Ricariche ok in autostrada? Non sulla Firenze-Bologna…

Ricariche ok in autostrada con Free to X? Non proprio secondo Sandro, un lettore in viaggio da Firenze a Milano: qualche problema lui lo lamenta. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

Ricariche ok in autostradaRicariche ok in autostrada? Io sono dovuto uscire a Sasso Marconi per rifornire…

“Ho letto con interesse il vostro articolo sul matrimonio tra Free to X e Renault. Riferite che per Free to X è finita la prima fase (mettere le colonnine in autostrada) e inizia la seconda ( piazzarne altre fuori autostrada). Io ho qualche dubbio sul fatto che la prima fase sia effettivamente giunta a compimento. Esempio che mi riguarda direttamente: ieri sono partito da Firenze diretto a Milano, con l’idea di fare una sosta in autogrill e ricaricare mentre mangiavo un boccone e facevo un paio di telefonate. Confidando su quel che voi stessi avete riportato, ovvero che c’è una Free to X almeno ogni 50 km. Errore: non c’è nulla sulla Variante di Valico e e anche per Cantagallo le app davano colonnine in manutenzione. Ergo: a Sasso Marconi sono dovuto uscire dall’autostrada e ricaricare in una Enel X da 50 kW, vicino a un parco. Restando in autostrada, avrei dovuto raggiungere la ricarica di Modena Nord, altri 70-80 km. Morale: legittimo guardare fuori, ma tenete un occhio anche dentro l’autostrada“. Sandro Baldini
Ricariche ok in autostrada
La rete di ricarica Free to X ha ora due soci: Autostrade per l’Italia e il Gruppo Renault. Il nome è stato modificato il Free to X Mobilize.

Il punto è che servono anche altri operatori

Risposta. Diciamo che i 50 km tra una ricarica e l’altra annunciati da Free to X sono una media, un po’ come il pollo di Trilussa. Ci sono tratti in cui ci sono stazioni a una ventina di km una dall’altra, altri in cui sono più distanti. In genere abbiamo avuto dai lettori giudizi piuttosto positivi per il network installato da Autostrade per l’Italia, ma è giusto registrare anche i rilievi critici. Il punto centrale, secondo noi, resta un altro: servono anche altri operatori sulle autostrade più importanti, come A1, A4 e A14. Ne gioverebbero il servizio e la concorrenza. Abbiamo perso le tracce delle gare che erano state bandite e onestamente ci interessa poco sapere a quale fase dell’iter burocratico siamo. Quel che constatiamo, da automobilisti, è che da casello a casello altre ricariche nelle stazioni di servizio non se ne vedono. E anche in questo siamo un unicum in Europa.
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Visualizza commenti (9)
  1. Daniele Sacilotto

    Non viaggio molto in autostrada ma per quello che ho potuto notare io il problema è il gestore della tratta. Ci sono alcuni che hanno provveduto o stanno provvedendo bene ad installare colonnine HPC, come Autostrade per l’Italia, altri che sembrano dormire, ma non citerò Autostrade Alto Adriatico che gestisce parte della A4, non mi sembra corretto…

  2. Angelo Maria Chiurco

    Bisogna per correttezza aggiungere che nuove stazioni di ricarica sono in costruzione in questo momento sull’A1 e A14 da parte di Atlante che un annetto fa si è aggiudicata i primi bandi per l’istallazione di colonnine in ads fuori dal perimetro Free To X.
    Con un po’ di pazienza tutte le ads lungo la rete Autostrade per l’Italia in cui oggi non sono istallate colonnine Free To X,avranno nuovi operatori di ricarica e questo appena saranno conclusi gli ulteriori bandi già pubblicati lo scorso anno.
    I problemi dunque praticamente non esistono sulla rete Autostrade per l’Italia,mentre iniziano esattamente dove cominciano le competenze di ANAS:soprattutto lei (ma non solo lei)è IL problema sulle autostrade italiane per ogni guidatore elettrico.
    Questo sarebbe il caso di non dimenticarlo mai.
    Giusto per dare a Cesare ciò che è di Cesare.

  3. Come già suggerito da @Volpesalva (avere un “piano B”) io consiglio sempre di ricaricare alla Prima opportunità (ed eventualmente mangiar meno… se non è ancora l’ora giusta di pranzo – ma spesso si anticipa anche la confusione! ) ed eventualmente (se occupate o fuori servizio) giocare la Seconda opportunità alla stazione successiva (ed eventualmente sapere anche dove ricaricare fuori casello … che ultimamente ne vedo diverse operative ..

    Ci vorranno ancora un paio d’anni (con buona tabella di marcia ed attivazioni veloci ) ma siamo vicini a potersi spostare anche con segmenti B con batterie piccole (e non 60kWh come la mia… che trovo ottimale in 4.2m di auto 😉).

  4. Quando si viaggia per lunghe percorrenze conviene sempre avere un piano B, che in questo caso potrebbe essere un piano A, ovvero se Sandro aveva necessità di fermarsi in zona Bologna per ricarica, pasto e altro, poteva considerare tranquillamente il Tesla Supercharger di Casalecchio di Reno, con tutti i servizi annessi e risparmiando parecchio sul costo di ricarica. In ogni caso per la mia esperienza personale devo parlare bene di Free to X, ottima diffusione ed efficienza di funzionamento; se proprio devo fare una critica è che non erogano direttamente il servizio di fornitura di energia, potrebbero farlo a 0.50 €/kWh sulle hpc, sarebbe il top.

  5. Hanno preso i soldi del pnnr e poi hanno lasciato il tutto nel nulla. Molte colonnine non funzionano e nessuno le aggiusta. La verità è che l’ Italia è una nazione di ladri più o meno autorizzati. La transizione energetica arriverà in Italia quando tutte le altre nazioni ci avranno surclassati. Ultimi come al solito 🤣.

  6. E mi risulta che le FreeTOX finiscono a Salerno, da lì in poi solo EnelX da 50KW in autostrada.

    Come ricariche di seconda linea andrebbero anche bene, due colonnine da 200KW + una 50KW per chi vuole pranzare quindi 40 minuti di sosta invece che 20.

    Ma in ogni stazione di servizio, perchè se devi andare a cercarmele o se sono in manutenzione e la prox è a 80Km NO. Anche perchè 80Km in autostrada per una BEV non sono bruscolini può essere che ci arrivi a pelo.

    Cosí non ci siamo proprio.

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