In Italia abbiamo 7.500 km di coste, oltre 500 porti turistici e approdi e superiamo i 160.000 posti barca. E non c’è un gran divario tra nord e sud.
Il turismo ha portato ad un forte sviluppo dell’accoglienza anche nel meridione del nostro Paese. Negli ultimi anni si è investito nella modernizzazione di tutti gli scali e una presa di corrente è una componente base di ogni posto barca. Per alimentare la vostra barca elettrica c’è sempre un posto barca pronto ad accogliervi e una Juice Booster 2 pronta a facilitare ed ottimizzare la ricarica.
Ricarica anche a bordo
Juice Booster 2 è un facilitatore, il “coltellino svizzero della ricarica“ come lo ha definito Paolo Mariano (leggi qui), che garantisce la migliore resa in termini di ricarica da una presa. Juice Booster 2 è prodotto da un’azienda svizzera e frutto dello sviluppo di un concetto chiave anche per gli scenari futuri della mobilità elettrica: l’energia è disponibile ovunque, deve solo essere resa accessibile. L’idea è buona, ma nel concreto? L’azienda svizzera offre come soluzione ottimale la stazione di ricarica da 22kW Juice Booster 2.
Il dispositivo si adatta ad ogni tipo di presa, anche quelle presenti nei posti barca non sono tutte uguali. Uno dei punti di forza di questo sistema di ricarica è l’alta portabilità del dispositivo. Il caricatore è stipato in una valigetta, facilmente inseribile all’interno degli spazi della barca ed è composto dal cavo, dotato di controller, e da 4 adattatori (sono inclusi nel SET EV Italia. Il numero di adattatori cambia a seconda del set scelto all’acquisto). Questi sono fondamentali perché sono così tarati: per una normale presa casalinga e poi 16/400 V, 32/400 V e 32/230 V. Un dato fondamentale per la ricarica in porto: il sistema è resistente all’acqua.
Juice Booster 2 è in grado di rilevare automaticamente l’amperaggio della rete e permette di caricare alla massima potenza disponibile o di regolare in modo semplice la potenza, direttamente attraverso un tasto sul controller. In totale sicurezza visto che il cavo è provvisto di sensori di temperatura pronti a ridurre ed eventualmente interrompere immediatamente l’assorbimento qualora dovessero rilevare un surriscaldamento o una dispersione.
La rete dei porti fa il pieno di punti ricarica
Che tipo di offerta offrono i porti? Abbiamo intervistato tempo fa Matteo Ratti, direttore del Marina Resort di Cala de’ Medici, in Toscana, a Rosignano. Un approdo dotato di tutti i comfort che può ospitare fino a 600 barche e dispone di una buona dotazione elettrica: “Compriamo la media tensione, la trasformiamo con 3 trasformatori, ottimizziamo e distribuiamo. Le 600 “prese” del porto sono divise in tre diversi gruppi: da 32 ampere con 3 KW fino ai 25 KW offerti ai maxi yacht”.
I piccoli motori anche a casa
La ricarica dell’auto è semplice e ormai la conoscono pure i bambini, ma le barche? In tanti ancora non sanno della loro esistenza, ma rendere elettrica una barca è semplice come anche ricaricare. Iniziamo dai motori più piccoli che spesso hanno la batteria integrata e che pesando pochi kg si trasportano facilmente. Anche per questioni di sicurezza c’è chi preferisce riportare a casa il motore e ricaricare da un presa domestica. In questo caso Juice Booster 2 è una buona risorsa per ottenere una veloce e sicura ricarica. Soprattutto nei mesi estivi quando si usa quotidianamente la barca.
Come si ricarica la barca
Ma ci sono motori più grandi e con sistemi di alimentazione della batteria che non si possono trasportare facilmente, Come si ricarica? Il procedimento è simile a quello delle auto.
Lo abbiamo fatto vedere e fatto spiegato in modo semplice in questo video che abbiamo realizzato a Rimini con Michele Solari di Barchelettriche. In questo caso la presa è quella delle houseboat di Rimini ma il concetto e il sistema è identico. E come dice Michele: “Si ricarica allo stesso modo dello smartphone“.