Nuovo record delle rinnovabili in Italia nel 2024. Sono stati installati 7,48 gigawatt di nuova potenza, grazie ai quali le energie verdi hanno pareggiato la produzione da fonti fossili. Ma la crescita delle rinnovabili non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi Ue di decarbonizzazione al 2030
Come prevedevano gli esperti, anche nel 2024 è proseguita la crescita delle fonti rinnovabili in Italia. Per la prima volta in assoluto, la produzione di elettricità delle rinnovabili ha pareggiato quella delle centrali a gas e carbone. Anche se quest’ultime, ormai, sono ormai ininfluenti se non fosse per gli impianti ancora attivi in Sardegna. Le rinnovabili hanno così coperto il 41,2% della domanda (e anche questo è un nuovo primato), contro il 37,1% del 2023. E’ la fotografia appena pubblicata da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, nel suo usuale consuntivo di fine anno.
I decreti del governo Meloni frenano le rinnovabili
Tutto ciò è frutto dei provvedimenti avviato dai governi Conte 2 e Draghi, che hanno semplificato le procedure e ridotti i tempi del rilascio dei permessi. Anche il governo Meloni nel suo primo anno ha proseguito su questa strada, salvo poi approvare una serie di provvedimenti (come il decreto Aree idonee, cui si è aggiunto il decreto Agricoltura) ampiamente avversati da associazioni e operatori delle rinnovabili. Gli effetti negativi dei decreti – in particolare per gli impianti fotovoltaici – non emergono ancora dai dati di Terna. Ma – secondo gli addetti ai lavori – cominceranno a emergere nella seconda metà del 2025.
Le rinnovabili dovrebbero crescere di almeno 10 gigawatt all’anno al 2030 per raggiungere gli obiettivi Ue di decarbonizzazione
Ma è solo questo. La potenza complessiva installata delle rinnovabili ha raggiunto in Italia i 76,6 gigawatt. Ma la crescita non è stata abbastanza consistente per mettersi alla pari con gli obiettivi di decarbonizzazione della Ue al 2030. Tre anni fa, il ministro alla Transizione energetica Roberto Cingolani fissò in 8 gigawatt all’anno l’obiettivo minimo di crescita annuale. Con i ritardi accumulati nel 2024 la soglia minima è salita ad almeno 10 gigawatt. Risultato: anche nel 2024 è stato accumulato ulteriore ritardo.
Di fatto, manca soprattutto l’apporto della fonte eolica. Al 31 dicembre, in Italia si registrano 76,6 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, di cui 37,1 GW di solare e solo 13 GW di eolico. Quest’ultimo è ancora lontano dai 25 GW degli impianti idroelettrici.
Entrando nei dettagli dei dati, la produzione netta è in aumento del 2,7% rispetto al 2023. C’è stata “una crescita a due cifre della produzione idroelettrica (+30,4%) e fotovoltaica (+19,3%), che nel 2024 ha raggiunto il record storico a 36 TWh. In flessione la fonte eolica (-5,6%) e geotermica (-0,8%). In calo rispetto al 2023 anche la fonte termica (-6,2%). In tale contesto – si legge nella nota della società guidata dall’ad Giuseppina Di Foggia – si distingue la forte riduzione della produzione a carbone (-71%)“.
Purtroppo il nostro ministro dell’ambiente non si capisce se è ignorante sulle tematiche ambientali o se ne frega altamente visto i risultati
Bene la crescita , male l’inculcamento della cultura del rinnovabile malefico , del continuo rincuorare benefico dei fossili e nucleare . NIcola Porro fa parte della banda dei diffamatori antirinnovabile e pure i ministri del governo che non copiano buone leggi di altri stati tipo quella francese del fotovoltaico obbligatorio nei parcheggi dei supermercati . Aiutare le aziende metalmeccaniche ed altre con incentivi al fotovoltaico sui capannoni per diminuire la spesa energetica? non sia mai ? non conviene?
Caro Giuseppe, purtroppo il concetto da applicare a questi vomitatori di menzogne è: dimmi chi ti paga e ti dirò chi sei.
È paradossale eppure adesso che finalmente il costo dell’energia da fonti rinnovabili è più competitivo dell’energia da fonti fossili, rendendole più convenienti, ci si mette la politica ad ostacolarle
E ci si mette pure con il sistema di calcolo del prezzo finale che magicamente:
– frena l’elettrificazione;
– arricchisce ancor di più le aziende del settore.
E vogliono pure inserire il “nucleare” (™️>R.S.) per aumentare ancora il costo kWh… visto lo sproposito che costerà agli italiani fare centrali SMR… così pagheremo 2 volte (1 col costo bollette maggiore, l’ altra con le tasse per indebitarci per costruirle..sempre che poi funzionino davvero..visto che ancora sono sperimentali).