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Rinnovabili, lo sbarco in Sicilia di Engie e Amazon

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Vue du parc photovoltaïque au lever du soleil.
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ENGIE Italia e Amazon svilupperanno in Sicilia un programma di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili tra i più innovativi al mondo. Prevede di raggiungere una capacità installata totale di 142 MW, in parte con un campo eolico fra Salemi e Marsala, in parte con due impiani agro-fotovoltaici a terra a Mazara del Vallo e a Paternò su una superficie di 180 ettari. Nel complesso, permetteranno di evitare l’emisisone di 62.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Con due maxi impianti fotovoltaici

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L’80% dell’energia prodotta servirà ad alimentare il fabbisogno elettrico di Amazon in Italia, e il 20% sarà ceduto in rete a vantaggio delle comunità locali. Potrà soddisfare il fabbisogno di 20 mila utenze.

Super pannelli a inseguimento solare

Si tratta del più innovativo progetto in ambito rinnovabili, in quanto concepito sulla base di un modello contrattuale di Corporate PPA. In pratica Amazon si è impegnata a ritirare l’energia verde prodotta dagli impianti realzzati da ENGIE a prezzo concordato. Questo evita la volatilità dei prezzi elettrici e garantisce un ritorno prevedibile dell’investimento, quindi la bancabilità di tutto il progetto. Sarà infatti finanziato da un pool di banche che comprende Société Générale, BNP Paribas e CDP.

Impianti compatibili con l’agricoltura

Sarà innovativo anche il sistema dei pannelli che saranno bifacciali ad alto rendimento (convertono in energia anche la luce riflessa dal suolo) e saranno ad inseguimento solare monoassiale, orientandosi per sfruttare il massimo irradiamento. L’altissima efficienza di conversione dei pannelli fotovoltaici permetterà di ridurne la superficie. Perciò i terreni interessati potranno essere coltivati con diverse tipologie di coltura (mandorli, ulivi, lavanda, oltre alle colture aromatiche e officinali) e lavorati con l’ausilio di trattori. Il progetto ha già ricevuto le autorizzazioni previste dagli enti locali e dalla Regione Sicilia.

ENGIE ha accelerato i suoi investimenti in Italia nel 2020, triplicando la capacità installata che oggi raggiunge circa 500MW, in 23 parchi di energia rinnovabile.

ENGIE, in Italia installerà 1,2 GW di rinnovabili

L’azienda ha aggiunto, ai 165MW di impianti in produzione, ulteriori 150 MW di parchi eolici operativi in Italia e 170 MW di progetti eolici e fotovoltaici in costruzione nel 2021/2022, di cui 142MW in Sicilia (comprendenti i parchi agro-fotovoltaici in collaborazione con Amazon).

ENGIE svilupperà in Italia anche impianti di stoccaggio con batterie ad alta tecnologia per un totale di 42 MW. A fine 2020 ha partecipato allo sviluppo dei servizi innovativi di flessibilità, aggiudicandosi la gara “Fast Reserve” indetta da Terna, quale primo operatore per il centro sud e secondo a livello nazionale in termini di MW.

Damien Térouanne CEO di ENGIE Italia ha dichiarato:  «Vogliamo continuare a sviluppare progetti greenfield sul territorio, sia in ambito eolico sia agro-fotovoltaico, investendo in asset già operativi e in progetti autorizzati, abbinandoli a sistemi di stoccaggio dell’energia che produciamo».

Vue rapprochée d’un panneau photovoltaïque au lever du soleil.

«Guardiamo con aspettative positive al nuovo Ministero della Transizione Ecologica _ ha aggiunto _ per un approccio più collaborativo da parte di tutti gli attori e auspichiamo una maggiore chiarezza e semplificazione del quadro normativo di riferimento».

Oltre che in Italia, ENGIE e Amazon hanno siglato PPA in USA e in Francia per un totale di 650MW Peak.

Amazon a zero emissioni entro il 2040

Amazon sta investendo in energie rinnovabili per contribuire a realizzare l’impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040. Nel 2019 il fondatore Jeff Bezos ha lanciato The Climate Pledge, un programma che impegna le maggiori aziende globali a decarbonizzare i rispettivi business con dieci anni d’anticipo rispetto agli obiettivi 2050 dell’Accordo di Parigi. Ad oggi hanno aderito circa 100 big mondiali.

Giorgio Busnelli, Director Consumer Goods di Amazon Italia e Spagna ha spiegato che oggi Amazon è il più grande acquirente aziendale di energia rinnovabile al mondo con 8,5 GW di capacità produttiva e 206 progetti attivi. «Tra questi si inseriscono i primi due parchi fotovoltaici in Italia, che rappresentano una pietra miliare per il nostro percorso. E siamo orgogliosi che questo viaggio parta dalla Sicilia».

engie amazonBusnelli ha poi ricordato che Anzon ha già ordinato 100 mila furgoni elettrici al costruttore americano Rivian per le consegna in città. In Europa utilizzerà invece 1.800 van elettrici Mercedes. Per l’ultimo miglio nei centri storici italiani, adotterà la versione elettrica dell’Ape Piaggio.

Alla presentazione del progetto hanno partecipato Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia e Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione Ecologia. Il ministro per il Sud Mara Carfagna ha inviato un messaggio. Da tutti è arrivata la promessa del massimo supporto all’iniziativa.

ENGIE EPS passa ai taiwanesi di TCC

Martedì ENGIE aveva comunicato di aver venduto la maggioranza della sua controllata ENGIE EPS alla conglomerata Taiwanese TCC. ENGIE EPS si occupa di mobilità elettrica. TCC è uno dei principali player industriali in Asia, attiva nei settori della produzione di batterie, cemento, energia, servizi ambientali, chimica, logistica e infrastrutture. Negli ultimi anni TCC si è distinta per gli sviluppi in energie rinnovabili e stoccaggio di energia.

ENGIE EPS, che cambierà il nome in NHOA, è partner di Stellantis nella joint venture Free2Move eSolutions. Partecipa al progetto V2G di FCA nello stabilimento di Mirafiori ed è partner del gruppo italiano nei servizi di ricarica per il brand Fiat.

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6 COMMENTI

  1. Questo articolo riporta molte inesattezze, soprattutto su quello che si può fare in termini di agricoltura laddove sono installati i pannelli fotovoltaici… quando ci sono dei pannelli fotovoltaici a terra non si può coltivare quasi niente, a fatica crescono le erbacce

    • Forse lei ha letto solo i titoli. Le inesattezze, semmai, sarano non dell’articolo, che riporta fedelmente le dichiarazioni dei protagoisti, ma di chi realizzerà l’impianto. Peraltro non sarà realizzato con i tradizionali pannelli fotovoltaici, ma con pannelli bifacciali ad alto endimento e ad inseguimento solare. Cito testulmante: “L’altissima efficienza di conversione dei pannelli fotovoltaici permetterà di ridurne la superficie. Perciò i terreni interessati potranno essere coltivati con diverse tipologie di coltura (mandorli, ulivi, lavanda, oltre alle colture aromatiche e officinali) e lavorati con l’ausilio di trattori”.

      • Faccio l’avvocato del diavolo.
        Per permettere la coltivazione sotto i pannelli (l’ideale sono le coltivazioni di piante da foglia, cioè cibo per gli animali, visto che le foglie diventano molto più grandi a causa dell’ombreggiamento) questi devono essere a metri di altezza dal suolo, altrimenti come può passare un trattore sotto gli stessi? Le fotografie inserite mostrano pannelli a terra, a prima vista senza inseguitori. Forse è il caso di sprecare un po’ più di energie negli abbinamenti foto-testo correttamente…

        Oppure (ma se non lo specificate, come può un lettore inventerselo??), grazie al fatto che saranno bifacciali con inseguitori, ci sarà meno densità nei campi e questi potranno essere coltivati nelle zone in cui a terra non ci sono pannelli.

        • E’ esattamente come dice lei, Andrea: i pannelli non saranno in serie, ma saranno collocati a distanza uno dall’altro. Il corredo fotografico è quello fornito da ENGIE, sicuramente generico e non indicativo dell’impianto reale. Chiederemo il rendering dell’impianto mostrato in conferenza stampa e non diffuso alla stampa.

  2. Eh sì, investire in quelle zone è molto semplice, si sa. Qualcuno ricorda progetti simili andati a buon fine? Credo gli investitori abbiano scordato o sottovalutato il rischio umano-ambientale.

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