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Riciclo batterie: Umicore con ACC e l’Ue stringe sulle regole

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Un'immagine dell'impianto di riciclo e smaltimento delle batterie del Gruppo Volkswagen.
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Si fa sempre più centrale, nell’industria dell’auto elettrica, il tema del riciclo delle batterie a fine vita. Si muove l’Ue e si muovono i privati. A Strasburgo il Parlamento europeo sta per approvare una disciplina più rigorosa riguarda alla sostenibilità delle batterie. E la società belga di recupero e riciclaggio di materiali Umicore adotterà una nuova generazione della sua tecnologia proprietaria di riciclaggio delle batterie a supporto dell’impianto pilota di Automotive Cells Company  a Nersac, in Francia.

Umicore: “Possiamo recuperare il 95% dei materiali”

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La sede di Umicore in Belgio

Umicore afferma che è in grado di recuperare il 95% di cobalto, nichel e rame dalle batterie, oltre alla maggior parte del litio, attraverso processi automatizzati che garantiscono efficienza e sostenibilità economica.

«Il nostro impianto pilota a Nersac mira a testare tutti i nostri prodotti e soluzioni di processo prima della produzione di massa nelle nostre future Gigafactory» ha affermato Gilles Tardivo, vicepresidente dell’impianto pilota di ACC. L’accordo tra ACC per Nersac e Umicore consentirà «di migliorare le nostre competenze, a livello locale, per quanto riguarda il riciclaggio dei nostri scarti di produzione», ha concluso Tardivo.

Automotive Cells Company (ACC) è la joint venture per lo sviluppo e la produzione di batterie di Stellantis e Total, nella quale è recentemente entrata anche Mercedes Benz. I tre partner controllano il 33% ciascuno (leggi).  Automotive Cells Company è nata con l’obiettivo dichiarato di creare un leader europeo nel settore delle batterie per veicoli elettrici. Produrrà le prime celle a partire dal 2023.

L’alleanza con ACC (Stellantis, Total, Mercedes)

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Il progetto di gigafactory ACC in Germania

Può contare su 1,3 miliardi di finanziamenti pubblici da parte delle autorità francesi e tedesche. Il progetto vae più di 7 miliardi di euro di investimenti  nelle due gigafactory da realizzare a Douvrin, in Francia e Kaiserslautern in Germania.

Riciclo batterie? Un milione l’anno per Umicore

La terza gigafactory del gruppo, con un investimento ulteriore di 2,5 miliardi di euro, sarà in Italia con la riconversione dello stabilimento ex FCA di Termoli.  La capacità iniziale di ACC sarà di 8 GWh  che saliranno a 48 GWh entro il 2030. lajoint venture arriverebbe così a coprire quasi il 15% del fabbisogno europeo complessivo di 400 GWh, atteso per quella data.

Umicore è stata  fondata a Hoboken, in Belgio, nel 2011 per il riciclo di piccole batterie per l’elettronica di consumo. Oggi ha una capacità annuale di 7.000 tonnellate di batterie e scarti di produzione, l’equivalente di 35.000 batterie per veicoli elettrici (EV). In base all’accordo con ACC dovrà invece raggingere una capacità di trattamento di un milione di batterie all’anno.

L’Ue decreta: giù le emissioni per le batterie

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Simona Bonafè

Intanto da oggi a giovedì  il Parlamento europeo a Strasburgo discuterà e approverà  la nuova normativa Ue sul design, la produzione e lo smaltimento delle batterie. Si tratta di aggiornare la precedente Direttiva sulle batterie migliorando la fase del recupero o riciclo a fine vita.

Il 10 febbraio in Commissione ambiente è stata approvata la relazione della relatrice Simona Bonafè (S&D, IT). Mira a disciplinare la progettazione, la produzione (compreso l’approvvigionamento delle materie prime) e lo smaltimento a fine vita. L’obiettivo è minimizzare l’impronta di carbonio e messimizzare la possibilità di recupero e riciclo dei materiali.

Etichetta obbligatoria con l’impronta di carbonio

Ecco le principali novità:
-Introduzione di una nuova categoria di batterie, quelle utilizzate per alimentare i “mezzi di trasporto leggeri” come biciclette o scooter elettrici. Affiancherà quelle già esistenti, come quelle automobilistiche e quelle industriali.
-Adozione di un’etichetta obbligatoria sull’impronta di carbonio di ciascuna batteria.
-Garanzia che le nuove batterie contengano livelli minimi di materiali riciclati, come cobalto, piombo, litio e nichel.
-Obiettivi di raccolta più rigorosi, sia per le batterie portatili (il 70% dal 2025, rispetto al 65% della proposta originaria della Commissione europea; e l’80% dal 2030 invece del 70%); sia per quelle impiegate nei mezzi da trasporto leggeri (75% nel 2025 e 85% nel 2030).
Obbligo di raccolta per i rifiuti provenienti da qualsiasi tipo di batteria, sia quelle per autoveicoli che quelle per veicoli industriali ed elettrici.
-Introduzione di un obbligo di diligenza per i produttori. Secondo il testo, i produttori dovrebbero essere tenuti a rispettare standard di gestione dei rischi legati all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio di materie prime, sostanze chimiche e materie prime secondarie.

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