere tutto, senza badare alle conseguenze (ed agli altri). Prima, incoscientemente, si poteva. Da qui in poi non più (e dico “da qui in poi” solo perché ora sono più o meno tutti in grado di vedere che stanno succedendo cose inusuali, spesso tragiche, non si può più parlare di misconoscimento dei fatti. Si può far finta di nulla, ma sta succedendo e lo sappiamo!).
Per cui il problema, a mio avviso e per restare in metafora, non è che si devono tenere gli occhiali perché l’alternativa può essere pericolosa o svantaggiosa. Visuale non corretta del problema! Piuttosto, il dato di fatto è che, prima di qualsiasi altra cosa, è ora di toglierseli, e di arrangiarsi a vivere così, perché evidentemente non ci fanno vedere che cosa sta capitando (da anni ormai) e che è necessario stare il più possibile senza quegli occhiali (cosa buona e giusta, fuor di metafora, perché così non guidi neppure, nessun mezzo, e te ne stai nei tuoi paraggi e non inquini. Non devi neppure consumare corrente per caricare la BEV).
Si deve cambiare, c’è poco da fare! Sarebbe meglio adeguarcisi con calma e per una nostra consapevole decisione. Se non sarà così, ci adegueremo comunque e per forza quando andrà tutto a rotoli. Ed a quel punto non potremo più fare “marcia indietro”. Quando inizierà sul serio, non sarà più controllabile dai mezzi umani, qualsiasi cosa facessimo, anche drastica.
Io, quel che ho potuto fare, l’ho fatto. Ed uso l’auto per spese (per tre famiglie) ed andare da medici ed ospedali distanti, o per accompagnare gli suoceri quasi novantenni, anche qui vicino, ma certo non per gite, anche se sto emettendo (quasi) zero. Il resto a piedi (che fa pure bene). A parte la vecchiaia, brutta malattia con esito mortale, non sto peggio non andando più in ferie o senza gite. Anzi! Cammino di più, che male non fa!
Hai plasticamente rappresentato il divario che ci separa. Tu sposi la linea VaiElettrico: cambiamento imposto per legge e obbligo di cambio di abitudini (= svantaggio, non giriamoci intorno). La mia linea è: salviamo l’ambiente senza cambiare le abitudini (= solo vantaggi), tecnologicamente si può fare. Vedremo come va a finire.
Ciao Ivano, comprendo e sostanzialmente condivido ciò che scrivi ma è un discorso da vecchi, senza offesa.
Come convincere una generazione di giovanissimi che a loro spetta fare di meno di ciò che abbiamo avuto la fortuna di fare noi (che oggi abbiamo compreso essere uno stile di vita sbagliato)?
Rispondo ad Enzo ed a Fares.
Enzo, se fosse possibile “salvare capra e cavoli” chi si opporrebbe? Il problema, comunque, non è tanto se tecnologicamente si possa fare, ma piuttosto quando.
Non vorrei che fosse un nuovo fulgido caso di “intervento riuscito perfettamente, il paziente è morto”.
Speriamo che sia possibile, ma non credo che si abbia tanto tempo a disposizione. Certo non decenni a questi ritmi di emissioni e di peggioramento climatico.
Fares, come potrei offendermi se mi chiami vecchio? Sono vecchio! Con tutti gli annessi e connessi che ciò comporta.
Il problema, però, non credo che siano i “giovanissimi”. Almeno, da quel che si vede come manifestazioni, mi pare che abbiano a cuore il pianeta ed abbiano capito che occorre cambiare. Chiedono di cambiare. Spero però che abbiano anche capito cosa comporta quel cambiamento sulle abitudini che hanno fin dal primo giorno che sono nati. In fondo, a noi, a me in particolare, potrebbe importare poco: non ho un orizzonte di vita che mi faccia finire nel bel mezzo del cataclisma (lo spero, ma mai dire mai, viste le accelerazioni sul riscaldamento globale) e non ho figli e nipoti.
Se non interessasse ai giovani, allora meglio lasciare perdere! Non riesco ad immaginare nessuno sul pianeta che possa e debba essere interessato più dei giovani/giovanissimi.
Bel “pacchetto” gli abbiamo dato in eredità!
Io cerco di fare qualcosa nell’ambito delle mie limitate possibilità, glielo devo, ai giovani.
Poi… si sono estinte migliaia di specie, una più, una meno… ho spesso cercato di immaginare cosa sia stato vivere per l’ultimo di una specie, anche se sono meno “intelligenti” di noi (?). Forse…
Mi intrometto:
Enzo, ma se l’ambiente è in pericolo “a causa delle nostre abitudini”, come facciamo a salvarlo mantenendole immutate?
Mi sembra l’ipotesi Brexit: usciamo dall’Unione e manteniamo i vantaggi e i privilegi che stare dentro comporta.
Mi sembra l’adagio: moglie ubriaca e botte piena.
Mi sembra, banalmente, un paradosso.
Enzo, amico mio, che io commetta errori è noto e non lo nascondo neppure, ma dove hai letto che io ritenga “che ogni nuova tecnologia è destinata a soppiantare la vecchia solo perché è nuova e il progresso non si arresta”?
“prendi Mr. Zuckenberg ad esempio, sei pronto a scommettere che il suo nuovo social, Meta, vincerà su Facebook o Instagram e che tutti noi passeremo a Meta?”: onestamente, Enzo, Zuckenberg non è più uno dei miei problemi, perché, oltre alla e-mail (necessaria per scrivere qui), ho ormai soltanto Matrix, scelto non per “il piacere di guida, per il rombo”, ma razionalmente come con l’elettrico vs benzina/gasolio. Certo, le scelte si pagano e, per qualche anno, non sarò raggiungibile da quelli che usano i vecchi sistemi. Come diceva Pavese, lavorare stanca e chi crede che il futuro si possa determinare stando in poltrona senza prendersi qualche rischio ha vistro troppi telefilm.
“Non vince il nuovo, ma vince il migliore. Semplice.”: purtroppo questa ipotesi darwiniana non è sempre vera, altrimenti, ai tempi delle videocassette, avremmo tutti usato le Betamax e non le VHS. I fattori che contribuiscono al successo di qualcosa sono molteplici e, a volte, imponderabili, ma tenderei a non confondere il “successo” di una soluzione con la “diffusione” di una soluzione, buona, cattiva, o alternativa che sia. Tu, se ho inteso bene, ritieni che la inevitabile diffusione del propulsore elettrico dettata dalla normativa che vieta la vendita di veicoli leggeri con motore a combustione dal 1° gennaio 2035 non farà “sparire” il motore a combustione e su questo siamo d’accordissimo, sia per motivi meramente logistico-industriali, sia perché il mondo non è bianco e nero, ma avrà isole, riserve, polle, nelle quali la diffusione sarà minore. Un mondo a macchia di leopardo, come è sempre successo nelle (lunghe) transizioni culturali e tecnologiche. Il vero problema, questa volta, non è “chi” vincerà, ma “quanto” durerà la transizione energetica (bada, non solo il limitato confine delle auto elettriche) dell’umanità.
L’unica mia vera preoccupazione, più che per me, per figli e nipoti, è quella di stare vivendo, sulla Terra, sopra una grande piastra di Petri. I numeri sono – a quasi 8 miliardi di persone – ampiamente quelli di una coltura batterica stazionaria. Le proiezioni ONU danno in realtà la fase stazionaria dopo il 2075, quindi tu ed io, come i nostri politici poco lungimiranti, potremmo con nonchalance goderci il rombo del motore, se lo volessimo, tanto il problema della fase post stazionaria verosimilmente non ci toccherà.
🤔
Noi felici possessori di una EQA da oltre un anno quasi 30 k effettuati per il ponte dei morti siamo partiti da Lugano (Svizzera) e ci siamo recati in provincia di Siena facendo la Cisa tra andata e ritorno circa 1200 km in 4 giorni con una spesa di 130 euro di ricariche e nessun problema di autonomia e ansia da ricarica, mentre visitavano le bellezze della Toscana ne approfittavo per caricare l’auto e non ho mai dovuto scaricare nessuna app. Mercedes mi ha fornito una carta che posso usare con la maggior parte delle colonnine di ricarica.
Mio figlio con la sua Audi rs da 310 cv facendo la stessa strada ha speso 250 euro di benzina ed è dovuto andare 2 volte a cercarsi un distributore.
In conclusione felicissimo della scelta
Io di sicuro non sono un tipo ansioso ma non voglio dipendere dalla diffusione delle colonnine, libere o occupate che siano. Mi seccherebbe dovermi fermare per una sosta dopo 350/400 km.
A parte tutti gli altri difetti di un’auto elettrica volete mettere le soddisfazioni che dà la citata Audi 4 RS per l’accelerazione, la maneggevolezza,la stabilità e, non ultimo, il ruggito.
…mai guidata un’elettrica pari prezzo dell’Audi 4 RS, vero…?
-…mai guidata un’elettrica pari prezzo dell’Audi 4 RS, vero…?-
Però tu per meno di una spring potresti provare qualcosa di serio… 😈😈😈
https://www.autoscout24.it/annunci/bmw-m3-benzina-bianco-d6d033b9-776c-4b59-96a3-013ba6540d1b?utm_source=android-share
Chilometraggio: 126.000 km
Anno: 07/1994
Prezzo: € 19.800,-
Bollo auto d’epoca, no superbollo perchè ultraventennale… per tutto il resto si sistema… hai la fortuna di conoscermi… 🤭🤭🤭
(Si scherza, nè?)
Questo è un commento che è realmente disperante. Non traspare il benché minimo segno di aver compreso cosa stia accadendo al clima.
Contano solo le, pessime, abitudini (che chiamiamo agi e diritti) che hanno sconvolto questo pianeta.
Che vi devo dire: continuate a “ruggire”. Finché potrete. Vista la mia età, fra una ventina d’anni avrò tolto il disturbo, poco più o poco meno a seconda degli eventi.
Sto convincendomi sempre di più che l’estinzione della razza umana non è poi un così brutto evento, dopo tutto!
PS: è proprio sicuro che una RS darebbe “fastidio” ad una Model S? Ma ci sto cascando anch’io! Futilità inutili.
😀 Facciamo così. Guarda questo video https://youtu.be/tdtvhsfZ9Xo
Lì il “ruggito” tedesco c’è. Ma non è della macchina con più accelerazione.
E, ciliegina, verso la fine mostrano una macchina con ancora più accelerazione…
Ivano. Posso concordare che sia futilità per alcuni, ma non c’è nulla di male ad amare le prestazioni.
La cosa che non mi spiego è come si possa amare prestazioni inferiori solo perchè hanno un rumore diverso dalle prestazioni… più prestanti! 😀
E se le prestazioni migliori sono anche a zero emissioni… non c’è proprio nulla di cui vergognarsi! 🙂
Lei si che è un grande intenditore di automobili 😂
Grazie. Ma non è rocket science. 🙂
Almeno una cosa Lei sa farla: riconoscere di essere inferiore agli altri. Almeno un lato positivo.
Certo. Dopo aver parlato di “accelerazione” e aver ricevuto in cambio un esempio di accelerazione, non poteva certo continuare nella sua cocciutaggine. Sarebbe stato troppo anche per Lei, no?
Confermato, uno che pensa solo alle accelerazioni è un grande intenditore!
Anche lei si merita la transizione ecologica 😂…ah, e ci vediamo in autostrada a 130 fissi, ops lei non ci riesce. Genio assoluto
https://youtu.be/4XkimCgo2yg
Contro Diva da 5 milioni di euro, esito… scontato: 140.000€ vincono.
Lei si merita un’auto elettrica 😘
Ti prego Guido, almeno tu non darmi questo dispiacere e lascia perdere le scimmiette che se la giocano a ruote dritte lungo un rettilineo… 🙏 ti scongiuro… 🙏🙏🙏🙏 fallo per me… 😇😇😇
Alessandro D.
Endyamar ha scritto “Ma non è della macchina con più accelerazione.” e io ho risposto a quello, un filmato sull’accelerazione.
Le drag race sono ammericanate idiote.
Però la Plaid in pista, schifo non fa. Parliamo di una macchina di segmento E a 5 posti con sospensioni pneumatiche, mica di una due posti alta 1 metro, il contesto è questo. Perde (in pista) contro dei mostri sportivi costosissimi che non sono definibili “macchine da tutti i giorni”.
L’indice ZEPERSF della Plaid (tra l’altro senza i carboceramici) è lo stesso della Bugatti Chiron Pure Sport: che costa appena 3 milioni di €.
-Però la Plaid in pista, schifo non fa-
E pensa te che non ha il telaio ed è monomarcia… 😉
Pensa se fosse fatta “seria”… 😉
Ma al Nurburgring l’hanno messo un supercharger? Secondo me dovrebbero, anche solo come pubblicità…
Per carità, da giovane la pensavo così anch’io.
Ma, a parte l’età (che incide), ora mi chiedo: a che serve nel quotidiano?
Nel mio piccolo ho 204,6 CV ma vado quasi sempre con 115 ed è comunque più reattiva e divertente della mia diesel precedente. E limiti ed autovelox sono ormai ovunque (almeno qui da me). In pista è un altro discorso ma… mi sembra che mentre acceleravano non avevano la faccia di chi si diverte. E la gioia finale era per la velocità e l’accelerazione raggiunta o perché avevano finito essendo ancora interi? 😀
Comunque, se accelerazione e velocità dev’essere, almeno che non butti fuori gas! 🚗💨❌🌈
Si, ma nel video spiegano che la paura è anche un po’ dovuta alla loro strip che è piena di dossi e non lunghissima. (e quindi i freni della S non proprio ai livelli dell’altra… un po’ di paura te la danno)
Ora… nel quotidiano a che serve? Assolutamente a nulla.
Ma sai la differenza tra una Bugatti citata da Guido e una Plaid?
O tra quella Porsche e la Plaid?
… che con la Plaid ci vai a fare la spesa, ci porti in giro i figli, ci fai la scampagnata fuori porta. E’ un’auto normale.
Con la Bugatti non entri nei parcheggi, non passi sui dossi, non vai certo al supermercato a fare spesa.
Quindi.. alla fine… che ti cambia?
Sulla bellezza o meno dell’accelerazione penso siano gusti. Anche io preferisco un percorso guidato ad una strip. Ma è futile giudicare i gusti altrui. Tranne quando il gusto altrui è voler avere il diritto di continuare ad avvelenare noi e il pianeta fregandosene di tutto e tutti.
Il problema è proprio che l’una cosa (auto quasi da pista) e l’altra (avvelenare il pianeta) sono in pratica sinonimi. Almeno fino alle elettriche, con le quali puoi andare al supermercato, in gita ed in pista (alcune, ma le altre non sono meno divertenti di un’equivalente termica).
E meno male che nel senso comune c’è una minor fruibilità di un’elettrica: fai la spesa, viaggi (con qualche accorgimento), ci corri!
E ora tutti comodi con centinaia di distributori, mi ricordo nel lontano 1990 che c’erano zono senza distributori e per fare benzina dovevi recarti ad oltre 50km era una cosa normale nessuno si è mai lamentato, ora nel giro di 2km trovi tre distributori per me questo è anomalo anche perché non vedo concorrenza ed è ancora più anomalo 🤦
Sig. Dario dal suo post ho capito 2 cose, la prima che ormai mantenere una elettrica costa uguale a un’auto a gasolio, chiaramente paragonando medie e non disiel da 310cv, la seconda che i distributori seguono le elettriche tanto che i loro possessori non devono cercarli.
Buongiorno non nel mio caso avendo un impianto fotovoltaico e la possibilità di caricare durante lo splendere del sole viaggio quasi a costo zero.
Sa quanto è bello e comodo arrivare a visitare per esempio Volterra e parcheggiare a pochi metri dal nucleo storico senza fare la coda per cercarsi un parcheggio?
No sig. Apiso, non è così, non ancora almeno, se si parla di consumi.
Per pareggiare il costo in viaggio il kWh dovrebbe aumentare ancora, cosa che spero non faccia e che, pare, sia anzi in controtendenza. Non credo che tornerò a pagare in casa i 0,149 € a kWh di quando ho ritirato l’auto nuova nel dicembre del 2020, ma spero che da gennaio 2023 si torni ai 0,319 di prima di ottobre, cosa che mi farebbe ritornare ad avere un costo di consumo pari alla metà del costo di un’ottima termica. Tenga conto che, almeno il mio motore elettrico, è 3,3 volte più efficiente del mio motore termico. Con la stessa energia consumata in solo elettrico faccio 3,3 volte la strada che posso fare col termico.
In viaggio, pagando a consumo in effetti siamo alla pari o, in alcuni casi, ad un prezzo maggiore. Ma se uno fa spesso viaggi lunghi non credo che paghi a consumo. E ci sono offerte molto più convenienti (più convenienti di quanto sto pagando ora a casa).
Se, invece, per “mantenere” intende tutti i costi, tasse, tagliandi ed assicurazioni incluse, ancora meglio: non c’è paragone.
Purtroppo, non per me! Fra una ventina di giorni devo andare a farmi spennare per il tagliando della mia parte termica. E dal prossimo anno tornerò a pagare il bollo!
Voi avete un bello stipendio e potete permettervi auto molto costose all’acquisto. Perciò credo che siete ben soddisfatti. Oltre al fatto che se io che sono dipendente non posso decidere quanto posso assentarmi dal lavoro, se desidero visitare una città, è voglio fare 1200 km non posso farlo in 4 giorni perché devo caricare la macchina. Con l’auto tradizionale posso farlo in giornata con una sosta da 10 minuti al max intermedia e posso visitare la città in 2 giorni invece che 4. L’elettrico puro é roba da ricchi. 130€ di ricariche non la vedo molto distante da quanto spenderei in metano (quando costava poco) o di benzina
Ma perché secondo tu lui ha speso due giorni in più a visitare la città perché aspettava che si ricaricasse la macchina? 🤣
Posso chiederle quanto pensa che ci voglia per caricare con una ricarica veloce 200 o 300 Km di autonomia in una batteria? Non è che si debba portare la batteria a zero e poi riportarla al 100% (anzi, è meglio farlo il meno possibile su una BEV). In particolare se è per “girare” per visite in una città e nel circondario, con una BEV può tranquillamente fare una decina di Km a kWh. Con 20 kWh caricati fa 200 Km. Al massimo mezz’ora di carica. Quei 20 minuti in più per il caffè le raddoppiano il viaggio? Metta anche di doverlo fare tre volte al giorno (ma non si ferma nella città a visitarla?) è un’ora/una emmezza in più.
E se va ad una super fast e la sua auto lo consente…
Quanto ai soldi, è vero che le BEV costano uno sproposito, ed ognuno fa i conti con le proprie tasche. Tutto dipende dalle necessità che uno ha, che decidono la dimensione dell’auto e, quindi il prezzo e gli incentivi. E dalle occasioni che capitano. Come è successo a me. Per me 21.700 euro sono ancora un’enormità (sono un pensionato e non “d’oro”), ma l’auto ne costava 42.000 di listino, e facendo un sacrificio ho voluto approfittare dell’offerta “lancio”, degli sconti extra e degli incentivi ed acquistare qualcosa che emettesse meno inquinanti, soprattutto considerando il mio utilizzo abituale dell’auto.
Vero è che una BEV pura non avrei potuto permettermela e, soprattutto, non c’era, allora, una BEV station wagon, che era ciò che mi serviva e che mi serve.
Poi, non confronti la spesa a metano “quando costava poco” con i prezzi di ora dell’energia. Non è logico. Quando il metano costava poco l’energia costava un quarto di ora. Consideri invece che con la stessa energia del metano un’elettrica fa tre o quattro volte i Km dell’auto a metano (non posso essere preciso perché non ho auto a metano, ma non credo che abbia un’efficienza esageratamente migliore delle altre termiche).
Ciò detto, ognuno si fa i suoi conti; guardi solo che, alla fine, non sia più una remora psicologica che un impedimento reale. Il clima e ciò che respiriamo dovrebbero essere importanti per tutti, credo. Magari, con coscienza, un viaggio in meno ed un’elettrica in più. Non viviamo più da viziati: il pianeta non ce lo consente più!
Semplicemente hanno sbagliato elettrica acquistata… con una Tesla non avrebbero avuto quei problemi con la aggiunta dei supercharger anche sempre liberi pronti, no tessere, no cavi ecc… purtroppo i concessionari e produttori di auto tradizionali non sono ancora pronti al grande salto….
Detto dei dubbi sul filmato di cui colpevolmente mi sono permeato (mi riscuso se erro), credo che alla base del “malcontento” ci sia sempre un acquisto emotivo e non suffragato da analisi comparative tra quanto può dare l’auto e quanto ci serve realmente. Comperare un’elettrica non è come acquistare un’auto diesel (fermo restando che anche acquistare un diesel se il 95% dei Km li faccio in città non è proprio la scelta azzeccata)! Certamente una termica, in particolari frangenti, è più pratica di un’elettrica (senza contare che siamo abituati a quel mondo: con un’elettrica cambia quasi tutto di quel mondo, a partire dal “rifornimento”, da fare mentre non la uso e non mentre la uso).
Mio malgrado, e da possessore, posso certificare che, allora, in taluni frangenti una Plug-in può essere un ottimo succedaneo di un’elettrica (usandola come si deve!). Meglio Plug-in che termica pura per l’ambiente (sui prezzi no, ma se hai acquistato un’elettrica…).
Però, prima di acquistare, è fondamentale sapere cosa si compera come caratteristiche e come lo si userà. Certo, se anche i venditori ti aiutassero nella scelta, magari sarebbe più facile…
Però siamo solo noi che sappiamo come usiamo l’auto normalmente e come useremo la nuova!
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Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-05/11/22 – h: 12:16)
Giorni: 704 (Km/gg: 21,53)-h guida: 440:20-h viag: 1024:38
Viaggi totali: 904 (Km/viag: 16,77) (2022: 408 – 15,97)
Km totali: 15157 (2022: 6514)
Km a ZeroEm: 12767 (84,2%) (2022: 5920 – 90,9%)
Caro Roberto, concordo che potrebbe essere utile “Un sindacato dell’elettrico”. Dove abito in Francia, non c’è un vero e proprio sindacato ma alcune associazioni regionali (io mi sono iscritto ad una di esse) che sono federate a livello nazionale, vedi https://www.ffauve.org. Conosco personalmente il presidente della federazione FFAUVE. Se qualcuno fosse interessato a prendere l’iniziativa per creare una simile associazione in Italia, autorizzo la redazione a dare l’indirizzo email agli interessati che volessero contattarmi per entrare in contatto con la FFAUVE ed avere maggiori informazioni su questo argomento.
Concordo con Paolo Mariano che una delle cause di queste delusioni sono gli acquisti affrettati e senza le necessarie conoscenze. Durante l’ultimo anno, 4 conoscenti mi hanno chiesto informazioni sulle auto elettriche, dopo aver già visitato alcuni concessionari. Ho constatato che nessuno dei concessionari aveva spiegato come gestire i viaggi lunghi. Personalmente, quando qualcuno mi chiede informazioni sulle auto elettriche, sottolinea 3 punti: 1) avere la possibilità di caricare la batteria a casa, 2) calcolare per quanti anni dovranno tenere l’auto per recuperare il maggior costo di acquisto, 3) usare l’applicazione ABRP per simulare i viaggi lunghi che prevedono di fare.
Saluti dal sud della Francia.
/// ho constatato che nessuno dei concessionari aveva spiegato come gestire i viaggi lunghi \\\ Forse la situazione sta cambiando, vedi ad esempio l’iniziativa Citroen per informare i potenziali acquirenti di auto del marchio sulle caratteristiche dei veicoli elettrici https://www.media.stellantis.com/it-it/citroen/press/arriva-la-patente-elettrica-targata-citroen
Beh, cavoli, ma questa dovrebbe essere un’auto con un’autonomia in autostrada di almeno 400 km o no? Non mi sembrano pochi e, se questo lettore ha ancora, dopo 2 anni, la preoccupazione dell’autonomia vuol dire che, nella sua esperienza e col suo tipo di tragitti (è un musicista, se ho capito bene) ha rischiato di non trovare colonnine sul suo percorso.
Sarebbe interessante capire le zone in cui ha viaggiato, per capire meglio e sarebbe di aiuto anche per chi, come me, al prossimo giro vedrebbe di buon occhio il passaggio dal full hybrid all’elettrico.
Con la Kona da 64 kWh, in estate, l’autonomia in autostrada a 130 km/h è tra i 300 e i 400km. Sì che ci sono siti che hanno scritto che si sforano i 400 km in autostrada ma ci sono anche proprietari che hanno dichiarato che a 130 i consumi arrivano a 20 kWh/100km (e quindi autonomia di 300 km)
So di essere un vecchio bieco. E, purtroppo, mi fido poco del prossimo. E mi scuso per questo.
Però c’è qualcosa che non mi torna!
Io, patologicamente, lo so, continuo a fotografare la mia auto mentre carica, mentre carica con altri attorno, mentre viaggia e la guida mia moglie ed io la seguo con l’auto dello suocero, mentre è parcheggiata con un bel panorama dietro, ecc…
Psicopatico, appunto! E continuo dopo due anni!
Ma nelle mie foto/filmati la mia macchina è sempre al centro dell’immagine. Sempre!
Come mai, Sig. Roberto, nel suo filmato è più il tempo in cui inquadra la strada e l’incrocio (da dove arriverà la 500) che il tempo in cui inquadra la sua auto, della quale vediamo il terzo posteriore per quasi tutto il filmato? E pochi secondi dopo che è arrivata la 500, stop!
Proprio deluso? O c’è altro?
O magari è solo che non è uno psicopatico come me! Oppure è solo un pessimo “regista”! Però… strano!
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Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-05/11/22 – h: 12:16)
Giorni: 704 (Km/gg: 21,53)-h guida: 440:20-h viag: 1024:38
Viaggi totali: 904 (Km/viag: 16,77) (2022: 408 – 15,97)
Km totali: 15157 (2022: 6514)
Km a ZeroEm: 12767 (84,2%) (2022: 5920 – 90,9%)
Litri cons: 133,38 (2022: 34,61)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3789
Num ricariche: 375 (al 100%: 77%) (2022: 166 – al 100%: 96%)
kWh cons: 1919,5 (2022: 778,3) – Km/kWh: 6,65 (2022: 7,61)
Cons WLTP: 113,64 Km/l (2022: 188,23 Km/l)
Cons a ZeroEm: 15,04 kWh/100Km (2022: 13,15)
Cons comb equiv: 20,5 kWh/100Km (2022: 16,68)
Cons comb equiv: 43,42 Km/l (2022: 53,37 Km/l)
Emissioni di CO2: 20,94 g/Km (2022: 12,64 g/Km)
CO2 recup risp auto prec: 1,8 Tonn (-46,3% su emis x prod)
Auton elett vita: 61,6 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,43)
Percorsi %: Urb 54,8%-Altu 2,5%-Autost 17,5%-ExtrUr 25,2%
Percorsi Km: Urb 8305-Altu 380-Autost 2659-ExtrUr 3813
%Viaggi: Sole 60,7%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,5%
% Altro: Variab 21,8%-Nuvol 32,4%-Sera 45,1%-Notte 0,7%
% Motivi: Commis 12,9%-Salute 23,3%-Spese 45,6%-Altri 18,1%
Spesa: ben € 205,78 – ele € 361,45 – tot € 567,23 – €/Km 0,037
Spesa: mese € 24,52 – settim € 5,64 – giorno € 0,81
Basta con questa firma chilometrica!
Rendi i post illeggibili da cellulare e li allunghi inutilmente.
Tra l’altro pensi che interessino a qualcuno?
A me!
E come avevo detto, solo sul primo perché comprendevo il problema.
Noterà che negli altri non c’è più quello che lei chiama firma in forma estesa. O non c’è per nulla. Per farle una cortesia.
Inoltre, se basta non lo decide lei, soprattutto con questo tono!
E’ per cortesia verso di lei che lo aveva chiesto che li ho tolti o ridotti sugli altri.
Non me lo ripeta più in questo modo, o la allungo!
La sua è mancanza di rispetto verso chi legge per informarsi e non per vedere inutili e puerili elenchi di righe che interessano solo lei.
Mi spiace che la moderazione lo permetta, che minaccia pure di allungarli per rendere il forum illeggibile.
Un comportamento maleducato di cui non dovrebbe vantarsi.
Intervengo anche io che, non avendo ancora una elettrica seguo Vaielettrico per essere informato.
Ivano, le righe che aggiungi sono troppo lunghe e sono fastidiose.
A parte che, senza offesa, sembrano una cosa dal Furio di Un sacco bello di Verdone, se tutti facessero la stessa cosa il forum sarebbe illeggibile.
Già si aprono tanti banner e scorrere tante righe, da tablet o cellulare, è fastidioso.
Senza offesa.
Alessandro, lo capisco benissimo!
Infatti, se scorre le risposte a questo articolo noterà che ci sono molti miei interventi. I dati “fastidiosi” sono solo sul primo che ho postato. In tutti gli altri o 4 righe o niente. Proprio per rispetto della prima richiesta della Sig. Serena (fatta con più cortesia, però).
La Sig. Serena mi aveva chiesto in un precedente articolo di tagliare la “firma”. Cosa che ho fatto da allora, perché comprendo che per chi legge con uno smartphone possa essere un problema.
Avevo però anche spiegato perché inserisco questi dati: sono un fatto identitario, in risposta ad una serie di affermazioni iniziali dei lettori di questo sito sulle Plug-in Hybrid. Sono dati che rispondono, tutti, a quelle affermazioni. Avevo chiesto di poterli mettere solo nel primo post, perché è molto noioso dire tutte le volte che “non inquina come una termica”, “non consuma il triplo di una BEV”, ecc…
Una sola volta, Alessandro! E’ così impossibile trascurarla?
Se lei mi dice che anche una volta è insopportabile, la toglierò, magari per metterla solo se qualcuno mi farà una domanda correlata ai dati.
Poi, c’è modo e modo per fare una richiesta. Siamo tutti ospiti, qui. Spetterebbe al “padrone di casa” chiedermelo! Però, sono vecchio ma non sono scemo (non troppo): capisco i problemi degli altri e mi adeguo. Basta dirlo con i dovuti modi.
PS: faccio solo notare che chi viene per informarsi, non dovrebbe considerare dei dati reali “inutili e puerili elenchi di righe”. Se uno è interessato ad una Plug-in, lì c’è tutto: che risultati si hanno ed anche come viene usata, che è il fatto più importante per fare quei risultati.
Cavoli…io sentendo lo sfogo di Roberto e Francesco,mi chiedo:ma non potevano informarsi prima??, Io prima di acquistare il mio Mokka e,ho letto,guardato e approfondito tante cose,tra cui l’uso che avrei fatto dell’auto,le mie abitudini di guida e altro…uno che x lavoro probabilmente fa decine se non centinaia di km al giorno,dovrebbe sapere che può avere problemi con le colonnine. Non dovrebbe succedere,ma tutt’oggi purtroppo è così. Sul fatto della variazione di kilometraggio in base all’andatura e al clima,non ci vedo niente di strano…sono cose risapute. Poi anche con le auto termiche se “schiacci”consumi di più e fai meno km,o sbaglio? Ecco tutto questo x dire che purtroppo di questo passo,sempre meno Italiani saranno invogliati all’acquisto di auto elettriche, perché c’è ancora troppa ignoranza e sempre più programmi e articoli giornalistici che bocciano l’elettrico,sparando castronerie assurde! Ciao a tutti.
“Un’auto che subisce variazioni di autonomia in base all’andatura e alla temperatura esterna è un’auto poco affidabile.”
Maledette leggi fisiche che si mettono sempre di traverso! Non basta il problema che l’auto si sposti a velocità sempre differenti, no! Ci si mette anche la stupida aria che dobbiamo attraversare, che varia la sua pressione in base alla velocità relativa, alla temperatura e perfino l’umidità!
E’ un complotto divino che ci obbliga a sottostare a leggi fisiche che noi non abbiamo votato.
Genio assoluto…chi mai si è preoccupato prima di questi problemi con auto termiche? Glielo dico io, nessuno.
Faccia così, continui a pianificare del dettaglio ogni suo suo spostamento, che alla libertà del trasporto individuale ci pensiamo noi
Nessuno (compreso il sottoscritto) si era mai preoccupato del consumo del condizionatore perché ci eravamo assuefatti alla pessima efficienza del motore endotermico. La prossima volta che andrà al distributore, immagini di versare 10 litri nel serbatoio e 40 litri nel tombino della fognatura. Questo per spiegare a cosa equivale il 20% di efficienza del motore endotermico.
Infatti senza farci nessuna domanda fino ad oggi, abbiamo ridotto il nostro pianeta ad una pattumiera.
“chi mai si è preoccupato prima di questi problemi con auto termiche? Glielo dico io, nessuno.” Genio assoluto! E’ esattamente per questa ragione che siamo arrivati al punto di dovere imporre una riduzione dei consumi… per tutti i nessuno.
Faccia così: continui a suicidarsi lentamente (figli suoi e degli altri compresi, ahimè) che a cercare di fare nel nostro piccolo qualcosa ci pensiamo noi, i qualcuno.
Di solito è a questo punto che si invoca l’asteroide… meritiamo l’estinzione.
Guido dia retta, continui nella sua pia illusione di contare qualcosa.
La saluto e non si alteri, che aumentano le emissioni di CO2 😎
E perchè mai dovrei alterarmi?
La capacità di alterarmi è il risultato (prodotto) di quello che viene detto (moltiplicando) correlato all’importanza che attribuisco all’interlocutore (moltiplicatore), se uno dei due fattori vale zero…
https://www.youmath.it/domande-a-risposte/view/5896-zero-per-zero.html
A giudicare dalla prima risposta e da questa, direi che Guido ha ragione ed è anche il mio pensiero. L’estinzione della razza umana potrebbe essere “cosa buona e giusta e fonte di salvezza” per questo pianeta. Peccato che ne soffriranno anche gli animali, oltre a noi bestie. Ma già li stiamo massacrando a miliardi, per cui magari gli stiamo facendo un piacere. Quasi quasi vado ad acquistare il diesel più scassone ed inquinante che c’è, perché non c’è nulla di peggio di tentare di fare qualcosa ed essere presi per i fondelli. Tanto io, fra qualche anno, tolgo il disturbo, quindi…
Buon futuro Sig. Ferdinando. Spero che sia molto giovane e che se lo possa godere tutto!
Bravo Guido vedo stiamo migliorando, non chiede più l’intervento della redazione! 👍
Se a metano è ancora considerata termica, beh allora le posso garantire che mi sono preoccupato dell’autonomia per più di 30 anni.
Mediamente ogni 300 Km era necessaria la sosta, tenendo conto (come le colonnine) i distributori non erano presenti in ogni dove, anzi.
Bisognava cercarli interpretando un atlante stradale cartaceo (una volta impiegai 45 minuti per trovarlo) e, udite udite, quasi mai erano aperti la notte e raramente la domenica pomeriggio.
Per prevenire l’obiezione… chi va a metano va a metano non a benzina.
Temo che prima o poi anche lei dovrà fare i conti con la realtà… altro che ci pensiamo noi (che poi dovrebbe avere un significato individuale dato che alla mia ci penso io.).
Faccio i conti con la realtà ogni giorno e lei? Sicuro di fare i conti con la realtà?
Quindi, nel fare i tuoi conti, non ti sei mai accorto che anche le auto termiche hanno consumi diversi in base a velocità, percorso, stile di guida, ecc. ecc.?
Certamente ma vede, non me ne curo minimamente. Non mi interessa, al più farò il pieno prima…5 minuti
L’auto elettrica è una macchina che per tecnologie e componenti utilizzati si avvicina molto alle macchine industriali che vengono utilizzate per le lavorazioni e le produzioni di componentistica e semilavorati delle nostre aziende.
Per formare un tecnico in grado di intervenire in modo autonomo e mirato in questo ambito occorrono circa 5 anni .
Senza contare il percorso scolastico formativo precedente , e i continui aggiornamenti.
Forse per l’auto elettrica il discorso è un po’ più semplice per il fatto che l’unica novità è essenzialmente la trazione, ma comunque a mio parere sono mancati passaggi intermedi.
Di botto ci siamo ritrovati con un mezzo che in un certo senso non aveva predecessori.
Non abbiamo posseduto un qualcosa di elettrico che somigliasse a un cinquantino ,ne una vespa e tantomeno una moto.
Forse abbiamo avuto a che fare con un avvitatore a batteria.
Questo vuoto crea la diffidenza oltre che la non conoscenza di alcune dinamiche fondamentali dei mezzi a batteria.
Nei viaggi oltre l’autonomia il rifornimento deve essere più pratico possibile, quindi bene che finalmente ci siano i punti di ricarica nella aree di servizio autostradali, si passa una qualsiasi e tesserà e voilà il rifornimento parte.
Nell’attesa si può svolgere un po di attività di ufficio con il portatile, magari seduto nell’autogril a sorseggiare qualche bevanda, penso che tutti abbiamo e-mail a cui rispondere o un documento di Word da preparare, perfino penso anche quella di un musicista ed ecco che con un portatile connesso ad internet si può svolgere questa attività che altrimenti andrebbe comunque svolta una volta terminato il viaggio.
Una volta ho visto uno che durante il rifornimento si esercitava con un Clarinetto
Abbiamo tutti o quasi da almeno un decennio uno smartphone.
Sappiamo tutti che se non lo usiamo, la batteria dura giorni, se lo usiamo saltuariamente a bassa intensità arriviamo tranquillamente a fine giornata, se ci passiamo la giornata sopra servono più ricariche in un giorno.
Differenza? Che possiamo attaccarlo in ogni dove oppure metterci in tasca un power bank.
Con l’auto è più difficile ma, oggigiorno, nessuno può dire che non sa cos’è una batteria.
“Di botto ci siamo ritrovati con un mezzo che in un certo senso non aveva predecessori.”
E cinquant’anni di carrelli elevatori (c.d. muletti) elettrici dove sono spariti nel tuo discorso? Davvero non sapevi che esistevano?
Evitando facili commenti sul perchè si è scelta una ID.4 per poi usarla solo in città (saranno fatti suoi e ognuno sa del suo), dire che un’auto è poco affidabile perchè la sua autonomia varia col freddo è la dimostrazione del disastro energetico che costituisce una macchina termica, talmente poco efficiente (spreca i tre quarti dell’energia in calore) da mascherare il fatto che anche una termica ha forti variazioni di autonomia, solo che impattano sul residuo quarto che viene effettivamente convertito in moto… e che una macchina con 60 litri di serbatoio sta viaggiando con oltre 500 kWh di energia!!
Signori: dal 1° di agosto al 31 ottobre (3 mesi esatti) ho percorso 3246 chilometri con 442 kWh di energia CONSUMATA DAL CONTATORE (quindi comprensiva delle perdite di ricarica) con un consumo medio onnicomprensivo (precondizionamento, clima, sentinella, standby etc.) di 136 Wh/km.
(Dati raccolti dalla telemetria, non mi annoto i consumi, posso interrogarli a mio piacimento quando serve).
Un Diesel per avere lo stesso consumo dovrebbe percorrere 71 km con un litro: sempre parlando di una macchina che ha 239kW di potenza e pesa quasi 1700kg, non compariamolo con una VW Fox. Sto parlando di consumi e non di costi, non tiratemi fuori che il kWh crescerà di prezzo, in questo mio discorso è irrilevante (per curiosità: comparandolo col Diesel a 1,8 e al mio costo energetico attuale che è 11 centesimi, significa per un Diesel fare 1155 km con un litro…) Per forza che con una termica non te ne rendi conto: sei abituato a buttare in aria (sotto forma di CO2, NOX e CALORE) la stragrande parte del tuo combustibile.
Per il discorso abusivismo di colonnine: non prendiamocela con le elettriche, prendiamocela con l’inciviltà italica, la stessa che tranquillamente abusa dei parcheggi per invalidi, che la mette in doppia fila e che ignora qualsiasi limite di velocità (che, a onor del vero, sono sostanzialmente messi a caso e incitano ad infrangerli). Su quello c’è da lavorare tantissimo.
Il Plug & Charge arriverà, si sta estendendo a VW e Skoda, seguiranno anche gli altri, ci vuole pazienza nel frattempo. Vero è che con un paio di tessere (Enel-X e BeCharge, per dire) si coprono il 99% di colonnine, grazie all’interoperabilità e con le tessere i tempi sono INFERIORI a quelli del bancomat, dato che nemmeno chiede il PIN. Le app servono a prenotare e cercare le colonnine, non sono l’unico modo. Per fare un parallelo, quando era richiesto il greenpass, io tenevo una bella stampa in tasca perchè si fa infinitamente più veloce esibire quella (come una tessera per ricaricare) piuttosto che tirarla fuori da App IO oppure da immagine salvata nel telefono e magari la connessione non prendeva…
(perdonatemi certi refusi, non ho riletto e non ho la possibilità di editare i commenti… Redazione, e se passaste a Disqus per la sezione commenti? Sarebbe graditissimo!)
È da due anni che l’abbiamo chiesto.
Son d’accordo che sia molto meno efficiente, anche considerando che l’auto elettrica l’energia la spreca prima che gli arrivi alla batteria e quindi guardando solo il sistema auto non si vedono le inefficienze, ma questa inefficienza non toglie comunque il fatto che sia estremamente più lineare nei consumi a diverse velocità e temperature esterne, si col caldo e aria condizionata perdi quei 2 o 3 cv di potenza. E il riscaldamento in auto è gratis, puoi tenerlo a 28 gradi se vuoi e non ha il minimo impatto sull’autonomia, cosa che a chi soffre il freddo o semplicemente vuol fare un viaggio di 4h senza il cappotto tutto il tempo è sicuramente favorevole, immagino un anziano o chi soffre di pressione bassa fermo in auto 20 gradi hai cmq freddo, ma guai ad alzare il riscaldamento su elettrica altrimenti l’autonomia diventa un problema grosso.
Sul discorso abusivismo son assolutamente d’accordo, non è colpa dell’elettrica assolutamente, ma resta il fatto che lincivilta italiana quella è e chi ha provato a modificarla ha fallito clamorosamente (visti i risultati), oggi con le poche colonnine disponibili è comunque una cosa con cui devi far i conti come la fai col sole la pioggia o il traffico son cause di forza maggiore che non puoi semplicemente risolvere tu autista da solo in un giorno, richiede tempo e nel frattempo il problema persiste non è ancora risolto, una tecnologia che non si riesce ad adattare in modo efficace alla realtà delle cose semplicemente non è ancora matura, un po come i primissimi smartphone con il primissimo 3g a bordo, fantastico poter usare internet fuori casa, in un periodo in cui non esistevano social, YouTube (è in generale video), acquisti online, home banking, domotica, qualunque servizio di streaming musica, i quotidiani con un sito estremamente scarno rispetto al cartaceo, niente blog niente di niente se non un insieme sparso di siti ultraspecifici, mancava completamente l’utilità di avere un 3g (che cmq era abbastanza lento da volerci qualche minuto per caricare una pagina con quattro o cinque foto), la colpa era sicuramente esterna a quei smartphone pre android e iOS, ma nessuno penso oggi reputino quei telefoni come un must have in quel periodo, proprio come non lo è oggi l’elettrica per gli stessi motivi, chi è nelle condizioni più favorevoli riesce a trarne il beneficio già oggi (come io facevo a suo tempo col vecchio artemis) chi non lo è perché sperava di averne la possibilità con qualche lieve adattamento si scontra con cose a cui non aveva pensato tali da farlo ricredere, trovo molto più degno di nota chi ha la capacità di guardarsi da fuori e ammettere che ha fatto un errore di valutazione piuttosto che chi (è anche se rari ci sono) pur di difendere a se stesso la sua scelta scende a continui compromessi per non vedere più quei problemi che gli ricordano il proprio errore, questioni caratteriali suppongo. Con condizioni ci metto tutto eh, dal denaro alla villa col fotovoltaico con superbonus alle conoscenze tecniche e soprattutto informatiche necessarie per gestire con meno patemi il tutto, se hai una emergenza che sei a 1% perché non hai trovato colonnine (magari perché ti affidi all’auto perché col telefono sei poco pratico) e in quel momento scopri che è di un operatore che il nipote non ti ha configurato, oltre a l’ansia di essere bloccato hai anche quella che non hai idea di come risolvere perché non sai gestire una nuova app, e per favore non ditemi che nessuno ha un genitore un nonno o conoscente che non avrebbe queste difficoltà
Xardus: per il riscaldamento delle termiche, grazie tante, il 75% dell’energia di una termica va in calore… è l’unica circostanza in cui ne recupera una (minima) parte anzichè buttarla.
Per il riscaldamento delle elettriche: per favore, non diciamo fesserie. 4 ore di riscaldamento di una elettrica con pompa di calore pesano 6/8 kWh, non mezza batteria.
In quelle 4 ore intanto hai percorso 400 km ai 100 di media e per farli ti servono almeno 60 kWh, il riscaldamento incide per il 10%, lo stesso 10% del raffrescamento, per inciso, non è che te lo dimezzi. Il COP dei sistemi HVAC fino a temperature di -10° e di +35° è molto simile tra riscaldamento e raffrescamento. Il mio consumo estivo e invernale differisce del 15% ma solo nei brevi tratti, in quelli lunghi si appiattisce e diventa quasi uguale (ovviamente l’inerzia di dovere riscaldare abitacolo ed eventualmente batteria su 5 km ha un peso, su 200 ne ha uno considerevolmente inferiore)
La tecnologia non è matura? A me pare che l’infrastruttura stia procedendo di pari passo con il mercato. Ci sono più colonnine in Italia che distributori di carburante, anche se le elettriche non arrivano allo 0,5%. Perchè qualcuno dovrebbe investire in infrastruttura come se ci fossero 10 milioni di auto con tanto anticipo? La curva di crescita anticipa leggermente la curva di domanda, mica sono una ONLUS: per questo mi arrabbio verso chi potrebbe passare subito all’elettrico (ha la casa di proprietà, il garage, un bello stipendio e non fa spesso viaggi lunghi) ma non lo fa perchè “e se poi mi capita un’urgenza a 800 chilometri da casa e ho la batteria all’1% come faccio??” ma non ha nemmeno assicurato casa sua verso gli eventi avversi… strana percezione delle probabilità
Sarà anche sprecata, ma in ogni caso, se accendi il riscaldamento a 28 grandi per 8h di viaggio comunque non ti intacca autonomia di una virgola, ti darei ragione se le elettriche avessero autonomie doppie o triple (con lo stesso costo del pieno attuale) tali da rendere sostanzialmente inutile parlare di maggiori consumi per riscaldamento ac, 2mila watt di impianto audio pompato etc etc.
Quello che arriva al guidatore è quello, può anche essere uno spreco enorme (e cmq oramai le termiche passano il 30% di efficienza), tieni comunque conto che la centrale elettrica a gas produce calore, come quella geotermica a colbustibili vari in proporzioni diverse ognuna ma cmq del calore viene disperso (dato che la maggior parte funziona scaldando roba che muove turbine) quello che non è chiaro a molti che l’auto elettrica decentralizza dall’auto tanti aspetti che ora si svolgono all’interno dell’auto, come la produzione di energia, nella elettrica non cenè si trova un “serbatoio” già riampito di energia usabile subito ma il passaggio da energia potenziale ad effettiva avviene altrove , mentre nel termico la trasformazione dell’energia da potenziale ad effettiva avviene nell’auto stessa. È per questo che molti si sentono presi in giro con l’auto ecologica che alla fine della fiera semplicemente sposta le emissioni fuori dalle città (oggi solo il 28% dell’energia italiana è da rinnovabili)
Smettiamola con le balle. Oggi quasi il 40% dell’energia elettrica in Italia è prodotta da fonti rinnovabili. Nel 2030 sarà il 72%. L’efficienza di una moderna centrale a ciclo combinato sfiora il 60%, cioè almeno il doppio del motore termico di un’automobile.
Condivido molte delle cose che hai scritto: a mio modo di vedere. una tecnologia è matura quando è fruibile dal potenziale cliente senza richiedere una curva di apprendimento eccessiva.
In questo momento, guidare e rifornire un’auto elettrica, tra tessere, app, necessità di conoscenze di base su corrente continua ed alternata, “indovinometro”, studio del percorso, opportunità di fare abbonamenti domestici ad hoc o di acquistare pacchetti a prezzo fisso, è un po’ come usare GNU Linux invece di Windows o MacOS. E lo dice un utilizzatore prevalente di GNU Linux.
In altri termini, tutto questo discorso che chi guida elettrico se è un “utente consapevole” ne può trarre giovamento e come dire che chi è uno “smanettone” con GNU LInux riesce a lavorare meglio che con altri sistemi operativi (e vi assicuro che è così).
Ecco, il problema è che non possiamo essere tutti utenti consapevoli / smanettoni e che guidare l’auto per le persone normali significa sedersi al posto di guida ed andare da un punto all’altro pensando solo al rifornimento con in tasca soldi o bancomat o carta di credito e questa esperienza dovrà essere neutra rispetto al tipo di alimentazione ed alla portata (anche) delle persone più ignoranti in materia. E ciò prescinde dall’autonomia dell’auto e dai tempi di ricarica, che di certo miglioreranno.
Sull’uso della tecnologia e dei suoi rischi, riporto una mia esperienza di qualche anno fa: avevo finito i contanti e comprai il biglietto della metro con un sms. Ricevetti il qr code da scansionare in entrata per far aprire il tornello e presi la MM lilla di Milano, uscendo in zona city life (dove abito). Ora tarda e non c’era nessuno, dico nessuno (anche perché è una MM senza autisti) ed il lettore di qr in uscita non funzionava… Rimasi oltre 20 minuti bloccato prima che arrivasse un tizio delle pulizie che mi fece aprire. Certo, avrei potuto scavalcare o roba del genere, ma non mi andava, anche perché c’erano len telecamere (ovviamente non presidiate).
Ecco, mi chiedo come potrebbe essere un’esperienza simile accanto ad una colonnina di ricarica alle due di notte con autonomia ridotta ai minimi termini e, tutto sommato, mi pare che il rifornimento all’autogrill dove trovo un benzinaio (o un “chilowattaio” nel caso fosse lì a presiedere il rifornimento di carica elettrica) in carne ed ossa offra più vie d’uscita in caso di problemi con app, smartphone cascati per terra, tessere smagnetizzate: tutti inconvenienti statistiscamente plausibili.
“Ecco, mi chiedo come potrebbe essere un’esperienza simile accanto ad una colonnina di ricarica alle due di notte con autonomia ridotta ai minimi termini.
Glielo dico io. Si sta malissimo, con un’enorme preoccupazione che fa stare male e blocca lo stomaco. Come successe a me ed a mia moglie una 40ina di anni fa con la mia auto a benzina (una Opel Kadett) in un viaggio in Umbria nel periodo Pasquale.
Nel viaggio di ritorno, ancora a circa 120 Km da casa, venti mila lire rimanenti in tasca dopo una settimana di giri in Umbria, ristoranti ed alberghi (non avevo tesserine di nessun genere, al massimo assegni) e, scopro, carburanti contingentati per sciopero dei camionisti:
primo distributore, solo gasolio, benzina a secco (allora c’erano più auto a benzina che auto diesel);
secondo distributore: coda di 2 Km in corsia di emergenza e tizi che indicavano di andarsene perché stava finendo.
Decido di proseguire con la spia della riserva accesa da chilometri e la lancetta ormai al fondo. Già oltre la mezzanotte! Esco dall’autostrada, trovo un distributore self-service notturno per caso (non c’erano le APP di oggi, o Google, che ti dicessero dove sei e cos’hai attorno) ed inserisco nella fessura i soli soldi rimasti.
Eroga 6 litri e si ferma: esce la ricevuta con scritto di passare il giorno dopo per il rimborso!
Riparto e viaggio a 50 Km/h sperando di arrivare almeno vicino a casa. Ce la faccio!
Ma è stata la cosa peggiore occorsami con un’auto. A benzina!
Non c’è più tempo per preoccuparci di queste cose. Non so perché non lo consideriate mai. Siamo a rischio di estinzione, non che faccia brutto tempo o troppo caldo. Siamo ad un pelo dal non ritorno, e ci preoccupiamo di banalità pensando come prima, come se non ci fosse un problema, solo alle nostre (pessime ed egoistiche) abitudini. Se non le cambiamo per scelta, presto dovremo cambiarle per obbligo, in modo estremamente più drastico e, molto probabilmente, non basterà nemmeno. Quando accadrà (ed accadrà se continuiate a pensarla così) la preoccupazione, le assicuro, non sarà di cosa accade se mentre sono in viaggio non trovo da rifornire. Avremo problemi a mettere insieme il pranzo con la cena, non a viaggiare.
Ah! Dimenticavo: la IP (il marchio del distributore), oltre al rimborso, chiesto telefonicamente alla direzione, ricevuta inviata per posta (non c’erano e-mail), mi fece arrivare a casa anche un borsone da viaggio con marchio IP. Ce l’ho ancora oggi: robustissimo! Peccato che non viaggi quasi più!
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Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-06/11/22 – h: 12:45)
Giorni: 704 (Km/gg: 21,54)-h guida: 440:37-h viag: 1025:16
Viaggi totali: 905 (Km/viag: 16,76) (2022: 409 – 15,95)
Km totali: 15165 (2022: 6522)
Km a ZeroEm: 12775 (84,2%) (2022: 5928 – 90,9%)
Appunto, visto che si sta malissimo e che non dipende dal tipo di propellente, in quanto rimanere bloccati di notte sarebbe antipatico anche se il pieno lo si facesse con la Ferrarelle o la Perrier, non vedo perché non migliorare tutto questo sistema bizantino di app e carte varie e di ricondurre il tutto all’uso di bancomat e carte di credito. Serve un provvedimento di legge? Pare di sì, e che sarà mai? Aiuterebbe di sicuro la diffusione delle auto elettriche.
Non capisco cosa cambi con il contante o il bancomat, se la colonnina è fuori servizio
Perfettamente ragione, ma qui non attacca..
Dici:
“…anche considerando che l’auto elettrica l’energia la spreca prima che gli arrivi alla batteria e quindi guardando solo il sistema auto non si vedono le inefficienze…”
ma non è così: io ho una batteria da 10,4 kWh netti. Di più non carica. Se carico ed il “contatore” mi indica 11 kWh caricati, vuol dire che lì dentro ci sono anche gli sprechi, ed io pago ed indico come caricato 11, non 10,4. Per cui le “inefficienze” “pre-partenza” le consideriamo eccome nel computo dei consumi.
Poi dici:
“E il riscaldamento in auto è gratis, puoi tenerlo a 28 gradi se vuoi e non ha il minimo impatto sull’autonomia”
Che sia gratis in una termica da dove lo desumi? Anzi! Il calore dell’auto termica deriva proprio dalle enormi dissipazioni di energia (infatti, finché il motore non è caldo aria calda non ne hai), mentre una BEV, se ha una pompa di calore, è di certo infinitamente più efficiente anche col clima.
Avevo fatto delle prove con la mia diesel precedente (motorizzazione che è la più lenta ad entrare in temperatura), e la differenza a parità di percorso, traffico e piede tra “con clima” e “senza clima” sfiorava talvolta i 3 Km al litro. Che non è mica poco! Con 50 litri, se fai i 20 Km/l fai 1.000 km, con 17 Km/l ne fai 850. Quindi non dire che non impatta sull’autonomia.
Solo che non te ne accorgi, perché la differenza semmai è data dal fatto che chi ha una termica con un serbatoio da 50 litri va in giro con quasi 500 kWh, le più “long-range” elettriche cos’hanno? 100 kWh? Tutta lì la differenza: la diversa “compattezza” dell’energia nei due sistemi! E, comunque, con 100 kWh (o molti meno) puoi anche permetterti di climatizzare con pompa di calore, direi. E resti sempre con un motore almeno 3 volte più efficiente. Col vantaggio che, se proprio necessario, sai che puoi guadagnare qualche Km spegnendo il clima e riducendo la velocità. Per la maggiore efficienza, nell’agire così è certamente maggiore il risparmio di una BEV rispetto ad una termica… e comunque sempre come ultima risorsa.
Nella mia Plug-in, auto in cui posso “misurare” i due motori, la differenza di efficienza è di 3,3 volte: con un litro “elettrico” equivalente posso fare 3,3 volte i Km che posso fare con un litro reale di benzina. Ed il mio elettrico, calettato sul cambio, è certamente meno efficiente del motore di una BEV.
Semmai, non volendo inquinare o volendo inquinare il meno possibile (se te ne freghi ovviamente non ci sono problemi), sono quelli come me che hanno una Plug-in che devono stare attenti al climatizzatore e, se possibile, pre-climatizzare, al fine di “spostare” quel consumo dal climatizzatore dell’auto al contatore di casa. Nella mia, facendolo, guadagno fino a 10 Km di autonomia. Anche in inverno. E con le autonomie medie delle attuali Plug-in 10 Km in più sono “tanta roba”.
Quanto al resto, il “must-have” ce lo impongono il clima e l’aria che respiriamo. Anche se fra 20 anni, se ci saremo, avremo gli Android e gli iOS delle BEV. Il fatto è che non credo che disponiamo ancora di 20 anni di imbelle inquinamento da viziati.
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Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-06/11/22 – h: 12:45)
Giorni: 704 (Km/gg: 21,54)-h guida: 440:37-h viag: 1025:16
Viaggi totali: 905 (Km/viag: 16,76) (2022: 409 – 15,95)
Km totali: 15165 (2022: 6522)
Km a ZeroEm: 12775 (84,2%) (2022: 5928 – 90,9%)
“E il riscaldamento in auto è gratis, puoi tenerlo a 28 gradi se vuoi e non ha il minimo impatto sull’autonomia” WOW le ICE hanno la Creazione di energia gratis, il climatizzatore che scalda/raffresca senza costare un km di autonomia, neanche un bicchierino di benza! Ma allora cosa aspettano Enel, E.On, Iberdrola e soci a costruire centrali termoelettriche Gratis alimentate da parcheggi pieni di cari vecchi diesel e benzache coi loro climatizzatori fanno caldo e freddo gratis a volontà?
Ha detto riscaldamente genio, non raffrescamento.
Infatti proprio di riscaldamento parlo, se non lo sai le centrali termoelettriche usano il CALORE per alimentare turbine a vapore che fanno girare alternatori o simili che generano energia, geniaccio
Per seguire l’aggettivo del compare, o genio, è gratis perché che tu accendi o non accendi il riscaldamento stando in auto a 0 gradi a febbraio, non ti costa un millilitro di carburante in più, e di conseguenza non un euro in più e utide udite, nessuna variazione di autonomia. Il raffreddamento toglie pochi cv al motore e tecnicamente consuma di più solo se te pigi di più il pedale per ottenere lo stesso risultato. Potrebbe anche essere che sprechi anche il 99,9999% dell’energia, ma in ogni caso se accendi o spegni il riscaldamento su una qualsiasi termica, quel riscaldamento ti è completamente gratis.
@La dispersione di cui parlo, se si facesse la cortesia di capire cosa dico anziché leggere la prima parola e rispondere sulla base di quello, sono PRIMA della batteria ,la tua batteria ha caricato 10kwh?bene per riempire quei 10 ne sono stati prodotti dai 12 ai 14, a seconda della distanza, del numero di trasformatori bassa media e alta tensione per cui deve passare per arrivare alla tua città provincia, poi al tuo paese, poi alla tua palazzina e poi al tuo appartamento, e da lì a meno di aver rifatto l’impianto elettrico negli ultimi 10 anni al massimo, le dispersioni e soprattutto alterazioni della frequenza vanno aggiunte alla dispersione della presa di ricarica e relativo carico, che come han dato pochi giorni fa son parecchio alti e possono arrivare nei casi peggiori anche al 30% (solo dalla presa all’auto si intende)
“@La dispersione di cui parlo, se si facesse la cortesia di capire cosa dico anziché leggere la prima parola e rispondere sulla base di quello, sono PRIMA della batteria ,la tua batteria ha caricato 10kwh?bene per riempire quei 10 ne sono stati prodotti dai 12 ai 14”
Xardus, hai tenuto conto che per raffinare un litro di benzina ci vogliono circa 400Wh di corrente elettrica? Con cui la mia macchina fa 3 km? E che da un barile di petrolio (159 litri) ottieni 70 litri di benzina, 45 di gasolio (anche se non li vuoi), un po’ di cherosene, GPL e poi cominciamo ad avere residui bituminosi (catrame, oli pesanti etc.) ? Il processo di raffinazione ha bisogno di 370° di temperatura, come credi che si scaldino milioni di tonnellate di petrolio, magicamente?
Esiste un concetto che si chiama “dal pozzo alla ruota”: anche producendo la corrente elettrica bruciando petrolio non raffinato, il rendimento di una macchina elettrica è abbondantemente superiore rispetto ad utilizzare quel petrolio per tirarci fuori della benzina e poi alimentare la migliore macchina a combustione esistente. Lo dice la fisica. Il calcolo del rendimento include QUALSIASI dispersione e conversione. Oltre al fatto che abbattere l’inquinamento in una centrale è infinitamente più efficace che farlo in milioni di marmitte di veicoli.
Xardus, tu hai mai provato a fare un centinaio di Km, sempre sullo stesso percorso, con lo stesso traffico e guidando nello stesso modo, prima “con” e poi “senza” climatizzatore? Poiché le variabili sono molte (ad esempio sarebbe meglio “stesso clima”) dovresti ripetere i due tipi di viaggio qualche volta, per disporre di dati più “solidi” e meno influenzati dalle variabili, scartando minimi e massimi. Io sono un po’ psicopatico e l’ho fatto. Sono curioso!
Prova! Poi mi dici se il consumo nei due gruppi di prove è il medesimo. Se non è il medesimo (e per me non lo è stato), l’autonomia varia.
Quanto alla dispersione dalla centrale alla mia batteria, Ok! Non avevo capito che arrivavi “alle origini del problema”. Scusami!
Ma per benzina e gasolio non ci sono passaggi precedenti da sottoterra al serbatoio? E sono tutti ininfluenti?
Rispondendo a Ivano (Skoda Octavia Combi iV Plug-in hybrid)
“Ma per benzina e gasolio non ci sono passaggi precedenti da sottoterra al serbatoio? E sono tutti ininfluenti?”
Ti dico che hai centrato in pieno il fallo delle argomentazioni di tanti anti BEV: questi si fanno tutti i calcoli del mondo su come viene prodotta l’energia elettrica (ovviamente evitando di citare pannelli e eolico) per addebitare alle EV ogni singolo speco possibile, poi di dimenticano (sono buono stasera) che:
– estrarre petrolio o gas costa energia (sempre di più) e inquina
– portare quel petrolio alle raffinerie costa energia e inquina
– raffinare quel petrolio costa energia e inquina
– portare il raffinato dalle raffinerie alle pompe costa energia e inquina
Ma tanto loro sono fatti così, non ce la fanno a sopportare la coscienza che gli dice che si stanno portando tutto l’inquinamento possibile fino in casa, al lavoro, al bar, alla parrocchia, al paese/città dove vivono e lavorano, che stanno finanziando gente che il meno peggio devi scegliertelo tra Mohammed Bin Salman e Vladimir Putin, no, piuttosto si incazzano con chi guida elettrico per cercare di spostare i loro sensi di colpa, sensi di colpa di chi non vuole ammettere che l’aria malata che respirano loro e i loro figli e i loro genitori è colpa loro. E poi si comprano un bel termico da 100 e passa cv e chissenefrega tanto è colpa dei vicini, oppure di quello con la macchina elettrica “che gliela pago io” senza sapere (e la stampa qui è da fustigare forte perché non lo dice) che lo stato italiano ogni anno PAGA 18 e passa miliardi a chi ci vende greggio, benzina, diesel e company, tra agevolazioni e sgravi fiscali, come se gente come Letizia Moratti avesse bisogno di elemosine. E questi ignoranti, non per colpa loro ma della stampa mainstream che li percula, si lamentano delle poche centinaia di mln di euro date a chi passa a auto elettriche. Così ignoranti da non sapere che nel 2021 la maggior parte dei fondi cono andati a diesel e benza che di elettrico hanno solo il cruscotto
Questa del riscaldamento a 28° gratis è una chicca che meriterebbe di essere messa in home page! 🤣
Bravo, commento perfetto. Non siamo abituati a ragionare in quantità effettiva di energia consumata e rendimento. Se i KWh costassero tutti allo stesso modo, indipendentemente dalla fonte, le ICE sarebbero sparite da decenni. Purtroppo lo spreco non è (ancora) contemplato, e l’inquinamento interessa a pochi.
Si chiama densità di energia, ne abbiamo così tanta che che c’è ne impipiamo se una parte va in calore.