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Ricariche in 2 minuti o l’auto elettrica non si vende

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Una Jaguar F-Pace: il lettore che ci ha scritto guida la versione diesel.

Ricariche in 2 minuti o l’auto elettrica non si vende: Claudio ha una Jaguar diesel e pensa che i tempi di rifornimento dovrebbero essere gli stessi di un’auto a gasolio. Vaielettrico risponde. Per scriverci la mail è info@vaielettrico.it

ricariche in 2 minutiRicariche in 2 minuti o non c’è futuro: io con la mia Jaguar I-Pace faccio 800 km

“Dedicato al signor proprietario della Tesla. La mia auto… una Jaguar F-Pace 2.0 diesel...in autostrada percorre 800 km con un pieno… Dopodiché impiego 2 minuti per fare  carburante per altri 800 km…Finché non inventeranno una ricarica in 2 minuti, l’auto elettrica non avrà futuro. E lo dimostra la crisi di tutte le case automobilistiche convertite in elettrico… Claudio De Luca

ricariche in 2 minutiLa crisi dell’auto ha ben altre cause, come il caro-prezzi

Risposta. Di case automobilistiche interamente convertite all’elettrico non ne vediamo tante in giro. E la crisi dei marchi tradizionali non è dovuta certamente all’elettrico, ma al fatto che i prezzi delle automobili sono aumentati in modo abnorme negli ultimi anni. Finendo per tagliare fuori dalla possibilità di acquisto intere fasce di popolazione, che o si tengono la vecchie auto oppure ripiegano sull’usato, l’unico mercato che va a gonfie vele. Per altro va ricordato che i grandi gruppi europei per i quali si continua a parlare di crisi, a partire da Volkswagen e Stellantis, sono tra quelli che negli ultimi anni hanno picchiato più duro con l’aumento dei listini. E comunque continuano a chiudere i bilanci in utile, anche se non più con i profitti sontuosi degli ultimi anni. Una manovra, quello dell’aumento dei prezzi, iniziata durante il Covid e che, lo ribadiamo per l’ennesima volta, nulla ha a che fare con l’elettrico. Stia tranquillo, comunque, l’autore della lettera: avremo ricariche più veloci, ma certamente non in due minuti. Ma ci sono tante persone in giro per il mondo (milioni, ormai) che non hanno problemi a fare una sosta di una mezz’oretta. O che magari ricaricano l’auto a casa di notte mentre fanno tutt’altro, senza perdere neppure i canonici due minuti. 

  • Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it

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139 COMMENTI

  1. Qui qualcuno si scorda sempre ( o fa finta di scordarlo ) che l’uso tipo di un’auto cambia per ognuno di noi, io per esempio abito fuori Roma zona nord, l’auto è in strada, non ho un posto dove caricare di notte, quando vado in ufficio ( faccio il pendolare ) non percorro meno di 120km ( andata e ritorno )

    Traducendo un consumo medio di un’auto elettrica, dovrei fermarmi almeno 40 minuti alle colonnine 22 KW ( che sono quelle più diffuse dalle mie parti ) per recuperare il consumo di una giornata di uso dell’auto.

    In alternativa dovrei cambiare percorso per andare alle HPC a caro prezzo sempre che poi il caricatore onboard dell’auto accetti tali potenze, perchè vorrei ricordare a tutti che le bev più economiche di solito non caricano in HPC

    Insomma anche oggi per me l’auto elettrica è pronta domani

  2. A parte la grande pena che mi fanno quelli costretti a fare 800/1000km di corsa e Senza soste (che in autotrasporto sono obbligatorie) ritengo che se un giorno avremo le autostrade con alimentazione wireless in movimento (come stanno sperimentando presso la BreBeMi) il problema sarà risolto: la strada alimenta il veicolo…e la batteria arriva carica a destinazione..
    (Magari io alimenterei solo le 2 corsie “normali”.. non quella di sorpasso)

    • 🤣 Non abbiamo spazi di ricarica casalinga, non abbiamo box e cortili condominiali e tu parli di strade che ricaricano l’auto al semplice passaggio? 😂😂 Sinceramente farei già festa se potessi guidare su strade lisce e scorrevoli senza essere costretto a fare lo slalom per evitare le voragini….mi sa che leggi troppa fantascienza 😂

      • Il progetto (per altro in sperimentazione anche in Israele…che quanto a tecnologia non sono certo dietro a nessuno) riguarda solo le autostrade.. non tutte le strade, con o senza buche. ASPI ha già alcune corsie in arrivo al casello che ne alimentano i consumi col passaggio dei veicoli in arrivo.

        Quando ero piccolo ero strabiliato dal comunicatore di Star Trek, adesso c’è l’ ho pure io e lo uso tutti i giorni….
        La tecnologia con cui scrive i commenti su questo sito era inimmaginabile 40 anni fa ..

        Se camperà abbastanza…forse userà auto elettriche alimentate dalle strade…come le piste con cui si giocava da bambini.

          • Il bello è che i terreni lungo le autostrade e tutte le pertinenze sono già tra i posti ove installare FV…quindi l’ Autostrada del Sole .. sarà il posto ottimale ove provare la sperimentazione 😉😁

          • L’ età del petrolio sta volgendo al termine, che ai petrolieri piaccia o meno.

          • Per molti paesi avanzati essere legati a idrocarburi è suicidio economico (come sta succedendo a noi in Europa)..
            Per tutto il pianeta.. è suicidio e basta.

  3. Questo è il classico utente che ogni giorno percorre 2000km a minimo 150 orari e trainando un rimorchio da 1.5 tonnellate. Ah, ovviamente fermandosi una volta sola per fare il pieno. Funzioni fisiologiche? Nulla che una buona rustichella e un paio di bottiglie vuote da 1.5 litri non possano risolvere.
    Probabilmente penserà anche che “diesel” sia una categoria su qualche sito a luci rosse.

    • Stiamo vivendo lo stesso momento in cui i dischi in vinile “suonavano” meglio dei CD: è del tutto fisiologico e sono discussioni destinate all’oblio.

    • Non tutti amano passare delle mezzore in autogrill a mangiare rustichelle e a frequentare i bagni, in attesa che la Free2x carichi la macchina

      • I servizi igienici se li concede? Quindi calcoli i tempi per parcheggiare, recarsi al bagno, tornare a riprendere l’auto, spostarsi al distributore, fare rifornimento, pagare alla cassa. E cronometri quanto “risparmia”.

      • Sta cosa delle rustichelle l’ho già sentita dire dal suo youtuber preferito, un “giornalista/editorialista”, per modo di dire, che ha evidenti interessi da difendere e argomentazioni di cui è obbligato a trattare, una persona che amerà mangiare a sua volta la rustichella godendosi i deliziosi fumi emessi dai gas di scarico dei vostri bei dieseloni (con sostanze cancerogene nocive per le persone e dannose per l’ambiente ed il clima) e i rumori molesti causati dal motore a scoppio. Deve essere proprio orgoglioso di seguire un personaggio del genere, rosicone prezzolato e di parte, ed esserne un degno seguace. Proprio il contrario di cui si prova a parlare e discutere in questo utile e ben fatto sito.

        • Le di un consiglio, faccia attenzione a quello che scrive, se malauguratamente per lei, dovesse leggerla, potrebbe farle causa e portarle via i due spicci di incentivi che ha preso

          • Prego? Dovrei accettare un consiglio da lei? Da un provocatore, negazionista e ignorante della materia trattata da questo sito? Non penso proprio. Il mio parere lo esprimo direttamente sul blog di quell’individuo.

        • Iniziato male l’anno? Questo sito trabocca di odio. Imparate (sia amanti delle elettriche che delle auto termiche) ad accettare le opinioni altrui, senza avere la certezza che le proprie idee siano le migliori e volerle imporre agli altri. Buon anno

          • Cominciato benissimo invece, sia perché guido una splendida e gratificante auto elettrica sia perché ero in giro tra le meravigliose località di Matera (superlativa), Alberobello e Polignano a mare. Condivido i tuoi buoni propositi per il nuovo anno e ricambio gli auguri.

  4. Questa storia dei 5 minuti per fare il pieno me la dovete spiegare , perché in una vita non ci sono mai riuscito al limite 10 minuti quando va di lusso, ma sempre lì a respirare i vapori del carburante devo stare , poi finito di fare carburante mediamente mi fermo al bar a prendere un caffè visto che non facci un viaggio al distributore solo per fare carburante e così i minuti salgono a 25 , e con EV in 25 minuti non faccio il pieno ma sto seduto comodamente al bar fin che l’auto si ricarica, non ho respirato i valori del carburante, non sono dovuto rimanere lì fin che facevo il pieno , e 20/30 minuti di pausa dopo 2/300 km per me son sempre stati d’obbligo anche quando avevo il diesel da 1000 km , lo so voi siete sei Superman e li fate in un sol boccone io sono un semplice essere umano e ho imparato che i 1000 km in auto li lascio a voi , io preferisco farli comodo e rilassato e li faccio in 6/7 ore 🤷

  5. Se avrai pazienza di fermarti per ben 5 minuti dopo 800 km, fra qualche anno i mega Charger, che erogano 1000 kW di potenza, già funzionanti Negli Stati Uniti, potrebbero caricare un’auto elettrica con 75 kWh di batteria grosso modo in quel lasso temporale. Forse con una macchina con quella batteria, dovrai farne almeno due di soste.

  6. Questa lettera è solo una provocazione che dimostra che il sito è seguito anche da meccanici d’auto, benzinai, venditori di ricambi per auto, ovvero negazionisti per interessi personali, rosiconi estremi, privi di obiettività e buon senso. Ciò è palese dalle affermazioni deliranti, dalle argomentazioni di follia estrema, prive di alcuna base scientifica socioeconomica, con metodi di negazionismo del cambiamento climatico repentino in corso e termini usati mai sentiti in blog stranieri. Infatti all’estero anche chi critica apertamente e talvolta giustamente la mobilità elettrica sostiene comunque che l’auto elettrica è indiscutibilmente più sostenibile, più efficiente, più prestazionale, più confortevole, più affidabile e può anche essere molto più economica, tutte cose sistematicamente trascurate da chi è contro l’elettrico per partito preso. Molti naturalmente ignorano di proposito che la filiera di produzione delle le batterie non è affatto più dannosa della filiera di produzione dei carburanti (estrazione del petrolio, trasporti di vario genere, raffinazione, sfruttamento, sversamento, guerre provocate …..). Continuo poi a trovare disgustoso ed ipocrita chi si lamenta dell’uso delle materie prime per le batterie quando lui stesso è da circa tre decenni che utilizza quelle stesse materie sui propri laptop, telefoni cellulari/smartphone, tablet, trapani, tutti gli apparecchi portatili, per miliardi di dispositivi venduti nel mondo, considerando che il processo di estrazione di cobalto e litio è in via di miglioramento continuo, cosa mai avvenuta col petrolio, e comunque il loro uso è in diminuzione ed in più vengono riciclati, cosa che non è mai stato possibile col petrolio. Qui non è più questione di disinformazione o di mala informazione perché ognuno può facilmente informarsi su tutto tramite esperti e scienziati del settore, qui si tratta ormai di puro egoismo, qualunquismo e di malafede, anche in questo sito ce n’è purtroppo traccia. Continuate pure ad arricchire petrolieri e loro amici politici, finanzieri, costruttori d’auto europei; sono proprio questi ultimi che hanno causato la crisi dell’auto nel nostro continente, dormendo sugli allori, sbagliando su tutto quello che riguarda la transizione verso una mobilità più sostenibile, alzando arbitrariamente e scriteriatamente i prezzi di tutti i modelli di auto. L’auto elettrica non è il problema, l’auto elettrica è una risorsa e una possibilità da sfruttare, è il futuro prossimo, un futuro migliore.

    • E’ vero che per un singolo accumulatore per autotrazione servono materie prime come per decine di smartphone e dispositivi vari ma è anche vero che nel caso dei veicoli si tratta di batterie progettate piú a vantaggio della durata che delle prestazioni, e soprattutto che possono essere riutilizzate per l’accumulo statico ed infine smontate e riciclate.

  7. Quello che io chiedo sempre, a chi parla come Claudio che indica 1600km di strada con un solo rifornimento, è: ma dove c4770 dovete andare?
    Mi sta dicendo che fa 1600 Km di fila facendo una sola sosta? Non credo lo facciano nemmeno i professionisti dei trasporti, ma potrei sbagliarmi.
    Lettera pagliacciata come al solito, scritta da un tizio che non ha mai guidato un’auto elettrica e che, come la volpe, la schifa perché non può raggiungere l’uva.
    L’auto elettrica non è per tutti, specie per chi fa dietrologia, qualunquismo ed ha fretta di arrivare prima di tutti gli altri. Ripeto? Ma dove diavolo dovete andare così di corsa?

    • /// non credo lo facciano nemmeno i professionisti dei trasporti \\\ Per quelli c’è il cronotachigrafo.. Credo e spero che i furgoni delle consegne ai privati si limitino a percorrenze inferiori.

  8. F-pace o I-pace?

    “Ricariche in 2 minuti o non c’è futuro: io con la mia Jaguar I-Pace faccio 800 km”

    Poi, due righe sotto

    “Dedicato al signor proprietario della Tesla. La mia auto… una Jaguar F-Pace 2.0 diesel…”

  9. aaaah che bello il rumore del diesel al minimo…una sinfonia meravigliosa, beato lei che lo può ascoltare tutte le mattine… e quel bel profumino… inebriante… però mi tolga una curiosità, nei due minuti sono compresi anche i tempi di attesa e di viaggio per andare al centro commerciale nel weekend per risparmiare un centesimo al litro?

  10. Trovatemi un’auto elettrica da 8 posti (quella che serve per le mie esigenze), che costi meno della casa dove abito, e che possa ricaricare a costi umani in colonnine vicino a casa e la compro subito (i due minuti dell’utente che ha scritto sono una provocazione e sarebbe uno spreco di energia inutile)

    • …supponendo che non abiti in un rudere e che la casa quindi valga almeno 100.000 euro di auto da comprare sotto quella cifra ce ne sono pochissime in assoluto… mercedes EQV è una di queste e per caricarla fai andare sulla ciclette a turno gli 8 membri della famiglia… auguri!

    • spiacente Sig Matteo auto a 8 posti non ne fanno , neanche endotermiche ,fanno i pulmini 8 o 9 posti , il buz della volkswagen arriva a 7 .

      • Si, ovviamente intendevo pulmini, nella mia concezione fino a 5 metri sono auto. In famiglia abbiamo avuto un Caravelle, quello sì un bel pulmino passo lungo, preso usato a cifre oneste e portato in fondo, adesso solo provare a farsi fare un preventivo per un mezzo del genere è follia, L’Id Buzz è tanto bellino quanto inutile e anche quello parte da 60mila k.

  11. Ho una Smart EV e ci giro in città, senza mai perdere un solo secondo a fare il pieno, perché lo faccio tutte le notti mentre dormo. Faccio 50 km al giorno circa e spendo 30€ al mese di corrente, nel più totale silenzio e senza puzza…

      • Per info, per presa di corrente adeguata sappi che basta una normalissima presa di corrente dove di solito attacchi il telefonino o l’aspirapolvere, basta che l’impianto sia a norma, poi è l’auto che regola il consumo in base al carico (Tesla lo fa), ma di notte non è evidentemente un problema. Anche a bassa potenza in una notte ricarichi tranquillamente 100 km, più che sufficiente per la stragrande maggioranza delle persone.

        • La presa che ho io nel box non regge nemmeno un asciugacapelli.
          Devo tirare nuova linea con nuovo contatore dedicato.
          Me li paga lei gli interventi e i giorni di ferie che devo prendere per l’intervento?

          • Rientrerebbe velocemente della spesa sostenuta e ne godrebbe lei e i suoi cari, risparmiando senza più nessun sbattimento di rifornimenti, per il resto della vita. Decisamente ne vale la pena

          • Se li deve pagare lei.
            In alternativa può continuare a comprare carburanti e scoprire col suo portafoglio quanto costeranno col passare degli anni. Auguri!

          • Anche io ho dovuto adeguare la presa di ricarica in garage/box ma certamente non me la son fatta pagare da nessuno, con il risparmio casalingo in un mese o al massimo due rientra delle spese , ovviamente se fa strada se no resti con il carburante fin che può e non si lamenti dei continui aumenti

  12. Il percorso per l’elettrificazione dei trasporti è ormai tracciato e non si torna indietro.
    I vantaggi sono tanti, per tutti.

    Con quali modalità e tempi è ancora da capire.

    Oggi l’elettrico ad uso privato utilizza in modo prevalente un serbatoio di energia fatto da batterie.
    Batterie che nei prossimi anni saranno meno costose, più piccole e leggere, più performanti.

    Alcune auto potranno avere anche un serbatoio di Idrogeno, come avviene per le auto Ibride benzina/GPL.

    I progetti per avere tanto Idrogeno, stanno aumentando in modo vertiginoso in tutto il mondo.

    Il mondo dei trasporti di grossa taglia sarà il primo ad acquisire questa energia.

    Con motori elettrici alimentati da celle a combustione o con motori endotermici che bruciano Idrogeno.

    È bene però fare chiarezza circa l’impatto delle emissioni di co2 verso l’ambiente.

    La auto ad uso privato in Europa, hanno un bassissimo impatto, sotto 1%.

    Modificare le auto con la speranza di migliorare il clima è una utopia.

    Non serve a nulla.

    Per migliorare il clima occorre imporre alla Cina e all’India (in primis) di ridurre le emissioni di co2 da combustibile fossile.

    In particolare da Carbone.

    Molti paesi nel mondo lo hanno ridotto, UE -33%, Usa -30%, Canada -33%, ecc.

    India + 370%, in aumento, ogni hanno batte un record mondiale, stessa cosa per la Cina.

    Se questi continuano di questo passo la UE può fare poco o nulla.

    Però è giusto che noi Europei ci impegnamo comunque a farlo.

    Con le auto elettriche, ad esempio, possiamo migliorare drasticamente le emissioni di PMxx nelle nostre Città. E questo già da solo vale l’impegno.

    Ci vorrà tempo, nel frattempo l’endotermico non scomparirà del tutto.

    Occorre quindi anche impegnarsi ad avere auto e mezzi di trasporto a combustione con ausilio di motori elettrici in grado di ridurre le emissioni.

    Le Auto della transizione dovrebbero aiutare tutti a rottamare le vecchie auto che inquinano tanto e che sono anche poco sicure.

    Queste vetture aiuteranno nella transizione, che non può avvenire in tempi brevi.

    Abbiamo l’esempio della Norvegia il cui parco elettrico è unico al mondo.

    Ma è bene ricordare che la Norvegia per fare questa transizione ha aumentato la produzione di Petrolio del 30%.

    A qualcuno lo venderà questo petrolio? O no?

    In pratica ha spostato lo sporco sotto lo zerbino…

    Dalle mie parti si dice, “il più pulito ha la rogna…”

    • Buongiorno Carletto

      Qualche considerazione:

      1) auto private solo 1% ?
      Il problema è che per molti mesi (invernali ma anche estivi se a basse precipitazioni) metà Italia è una camera a gas; i centri urbani in particolare: non è la CO² ma PMx (che si lega ad altri componenti molto dannosi per la salute)…
      Per quanto basso su totale mondiale, è tremendamente impattante sulla salute (e 60.000 morti annui solo in Italia…sono pochi secondo lei? ) Non è Utopia: è Sopravvivenza!

      2) le “auto della transizione” hanno tante e tali complicazioni tra meccanica ed elettronica che molti si pentiranno di averle comprate: hanno costi alti in acquisto : la mia ipotetica “transitoria” costava 8k € più della BEV che fa il solito lavoro…molto,molto meglio).
      Le piccole batterie Senza adeguati sistemi di raffreddamento sono destinate a bruciarsi molto presto ed a costi di riparazione improponibili.
      Viaggiare Senza usare la batteria è un incredibile aumento di inquinanti e costi : si documenti un po’ su EVclinic… è una tragedia (ho già avvisato parenti per la loro jap Hybrid).

      Il guaio Serio, sig. Carletto, è che sotto lo zerbino ci stanno mettendo la testa un po’ tutti… E non vedono arrivare il disastro climatico che è molto, molto più veloce del previsto e con costi (per chi bada solo a quelli) e conseguenze tragiche.

      La soglia di sicurezza di +1.5º indicata a Parigi da non superare nel 2100 l’ abbiamo già scavalcata ..

      Auguri di sopravvivenza…

  13. Tralasciando il fatto che evidentemente non interessano proprio a nessuno i temi inquinamento/clima ed aria irrespirabile nelle città/malattie, con anche politici negazionisti che se la cavano con battute (es. Trump: “se si alza il livello del mare, meglio: ci saranno più case con vista mare e varranno di più”), o chi ieri sentivo che diceva che “meno male che c’è la crisi climatica: 29 dicembre al Nord e 15°C”, lo specifico problema del tempo di ricarica è legato all’utilizzo quotidiano dell’auto (ed anche alla logistica: meglio poter disporre di un garage attrezzato).

    Personalmente ho ancora il “vantaggio” di fare il pieno in due minuti unito allo “svantaggio” di ricaricare una batteria in tempi molto lunghi (io carico a casa a 1,4 kWh: per “mettere dentro” 10 kWh ci vuole un bel po’: una notte di sonno.

    Ebbene io preferisco lo “svantaggio”: non sopporto più di perdere la mezz’ora (non ci vogliono solo due minuti: devi prendere l’auto, andare al distributore, spesso metterti in coda visto che vado dove la benzina costa di meno, rifornire per due minuti, tornare a casa, posteggiare l’auto) necessaria per mettere dentro al serbatoio due litri di benzina. Eh si! Due litri ogni sei mesi perché la benzina nel serbatoio non si deteriori. Col mio uso quotidiano, il pieno l’ho fatto tre anni fa per fare un lungo viaggio. Da allora ho quest’obbligo semestrale di rifornimento. Per “fortuna” che circa ogni tre mesi il sistema accende il termico per qualche minuto per preservare la meccanica, o dopo un po’ il serbatoio sarebbe inutilmente pieno.

    Ovvio che, essendo per giunta ambientalista, col mio utilizzo normale sarebbe stata più adeguata una BEV. Purtroppo, necessità di spazio “a bordo” e prezzi, mi hanno orientato verso il minore dei mali.

    Quindi, il problema della ricarica è strettamente legato all’utilizzo. Nel mio caso (e chissà di quanti altri, visto che in Italia, mediamente, si fanno 30 Km al giorno), è dover fare il pieno che è una grande “rottura”. Fare tutte quelle cose invece di arrivare, mettere l’auto in garage, attaccare la spina e non pensarci più fino al mattino dopo, quando sarà “piena” per fare i miei abituali 20/30 Km al giorno. E, col mio uso, cosa da fare ogni tre giorni circa.

    È ovvio che, per altre necessità, una BEV possa risultare “strettina”. Ma, nella media italiana, il problema che vedo è la pigrizia di organizzarsi nelle due o tre occasioni in cui devi ricaricare in viaggio, unita al negazionismo sostenuto dalla difficoltà di abbandonare la propria “comfort zone”.

    I due minuti richiamati, e non veritieri, sono il pretesto e la giustificazione per queste pigrizie indifferenti.

    • -Tralasciando il fatto che evidentemente non interessano proprio a nessuno i temi inquinamento/clima ed aria irrespirabile nelle città/malattie-

      Da un punto di vista della comunicazione sarebbe una presa di coscienza non da poco.
      Con ciò non voglio certamente unirmi al coro di coloro che sostengono che questi problemi non esistono, ma ancora una volta mi prendo la penosa responsabilità di far presente che quando un argomento “non funziona” può anche essere il miglior argomento del mondo, ma rimane che non funziona. E quindi bisogna cercarne altri.

      E quindi grazie Ivano per averlo fatto presente

    • “non ci vogliono solo due minuti: devi prendere l’auto, andare al distributore, spesso metterti in coda visto che vado dove la benzina costa di meno, rifornire per due minuti, tornare a casa, posteggiare l’auto”

      Cioè, lei, quando andava a rifornire, usciva APPOSTA di casa?
      Non riforniva mentre ERA GIÀ FUORI CASA?

      Metta un po’ il gomito così…

      • Beh, ho parlato per me e non per “l’universo mondo”. Però, si, lo confermo!
        Con questa è un fatto ovvio, visto che oltre il 99% dei Km fatti l’ho fatto in elettrico.
        Ho dovuto persino mettere un avviso pop-up nel mio data-base in cui analizzo viaggi e consumi dell’auto che mi ricordi dopo sei mesi di andare al distributore. E lo faccio nella mattinata stessa perché poi me ne dimentico (ed il pop-up non lo vedo più per altri sei mesi). Quindi si, esco il più delle volte apposta.
        E tra mettere in garage ed attaccare la spina e controllare tutto dll’APP seduto in poltrona ed andare dal distributore, magari con afa o pioggia o freddo… beh!
        Ma, comunque, è ed è sempre stato così in generale. Diciamo che si tratta di una “deformazione professionale”.
        Ma credo che sia più che altro materia da psicologi (o psichiatri?). Forse il fatto di essere un figlio unico straviziato, dal momento in cui ho dovuto andare a scuola e mi sono reso conto di non essere io il centro del mondo, ha reso necessario “avere il controllo”. Perché fin da ragazzino misuravo, analizzavo e pianificato qualunque cosa. In modo casuale è poi diventata la mia professione: analista di organizzazione, addestratore sulle procedure che avevo scritto, analista di dati di marketing.
        Per cui, per me, il pieno è sempre stato un fatto pianificato, da farsi in un preciso momento (poco dopo l’accensione della spia della riserva e sempre dalla stessa pompa carburante ed al primo scatto della “pistola” della pompa).
        Psicopatie, appunto, visto che da circa 25 anni posso dire quale sia stato il consumo di una delle mie auto con la nebbia e con temperatura tra i 5 e gli 8°C. O quante volte sono stato dal tabaccaio.
        Ecc…
        È così, che ci vuol fare?
        Ma non sono pericoloso, eh!
        Auguri.

    • “mettere l’auto in garage, attaccare la spina e non pensarci più fino al mattino dopo”

      Anche io vorrei, ma la presa che ho nel box non regge nemmeno un asciugacapelli.

      • -la presa che ho nel box non regge nemmeno un asciugacapelli.-

        Faccia come me, io ho risolto per sempre.
        Perda i capelli. 😛 😉

      • Beh, ho la fortuna di avere il vano contatori a 6 metri dal garage, con un bel tubone porta cavi che passa su tutti i garage. Ma io non ho chissà che attrezzatura: cavi adeguati che vanno al fusibile di sicurezza che è stato aggiunto al contatore ed una Shuko da 16A. Caricando a 1,4 o 2,4 kWh anche dopo ore di carica la spina è fredda. Con potenze maggiori in effetti occorre dotarsi di “roba più solida e sicura”.
        E nelle 8 ore in F3 a 2,4 kWh in una BEV carichi quasi 20 kWh, da 140 a 180 Km in base al consumo. Mica poco per la quotidianità!
        Però come detto, magari per qualcuno è più complesso.
        C’è però da dire che un garage è una cosa indispensabile con una Plug-in, molto meno indispensabile per una BEV. Meno comodamente, però…

      • Federico, se la presa regge i 6A (1400W circa) potrà ricaricare l’auto senza problemi. Gli asciuga capelli moderni assorbono non meno di 2000W.

  14. A giudicare dal livore dell’autore, mi immagino sia tra quei machi alfa che ti stanno appiccicati in corsia di sorpasso sfanalando e ti superano da destra alla prima occasione, rigorosamente al cellulare. Perchè solo loro sono quelli che “fanno” in questo paese.
    Se non potete nemmeno prendervi 10minuti per una pausa, non siete “arrivati” nel vostro lavoro. Siete solo molto più schiavi di quelli che attendono 20min per una ricarica in autostrada. 🙂

    Parlando di tecnologia invece, i 2 minuti non ci saranno mai. I motivi sono già stati esposti anche qui. Si cambieranno abitudini e basta. Come stanno già facendo altri in altre nazioni del mondo.

  15. Costretti dalla scarsità delle auto elettriche vendute, e dall’incapacità di mettere colonnine elettriche sufficienti , in ogni distributore di carburante, grazie all’iniziativa Cinese , si partirà seriamente, quanto prima, con le battery swap in 100 secondi;.
    Le batterie saranno a noleggio e faranno crollare il costo iniziale dell’auto elettrica. Se insieme a questo si riesce a prolungare la durata della carica delle batterie, spremendo altra energia dalle ruote,oltre alla frenata rigenerativa, avremo auto green del tutto concorrenziali con le termiche.
    Lavar la testa all’asino è dura, ma ce la faremo.
    Raf

  16. Come al solito la nazione con le tecnologie più avanzate sulla faccia della terra, checchè ne dica Trump, ha annunciato d’aver installato un numero spropositato di stazioni battery swap per Nio e probabilmente altre marche che noi nel vecchio continente (USA inclusi sono vecchi pure loro) nemmeno mai vedremo a causa dei dazi che ne proibiscono l’importazione. Se non ho sbagliato i conti per caricare una batteria da 50KWh a 800V in 2 minuti (ho calcolato 6A a mm2 al limite della fusione) ci vorrebbe un cavo in continua da 20cm di diametro esclusi gli isolamenti Ma sicuramente ho sbagliato la matematica non è il mio forte

  17. Spegni l’auto, slaccia la cintura, scendi, apri il bocchettone, inseririsci la carta, digita il Pin, fai benzina/gasolio, chiudi il bocchettone, risali, ti sistemi, controlli il telefono (lo fano in molti), ti allacci, accendi e riparti. Tutto in 2 minuti?

    L’auto elettrica non ce l’ho, per ora, tuttavia capita di andare a fare benzina e trovare quello davanti che non sa usare il self e blocca la pompa per 10 minuti, quello che quando entra a pagare già che c’è prende il caffè e in certi giorni/orari, capita anche di restare il fila 20 minuti. Se puoi, cambi distributore, ed in ogni caso perdi tempo, sennò aspetti. E non casca il mondo, a meno che sia in corso un’emergenza sanitaria.

    Fermo restando che per l’uso quotidiano standard si carica a casa, quando si è in viaggio il vero problema (prezzi a parte) non credo sia la mezz’ora a ricaricare (mentre si va in bagno, al bar, si legge la posta sul telefono o, semplicemente, ci si riposa un attimo) ma le aree di ricarica occupate dai soliti incivili oppure con colonnine non funzionanti.

    Resta il fatto che “prima” chiuderei in un box ben sigillato un’auto a gasolio accesa con guidatore a bordo e “dopo” gli farei fare la stessa prova con un’auto elettrica. Ops, forse non potrà farlo?

    Sarebbe il caso di guardare oltre ai tempi per le soste di ricarica (peraltro le ore a ricaricare le impiegano solo i giornalisti di certe trasmissioni) e pensare anche all’aria che respiriamo e che respireranno i vostri figli.

    Il tempo è denaro?

    “Se pensate veramente che l’economia sia più importante dell’ambiente, provate a trattenere il fiato mentre contate i soldi” (Guy McPherson)

  18. 40Km a litro o le termiche pian piano resteranno una nicchia per chi può comprare Jaguar o similari.

    Quando le termiche riusciranno a fare 40Km a litro di MEDIA contanti tutte le situazioni allora avranno un futuro altrimenti pian piano resteranno un piccola nicchia per appassionati benestanti e le aziende che ci si hanno puntato andranno giù con loro.

  19. “Ricarica i due minuti”, certo! Questo è indispensabile per risparmiare il tempo…tempo che poi uno perde alla grande a cazzeggiare sui social col telefono! Io credo che bisognerebbe inventare un farmaco per aumentare la consapevolezza di dove si è, in quale mondo si sta vivendo, altrimenti per sopportare l’attesa della ricarica, in mancanza di un farmaco innovativo consiglio una bella “pera” di valium.

  20. Mi sembra evidente che la lettera vuole semplicemente rimarcare la differenza fra un’auto termica ed una elettrica, nessuno si illude che un “pieno” elettrico sia gestibile con le stesse modalità di un pieno di benzina o gasolio. E nessuno può illudersi di poter sfruttare un pieno di elettrico nella stessa modalità di un pieno di combustibile. In primo luogo di fatto il pieno per l’elettrico è una misura di fatto irraggiungibile e comunque sconsigliabile, e la potenza di picco di una colonnina, anche fast o ultrafast non rappresenta la media della potenza di ricarica. Inoltre, con tutta la buona volontà trovo più gestibile un residuo del 5% di serbatoio di carburante rispetto ad un 5% della capacità residua della batteria. Ma trovo anche inesatta l’affermazione che l’elettrico nulla abbia a che fare con l’attuale crisi dell’auto in Europa. Non ci sono compartimenti stagni, e se l’auto elettrica vende poco rispetto agli investimenti richiesti, Marchionne docet, è giocoforza pensare che parte delle perdite vengano scaricate sull’auto termica. E dal 2025 con l’introduzione delle multe per chi non riesce a rispettare i volumi di vendita di elettrico richiesti è facile prevedere che queste multe alla fine saranno a carico dei compratori finali e degli operai che perderanno il posto di lavoro in seguito alla riduzione dei volumi di vendita. Non ci vuole un genio per capire come andrà a finire. A questo punto bisogna scegliere e capire se questa scommessa sull’elettrico avrà i risultati auspicati dalla UE o piuttosto rischia di provocare un terremoto industriale con risultati controproducenti rispetto alle premesse a causa di un invecchiamento irreversibile del nostro parco automobilistico.

      • Ma quale problema ambientale, andiamo a vedere tutta la filiera che serve per produrre un auto elettrica all’estrazione dei minerali rari, che vengono fatti con mezzi enormi che consumano 1000 litri di gasolio al giorno per poter movimentare tonnellate di terra, fino alla costruzione vera e propria dell’auto e poi possiamo parlarne. Non bisogna focalizzarsi solo ad auto finita e pronta all’uso.

        • Ci può dire la fonte di questa notizia dei “1000 litri di gasolio al giorno per poter movimentare tonnellate di terra, fino alla costruzione vera e propria dell’auto” ecc ecc. ? Grazie. A noi risulta essere una bufala più volte smentita, ma se Lei ha elementi a sostegno…

        • gli stessi minerali che lei descrive sono utilizzati per : le batterie dei pc portatili e del suo smartphone et similia , il cobalto che non viene menzionato nella sua viene utilizzato dall’industria petrolifera come catalizzatore per la produzione di benzina e diesel , è impiegata nell’industria metallurgica (14%) e partecipa alla raffinazione del petrolio greggio e ad altri processi chimici (22%). altri metalli estratti ( come volume non superano certo i quantitativi di greggio estratto nel mondo per costruire el elettriche! ) si estraggono nel mondo circa 80.622.000 barili al giorno e se ne bruciano 87.000.000 cioe’ consumiamo anche le scorte . se vuole calcolarsi lei quanto petrolio buttiamo in atmosfera le risparmio la fatica 31.755.000.000 barili di petrolio in un anno ( trentunomila settecento cinquantacinque milioni di barili .tragga le dovute conclusioni ,io ci sono riuscito . buon anno

    • Dimentichi sempre che le case automobilistiche (tutte) negli scorsi anni hanno portato a casa MILIARDI di utili agli azionisti e ora piangono per le spese di sviluppo di piattaforme elettriche? e voi ci credete anche? Sveglia!

    • Non sono esperto di finanza, ma nel 2024 VW ha distribuito più di 2,5 miliardi di utili, nel 2020 meno della metà. La VW è in crisi a causa delle EV oppure perché non riuscirà a distribuire per il 2025 gli stessi dividendi che ha distribuito nel 2024? Ne consegue che la famiglia Porsche, azionista di maggioranza, si dovrà accontentare di una cifra inferiore a quella di quest’anno che è stata di 800.000.000 di €.

    • Dimentichi un fattore importante nella tua analisi del ruolo dell’auto elettrica e della UE sull’attuale crisi dell’auto in generale: gli ultimi 15 anni passati dalle case automobilistiche a opporsi, resistere, minacciare, piagnucolare, manovrare contro pervicacemente e in tutti i modi (ma ugualmente continuando a pietire incentivi) qualsiasi singolo passo si è fatto a livello comunitario in appunto 15 anni per affrontare il problema dell’inquinamento in generale in tutti i settori della società, fino al regolamento di un paio di anni fa.
      Regolamento con cui, ricordiamolo per la miliardesima volta, non si è vietata la vendita dal 2035 di nuovi veicoli termici – panzana totale favorita e propalata ad arte –, bensì di nuovi veicoli con emissioni di CO2 superiori a zero. Punto. Tant’è che la Germania fece il diavolo a quattro per far includere tra le energie “green” gli e-fuels con cui I veicoli termici potranno continuare ad esistere ed a circolare.
      Questo è il nocciolo del problema: la resistenza furiosa e accanita di un intero settore industriale contro le legittime decisioni, avallate a tutti i livelli prima di discussione ed audizione e poi di decisione, della Unione Europea. Che non è altro da noi, non è un UFO e non è un pericoloso nemico, ma semplicemente il ‘condominio’ in cui abbiamo scelto di convivere (anzi, ne siamo stati i propugnatori e primi cofondatori) in pace assieme a tanti altri paesi europei dopo una storia millenaria di stupide guerre.
      Se, quindi, dopo 15 anni di lavoro comune (almeno così si credeva…) e di migliaia di miliardi elargiti nella convinzione di stimolare il cambiamento a favore della sopravvivenza stessa di questa testarde e incoscienti case automobilistiche nonché della salute anche di coloro che si ostinano a negare il problema, le case automobilistiche si fanno scoprire a non aver fatto praticamente nulla di quanto concordato e riccamente sovvenzionato, la colpa è tutta e solo della UE???

    • Chissà cosa avrebbero scelto cento anni fa se avessero saputo quante guerre e milioni di morti sarebbe costato l’approvvigionamento di petrolio. Probabilmente nulla , che conta sono i soldi. I soldi per ceo e per gli azionisti che anno fatto crescere i guadagni sulle spalle dei clienti. Se poi per i loro interessi non vendono più e chiudono le fabbriche, ci rimettono sempre i poveri cristi. Loro investiranno in altro, ora van di moda le armi e a rimetterci saranno sempre i poveri cristi, in questo caso rischieranno anche la pelle.

      • E perché vanno di moda le armi? Sarà forse perché il petrolio non è infinito e presto non basterà per tutti? All’inizio ci pensa il mercato con i prezzi che salgono, ma poi quando il mercato avrà lasciato senza il liquido puzzolente i più poveri si tireranno fuori nuovamente le armi?
        Forse forse è meglio l’auto elettrica, matura oppure no.

  21. Letto giusto il titolo dell’articolo, sono passato direttamente in fondo alla sezione commenti per esprimere al sig. De Luca il mio più cordiale “echissenefrega!”.

    • Il Signore dell’articolo porobabilmente è uno di quelli che mentre tu stai andando al massino consentito di velocità in autostrada, calcolato da GPS non da tachimetro, già da un km prima inizia a sfanalarti in maniera connvulsiva dal suo diesel da N di cilindrata, urlandoti ,anche se non lo senti, improperi vari dal suo abitacolo perchè lo stai rallentando. Sono pochi per fortuna i casi oserei direi “psicologici” che si incontrano di questo tipo, ma una bella seduta dallo psicoterapeuta alla ricenrca del trauma che lo ha reso così servirebbe. (@Eugenio:Sono sempre io “da questa parte”)

      • Credo che a tal proposito, per questi casi definiti “psicologici”, basti un bel verbalozzo della Polizia Stradale con ritiro della patente, che farebbe più effetto di 10 sedute psicologiche !!!

      • Quando qualcuno mi sfanala da 1km di distanza mentre sorpasso una fila di camion (e che dovrei fare, infilarmi sotto ad un rimorchio?) di solito rallento per il gusto di rovinargli la digestione. La vita no, ha già la sfiga di essere un c@#*%one, non voglio infierire.

  22. L’Audi A4 terza serie che ho avuto aveva un allarme che compariva dopo 2h di guida dicendo di prendersi una pausa dalla guida.
    Anche l’ACI raccomanda durante i viaggi di fare soste regolari ogni 2-3 ore per ristorarsi e riposare.
    Qualsiasi comportamento estremo alla guida, come guidare per 800km ininterrottamente è da considerarsi pericoloso e contrario a ogni raccomandazione.
    Personalmente non mi sentirei sicuro sapendo che le vetture che mi seguono in autostrada stanno guidando da più di 4-5 ore consecutive.
    Perciò eviterei di considerare questi comportamenti dei “vantaggi” dati dai motori endotermici

    • Eh ma vuoi mettere poter fare millemilachilometri con un pieno!?
      Almeno un vantaggio glielo vogliamo lasciare a questa agonizzante tecnologia Diesel (R) !?!?!?

    • Me lo ricordo, era anche sulla Q3. Sullo schermo, compariva una tazza di caffè… Molestissimo. Quante volte l’ho mandata a quel paese per arrogarsi il diritto di decidere lei quando avrei dovuto fermarmi!

  23. Se potessi rifornire la mia auto a benzina a meno della metà del costo del carburante dal benzinaio collegandola la notte a qualche tubo già presente in casa mia, rinuncerei volentieri alla rapidità del rifornimento. Fortunatamente questo lo potrò fare con un’auto elettrica.

  24. Il 10% degli automobilisti ha sempre dovuto aspettare ben più di 2 minuti, litigando con gli orari, i festivi e il percorrere km in più per fare rifornimento. Io l’ho fatto per 35 anni, poi sono passato all’elettrico e ho abbandonato il GPL. Ora l’auto si carica da sola mentre faccio altro. Anche la settimana scorsa, durante l’emergenza Zia (non è una battuta: ho davvero dovuto accompagnare mia Zia che ha fatto un incidente in macchina e non era più marciante a casa sua, a 197 km) ho dovuto caricare più del dovuto (bastavano 11 minuti) perché il tragitto per il bagno e ritorno ha richiesto di più.
    Un giorno arriveremo davvero a 10 minuti e 800 km di autonomia: così potremo avere una inutile autonomia da celodurismo distanziale.
    Ho solo una domanda: perché nessuno chiede a gran voce un telefono che vada ricaricato ogni 5 giorni in 10 minuti anziché tutte le notti per ore?

    • Ma non è cielodurismo, è che i tempi attuali van bene ora che di auto full electric cenè Una manciata sul totale… E nonostante questo basta una colonnina spenta o occupata per mandare in crisi tutta la programmazione di viaggio, chiaro che non parliamo di chi non mette mai fuori il muso dalla città in cui abita, già chi è fuori in provincia sa quanto sia facile fare 50/80km anche solo per qualche commissione, fermarti 20 minuti in quei casi non è il massimo (caricare easy in garage è cmq solo per chi ha il garage sul suo contatore o già due elettriche in condominio diventano difficili da gestire)
      Il problema vero son i grandi spostamenti dei weekend e festivi, a meno che si dica che da quando si avrà tutti elettrico non si dovrà più fare esodi… Voglio vedere quante bestemmie perché davanti a te hai 2 auto che devono anche loro caricare per 30 minuti… Passi un caffè e passata in bagno con taaaaanta calma… Ma il resto del tempo? Con i tempi attuali anche ad avere tutti i parcheggi di tutti gli autogrill muniti di 100kwh reali (inteso che non dimezza se ci son due auto collegate) sarebbe un collo di bottiglia enorme.

      È poi non capisco, è cielodurismo pretendere una evoluzione seria della tecnologia? A tutti stavano bene auto che facevano 3km con un litro cent’anni fa, grazie a dio non ci siamo mai accontentati o oggi saremmo nella M! Basta già vedere le auto nate per il mercato americano dove costa enormemente meno fare il pieno come si son evolute negli anni rispetto alle europee e giapponesi… Anche dire sempre “ma va ti basta così fidati” fa del male enorme al mondo elettrico

      • “chiaro che non parliamo di chi non mette mai fuori il muso dalla città in cui abita”
        Dev’essere il 4% degli automobilisti, tutti gli altri fanno centinaia di chilometri al giorno, tutti i giorni. Rimane un mistero come sia possibile che i km medi di percorrenza autostradale siano 1700 all’anno, considerando che per ogni persona che ne fa 1000 al mese ce ne devono essere altri 7 che non entrano mai in autostrada, per non cambiare il risultato. Oppure altri tredici che fanno due viaggi all’anno da 400km a/r.
        L’elettrico non è per tutti , oggi . Detto ormai fino alla nausea. Non è per tutti, ma è per tanti , molti di più di quelli che sono attualmente in Italia , decisamente di più. Vendono più elettriche in Lituania e in Grecia , non venitemi a parlare solo di reddito basso.

      • Xardus, ma se un’auto a benzina rifornisce in 5 minuti (sto stretto, bisogna contare anche il pagamento) mentre una elettrica in 50 minuti (sto largo, molte delle auto recenti possono fare meglio) significa che con dieci colonnine per ogni vecchia pompa di benzina l’attesa è la stessa che con le auto a benzina.
        Poi la competizione sull’elettrico pensi che non ci sia? A me sembra che sia anche più serrata che con le termiche, fosse anche soltanto per il fatto che ci sono più players, vedi la Cina…

        • Si verissimo, una pompa serve però due auto alla volta, ok 20 parcheggi, ma in un autogrill mediamente quante cenè? Almeno 6 e comunque durante i grossi esodi sono incolonnate le auto.
          La differenza grossa è l’uso che se ne fa, in una pompa non ci parcheggi e già qui si toglie qualche stallo per chi non ha bisogno di ricaricare.. Ma.. 120 parcheggi in un normale autogrill non ci sono, in quelli più grandi si, ma spesso han anche 8 pompe, in più devi prevedere dove far stare tutte quelle in coda ad aspettare che qualcuno finisca la carica e vada per prendere il suo posto.. Se lasciato libero sarebbe un disastro stile centro commerciale il weekend con gente che ti insegue mentre cammini fino all’auto che manco gli stalker professionisti😂 va cmq previsto un margine di stalli superiore al conto della serva che abbiamo fatto, almeno un 30% (tempo fa credo qui avevo letto un articolo che lo considerava ma non lo trovo ma si parlava di 30/50% di margine), non c’è lo spazio fisico molto spesso per gestire tutti sti stalli, ok via le pompe e si guadagna molto spazio, si può ipotizzare, dato che il buco c’è già, una volta rimosse le cisterne fare dei parcheggi interrati per recuperare qualche stallo qualcosa si fa… Questo ad aver soldi infiniti per far tutti i lavori, certo se uscissero alla svelta gli standard per ricarica induttiva sarebbe tutto più semplice e cordless, giusto un interfaccia per passare tessera/qr e abilitare carica (anche se mi auguro si potrà far direttamente da dentro l’auto con uno standard ben fatto e condiviso), portare l’alta tensione in tutti gli autogrill d’Italia è sicuramente fattibile sulla carta… Facciamo anche finta abbiamo una classe politica esente da mazzette nascoste negli appalti, si fa..
          Il problema principale è che tutta sta struttura ti servirebbe per 3 mesi l’anno sommando tutti i periodi di traffico pazzesco.

          La soluzione logisticamente più facile sarebbe spingere per auto e batterie che a 100/130 to facciano almeno 600km,la stragrande maggioranza dei viaggi cmq è sotto quella soglia, per chi va oltre con una dignitosa potenza di ricarica realmente in 20 minuti puoi buttarne dentro altri 3/400 km e vai dove ti pare, ti fai la tua pausa quando sei a metà batteria e ricarichi. Si dovrebbe però anche qui spingere per standard subito per permettere alle auto e sw vari di allinearsi alla svelta indipendentemente da gestore app varie etc etc, una gestione di prenotazione ricarica certa e che funzioni realmente a dovere, una colonnina spenta deve essere segnalata istantaneamente al sistema così come una organizzazione delle assegnazioni degli stalli, quando ne hai 70/100 diventa fondamentale prevedere i carichi e distribuirli

          • Un commento lunghissimo per dire? Chissà come faranno in Cina?
            Quando si sono create criticità per il giorno del ringraziamento negli USA cos’ha fatto Tesla? Ha aumentato il numero di stalli sulle arterie principali. Si tratta di un adattamento relativamente semplice per coprire criticità che si creano pochi giorni ogni all’anno.
            Ah, sempre Tesla mi pare abbia a disposizione dei charger mobili dotati di batterie che può spostare nei punti più critici per gestire le ore di sovraffollamento.

          • Certo vedo che ti piace scrivere molto, troppo da annoiare il lettore dopo le prime righe , comunque il scenario che tu descrivi ci sarà mai in Italia per il semplice fatto che installazione delle colonnine è anni avanti alle vendite , di fatti ne stiamo pagando lo scotto.

    • Caro Guido, evidentemente le sfugge la differenza tra auto e telefono…ma lo capisco, succede anche al 5% degli utenti di automobili in italia.
      Vede, il tempo è una risorsa preziosa, e ognuno del propio ne dispone come vuole, anche al di sopra di ogni isterismo climatico altrui.
      La saluto e le auguro buone feste

      • Io sto ancora aspettando che lei ci parli di Pizzuto e ci dimostri che “conosco il settore automotive ben più di un qualunque googlatore dotato di pollice opponibile”. Nel frattempo ha riguardato il mio profilo LinkedIn di nuovo, per caso?
        Fino a quel momento evito di perdere tempo, lo uso per le sedute dallo psicologo per curarmi l’isterismo climatico e trovare un nuovo assicuratore per la casa dopo che me l’hanno disdetta perché non si prendono più il rischio (premio bloccato) dopo i risarcimenti per grandine e infiltrazioni acqua: sono allucinatorie e inesistenti, ma la polizza prevede(va) uguale il risarcimento.
        Buone feste spensierate e inconsapevoli anche a lei.

        • Vedo che le brucia ancora la lezione che le ho dato su Pizzuto (che lei ovviamente non può smentire).
          Le suggerisco un bunker, nel caso di cataclisma climatico è perfetto, le assicurazioni sono out

          • E intanto non risponde. Ma sarei io a dover smentire. Se qualcuno le crede, buon per lei.

            Bah.

      • Ha ragione, il tempo è una risorsa preziosa, una cosa che non si può avere indietro. Infatti sono contentissimo di non dover buttare 5 minuti ogni 10 giorni per fare il pieno, ed un’ora ogni dieci mesi per portare la macchina a fare il tagliando. Sono più di 4 ore all’anno…. preferisco usarle per fare altro.

  25. Premesso che non posso avvicinarmi all’elettrico per i costi di acquisto,diffidenza nel poi avere un usato poco rivendibile,la soluzione per le ricariche veloci già c’è: in Cina esistono modelli che quando è scarica la batteria in 5 minuti ti cambiano il pacco..costa meno l’auto ed è subito sempre carica

  26. Caludio, se comprendessi solo una minima parte delle grandezze elettriche in gioco non ti sarebbe mai passato per la mente di scrivere una cosa del genere. Ti faccio un’esempio semplice semplice. Ammettendo di avere una Tesla M3 con 75kWh di batteria, a volerla caricare in due minuti dallo 0 al 100% ci verrebbe un trasformatore da circa 2500kVA, con un’architettura della batteria da 400V, nella prese di ricarica ci dovrebbero passare più di 5600A. Calcola che a casa tua le prese da 16A vengono cablare con dei cavi almeno da 2,5mm² meglio sarebbero 4mm², quindi servirebbero dei cavi da almeno 2000mmq, questo vuol dire che il diametro di ogni singolo conduttore dovrebbe essere di 5 centimetri. OK, possiamo raffreddare tutto a liquido e portare l’architettura a 800V ma il cavo nel suo complesso rimarrà enorme. Anche se usassimo dei Super-capacitor che teoricamente potrebbe ricaricarsi con quei tempi, il problema resta come dissipare il calore che genera il passaggio della corrente che vale P=RI².

    • Ma infatti occorrerebbe parlare di densità di energia quando si ragiona di mezzi di trasporto, ma mi rendo conto che sono argomenti complicati e richiedono un minimo di preparazione che va oltre all’ansia climatica

      • Ci parli di densità energetica (gravimetrica o volumetrica) correlata alla velocità di carica in ambito storage per autotrazione: vista la sua millantata competenza non sarà un problema.
        Si impara sempre volentieri qualcosa di nuovo.

          • Andiamo bene ..
            È un articolo sulle batterie per il settore UAV.
            Manco leggere l’abstract….
            Cheffiguradimmerda….

            Le conviene ricambiare nick, anche questo è bruciato.
            Mi ricorda tanto quell’altro che portava link a siti non pubblici mentre ribadiva la sua perfetta conoscenza dell’inglese. Una casualita’, naturalmente.

          • …che sono le batterie che richiedono la maggiore densità di energia quindi sono il benchmark…ma ha comunque ragione lei.
            Buona ricerca del suo bunker e attenzione alla grandine 😂

          • “…che sono le batterie che richiedono la maggiore densità di energia quindi sono il benchmark…” no, il benchmark sono quelle usate nei satelliti alimentati a FV, stavamo parlando di auto, se vuole ci infiliamo dentro anche la propulsione ionica e quella a improbabilità infinita (sempre che prima non ingegnerizzino quella bistromatica).
            Ha sicuramente, indiscutibilmente ragione lei, le lascio la scacchiera.
            Cheers.

          • Vedo che è in difficoltà e lo capisco, è la seconda volta che le spiego qualcosa e non sa come replicare (Pizzuto e densità di energia delle batterie), facciamo la bella?
            Dai si scherza, non voglio infierire. La saluto caramente

          • donato ma a chi credi di darla a bere? Si capisce che hai dei problemi se ti metti a spiare i profili e devi vantarti di quello che sai (da dimostrare ne racconti tante senza prove) ci credi tutti stupidi? Mi iscriverò al premium silo per non avere tra i piedi i troll o i disturbati. E anche perché Vaielettrico è una luce nel buio della disinformazione fatta per quelli che non sono ignoranti ma è come se lo fossero, anzi peggio.

      • Beh il discorso serio non può prescindere da densità ed efficienza, altrimenti le auto elettriche non potrebbero esistere, e neppure quelle termiche…

        • Concordo parzialmente con lei, l’efficienza entra in gioco quando hai un “vettore di energia” estremamente poco “denso”.
          Mi lasci dire che con elevatissime densità di energia, l’efficienza è un parametro ma non il principale.

  27. Che siano 2 o che siano 30/40 Min con la mia Niro ev sg2 non mi interessa, in carica di notte a 1.7 kWh nel mio box e nemmeno la sbatta di andare a fare il pieno; durante le ferie parto carico e dopo 2 ore il mio corpo inizia a rompersi di andare sempre dritto, mi fermo ricarico e devo pure spostare l’auto mentre cerco di prendermi un caffè con l’area di sosta piena di gente.
    800 km di botto, sei Superman, se si voglio anch’io questi poteri

    • Io con la 307 Tricase ( Le)area di servizio Crostolo Modena zero fermate…se fosse elettrica io non avrei problemi, non riesce ci fermiamo una volta un quarto d’ora va bene…

    • no be’, 800km non è da superman, ma sono fattibilissimi con una tirata, io fino ai 45 anni li ho sempre fatti per andare da milano a messina: dopo circa 800km mi fermavo, sosta carburante, e via di nuovo. poi ho cominciato a stancarmi maggiormente e ora faccio una sosta di 15′ ogni circa 3h di viaggio

      • È curioso che un privato possa guidare per 6 ore senza soste e un professionista della guida, che vive e guadagna facendo quello, sia obbligato a fare 45 minuti di sosta ogni 4 ore e mezza essendo poi costretto a fermarsi per 12 ore in un viaggio Milano – Messina perché non è percorribile in una singola giornata.
        Il tutto in nome della sicurezza a discapito della fonte di guadagno. Invece un privato che va in giro per altro può rischiare la vita degli altri: tipiche incoerenze non solo italiche.

        • Guido, anche io mi sono sempre chiesto perché questa differenza di trattamento per chi conduce un’automezzo sopra e sotto i 35 quintali. Nessuno mette in dubbio che un mezzo pesante in caso di tamponamento potrebbe fare danni ben più importanti rispetto ad un’auto che magari ne pesa 25. In futuro, non quello prossimo ma quello remoto, mi aspetto che faranno dotare la auto di cronotachigrafo obbligatorio.

          • Sulla proposta di cronotachigrafo per le auto : credo che si stia giá diffondendo sotto forma di scatola nera dell’assicurazione.. Al momento credo che non si possa fare di piú visto l’enorme numero di auto in circolazione rispetto a quello dei camion.
            Il probabile obbligo in un futuro neanche troppo lontano potrebbe essere reso quasi inutile dalla diffusione della guida autonoma.

          • Peso (e spazio di frenata) non depongono a favore del mezzo pesante, però essere investiti ai 160 da un’auto di 2 tonnellate ha un’energia cinetica (2GJ) che non dista in modo siderale rispetto ad essere investito ai 100 da un camion di 20 tonnellate (8GJ, cioè solo 4 volte in più).
            Che però: è condotto da un professionista che vive di quello e dove un ritiro patente è devastante; ha una visione dall’alto (non c’è bisogno che spieghi i vantaggi nell’avvistare un rallentamento); distanze di sicurezza superiori.

  28. Ma come si fa a scrivere cose del genere? Una batteria di un’auto che percorre 600 km dovrebbe essere da circa 100 kWh per stare sicuri. 100 kWh vuoi dire 100 kW in un ora ( al netto delle perdite. Se vogliamo fare in due minuti ammesso che ci siano batterie capaci di farlo abbiamo bisogno di 3000 kW di potenza. Ci saranno colonnine per caricare auto di quel tipo? Dubito

  29. La ricarica in pochi minuti, magari non due, dieci forse, prima o poi arriverà. Per il momento l’auto elettrica così come la si può utilizzare limita alcune situazioni. Basti pensare che se io arrivo a casa col 5% di carica, e per una emergenza devo riprendere l’auto, non trovo certo il distributore a pochi km da casa che mi permette di fare autonomia per qualche centinaio di km in pochi minuti. L’intero sistema di autotrasporto merci è incompatibile con gli attuali tempi di ricarica.
    Per non pensare al fatto che attualmente la griglia italiana energetica, se non anche europea, non è in grado di sostenere la sostituzione completa del parco auto. Magari più avanti. Come tutte le tecnologie nuove così radicalmente diverse dall’attuale, all’inizio sono solo per pochi, deve essere dato il tempo affinché gli ecosistemi sui quali poggiano abbiano il tempo di evolversi. L’errore a mio avviso è aver dato il 2035 come time limit per la produzione dei motori a scoppio, mascherandola come necessità per il clima/inquinamento e simili. Le case automobilistiche hanno alzato i prezzi lasciando fuori intere fasce di popolazione dall’acquisto delle auto nuove, tra l’altro facendo lievitare anche i prezzi dell’usato di conseguenza. Per non parlare del fatto che anche le motorizzazioni ibride sono discutibili, abbassando sì i consumi in città, ma in autostrada non raggiungono l’efficienza dei diesel.
    Ci troviamo in un periodo complicato, io non saprei cosa comprare sinceramente. Ritengo valida l’alternativa di Nissan, con la trazione affidata al solo motore elettrico alimentato però da un benzina. Unisce i due mondi mantenendo bassi i consumi sia in città che in autostrada.

    • La soluzione c’è già, un gruppo elettrogeno casalingo che riesca a sparare fuori di notte o di giorno, tutti i kWh necessari alla ricarica, la rete elettrica non verrebbe stressata. Un gruppo elettrogeno poi girando agli stessi regimi è meno inquinante, col calore di scarto si potrebbe produrre acqua calda o riscaldamento e questo lo renderebbe più efficiente di qualsiasi centrale elettrica, eliminando anche le perdite nel trasporto di energia.

      • Dove collocherebbe il suo “gruppo elettrogeno casalingo”? In cucina, in salotto o in camera da letto?

      • mai sentito parlare di fotovoltaico , ci ricarichi gratis qualsiasi auto ELETTRICA ! si ! e’ una specie di magia ! buon anno nuovo

        • Gratis a valle dei sussidi statali, fa sorridere come in giro ci sono ancora degli AF che pensano che ci sia qualcosa di gratis

          • Intanto è così.
            Anche perché io investo in qualcosa di buono per me e per l’ambiente e la comunità mi ricompensa con un sussidio.
            O forse sono meglio i SAD?

          • Ho sempre guardato con stupore chi vive alle spalle della collettività, per qualsiasi cosa si intende non solo per le EV, semplicemente perché io non ci riuscirei 🤗

      • Esiste già questo gruppo elettrogeno, dal quale ricavare anche riscaldamento ambiente ed acqua calda sanitaria, e si chiama cogeneratore (lo inventò la FIAT negli anni ’70). E’ diffuso in molte aziende dove hanno a cuore il risparmio energetico, il rendimento dei combustibili e soprattutto una certa indipendenza dalla rete elettrica.
        Da montare al posto della tradizionale caldaia, si alimenta a metano (o a qualsivoglia combustibile, nelle aziende agricole si può usare il biometano ottenuto dalla lavorazione degli scarti organici). Lo svantaggio è che nella motorizzazione originale tipo FIAT 903 cc., produce spesso più corrente del necessario per una singola abitazione. Esistono anche caldaie cogeneratrici (mi pare della BAXI) che durante il funzionamento alimentano un motore Stirling in grado di generare almeno 1 KW di potenza, adatto per usi domestici. Nei periodi invernali questi cogeneratori permetterebbero di recuperare il 70 -80 % dell’energia contenuta nei combustibii che invece viene sprecata nei motori a combustione delle autovetture. Naturalmente per essere veramente utili devono essere abbinati ad un accumulo termico di una certa dimensione, quindi l’impianto di riscaldamento delle abitazioni rifornite da queste macchine dovrà essere appositamento costruito. Abbattimento invernale delle polveri sottili e della quantità di CO2 emessa nell’atmosfera, usando tecnologie sia pur vecchie, ma ben collaudate e funzionanti, in attesa di avere a disposizione i famosi accumuli energetici per le energie rinnovabili, che temo non siano disponibili prima di 30-50 anni su larga scala a prezzi accettabili.

    • Buongiorno Sig. Sergio, non sono sarcastico, non vuole essere un attacco, vedo che non usa toni aggressivi. Devo però avvisarla che le sue idee non poggiano su fatti concreti ma su quello che vengono definite “chiacchere da bar”… sentire ancora la storia della “nonna che sta male e solo tu puoi salvarla e proprio in quel momento hai il 5% di batteria” è la cosa più stantia e odiosa da sentire…l’ha messa addirittura come prima motivazione… Sul discorso “la rete elettrica non reggerebbe il carico delle ricariche di tutte le auto elettriche” la invito a fare una ricerca su questo stesso sito questa cosa è già stata ampiamente dimostrata come non vera… attaccare ancora il blocco delle vendite nel 2035 delle auto inquinanti dicendo che le case non hanno avuto il tempo di adattarsi mentre sono decenni che se ne parla, anche qui si informi, sempre su questo sito, lo segua con costanza… Sig Sergio lei andrebbe senza conoscenza alcuna in campo medico nell’università di medicina a tenere un dibattito? perchè con le sue affermazioni si presenta così agli occhi di chi è un pò più informto di lei che invece si senta in pieno diritto di farlo…

    • si e’ vero! fare il pieno di benzina ad un auto elettrica nissan e’ il massimo della vita ! se non vede la necessita’ di stoppare le emissioni e’ perche’ non e’ sufficientemente preparato ! leggasi disinformato ! i listini delle auto hanno subito dal 2010 ad oggi il 50 % di aumenti e non certo a causa delle elettriche ,visto che sono arrivate un bel po dopo ! saluti

  30. Mi sfugge il motivo per cui chi ha scritto la lettera pubblicata, l’ha dedicata al proprietario della Model S di cui lamentava la mancata disponibilità di Tesla all’upgrade della porta di ricarica della sua Model S.

  31. da utilizzatore di veicolo elettrico non do proprio torto, la ricarica dovrebbe essere contenuta entro il quarto d’ora per piene ricarica

  32. Che dire, la conoscenza di quanto inquina un diesel rispetto a una ev aiuterebbe.
    Peraltro, di fronte a questa gente, meno male che prima o poi le auto a combustione verranno vietate.

  33. 800km in 7h circa, 2min di sosta e altri 800km per altre 7h sempre che vada tutto liscio. Ma chi sei Supervescicaadigiuno? E poi dove e perché andare così distante senza l’aereo?

    • Molti lo fanno , da sud a nord e viceversa , si fermano 10 minuti e continuano a guidare o si scambiano posto alla guida , E’ pauroso solo i pensiero per me che preferisco non superare le 4 ore non consecutive ma per lavoro

  34. Sono felice che sia pienamente soddisfatto della sua auto diesel, come io lo sono della mia elettrica. Nell’ultimo anno mi è capitato una volta di perdere 20 minuti per una ricarica, sarei curioso di sapere quante volte lei ha perso 2 minuti.

    • Esatto @LucaBot, facciamo un confronto del tempo impiegato da chi fa rifornimento di benzina/diesel alla pompa nel medio/lungo periodo. Vediamo chi impiega più tempo. Chi ha un’auto elettrica (BEV) ricarica nel 95% dei casi durante il tempo morto in cui la macchina è già in sosta, quindi non perde tempo, anzi ne guadagna potendo fare altro: dormire, cenare, pranzare… Inoltre, con i prezzi della benzina/diesel destinati a salire per le contingenze economiche e politiche, io viaggerei volentieri fermandomi per ricaricare ogni 200-300 km in autostrada. A una media di 105 km/h, significa guidare per circa 2-3 ore continuative.

  35. Che l’obiezione dei 2 minuti sia farlocca ormai lo sa anche il più incallito dei detrattori della mobilità elettrica. Consiglio all’autore di leggere un po’ di articoli, documentarsi e poi iniziare a commentare.

    • Trovo interessanti alcuni commenti, dal mio punto di vista ovviamente. Sig beccarini il suo italiano è degno di nota

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