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Rinnovabili, A2a si allea con Contour e “dribbla” lo stop del governo

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Rinnovabili, il gruppo A2a ha siglato un accordo con la multinazionale ContourGlobal, controllata dal fondo KKR per l’acquisto di nuova energia green. In parte, l’elettricità green sarà fornita dalle attività di efficientamento (revamping e repowering) degli impianti solari della multinazionale anglosassone attivi in Italia.

Si tratta di una partnership di lungo periodo sulle energie rinnovabili, tra due importanti operatori energetici, che consentirà così al gruppo A2a di continuare a mettere a disposizione energia totalmente green per i suoi clienti.

Nello specifico, il Power Purchase Agreement (PPA) siglato, dalla durata decennale, fa riferimento al 75% della capacità aggiuntiva derivante dall’attività di repowering di ContourGlobal, che per A2A si traduce in un accesso ad un quantitativo di energia green pari a 22GWh/anno.

Grazie all’accordo con ContourGlobal sulle forniture da rinnovabili, A2a avrà fino a 85 GWh/anno di energia green in più

In linea con il completamento degli interventi di efficientamento (che riguardano la metà degli impianti solari di ContourGlobal in Italia, circa 35) si prevede che le prime “consegne” di energia siano previste tra maggio 2025 e giugno 2026.

Va detto che questo accordo rientra in una partnership più ampia tra le due società, che nel medio periodo prevede l’acquisto da parte di A2A dell’energia generata da un parco solare di ContourGlobal, per un totale di 85 GWh/anno.

Considerando che gli attuali aggiornamenti sugli impianti consentiranno agli anglosassoni di generare in totale circa 170 GWh/anno di energia pulita dal 2026 (si stima un aumento del 43% di produzione annua), il deal porterà A2A ad acquistare circa la metà dell’intera energia prodotta da ContourGlobal in Italia.

A2A: “In linea con il Piano Strategico al 2035”

In un momento in cui il mercato dell’energia si caratterizza per dinamiche incerte – ha commentato Lorenzo Spadoni, direttore Business Unit Generazione e Trading di A2A – accordi come quello con ContourGlobal possono contribuire a una stabilizzazione del costo delle commodities e al percorso di sviluppo delle rinnovabili”.

Soddisfatta anche la controparte. Paola Agrati, Country Manager Italia di ContourGlobal, ha sottolineato come “il progetto di revamping e repowering permette di modernizzare le infrastrutture esistenti e consente di migliorare l’efficienza degli impianti senza la necessità di nuove superfici, riducendo al minimo l’impatto ambientale”.

Nessun “area idonea” da trovare

Un fattore, quest’ultimo, non secondario, che porta vantaggi anche dal punto di vista normativo. La possibilità infatti di crescere nelle rinnovabili sfruttando il potenziamento di impianti fotovoltaici già esistenti – senza ulteriore utilizzo di suolo – permette ad A2A di “aggirare” l’ostacolo degli ultimi decreti governativi in materia di aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.

Provvedimenti legittimi ma che spesso, per i tempi lunghi della burocrazia, si rivelano un freno ai progetti di sviluppo delle aziende di settore.

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5 COMMENTI

  1. Il rewamping degli impianti più “anziani” è sicuramente una delle migliori vie per il potenziamento della capacità produttiva F.E.R. senza dover attendere iter farraginosi per ottenere nuovi spazi, in contrasto con istituzioni e popolazioni locali e.. governi avversi.

    Io spero sempre nello sfruttamento degli enormi spazi destinati ad aree industriali/artigianali vecchi e di recente realizzazione, e soprattutto che qualcuno cominci ad affittare I TETTI dei tantissimi capannoni sfitti che vedo un po’ ovunque in giro in Italia.

    Poi ci sarebbe da copiare la famosa normativa francese per la copertura con pergole fotovoltaiche dei grandi parcheggi (comoda anche per le soste sotto il sole, pioggia o..grandine!) anche se va detto che sono sempre di più i gruppi GDO che stanno già provvedendo in autonomia.. (un po’ per immagine “green”, un po’ perché coprono oltre il 30% dei loro consumi energetici.. un po’ per attrarre i clienti con NEV ).

    Personalmente mi sono informato sui costi per un refitting anticipato del mio impianto FV … Al momento è un po’ prematuro… e spero sempre che a breve calino i prezzi dell’energia anche per noi italiani… ma in caso la situazione resti questa (impiccati all’import di gas/idrocarburi) mi sa che mi converrà portare l’impianto a 6kWp … piuttosto che buttare i soldi in bollette da strozzini.. (e penso soprattutto al metano… che grazie al FV non uso già da varie settimane perché la casa resta calda grazie alle PdC col sole 😁)

    il mio “solito, noioso invito”… chi ha la possibilità .. metta il FV (e storage..se conveniente 😉)

    • Parafrasando una celebre canzone della mia infanzia:
      “Scenderà / il costo scenderà / forse, chi lo sa / e quando non si sa…”
      (Sergio Endrigo, “L’arca di Noè”, 1970)

    • Il costo in bolletta è influenzato sopratutto dalle accise, per una discesa significativa dovresti chiedere al governo. (E famose sta risata)

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