Delle rinnovabili l’Italia ha assoluto bisogno. Avrebbe anche grandissime potenzialità per svilupparle. Ma come contrastare la sindrome “nimby” che dilaga tra le comunità locali appena spunta un nuovo progetto fotovoltaico o eolico? La domanda di Marco affronta uno dei temi chiave della transizione energetica; sarebbe stato riduttivo confinarlo alla rubrica Vaielettrico risponde. Inviate le vostre domande e le vostre osservazioni a info@vaielettrico.it.
Fotovoltaico ed eolico? Benissimo, ma non qui
“Sono un vostro lettore che ogni tanto scrive anche nei commenti. Questa sera mi sono imbattuto in questo articolo, https://www.lanazione.it/
Pare che nessuno voglia le rinnovabili perché brutte a vedersi. Le pale eoliche no perché sono alte e poco estetiche, i pannelli no perché poi i turisti vedono questi rettangoli.
Se ospitarli è un sacrificio, dividiamocelo
Ma l’energia pensano che viene creata magicamente dal nulla? Magari sono gli stessi che si lamentano che l’energia elettrica costa tanto, che le centrali a carbone o ad altri combustibili fossili non debbano esserci, poi però se c’è da costruire fonti di energia pulite non si può fare perché deturpano il paesaggio.
Pensate anche voi che bisognerebbe trovare siti appositi (che trovo difficile da cercare in Italia dato il nostro ampio patrimonio di monumenti e paesaggi ) oppure sacrificare (per modo di dire) varie zone in modo da avere energia finalmente pulita in modo anche da staccarci dalle solite nazioni che alzano e abbassano i prezzi del gas come cavolo gli gira la mattina?„ Marco M.
Due conti sulle rinnovabili: c’è posto per decuplicarle
Risposta- Siamo perfettamente d’accordo, Marco. Trovare in Italia siti talmente remoti da non scontentare nessuno è impossibile. E’ giocoforza, quindi, imporre qualche sacrificio in nome di un interesse comune che in questo caso è evidente, per tutti i motivi che dice lei.
Quanti sacrifici, distribuiti come e chi deve/può imporli?
Alla prima domanda rispondiamo così: i sacrifici sono pochi. Il solo fotovoltaico potrebbe crescere di dieci volte rispetto all’installato attuale che ammonta a 26 GW. Per raggiungere i 250 GW di potenza è necessario coprire con pannelli fotovoltaici una superficie di 2.500 Km², pari allo 0,8% di tutto il territorio italiano.
Ma disponiamo di 21.500 km² di superfici coperte artificialmente (fra queste 1.450 km² di tetti civili, 200 km² di coperture industriali, 9.000 km² di aree industriali dismesse), più 36.000 km² di aree agricole inutilizzate. Quante di queste aree siano da classificare come un bene paesaggistico irrinunciabile non lo sappiamo ma diremmo poche o nessuna.
Le potenzialità dell’eolico a terra (on shore) non sono tante in Italia, a causa di venti deboli e descontinui. Non sfruttarle, però, sarebbe un peccato. Quelle in alto mare (off shore) sono molto superiori, con una criticità sui costi di installazione e manutenzione.
Ogni Regione faccia la sua parte, poi si imponga
Gli aerogeneratori di ultima generazione, alti 200 metri e oltre, hanno un impatto visivo innegabile e invevitabile. Come peraltro i tralicci degli elettrodotti ad alta tensione, che sono decine di migliaia, sono piazzati un po’ dovunque, e sono ormai parte integrante di tutti i panorami della bella Italia. E nessuno se ne lamenta.
Il secondo tema è come distribuire equamente i (pochi) sacrifici e come imporli alle comunità locali riottose (tutte o quasi). A questo proposito pensiamo che debbano essere riviste radicalmente le regole, dando l’ultima parola a un organo elettivo che non sia nè il Governo centrale ne’ i Comuni. Dunque alle Regioni, investite di una doppia responsabilità. Decidere come fare la propria parte nella transizione. Poi imporre le decisioni a chi dice, come il sindaco di Manciano «Non siamo contrari alle fonti rinnovabili, ma devono essere direzionate in altri siti».

Ogni Regione dovrebbe censire le aree idonee e farsi carico di autorizzarne lo sfruttamento per raggiungere una quota minima di installazioni da fonti rinnovabili proporzionale al proprio fabbisogno energetico. Ricordiamo che l’Italia si è impegnata a raggiungere una copertura del fabbisogno con fonti rinnovabili pari al 72% entro il 2030. Oggi siamo attorno al 35-40%.
Una compensazione economica fra Nord e Sud
Alcune Regioni del Nord più industrializzate e quindi più energivore, non riusciranno a raggiungere la quota minima; pensiamo per esempio alla Lombardia. Ma grazie a una maggior ricchezza prodotta potranno compensare economicamente altre Regioni del Sud nella condizione opposta, con potenzialità superiori al fabbisogno.
Va da se’ che l’ultimo step dovrà essere il potenziamento delle rete di trasmissione e dispacciamento gestita da Terna sulle direttrici Sud-Nord e Isole-Continente.
‘come distribuire equamente i (pochi) sacrifici e come imporli alle comunità locali riottose’
io prima di infastidire altri (magari riottosi alle rinnovabili quindi con evidenti problemi di comprendonio) preferirei che tutti quelli che hanno sufficiente disponibilità economica procedessero nelle loro inviolabili proprietà
io ho fotovoltaico e storage lifepo4 con cui soddisfo ogni mio desiderio energetico, non so cosa farmene dell’indispensabile gas o degli studi del prof ‘nucleare’ zollino dei miei stivali
come sanno tutti ma proprio tutti tutti rinnovabili e accumuli attualmente conosciuti vari sono ampiamente sufficienti a soddisfare ogni sogno e bisogno energtico umano attuale e futuro
se troppo drastico , probabilmente provinciale ..
in ambito domestico solo chi vive in campagna e in perferia ..
può “far da se”
ma la maggior parte degli alloggi sono edilizia popolare, decine di appartamenti se non centinaia nello stesso palazzo
impossibile con le scarse superfici cittadine , fornire energia rinnovabile a questi utenti
a meno che non abbandonino le città ,non che sia una cattiva idea ..
ma bisogna considerare che la maggior parte delle città italiane sono città d’arte , che creano occupazione;
quindi ..
bisogna fornire loro energia elettrica pulita da fuori
per fortuna , lo facciamo da sempre con fossili e idroelettrico
basta aumentare aumentare la quota di rinnovabili
trovando siti idonei che impattino meno possibile sul paesaggio ,sulla fauna e sulla flora
i piazziali dei parcheggi, con la legge Francese del post qui sotto, è una buona idea
come penso i margini di strade,autostrade e ferrovie
inoltre c’è l’economia di scala i grandi impianti costano sempre meno che la somma di tanti piccoli impianti
solo la struttura di un pergolato fotovoltaico ,
zincato 5.5 m x 6 m costa 7500 eur senza pannelli
poi c’è la burocrazia ,
è una pergola ?
è un pergolato ?
o una tettoia ?
io per una “pergotettoia” ho pagato 900 eur di carta al comune di Roma qualche anno fa
leggi per uno stato fantozziano per gli anni 2000..
sarò provinciale ma ho girato quasi l’intero pianeta 🙂
io non ho avuto problemi, nello stesso posto due impianti, il primo scambio sul posto, il secondo non ho chiesto alcun permesso perché per la legge italiana non mi serve, appena 5 mesi di attesa di enel distribuzione per il primo (non vanno di fretta, dal loro punto di vista è comprensibile)
sicuramente ci sono tante situazioni in cui qualcuno o qualcosa crea problemi ma tantissime altre in cui è solo una questione di volontà del buon padre di famiglia in grado di sobbarcarsi perfino una pergotettoia, in tutte le altre situazioni che cita (piazzali, strade, ferrovie, autostrade, condomini, edilizia popolare, grandi impianti, eccetera) le cose si complicano e prescindono dalla semplice ovvietà che nulla è paragonabile a rinnovabili con accumulo
fare quello che si può per avere un pianeta respirabile è una questione di coscienza individuale
Io sono benestante
e ho la villa in campagna e il mio problema l’ho risolto ..
Gli altri miliardi che vivono in città ..
si arrangino , non è un problema mio !
pensiero profondo ..
e soprattutto efficace per risolvere il problema che si prefigge !
sono sarcastico , spero che si capisca .
pensiero profondo ..
e soprattutto efficace per risolvere il problema che si prefigge !
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‘impossibile con le scarse superfici cittadine , fornire energia rinnovabile a questi utenti’
la informo che esiste la geotermia
nel mio piccolo io aiuto l’Umanità, ho un fotovoltaico ben superiore alle mie necessità e un bel pò della MIA corrente serve anche ad alimentare A PREZZO PIÙ BASSO ed aiutare a respirare meglio tutti quelli che non possono permettersi un impianto rinnovabile
non so se per lei sono sarcastico e se lo capisce
tralascio i particolari di come uno poteva permettersi il fotovoltaico con il superbonus del comunistissimo M5S
per raggiungere il traguardo prefisso per il 2050
serve sia l’intervento privato , sia quello pubblico , sia quello delle partecipate ..
gli idrocarburi , hanno impiaegato più di un secolo ad affermarsi
in pochi decenni dovremmo , sostituirne gran parte
senza i grandi impianti da decine/centinaia di MW , non si va da nessuna parte
non esite solo il residenziale c’è anche l’industria da elettrificare
io non ho usato il 110% , anche se ho casa di proprietà
non mi fido “dell’apparato” italiano
menchè meno dei politici italiani , molto poco pragmatici
che negli ultimi 40 anni dovevano occuparsi di quettro cose :
piani energetici
piani per le telecomunicazioni
piani per la viabilità del paese
piani di sviluppo per l’occupazione , vedi punti sopra
con risultati sotto gli occhi di tutti
PESSIMI
purtroppo nel 2023 stanno ancora a menarsela su rosso e nero
e sui diritti fondamentali , già discussi e per fortuna codificati dalla costituzione italiana .
stato mafio-fascio-sovietico-fantozziano ;
con una mano ti da con l’altra ti toglie ,
dai prelievi forzosi in banca del del “dottor sottile”
all’imu sulle seconde case che hanno mandato in rovina i piccoli comuni ..
Io ho fatto il MIO fotovoltaico , avendo come agevolazione solo il 10% sull’iva ,
dato che con il regime forfettario non posso detrarre NULLA .
ma non mi lamento io sono consapevole di essere solo un 59 milionesimo della cittadinanza italiana
e che sono un 8 miliardesimo degli abitanti del pianeta
i prossimi decenni saranno fondamentali
per mantenere la competitività dell’Italia dell’Europa ,dell’Occidente
e salvare il pianeta per chi ci crede
o semplicemente migliorarlo per chi ci crede
ripeto
serve quello che fa una minoranza consapevole , che magari fa anche delle rinunce
ma serve soprattutto uno stato o degli stati che abbiano una visione a medio periodo
meno di una generazione
in Europa ,
la germania ha fatto la “rivoluzione verde” con un governo di desta 20 anni fa oramai
Portogallo e Spagna sono i protagonisti degli ultimi anni
noi siamo sempre alla finesta
coni i cingolEni di tuno che freno il progresso
camuffandolo da “complesso e costoso”
quando il resto del mondo sta investendo per cavalcare le nuove tecnologie ;
che da qui a pochi decenni renderanno l’eta del petrolio
PREISTORIA
“L’età della pietra non è finita per la mancanza di pietre. L’età del petrolio non finirà perché il petrolio sarà terminato”
disse lo sceicco Yamani, (Ministro del petrolio dell’Arabia Saudita dal 62 al 86)
caro nello, …..
‘2050 … pochi decenni …’ è evidente che sei condizionato dalle favole statistiche raccontate da eia bp eccetera sui consumi energetici planetari , come sanno tutti ma proprio tutti le fossili in quelle ridicole statistiche sono sovrastimate
https://energiogklima.no/articles-in-english/iea-counts-fossil-fuels-threefold-versus-wind-and-solar/
aggiungiamo che il 13% delle fossili se ne va in estrazione raffinazione e trasporto (il 40% del trasporto navale è trasporto fossili) se consumi meno fossili hai meno trasporto navale, meno produzione navi, meno autocisterne, eccetera
Musk col suo team ha calcolato nel master plan 3 ( https://www.tesla.com/ns_videos/Tesla-Master-Plan-Part-3.pdf ) ha calcolato che bastano 30 TW di potenza rinnovabile
ovviamente i suoi calcoli sono per ECCESSO, non prevedono l’optimum tecnologico, tanto per dire non prevedono tutto l’edificato esistente trasformato in edificato passivo, ulteriori progressi tecnologici in ogni settore motori elettrici compresi,
calcolando 5 metri quadri a kW per il fotovoltaico l’edificato mondiale ESISTENTE è più che sufficiente, in teoria servono ZERO grandi impianti, il trasporto dell’energia elettrica non è complicato ed oneroso come il trasporto delle fossili
non servono tanti decenni, basta UN decennio (nel doc tesla che ho allegato scrivono 10 mila miliardi di dollari, in realtà sarebbero 6, i sussidi ANNUI alle fossili sono di più, il pil globale ANNUO è sui 100
Luca, la pianti con gli insulti
@ Nello
bella riflessione di insieme, da tenere a mente
Date un’occhiata al sito di Ènostra.
Anche chi abita in condominio può produrre energia rinnovabile.
A chi si lamente per il fotovoltaico o l’eolico gli offrirei di sciegliere tra quelli e una centrale termoelettrica.
Ancora più cattivo: una bella mini-centrale nucleare “sicura”… 😈
Come avevo scritto nella email alla redazione, tanto si lamenterebbero cmq anche di quelle, in verità si lamentano di qualsiasi cosa venga costruita. La gente ( quelli che sono sempre contrari ) vorrebbe avere l’energia ma senza avere nessun tipo di apparecchio visibile che produca tale energia. Quindi, non avere nessuna centrale di nessun genere e pagare cmq poco la corrente, direi che nel mondo dei sogni potrebbe anche essere fattibile la questione. Scusate se mi sono ripetuto un’altra volta.
https://www.apexenergies.fr/ombriere-photovoltaique/obligation-ombriere-parking/
https://www.wired.it/article/energia-solare-francia-parcheggi-parchi-fotovoltaici-proposta/
Dove installare il fotovoltaico senza generare effetto NIMBY? Un’idea viene dalla Francia.
Dal 1° luglio, infatti, in Francia è entrata in vigore la legge che impone di ricoprire con pannelli fotovoltaici almeno il 50% della superficie dei parcheggi, con alcune gradazioni e temporizzazioni diverse a seconda delle dimensioni del parcheggio e del fatto che sia un parcheggio già esistente o di nuova realizzazione.
Stime della produzione elettrica ipotizzabile, fatte a dicembre 2022 quando la legge venne approvata al Senato francese con una superficie dei parcheggi sottoposti ad obbligo di copertura fotovoltaica pari o superiore a 2500 m², indicavano conservativamente una produzione annua pari ad almeno 11 GW, cioè l’equivalente di diverse centrali nucleari.
Nel marzo 2023 l’ulteriore legge 2023-175 ha abbassato a 500 m² tale valore. Non ho trovato stime aggiornate della produzione elettrica prevista, ma essa non potrà che essere ovviamente ben superiore agli 11 GW/anno, avendo aumentato considerevolmente il numero di parcheggi sottoposti all’obbligo.
Questa idea Francese è spettacolare
andrebbe copiata al più presto anche in Italia
centri commerciali e supermercati sono roliferati in maniera convulsa ,spesso eccessiva
negli ultimi decenni
che almeno servano a qualcosa
Aggiungi:
– parcheggi aziendali
– parcheggi aeroportuali
– parcheggi delle stazioni ferroviarie
– parcheggi degli ospedali
– parcheggi di stadi, piscine e grandi complessi sportivi in generale
– …
Ottima proposta. Tra i vantaggi ci sarebbe anche un minor accumulo di calore al suolo da parte di queste grandi superfici cementate. Il calore accumulato su una copertura sopraelevata si dissipa più velocemente perché riceve una ventilazione dal basso che ne favorisce lo scambio
In Italia siamo in preda ad un virus che si chiama “ignoranza”. Negli altri paesi europei non sembra avere attecchito. In Spagna e Portogallo installano rinnovabili a tutto spiano. Vienna, oltre che dalle Alpi è circondata da centinaia di pale eoliche. Così per fare un esempio. Speriamo di trovare il vaccino.
In Italia siamo in preda ad un virus che si chiama “ignoranza”.
spero che tutti quelli ancora non contagiati procedano quanto prima con rinnovabili ed accumuli nelle loro proprietà
E’ mia impressione, non da oggi ma da diversi anni, che all’aspetto ecologico guardiamo soltanto noi su questo tipo di blog o form, forse nemmeno tutti, e da pochi altri.
Indipendenza energetica e convenienza economica sono i fattori preminenti, ma credo che questi bellissimi concetti siano visti e valutati in modo diametralmente opposto dai cittadini rispetto agli operatori del settore.
Credo che per costoro l’indipendenza energetica senza prima aver costruito attorno tutta una serie di agevolazioni per loro ed obblighi per gli utenti, rappresenti uno svantaggio economico enorme.
Da ciò tutta l’azione di lobbying più o meno mascherata.
In Italia non abbiamo capitani coraggiosi, semmai capitalisti di relazione.
Le conseguenze la stiamo vedendo da decenni e decenni.
Con tutto questo non intendo per nulla dire che le problematiche sono complesse e tutt’altro che semplici da gestire ma se nemmeno si inizia…
Le autorizzazione per grossi impianti di rinnovabili vanno a rilento in Italia, non solo per le attibuzioni confuse di competenze a livello lpocale, ma anche a partire dalla fase autorizzativa al Ministero
al contrario in europa stategicamente hanno stabilito tempi di valutazione/approvazione in massimo 9 mesi se non erro, infatti stanno installano a pioggia
Per assurdo, da noi si stanno muovendo prima impianti piccoli che non possono essere ostacolati, anche se esseno piccoli sono “in confronto” più cari, i privati con piccoli impianti domestici (ora il limite è a 20.kw di picco installati?), e aziende con impianti sui capannoni per autoconsumo
Servirebbe conferma da chi è più esperto del settore vendite-energia, ma mi pare di ricordare che per l’anno scorso (2022) già si parlasse di:
– 30 TWh autoconsumati (prodotti e autoconsumati dallo stesso soggetto), noti a Terna, ma non conteggiati nelle statitsiche principali in quanto non passano dalla borsa energia
– in confronto ai 330 TWh annui della rete nazionale
Chiedo se è corretto, pechè 10% sarebbe tanto, cioè già ora “silenziosamente” avremmo un 10% di autoconsumo?
Infatti, questo ci dice la transazione energetica non è negli obiettivi di breve/medio periodo della nostra politica, dei nostri imprenditori (i grossi sono parastatali) e di tutta una filiera che preferisce continuare a fare utili sul petrolio indifferenti a tutte le altre problematiche che in sostanza si riassumono in: futuro.
Gli scenari futuri più economici e pragmatici IMHO per l’italia ipotizzano tra 20 anni:
– 80% di rinnovabili di Fotovoltaico + eoilico OFF-SHORE, costante e forte anche da noi + idroelettrico + altrte fonti miinori sommate, etc
– 20% da dividere (es 7% + 10% + 3%) tra centrali metano residue per sistemi di back-up/stabilizzaione rete (eventualmente con cattura carbonica, da utilizzare per e-fuel per aerei), sistemi di accumulo, interscambio (in proporzioni che sranno dettate dell’evoluzione dei costi delel varie soluzioni)
– da noi in italia l’eolico su terra non avrà un aquota rilevante; ma il grosso, letteralmente la corsa all’oro in corso in tutto il mondo insieme al fotovoltaico, è sull’eoilco OFF-SHORE
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Putroppo abbiamo intensa attività di troll da un paio di anni di nuovo ben organizzati che fanno campagna di disisformnazione per piazzare energia nucleare in italia, nonostante sia:
– carissima (quasi tutti costi sono scaricati sulla tassazione generale dello stato invece che in bolletta; ad oggi ci investono stati che necessitano di plutonio per filiera militare come la Cina); costa piu di usare il metano con cattura carbonica ( per ricavare e-fuel) e più di fotovoltaico abbinato ad accumuli al litio (e sappiamo già arrivano accumuli più economici)
– problematica (bisogna sorvegliare le scorte di plutonio e mox che vengono generate per millenni, perchè anche se le sotterri rimangono una attrattativa per azioni di guerra)
– non adatta neppure come intensità carbonica quando calcolata sulla filiera completa, in pratica, al contrario delle altre fonti rinnovabili o con cattura di Co2, non permetterà di raggiungere gli obiettivi climatici di minime emeissioni di Co2 successivi al 2050
– non adatta a modulare l’intensità di funzionamento per motivi di costo spropositato del suo kwh e anche motivi tecnici
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COSTI ENERGIA “LCOE”
(ciclo completo impianti-filiera escludendo sussidi)
Report BLOOMBERG del 2023-h1
( analisti finanziari investimenti energia, trasporti, etc)
(- 25 $.Mwh FOTOVOLTAICO Spagna – NB: stessi parametri di Italia)
– 42 $.Mwh EOLICO A TERRA – trend costo scende
– 44 $.Mwh FOTOVOLTAICO – trend costo scende
– 74 $.Mwh EOLICO IN MARE – trend costo scende
– 74 $.Mwh CARBONE – costo stabile
– 92 $.Mwh METANO – costo salito e poi sceso durante crisi russa
– 123 $.Mwh CARBONE con CATTURA EMISSIONI CO2 – nuovo
– 128 $.Mwh METANO con CATTURA EMISSIONI CO2 – nuovo
– 155 $.Mwh STORAGE con BATTERIE – trend costo scende rapidamente
– 225 $.Mwh NUCLEARE – trend costo SALE ogni anno
– 239 $.Mwh IDROGENO – nuovo . probabile a scendere
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022 – BLOOMBERG-NEF
https://assets.bbhub.io/professional/sites/24/LCOEfig1-768×520.png
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019 – LAZARD (banca di investimenti)
https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png
L’articolo completo (con le proiezioni dei costi) di Bloomberg:
https://about.bnef.com/blog/cost-of-clean-energy-technologies-drop-as-expensive-debt-offset-by-cooling-commodity-prices
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Marketing ingannevole reattori SMR
visto che si sta spargendo l’informazione il nucleare costa una barbarità rispetto qualunque altra fonte di energia, i consorzi provano a pubblicizzare i reattori modulari di piccola taglia ” SMR ” (es. 150-300.MW invece di 1300-1600.MW), con un “costo unitario” per reattore più piccolo da presentare all’opinione pubblica, ma quello che conta ovviamente è il costo x kwh generato, e per ragioni di Fisica (rapporto volume/superficie) i SMR sono un’idea ancora peggiore:
– costi al kwh superiori a quelli già fuori mercato dei reattori normali
– moltiplicazione (“aumento” non darebbe l’idea) della quantità di scorie prodotte (sia quelle più critiche che quelle meno critiche), di un fattore che va da x2,5 sino a x30 a seconda di taglia e tipologia, come segnalato con allarme da più gruppi di scienziati di diverse nazionalità
GRAFICO moltiplicazione della quantità scorie radiottive con SMR
https://www.pnas.org/cms/10.1073/pnas.2111833119/asset/0c0e868b-a3e6-4932-86d9-08217ff34b6e/assets/images/large/pnas.2111833119fig01.jpg
PUBBLICAZIONE completa (in inglese), una delle tante:
https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2111833119#fig01
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INTENSITA’ CARBONICA – NON E’ BASSA
il conteggio CO2 x kwh, storicamente il dato dichiarato per il nuclerare è una piccola parte del totale; anche oggi la Francia sui numeri dei suoi impianti bara nel conteggio, presentano il conto Co2 relativo solo a gestione ordinaria (es. 40-60 gr Co2 x kwh)
se guardi un conto LCA ( tutto il ciclo dell’impianto, e includi anche estrazione e lavorazioni del carburante) il nucleare ha emissioni alte rispetto alle rinnovabili:
– 117gr Co2 x kwh – stima agenzia ambiente tedesca e confronto
https://static.dw.com/image/59710980_7.png
– 139-190gr Co2 x kwh – un famoso studio critico di consulenti minerari
https://wiseinternational.org/nuclear-monitor/886/co2-emissions-nuclear-power-whole-picture
E il suo conto CO2 aumenta ogni decennio, perchè il minerale di uranio estraibile è sempre meno concentrato (1/10, 1/20, etc), è il meccanismo chiamato “uraniun CO2 trap”
Al 2060 potrebbe superare i 400gr Co2 x kwh (=come bruciare metano, ma spendendo molto di più, e lasciando ai posteri quantità anomale in natura, create artificialmente, di plutonio e altri elementi transuranici) oltre che arrivare ad un indice energetico negativo:
http://www.stormsmith.nl/Resources/m35Ecliff%2BCO2trap20191027F.pdf
Chi ha già speso nei decenni passati per creare impianti e filiera di ritrattamento come la Francia, allunga la vita degli impianti per diluire e rimandare le spese di decommissioning, che se non diluite creerebbero un problema al bilancio statale
Chi fa impianti oggi perlopiù copre le spese con sviluppo di filiera atomica militare, creando scorte le proprie scorte di Mox e di Plutonio (Cina)
Per gli altri è decisamente tardi per buttarsi in questo treno, è già da una ventina di anni che è diventato un debito senza fondo di soldi e di emissioni di Co2
Persino gli U.S.A., una volta avute scorte più che abbondanti di plutonio per usi militari, si sono tirati indietro da questa tecnologia del secolo scorso
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Pubblicità ingannevole e occulta in Italia
ho notato che i consorzi per il nucleare su you-tube e su internet da un paio di anni stanno facendo una campagna martellante pubblicitaria ingannevole ma tosta, ben finanziata, come ai tempi del referendum; utilizzano anche una serie di volti, non competenti in materia, ma molto popolari su internet
decine di canali youtube, dai più espliciti nel sostegno e nelle tematiche, a quelli che danno un sostegno non ufficiale ma hanno milioni d visualizzazioni, oltre all’uso delle solite decine di utenze fake che commentano a tema su altri siti o sotto ai video
Si giocano il tutto per tutto per far partire (rifilare la “sola”, dico io) qualche progetto in Italia, prima che cambi di nuovo il governo (quello che c’è ora è più malleabile sul tema) o si spargano maggiormente le informazioni sui costi delle varie fonti energetiche, che mettono il nucleare fuori mercato
Evita di spammare tutte queste scemenze, per cortesia.
Il fatto che lei non le comprenda o appartenga ad una delle categorie citate non esclude né che le informazioni siano interessanti, veritiere, esaustive né che il suo commento sia invece, appunto, una scemenza inutile che la redazione avrebbe dovuto direttamente cestinare dato che lo scopo è puro trollaggio.
Questi sono dati con fonti
“scemenze” sono le campagne che organizzate su internet e le fentasie del tuo commento,
la tua affidabilità è ancora meno della tua scarsa educazione
poi, già che citi zollino, già so da quale gruppo di troll finanziati provieni, spammate commenti sotto articoli a tema energia e non solo, ci osno anche azioni lobbistiche in corso con il governo, spero che state buttando soldi e tempo per niente
Recentemente è comparso sulla stampa locale della valle di Susa articolo con alcuni commenti estremamente critici (ex sindaco del Comune di Venaus Nilo Durbiano) a causa del progetto di installazione di pannelli fotovoltaici di tipo bifacciale sulla superficie del bacino di demodulazione a valle di un impianto idroelettrico.
Il nuovo impianto fotovoltaico, progettato dalla medesima azienda che esercisce l’impianto idroelettrico, ha dalla sua lo sfruttamento intelligente delle superfici, consente la riduzione dell’evaporazione d’acqua dallo specchio d’acqua, garantisce lo sfruttamento sia dell’irraggiamento diretto che di quello riflesso dal fondo del bacino (bifacciale) ed un migliore rendimento dei pannelli stessi per effetto del raffreddamento dei pannelli stessi dato dalla superficie dell’acqua.
Ciononostante qualcuno pensa che ciò sia sufficiente perché una tale iniziativa trovi consenso unanime nonostante venga interamente realizzata su uno specchio d’acqua di proprietà non utilizzabile per nessun altro scopo che quello nativo, men che meno per scopi turistici??
Comprendo anche se non giustifico i movimenti NO TAV che a Venaus sono particolarmente radicati ma dire NO a tutto sembra un atteggiamento comune in tutta Italia, soprattutto se tocca il proprio giardino.
Ben venga una compensazione economica per i territori che si troverebbero ad accogliere impianti che sarebbero utili ad altri che non potrebbero raggiungere la produzione loro necessaria ma ciò richiederebbe una politica lungimirante e non schiava dei giudizi di gradimento mediatici e/o di una cultura popolare che privilegi il bene collettivo al proprio; non credo si stia parlando della politica italiana né del popolo italiano, a qualsiasi latitudine sia abitante.
Circa l’articolo sopra menzionato, esso è stato pubblicato il 22 giugno u.s. sul settimanale Valsusa a firma di Sara Ghiotto.
Ennesimo articolo fuori focus perchè non v’è traccia, come al solito, del fattore di capacità che per le rinnovabili è fondamentale, visto che sono così scarse, non ha assolutamente senso continuare a ragionare in termini di potenza installata, tanto durante la notte e in assenza di vento che ci siano 30 GW o 300 GW non cambia nulla, sempre il gas devi accendere, e hai pure speso un sacco di soldi.
Non ha senso fare i conti sulla superficie delle case private o sulle aree dismesse totali per far vedere “si effettivamente ci stanno ce la possiamo fare…” servono principalmente quelle a più alto CF, l’Eolico che è l’unica rinnovabile che per CF potrebbe essere utile integrare in una rete complessa, ma in Italia raggiunge a stento le 2000 ore l’anno (su 8760 totali) e solo in alcune zone!
A livello Macro il solare fotovoltaico su cui puntare è quello “Utility Scale” cioè le solar farm, sostanzialmente nel Sud Italia, il resto è da prendere con le “pinze”, già la media mondiale di efficienza è del 18% scarso circa, se li mettiamo in Valle o in Trentino stai sul 10%, che fa già ridere così.
I numeri dicono che non bisogna puntare alla più alta % di rinnovabili, perchè il loro contributo alla decarbonizzazione decresce esponenzialmente per cui è solo una perdita di tempo e soldi, piuttosto bisogna integrare TUTTE le tecnologie disponibili, chiamiamole “low carbon” perchè l’obbiettivo è poi quello, e vedere quale mix si adatta meglio alla domanda del singolo Paese (anche in proiezione 2050 ovvio).
Il gruppo di ricerca del Prof. Zollino l’ha già calcolato per l’Italia con i numeri dell’AIE e vale anche per i principali paesi industrializzati si va verso un 50% rinnovabili e 50% Nucleare a fissione più o meno.
Ed è pure quello che costa meno.
Chissà quanto ci mettete a capirlo.
cit. ” …ci piace, non ci piace, io non lo so, sta di fatto che DOBBIAMO farlo…” non ci sono alternative valide.
Cavoli, che pirla che sono a non averlo capito.
Sto al nord Italia, mica al sud dove di sole ce n’è tanto.
Eppure, il mio impiantino da 6kW di potenza (6,5 per la precisione) produce annualmente quello che la casa consuma, carica auto compresa.
chissà come fa.
Certo, di notte devo prelevare corrente dalla rete, anche se ho la batteria, se voglio caricare l’auto.
Ma di giorno ne produco molta di più di quella che uso, e la immetto nella rete nazionale.
E viene inutilizzata dai miei vicini, perché è una cosa fisica, funziona proprio così.
Quindi loro usano la mia rinnovabile e risparmiamo gas per la notte.
Più rinnovabile di giorno, vuol dire meno gas usato acquistato a caro prezzo dall’estero, meno PIL italiano che finisce all’estero.
Di notte possiamo usare gli invasi, l’eolico e sopperire con il gas.
Più rinnovabile si produce, più ce ne sarà a disposizione per essere accumulata di giorno per la notte, attraverso accumuli chimici, da un mese all’altro con accumuli potenziali come invasi.
Certo, se non la si produce, non la si può stoccare.
Ma se non la si installa, ciccia.
Infatti il solare è buono per alimentare piccole richieste di energia o il pico di mezzogiorno, le case in A4 si stima che abbiano bisogno di più energia per raffrescarsi che per riscaldarsi, ma anche agglomerati decentralizzati, ma non si può pensare di “coltivare” energia in maniera decentralizzata per alimentare i grandi assorbimenti.
La massima efficienza in Italia per il solare è al sud ma la richiesta di energia è 2/3 al Nord e praticamente niente al sud, spostare grandi quantità di energia è una stupidaggine, vedi tu.
Anche lei potrebbe evitare di spammare boiate come quella del solare che sarebbe buono per alimentare “piccole richieste di energia”.
vabbe, oggi e la giornata delle bufale:
1) al nord italia, con temperature più fresche, il fotovoltaico rende bene
2) al sud rende ancora meglio, per maggiore irraggiamento, anche se perde qualcosa per le temperature maggiori
3) installano fotovoltaico in germania, dove hanno meno solo di noi, “vedi tu”
4) spostare energia su 1000.km se ne perde il 3% e i nuovi elettrodotti ceh Terna sta costruendo sono interrati o sottomarini, neanche visbili come i vecchi tralicci
Poi continua pure a usare toni arroganti, se già non bastano le cose che scrivi, anche dai toni ti fai riconoscere come troll
Nooooo, Zollino no vi prego, è meglio la fustigazione.
Mi spiace, sono in vacanza e mi aspettano per un aperitivo.
Il prof Zullino dice una cosa diversa. Dice che nello scenario 2050 dovremo soddisfare un fabbisogno elettrico di 650-700 TWh. Il mix più conveniente, tenuto conto di tutti i costi (compreso stoccaggio e produzione di idrogeno), sarebbe 60% da rinnovabili e 40% da nucleare. Questo significherebbe installare 380 GW di rinnovabili e 36 GW di nucleare. Il costo puro di generazione stimato dell’energia da fonte rinnovabile è di 2 centesimi di euro. Quello del nucleare di 6 centesimi, quindi tre volte più alto. Ma con questo mix si avrebbe un base load che non comporta ulteriori costi per lo stoccaggio. Rinunciare al nucleare sarebbe semplicemente più costoso nell’insieme. Questo è quanto sostiene Zullino.
Quindi lei ci accusa di essere fuori focus, ma il primo a non aver capito è proprio lei
Veramente io ho capito benissimo, semplicemente a lei non interessa, sono due cose diverse, non cerchi di cambiar discorso. Le critiche bisogna anche imparare ad accettarle soprattutto se ci sono numeri che dicono altro. Abbiamo il potenziale per il 70% di rinnovabili, e allora? Lo avete mai detto che NON è economicamente conveniente? Non mi pare. Visto che lo sa, quando vedremo una notizia in tal senso sulla modellizzazione del carico ora per ora, VA-T-LCOE?
Voleva tenersi il risultato per se o visto che non va nella sua direzione preferita fa finta di niente?
Il Prof. Zollino e il suo gruppo di lavoro, hanno modellizzato il carico annuale italiano ora per ora e sono andati a valutare il mix migliore, ed è oggettivamente molto più interessante dell’ennesima pippa sul report Lazard fatto con LCOE che serve solo agli investitori e non ha la benché minima utilità per valutare le rinnovabili e per pianificare un programma net zero di una Nazione industriale. E’ piuttosto strano tra l’altro, che non compaia MAI nelle discussioni il report 16 sempre di Lazard, che invece analizza i costi da sostenere per stabilizzare l’intermittenza delle FER, che semplicemente li triplica, non trova?
Rinunciare al Nucleare sarebbe “solo” più costoso? Sicuro di non aver preso troppo sole?
Visto che parliamo di millemila miliardi di budget, il 40% in più è “solo più costoso”? Li mette lei?
Senza considerare l’uso di suolo e di materiali, alla faccia dell’impatto ambientale.
E poi Zollino, non ha analizzato se sono o meno fattibili tecnicamente (i sistemi di accumulo per quelle grandezze, semplicemente non ci sono) e con che rendimenti, sono simulazioni, però si parla di 600 GW di fotovoltaico senza Nucleare, nell’articolo si lamenta dei Nimby e fa bene, e quindi tanti ma tanti auguri per installare milioni di pannelli, che si possono pure rompere (5%) e comunque devi garantirne la pulizia dalla polvere che si sa (si sa ?) diminuisce il rendimento che aumenta pure l’impronta carbonica (non considerata).
I conti di Zollino sono pure a favore delle FER giusto per dire.
Lei fa riferimento al costo stimato di 2 centesimi contro 6, ma vede che si ostina a non capire? SENZA quei 6 quel 2 non ha alcun VALORE, e ovviamente non sarebbe più 2 ma ben più di 6.
I numeri che ho scritto sono contestabili? No, Quindi che si scalda a fare?
Il suo gruppo di discussione è pieno zeppo di gente che pensa che si possa fare la transizione solo tappezzando qua e là, meglio se a casaccio, il Paese di pannelli e che il tutto costerà pure poco !
Con il budget stanziato dal 2010 ad oggi per le FER, pari a 220 miliardi circa, per ottenere tra l’altro numeri “scarsi” si poteva già decarbonizzare il carico base Italiano odierno.
Ha letto distrattamente le mie osservazioni, travisandole, e le ha mescolate con quelle di altri commenti. Ma va bene lo stesso. Ha detto la sua e la saluto
In realtà persino il VA-T-LCOE è sfavorevole al nucleare e infatti di solito lo contestano ricalcolandolo su parametri arbitari
In america negli stati in difficoltà con episodi di black-out (Texas, California) stanno installando aumentando le rinnovabili e i costosi (ad oggi) accumuli al litio, perchè costa meno già oggi di altre soluzioni
figuriamoci tra qualche anno con batterie ecomomiche al sodio, al calcio, al ferro (gia in installazione in america) e tante altre
Alcune previsioni di costo tra soli 5 anni:
1) persino produrre e stoccare idrogeno verde costerà meno che generare con nucleare e sarà più flessibile e strategico (accumuli stagionali ed e-fuels)
2) fotovoltaico + accumuli (aumentati da 4 ore a 8 ore), scenderà a 55.$ al MWh ( 5 cent a kwh)
3) il trend è che il nucleare invece continuerà a crescere rspetto ai 200.$ al MWh attuali; e senza contare imprevisti, il grosso dell’uranio viene da paesi sotto influenza russa e cinese ed estralo; in ogni caso costerà sempre di più estrarlo anche come Co2.. cercare con google ” Co2 uranium trap ”
I report di Lazard me li sono già letti..tutti nuovi e vecchi, anche quelli per lo storage; perchè ero stufo di vederli citati a sproposito o contestati;
IMHO non ce ne è neanche uno che non suggerica di scappare a gambe levate dal nucleare
la cosa più favorevole che scrivono, è che chi ha già un impianto in funzione, considerando le sole spese di gestione immediata, spende meno a tenerlo in funzione più a lungo che può, almeno finché la manutenzione ordinaria lo permette;
significativo è che la Germania abbia preferito spegnerli piuttosto che rischiare di incappare in una manutenzione stardinaria
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Ma una notizia forse sottovalutata, ancora poco nota:
è la previsione del DOE americano, ma anche per i paesi asiatici, e forse ci proverà anche l’Europa, di enorme sviluppo nei prossimi anni anche dell’Eolico off-shorer “galleggiante”, facendono scendere i costi rapidamente; “galleggiante”, ovvero posto in aque più profonde di 60.m
solo per l’america si parla di un potenziale dell’ordine di 2000 GW di potenza di picco installabile
il fattore di capacità offshore è tra 40% e 50%, cioè quasi la metà delle potenza di picco, si parla di molta energia, al 40% sono 7000 TWh annui
Potenzialità importanti ci sono anche nel mediterraneo, un primo impianto galleggiante pilota è stato approvato al largo della Sicilia
E allora, dove vogliamo investire? Seguiamo i pifferai che ci voglino vendere qualche costoso “pacco” o facciamo due conticini?
Grazie al cielo lei e quelli come lei che vivono nella costante paura del cambiamento tra pochi anni non ci sarete più, come me del resto, e le prossime generazioni si saranno liberate di una zavorra eccezionale.
Mi sento perplesso se il Prof. Zullino davvero partisse come premessa da un costo del nucleare a 6 centesimi, invece di circa 15-20 centesimi a kwh dei dati aggiornati
Conti realizzati da analisti finanziari come Bloomberge e Lazard, escludendo sussidi, esternalizzazioni, e “attualizzazione finanziaria” (semplificando, diventa in pratica una forte riduzione del conteggio) dei costi futuri, per decommissioning impianti e conservazione scorie
Fotovoltaico + Eolico OFF-SHORE (anche nel mediterraneo) + Idroelettrico per quanto sarà possibile, a me sembra una delle strade che calzerebbero bene per l’italia,
se ricordo bene solo nel 2022 ci sono state richieste a Terna per 95 GW di eolico off-shore
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La recente simulazione di ASPO Italia me la sono letta, se ricordo bene specifica che i risultati ottenuti dalla loro simulazione sono:
A) nell’ipotesi di aver escluso contributi dall’eolico off-shore, perchè ad oggi ancora non installata in quantità importanti
B) per lo stesso motivo, hanno escluso nelle ipotesi sistemi di accumulo più estesi e meno costosi degli attuali
C) ipotizzano una quantità di fotovoltaioco (ed eolico) isntallato, in base ai costi odierni, ma che potrebbe essere superato nei prossimi anni
con queste ipotesi molto restrittive basate sui dati di oggi, e integrando in parte un accumulo stagionale ad idrogeno verde, ricavano che un sistema rinnovabili 100% farebbe fatica a coprire circa 50-100 TWh annui su 400-600 TWh
Forse basterebbe un podi back-up a maetano, o di accumuli che saranno migliori entro pochi anni, ma più banalmente penso a buone quantità di Eolico off-shore, che fuzniona con buon acsotanza anceh di notte e intensitò elevata
Qggi le evoluzione per l’Eolico ci hanno portato:
– sistemi DIRECT DRIVE (una linea produttiva delle Gamesa Siemens e anche altri), ovvero turbine senza ingranaggi di moltiplicazione interni, quasi azzerando la manutenzione e il rumore, e con efficenza di generazione maggiore del 25% rispetto ai sistemi precedenti
– pale eoliche in materiali compositi con composizione più semplice da riciclare
– crescita di numero di impianti e calo dei costi dei sistemi su piattoforme galleggianti invece che piloni, per installazione su fondali maggiori di 60.m
– calo dei prezzi -11% all’anno
Scrivo un “errata”, perché sopra ho scritto in cattivo italiano:
Nella recente simulazione Aspo:
in Italia un futuro sistema energetico al 100% rinnovabili ( ipotesi estremizzata, più difficile da perseguire rispetto a ipotesi pragmatiche di arrivare a 80-90% per es., e inoltre con le sopra descritte ipotesi restrittive del modello si simulazione utilizzato, es. senza contare eolico off-shore che invece ci sono segni si sviluppera anche da noi) il mix simulato di rinnovabili 100% e parziali accumuli coprirebbe:
– quasi tutti giorni dell’anno il fabbisogno nazionale, per 400-600 TWh annui
(elettrificando riscaldamento delle case, autotrazione, settori industria, l’attuale consumo di 330Twh giustamente si prevede che aumenterà a 700 Twh, che poi al netto di efficentamenti scenderà a circa 400-600 TWh )
– lasciarebbe scoperti circa 50-100 TWh in totale su base annua
(per come avevo scritto sopra di fretta, sembrava il contrario)
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Aggiungo:
per i TWh scoperti (che nota bene non sono molti sul totale)
andrebbe integrato un sistema di “back-up”, oppure potenziate le istallazioni di rinnovabili rispetto alle ipotesi ancora abbastanza conservative fatte dal modello, oppure aumentati i sistemi di accumulo rispetto alle ipotesi fatte nel modello
un back-up semplice, facilmente reversibile senza lasciare strascichi e costi futuri, economico, pensabile già con tecnologia di oggi, sono 20 economiche centrali a ciclo combinato a metano distribuite sul territorio, come già programmato in italia, aggiornate con turbine italiane Ansaldo o tedesche Siemens con 60-63% di efficienza;
una è quella di Magerno, un’altra gemella è nel sud Italia, tra l’altro abbinata a bacino idrolettrico per ulteriore flessibilità; un altra a Lodi, ma lavori fermati dal periodo Covid; ad ora i lavori di installazione/ammodernamento delle 20 centrali pensate come back-up per la futira rete di rinnobabili, sono tenuti in “pausa”, con relativa incertezza economica per il gruppo Ansaldo che ne aveva le commesse (al momento mi pare che stia installando le sue turbine gas all’estero)
oppure modificabili con un ciclo di combustione differente (aria in ingresso viene privata delka componente in azoto) per aggiungere in modo semplice la cattura carbonica dei fumi, in america stanno già sperimentando queste centrali
ma come detto sopra è solo una (la più economica come investimenti, la meno meno impegnativa a lungo termine) delle possibili soluzioni per chiudere il cerchio su quel 10-20% di energia residua non rinnovabile di un mix per il resto fatto da fonti rinnovabili anche intermittenti; con qualche sforzo si trovano soluzione anche migliori
da notare inoltre che anche senza usare sistemi migliori, ma banalmente bruciando metano senza cattura carbonica per ricavare gli ultimi 100 TWh mancanti
immetteremmo in atmosfera 15 volte meno Co2 rispetto al mix attuale formato da energia elettrica attuale, più servizi non elettrificati nel settore energia e trasporti;
al momento abbiamo un consumo ed emissioni traducibile come circa 1500 Twh elettrici se fossero prodotti con il mix attuale; questo perchè usare fossili per scaldare case, industrie e muovere automezzi, invece di elettrificare, utilizza, “spreca”, molta più energia rispetto al modello in cui i servizi vengono elettrificati
in pratica persino tenendoci una piccola quota di metano per back-ep della rete elettrica, avremmo già raggiunto gli obiettivi climatici (riduzione emissioni oltre 90%);
questo “solo” elettrificando i vari servizi, installano rinnovabili a tutto spiano (l’eolico in mare, per questione di resa e quantità molto più alte rispetto a terra, e come benefit collegato un maggiore rispetto paeseggistico), e adeguando anno per anno la rete per bilanciamenti e collegamenti
è una strada già stracciabile, ed è anche più economica di altre soluzioni
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Questo per dire come IMHO sia una bufala da qualunque punto la si guardi il sostenere, come viene fatto talora in questo periodo per fini commerciali, che per bilanciare le intermittenze del rinnovabili o effettuare la decarbonizzazione serva sobbarcarsi il costo, i problemi, l’emissione non cosi bassa di Co2, l’opacità, le eredità decennali e poi millenarie di nuovi reattori
ci sono soluzioni molto più razionali ed economiche, già nei trend mondiali
Vero, come mai nessuno per le “piramidi” dei tralicci si straccia le vesti?
E per le piattaforme di petrolio vicine alla costa adriatica?
Se non ricordo male le stesse amministrazioni che hanno ben accolto le piattaforme hanno respinto l’eolico off shore!?!?!? Una follia!!!!
Infatti è una follia.
mi sono messo in gioco, ho messo i pannelli fv sul tetto e cosi ‘ dovrebbe fare chiunque nel mondo ma a patto che i costi vengano assorbiti dalla comunita’ ( governi ) . penso che non ci sia soluzione migliore
la risposta è “semplice” USARE I TERRENI DEMANIALI
che fiancheggiano o sono ai margini:
Strade (in Italia 167565 km)
Autostrade (in Italia 7016 km)
Ferrovie (in Italia 24227 km)
impatto :
paesaggistico nullo
faunistico nullo
anche “intellettuali” pseudo futuristi zoticoni non dovrebbere aver nulla da dire
un campo fotovoltaico di 1 km per 2 metri
occupa una superfice di 2000 mq
con 150 W picco per metro quadrato
fanno 300 kW picco per km
fanno 3 MW picco ogni 10 km
fanno 30 MW picco ogni 100 km
e se invece di 2 metri facciamo 4 metri di larghezza
fanno 60 MW picco ogni 100 km
e se il campo fotovoltaico è di 8 metri o 4 metri per carreggiata
fanno 120 MW picco ogni 100 km
continuate voi ..
ora pronobis
P.S.
solo il GRA di roma ,ANAS senza “scomodare” i gestori “privati” di autostrade
è lungo 68 km ,
se anche fossero utilizzabili solo 50 km
ci ferrebbe fuore una centrale fotovoltaica da 50 MW
mancano all’appello le superfici di sosta e rifornimento che possono dare contributi per decine di migliaia di mq
i miei due conti della serva
segnalate se sono errati
ma non credo
Ma perché usare terreni demaniali se poi a guadagnarci economicamente sarebbero le imprese private?
Semplicemente tutto quello che viene prodotto in più da un impianto dovrebbe essere pagato a prezzo di mercato. Solo in questi modi i privati insalerebbero impianti. Dove per provato intendo il singolo cittadino proprietario di casa o in condominio.
Non possiamo dedicare i terreni demaniali ad imprese private che ci lucrerebbero sopra senza dare nulla in cambio e non venitemi a parlare di concessioni.
Come già detto ci sono una miriade di aree industriali dismesse. È in esse che dovrebbero sorgere gli impianti. Lì il danno è già stato fatto, è inutile andare ad occupare nuove aree vergini.
quasi tutti i grossi produttori di energia in italia
a cominciare da e Enel ,Plenitude ,Edison
ma anche le municipalizzate A2A ,Acea
sono a partecipazione statale , quindi tanto private non sono
anzi con una bella gara per il noleggio dei terreni ..
ha visto mai che lo stato incamera un po degli estraprofitti che ci stanno “solando” (occultando ..) in questo periodo ?
Io sono per sollevare le rinnovabili, come l’elettrificazione da qualunque parere negativo possibile che NON sia la sicurezza. E non teorica, NO reale documentata. Se io installo la colonnina di ricarica nessuno deve potersi opporre, a meno che manchi la conformità. Se la mia colonnina ha la conformità ed è su luogo privato e pwr privato intendo anche comune del condominio a nessun titolo nessuno può opporsi.
Se si vuole “regionalizzare” le rinnovabili allora anche le tariffe elettriche vanno regionalizzate, oltre che la disponibilità di energia.
Per cui se da una parte hanno investito in invasi, pannelli FV, pale eoliche, PdC, efficientemento energetico e quant’altro e LÌ la corremte costa la metà, a chi costa il doppio, ma ha fatto il choosy, paga e zitto, inoltre se c’è da razionare i quantitavi si parte da dove ne fanno meno.
Democrazia è responsabilità. Troppo facile sarebbe dicidere senza conseguenze.
Sono completamente concorde sul fatto che l’elettrificazione deve essere vincolata AL SOLO aspetto della sicurezza ma anche questo, nel nostro ordinamento, lascia spazio a troppe interpretazioni di diverse figure che, a vario titolo, sfruttano la stratificazione di norme sulla sicurezza che nel tempo si sono decantate nella nostra legislazione (ne so qualcosa per il vano tentativo di installazione di wallbox in unità immobiliare privata all’interno di condominio).
Ciò detto, per quanto riguarda lo sviluppo delle rinnovabili sul territorio, non credo che esistano soluzioni semplici per problemi così complessi come la conversione del nostro sistema di produzione di energia elettrica, nè dal punto di vista politico, nè dal punto di vista finanziario e neppure dal punto di vista tecnico.
Solo a margine cito il fatto che uno sviluppo repentino della produzione dei energia nel territorio meridionale (magari ci fosse!!) si scontrerebbe con l’incapacità attuale di vettoriamento dell’energia verso le aree produttive del settentrione visto che la rete in alta tensione attuale ha già dei momenti di crisi nell’attuale assetto produttivo.
Tutto questo senza voler considerare che la produzione di energia in aree differenti dai luoghi di consumo porta con sé le inevitabili perdite di energia, sia sui vettori i AT che sulle stazioni elettriche di trasformazione in partenza ed in arrivo e trascurando l’aspetto di complessità nella regolazione dei parametri di frequenza/potenza che si portano appresso le energie rinnovabili eolica e fotovoltaica.
Non esiste nulla di semplice in un sistema complesso.
Leggevo che Terna in Italia sta:
– installando nuovi elettrodotti che collegano le varie parti di italia Nord-Sid e Terra-Isole
– tutti i nuovi collegamenti sono ove possibile cavi interrarti o subaquei, non più a traliccio
– è stato fatto notare che i nuovi elettrodotti in posa al momento andranno aumentati ulteriormente già tra pochi anni se le rinnovabili cresceranno come alcuni di noi sperano, ma fa parte del gioco, la rete si evolve in base alle necessità (anche le necessità di bilnaciamento, esistono ma nel complesso non stravolgono il conto dei costi)
– le dispersioni teoriche (poi certo ci sono altri fattori pratici) relative alla solo distanza sarebbero circa 3% su tratte di 1000.km, direi che conviene 🙂
– anche la Germania sta installando un grosso elettrodotto, per collegare il territorio, sia gli utilizzatori che gli impainti di rinnovabili posti al Sud, con i grossi parchi Eolici Off-shore in rapida crescita nel mare del Nord
– il consorzio dei paesi nordici europei, prevede a breve ( con i parchi eolici off-shore ) di diventare un forte esportatore di energia per il resto d’europa (e/o sede di fabbriche energivore)
Credo che tra le varie cose, perché i problemi vanno sempre affrontati avvicinandoli da più direzioni e non soltanto frontalmente, una cosa che potrebbe avere un suo senso sia anche quella di cambiare un pochino la “narrazione” delle rinnovabili. Ampliando il focus, che oggi è particolarmente concentrato sul sacrosanto aspetto ecologico, anche su argomenti tipo indipendenza energetica e convenienza economica.
Che poi è esattamente l’argomento nell’intervento che ti ho promesso qualche giorno fa, caro Massimo, e quindi giustamente non mi dilungo oltre
Come fa notare bene la reazione esistono moltissimi capannoni industriali dismessi (vicino casa mia ce ne sono molto diversi ed alcuni occupano aree molte estese). Ecco si potrebbero usare queste aree usufruendo dei fondi del PNR.
In queste aree potrebbero essere installati impianti fotovoltaici e di accumulo creando per esempio comunità energetiche.
Ma nulla si muove all’orizzonte.