Il ritorno del nucleare non ha senso economico. Lo sviluppo del fotovoltaico costerebbe 3,4 volte di meno, tre volte di meno l’eolico off shore per scendere ancora con l’eolico a terra. E non farebbe eccezione lo sviluppo dei reattori “modulari” di piccole dimensioni.
Il dossier appena presentato non lascia spazio a dubbi, a partire dal titolo: “Il nucleare renderebbe più cara l’energia elettrica”. Lo sostiene la coalizione 100% Rinnovabili Network, promossa da un gruppo di associazioni ambientaliste e del terzo settore, docenti universitari e ricercatori e da esponenti del mondo delle imprese e del sindacato.
Di fatto, è un avvertimento al governo. Puntare sul ritorno del nucleare in Italia, fosse pure sulla tecnologia SMR (small modular reactor), porterebbe cittadini e imprese a pagare più cara l’energia elettrica.
Il ritorno del nucleare meno conveniente delle rinnovabili: il fotovoltaico costa 2,8 volte di meno, tre volte l’eolico
Il rapporto cita dati dell’Agenzia internazionale dell’energia. Secondo cui l’impegno finanziario complessivo per la realizzazione di nuove centrali nucleari in Europa sarebbe nettamente superiore rispetto alle rinnovabili. Finanziamento, costruzione, manutenzione, combustibile e ammortamento del capitale investito) costerebbero di 170 dollari al MWh. Contro i 50 dollari del fotovoltaico (3,4 volte meno del nucleare), i 60 dollari dell’eolico onshore (2,8 volte di meno) e i 70 dollari dell’eolico offshore.
Le differenze dei costi di generazione nella Ue calcolate dall’Agenzia internazionale dell’energia derivano per il nucleare da costi in conto capitale per 6.600 dollari al kW, con un capacity factor del 70%, e costi per il combustibile, la gestione e manutenzione di 35 $/MW/h. Per il fotovoltaico e l’eolico, invece, i costi dell’investimento non vanno oltre, rispettivamente, i 750 e 1.630 dollari. Mentre il capacity factor è del 14 e 29% e i costi di gestione e manutenzione di 10 e 15 dollari.
Anche in futuro, sostiene la coalizione, il nucleare sarà più costoso delle rinnovabili. La differenza sarà con il fotovoltaico di 100 dollari al MWh al 2030 e al 2050, con l’eolico onshore di 80 dollari al 2030 e 75 dollari al 2050. E con l’eolico offshore di 90 dollari al 2030 e al 2050.
E i piccoli reattori Smr? Costeranno ancor di più
Non farebbero eccezione i piccoli reattori. Anzi: “L’energia elettrica generata con gli Smr costerà più di quella prodotta dai reattori più grandi”, come dimostra la recente rassegna internazionale sui progetti in corso “The World Nuclear Industry – Status Report 2024” di Mycle Schneider Consulting Project.
Quanto ai costi di gestione dei rifiuti radioattivi la più recente stima del 2019 indica in Europa una cifra compresa tra 422 e 566 miliardi di euro. Peraltro escludendo lo smantellamento delle centrali. E in ogni caso, sottolinea 100% Rinnovabili Network, l’utilizzo del nucleare per superare la discontinuità delle rinnovabili avrebbe poco senso. Sarebbe “poco funzionale e costoso perché porterebbe a sottoutilizzare gli impianti solari e eolici usando il nucleare come produzione stabile di base”.
Anche perché, sostiene il documento presentato, si dovrebbe viceversa puntare su accumuli e pompaggi idro. Insomma: “Un possibile ritorno al nucleare in Italia è insensato e, inoltre, non tiene conto di due pronunciamenti referendari”, sostiene la coalizione, che propone piuttosto di puntare sulle Fer, “come farà la maggioranza dei Paesi Ue, Germania compresa”.
Invece, il Piano nazionale per l’energia e il clima, lamentano invece i firmatari “prevede uno scenario di ritorno al nucleare a fissione, con la costruzione di Smr, Amr e micro-reattori”. Ma “il ritorno al nucleare, ancora di più per un Paese come l’Italia che ne è uscito da molti anni, avrebbe un costo molto alto”.
Si potrebbe avere cortesemente un link allo studio (quello originale citato dall'”associazione”)? Non ho capito quale sia questa associazione esattamente e vorrei capire quali sono i dati.
https://www.kyotoclub.org/wp-content/uploads/rapporto_i_costi_del_nucelare.pdf
contiene anche un accenno alle vicende di EDF in Francia, e un paragrafo con accenni ai mix rinnovabili, es. un grafico che mostra la complementarietà durante l’anno di eolico e solare
i costi e le loro proiezioni future li hanno presi da IEA, in appendice al World Outlook Energy Outlook 2024
IEA per il nuculare usa i costi di investimento dichiarati dai costrutori, molto più bassi di quelli effettivi, a meno di non andare indietro di 20-25 anni.. IEA su questo non è una buona fonte, sino a un paio di anni fa era fortemente nucularista, ma anche con questi dati, il confronto è impietoso
Grazie mille R.S.!
Che è il loro preciso scopo.
Rendere l’elettricità il più cara possibile per scongiurare l’elettrificazione e salvare il business dei petrolieri.
Elargire soldi (i nostri) ai loro amici che costruiranno le centrali e che poi avranno qualcosa da venderci al prezzo che dicono loro (RENDITA GARANTITA con successiva retrocessione ai procacciatori).
In realtà per per ripartire con il nucleare c’è una legge da abrogare. Ma anche se l’abrogano, abbiamo sempre la possibilità di fare un nuovo referendum in cui abrogare la legge che permetterebbe il nucleare.
e poi il partito nuclearista dei DR Stranamore deve vincere anche le prossime tre elezioni se vuol veder terminare la costruzione…
Con 6 canali televisivi nazionali su 7 di cui hanno controllo diretto, dove vuoi andare con i referendum?
Qualcuno sa se questa notizia è vera?
https://scenarieconomici.it/se-avessero-mantenuto-il-nucleare-la-svezia-inizia-ad-essere-furiosa-con-la-germania-green-e-parassita/
Scenari Economici è un media schierato a destra. Giustamente dal suo punto di vista enfatizza tutto quello che interessa alla destra: attualmente il ritorno al nucleare. La Svezia è governata da una coalizione di centro destra con lo stesso orientamento. Nulla di strano e nulla di nuovo. Quindi, la notizia è vera; tutto il resto è acqua tirata al proprio mulino.
ma quindi tecnicamente è vero l’aumento del prezzo della corrente elettrica in svezia del sud è causato dall’eccessiva richiesta di corrente della germania a causa della scarsità di vento?
No, è vero che il ministro del governo svedese di centro destra attribuisce l’aumento del prezzo dell’elettricità nel sud della Svezia al maggior tiraggio di elettricità verso la Germania. Non abbiamo elementi per dire a cosa si dovuto questo.
Gli elementi sono semplicissimi e noti a chiunque: le energie rinnovabili non sono a produzione costante, il vento non c’è sempre, il sole non c’è di notte o d’inverno durante le giornate uggiose che possono durare settimane e peraltro, gli accumuli BESS danno energia per qualche ora. Infine la Germania ha dismesso tre centrali nucleari. Più semplice di così….
E’ noto che i tedeschi non ci arrivano. Bastava che consultassero il signor Isacchi.
@Fabrizio ..anche no..
– sole e vento variano, tipico il vento rallenta per 2 giorni; ma non vanno mica a “zero”; e nel mix c’è anche altro (biomassa nel caso tedesco, oltre ai fossili, e un domani l’igrogeno)
https://www.energy-charts.info/charts/price_spot_market/chart.htm?l=it&c=DE&year=2024&interval=month
devi avere abbastanza impianti installati per avere più energia, ancora non ci sono.. è una questione di quantità; Germania aggiunge +20 GW all’anno e vuole arrivare a 700 GW, le centrali chiuse gli facevano il solletico
– anche accumuli, ne hanno pochi, se in Germnaia avevano già più BESS (o accumuli idroelettrici) i picchi di prezzo li piallavano, sono picchi di poche ore
– anche nei paesi europei nuculari stanno avendo i picchi di prezzo a 300-800 euro al MW-h
https://www.energy-charts.info/charts/price_spot_market/chart.htm?l=it&c=CZ&year=2024&interval=month
– perchè in questo mese c’è tensione e speculazione sul metano (come nel 2022).. (per chiusura gasdotto Austria, guerra Russia, aspettative su decisioni GNL di Trump, stoccaggi europei più bassi del solito), e quasi tutti hanno ancora almeno una quota di metano nel mix; nel tardo pomeriggio le centrali a metano speculano, specie nei paesi con meno riserva di potenza o di accumuli, e mandano i prezzi alle stelle per 2-3 ore al giorno
– i paesi che si stanno salvando da queste settimane di caro energia sono quelli che hanno già superato 60% di rinnovabili e/o già abbastanza accumuli, pompaggi idroelettrici, ma anche i BESS; paesi nordici e Spagna
Ah, ah!
Fabrizio Isacchi, non sentivo che non c’è il sole di notte dai tempi del processo di quel testardo del signor G. Galilei.
Pensavo gli elionegazionisti si fossero estinti, ma evidentemente riemergono di tanto in tanto nel corso della Storia.
Ebba Busch è personaggio che fa periodicamente queste sparate;
fa parte del partito Cristiano Democratici, che a dispetto del nome gentile, sta più o meno per Nazisti dell’Illinois (cit. Blues Brothers), andati al governo in Svezia per uno scherzo del meccanismo elettorale e per le tensioni dovute alla Russia, con un clima di aumento delle esercitazioni di guerra, e forse anche ingerenze russe nella campagna elettrolare
come prima cosa al governo hanno bloccato i progetti rinnovabili, e tentato di convincere che la Svezia del Sud avesse carenza di energia e bisogno di nuovi reattori nuculari; come vedi simili ai politici furbetti italiani rubagalline;
a tal fine hanno anche bloccato un progetto di collegamento sottomarino ulteriore tra Svezia e Germania, che era stato prima richiesto dallo stesso gestore di rete elettrica della Svezia; quando lato germania c’è un picco di prezzo, fa la sceneggiata
hanno anche cancellato sovvenzioni ad asili e servizi, e per tenere banco lanciato campagne d’odio, tra cui caccia all’immigrato; di recente Svezia è stato citato come luogo europeo con maggiore frequenza di sparatorie e scontri in strada
al momento la popolazione forse si è rotta le scatole, nei sondaggi i Cristiani Democratici iniziano a scendere, si sentono meno sicuro, e allora il ministro dell’ambiente, mi pare un altra donna giovane e di altro partito, è riuscito a sbloccare i progetti rinnovabili..
alla Ebba Busch gli è andata buca, niente mazzette nuculari, si rifarà su altro
considerando il recente ingresso svedese nel blocco NATO (il 07/03/2024) proprio a causa dei rischi del pericoloso vicino russo… avere sul proprio territorio un “ghiotto bersaglio nucleare ” (una ipotetica centrale svedese) vorrebbe dire avere l’effetto di un missile tattico nucleare… usandone uno convenzionale !!
Mi sembra che la situazione disastrosa ed inquietante di Zaporižžja basti come esempio, visto che se venisse fatta saltare (dai russi ? o dagli ucraini come sostengono gli invasori ? ) ci colpirebbe direttamente anche noi…. e con danni a lungo termine (un deposito carburanti o incendio in campi FV prima o poi lo spengi e resta un terreno inquinato… ma con le radiazioni tocca abbandonare le zone interessate come attorno a Chernobyl…
infatti, e Russia fa anche sabotaggi “sileziosi” sul posto, finché trancia cavi internet (un paio su terra svedesi in questi giorni) e da a fuoco magazzini poco male, mentre un sabotaggio a un impianto nuculare o a un deposito scorie di superficie sarebbe un bersaglio atroce
Altro che NIMBY !
Scenari economici fa vomitare.
Nei conti del solare, metterci i costi delle batterie. Sempre che ne esistano nella misura che necessitiamo…. Senza contare che l’impact factor del 10%…
Grazie per averlo chiesto:
per stabilizzare con accumuli un mix 100% di più rinnovabili,
le vari analisi aggiungono circa 2-3 cents al kw-h, cioè poco
3-5 cents kwh — rinnovabili utility
5-8 cents kwh — rinnovabili utility + accumuli
11 cents kwh — Italia prezzo medio all’ingrosso
8-16 cents kwh – centrali a metano
16-30 cents kwh – nuculare
23-45 cents kwh – nuculare SMR
==================
Questo è il grafico riassuntivo dello studio Csiro aggiornato ogni anno (i prezzi sono in dollari australiani, ma le proporzioni sono chiare)
NB: “renevables firmed” nella legenda del grafico significa stabilizzate con accumuli:
https://www.csiro.au/-/media/Owned-articles/2023/December/GenCost/24-00202_EN_INFOGRAPHIC_GenCost_FINAL_240521_2.png?mw=800&hash=27993C4BEA0947FC32E82A44D74ABF71
Studio completo si chiama “GenCost 2024-2025”, il Pdf lo trovi qui:
https://www.csiro.au/en/research/technology-space/energy/GenCost
=== studi così ce ne sono altri, avvisami se richiesti
hai idea di quanti gwh di accumulo abbiamo bisogno solo in italia per andare al 100% solare?
Hai idea che meglio spenderli in rinnovabili +accumulo piuttosto che nucleare!!!
Ma i pro nucleare (i non interessati per profitto) sanno che di uranio non ne abbiamo a sufficienza!!! Meno di un secolo. È chiaro che poi i siti devono essere bonificati e le scorie custodite per millenni!!!
Chi pagherà i costi???
Per come lavoreranno gli imprenditori del nucleare li gireranno pari pari sulla collettività e loro incasseranno i profitti che comunque non coprirebbero le spese di bonifica e custodia (EDF in Francia insegna). Sulle rinnovabili il limite temporale di un secolo non c’è ma soprattutto non ci sono costi esorbitanti per il riciclo a fine vita. Perché, sì i materiali delle rinnovabili sono riciclabili ed al massimo quella piccola parte che non lo è almeno non sarà radioattiva.
di accumuli ne esistono tantissime tipologie, non solo BESS (che per altro all’estero usano da anni, alimentandoci intere città – non industrie magari – )
va anche considerato che all’estero le case non hanno il contatore da 3kW come in Italia ma anche da 22kW, quindi si tratta di scegliere ogni volta il sistema più adatto (accumuli idrici e gravitazionali, a sabbie calde, a H2 o Ammoniaca, etc etc)
A realizzarli si fa comunque prima e con minori costi e rischi del “nuculare” (come scrive sempre @>R.S. 😉)
ma certo e grazie per averlo chiesto, è utile accennarlo
leggo gli studi di settore e le simulazioni, per gioco faccio qualche conto io stesso, vengo dal settore ricerca
in Italia il solare predominerà ma non è l’unica rinnovabile, si usano mix di più rinnovabili, è più facile; accumuli giornalieri e settimanali in quote modeste, all’incirca 10 kw-h x persona di batterie BESS ione-sodio e accumuli idroelettrici e LDES, probabilmente anche accumuli termici; installati ai prezzi mediamente del 2035
costa infinitamente meno rispetto alle ipotesi deliranti di fare un 20% di nuculare per sostituire gli accumuli; ipotesi poi tecnicamente non funzionante, gli accumuli dovrebbero comunque essere istallati quasi nella stessa identica quantità per regolare l’inseguimento del carico di rete, per capirlo basta studiare le curve di generazione e di prezzi dei paesi europei che ora hanno 20-40% di nuculare.. un costoso fermacarte se abbinato a una rete con molte rinnovabili, non puoi usarlo per modulare sennò il suo capacity factor scende e lo paghi 800 euro al MW-h.. anche no grazie
persino IEA ormai scrive che rinnovabili+ accumuli costa meno di fossili, che a loro volta costano meno di nuculare
esempio 100% rinnovabili Italia da 770 TW-h annui lordi, per coprire una curva di consumi netti da 500 TW-h (cioè elettrificazione completa di tutti i servizi in sostituzione dei 1700 TW-h primari annui attuali nazionali)
380 TW-h — FTV utility + agrivoltaico ( bastano 1100 km2 )
120 TW-h — FTV tetti capannoni, abitazioni, parcheggi
190 TW-h — eolico, metà in mare e metà su terra
44+6 TW-h — idro + geo (valori attuali, ma geo crescrerà un po)
20-30 TW-h — biomasse, biometano, rifiuti
eolico a terra già quasi basta il rewamping dei siti attuali, come stanno facendo in Campania, così tranquillizziamo i detrattori
con l’eccesso di solare estivo ci fai idrogeno verde, potabilizzi acqua, e scambi energia con i paesi nordici, e che in inverno magari invece ci manderanno un po di eccesso di energia del loro eolico
nb… con la riduzione d’albedo e di precipitazioni di quest’anno ho notato che novembre e dicembre il mio impianto FV sta producendo il doppio …
LaMMA segnala la diminuzione delle nubi basse e foschie a terra… questi i dati segnalati ieri:
“Novembre 2024 in Europa e in Toscana.
Secondo Copernicus, novembre 2024 è stato, a livello europeo, il 10° più caldo dal 1979 con uno scarto di +0.78 °C rispetto alla media 1991-2020. Anomalie positive sulla zona sud occidentale e nord orientale del continente, negative sui Balcani e su parte della Turchia. Temperature per lo più in media in Italia, o leggermente più basse del normale in Valpadana. In Toscana novembre è risultato in linea con la climatologia 91-20 con uno scarto di -0.1 °C. Grandi differenze però tra massime e minime: prime sono risultate più alte della media di 1.63 °C, le seconde più basse di 1.83 °C. Se confrontato con le climatologie precedenti (1981-2010 e 1971-2000) novembre 2024 è risultato più caldo, rispettivamente, di 0.56 e 1.08 °C. Le precipitazioni sono risultate inferiori alla norma su gran parte dell’Europa occidentale, con deficit più marcati sul centro-nord Italia. In Toscana è piovuto il 65% in meno; per la nostra regione si tratta del undicesimo novembre più secco dal 1955.”
con questi valori gli impianti FV son tutti destinati ad aumentare la produzione…. però evidenziano anche l’urgenza di provvedere a curare meglio il territorio, gli invasi e le vasche d’espansione delle acque meteoriche (che ormai quando arrivano son precipitazioni monsoniche ! ), magari anche con FV ” galleggiante” come fanno in Spagna, fare i dissalatori alimentati F.E.R. al sud Italia…
Altrimenti danni climatici, carestie per riduzione raccolti (alla faccia dei bio-carburanti !! ) ci costeranno una follia (e si rischia di tornare ad essere un popolo di migranti).
A dirla tutta per il nucleare sono spesso omessi i costi di decommissioning a fine vita e quelli di gestione delle scorie (per qualche migliaio di anni… robetta).
E sono pure stati molto bassi, perchè per fare i calcoli di questo studio hanno usato i dati IEA, molto ottimistici e obsoleti sul nuculare :
1) IEA per diplomazia assume un costo di investimento nuculare 6.300 euro al Kw potenza, cioè la cifra propagandata dai costruttori; ma sono sottostimati, tipicamente dopo approvazione dei progetti, in fase di costruzione vengono rivisti e c’è sempre un overrun dei costi di 2-3-4 volte
i pochi reattori realizzati di recente in Europa e USA sono costati circa 16.000 euro al kw, iniziando a costruirli 15 anni fa; con l’inflazion emonetareia avuta di recente, a che cifre potrebbero arrivare se inziati ora? facciamo 20.000 euro al kw?
– Flamaville in Francia 19,1 miliardi del 2015, cioè 23,5 mil. euro odierni, per 1,6 GW
– l’analogo Finlandese non è noto il costo totale, solo una parte, e sui giornali è spesso scambiata per il costo complessivo
– Vogtle 3 e 4 in U.S.A., 37 miliardi dollari per 2,3 GW
– Hicley Point C in UK, 56 miliardi euro (stima cresce ogni anno) per 3,2 GW
https://www.bbc.com/news/business-68073279
2) hanno assunto un fattore di utilizzo annuo (capacity factor) dei reattori garantito anche per il futuro di 70%, ma questa assunzione è ottimistica nelle reti moderne basate su rinnovabili
3) i dati di IEA non includono i costi di decommissioning delle centrali e smaltimento scorie, tradizionalmente sottostimati di un fattore 10 da costruttori e da IEA utilizzando una “attualizzazione finanziaria” dei loro costi proietttata a 40-80 anni nel futuro con tassi di sconto irrealistici; ci sono dati preliminari Tedeschi, Spagnoli, Inglesi sui progetti di decommissioning e di depositio scorie; lo studio anche qui si tiene basso, accenna ad altri “soli” +40 euro al MW-h, da aggiungere ai 170 euro MW-h (se parametri IEA) per la fase di costruzione e l’utilizzo;
usando i dati ottimistici, per il nuculare siamo a 210 euro x MW-h prodotto, 21 cents al KW-h; in linea con le analisi della banca di investimento Lazard; notare che il prezzo medio elettricità all’ingrosso italiano, già ritenuto caro, è circa 110 euro c MW-h
4) IEA le rinnovabilli usa dati “consolidati”, in pratica di un anno prima, per il fotovoltaico utility (grande taglia) stima un costo di investimento di 730 euro al KW potenza, ma in Spagna e in Germania siamo già scesi a 550-600 euro al KW potenza
https://www-sens–energy-com.translate.goog/de/news/8-fakten-ueber-freiflaechen-photovoltaik/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it#:~:text=Hierf%C3%BCr%20berechnen%20sich%20die%20Kosten,bei%20etwa%205%20Millionen%20Euro.
per il fotovoltaico utility, da noi ci sono maggiori costi legali-burocratici, si arriva circa a 650 euro x kw potenza per installare, ma compensiamo con un maggiore irraggiamento rispetto alla Germania
===== soprattutto, le previsioni per le rinnovabili
i dati IEA prevedono che il costo delle rinnovabili sarà ancora più basso:
nel 2030, mentre i lavori per le centrali italiane di Fratin da 200 euro al MW-h starebbero iniziando, le rinnovabili costerebbero:
– 35 euro x MW-h – fotovoltaico utility
– 55 euro x MW-h – eolico su terra
– 35 euro x MW-h – eolico marino
e nel 2050 (sempre stime IEA)
– 25 euro x MW-h – fotovoltaico utility
– 50 euro x MW-h – eolico su terra
– 35 euro x MW-h – eolico marino
errata: stimano 45 euro eolico marino al 2030
Si però anche meno…..non c’è nessun nucleare in Italia e non siamo nemmeno vicini ad averlo e nessuno dei peasi che hanno le centrali è “una landa desolata e radioattiva” inclusa la stessa Cernobyl/Prypiat dove le cose sono andate meno peggio di quanto tutti si aspettasero.
Detto questo prima che mi crociffigiate, sono d’accordo che nuove centrali hanno poco senso e sono molto/troppo costose e infatti non le faremo.
Discorso diverso è dire che ci sono nuove tenologie sul nucleare che si stanno sviluppando e che FORSE porteranno a qualcosa e forse ha senso starci dentro in questo sviluppo e vedere dove porta.
L’aternativa è starne fuori e poi se si ottiene qualcosa scopirre di essere indietro….aspettate mi ricorda qualcosa….a si le auto elettriche e i pannelli FV!!!
Con lo stesso criterio bisgognerebbe stare fuori da ITER e dalla fusione, non arriverà prima di 30-50 anni per tutta una serie di motivi piuttosto seri:
-le densità attuale del plasma fa ridere, va aumentata di ordini di grandezza perchè il reattore produca qualcosa, peccato che i campi di contenimento devono crescere in proporzione e già ora non ce la facciamo
-nessuno ha ancora capito come produrre il trizio (in natura non esiste), in teoria si dovrebe formare per reazione tra i neutroni e un mantello di litio, ma al momento è teoria, il trizio che usano i reattori sperimentali è prodotto da reattori a fusione 🙂
-non è che la fusione sia esente dal problema radioattività, per via dei neutroni generati in quatità abnormi dalla reazione l’intera struttura del reattore diventerà lentamente radiottiva, ovviamente si tratta di scorie a bassa emissione, ma in grande quantità, migliaia di tonnelate
-ovviamente per il motivo di cui sopra nessuno vorrà le centrali sul proprio territorio, non vogliono le pale eloliche che stanno li e non fanno nulla, figurati il ciambellone atomico infarcito di capi magnetici
Però cosa facciamo stiamo li a guardare che gli altri facciano la fusione, dire che è meglio se partecipiamo e se la va, la gha i gamb come si dice qui dalle mie parti…
la ricerca si fa già, consorzi con fondi privati e pubblici europei, più per stare dietro al settore militare, dove contano meno il costo e altre problematiche del nuculare
invece il report parla del tentativo fraudolento affaristico di piazzare in italia impianti commerciali di produzione energia in ambito civile, obsoleti rispetto alle rinnovabili; l’obiezione sul nuculare più semplice da spiegare (ma non l’unica) è il costo folle, sia di investimento, che risultante della loro energia
il nostro governo ENI sta forzando per rallentare il più possibile l’avanzata delle rinnovabili, alzare i costi energia, far fatturare più a lungo metano e petrolio, e in aggiunta blindare per legge sistemi di finanziamento e incentivazione pluri-decennali per impianti nucleari commerciali, a costi spaventosi, per entità sarebbe la madre di tutte le truffe
OSTE… COME è IL VINO DELLA TAVERNA A FIANCO?
..no, perchè per ripararsi da critiche hanno ripreso dati ufficiali di un ultimo report IEA, ovvero l’agenzia storicamente più filo-nucularista del mondo, che ancora usa nei documenti costi di investimento per nuculare vecchi di 20 anni, come fa il propagandista Zollino per capirsi; peri calcoli assumono costi di costruzione dei reattori 6.000 euro al kw potenza, invece degli attuali 16.000 euro al kw
cioè i costi al kw-h già assurdi stimabili con dati IEA sono:
170 euro al MW-h + 40 euro al MW-h per decommissioning e gestione scorie
ma sono sottostimati rispetto a casi reali recenti, o altre analisi finanziarie di enti autorevoli come Lazard, Bloomberd, Fraunhofer institute, Csiro (l’Enea Australiano) che prevedono una forchetta di costo del nuculare più alta
penso : se avessimo fatto le centrali nucleari in friuli , marche ,umbria ,campania . a quest’ora l’italia sarebbe una landa desolata e radioattiva . trovare un sito esente da rischio sismico mi sembra insormontabile .
Se avessimo fatto le centrali ecc…ecc… avremmo la mafia più ricca del mondo, invece ci siamo fatti fregare dalla yakuza….
Sigh… sigh…
A scanso di equivoci e polemiche, era una battutaccia, lo specifico perché ormai siamo arrivati al punto che qualsiasi cosa si scriva c’è sempre qualcuno che deve lamentarsi.
il “programma minimo” di Fratin, sarebbe uno sfondone da 200-300 miliardi, come 2 super-bonus edilizi, aggiungendo un debito pubblico e relativi interessi finanziari ancora più mostruosi, per fare impianti che sarebbero inutili e ancora più fuori mercato già prima di finire di essre costruiti;
probabilmente non verrebbero nemmeno terminati, come successo con gli ultimi reattori in america nel 2018, abbandonati in costruzione nel 2018
con queste cifre in ballo per gli appalti, capisci come qualcuno al momento si sta fregando le mani mentre porta avanti a suon di milionate la campagna mediatica e politica ingannevole pro-nucleare in italia
l’agenzia di comunicazione che dirige la campagna è quella storica che assiste il nuculare, Hill & Knowlton; già ai tempi del referendum del 2011 spendevano circa 10 milioni l’anno per la campagna mediatica nucularista,
se ricordi la loro invasione su internet e in tv (con gli spot farlocchi)
oggi si sono fatti più furbi, sponsorizzano decine di canali youtube (es Ingegneria Italia) invece dei costosi e più facilmente criticabili spot in TV
ma quanto è sempre stato facile e divertente per le lobbies abbindolare gli italiani…..
Hill & Knowlton sono stati i primi nel dopoguerra ad abbinare agenzia pubblicitaria con servizi di lobby, l’accoppiata mi pare si chiami Agenzia P.R. cioè Pubbliche Relazioni, poi copiati anche da altri
nel 2011 la campagna nucularista in Italia gli è andata buca
ma in passato hanno intortato bene gli americani;
nel 2006-2011 anche gli inglesi, riuscendo a far partire il famigerato progetto dei reattori di Hicley-point C
storicamente hanno curato le campagne per nuculare, tabacco, Oil e fracking (i loro pubblicitari sono gli antagonisti in un paio di film famosi americani a tema)
è loro anche la campagna per convincere gli americani titubanti ad entrare nella Guerra del Golfo; ad es. crearono la falsa testimonianza al congresso della ragazzina sui massacri (inventati) in un ospedale di neonati in Kuwait
sul sito italiano Hill & Knowlton avevano una pagina pubblica in cui spiegavano come agiscono ( politica, media, internet, campagne di influenza, etc) e quali clienti hanno, che linkavo a chi non conosce il magnifico mondo della pubblicità ai tempi di internet, ma poi la hanno messa in area privata
al momento in Svizzera c’è una pressante campagna di disinformazione e lobbistica nuculare simile a quella in Italia, spuntano comitati di esagitati e bufale sui black-out, ma la Svizzera ha già preparato i piani per arrivare a 100% rinnovabile, ci arrivano abbastanza facile
È spaventato cosa possono creare adesso con l’ IA e le immagini/video fake…
Per fortuna abbiamo il cervello…basta fermarsi a riflettere e cercare di trovare più “fonti” a conferma o smentita…
Ma per troppa gente “fa fatica… zero sbatti”
Eh sì, visto l’andazzo che ha preso la Todde sembra proprio che la Sardegna diventi il posto perfetto per un revival nucleare! Dopo tutto, cosa sono qualche scoria radioattiva e una centrale nucleare accanto alle spiagge più belle del Mediterraneo? Una nuova attrazione turistica, magari. E perché fermarsi non pensare di attrarre turisti in un bel resort a tema nucleare (Simpsons style), così i turisti possono prendere il sole e si abbronzano prima con un po’ di radiazioni. Certo, il fotovoltaico e l’eolico erano troppo banali, troppo ‘green’.
Meglio puntare su un’opzione che, se va male, può almeno illuminare l’isola… letteralmente! (Commento Sarcastico)
molto, troppo sarcastico, utile a fare solo polemiche, tanto diranno che sono studi prezzolati da portatori d’interesse e lio svaluteranno. Una cosa su cui non si riflette a sufficienza sono i costi di dismissione del nucleare davvero molto elevati e vorrò vedere la Francia quando dovrà dismettere le sue centrali cosa accadrà al loro debito, un vero problema per l’Europa.
in Sardegna stanno gettando la maschera, per accontentare le pressioni dei gasisti e della loro campagnamediatica ingannevole (giornale Unione Sarda), iniziano ad ammette che vorrebbero farei i 2 rigassificatori appena davanti alle coste (altro che i 35 km dell’eolico off-shore) e sventrare l’isola per fare i metanodotti; ovvio soldi pubblici nazionali, tanti e sprecati
ufficialmente dicono che il gas serve alle industrie, ma già “le industrie” dei distretti industrali sardi già semi-abbandonati, avevano spiegato che l’energia portata in questo costerebbe troppo e non l’avrebbero usata; da rinnovabili invece gli costerebbe meno
speriamo che almeno le aziende (agricole, artigianali etc) riescano almento ad attrezzarsi in autonomia con F.V. + BESS e sfruttare l’enorme potenziale che hanno; quando “le altre” avranno problemi di eccesso di costi (con idrocarburi e GNL ) e dovranno scegliere se chiudere o delocalizzare … qualcuno si dovrà pur rendere conto….
Che poi basterebbe che avessero più case private con F.V. per rendersene conto….
Ah… mi sono accorto che in questi ultimi due mesi il mio impianto sta producendo molto più degli anni precedenti per usarlo con split PdC (e quindi ho tenuto quasi 70 giorni spenta la caldaia a metano) … un effetto “positivo” del cambiamento climatico.. meno freddo ma anche molte meno giorni nuvolosi o nebbiosi….. (poi però arrivano i diluvi e ci allaga anche 2 o 3 volte l’anno parti di città, devastando tutto…).