Non è ancora il 100% ma ci manca veramente poco. l’Italia dei Comuni è ormai tutta rinnovabile, la crescita ormai è inarrestabile. Lo dicono i numeri: le energie verdi hanno raggiunto 7.891 Comuni su un totale di 7.896. Questo è dovuto soprattutto alla maggiore diffusione di impianti fotovoltaici nel 2023.
Fotovoltaico nel 99% dei comuni
Sono i dati più significativi del rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente, presentato nella sede del Gse, partner dell’analisi: Roma, Padova e Ravenna sono state le città con le maggiori realizzazioni di solare. Più in dettaglio, sono 7.860 i comuni (+560 rispetto al 2022) che si sono aggiunti alla classifica. Portando la potenza totale a 30,2 Gigawatt. Una crescita significativa di oltre 5 Gw in un solo anno.

Mancano i medi e grandi impianti, stenta ancora l’eolico
Fin qui i dati positivi. Perché occorre ricordare ancora una volta, come si tratti soprattutto di piccoli impianti solari, mentre mancano all’appello le centrali di medie e grandi dimensioni. Così come appare ancora lenta nel campo delle energie rinnovabili, la crescita dell’eolico. li impianti che sfruttano l’energia del vento sono distribuiti in 1.043 Comuni, in grado di soddisfare il 7,6% del fabbisogno energetico elettrico del Paese: 101 i nuovi impianti realizzati nel 2023 coinvolgendo tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Dati positivi anche per l’idroelettrico con 1.971 comuni (+398 rispetto al 2022) che hanno almeno un impianto per la produzione di energia elettrica con questa tecnologia. Nel 2023 realizzati 72 nuovi impianti, di cui uno solo di grandi dimensioni, che hanno coinvolto 68 Comuni, con un incremento di 30,89 Mw.
@> R.S. grazie della risposta e per il chiarimento: stiamo parlando di soluzioni di nicchia, con gestione della garanzia un po’ fai-da-te. Per lavoro collaboro con un’impresa e abbiamo fornito e posato qualche piccolo impianto fotovoltaico con accumulo e i prezzi sono in discesa ma non così tanto come indicato da @Ilario, per questo chiedevo a lui la tipologia del prodotto. Anche perchè adesso sono io che sto per farmi un’impiantino da 4kW in giardino a cui volevo affincare un accumulo
Il materiale lo ho reperito da un fornitore online che mi pare serio, avendolo contattato più volte per info. appena finirò il lavoro vi potrei fare un report
una zona grigia sulla garanzia immagino siano le spese di spedizione,
cioè se si guasta probabile (?) il fornitore non concede un’ corriere già organizzato e pagato a riprenderselo/scambiarlo, ma va organizzata da sè la spedizione per corriere, magari in Germania se non hanno un magazzino in italia, e sono oggetti pesanti da movimentare, non sarebbe piacevole
per cui capisco gli accumuli presi on-line non vanno bene per un’azienda, il cui tempo è denaro, e vuole il “chiavi in mano” assistenza completa (e paga il sovrapprezzo per questo servizio)
magari possono andare bene per alcuni privati, se possono appoggiarsi a un tecnico o a un amico smanettone, e oltre a cercare di spendere poco nella fase iniziale di investimento, sono interessati anche ad approfondire un discorso di riparabilità a km 0.. mi spiego:
se ci fossero negli anni delle piccole riparazioni (perché magari non durano 15 anni come quelli di marca), un discorso interessante (solo per smanettoni) sarebbe la riparabilità, che è facile con i primo prezzo, all’interno sono semplici, vengono venduti anche in kit da assemblare per chi vuole scegliere la marca delle celle, e con ricambi standardizzati e intercabiabili
se si guastassero, è più facile aprirli sul posto senza spostarli (troppo pesanti, ce da farsi male, infatti ora propongono anche box con le ruote, e forse conviene avere due sistemi da 7 kwh invece di uno da 15 kwh) e farsi mandare dal fornitore in garanzia, o trovare da sè, il ricambio on-line
potrebbe guastarsi la scheda BMS (150e) o una cella ( 65e ognuna; va bene sostitiure una cella più nuova in mezzo a celle più vecchie; non il contrario; vanno equalizzati i voltaggi a mano prima di montarle, sennò si rischia di danneggirale, poi una volta montate ci pensa il BMS, e altre piccole accortezze, per chi ha già un po’ di nozioni o l’aiuto di un tecnico, ci sono le video-guide
o si può escludere dal circuito ( 16 celle collegate in serie) la cella difettata che abbia ceduto (es. 1 su 16) e abbassare leggermente il voltaggio totale (da 16 x 3,2 volt= 51,2 volt, si passa a 15 x 3,2 volt), cambiando i settaggi nel BMS, con i pulsantini oppure con la app sullo smartphone.. mi pare anche all’inverter va bene se si abbassa leggermente il voltaggio dell’accumulo ma sennò correggimi
e dopo anni di onorato servizio, si potrebbe sostituire le celle e riusare il box metallico; oggi per cambiare tutte le 16 celle da 305 Ah di un 15,5 kwh (o celle da 280 Ah per un 14 KWh) servono circa 1000e, ma tra qualche anno sarà meno
solo per chiacchera.. chiaro al 90% degli utenti andranno meglio le soluzioni con assistenza totale, specie se scendono ancora un po’ di prezzo
La ho comprata io in rete, insieme a pannelli e inverter. Comunque è garantita 10 anni quindi direi che per il prezzo che costa di può fare. Discorso installatori: purtroppo ne ho interpellati almeno 4, non sanno neppure di cosa parliamo. L’ impianto lo ho progettato io , non posso più certificarlo da me avendo cambiato lavoro ma ho un collega che può farlo. L’installatore verrà per collegare il tutto alla rete, ovviamente dopo avere controllato che tutto sia a posto secondo lui. Su questo io ho una attenzione maniacale e tutto deve essere perfetto, perché è un investimento a lungo termine. Infatti per il fotovoltaico che installai 16 anni fa feci io il direttore lavori e devi dire che da allora funziona perfettamente, mai avuto il minimo problema.
capito grazie.. hai cercato/scelto tu i materiali e poi trovato la collaborazione di un installatore per la certificazione
ps: te la butto lì, visto che sei un pò del settore, ed hai cercato materiali a buon prezzo on-line, a me piacerebbe leggere evetualmente anche qui un resoconto di questa nuova installazione, con le specifiche tecniche che ci sono oggi dei vari componenti, a maggior ragione se hai procurato il materiale on line, immagino fuori dalla scia di prezzi più alti delle installazioni fatte con superbonus
Anch’io sono interessato..
Data la foto di copertina, mi sembra doveroso informarvi che i miei piccioni no-watt se la stanno passando proprio male 😉
Capacità solari installate in italia:
2021-dicembre-31: –> 24,06 GW
2022-dicembre-31: –> 25,05 GW ( +0,94 GW in un anno)
2023-dicembre-31: –> 30,28 GW ( +5,23 GW in un anno)
2024-Marzo-31 (Q1) –> 32,00 GW ( +1,72 GW in 3 mesi -> +7 GW anno? )
guardando il dettaglio dei dati ( ripartizione delle nuove installazioni tra domestiche + aziendali + utility ) pare la crescita non sia solo dovuta al superbonus per le case, ma che sia iniziata anche da noi la crescita del settore utility, cioè parchi di media e grande dimensione, oltre che nel settore aziendale (spaventate dal caro energia del 2022)
fonte dati e altri dettagli:
https://www.italiasolare.eu/comunicati-stampa/fotovoltaico-piu-che-raddoppiata-la-potenza-connessa-nel-2023-rispetto-al-2022/
che a loro volta hanno esaminato i dati “Gaudi” di Terna (l’anagrafe degli impianti di produzione energetica)
=== ok festeggiamo il trend a +7 GW anno, ma la crescita della installazioni Utility se lasciata più libera, invece che ostacolate dall’attuale governo, potrebbe facilmente arrivare a circa +15 +20 GW all’anno e continuare per alcuni anni sino a saturare l’offerta di energia, a spanne diciamo quando si raggiungono gli 80 GW installati.. a quel punto le installazioni si fermano (saturazione offerta e prezzo energia sceso molto basso)
in altri paesi è già successo e sta succendendo anche in questo momento, la corsa a mettere a terra più fotovoltaico, con effetti clamorosi di abbassamento rapido del prezzo energia (Spagna e Portogallo già in uno stadio avanzato delle installazioni, con PUN sceso a circa 3 cents x kwh, ma inseguono anche altri Paesi)
=== ho scritto se lasciata più libera, perchè in italia sono anni che si fa la guerra al fotovoltaico a terra, ovvero quello più economico
quando era progettato su suoli accatastati come aree industriali, urbane, agricole (in senso lato, non si parla di campi coltivati, ma di terreni a pascolo oppure abbandonati), veniva bloccato in vari modi (Paesaggistica, Minsitero beni culturali, ritardi Mase, Provincia, etc) con lunga sequenza di ricorsi al tribunale a al Tar
di recente, seguendo le linee guida europee, si era trovata la quadra con l’agrivoltaico di tipo 2 (pannelli montati bassi, quasi a terra, ma file spaziate al 60% e con obbligatorio utilizzo agricolo del suolo tra le fila, fosse anche solo per pascolo); queste installazioni seguivano un iter differente, per esempio una volta che rispettano le linee guida sulle densità e distanze dal resto del circondario, non possono essere bloccate dalla Paesaggistica (che spesso era un pretesto per bloccarle), anche se per affermare questo concetto ci sono voluti 1-2 anni di altre sentenze di tribunali e Tar
infatti quest’anno c’era stata l’esplosione di richieste di approvazione di nuovi impianti di questa tipologia (economici, che non prendono incentivo, e che potevano aiutare un’azienda agricola ad far quadrare i conti installando su terreni economicamente marginali).. esplosione bisogna capirsi, si parla di tantii GW.. ma gli ettari usati sono pochi..la corsa su più anni, diciamo 100 GW, avrebbe occupato lo 0,6% del suolo, in dettaglio prati e pascoli (formalmente sono aree agricole), non veri campi coltivati
ed ecco che il ministro dell’agricoltura il mese scorse corre a vietare su aree agricole:
– fotovoltaico a terra
– agrivoltaico tipo 2 (salvo contestazioni in tribunale del decreto)
verra permesso solo l’agrivoltaico di tipo 1 e 3 (pannelli posti sollevati, più costoso, e che prende incentivi, con conseguente rallentamento e contingentamento; è una tipologia più particolare, che era stata pensata per essere posta sopra ai veri campi, non ai prati)
le associazioni di FT sostengono che come effetto delle legge punitiva e improvvisa sono stati bloccati investimenti privati e progetti FT per circa 60 miliardi, relativi ai progetti che erano in valutazione (e altri futuri).. pare si salveranno giusto gli impianti che erano già in una fase avanzata dell’iter di approvazione al momento della legge
per cui anche quest’anno si è trovato il modo di ritardare la discesa del prezzo PUN in Italia.. secondo me: grazie ENI, grazie BF Spa (associata con ENI e vicina a Coldiretti), grazie Coldiretti che ti sei prestata a questo giochino.. e grazie ministro.. na ciufata cosi da repubblica delle banane non se ne vedevano dai tempi del berlusca (non è un complimento)
Benissimo, avanti così. Oggi ho ordinato il mio nuovo impianto, da 3,6 kW da affiancare a quello da 2 kW che già ho da ormai 16 anni. Purtroppo non potevo installare di più perché qui il massimo che danno come contatore monofase è 6 kW però credo che utilizzando la batteria da 10 kWh che ho comprato non dovrei avere problemi
e poi… richiesta GSE per 6kW notturni e festivi 😁😉
Potrei sapere quanto spendi per 10 kwh di accumulo?
Certamente : 2515 € + Iva batteria LFP da 10,24 kWh con bms integrato
un buon prezzo “medio” (cioè comprensibilmente scartando i “primo” prezzo, magari non ben supportati per la garanzia o con certificazione europea non aggiornata all’ultima data)
ti posso chiedere se te la ha fornita l’installatore o se la hai cercata tu in rete e gliela hai proposta tu?
Comprata io
Si potrebbe sapere marca e modello sarebbe? Grazie
questo è un esempio di quelle che chiamo “primo-prezzo”, arrivano in EU via nave, poi vengono spedite da magazzini europei, senza ritardi e imprevisti di dogana
https://www.basengreenshop.com/pre-sale-eu-stock-51-2v-300ah-15-36kwh-wallefloor-mounted-lifepo4-battery-pack-for-solar-energy-storage
15 kwh 2400e; aggiungendo spedizione e promozione si arriva a 2360e, cioè anche qualcosa meno
siamo a 780e ogni 5 Kwh, oppure 160e ogni 1 kwh,
in questo caso compresa spedizione
NB: è un “primo-prezzo” giusto per farsi un’idea dei costi, non è un consiglio, non la ho provata (so solo che è uno dei vari marchi che citano gli hobbisty on-line) specie se piuttosto trovi un buon “medio-prezzo” con marchi famosi e magari gestiti direttamente dall’installatore
quando si compra on-line mi pare bisogna anche verificare se la certificazione CE è aggiornata alle ultime versioni, e verificare la “compatibilità” con l’installatore che certificherà l’impianto.. idem ci sono norme e linee guida di sicurezza per adeguare il locale in cui la installi