Le ricariche in autostrada sono assolutamente carenti: si pensa a una soluzione, chiede Maria Sara dopo i primi viaggi fuori città con l’auto elettrica? Potete inviare quesiti e osservazioni a info@vaialettrico.it.
Ricariche in autostrada carenti: da Perugia a Bologna, per esempio, nemmeno una
“Buongiorno, abbiamo acquistato da qualche mese un’auto elettrica, e stiamo effettuando i primi viaggi fuori città. Purtroppo ci siamo accorti che le ricariche in autostrada sono assolutamente carenti. Per esempio tra Perugia e Bologna non ne abbiamo incontrata una, tra Perugia e Roma ce ne sono poche. Spesso bisogna uscire per trovarle, e fare molti chilometri per raggiungerle, perché situate in zone industriali prive di qualsiasi servizio di ristorazione.
In più, le stazioni non sono mai protette da tettoie e le persone che come noi oggi trovano la pioggia, devono barcamenarsi sotto il vento e gli scrosci, facendo le acrobazie con ombrelli, telefono con le app e bocchettoni da inserire.
Ho l’impressione che in Italia si sia innescato un circolo vizioso per cui non si fanno le stazioni di ricarica perché non ci sono tante auto elettriche, mentre d’altra parte sento molte persone dire che è prematuro farsi l’auto elettrica perché non si trovano sufficienti colonnine…
Volevo sentire il vostro parere su questo e chiedervi se vi risulta che di questi problemi si stia discutendo e soprattutto se si pensa di darvi una soluzione…„ Maria Sara Sanavio
Non esageriamo, la situazione è questa
Risponde Massimo Degli Esposti- Posso dirle che appena due mesi fa ho fatto Bologna-Perugia e ritorno in giornata con una MG4 Standard (350 km di autonomia), ricaricando sia all’andata sia al ritorno in Autosole con soste di 20-30 minuti.
Ho potuto scegliere fra 5 diverse stazioni di servizio attrezzate con ricariche ultrafast (Cantagallo, Badia, Figline, San Giovanni Valdarno, Val di Chiana). Sul raccordo da Perugia-Bettolle ne avrei potute utilizzare altre due con una deviazione di appena un chilometro.
Sempre in Autosole, verso Roma, ne vedo altre cinque (Fabro, Civitella d’agliano, Capena, Giove e Magliano Sabina) prima della deviazione per Roma Nord. Quindi non direi che la situazione sia esattamente come lei la descrive.
Due anni fa siamo partiti da zero. Le pensiline? Arriveranno anche quelle
Certo: non tutte le aree di servizio sono già elettrificate; ma se pensa che appena due anni eravamo a zero e oggi, grazie a Free to X, ne abbiamo 100 sulla rete di Autostrade per l’Italia, c’è motivo di sperare che presto avremo una copertura sostanzialmente integrale.
Arriveranno anche le pensiline (con fotovoltaico) ma già con la RFID card dei principali gestori l’avvio della ricarica è questione di pochi secondi anche sotto la pioggia battente.
In conclusione: sostenere che il passaggio all’auto elettrica sia prematuro per la mancanza di colonnine in autostrada sembra una scusa. Anche se tutto si può sempre migliorare.
Aspetta, ci si può attaccare al tram? Wow! Tipo 2, CCS o ChaDeMo? Quali app?
Posso consigliare alla Sig.ra Maria Sara di installare sul proprio smartphone l’APP Nextcharge? Tale APP ha un filtro che permette di visualizzare le colonnine di ricarica presenti in autostrada, oltre al connettore che si vuole utilizzare e la potenza gestita. Dopo di che potrà utilizzare il proprio gestore preferito una volta giunta nei pressi della stazione di ricarica.
Purtroppo prima di mandare una lettera alla redazione bisognerebbe un minimo documentarsi o si rischia, come in questo caso, di fare una mezza figuraccia.
Affermare “ci siamo accorti che le ricariche in autostrada sono assolutamente carenti. Per esempio tra Perugia e Bologna non ne abbiamo incontrata una, tra Perugia e Roma ce ne sono poche” fa pensare che forse cercavano le colonnine guardando dal finestrino mentre alla loro destra sfilava un autogril… 🙊.
Va beh dai col tempo si impara e si migliora! Godetevi l’auto elettrica e il viaggio!
@Luca: non c’è bisogno di attaccarsi al tram, se si ha fretta si ricarica velocemente ad una fast quanto serve, in 5/10 minuti puoi caricare fino a 150/200 km di autonomia. Non per forza devi aspettare per fare la ricarica completa
Sono il possessore di due auto elettriche e questo sarcasmo non mi piace, come non mi piace appartenere ad una tifoseria. Occorre arrivare al risultato, che è quello di spegnere le auto endotermiche e se ci poniamo da osservatori sarcastici e superiori non riusciremo mai ad attrarre gli indecisi già oggi. si faccia un lavoro di servizio e se una persona poco avezza a programmare i propri viaggi si è trovata in difficoltà aiutiamola a superarle. Ormai in Italia ci si divide tra pro e contro su ogni cosa, è ora di uscire da questa logica, perchè c’è un tema e non di poco conto, quello di preservare la convivenza su questo pianeta.
Eh, ma questo è un sito gestito da Fanboy, aiutare i meno avvezzi non è nelle loro corde. Meglio perculare le persone che non sono capaci.
Adesso che ha buttato fuori un paio di insulti si sente meglio? Ne siamo contenti per Lei.
Salve Federico, le confesso che preferisco essere un fan di una mobilità più sostenibile, come quella elettrica, piuttosto che un fan di una mobilità che ammala persone e ambiente, come quella a combustibili fossili, come lo è lei evidentemente. Comunque in tanto tempo che seguo questo sito ho visto dare e ricevere, anche a me stesso, tanti consigli utili alla comunità. Stia pure sereno, questo si che è un bel luogo d’incontro e di confronto.
Anche avesse la prostata di ferro, basterebbe partire 20 minuti prima. Cioè quelli che mediamente perdiamo al bagno con lo smartphone.
Immagino che la signora Maria Sara per autostrada intendesse la E45, dove comunque avrebbe potuto ricaricare all’altezza di San Sepolcro zona centri commerciali (1 km dal tracciato) e nella comodissima Becharge appena all’uscita per Sarsina. Probabilmente una valutazione dettata dall’inesperienza.
Se per caso ha fretta o ha degli impegni lei si mette il pannolone, immagino
Se penso al primo viaggio in elettrico che ho fatto solo un anno fa da Spilimbergo (PN) a Milano mi sembra passata una rivoluzione. In A28 e A27 non erano ancora attive. Sosta a Limenella (PD) obbligata perché con Mokka-e non arrivavo a Brescia Valtrompia, una sola colonnina. Al ritorno dopo Brescia in direzione Venezia buco di 180km senza una sola colonnina, uscita obbligatoria a Verona in cerca di una DC. I Supercharger non erano ancora disponibili e la Mokka-e non arriva a 200km in autostrada di autonomia. Le cose cambiano molto in fretta.
Anche i prezzi purtroppo. 100kWh con 38€ di abbonamento BeCharge non esistono più
Credo che al momento non ci siamo ancora con le auto elettriche. Ne riparleremo fra 10 anni
Grazie per il costruttivo contributo al dibattito.
L’ auto elettrica logora chi non ce l’ha. Non penso proprio che chi possiede oggi una elettrica non ce la faccia. Questa affermazione è detta da uno che non ha mai provato, quindi senza cognizione di causa(aria fritta, parole a vanvera, ecc, ecc, ecc)
Questo fa capire che l’italiano medio ha delle disfunzionalitá tecnoligiche. Nel mondo parlano di come l’AI ecc rivoluzionerá il modo di vivere e qui certa gente non sa ancora fare copia e incolla su windows…. Normale che per società come amd e nvidia siamo mercato giudicato tier3 per il loro hardware.
@Maria Sara: consideri anche i sempre più diffusi, oltre che comodi, affidabili e sempre disponibili, Supercharger e si renderà conto che la situazione è molto buona già oggi. Sono tra l’altro aperti anche alle auto non Tesla, sono convenienti, vicinissimi alle uscite autostradali delle principali località. Messi assieme alle varie Free to x, Ionity, Ewiva, formano una bella rete di rifornimento che le può garantire sonni tranquilli.
Attendiamo che la persona che ha scritto l’articolo ci dirà che non ha usato alcuna App per vedere se c’erano delle colonnine
Poi non dimentichiamo che adesso tanti Supercharger Tesla sono aperti a possessori di altre elettriche. Queste stazioni Supercharger sono tutte fuori dell’autostrada di pochi km ma sono prima di tutto affidabilissimi e poi tutti posizionati o presso alberghi con servizio bar e ristorante e ovviamente servizi gratuiti oppure presso centri commerciali dove troviamo di tutto.
Basta fare un calcolo per capire se uno vuole pagare il prezzo pieno o prendere un abbonamento di €12,50/mese per avere lo stesso prezzo dei “Teslari”. Poi l’abbonamento può sempre essere sospeso quando non serve.
Personalmente ho una Tesla e non mi viene più l’idea di andare a cercare altri punti di ricarica perché troppo complicato e con il rischio di non essere disponibili. Anche se magari pago qualcosa in più confronto ad altre tariffe ma con abbonamento.
Giustamente nella risposta si menziona la ricarica tramite RFID che è rapidissima. Ma pure da app non capisco il problema: basta far partire la ricarica mentre si è seduti in auto, e poi scendere è attaccare il plug. Piove? Si apre l’ombrello, tanto lo si deve aprire pure per dirigersi dall’auto all’autogrill. O lì il disagio dell’ombrello non c’è?
Da seduti in auto non è così semplice capire quale presa e colonnina abilitare. Io preferisco sempre controllare prima il seriale se non uso la tessera e farlo sotto la pioggia battente non è il massimo.
Se il seriale fosse visibile, leggibile, e sistemato in posizione standard (per esempio sopra il display) ci risparmieremmo tutti un paio di minuti di caccia al tesoro. Spesso anche due manovre in più per sistemare correttamente l’auto. E’ chiedere troppo?
… E siccome tra l’altro fra Bologna e Perugia ci sono circa 240 km, il Signor Massimo si è fermato solo perchè si voleva fermare. ☝️☝️☝️
I km in A1 sono 260, è ho fatto anche Assisi e Gubbio…
Ma sei andato a trovare San Francesco e anche il Lupo?
Comunque quello che volevo dire è che sulla specifica tratta, con un veicolo nemmeno troppo “pretenzioso” in termini di autonomia come la tua pur ottima EmmeGì, il viaggio si fa persino senza ricariche.
Di conseguenza il corollario è che sto cominciando a pensare pure io che ogni tanto certe lettere siano scritte da buontemponi che si divertono a “uccellare” la redazione nascondendosi dietro al fatto che questa, quando riceve una lettera scritta con un minimo di senso, tutto sommato si sente un po’ obbligata a pubblicarla.
Un po’ come i ragazzini che schiacciano i bottoni dei citofoni a ore assurde per fare gli scherzi. (questo lo dico per tutti, non rispondo a Massimo)
Ti suona il citofono alle 23.00 e non aspetti nessuno. In cuor tuo lo maledici e pensi allo scherzo, ma che fai? Non rispondi? E se poi c’è davvero qualcuno che ha bisogno perchè magari è inciampato e si è fatto male? (Parrà strano, ma effettivamente una volta mi è capitato di dover intervenire perchè una signora anziana ha preso un capitombolo proprio davanti a casa mia).
E alla fine rispondi, e di là ti dicono “SUCA!” 😛
Come dite? Sto vaneggiando?
Gente che scrive per scherzo dicendo cose più o meno assurde sperando vengano pubblicate?
Perchè voi non avete lavorato in una redazione. Succede succede. Succede eccome.
Non mi sembra questo il caso, però.
Speriamo. 🙂