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Ricariche HPC: perché ne abbiamo bisogno tutti

La ricarica HPC di Enel X in Corso Francia 212, a Roma, inaugurata nel marzo scorso.

 

Ricariche HPC: sono le più potenti e solo ora cominciano ad essere diffuse in modo più capillare anche in Italia. Ma perché ci servono? E chi le può usare?

Una ricarica autostradale di Free To X.

Ricariche HPC: da Enel X e Free to X, ci credono tutti

La barra degli operatori della ricarica ha cambiato direzione. Dopo una prima fase in cui le installazioni si concentravano su colonnine “lente” in AC, fino a 22 kW di potenza, ora si punta alle fast e alle ultra-fast. Queste ultime fino a 350 kW. Difatti, la seconda fase dell’elettrificazione del territorio nazionale prevede di coniugare esigenze differenti. Non solo soddisfacendo le necessità di chi deve spostarsi per lunghi tragitti, ma anche di chi non dispone di un ricovero notturno (tipicamente nelle grandi città). E deve quindi ricaricare in breve tempo. Il rifornimento ultraveloce è dunque la nuova frontiera del servizio di ricarica. Ci punta Enel X, il primo operatore in Italia, che ha iniziato dal suo store cittadino di Corso Francia 212, a Roma (leggi qui), dopo avere superdotato altri operatori come Ionity. Ci crede appunto Ionity, la rete di proprietà dei grandi costruttori tedeschi, più Hyundai e Ford. Ci punta Be Charge, ora di proprietà dell’Eni. Ci punta Free To X, la società di Autostrade per l’Italia che ha iniziato a installare le colonnine HPC nelle aree di servizio. Ci puntano grandi utilities del nord-est come Neogy, nata da Alperia e Dolomiti Energia. E ci puntano nuovi arrivati come Atlante, base a Torino, proprietà di un gruppo di Taiwan, TCC.

Massimo Nordio, top manager Volkswagen.

Ricariche HPC: sentite Nordio, top manager Volkswagen

Sono investimenti importanti, perché una stazione HPC richiede un hardware decisamente più impegnativo. Ma decisivi per far decollare la mobilità elettrica. Per capirlo bisogna rifarsi all’esperienza di chi l’auto elettrica la usa veramente. E non solo per il piccolo cabotaggio in città, ma anche per spostamenti più lunghi. Per esempio, Massimo Nordio, top manager Volkswagen che spesso si sposta tra Roma e la sede italiana del gruppo tedesco, a Verona: “Oggi, prima di mettermi in viaggio, devo considerare una o più soste per il rifornimento e verificare la presenza di punti di ricarica lungo il tragitto”, ha spiegato. “Nulla di particolarmente impegnativo, secondo la mia esperienza personale. Ma, evidentemente, se i punti di ricarica HPC fossero disponibili nelle aree di servizio autostradali, non dovrei più programmare la sosta. E, nella maggior parte dei casi, uscire dall’autostrada per ricaricare: potrei fermarmi in qualsiasi momento”. A tal proposito, bisogna ricorda che, negli ultimi mesi, gli operatori Enel X e Free to X (come riportato sopra) hanno cominciato a dotare le aree di servizio autostradali di stazioni di ricarica HPC. E in futuro ci sarà un incremento esponenziale di questa tipologia di siti. Infatti, i Concessionari delle Autostrade hanno dovuto adeguarsi alla normativa che prevede l’installazione di infrastruttura di ricarica (D.Lgs. 257/2016 e Legge di Bilancio 2021) entro una determinata distanza l’una dall’altra.

Nei viaggi lunghi pochi minuti di sosta e riparti

La ricetta ideale? Ricaricare a casa per le necessità giornaliere e avere a disposizione le ultra-fast (o anche le fast da 50 kW) quando si fanno viaggi lunghi. Naturalmente il vantaggio è dato dai tempi del rifornimento, che si avvicinano a quello di una sosta con l’auto a benzina. Sentiamo ancora Nordio: “Con l’HPC, o ricarica ultrafast, i tempi si riducono notevolmente e il film cambia completamente. E ancora: se decidessi di mettermi in viaggio all’ultimo minuto ma avessi la batteria scarica, non potrei partire se non dopo qualche ora. Con la ricarica HPC, la questione non si pone: in pochi minuti posso ricaricare e mettermi subito al volante.  Un’ultima osservazione, sui costi. Al momento, per l’HPC sono più alti rispetto a quelli per la ricarica domestica. Ma sono certo che anche in questo caso, con gli sforzi congiunti di tutti i player coinvolti, si arriverà a una soluzione intelligente e conveniente”.


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