Un nuovo sistema di riciclo delle batterie agli ioni di litio basato suglio ultrasuoni potrebbe aiutare a recuperare e riutilizzare tutti i materiali, a fine vita, con minori passaggi e minor dispendio di energia. La tecnica è stata sviluppata da scienziati dell’Università di Leicester e dell’Università di Birmingham, nell’ambito del progetto ReLiB (Recycling of Lithium-ion Batteries) della The Faraday Institution, con sede nel Regno Unito. Un articolo sulla ricerca è stato recentemente pubblicato sulla rivista Green Chemistry .
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Secondo la Faraday Institution, tali approcci non solo sono fisicamente e chimicamente complessi, ma sono anche ad alta intensità energetica, inoltre sono inefficienti nel raccogliere materiali riutilizzabili dalle batterie.
La nuova tecnica di riciclo delle batterie prevede che gli elettrodi in lamina di metallo delle celle agli ioni di litio siano trattati con ultrasuoni. Gli impulsi di ultrasuoni focalizzati sono emessi da un dispositivo noto come sonotrodo. In questo modo i rivestimenti degli elettrodi di materiali attivi si delaminano dalla base di alluminio o rame sottostante.
Ricilo batterie ad utrasuoni 100 volte più veloce
«Funziona essenzialmente allo stesso modo del decalcificante ad ultrasuoni di un dentista, rompendo i legami adesivi tra lo strato di rivestimento e il substrato» afferma lo scienziato capo, il prof. Andy Abbott di U. Leicester. «È probabile che l’uso iniziale di questa tecnologia reimmetterà i materiali riciclati direttamente nella linea di produzione delle batterie. Questo è un vero momento di svolta nel riciclaggio delle batterie».
L’istituto di Faraday sta attualmente negoziando con diverse aziende di riciclaggio e produttori di batterie, con l’obiettivo di ottenere una licenza commerciale per il sistema. I piani prevedono l’installazione di un dimostratore tecnologico in un sito industriale entro la fine dell’anno.