Rinnovabili al 51% in Italia in aprile

Oltre la metà dei consumi elettrici italiani è stata coperta in aprile da fonti rinnovabili: per l’esattezza il 51%. Viene così infranta per la prima volta una soglia psicologica, con l’energia verde che supera quella prodotta da idrocarburi. Il dato lo certifica Terna nella sua analisi mensile. I consumi complessivi sono saliti dell’1,1%, il saldo con l’estero è diminuito del 28%.

Rinnovabili al 51%, cala del 28% il saldo con l’estero, fonti termiche a un terzo dei consumi

Il mese scorso il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 23,5 miliardi di kWh. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura, è lo stesso di aprile 2023.

Confermando una fase di tenuta del trend sui livelli acquisiti negli ultimi mesi. Tale risultato è la conseguenza dell’effetto Pasqua, di due giorni lavorativi in più (20 invece di 18) e di una temperatura media mensile superiore di 1,5°C rispetto ad aprile 2023. La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,4% dalla produzione nazionale e per il restante 14,6% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,4 TWh, il 28,9% in meno rispetto ad aprile 2023. In particolare, il saldo import-export è il risultato dell’effetto combinato di un aumento dell’export (+114,7%) e di una diminuzione dell’import (-24,0%).

Boom dell’idroelettrico e del fotovoltaico (grazie al all’aumento della capacità installata)

In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,4 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 51,2% della domanda elettrica (era 36% ad aprile 2023). Solo meno di un terzo dell’elettricità consumata è stato soddisfatto da fonti termoelettriche.

In aumento la fonte idrica +197,5% e fotovoltaica +19,5%, principalmente per l’aumento della capacità installata in esercizio. Diminuiscono la fonte geotermica (-0,9%) ed eolica (-3,4%). In calo anche la fonte termica (-16,6%).

Nei primi quattro mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.356 MW (di cui 2.167 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 736 MW (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Visualizza commenti (9)
  1. Buone notizie, ma percentualmente dovute per lo più al rimbalzo dell’idroelettrico, incerto di mese in mese. Più importante la crescita fotovoltaica, che puntava dritto verso i 7GW di nuove installazioni per il 2024, dopo gli oltre 5 GW dello scorso anno. Per “fortuna” ci si è messo di mezzo il governo, azzoppandone puntualmente la corsa col divieto del fotovoltaico a terra, quindi aspettiamoci drastiche riduzioni della crescita solare nei prossimi mesi… un sospiro di sollievo per i fossili nazionali.

    1. contando i tempi di realizzazione e connessione degli impianti già approvati, forse (?) i dati del 2024 non risentiranno dell’azzoppamento del FT a terra dovuta al decreto agricoltura, però ne risentiranno invece i dati del 2025-2026

      speriamo venga messa una qualche toppa sul decreto per ridurne l’impatto negativo al momento di fornirne le norme interpretative.. se non facevano il decreto, cosi a spanne venivano messi a terra +20 GW in intallazioni di media-grande taglia entro due anni, oltre a altri GW di taglia piccola

    1. Antonio Gobbo

      Bhe direi che sarebbe grave, viste le percentuali di aumento, che qualcuno più che sulla luce solare remasse contro l’acqua dei bacini idroelettrici 🙂

    1. ancora meglio perchè è 51% rispetto ai consumi di rete, cioè la somma della produzione nazionale e delle importazioni

      se fosse stato 51% della produzione nazionale ( invece che dei consumi totali) sarebbe stato un po’ meno notevole 🙂

      PS: le importazioni sono quasi tutte da francia e svizzera, circa a pari merito; nelle importazioni svizzere ci sono anche quote di idroelettrico.. tirando un pò l’interpretazione, diciamo che ad Aprile potremmo aver superato 55% rinnovabili

      1. Antonio Gobbo

        Si però viste le percentuali di aumento c’è solo da sperare che i prossimi anni ci siano primavere straricche di pioggia come ora perchè se torna la siccità di 2 anni fa il 50% ce lo sognamo.

        1. come livello di produzione idroelettrica, ora siano tornati a livelli normali, contando solo l’acqua fluente con o senza invaso (e senza i pompaggi, che sono un accumulo, non una sorgente di energia) vedo circa 34-36 TWh annui, abbastanza stabili

          l’anomalia è stato il periodo del 2022, con solo circa 23 TWh,
          e in parte un po’ di coda anche nel 2023, con 31 TWh

          guardando i dati storici, un’altra siccità (ma non ai livelli del 2022) c’era stata nell’anno 2017, con soli 27 TWh di produzione idroelettrica

          NB: gli impianti di pompaggio idroelettrici ( PI ),
          che già abbiamo in buona quantità (più altri in costruzione) e che serviranno da abbinare alle rinnovabili in crescita, hanno un funzionamento che non viene limitato da altri possibili periodi eccezzionali di siccità,
          gli basta pescare acqua dal bacino inferiore, anche se fosse semivuoto con un basso livello diriempimento, per mandarla al bacino chiuso superiore (di taglia inferiore) e poi la riusano tra i due bacini più volte

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