Rivincita Volkswagen in Germania. Dopo anni di inseguimento, con Tesla che sembrava imprendibile, il gruppo in aprile conquista la leadership nelle EV.

Rivincita Volkswagen: 4 modelli del gruppo nei primi 4 posti
Due dati saltano all’occhio scorrendo le classifiche del più importante mercato auto europeo. Ci sono 4 auto del gruppo VW ai primi 4 posti nelle elettriche e Tesla scivola addirittura in 6° posizione con la Model Y. Confermando la fase di appannamento che la marca di Elon Musk sta attraversando a livello globale. Al primo posto si è piazzata l’accoppiata VW ID.4-ID.5 con 3.234 immatricolazioni, davanti all’altra VW, la ID.3 (1.992) , alla Skoda Enyaq (1.469) e all’Audi Q4 (1.184). Quinto un altro modello tedesco, la BMW iX1 (1.142), che ha preceduto appunto il Suv Tesla (1.102). Nella top ten figura solo un altro modello di marche non appartenenti a gruppi tedeschi, con la Volvo EX30 in 7° posizione a 1.064. Ancora fiacche le vendite della Fiat 500e, che in Germania è stata a lungo sul podio, scesa ora al 18° posto, con 573 immatricolazioni. Da segnalare anche le prime 6 immatricolazioni della Maserati Grecale.

Numeri in calo per la cancellazione degli incentivi
Complessivamente il mercato tedesco delle elettriche resta piuttosto fiacco, a causa della totale cancellazione degli incentivi decisa a metà dicembre. Con 29.668 immatricolazioni, quello tedesco resta comunque il più importante mercato continentale, davanti alla Francia con 24.850. La quota di mercato è risalita al 12,2% del totale (in Italia siamo al 2,9%...), quasi il doppio delle ibride plug-in (6,2%). I numeri di aprile confermano che, dopo Germania e Francia, il Regno Unito si conferma il terzo mercato europeo per l’elettrico. La quota è salita al 16,9% del totale (22.717 auto vendute), contro il 7,8% delle ibride plug-in (10.493).
Io credo che non si debba guardare il dato puntuale ma nel complesso. E il complesso dice che il trend mondiale è in continua crescita. PUNTO. I primi a completare quasi del tutto il passaggio saranno i cinesi, ovvero il mercato automobilistico più importante. Poi arriveremo noi europei (gli italiani saranno gli ultimi) e quindi gli americani. Ma ci arriveremo. Tenete conto che le auto dal costo “abbordabile” devono ancora uscire e ve ne saranno ancora di più.
Poi vanno letti alcuni segnali a margine. Jet vende tutte le stazioni di servizio in Germania e Austria. OMW ha completato la vendita del business delle stazioni di servizio OMV in Germania. Questi sono segnali da non trascurare e indicano che le cose stanno cambiando.
Nota a margine: tutti aspettano gli incentivi, ma sono andato al concessionario dove ho preso la mia ID 3 in PVV e praticamente stanno già registrando da febbraio precontratti subordinati agli incentivi. Calcolando a spanne che 200.000.000 divisi per 6.000 (valore minimo) fanno circa 33.333 auto, sono quasi certo che questi andranno finiti al giorno uno(è già successo in passato). Quindi praticamente non fate affidamento ai nuovi icentivi, che rappresentano una goccia, per volere politico.
Io ci vivo in Germania e giusto per precisare che se da una parte è vero che gli incentivi sono stati tolti anche abbastanza bruscamente, dopo qualche mese la maggior parte delle case automobilistiche hanno compensato con promozioni e sconti che a conti fatti quasi pareggiano i prezzi che si avevano prima con i bonus statali.
Io credo che senza incentivi si sia ridimensionato di molto il mercato privato, che in buona parte sceglieva tesla o elettriche più piccole. Ora è rimasto il mercato più farlocco, composto in buona parte di flotte. Tra il popolo tedesco non c’è più tale patriottismo da avere una classifica fatta quasi esclusivamente da veicoli del gruppo vag, i marchi tedeschi per i propri obiettivi di vendita in europa puntano principalmente sul mercato tedesco, stellantis in mercato Francese invece.
E parliamo della Germania dove le retribuzioni dei lavoratori dipendenti sono quasi il doppio rispetto all’Italia.
E’ da sempre che si denuncia il fatto dei prezzi auto esorbitanti in Italia, sia per le endotermiche, che scandalosamente hanno avuto un aumento di prezzo del tutto ingiustificabile (e poi hanno pure la spudoratezza di lamentarsi con lo Stato italiano se non riescono a vendere pretendendo pure gli incentivi statali, cose davvero raccapriccianti), e ancor di più per le auto elettriche dove i prezzi sono davvero stellari.
Noi cittadini italiani, ma anche quelli europei dovremmo contestare vivamente i parlamentari europei a Bruxelles e la commissioni europea, che stanno per raddoppiare i dazi doganali nei confronti della Cina per le loro esportazioni di auto elettriche in Europa a prezzi inferiori (ma sempre alti). La Ue non deve fare gli interessi delle multinazionali presenti in Europa, ma semmai dei cittadini europei. Ma purtroppo sappiamo benissimo invece come siano così pressanti le lobbies delle case automobilistiche a Bruxelles e a Roma. Cosa che viene praticamente fatta passare come fosse qualcosa di normale, di prassi, e invece altro non è che sfacciata corruzione, reato che dovrebbe essere sanzionato penalmente.
Moderiamo i termini per favore: dove sono le prove della “sfacciata corruzione”?
Gli interessi dei cittadini europei dovrebbero essere in primis la salute pubblica, l’ambiente e la sostenibilità nel lungo periodo, il che comporta necessariamente l’abbandono dei combustibili fossili.
Ogni rallentamento dell’abbandono dei combustibili fossili sarà una sprangata nei denti della nostra economia, piaccia o non piaccia.
Da questo punto di vista la politica UE non è affatto sbagliata anche se richiede degli sforzi.
Sforzi che i produttori a parole dicono di voler fare ma che faticano a mettere in pratica.
Buongiorno Davide,
mi trova in parte daccordo, ma piuttosto che dare la colpa genericamente a una cosa astratta chiamata Bruxelles, propongo di ricordarsi che Bruxelles è fatta dall’insieme dei rappresentanti delle varie nazioni e delle loro impostazioni
insomma se le lobby possono pesare, noi abbiamo il voto per scegliere rappresentati almeno un po’ meno malleabili (e secondo me ce ne sono diversi più seri) e con linee di programma che almeno non siano retrograde o populiste ( tra cui anche il “daglie contro la cina”)
Ben vengano le cinesi. Non so se avete visto il salone dell’auto di Shangai…. Non c’è storia
Sembra che il tempo stia dando ragione alla macchina del “popolo”.
Oggettivamente la ID.4/ID.5 con la nuova drive unit e’ molto efficiente, si guida molto bene, un ottimo sterzo, un bilanciamento tra comfort e sportivita’, e prestazioni adeguate. Ha poi banalita’ come luci pozzanghere, luci sulle maniglie, tergilunotto, display conducente, ottimi fari, cose che altri hanno deciso essere superflue. E’ stata pesantemente penalizzata dal Sw infotaiment e alcune logiche in una folle corsa guardando a Tesla, ma VW sa ancora fare automobili per tutti.
Si sono svegliati nazionalisti, ora odiano Tesla e si comperano le auto per fare ancora grande la germania.
Oh, finalmente si comincia a sentire dire quello che dico da sempre, ovvero che per la maggior parte delle persone le bev costano troppo. Se saranno i cinesi a rendere possibile la diffusione delle ev ben vengano i cinesi. Se vogliamo veramente eliminare gli scassoni vecchi e puzzolenti dalle strade bisogna fare un modo che queste persone l’auto possano comprarla, se continuano a produrre suv da 50.000 € ho i miei dubbi si riesca a fare
Sono indeciso se sia una buona notizia o no.
Quello che intendo è che, finiti gli incentivi, per fortuna il mercato degli EV ha sicuramente risentito del colpo, ma non è crollato come molti temevano (o auspicavano…).
D’altro canto, però, è evidente che in Germania compra un EV quasi solo chi ha un reddito almeno medio o addirittura medio-alto: a parte Volvo EX30 e Smart #1, infatti, che comunque costano da 35.000€ in su, tutti gli altri EV nella classifica dei primi 10 più venduti costano più di 40.000€, quando non addirittura più di 50.000€.
Rimane evidentemente ancora fuori dai giochi la grande massa degli automobilisti, in attesa che le case europee più storicamente “popolari” e quelle statunitensi cambino davvero mentalità e si decidano a scendere sul serio in campo con ciò che la gente vuole, non con quello che vogliono le case. L’alternativa non certo indolore è che arrivino i produttori cinesi a spazzare il mercato e a portare l’EV per tutti.
Leggevo giusto la settimana scorsa il reportage in inglese dal recente Salone di Pechino del giornalista specializzato Kevin Williams: dopo aver comparato quanto presentato dai produttori cinesi e da quelli europei e statunitensi, e dopo aver constatato che i produttori cinesi stanno dando alla gente esattamente quello che vogliono mentre quelli europei e statunitensi cercano di dargli quello che vogliono loro, concludeva il suo pezzo con un significativo “I’ve seen it with my own two eyes. We’re cooked.” (riferito ai produttori europei e statunitensi, ovviamente).
Eugenio lei ha tutto il diritto di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma se la memoria non mi inganna nel confronto diretto “periodo su periodo” tra il 2023 e il 2024 Da quando hanno tolto gli incentivi in Germania siamo a circa un -40%.
Non è un crollo, è una debacle.
Detto questo, sono assolutamente d’accordo con il resto del suo intervento.
Salve Alessandro!
Tenendo conto del fatto che gli avvoltoi già pregustavano il cadavere del mercato degli EV, mentre in realtà è calato “solo” del 40% e, come menziona l’articolo, ha avuto un piccolo rimbalzo al 12,2%, credo giustifichi entrambe le metà del bicchiere 😉.
Se vogliamo vederlo ancora più pieno, il 12,2% del mercato senza incentivi, e con modelli che vanno da 35.000 € in su, fa presagire delle grandi potenzialità per le BEV.
I produttori europei sono molto spaventati dalle notizie che arrivano dalla Cina perché se sono in arrivo prodotti dai prezzi più popolari è possibile che quel 12% raddoppi nel giro di qualche anno, a meno che non si provino a fermare i cinesi a livello politico, cosa purtroppo molto probabile secondo me perché sarebbe appoggiata dall’industria fossile, quella automotive e dai sindacati.
la Cina dal periodo COVID/post Covid è uscita a pezzi; fallimenti fragorosi dei grandi gruppi immobiliari (Evergrande ed altri), catene logistiche stravolte, tensioni internazionali che stanno impedendo l’espansione abituale (una volta in “doppia cifra” .. adesso a livelli quasi italiani!) per i rallentamenti delle economie principali , a parte quella USA che si sta un po’ “chiudendo a riccio”, grazie a dazi annunciati o attivati (auto cinesi in arrivo), sanzioni (Huawei es), accentramenti di investimenti anche da estero (I.R.A. che ha spostato pure gigafactory da UE e Canada etc).
Con la crisi del mercato interno cinese (ed il calo export in tanti altri settori, + import tecnologie top a rischio – Qualcomm, Intel, Apple etc) sono costretti ad esportare sui mercati ricchi occidentali; daranno battaglia su tutto… e se non lasceremo entrare le auto (come è stato coi cellulari. e PC ormai tutti prodotti in Cina/Asia)… le loro ritorsioni saranno pesanti su tutte quelle sub forniture per noi ancora indispensabili… o colpiranno i nostri esportatori.
Purtroppo qualunque “guerra” (anche economica) produce danni a breve e lungo periodo a tutti , direttamente coinvolti e non: è come una malattia nell’organismo, se ci si ammala il fegato.. o i reni … le conseguenze si fanno sentire ovunque.
sembra che Bev Germania nuove Aprile 2024 = Aprile 2023
allora bicchiere fermo?
“” Con poco meno di 29.700 immatricolazioni, i Battery Electric Vehicle (Bev) hanno rappresentato in aprile il 12,2% delle vendite, in calo dello 0,2% a confronto dell’aprile del 2023. “”
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poi non ho visto i mesi prima, immagino ci sia stato un calo a fine incentivi, ma si vede che sta già passando se aprile va a pari 🙂
e ci stava il calo, gli incentivi tedeschi furono fermati all’improvviso in modo inatteso per ragioni di bilancio.. chi doveva comprare penso avrà atteso un po’ per vedere se venivano ripristinati o meno
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sembra che il numero che gira (-36% sul quadrimestre; -32% su Aprile) sia riferito a vendite in Germania di Tesla
possibili fattori per Tesla:
– due fermi della fabbrica avuti questo anno (blocco navi stretto di suez e incendio doloso)
– fine incentivi
– attesa per model Y restailing
– polemica pre-elettorale sulle auto cinesi (Model 3)
– ritrovato nazionalismo tedesco degli aquirenti ?