Ricaricare la sua Hyundai Kona a 3,4 kW in garage non basta a Paolo, che ci chiede come potrebbe aumentare la velocità del rifornimento, magari passando a un contratto di fornitura da 6 kW. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.
“Vi seguo molto spesso sulla pagina FB ma non ho trovato questa discussione, anche se probabilmente esiste, e chiedo cortesemente una risposta:
Ho un contatore domestico con una fornitura di 3 KW, e carico la mia auto elettrica Hyundai Kona 64 ad una velocità di 3,4 KW/ora. Aumentando la potenza del contatore a 6 KW, potrei diminuire le ore di collegamento raggiungendo velocità più elevate di carica? O in alternativa quale soluzione potrei adottare per farlo?„ Paolo Menchetti
Perchè non accedere alla sperimentazione Arera?
Risposta- L’aumento della potenza contrattuale a 6 kW le consentirebbe di ricaricare nella metà del tempo, senza un oneroso aumento di spesa (250 euro una tantum per il nuovo contratto e circa 75 euro all’anno in più per il costo dell’energia). E la mette anche al riparo da da eventuali distacchi da sovraccarico.
Tuttavia può anche approfittare della sperimentazione Arera che le aumenta la potenza a 6 kW automaticamente e senza aggravio di costi negli orari notturni (dalle 23 alle 7) e nei giorni festivi.
Se anche i 6 kW non le bastassero, dovrebbe passare a una fornitura in trifase, acquistando una wallbox compatibile.
Ho aderito alla sperimentazione Arera. Ingenuamente pensavo aumentassero la potenza in fascia F3 a 6kW, quindi tenuto conto del 10% di tolleranza 6,6 kW max. Ho imparato su wallbox con gestione carico 6,3 kW. La prima sera la corrente è saltata, errore mio non aver verificato iI messaggio del contatore. La sera successiva ho fatto un test e ho scoperto che la potenza di fascia F3 è 5,5kW che con la tolleranza del 10% diventa 6,05 kW. La gestione del carico non è precisissima quindi per non rischiare tengo 5,8. Il bello è che di giorno ho 4,5 kW di potenza ( quindi tengo 4,8 per stare con ampio margine entro il 10%). Alla fine ho 1 kW in più. Non capisco però perché ostinarsi a parlare di sperimentazione 6kW quando di fatto sono 5,5 kW. Se metti 6 con gestione carico rischia di saltare. Non potevano dire 5,5 ed essere chiari?
Mi risulta che per aderire alla sperimentazione arera si debba per forza installare una wallbox. Quindi bisogna affrontare quella spesa
Vero, ma, a parte che non si parla cifre stratosferiche (dai 500 ai 700 euro, in ottica futura l’installazione di una wallbox è da considerarsi un investimento sia in sicurezza che in valore dell’immobile.
Si, ma più che altro devi scegliere una delle wallbox accettate dal ministero (c’è un elenco) e cosa più importante, l’impianto elettrico deve essere certificato. Quest’ultima cosa toglie di mezzo parecchie persone potenzialmente interessate.
Certo che 6kW non sono tanti. In UK si installa la wallbox monofase che arriva a 7.6kW (la rete è più vicina ai 240V) e si mantiene la potenza domestica inalterata. Tolta l’installazione non c’è nulla da aggiungere o modificare (e pagare).
Così si che si sfrutta la tariffa notturna con 6 ore scontate a 7p/kWh.
Se non ti basta, passi in trifase e metti la wallbox da 11kW.
Ma c’è realmente bisogno?
Trifase no. Ma di 7kW si, a mio parere.
Per gestire con margine e senza eccessive complicazioni una BEV. Del resto se non si carica a casa non ha senso.
Come suggerito dalla redazione… (e da Eugenio D.) basta richiedere subito l’ adesione alla sperimentazione GSE (registrandosi sul sito e verificando la rispondenza della propria Wallbox alle caratteristiche richieste, ossia l’ inserimento nell’ elenco di quelle conformi).
Assolutamente da fare una verifica che la propria Wallbox sia stata montata a regola d’arte e che tutti i cablaggi siano adeguati ai 6kWh con margine di sicurezza
A volte potrebbe essere utile fare verificare i cavi IN Ingresso al contatore (per le case vecchie) perché in tecnico di e-Distribuzione mi ha parlato di casi pericolosi che ha avuto modo di vedere; nel caso si può richiedere la sostituzione gratuita ad e-Distribuzione.
Quando acquistai l’auto elettrica a metà 2022, invece che accedere alla sperimentazione Arera preferii passare direttamente ad una fornitura da 6 kWh e adeguare a tale potenza i cavi che collegavano il contatore al nostro garage di pertinenza (vivo in condominio).
Questo per due motivi:
— Le wallbox autorizzate da Arera per la sperimentazione dei 6 kWh notturni dovevano (devono ancora?) avere obbligatoriamente un collegamento internet, ma non avevo modo di portare il collegamento internet di casa fino in garage e in garage il segnale in 4G è debolissimo, per cui anche una wallbox con SIM 4G integrata avrebbe lavorato malissimo.
— Informandomi sulle caratteristiche dell’auto che volevo acquistare (Renault Zoe), scoprii che potevo tranquillamente programmare la ricarica dall’auto e/o dalla app My Renault, per cui mi risultava di fatto superfluo acquistare una wallbox controllabile da remoto.
Regolata quindi la wallbox su 24 A (contro un massimo di 32 A), io ricarico felicemente a circa 5 kWh, valore che, date le caratteristiche della Zoe (batteria da 52 kWh), facilita il calcolo del tempo necessario per ricaricare perché 5 kWh sono circa il 10% della capacità della batteria. Tenendo conto della famosa regola 20-80, di fatto la maggior parte delle mie ricarica casalinghe comportano la ricarica dai 30 ai 40 kWh per una durata notturna dalle 6 alle 8 ore.
Qualora in futuro ne avessi la necessità, so di poter regolare la wallbox su 32 A per ricaricare utilizzando tutti i 6 kWh della mia fornitura, grazie anche al sensore di carico di cui è dotata.
Per la questione del collegamento internet al garage, sono nella tua stessa situazione. L’installatore dell’impianto elettrico e della wallbox mi ha suggerito di usare dei connettori che portano internet sul cavo elettrico, tipo questi https://amzn.to/3WyudZt che sperimenterò a breve
Con il passaggio a potenze più elevante è secondo me fondamentale utilizzare wallbox e collegamento dedicato dal contatore, per il resto non vedo particolari difficoltà visto che si può innalzare la potenza del contatore con una semplice telefonata.
Meglio però la sperimentazione arera che è gratuita, o ancora meglio se possibile abbinare un impianto fotovoltaico.