PresaDiretta si occupa delle nuove politiche di Trump e di transizione energetica nella puntata in onda domenica 23 marzo alle 20.30 su Rai 3 dal titolo “Rinnovabili indietro tutta”.
Proporrà inoltre un reportage esclusivo in Cina, la nazione che spende di più per la transizione energetica, ben 1.600 miliardi di dollari solo negli ultimi due anni, con l’obiettivo emissioni zero entro il 2060. E poi un viaggio tra Sardegna e Puglia, nelle contraddizioni degli obiettivi regionali per la decarbonizzazione, che vanno in ordine sparso.
Aspettando PresaDiretta, nella prima parte della serata, si occuperà delle implicazioni economiche e geopolitiche dei nuovi dazi americani. Imposizioni al 25%, raddoppio al 50%, sospensione, tributi solo su alcuni prodotti. La parola ad economisti ed esperti per riflettere sulle conseguenze per l’Europa e per l’Italia.
Un reportage dalla Danimarca, per analizzare la portata delle mire di Trump sulla Groenlandia. Un’inchiesta sul taglio dei fondi per USAID l’agenzia federale che da decenni fornisce aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo in decine di paesi in tutto il mondo, con quali conseguenze?
Reportage: i “nuovi tre” che spopolano in Cina: fotovoltaico, eolico e auto elettriche
E poi la puntata vera e propria che si apre con il viaggio di Riccardo Iacona in Cina. Da Shenzhen che a sud-est fronteggia Hong Kong fino all’altopiano desertico di Yinchuan nella regione autonoma di Ningxia, passando per la città di mare Shanwei e poi Dunhuang, sulla via della Seta.
Un viaggio per conoscere da vicino “i nuovi tre”: fotovoltaico, eolico e mobilità elettrica. Dai taxi agli autobus, dalle metropolitane al parco auto privato, tutto rigorosamente a emissioni zero. PresaDiretta è riuscita a entrare nel quartier generale di uno dei colossi della produzione di auto elettriche, nella più grande base portuale per l’energia eolica offshore di tutta la Cina e nel parco di 12 mila eliostati, specchi che seguono il percorso del sole.
Sardegna e Puglia: l’Italia a due facce
E poi l’Italia con un reportage in Sardegna, in rivolta contro le rinnovabili. Comitati di protesta, raccolte di firme, sabotaggi e fake news per fermare i progetti eolici e solari.
Ultima tappa, la Puglia. Dal nuovo parco eolico di San Severo finanziato anche dai cittadini alla grande fabbrica di una multinazionale danese che a Taranto produce pale rotanti vendute in tutto il mondo, ma in Italia sempre meno.
In studio con Riccardo Iacona: il professor Nicola Armaroli del CNR, grande esperto di energia rinnovabile per fare chiarezza sulla transizione energetica tra luoghi comuni e fake news.
- LEGGI anche e guarda il VIDEO: Trump, nucleare e crisi climatica: 5 domande a Nicola Armaroli
== Potenza di generazione elettrica installata mondiale,
progressione negli anni installazioni (potenza) delle varie fonti di energia; dal 2018 circa è in corso un cambiamento rapidissimo, per convenienza economica sono decollate le rinnovabili
https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2025/01/thumbnail_Picture1-2048×1518.png
== Energia (non potenza) elettrica generata mondiale
progressione negli anni Tera-Watt-Ora mondiali di energia dalle varie fonti;
– Carbone e Metano sembrano già in leggera flessione; petrolio mi pare non ancora;
– Rinnovabili sono le uniche in crescita, crescita rapidissima
https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2025/01/Picture2-1200×782.png
FTV: guardate le barre gialle, dopo in pratica 5 anni di crescita sta già iniziando a generare più energia di quella prodotta dalla somma di 80 anni di installazioni di nucleare
Eolico: lo stesso vale per le barre verdi, l’eolico, anche se ci ha messo circa 8 anni
e siamo solo all’inizio, le installazioni annue delle rinnovabili cresceranno ancora sino a +1000–1300 GW potenza, e arriveranno anche gli accumuli; nel nostro orticello Italiano, dobbiamo “solo” convincere il nostro cervello a registrare la nuove nozioni tecnologiche ed economiche mondiali, che oggi corrono così veloci, e non perdere più tempo con rappresentanti politici inadatti che ci ingannano e tradiscono guardando invece agli interessi delle vecchie filiere energetiche
=== mix 100 rinnovabili
è dove stanno già andando rapidamente molti stati europei (Norvegia, Austria, Daniamarca, Lituania, etc.. Spagna, Svizzera, Germania, etc)
mix 100% rinnovabili e accumuli per l’italia è calcolato far costare poco l’energia, a circa 52 euro al MW-h se il mix ha una buona quota anche di eolico su terra (oltre che su mare), oltre a FTV, idroelettrico, biomasse, geotermia, accumuli idro e a batterie
https://www.pv-magazine.it/2025/02/17/ricercatori-della-sapienza-costo-dellelettricita-a-52-e-mw-con-solo-rinnovabili-al-2050/
ma personalmente ritengo più realistico da noi un mix con poco eolico su terra, e più sovradimensionamento di FTV e accumuli; il costo salirebbe leggermente, a spanne a 60-70 euro al MW-h, da quel che leggo nei tanti alticoli scientifici che si trovano a tema, e anche da qualche conto della serva che si può fare sulle simulazioni
https://www.pv-magazine.it/2025/01/30/intervista-ricercatore-cnr-veto-al-fotovoltaico-a-terra-aumenta-costi-di-sistema-del-15-25/
Molto interessante anche petrolio ed il tempo perduto
https://www.rinnovabili.it/mercato/politiche-e-normativa/centrali-a-carbone-cina-nuovo-record-di-impianti-in-costruzione/
ma sicuramente nella puntata di Presa Diretta si parlerà anche di questo, non solo dell’impegno nelle rinnovabili.
Vecchia storia: la Cina sta sì installando ancora centrali a carbone, ma sta installando FER cento volte di più.
Caro Luigi,
non intendo difendere la Cina e riconosco che la loro percentuale di energia prodotta da carbone è ancora elevata. Tuttavia, concentrarsi unicamente sulla costruzione di nuove centrali a carbone è, a mio avviso, fuorviante, poiché bisogna considerare che una parte di queste nuove centrali va a sostituire quelle vecchie, meno efficienti e prive di impianti per ridurre le polveri emesse nell’atmosfera.
Bisogna poi considerare anche le ore di funzionamento.
In conclusione, per valutare correttamente l’operato della Cina, ritengo più opportuno esaminare il contributo di ciascuna fonte all’energia totale generata, piuttosto che la sola nuova potenza installata. Questo vale non solo per le centrali a carbone, ma per tutte le fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica.
basta chiedere 🙂
https://scenarieconomici.it/il-carbone-continua-a-dominare-il-mix-energetico-della-cina/
a proposito delle ore di funzionamento, è proprio nelle ore di punta che il carbone (ed in generale le fonti fossili o il nucleare, per chi ce l’ha) sostengono il fabbisogno energetico delle varie nazioni, per ragioni che non credo sia nemmeno necessario specificare.
sia chiaro non ho niente contro la transizione energetica, né dal punto di vista ideologico né degli interessi personali, ma non credo che un’ “informazione” parziale e parziale faccia il gioco della stessa, soprattutto quando è così facilmente sbugiardabile.
E’ parziale la sua informazione, se permette. Il “carbone continua a dominare” non significa nulla. La sua quota percentuale sul mix cinese continua a diminuire: dal 2016 al 2024 è scesa dal 70 al 50%. La notizia è questa.
Luigi va bene essere prudenti, però per non esageriamo
– le ore di punta dei consumi sono tutte quelle diurne; nei paesi con ancora non abbastanza rinnovabili/accumuli, al mattino e alla sera c’è (per ora) un picco ma di prezzo dell’elettricità, non è proprio un vero picco di consumo, siamo lì con i valori di tutte le ore diurne
– si guardano i dati di tendenza negli anni, non le fotografie del presente, perchè la transizione energetica a rinnovabili è molto rapida, rispetto alle transizioni energetiche passate, ma molto rapida significa comunque 15-30 anni a seconda dei vari paesi, non bastano i 12 mesi che separano il 2023 dal 2024
se vai sul sito Carbonbrief ci sono gli articoli originali che analizzano i dati della transizione energetica in Cina, e stanno correndo, nonostante l’inerzia ad abbandonare la filiera carbone, di cui sono anche produttori
ho letto anche io le spiegazioni di Ivone, le nuove centrali a carbone in Cina non solo stanno rallentando, ma in buona parte sostituiscono centrali a carbone obsolete che chiudono (con efficenza sotto 30%, mentre quelle nuove arrivano a 40-49%)
le loro centrali a carbone obsolete non sono più competivitive in termini di costo rispetto alle rinnovabili e accumuli, mentre le nuove centrali a carbone lo sono in modo dubbio, forse ancora per un po’ di anni e/o spinte ancora dalla filiera mineraria;
e vengono usate sempre più in termini di back-up, cioè accensione non costante ma irregolare (per quanto possibile con una centrale a carbone, meno rapida di una a gas) per stabilizzare la rete finché non crescono ulteriormente accumuli e rinnovabili; cioè il loro numero di ore di funzionamento annuo scenderà, anche se la potenza nominale di picco installata resta alta
nuculare non pervenuto, roba vecchia del ‘900, oggi anche costosa, e che produce l’unico tipo di scorie indistruttibili e millenarie; qualcosina (a noi sembra tanto ma è poco in termini relativi) installano in Cina (corsa ad avere materiale proprio per estrarre plutonio per armamenti e combustibile per sommergibili) ma a livello globale è in declino da tempo, al contrario dell’impressione opposta che cerca di creare la pubblicità; anche Corea del Sud sta virando le filiere verso eolico off-shore, i reattori ora tenta di venderli agli altri; per usi civile per me ha fatto il suo tempo; come fonte energetica è passata dal 20% al 7% dell’energia elettrica mondiale, e scenderà ancora diventando quasi una nicchia; sul pianeta ne vengono installati 2-5 GW all’anno, circa quanti ne vengono dismessi
intanto i consumi del settore elettrico cinese e mondiale cresce velocemente in senso assoluto (assorbe l’elettrificazione degli altri settori di energia primaria che ora vanno a fossili, come trasporti, industria, riscaldamenti) e diventerà rinnovabile, nel 2024 sono stati installati +700 GW di rinnovabili, e le previsioni sono che cresceranno ancora sino a circa +1000-1300 GW annui; in ambiente scientifico vedo si prevedono mix energetici 100% rinnovabili e accumuli, ma certo sì, non avverrà nel 2025, non in un solo anno 🙂
PS: anche in Germania stanno aumentando la potenza nominale installata delle centrali turbogas, in sostituzione delle centrali a carbone e in affiancamento a quelle a bionassa, ma non aumentano le loro ore di funzionamento annue totali, anzi in discesa, le useranno in funzione di stabilizzatori/back-up della rete; in una fase successiva verranno in parte ridotte (quelle di tipologia più vecchia) e in parte convertite a idrogeno verde (le nuove, leggevo già predisposte all’idrogeneo nella termica e nei diametri di alimentazione delle turbine)
Ha letto l’articolo? 357 GW di nuovi impianti rinnovabili installati contro 66,7 GW di centrali a carbone. Sono 5 volte di più. Di cosa sta parlando?
E tanto per replicare ai dazi di TrumPutin, la Cina ha completamente fermato l’ importazione di GNL dagli USA (ed è in calo anche quella di.idrocarburi.. fonte articoli di Reuters.com)
Ho molto apprezzato – e spesso invitato a vedere nel rispondere ai soliti scettici sulla mobilità elettrica – la puntata del 09/10/2023 “La Scossa Elettrica”, una vera boccata d’aria pura nell’ambiente italiano avvelenato da malainformazione e vera e propria disinformazione.
Confido che anche la puntata di domenica prossima 23/03/2025 sia altrettanto informativa, corretta e contribuisca a smontare il clima di vero e proprio odio instaurato ad arte dagli evidentissimi interessi contrari.