Home Ricarica e Bollette Ricariche nei distributori obbligatorie in Germania

Ricariche nei distributori obbligatorie in Germania

17
Una ricarica Pulse in un distributore della rete Aral.
Webinar
Charxcontrol

Ricariche nei distributori obbligatorie in Germania: lo ha annunciato il cancelliere Olaf Scholz in margine al Salone dell’auto appena chiuso a Monaco.

ricariche nei distributori obbligatorie
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz: barra sull’auto elettrica.

Ricariche nei distributori obbligatorie, annuncia il cancelliere Scholz

Germania fredda nei confronti dell’auto elettrica? Tutt’altro, a sentire Scholz: “Nelle prossime settimane, saremo il primo paese in Europa a introdurre una legge che obbliga gli operatori di quasi tutte le stazioni di servizio a fornire ricariche da almeno 150 kW. Con un’esenzione che verosimilmente, sarà limitata solo ai distributori di piccole dimensioni. Il cancelliere è convinto che rafforzare la rete di ricarica in patria darà ulteriore fiducia alle aziende del made in Germany. Per affrontare senza paura la concorrenza di Tesla e dei costruttori cinesi. “La competitività dell’industria automobilistica tedesca è fuori discussione“, ha detto, aggiungendo però di aspettarsi che i produttori locali offrano anche auto elettriche più economiche. “Ma andare a benzina costa già quasi tre volte di più dell’elettricità per fare 100 Km. Ciò significa che un’auto elettrica media spesso si ripaga da sola dopo soli cinque anni“, ha aggiunto Scholz.

ricariche nei distributori obbligatorie
Hildegard Müller, n.1 dell’Associazione tedesca dell’industria dell’auto (VDA)

Grandi reti come Aral e Shell si stanno già attrezzando

Anche senza un obbligo di legge, molte reti di stazioni di servizio stanno da tempo installando ricariche rapide accanto alle pompe di benzina. Aral, Shell e Total sono tra le più attivi, la prima anche con colonnine dotate di tecnologia Plug & Charge, che riconosce l’auto e attiva la ricarica senza necessità di app o card. Operatori più piccoli, come Knittel a Fulda, puntano invece sugli e-fuel. E, quindi, su sistemi di rifornimento che consentirebbero di mantenere gli attuali sistemi di approvvigionamento. Meno ottimista del cancelliere Scholz sul futuro del made in Germany nell’era dell’elettrico si è dimostrata Hildegard Müller, n.1 dell’Associazione tedesca dell’industria dell’auto (VDA). Il timore è che altri Paesi siano più seducenti per ospitare i nuovi impianti produttivi legati ai veicoli a batterie. Anche se Tesla ha già scelto proprio la Germania per il suo impianto europeo e lo stesso stanno facendo diversi produttori cinesi, anche di sole batterie.

  • Anteprima Volkswagen ID.7 – Paolo Mariano ci guida alla scoperta dell’ammiraglia elettrica tedesca: VIDEO

– Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico

Apri commenti

17 COMMENTI

  1. Concordo con vs considerazioni

    i Fornitori potrebbero anche sostituire alcune vecchie colonnine AC portandole in parcheggi scambiatori (magari depotenziandole .. così chi lascia l’auto per la giornata lavorativa NON deve spostarla a termine carica) e … dove la Rete lo consente .. metterne di nuove ..e più visibili.

    il problema “visibilità colonnine” è fortissimo… siamo tra i paesi più “dotati” di ricariche in Europa (anche se molte AC) ma da un anno passo il tempo a spiegare a parenti e conoscenti che ce ne sono a decine “in giro” ,, solo che “loro” non le notano: messe nei distributori carburanti (tipo Ionity ) le renderebbe sicuramente più visibili e “rassicuranti” per che ha paura di fare il “passaggio” a BEV

    (anche se basterebbe dotar le colonnine AC presenti di un bel palo con luce verde o blu .. e magari Insegna/logo Fornitore ben visibile Ed anche … nei miei “sogni mostruosamente proibiti” ,,, avrei voluto un paletto che sale impedendo la sosta ICE negli appositi spazi…. sempre Off.topic)

    Semplificare il pagamento: abbiamo recentemente visto che l’obbligo di POS sta abituando pure gli italiani a pagare con carte NFC .. magari addirittura -come faccio io- con App Wallet su smartphone …o su smartwatch o smart band con NFC … che ha pure mia madre di 84 anni !! invece di usare contanti (a rischio furto/smarrimento) o le decine di Tessere Pagamento e/o Fedeltà dei vari negozi… così persino sulla spiaggia in costume hai tutto ciò che serve x il bar/noleggio pedalò etc

    per Inter-operabilità Plug&charge o i soliti monopoli / “cartelli” .. la vedo dura !!

    Magari se una start-up facesse un’App di pagamento A SCALARE di kW riforniti … in roaming .. a prezzi convenienti .. invece che decine di App EnelX-BeCharge-A2A-etc sarebbe più facile per i Non Tecnologici
    o lasciamo il campo ai già presenti PayPal – SatisPay – Bancomat o .. chissà Amazon Prime … per presentarne una….

    Un saluto .. alla prox

    • anche io per l’interoperabilità la vedo dura ma non per ragioni tecniche ma commerciali. Mi spiego. Oggi le colonnine che supportano il plug&charge ovviamente ricaricano anche le auto SENZA il plug&charge (quindi quelle che ricaricano tramite app/rfid/pos). Quindi tutte accettano entrambi i sistemi di pagamento.

      Ciò che manca, oggi, è la possibilità di collegare in modo semplice e dinamico un’offerta al mio identificativo auto. Ad oggi, se ho ben capito come funziona in Europa (ma correggetemi pure), il mio identificativo dinamico è gestito di fatto dal produttore dell’auto che quindi associa il “suo” portafogli con la sua offerta. Quindi se con la tua Volkswagen col plug&charge ti colleghi ad una colonnina paghi con wecharge e con becharge o enelx. Andrebbe dunque evitato questo vincolo, lasciando libertà all’utente di “agganciare” l’identificativo auto con chi vuole lui. Fermo restando che poi si può decidere cosa fare se la specifica colonnina non ha accordi di interoperabilità col nostro abbonamento: applicare la tariffa piena oppure non far partire la ricarica con plug&charge ma farla partire con altri sistemi di pagamenti (ad esempio con tesserina o app di quell’operatore). Fermo restando che l’interoperabilità/”roaming” sarebbe bene sia regolamentato e imposto per legge.

  2. Ho attraversato la Germania in largo e lungo a luglio e ho sempre trovato i SuC (Tesla) presso i benzinai in autostrada.
    Inoltre spesso ci sono anche quelle di Ionity affianco.
    È già una realtà.

  3. Che soddisfazione! Preso in giro da tutti quando dicevo che le colonnine DEVONO stare presso i distributori e servono quelle superveloci e … toh! Un paese del terzo mondo, la Gerania, Gerlania, ora non ricordo come si chiama, fa esattamente quello che proponevo io. Ma dai? Colonnine ad ALMENO 150 kW (!!!) e obbligatorie nei distributori di carburante … e da noi invece c’è ancora chi sogna di mettere una presa di corrente in ogni lampioncino.

    Provo a ribadire perché l’idea è giusta:
    – studi recenti dimostrano che non c’è alcuna differenza nell’usura della batteria quando la si carica presso un supercharger (quindi al massimo della potenza disponibile) e quando la si carica in AC. Lo studio è stato condotto su valori reali presi da auto elettriche di diversi brand (non solo Tesla) di tutto il mondo, tra l’altro auto vendute negli scorsi anni quindi neanche recentissime

    – CATL l’anno prossimo costruirà presso ben 2 stabilimenti europei le sue batterie LFP con ricarica 4C, ovvero capaci di ricaricare 400 km in 10 minuti (formulazione tecnicamente imprecisa ma che dà un’idea). E servono colonnine adeguate per sfruttare al meglio le capacità di ricarica di queste batterie

    – le colonnine in mezzo alla strada non funzionano. I tedeschi hanno perso la pazienza pur avendo APPENA un tasso di non funzionamento pari all’8%, contro il 20% della Francia e tassi ben superiori di Italia, UK e USA. Il modello delle colonnine diffuse non è vincente e non aiuta certo a placare gli spiriti dei tedeschi, poco inclini ai disservizi. Serve un modello fatto di colonnine rapide dal funzionamento certo che non devono essere in periferia ma presso i distributori di benzina.

    Signori potete negarlo quanto vi pare e piace ma il modello di ricarica che si va diffondendo è quello uguale alla benzina (per chi non può fare la ricarica a casa o a lavoro), ovvero stazioni per rifornimenti brevi e veloci.

    Ai tedeschi va il mio plauso per l’iniziativa ma occorre comunque ricordare perché il governo sta intervenendo adesso. Perché secondo alcuni analisti (e casualmente secondo il sottoscritto) la curva di adozione delle auto elettriche cresce troppo poco e quando cresce così poco è dietro l’angolo il segno meno, il cambio di rotta. Che sarebbe un messaggio pessimo per il settore. Secondo alcuni, infatti, l’ultimo quadrimestre in Germania c’è il rischio che si vendano meno auto elettriche dello scorso anno. Questo, unito ad altri studi che arrivano dagli USA su chi siano gli attuali early adopter, e unito alla crisi del mercato tedesco fa sì che occorre mettere sul tavolo quelle soluzioni intelligenti che fino ad oggi, per pigrizia e incuranza, erano rimaste nel cassetto.

    E’ la strada giusta: da automobilista, quando avrò la mia prima elettrica spero di poterla ricaricare velocemente presso un distributore e non in modalità lenta in mezzo alla strada. E vi posso assicurare che se anche l’idea a tanti di voi faccia schifo, a tanti che oggi guidano un’auto a benzina una notizia così non può che lenire l’ostilità verso l’elettrico.

    Germania 1 – Resto del mondo 0.

    • Stessa cosa sono anni che lo dico e che lo scrivo anche se criticato nei distributori hai un punto di riferimento certo fai il pieno e ti togli dalle scatole come se facessi benzina.

    • Buon giorno Enzo

      la ringrazio per le sue risposte sempre ben argomentate .. e condivido la sua intuizione:

      mettere le colonnine DC in ogni (grande ) stazione di rifornimento sicuramente favorirebbe la transizione soprattutto per 4 motivi direi fondamentali:

      1) per gli automobilisti “scettici” ancora su ICE : è possibile rifornire ovunque .. non in sperdute lande deserte rintracciabili solo con APP e navigatori (l’età degli automobilisti / motorizzati in Italia si sta alzando drammaticamente )

      2) le suddette colonnine sarebbero sotto diretta sorveglianza del gestore del distributore , con tutte le garanzie di sicurezza contro eventuali malfunzionamenti , incidenti (incendi ??), parcheggi inopportuni di vetture ICE

      3) i gruppi produttori di idrocarburi ( !! ) comincerebbero ad avere in ogni città un immagine più green ed un nuovo modello di business (in cui alcuni già stanno investendo per altro .. con produzione di batterie etc ).

      4) i distributori (nel senso di operatori locali) avrebbero un ulteriore incentivo a tenere aperti impianti (che con 0.01€/litro oggettivamente .. rischiamo molto se i carburanti x ICE diventano super cari … per non parlare degli e/fuels che avranno prezzi stellari .. solo per possessori di supercar )

      Speriamo solo di trovare qualche gruppo di lobbysti disposti ad appoggiare anche in Italia questo progetto
      (o aspettiamo che il solito Elon Musk proponga i suoi “drive-in” con cibo e cinema anche da noi?? )

      La saluto e attendo le sue prossime ben argomentate idee..

      • Grazie Damiano. Concordo sui 4 motivi che elenchi, ne aggiungo qualcuno:
        – il pagamento con carte o addirittura in contanti (argomento questo caro soprattutto a una certa fascia della popolazione … ci siamo capiti … e per inciso non ne faccio parte) tramite le colonnine del self service attuale che potrebbero essere riutilizzate per ampliare il pagamento anche per le colonnine elettriche (questo se i distributori si danno una sveglia …), oltre auspicabilmente al plug&charge (che comunque va rivisto perché come è adesso commercialmente non funziona, vincolando troppo la ricarica automatica ad una offerta)
        – i servizi offerti dal distributore (bagno, gonfiaggio pneumatici, lavaggio vetri, lavaggio auto, bar ma anche presidio della colonnina in caso di guasti, contrasto al parcheggio abusivo, presidio contro atti vandalici, etc.)
        – non ci sarebbe la caccia alla colonnina. Oggi quando vai in un’ altra città devi usare le app e poi aguzzare la vista alla ricerca della colonnina che è nascosta, dietro un cancello, non visibile, etc. I distributori invece sono ben segnalati, visbili a km di distanza, non devi fare la caccia al tesoro

        E poi vuoi mettere la soddisfazione non di uccidere i distributori ma di vederli convertirsi alla transizione energetica? Non ha prezzo e lancerebbe un segnale importante verso coloro che sono restii a passare all’elettrico…

        Certo, per completare il quadro servirebbe anche una legge che preveda un tetto massimo, per evitare monopoli o cartelli, ma qui andiamo off topic.

    • Esatto Enzo, sono anni che lo affermo anche io.
      Mi hanno deriso e offeso più volte.

      Le ricariche devono essere fatte nelle stazioni di servizio.
      Possono essere le stesse della benzina o anche essere delle nuove tutte dedicate all’elettrico.
      Con magari dei grandi pannelli fotovoltaici che producono energia green.

      Mercedes ha da poco annunciato che costruirà delle grandi stazioni I di servizio dedicate alla ricarica elettrica, con ristoranti, bar, servizi, ecc.
      Tutte con pensiline per essere al riparo dalle intemperie, con anche un servizio chiavi in mano in modo da non sporcarsi a prendere la postola di ricarica.
      Oggi le colonnine sono in mezzo alla strada, spesso in zone buie e isolate, senza copertura. Altre volte tolgono i parcheggi dove già sono pochi.
      Non va bene.

      Stazioni di servizio con ricarica elettrica, e vai!!

    • Enzo guarda che non sei un indovino.
      La Norvegia ha già iniziato da più di un anno a fare la stessa cosa.
      Anche io anni fa scrivevo qui nei commenti che i benzinai sono ottimi luoghi perchè hanno già la corrente, hanno molto spazio e possono aggiungere ulteriore fonte di guadagno.

      Tu, se proprio vuoi vantarti di qualcosa, attendi quando passerà la legge per mettere i battery swap nei benzinai.

      Ah, la presa nei lampioncini è una realtà. Una possibilità in più. Ed è molto bella. Dicono sia amche a Londra, io mi limito a citare quelle viste di persona: Stoccolma e Dublino e dintorni. Ora non dirmi che sei cascato nell’italico concetto del tifo e quindi “tutti furbi i tedeschi e tutti scemi gli altri”?

      PS: Le FTX dove pensi siano? (nel resto del mondo?)
      PPS: hai mai visto un video di Mariano quando va a caricare alle… Ionity se ricordo bene, in un benzinaio? (nel resto del mondo?)

      • Endyamar qui siamo in una situazione un po’ diversa. Intanto non siamo davanti a qualche sporadico benzinaio che ha anche la colonnina, qui siamo davanti a tutti (molti ?) benzinai che DOVRANNO averla. E’ ben diverso e c’è anche una certa coerenza: se “spingi” sul privato a comprare le auto elettriche devi anche creare un ecosistema solido e a prova di bomba ed è giusto chiedere lo stesso sacrificio ai benzinai. Quindi, se permetti, la differenza la fa in questo caso la legge: non un atto di liberalità ma una imposizione legale. E cambia, altroché che se cambia.

        Secondo aspetto: qui viene determinata la potenza MINIMA di ricarica a 150 kW. WoW. Lasciamelo dire: WoW. Non 50 o 100, all’italiana, con le pochissime eccezioni dei supercharger / freetox / Ionity. Qui lo stato tedesco impone un valore già ragguardevole, 150 kW. Questo limite consente il modello da me auspicato che rende l’auto elettrica un oggetto analogo all’auto a benzina, ovvero che funziona allo stesso modo e consente di essere ricaricato allo stesso modo: presso i “benzinai” con tempi di ricarica simile. A questo punto il battery swap non serve perché è un doppione: i tempi di ricarica sono simili ormai alla colonnina e quindi va bene quella, soprattutto in Germania dove garantiscono i 150 kW di potenza (e riderò se la Germania resterà l’unica a garantire una simile potenza mentre nel resto del mondo le ricariche HPC rimarranno al palo come lo sono già oggi …).

        Il modello lampioncini è destinato a fallire e ti dico perché: oggi chi va in elettrico gongola perché ha dei parcheggi “riservati” dove ricaricare (tanto doveva comunque farlo …) e intanto sosta senza pagare la sosta (tranne pochissimi comuni che già applicano la doppia tassazione). Così come predissi che il modello ZTL free non era applicabile, allo stesso modo ti ribadisco che non è applicabile né il modello sosta gratuita sugli stalli blu né il modello sosta + ricarica in cui si paga la ricarica senza pagare ANCHE la sosta. Terminata la pacchia iniziale, dovuta ai numeri bassi, tutti questi “vantaggi” andranno a scemare e sarà molto meno divertente parcheggiare per strada e pagare anche il parcheggio, ci sarà anzi un fuggi-fuggi dalle ricariche per strada (se non di notte, dove di solito la sosta non si paga).

        Non è un modello che funziona, gli spazi in città sono pochi e non possono essere contesi tra chi guida ancora la Panda a benzina e chi guida l’elettrica nuova, ci sono già proteste nei paesi dove il numero di stalli cresce troppo danneggiando chi non ha l’auto elettrica. Le colonnine AC distribuite entro 20 anni (e in alcuni paesi già entro 10 anni) saranno il passato mentre le HPC il futuro, un po’ come le stampanti ad aghi contro i documenti digitalizzati sul cloud. Ecco perché la pensiamo in maniera diversa, perché io vorrei che sin da subito si sviluppasse una soluzione alla tedesca, tu sei ancora innamorato della spina attaccata al lampioncino …

        • Capisco il tuo punto di vista Enzo ma è quello di chi una bev non la usa quotidianamente.
          E ti invito a rileggere quanro ho scritto sopra perchè non devi convincere “me” dell’utilità delle colonnine nei benzinai. Ho scritto che anche io lo dico da tempo. Da prima di avere la bev. 😀
          Nella mia ultima vacanza, poichè negli alloggi non avevo possibilità di ricarica, ho dovuto fare “ben” due ricariche fast. Fossero state nei benzinai significherebbe averne avute di più e più vicine. E la cosa è noiosa perchè nel mio uso quotidiano non ricarico mai l’auto, avendo un punto di ricarica quando dormo. Ecco perchè i “lampioncini” sono una figata.
          Sono una possibilità in più. Ogni possibilità in più è bene accetta, o almeno dovrebbe.

          Quindi si, l’idea “tedesca” mi piace e la trovo auspicabile egoisticamente.
          Ma se la guardiamo bene è una imposizione decisamente autoritaria. Non vorrei usare quella parola con la F che va tanto di moda ultimamente grazie al nostro merdaviglioso governo ma mi solletica.
          Pensa agli operatori che devono sobbarcarsi migliaia di colonnine da manutenere, spesso vuote. Il peso sui loro sistemi.
          Colonnine inutilizzate sono solo costi.
          Che ribalteranno sulle tariffe probabilmente.

          “A questo punto il battery swap non serve perché è un doppione: i tempi di ricarica sono simili ormai alla colonnina e quindi va bene quella”

          Questa me la segno e te la riuserò contro!! 😀 😀
          Battute a parte, no. I tempi alle colonnine non sono simili. Non ora. E fermo! So che vuoi citarmi per l’ennesima volta le CATL ecc ecc. So benissimo di cosa parli. Ma non ci sono ancora vetture che le montano. Le curve di ricarica non le conosciamo. Basiamoci su quello che abbiamo.
          Lo preciso per onestà. Con 10 min alle colonnine puoi ripartire per un viaggio. Ma se vuoi usarle come fossero benzinai, ci stai minimo mezz’ora.

  4. Che botta, come le cose alla fine si muovono

    bravo, almeno in apparenza, come segnale, una posizione non ambigua
    se ho capito, il peggio in economia sono le incertezze/indecisioni, li pare che si sono decisi

  5. Intanto una colonnina fast sarà piazzata presso il distributore locale con soddisfazione del proprietario anche o soprattutto x l’importo che riceverà annualmente x lo sazio occupato…vado lì a prendere il giornale e lascio immaginare le rimbeccate reciproche,ovviamente scherzose,andandoci con l’elettrica…finora…un segnale dei grandi cambiamenti futuri!!

  6. È vero che in Germania il mercato elettrico è iln15% del totale e le BEV molto più diffuse che da noi, tuttavia non la trovo una cattiva idea quella di obbligare le compagnie petrolifere ad installare pdc ultrafast. Io personalmente obbligherei tutti gli operatori commerciali e pubblici ad installare almeno un pdc in ogni parcheggio, almeno in quelli nuovi

Rispondi