Da potenza dei combustibili fossili a uno dei leader della green energy a livello mondiale. Dopo aver soddisfatto la domanda di carbone (soprattutto) e gas della Cina e delle economie emergenti del sud set asiatico, l’Australia sta battendo tutti i record per i nuovi impianti rinnovabili.
Solo due settimane fa aveva annunciato la realizzazione del più grande parco eolico off shore dell’emisfero sud. Capace di coprire quasi il 10% del fabbisogno dello stato di Victoria. Mentre in agosto ha preso il via la costruzione del progetto Australia-Asia Power Link dell’azienda SunCable, il più grande parco solare al mondo. Fornirà 4 GW di energia fotovoltaica alla rete australiana, mentre altri 2GW copriranno la domanda di Singapore. La citta stato verrà raggiunta da cavi sottomarini ad alta tensione, coprendo una distanza di oltre 4mila chilometri.
A regime, il parco rinnovabile sarà in grado di coprire i due terzi della domanda di elettricità dell’Australia
Ora è la volta del Western Green Energy Hub. A pieno regime, la capacità complessiva dovrebbe raggiungere i 70 GW, superando i 50 GW inizialmente previsti. Produrrà oltre 200 TWh di energia rinnovabile all’anno, in un mix di parchi eolici e solari. Se l’obiettivo verrà raggiunto, il progetto coprirà i due terzi del fabbisogno di elettricità dell’Australia. E si estenderà su una superficie di oltre 22mila chilometri quadrati: un’estensione che è paragonabile a Paesi come la Slovenia ed El Salvador.
Il piano prevede fino a 3mila turbine eoliche, con capacità compresa tra 7 e 20 MW. Al momento, la più potente turbina terrestre è un modello da 15 MW della cinese Sany. Infine, saranno installati fino a 60 milioni di pannelli fotovoltaici in 35 parchi solari, generando energia utilizzabile per diverse applicazioni. Ad esempio, per la produzione di 3,5 milioni di tonnellate annue di idrogeno verde, destinato sia al mercato locale che a quello internazionale. Come principale prodotto d’esportazione è prevista l’ammoniaca verde.
Il progetto sarà fondamentale per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050 e sarà sviluppato in sette fasi per adattarsi alla crescita della domanda di mercato. L’implementazione avverrà in sette fasi, con una costruzione che durerà trent’anni.
Purtroppo sono gocce in un oceano.
Gli inquinatori a livello mondiale sono altri.
Stanno per essere pubblicati i dati di emissioni di Co2 relativi al 2024.
E purtroppo per i quarto anno consecutivo le emissioni invece di scendere salgono in modo inesorabile.
Nel 2023 si è detto che sarebbe stato l’ultimo anno di crescita, avendo raggiunto un record assoluto di emissioni.
Purtroppo il 2024 sarà anche peggio aggiungendo un altro 1%.
Eppure le fonti rinnovabili in questi ultimi 4 anni sono cresciute in modo spropositato.
Di Auto Elettriche ne sono state vendute milioni, ma niente la Co2 continua a salire.
Perché?
Molto semplice, in Cina ad esempio, il più grande produttore e installatore di Fotovoltaico, la produzione di energia da combustibili è aumentata di pari passo.
Costa poco e serve per compensare i momenti buoi del Fotovoltaico.
E poi i Cinesi vanno a nozze con Petrolio e Gas dei Russi venduti a prezzi stracciati.
La Germania ci ha rinunciato e purtroppo sta affogando la sua Industria.
Cisa, India e Usa da soli producono oltre la metà di emissioni inquinanti e non hanno nessuna intenzione di smettere.
Se poi aggiungiamo anche Brasile e il resto del sud del mondo si capisce che la nostra piccola Europa può fare poco o niente.
Se non si fermano loro è tutto inutile.
Come è inutile sperare che quel misero 1% di C02 prodotta dalle Auto ad uso privato presenti in tutta Europa possa fare la differenza.
Deve cambiare qualcosa di grosso nei trasporti di tutto il mondo, ma non sembra ci sia la voglia.
La Cina, ormai il più grande produttore di Auto Elettriche sta diventando anche il più grande produttore di Auto Plug In.
A qualcuno le venderà pure le centinaia di versioni che stanno per sfornare…
Il Marocco, ha saturato la produzione mondiale di Fiat 500 ibrida, come mai non vogliono quella Elettrica?
Certamente costa troppo…meglio a benzina…
Il resto del mondo fa questo, mentre noi vogliamo spendere 100.000 miliardi euro per recuperare quel 1% o forse anche meno…
Il clima non potrà mai cambiare, entro il 2050 vivremo in un mondo invivibile…
Metà della popolazione mondiale soffrirà la carestia e sarà destinata all’estinzione…
Bisogna essere pratici, e non ideologici…
Le emissioni crescono (pochissimo come ha detto lei) perché l’economia dei paesi in via di sviluppo sta crescendo moltissimo; ma grazie alle rinnovabili le emissioni non sono cresciute come l’economia cioè moltissimo. Quindi se vogliamo essere pratici e non ideologici dobbiamo continuare e anzi incrementare l’installazione di rinnovabili. Viva le praticissime e non ideologiche rinnovabili.
Mi sembra un ottimo commento.
Però fa capire ancora meglio cosa sta succedendo.
Gli altri inquinano tanto, tantissimo e spendo poco, pochissimo.
E crescono senza sosta.
Noi europei chiudiamo le nostre fabbriche che prima dominavano il mondo e spendiamo una fortuna per consentire agli altri di continuare ad inquinare…
Qualcosa non torna…
Alla fine gli altri domineranno il mondo e noi moriremo di fame per colpa loro…e dei vari politici europei incapaci di gestire una vera economia.
Mi sembra la storia di quello che per far dispetto alla moglie se le fatto tagliare…
Come può vedere dal grafico qui sotto (colori blu, verde e giallo) l’Europa sta solo facendo la sua parte. Nelle rinnovabili la Cina cresce 3 volte e gli USA sono al nostro livello. Non possiamo pretendere che siano i paesi in via di sviluppo a trainare.
https://www.iea.org/data-and-statistics/charts/annual-investment-in-clean-energy-by-selected-country-and-region-2019-and-2024
Interessanti questi grafici.
Un po approssimativi ma interessanti.
Se sono veri, non fanno altro che confermare quanto finora detto.
La cosa strana è che i dati vengono forniti come valore economico in dollari.
Quindi le quantità sono dipendenti dal costo di vendita.
L’Europa ha il consumo di combustibili fossili più basso di tutti.
Dal 2019 il consumo di fossili invece di diminuire è aumentato da 29 a 36.
Mentre il resto del mondo viaggia oltte 600.
In pratica inquinano 20 volte tutta l’Europa.
Con paesi che dal 2019 non hanno fatto nulla.
Infatti la produzione di gas inquinanti anche per il 2024 sarà in forte aumento e anche per colpa dell’Europa.
Dai grafici si evince che la produzione di energia rinnovabile non abbia minimamente intaccato i gas da combustibili fossili.
Almeno al momento.
È per questo che vediamo il clima cambiare in modo incontrollato.
Per fare bene abbiamo fatto peggio, forse si doveva intraprendere una strada diversa…
Buongiorno Carletto,
orami quasi sempre (a parte casi estremi come Russia) le rinnovabili costano meno di carbone, metano e petrolio; in questo senso, è se lnon si passa alle rinnovabili, che la crescita economica è azzoppata
Spagna nel 2018 era allineata all’italia come costo PUN del kwh e quote rinnovabili, poi ha accelerato le installazioni di rinnovabili;
ora dopo 5 anni ha un PUN meno di metà del nostro, e lo ha fatto senza trucchi, cioè senza sussidiare il settore (cioè senza fare nuove tasse o debito pubblico)
E cresce il doppio di noi, aggiungo
Provi a comprare un TV a tubo catodico,
in Africa sono ancora largamente usati e diffusi. Via via che si rompono e non sono riparabili, vengono sostituiti da LCD piatti.
Ecco perché non è vero che quello che fa l’ Europa e USA (pre-Trump, adesso avremo uno stop di 4 anni, dannazione) e soprattutto la Cina non è affatto inutile. Il fatto che in Cina si venda la metodi BEV comporterà il fallimento delle case automobilistiche tradizionali, basta questo.
Stiamo parlando di un Paese enorme, con 35 milioni di abitanti e per il 90% desertico e disabitato…direi che come esempio non regge
La direzione è quella perché gli investimenti privati vanno li. Poi magari un po di soldi (leggi debito) pubblici saranno messi nel nucleare. Ma saranno solo piccole bandierine simboliche con le quale poter dire “Avete visto?”.
-un Paese enorme, con 35 milioni di abitanti-
In tutta onestà ho pensato anch’io a qualcosa di simile.
La Slovenia è grande più o meno come la Puglia, e tutto questo per soddisfare indicativamente il fabbisogno di 2/3 di una popolazione di 35 milioni appunto.
E santo cielo, un paese di 60 milioni scarsi, ancora parecchio industriale vivaddio, come lo alimentiamo?
Ci van la Puglia e la Toscana e pure il Molise ammesso che esista davvero?
Poi mi sono ricordato che nulla vieta o impedisce di viverci in mezzo a quelle strutture.
il criterio determinate è il costo per kw installato e per kwh prodotto o stoccato
densità di abitanti non è determinante, perché la densità sul territorio delle installazioni è comunque bassa, le rinnovabili di adesso sono 3 volte più potenti, con più densità di potenza, rispetto anni fa
in Italia si userà lo 0,7% del territorio, in Australia lo 0,1%, magari lo 0,2% se come pare vogliono divenatre forti esportatori di elettricità via cavo o via idrogeno, alla fine si parla sempre di pochi spazi
In Australia stanno spingendo anche sugli accumuli energia, con:
– sistemi a pompaggio idroelettrico ( P.I.) tra fiumi e bacini a diverse altezze
– stanno installando molti GW-h di grandi parchi a batterie (B.E.S.S.)
– oltre a sperimentazione di altri sistemi (es. accumuli termici)
=== Snowy hydro
un loro famoso e storico sistema idroelettrico, con sia centrali idrolettriche che centrali di pompaggio per accumulo energia, è il sistema di fiumi e bacini idrici di “Snowy hydro”, all’interno di un parco nazionale di foreste;
una piantina geografica:
https://tunnelbuilder.it/uploads/CMS/Images/Week1419_Australia_Snowy20_Project.jpg
un po’ di storia e schemi dei vari bacini collegati tra loro:
https://www.nma.gov.au/defining-moments/resources/snowy-mountains-hydro
https://www.naa.gov.au/home/snowy-mountains-hydro-electric-scheme
la lista di tutte le centrali
https://www.snowyhydro.com.au/generation/the-snowy-scheme/
=== Snowy 2.0, cioè rilanciano aggiungendo 350 GW-h
=== costo 12 euro a kw-h di capacità installata
con la partecipazione di ditte anche italiane di idroelettrico (gruppo Lombardi) e di grandi opere (gruppo Webuild), stanno aggiungendo un nuovo impianto di pompaggio, Snowy 2.0:
— capacità stoccaggio energia aggiunta di 350 GigaWatt-h ( !!! )
— potenza instantanea 2 GW, aggiuntiva ai 4 GW altri impianti già presenti
— erogazione energia alla massima potenza = (350 /2) = 175 ore
— costo tra 3 e 7 miliardi di euro, dipende dalle difficoltà che incontano per terminare gli scavi delle gallerie per le condotte dell’acqua (sotterranee, così come la grotta per le turbine, di visibile ci sarà giusto l’accesso esterno)
— costo unitario stracciato (7 mil./ 350 GW-h)= 12 euro x kw-h di capacità
in pratica è un accumulo di energia stagionale, oltre che settimanale o quotidiano
accenni sulla realizzazione delle condotte sotterranee ad alta pressione
https://www.webuild-group.com.au/en/what-we-do/projects/snowy-mountains-hydro-electric-scheme/
https://tractebel-engie.com/en/news/2022/snowy-2-0-a-pumped-storage-plant-psp-of-colossal-proportions
PS: refuso sulla stima costi, comunque stracciati:
4 miliardi /350 GW-h = 12 euro al kw-h di capacità
7 miliardi /350 GW-h = 20 euro al kw-h di capacità
Chissà come mai l’Australia ha emissioni di CO2 pro capite tre volte superiori alla cattiva Italia (e noi siamo un paese industriale) magari riusciranno piano piano ad allinearsi a noi
– intensità carbonica del loro kwh elettrico è +50% rispetto a noi, perchè provengono dal carbone, ma vanno spediti verso sole e vento
– come emissioni pro-capite sono alti come dici tu, in pratica come USA e Canada, Russia; sono paesi con grandi spazi, in parte difficili da abitare, e relativamente pochi abitanti, e che al contraio di altre nazioni con le stesse difficoltà geografiche, non hanno ancora decarbonizzato
a testa consumano molta benzina per muoversi, molto carbone, molta elettricità per i condizionatori, etc, poi sono “solo” 26 milioni di abitanti
godiamoci lo spettacolo nei prossimi anni, perchè con la mole di progetti di rinnovabili in costruzione miglioreraranno a vista d’occhio le emissioni anno su anno
Buonasera Vincenzo, vero Italia si è mossa molto bene il secolo scorso realizzando i sistemi idroelettrici, con cui campiamo di rendita, e la rete del metano per togliere gasolio e carbone
poi come sai ha investito in rinnovabili anche nei primi anni 2000, ma all’epoca ancora fotovoltaico ed eolico costavano cari e davano meno energia, con le polemiche sui “conti energia”; comunque si, siamo partiti bene, ora siamo a 40%-50% rinnovabili, seconda di come si calcolano, e una impronta carbonica già abbastanza leggera (mentre i costi energia sono ancora cari):
– a fine 2024 saremo sui 270 gr Co2 per kwh
– a fine 2023 eravano a 320 gr Co2 per kwh
il tafazzismo purtroppo è oggi, ora le rinnovabili sono scese a prezzi stracciati 10 volte più bassi, sotto al costo del kwh realizzato metano, e molto molto sotto ai costi del nuculare di centrali di nuova realizzazione; e a parità di “ingombro”, oggi le rinnovabili sono quasi 3 volte più efficienti e potenti di prima
a me sembra un peccato non poter partecipare alla corsa degli altri paesi ad affrancarsi dai costi e dalla dipendenza energetica, o meglio parteciparvi pesantemente azzoppati dai recenti decreti Eni-Meloni rimaneggiati in chiave anti-rinnovabili (DL agricoltura, Aree Idonee, Testo Unico), che alzano i prezzi artificialmente e mettono barriere burocratiche quasi invalicalibi, o quando va bene tempi biblici per le pratiche
questa faccenda ha un costo enorme (circa 15 miliardi anno diretti in costo PUN del kwh, e molti di più indiretti sull’indotto e sulle industrie) sull’economia, sullo sviluppo, sui bilanci annuali, sull’occupazione qualificata, e se ne parla poco, ci distraggono con polemiche “pop” da telenovelas
In Australia governano GLI UOMINI, in italia i CAPORALI (e non nel senso militare).
Governano gli inquinatori visti i loro numeri…
Legga le risposte che le ha dato R.S., grazie.
Una sviolinata sostanzialmente inutile. I fatti sono questi, l’Australia inquina tre volte l’Italia in rapporto alla popolazione senza avere la nostra industria (per non parlare delle devastazioni che hanno fatto in termini di biodiversità introducendo specie aliene sul territorio) e ciò rende il titolo “australia straccia tutti” risibile. Stanno correndo con i progetti? Speriamo ma anche procedendo speditamente ci metteranno almeno 10 anni ad arrivare dove siamo noi oggi. Quindi possiamo anche stare fermi a guardare vedendo dove sono oggi paesi come America Canada Cina Germania Australia Giappone ecc ecc