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Rinnovabili in Sardegna: la follia del “no a tutto”

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Lo striscione contro le rinnovabili
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L’odio, le bugie e le fake news seminate in questi mesi sulla presunta “invasione” delle rinnovabili  in Sardegna hanno portato agli attentati – due in due giorni contro i parchi eolici- e alla follia del “no a tutto”. 

Fuoco con molotov contro la pala Vestas

L’ultimo attentato a Villacidro, nel sito Vestas. Se nelle campagne di Mamoiada, siamo nel nuorese e più precisamente in Barbagia, si sono “limitati” a svitare i bulloni alla base della piccola torre eolica a Villacidro si è passati all’attentato incendiario.

I bulloni svitati alla base della torre

Come si legge nella ricostruzione dei carabinieri la notte scorsa nel sito della Vestas, parco eolico nelle campagne tra Villacidro e Samassi (dove ha sede la Energreen che si occupa della manutenzione nel sito già colpito di Mamoiada) qualcuno durante la notte, armato di molotov, ha incendiato i teli di protezione delle radici di tre pale eoliche in attesa di installazione.

Le fiamme hanno distrutto completamente i teli e annerito le pale eoliche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Villacidro che hanno avviato le indagini. I danni non sono stati quantificati. Sempre i carabinieri per l’attentato di Mamoiada ha trasmesso gli atti dell’indagine alla Procura di Nuoro.

Attentato con molotov a pala eolica

Troppi seminatori di odio

In tanti a commento del nostro articolo e più in generale della notizia hanno sminuito sui social il primo atto vandalico: “Hanno solo svitato dei bulloni”. Ridimensionare è la parola dell’ordine degli odiatori dell’eolico. C’è pure qualcuno che visto la pericolosità di un incidente causato dalla caduta delle pale ha detto: “Un motivo in più per smontarle”.

Parole di giustificazione della violenza che seminano altro odio. E’ impressionante, non vengono censurati e cancellati dagli operatori di Facebook, il numero di coloro che incitano all’uso della dinamite, chiedono attentati come quelli del Fronte di Liberazione della Corsica (nonostante la notizia di dinamite contro le pale sia una balla) e di finirla con le parole per passare, invece, all’azione.

Un impazzimento collettivo. Per di più si parla di impianti attivi da tempo e di parchi eolici autorizzati da anni. Alcuni hanno iniziato le procedure 15 anni fa. E chi tra i politici locali prima non si è opposto ora rinnega gli atti del passato.

Al momento gli impianti autorizzati, risalgono a 15/10 anni fa, tra fotovoltaico ed eolico sono 37. Non certo una colonizzazione. E le 800 richieste, oggettivamente esagerate, saranno decimate. Soprattutto dopo l’individuazione delle aree idonee, atto previsto dalla legge di Draghi ma poi tirato alle lunghe dal Governo Meloni, a cui sta lavorando la giunta regionale guidata da Alessandra Todde.

Manifestazione a Cagliari: “Non esistono aree idonee” in Sardegna

Dopo l’attentato si è tenuta la prevista manifestazione dei comitati a Cagliari. Un amalgama di espressioni politiche differenziate, dagli indipendentisti divisi in mille rivoli ai seguaci di Renato Soru che non hanno superato la sconfitta politica alle regionali, e dove purtroppo si è pure letto in uno striscione: “Non esistono le aree idonee“. In Sardegna, insomma, sta dilagando la follia del “no a tutto”. Una incomprensibile e anti storica dichiarazione di guerra senza se e senza ma alle rinnovabili.

Posizione che si traduce automaticamente nel voler restare ancorati a carbone (anche se la dismissione è programmata entro due/tre anni), petrolio (dagli scarti della lavorazione della raffineria del Sud Sardegna si ottiene energia elettrica con volumi in aumento del 40% negli ultimi mesi) e gas (ci sono i progetti del gasdotto della Snam e si è rispolverato il progetto Galsi).

Per la Sardegna l’imbroglio dell’idrogeno

In tanti dicono che eolico e fotovoltaico sono tecnologie già superate, eppure nel mondo si investono svariati trilioni sulle rinnovabili, proponendo l’idrogeno.

Peccato che per avere 1 MW di idrogeno bisogna produrre 3 MW di energia rinnovabile. Chiara la speculazione: parlare di tecnologia pulita, ma puntare all’idrogeno da fonte fossile.

E qui prevalgono interessi puramente economici e totalmente sprezzanti della salute dei sardi e dell’ambiente dell’isola. Come sempre segui il denaro…

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64 COMMENTI

  1. Ci sono posti del mondo in cui si produce energia, altri in cui si producono macchinari, altri ancora in cui si produce vino e formaggio e si va a mangiare il maialetto. Poi si fa a scambio: quello che non ho io me lo dai tu. Facciamocene una ragione.

    • …ma cosa succede se io mi ostino a voler produrre solo vino e formaggio e preparare maialetto da mangiare e questo non mi basta per compensare quello che consumo o inquino? Chi ci deve pensare? Qualcuno mi deve aiutare economicamente per permettermi di fare quello che voglio e non quello che devo? Inoltre la produzione di energie rinnovabili (eolico o solare) non esclude per nulla le altre attività produttive nelle sue vicinanze o direttamente sotto di esse…cosa che invece succede con l’installazione di una centrale a carbone, una raffineria di petrolio o un bruciarifiuti. Non ci sono nemmeno le scuse del paesaggio rovinato perché se non ci si scandalizza della cementificazione selvaggia delle coste con ecomostri alberghieri o case abusive non si può dire nulla nemmeno per delle pale eoliche a 12 miglia dalla costa o per dei pannelli solari sospesi su dei terreni agricoli o peggio incolti.

  2. Visto che la Sardegna non è un territorio sismico si potrebbe installare un paio di centrali nucleari e un deposito di scorie.
    Comunque continuate ad avvelenarvi col carbone …

  3. non vorrei essere frainteso, ma ho avuto la fortuna di parlare con coloro che hanno guidato la conversione a rinnovabili nella piccola isola di Aero, in Danimarca (nomen omen… https://stateofgreen.com/en/solution-providers/aeroe-sustainable-energy-island/), una realtà che in pochi anni ha trasformato letteralmente quel posto.

    Chiaramente si tratta di una piccola realtà, rispetto alla Sardegna, quindi attenzione a tracciare paragoni. Ma anche li mi hanno detto che c’era all’inizio una forte opposizione a questi programmi. Tuttavia, li si è cercato di avviare una forte comunicazione e cooperazione con la popolazione locale, che si è organizzata in una specie di cooperativa locale che ha beneficiato sia del miglioramento dell’isola che dei proventi generati dalla produzione di rinnovabili. Oggi Aero produce più energia di quella che consuma, ed è un modello internazionale di transizione alle rinnovabili.

    La mia domanda è: in Sardegna *forse* la cosa è stata un po’ calata dall’alto, senza minimamente curarsi di coinvolgere e di discutere il programma con la popolazione locale?

    Credetemi: la mia domanda è vera, non retorica. Vorrei capire seriamente come è stato promosso il progetto, che per me è un punto fondamentale in questo tipo di cose. E attenzione: questo non è assolutamente un tentativo di “giustificare” gli autori di questi atti, ma di capire se esiste una strada per evitare questo tipo di incidenti, o quanto meno di minimizzarli.

    • È stata coinvolta la popolazione nella costruzione delle centrali a carbone e a gas? Eppure sono li. Quello che sta succedendo in Sardegna è che se tu sai manipolare la mente delle persone più fragili, queste di mettono a lavorare gratis per te. La famosa testata sarda sono alcuni anni che quotidianamente scrive articoli denigrando le rinnovabili. Hanno usato il principio della goccia: a furia di colpire sempre lo stesso punto anche l’acqua riesce a plasmare la roccia.

      • Mi spiace ma non mi sembra che questo sia un argomento valido.

        E’ molto facile cadere preda della paura del “nuovo”. Alle “centrali a carbone”, al puzzo di scappamento, alla marea di auto in tutte le direzioni, alla montagna di brutti capannoni industriali, siamo abituati dalla nascita. Purtroppo qui si tratta di una tecnologia nuova, che quindi si nota. I mulini a vento fanno parte del paesaggio, le pale eoliche (ancora) no. Tra 100 anni magari le poche originali rimaste faranno archeologia industriale.

        Allora, vogliamo fregarcene oppure vogliamo fare in modo che la transizione alle sostenibili non sia rallentata dall’avversione della gente? Io credo che con un po’ di intelligenza si potrebbe convincere molta gente.

  4. saranno anche manipolati i tizi che agiscono ma in Sardegna trovano terreno fertile nella popolazione, basta evitare di fare il turista per due/tre anni poi vediamo di cosa campano.

  5. Miguel de cervantes – Don quixote Live!

    Sebben non ci sia nulla da ridere su atti di vandalismo, mi è venuto subito in mente la lotta contro i giganti dalle cattive intenzioni

  6. Chi semina fake news sulle rinnovabili è un criminale prezzolato,

    ma anche chi ci crede a mio avviso qualche problema serio ce l’ha.

  7. Siamo produttori netti. L’obiettivo vero è ridurre la produzione e diversificarla, con priorità a preservare suolo e paesaggio. Siamo già la regione con la maggior superficie a basi militari, non vogliamo diventare la centrale energetica d’Europa.

    • Se anche fosse, perché no? Cosa c’è di sbagliato nel produrre energia elettrica rinnovabile da rivendere al resto del continente? La penisola iberica lo sta diventando, ha il costo dell’energia più basso d’Europa e rivende il surplus persino alla Francia, nota per il nucleare. Non mi sembra che si possa dire che la Spagna o il Portogallo siano stati rovinati dalle installazioni visto che lamentano problemi di overtourism. Cosa c’è dietro? Raccontate le cose come stanno perché davvero è incomprensibile

      • È semplice: non ci interessa produrre energia per il resto del mondo. È egoismo? No, è solo non essere stupidi: gli impianti che stanno costruendo e quelli con autorizzazione pendente sono centinaia, gli aerogeneratori previsti sono migliaia con altezza di circa 300 metri. Le infrastrutture previste impattano per centinaia di Km sul suolo e sull’equilibrio idrogeologico, tralasciando altri aspetti non meno rilevanti. L’energia prodotta è immessa in rete e venduta dal produttore in regime di mercato al miglior offerente.
        Per parlare chiaro, è la devastazione dell’isola per meri interessi industriali. Siamo già stati disboscati, avvelenati, militarizzati ma adesso basta, ci siamo rotti le balle. Vogliamo solo comunità energetiche locali a minimo impatto.

    • Ottimo ragionamento.
      Lo facciamo anche noi, che viviamo fuori dalla Sardegna e vi diciamo che il resto del mondo non ha voglia di produrre per voi, quindi, quando avrete bisogno di un elettrodomestico, arrangiatevi;
      quando avrete bisogno di attrezzature tecnologichen, arrangiatevi;
      quando avrete bisogno di un’auto, arrangiatevi;
      quando avrete bisogno di attrezzature mediche, arrangiatevi.
      Buona salute.

    • io sono produttore netto grazie al mio impianto FV. produco circa 10-12 Mw di energia l’anno e ne autoconsumo circa il 70%, il resto va in rete. e non lo vedo come un dramma, visto che vengo remunerato per questo. anzi se avessi possibilità metterei anche un microeolico ma purtroppo dove abito il vento è molto irregolare e non ne vale la pena

      • Salve Davide, condivido le tue parole…
        Anche io sono produttore netto, produco con il fotovoltaico 14 Mw di energia all’anno, al momento ne consumo solo il 65% pur avendo in casa (abito in Slovenia) tutto elettrico e cercando di ottimizzare i consumi al meglio.
        Il rimanente per ora lo rimetto tutto in rete e qui in Slovenia NON mi viene retribuito e anche io non lo vedo come un dramma.
        Ho fatto un impianto un po’ più grande di quello che mi serviva appunto in ottica futura, ora sto pensando appunto ad un’auto elettrica.

    • Non capisco che fastidio danno le pale eoliche, prendono l’energia del vento, a fine vita verranno riciclate.

      Siete il no tutto, solo pronti a prendere soldi a fondo perduto per oziare.

      Avessimo un governo serio, viste le proteste vi toglierei la corrente nelle case e bloccherei i soldi che finanziano la regione, pozzo senza fondo che è buono solo a chiedere aiuti.

    • produttori netti con carbone e gasolio,
      per sostituirli servono rinnovabili per
      6 GW nominali (1,2 GW di potenza media)

      e in futuro per sostituire anche il petrolio dei trasporti e avere altri servizi utili,
      all’isola serviranno 10-15 GW di rinnovabili

  8. Leggendo articolo e commenti sono veramente contento di non avere figli….penso che sia necessario fare il possibile e l’impossibile per liberarci dai combustibili fossili e nel mio piccolo ho investito in fotovoltaico, sto facendo i conti per acquistare un’auto elettrica e sto sostituendo poco alla volta gli elettrodomestici più energivori perchè è chiaro che il futuro sono queste cose. Devo fare piccoli passi perchè i soldi sono pochi. Mi meraviglio tantissimo di chi si ostina a rifiutare il cambiamento pur sapendo benissimo che stiamo lasciando alle generazioni future una pattumiera avvolta da aria irrespirabile.
    Gli amici e anche i parenti sono invece come la media nazionale…se ci sono soldi da spendere o se non c’è ritorno immediato, investire in risparmio energetico e rinnovabili sono soldi buttati…meglio farsi una settimana in vacanza in più piuttosto.

    Vivo ai bordi di una zona “Natura 2000” in Slovenia e qui dove abito è pieno di pannelli fotovoltaici sopra ogni casa (in slovenia gli incentivi statali sono ridicoli al confronto dell’italia), c’è anche un campo fotovoltaico da 5 ettari e ci sono pure 3 pale eoliche in zona.
    Dire che rovinano il paesaggio è semplicemente arrampicarsi sugli specchi in evidente malafede.

    Non volete le rinnovabili nella vostra città,regione,nazione? bene allora fate di tutto per votare quancuno che faccia in modo che la vostra città,regione,nazione non riceva energià da altre parti se non quella autoprodotta…in questo modo dimostrerete che le vostre idee preservano effettivamente la vostra terra.

    Auguri a voi e soprattutto a chi verrà dopo di voi.

    • complimenti, ottima logica. Siamo vicini (anche io abito al confine con la Slovenia) e perfortuna nel nostro piccolo paese tanti hanno ormai i pannelli FV, solare termico, pompe di calore… sono l’unico ad avere l’auto elettrica ma vedo che tutti i miei vicini sono interessati e spesso mi fermano per chiedere info su tempi di ricarica, come ricaricare, wallbox, colonnine ecc….. nel mio piccolo spero di riuscire a dare un contributo a creare un piccolo angolo di mondo migliore (e pulito) per i miei figli

    • Sostituisci elettrodomestici energivori in favore di nuovi in classe energetica migliore pero’ li butterai tra 5-6 anni perchè è questa la durata programmata e andrai ad inquinare ugualmente….
      Fare elettrodomestici che durano 20 anni come quelli di un tempo, oggi sarebbe un errore commerciale e quindi al primo guasto buttiamo ecologicamente tutto….

      • Buongiorno Franco
        ovviamente cambiare elettrodomestici che consumano tanto non vuole dire buttare qualcosa che funziona ancora perfettamente.
        Come per tutte le cose bisogna fare cum grano salis…si cambia quello che si rompe e si compra qualcosa di più efficiente invece di ripararlo (spesso al giorno d’oggi è più costoso riparare che comprare ex-novo e questo è un problema).
        Poi anche all’obsolescenza programmata credo il giusto…anche molti dispositivi moderni se vengono usati correttamente hanno una vita utile piuttosto lunga. Il problema è che spesso utilizziamo le cose senza pensare e quando si rompono diamo la colpa a tutto tranne che a noi stessi.

        Se ci pensa un esempio calzante sono le batterie dei moderni veicoli elettrici, se usate correttamente hanno una vita più lunga di quella che si pensava inizialmente.

  9. i cialtroni in foto saranno pagati dalle lobby energetiche che vorrebbero speculare in sardegna con l’intento di ridicolizzare l’intera protesta e farla passare per una pagliacciata di una banda di ritardati!

    • di solito sono prorio così, una selezione di popolazione magari ruspante ma meno sveglia, manipolabile dai social media e dal giornale regionale

      molte foto mostrano gruppetti rarefatti e spesso di una certa età, apparentemente bassa istruzione o senza più con una connessione con il circuito lavorativo (pensionati?), forse vanno li per fare un po’ di caciara, sentirsi giovani guerrieri contro qualcosa, sfogarsi e stare in compagnia, qualche gruppetto così lo trovi sempre

      viste magliette del tipo ” vogliamo la Fusione subito”,
      ma non sanno che è una tecnologia non ci sarà per i prossimi 80 anni,

      oppure ” vogliamo l’idrogeno”,
      ma non lo sanno che l’idrogeno di cui si parla si fa con le rinnovabili, perché il giornale regionale continua a fare disinformazione anche su questo

      oppure “no speculazione”,
      ma non sanno che l’energia del carbone viene pagata di più, oltre a inquinare, e non da lavoro a più di 170 persone per ogni centrale

      cosa rimane se non va bene neppure il fotovoltaico o l’eolico off.shore?

      vogliono il carbone e il gasolio che si usa ora (ammesso che lo sappaino), o al massimo per metanizzare l’isola, sventrandola, e usando soldi statali ovviamente per tenere in piadi un carrrozzone costoso di navi metaniere e gradni opere e incentivi per tenere basse le bolette (che con il metano fiocheranno a prezzi alti)

      richiesta di assitenzialismo (al momento circa 5000euro l’anno persona di trasferimento fondi statali) e di fermare le novità e anzi riavere la gioventù fuggita, ma con il complesso della vittima che però si spara sui piedi da sola

      con un po’ di pensionati che combattono insieme al proprietario del giornale regionbale (noto immobilialista che fa colate di cemento, come unico modello di sviluppo che arricchisce lui e crea solo lavoratoti a basso reddito) e al caporedattore ( politico di dx che vuole far soldi con i lavori di metanizzazione e scassare i cosidetti alla Todde), uniti contro il futuro dei giovani dell’isola

      • Basta elargire 50€ e avrai tutte le persone che vuoi, ad un pensionato che non arriva a fine mese con un paio di manifestazioni svolti il mese.
        Sono pochi e tutti strumentalizzati quando non pagati espressamente, il problema è chi gli da retta.

        • penso che il grosso del lavoro sporco lo il giornale regionale pompando veleno e informazioni false, ormai un articolo ogni giorno

          quel giornale da sempre, storicamente, è stato strategico per manipolare l’isola e comprato da qualche imprenditore e gruppi di interesse

          poi aggiungere qualche agenzia di pubblicitari furbetti sui socials costa relativamente poco, già lo fanno normalmente i politici (la Lega fu tra le prima ad usare questi metodi, oggi anche altri)

          i pubblicitari oggi sono in buona parte social-marketer, cioè le campagne di comunicazione le svolgono sui social e sul web, si va da quelli più organizzati, sino agli scappati di casa

          fatto questo, un po’ di pensionati (e qualche giovane disoccupato e arrabbiato per altro) vengono a farsi un giro, se gli hai fatto credere che stanno facendo una buona battaglia contro i cattivoni

  10. L importante é che venga preservato il monopolio Eni sull’ isola e non si permetta all’ isola di diventare produttrice netta di energia rinnovabile. Ci sono troppi investimenti fatti su raffinerie e gas per vederli chiudere o peggio ancora bonificare dopo averli smantellati. Quelli in fondo non inquinano. Pale e pannelli, si sa, inquinano parecchio mentre le raffineriedi petrolio, il carbone e gli impianti del gas sono pulitissimi.. però se i sardi vogliono soffocare nel loro smog chi siamo noi per impedirglielo? È una battaglia culturale persa in partenza visti gli interessi miliardari in gioco.

    • io so che sei ironico ..
      credo che ci conviene scriverlo sempre , oggi il QI e il senso dello humor
      è ridotto ai minimi termini nel nostro paese

  11. Ma esattamente cosa ne sapete voi dell’eolico in Sardegna? Come fate ad usare queste parole di condanna definitiva per i sardi che non gradiscono gli impianti industriali, dopo averne già digerite a decine? Cosa ne sapete voi dei territori e di chi ci vive? Mi sembrate un po’ troppo assertivi, troppo convinti e troppo poco razionali.

    • Ma cosa ne capisci lei? Ci vuole mettere il bavaglio. Noi argomentiamo. Lei razionale? Ci spieghi razionalmente perchè deve essere vietato l’eolico. Se non si installano impianti rinnovabili si resta a carbone, gas e petrolio. Veleno per la salute pubblica. Fonti fossili responsabili di gravi malattie e morti premature. Cosa c’è di assertivo? Sono limpidi dati medici. Per non parlare della C02. Ci faccia il piacere

    • Basta avere pazienza, consultare https://va.mite.gov.it/it-IT/Ricerca/Via, scaricare l’esito della ricerca, filtrare e vedere su Google Maps mettendo un’ indicazione per ogni impianto.
      Forse così uno può capire con i propri occhi le reali richieste e relativo posizionamento.
      Ps: è possibile vedere anche gli impianti già attivi.

    • Perché Lei se l’è chiesto quali sono le esigenze dell’Italia?
      Le aziende del nord, dove lavorano anche sardi, hanno bisogno di energia a basso costo?
      Come fanno a rimanere competitive se pagano la corrente più degli altri paesi?

      Siamo ad ognuno si tiene il suo dunque. Allora se domani le regioni del nord si tengono il loro residuo fiscale nessuno avanzasse proteste.

    • la risposta è dentro di te ma è sbaijata ..
      cit Quelo

      qui trovi la risposta giusta , prezzo al megawattora
      https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year

      inoltre
      più connessioni ci sono tra regioni e paesi vicini
      più c’è resilienza
      resilienza , significa RETE AFFIDABILE , che e si rompe un traliccio
      o esplode una centrale a carbone vetusta
      la Sardegna la Toscana o la Puglia ..
      non rimangono al buio

      https://it.wikipedia.org/wiki/Black_out_in_Italia_del_2003

      ho visto la Todde in TV che frignava per il casino dell’autonomia medioevale della lega e la perdita di fondi statali ..

      se volete il medioevo ..
      dovrete arrangiarvi
      non potete pretendere la botte piena e moglie ubriaca

      fate un’altra protesta più sensata tipo :
      fronte per l’abbattimento degli acquedotti romani perché “rovinano il paesaggio”

      ;(

      • Comunque leggerlo tutto no! vero?
        “. Le uniche aree del territorio italiano che non furono coinvolte nell’evento furono le isole di Pantelleria, di Capri, delle Egadi e della Sardegna.

        • parla del blackout ?

          il blackout che ho citato ,serviva proprio per dire che , senza collaborare con regioni e paesi limitrofi ..
          si rischia grosso, basta un traliccio che cade in valle D’Aosta
          con le rinnovabili poi lo scambio energetico è fondamentale almeno per far funzionare le città

          se poi lei pensa che quel guasto che non ha coinvolto la Sardegna
          significa che la Sardegna ha un sistema energetico perfetto che non si guasterà mai e che non ha bisogno di scambiare energia con il continente ..
          si sbaglia , perché le quattro centrali elettriche attuali , scambiano energia fossile con tutto il pianeta
          ci sono metaniere , navi che portano carbone , idrocarburi
          che fanno avanti e indietro con la Sardegna
          oltre a buttare in atmosfera m.
          il rischio ambientale che una di queste navi faccia naufragio per una tempesta causata dal cambiamento climatico;pardon dalla sfiga
          aumenta negli anni
          non è meglio un cavo elettrico con cui scambiare energia con il continente ..

          tanti auguri

    • Ha fatto un’affermazione, ci faccia la cortesia di motivarla scientificamente oppure dimostra di far parte di quella parte della popolazione sarda stereotipata dalla mentalità chiusa che sa solo sbraitare alle pecore.

      mi sto sentendo profondamente offeso dai miei conterranei nel vedere come siano così profondamente ignoranti in materia ma accettano lo scempio del paesaggio con i fossili, gli incendi per costruire case e resort.

      Non volete l’eolico offshore ma accettate i mega yacht sulla costa e dite che ci guadagnamo tutti. Cazzata. Il overtourism sta causando ad esempio aumento degli affitti in città come cagliari e gli studenti universitari non riescono più a permettersi gli affitti.

      Abbiamo sulla 554 bis e orientale sarda discariche abusive su ogni stazione di sosta d’emergenza.

      Io stesso ho recuperato una batteria al piombo dalla spiaggia di Museddu quando scandagliavo con il cerca metalli. Era sotterrata a 50 cm di profondità.

      Dite che non volete il tyrrhenian link perché distrugge il paesaggio perché bisogna scavare per mettere il cavidotto. poi invece per il metanodotto, fatto uguale, che taglia la sardegna a metà dite che va bene perché tanto sotterrato.

      Capitelo o no che siete sotto l’effetto del lavaggio del cervello di un gruppo mediatico al servo di gente con interessi più distruttivi di 4 pale piazzate in giro.

  12. Non credo che siano manifestazioni spontanee di comuni cittadini.
    C’è dell’altro dietro e le forze dell’ordine dovrebbero indagare a fondo.

  13. Ma sbaglio o esiste il reato di istigazione a delinquere che si potrebbe applicare alla famosa testata giornalistica della Sardegna o meglio ai suoi rappresentanti legali?

  14. non c’è vaccino per la stupidità ..

    buone malattie polmonari
    buon disastro ecologico da petroliere/metaniere che potevate risparmiare
    buona casa esplosa per fuga di gas , perché il gas è pericoloso e le tubature invecchiano

    tanto non “rovinerete” il panorama con le fiamme..
    che potevate evitare delle torri che potevano fare anche da sorveglianza agli incendi boschivi

    tanti auguri a voi e al vostro egoismo
    vi meritate il pecorino senza sale di Briatore

    -_-

    • Ci fanno i tour turistici sulle pale eoliche installate in Appennino https://appenninobolognese.cittametropolitana.bo.it/it/luoghi/luoghi-altro-tipo/parco-eolico-casoni-di-romagna- A Ravenna entro il 2026 inaugurano il parco eolico off shore più grande del Mediterraneo e brindano non lanciano le molotov A Minerbio il più grande deposito di gas naturale d’Europa Si informi un attimo prima di scrivere https://www.changeclimatechange.it/azioni/nemici/deposito-gas-minerbio/#:~:text=Il%20pi%C3%B9%20grande%20sito%20di,circa%201300%20metri%20di%20profondit%C3%A0.

      • Io a Ravenna ci vivo, il parco eolico non si farà (o comunque non nel 2026), i parchi eolici programmati in Sardegna (e nel sud in generale) sono decine di volte più grandi rispetto a quello del suo link (due palette buttate lì). Facile fare i green con le colline degli altri. In vacanza sono stato in Sicilia a visitare il cretto di burri, una magnifica opera d’arte in un territorio che (era) bellissimo deturpato da pale.

        • Ma di cosa parla? https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/economia/maxi-parco-eolico-mare-25dd68a2 Questi i numeri: 2 impianti eolici offshore composti da 75 aerogeneratori e 600 Megawatt di potenza; un impianto fotovoltaico offshore con moduli galleggianti da 100 Megawatt; un sistema di stoccaggio di elettricità onshore; un impianto di elettrolizzazione onshore per la produzione di idrogeno.
          Facile buttare numeri a caso. La prima regione per fotovoltaico è la Lombardia, poi la Puglia e la potenza pro capite più alta è quella delle Marche. Sta solo facendo propaganda di basso livello, tante bugie.

          • Ribadisco, se vuole la ospito e vedrà da solo che del grande progetto di cui parla su Ravenna non é stata posata nemmeno la prima pietra, difficile inaugurarlo in meno di due anni visto che i lavori non sono neanche partiti (ne sulla parte offshore ne tanto meno su quella a terra) quindi é lei che parla di quello che non sa. Poi é lei in confusione, stiamo parlando di eolico perché tira fuori il fotovoltaico lombardo? Io le parlo del sud che é stato colpito (deturpato) molto più del nord dall’eolico e si tratta di numeri oggettivi, il fotovoltaico non c’entra nulla.

          • Ribadisco che sta falsificando la realtà e manipolandola. Visto che ad oggi le pale installate sono ben poche. A Villacidro sono in attesa da 15 anni per solo nove pale e hanno fatto grande spettacolo i contestatori. Sul nulla.

            Vediamo i numeri ufficiali della Regione: “Gli impianti con comunicazione di inizio lavori già avvenuta prima del 3 luglio 2024 sono 37 di cui. Di questi, 4 progetti riguardano impianti eolici autorizzato autorizzato nel 2015, 1 nel 2020, 1 nel 2021, 1 nel 2022″ Ben poca cosa. Nell’elenco ci sono poi 33 progetti fotovoltaici, 1 dei quali autorizzato nel 2019, 3 nel 2020, 21 nel 2021, 7 nel 2022, 1 nel 2023” Di quale colonizzazione stiamo parlando? Si rende conto.

            Di Ravenna è semplice vedere i numeri e leggere il progetto. E a Ravenna e in Emilia Romagna le opere le portano a termine. Quello che dice lei è meno di una chiacchera da bar.

            Ma come poi si permette di scrivere: “perché tira fuori il fotovoltaico lombardo?” Qui si parla di energia e chi non ha vento contribuisce con il sole. E se lo fa la padana Lombardia… Insomma di cosa sta parlando, cosa vuol dire? Ci sono impatti ambientali di eolico e fotovoltaico? No. Impatto paesaggistico? Certo ma meno delle brutture realizzare con le fonti fossili che inquinano, aria, suolo e acqua.

          • Gian Basilio, Vincenzo è solo un provocatore. Inutile rispondere e inutile pubblicare quello che scrive. Da oggi finisce nel cestino. OK?

        • mi dispiace, iter approvato anche dal ministero. Lavori inizieranno al primo trimestre 2025 e si intende di mettere in rete l’impianto per inizio 2027 al più tardi.

        • Ha ragione mettiamoci una bella raffineria co annesso impianto chimico quello sì che è un bello spettacolo che goduria

    • Embeeee certo le pale eoliche le mettiamo a caso dove piace a VOI vero?

      Quando farete le dighe che ci sono sulle Dolomiti? Perchè è pieno di dighe lassù visto che piove e nevica.
      O voi l’unica cosa che conoscete è il carbone?

      La cosa buona è che dal 2025 ci sarà il prezzo zonale invece del PUN. Ognuno pagherà la corrente in base a quanto gli costa produrla.
      Troppo comodo fare i choosy della cartolina e poi papparsi EO e FV degli altri.

      Buon carbone e buona bolletta.

      • Sembra che Toscana Lazio Campania e Calabria s..
        sembrano messe bene insieme alla Valle d’Aosta e Trentino che hanno dato e danno ancora un sacco di energia elettrica a tutto il paese da più di un secolo

        le rinnovabili funzionano se c’è lo scambio con le ragioni e le nazioni vicine ..
        con questo clima medievale che si respira in Italia

        Tiscali di Soru ha contribuito allo sviluppo telecomunicazioni Italiane in maniera importante ..

        se non fosse stato per lui ,
        con l’introduzione delle connessioni a chiamata invece che a tempo
        il paese avrebbe ritarddato di almeno uno o due lusti la diffusione di internet ..
        peccato che come di Italiani anche di Sardi svegli , con una visione e medio periodo ne siano rimasti pochi

        • Peccato che Soru sostenga, ma è parecchio confuso, la priorità paesaggistica su quella ambientale. Non considerando che l’isola, è grande, spopolata, in via di desertificazione e che l’impatto delle rinnovabili in termini percentuali sarebbe minimo.

          • Dimentcavo che Soru non è più solo un imprenditore …
            è anche un politico ..
            quindi da politico quello che dice vale quanto una banconota da 300 eur

      • Ok, non vogliono l’eolico, va bene mica si può costringere la gente a cambiare idea. Da gennaio però in Sardegna prezzo dell’energia 2 € a kWh, visto che tutto ha un costo.

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