Ripasso ricarica: Skoda pubblica una guida facile utile per tutti, ma soprattutto per chi è interessato all’auto elettrica e vuol farsi un’idea di come rifornirla.
Ripasso ricarica: le prime domande da porsi
Ricaricare un’auto elettrica, spiega la Casa del Grupp VW, può sembrare complicato oppure molto semplice, a seconda della prospettiva da cui si affronta l’argomento. Il concetto di base è che il veicolo va collegato a una presa di corrente tramite un cavo, ma ampliando la discussione si toccano molti altri aspetti. Per esempio: si usa il cavo in dotazione o quello della colonnina? La fonte di energia è una presa domestica, una wallbox oppure una stazione di ricarica? E in quest’ultimo caso, è a corrente continua (DC) oppure alternata (AC)? Quest’ultima, in particolare, è una domanda importante: a seconda della risposta si può ragionare sulla potenza di ricarica a disposizione e quindi sulla rapidità del rifornimento.
Ripasso ricarica: corrente alternata e continua, le potenze (e i tempi) cambiano
La batteria dell’auto immagazzina energia sotto forma di tensione continua. Ci deve essere quindi un inverter di bordo che permetta di ricaricare la batteria con corrente continua anche se la rete fornisce quella alternata. L’inverter deve avere caratteristiche particolari, già solo per il carico termico che comporta il suo funzionamento. E costituisce il motivo principale per cui i due metodi di ricarica hanno differenti livelli di potenza massima erogata. Gli inverter che si trovano a bordo dell’auto non possono infatti superare una certa potenza, perché altrimenti sarebbero troppo grandi e pesanti. Del resto anche le stazioni di ricarica a corrente alternata e le wallbox più potenti non superano i 22 kW di potenza erogata. Quindi, in questi casi la ricarica è gestita dall’auto stessa attraverso il suo inverter.
Corrente continua: l’inverter è nella stazioni di ricarica
Con la ricarica in corrente continua, invece, l’energia viene fornita all’auto da un inverter che si trova dentro la stazione di ricarica. Che cosa significa? Che la tensione è già continua e la batteria può riceverla direttamente. Naturalmente un inverter installato in una stazione di ricarica può essere molto più grande e pesante rispetto a quello di un’auto. E per questo può raggiungere potenze più elevate. Le stazioni di ricarica rapida, in genere, supportano una potenza di almeno 50 kW, che arriva anche a 350 kW nel caso di impianti come quelli di Ionity. O a 300 kW, nel caso delle stazioni Free to X nella principali autostrade. La velocità di ricarica dipende poi dalle potenze accettate dai vari modelli di auto. La Skoda Enyaq iV, per esempio, arriva a picchi di 135 kW, ma bisogna guardare ai valori medi per capire quanto durerà il rifornimento.
Connettori: gli standard per i due tipi di ricarica
Passiamo ai connettori. Ne esistono di diversi tipi, ma per la ricarica rapida in corrente continua in Europa il connettore chiamato CCS (Combined Charging System) è diventato lo standard. Dal punto di vista della forma, si tratta solo di una versione “arricchita” del connettore Mennekes, che rappresenta invece lo standard per la ricarica in corrente alternata. E si trova sia nelle wallbox di casa che nel cavo in dotazione dell’auto, che può essere collegato sia alle prese monofase da 230 Volt, sia alle trifase da 400 Volt. In Europa ci sono oltre 310.000 stazioni di ricarica rapida, quindi con connettore CCS, accessibili attraverso tessera o app dedicate. “In Europa lo standard è il CCS, ma in alcuni casi può capitare di trovare ancora il connettore CHAdeMO, mentre in Asia e negli Stati Uniti ci sono altri tipi di connettori” spiega Michal Hora, esperto dei sistemi di ricarica ad alta tensione di Skoda.
Quanto tempo occorre per rifornire l’auto all’80%
A seconda del metodo utilizzato cambiano la potenza di ricarica e, di conseguenza, il tempo di sosta dell’auto per la connessione alla colonnina. Con il cavo di ricarica in dotazione, un’auto elettrica può essere ricaricata con una potenza compresa tra 2,3 e 11 kW, tramite prese elettriche standard o wallbox. In particolare, una presa trifase o una wallbox consentono potenze di ricarica da 7,2 a 11 kW. Le colonnine pubbliche a corrente alternata erogano elettricità con una potenza compresa tra i 3,6 e i 22 kW. Per quanto riguarda i tempi di ricarica, invece, con una wallbox servono dalle sei alle otto ore per ricaricare completamente una Enyaq iV, a seconda della capacità della batteria. Con la ricarica in corrente continua i tempi si accorciano considerevolmente. A una colonnina da 50 kW la si può caricare all’80% della capacità – il livello di carica consigliato – in meno di un’ora. Per fare il “pieno” ci vuole circa un’ora e venti.
Fotovoltaico e smart grid: il futuro è questo
Il fotovoltaico avrà un ruolo rilevante per il futuro dei veicoli elettrici. Già oggi i pannelli solari rappresentano un’opzione importante, in termini di costi e sostenibilità, per chi ha l’opportunità di installarli a casa o in azienda. Tra qualche anno le auto elettriche saranno integrate nell’intera gestione energetica di una famiglia e nelle smart grid. Ciò significa, per esempio, che la batteria dell’auto potrà cedere la propria energia agli edifici quando necessario e ricaricarsi negli orari in cui l’elettricità costa meno. E nel frattempo sono allo studio nuove tecnologie per incrementare l’autonomia e migliorare ulteriormente l’esperienza di ricarica.
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C’è un errore nel testo dell’articolo originale e relativa traduzione: l’apparato che trasforma la corrente da alternata AC a continua DC, che può essere a bordo auto o a terra, a seconda del tipo di ricarica, si chiama raddrizzatore. L’inverter è l’apparato che esegue la trasformazione inversa: da una corrente continua genera la alternata.
Guida sempre utile.
Devo dire che certe colonnine Enel X hanno potenze di 35kw in AC , non so se è solo per chiedere più € al kWh o se hanno previsioni a lungo termine 🤷
Ma quella bellissima Skoda berlina in foto? Cos’è una plug in oppure arriverà una nuova elettrica?
È la Enyaq Coupè, già in commercio.
l’unico vero problema è non aver un solo standard di connessione
Vero. Tu che vai in Giappone o in USA in macchina non potresti più farlo.
L’auto elettrica non è ancora pronta per la massa!