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Rivincita Volkswagen: 10 mila ordini per l’ID.Buzz

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L'ID.Buzz è disponibile sia in versione passeggeri sia in versione professionale, denominata Cargo.

Rivincita Volkswagen: dopo il flop della ID.3, ottime notizie arrivano dal nuovo Pulmino elettrico, la ID.Buzz. Gli ordini sono a quota 10 mila, annuncia la VW.

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Herbert Diess con l’ID.Buzz, da lui fortemente voluto.

Rivincita Volkswagen: ordini dalla solita Norvegia e dalla Germania

La si può considerare una rivincita postuma dell’ex presidente Herbert Diess, fatto fuori senza tanti complimenti e rimpiazzato dal n.1 della Porsche, Oliver Blume. È stato proprio Diess, grande fautore della svolta elettrica, a volere una riedizione in elettrico del mitico Pulmino, considerato l’auto ufficiale della Beat Generation. E i numeri sembrano dargli ragione, visto che di fatto è quasi prenotata la produzione di un anno intero. Uscito dai radar Diess, è stato Lars Krause, responsabile vendite di VW Commercial Vehicle, a fare il punto sulle prenotazioni una mail dipendenti dello stabilimento di Hannover. La notizia è stata poi rilanciata da Automotive News Europe. Krause ha fornito anche un dettaglio dei Paesi in cui l’ID.Buzz è più richiesto. La solita Norvegia è in testa con 3.400 ordini, seguita dalla Germania con 2.500, l’Olanda con  1.100 e il Belgio con 1.000.

rivincita volkswagenProduzione in salita: a regime 130 mila pezzi all’anno

Krause nella mail ha aggiunto: “10 mila ordini senza che il veicolo fosse effettivamente disponibile presso i concessionari, per non parlare dell’impossibilità dei clienti per ora di guidarlo. Questo è semplicemente impressionante. Sono molto contento che l’ID.Buzz e l’ID Buzz Cargo stiano già vendendo così bene. Del resto siamo ancora nella fase di pre-lancio“.  Secondo Krause, infatti, mancano all’appello due mercati potenzialmente interessanti come la Francia e il Regno Unito, in cui le prenotazioni non sono ancora state aperte. L’Italia, considerata un mercato marginale, non pervenuta. Secondo i piani iniziali, la Volkswagen prevede di produrre solo 15.000 unità nel 2022. Ma già nel 2023 si dovrebbe arrivare a quota 60 mila, per poi salire a 130 mila pezzi dal 2023, quando l’ID.Buzz sarà prodotto e venduto anche nel mercato nord-americano.

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9 COMMENTI

  1. Bellissimo il Bulli. Mi sa che quando sarà ora di cambiare la mia famigliare diesel sarà un ottimo candidato. 🙂

  2. Raccogliere gli ordini con un rendering è facile. Costruirle in serie e farle funzionare è un altro paio di maniche.

    • Mah, sai, vedevo il successo di un suv come l’Ocean prodotta da una casa, la Fisker, che non è proprio il sinonimo di massima garanzia e affidabilità. Da noi in Europa questo suv, che ti invito a vedere, è venduto a 41900 euro. 275 cv, 0-100 in 6.9″, 440 km di autonomia WLTP (402 km secondo il più severo ciclo EPA), garanzia di 6 anni o 100000 km sul veicolo e 10 anni o 160000 km sulla batteria (soc garantito: 75%), con possibilità di montare pannelli fotovoltaici sul tetto. Esteticamente un capolavoro. Ripeto, prezzo di vendita da noi in Europa e produzione non affidata a minorenni in Etiopia bensì agli operai austriaci di Magna che lavorano a Graz, Austria. E poi mi chiedo perché le elettriche VW debbano costare così tanto e non lo capisco.

  3. Nel frattempo sto’ aspettando da 18 mesi il t 6.1
    Quando li consegneranno questi nuovi idbuzz? Nel 2036??????

  4. Notizia di cui sicuramente rallegrarsi, ma teniamo sempre presente che i dati di vendita che ci dicono con attendibilità sei un veicolo piace davvero o meno sono quelli del secondo anno. Piazzare “al buio” 10.000 pezzi su 15.000 preventivati al primo anno è sicuramente qualcosa di molto positivo ma per esperienza personale non è nemmeno da considerarsi “un impresa” per un marchio come Volkswagen e per il tipo di prodotto che hanno presentato. Se l’anno prossimo, su 60.000 pezzi che intendono produrre, riusciranno a tenere questo tipo di livelli allora effettivamente si potrà guardare alla cosa con occhi ben diversi. Prendete questo che vi ho detto come meglio preferite. Ma sono abbastanza convinto che anche il dottor Tedeschini vi confermerà questo tipo di dinamiche.

    • Anche secondo me non è questo gran risultato. Brand ignoti e appena presentati sul mercato come Rivian hanno piazzato 100.000 ordini per il loro R1, il cybertruck di Tesla fece 250.000 ordini in appena 5 giorni dopo la presentazione (e ancora lo devono consegnare …). Tanto per parlare della sola Cina e degli ultimi 30 giorni, XPeng G9 ha fatto 22.819 preordini in 24 ore, Aito M7 10.000 ordini in appena 2 ore, Li Auto Li9 30000 ordini in 72 ore, Denza D9 MPV (un coso orrendo e costosissimo con un prezzo mostruoso per la Cina, 50000 $) ha totalizzato 20.000 preordini in un mese dal lancio.

      Considerando l’eredità del bully e il valore del brand, 10000 ordini sono pochissimi, bruscolini. Diventano un numero importante se si guarda ciò che il nuovo bully è: qualcosa di terribilmente brutto e osceno. E quindi sì, con 10000 ordini c’è da festeggiare, poteva andare mooolto peggio.

      • -Anche secondo me non è questo gran risultato. –

        In realtà non ho detto questo. Non ho detto che il dato di 10k venduti al buio sia deludente. Ho detto che non deve stupire e soprattutto far pensare che per forza sia un bacio del successo. Di modelli che vendono forte i primi 12 mesi, quando sono una novità e tutti quelli che li stavano aspettando corrono a far l’ordine, tra auto e moto ne avrò visti a decine. Se invece vende anche il secondo anno, allora il discorso è diverso. Ma vendere 10k pezzi al buio di per se non è male.

        • Alessandro con la “fame” che c’è in giro di auto elettriche, con tempi di attesa biblici e con i costruttori costretti a interrompere addirittura le prenotazioni (Ford, Tesla, etc.), con VW che a Marzo aveva già il sold-out delle ID per il 2022, per me vendere 10k pezzi al buio di un modello come il bully è un flop colossale, diventa un successo guardando quanto è brutto e quanto costa.

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