Ricaricare a Orvieto è una piccola impresa, nonostante si tratti di una località con forte vocazione turistica a 120 km da Roma, ci segnala Claudio. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri messaggi vanno inviati a info@vaielettrico.it
Ricaricare a Orvieto: nel centro una sola colonnina, in manutenzione, possibile?
“Vado ogni tanto ad Orvieto e carico nella piazza del Comune, dov’era ubicata una sola colonnina con una sola Tipo 2. Giorni addietro salgo in cima alla Rupe e scopro anche sull’unica colonnina un messaggio sconfortante: in manutenzione. La cosa, per chiunque guardi le recensioni, si era ripetuta spesso. Come spesso l’unico posto disponibile era occupato da termiche, sotto l’occhio poco vigile dei vigili, il Comune sta lì. Stavolta mi sono irritato: 20.000 abitanti e le uniche ricariche a 5/7 km dall’abitato, nella piana in zona commerciale, da condividere con chi passa in autostrada. Ho scritto al Comune. Mi telefonata addirittura l’assessore alla mobilità, di un’incompetenza paradossale, dicendomi: la colonnina a breve sarà riparata. Enel X, a cui avevo aperto reclamo, mi ha richiamato, comunicandomi che la colonnina avrebbe sì ricominciato a funzionare. Non lì, ma in altro luogo di cui aveva solo le coordinate, (l’assessore non era informato). Me le ha date, 42.721559 N – 12.119583 E.: tramite maps scopro che coincidono con….il pozzo di San Patrizio! Come scherzo non male, in terra etrusca piace prendere in giro, in fondo è anche per quello che vado ad Orvieto“. Claudio Mori
Qualche colonnina c’è, ma un centro così merita di più
Risposta. In effetti il tema delle colonnine non funzionanti, se non addirittura spente (vedi la vicina Nepi) , sta diventando un problema. Ed è sempre meglio consultare le app per capire in anticipo se val la pena di puntare su quella ricarica. A noi è appena capitato di passare da Orvieto e, volendo fare una sosta, ne abbiamo approfittato per fare una ricarica alla Enel X Way di fronte alla Coop, in via Costanzi. Tutti e due gli allacci erano liberi e abbiamo ricaricato nella presa DC da 50 kW, senza particolari problemi, come dimostra anche il certificato pubblicato a fianco. La app ci segnalava anche una Be Charge da 22 kW (libera anch’essa) sempre in via Costanzi, nel distributore Esso di Orvieto Scalo. Ma è vero che in una località turistica come questa, a due passi da Roma, servirebbe una rete più capillare. E, soprattutto, funzionante.
- Ma quanto valgono queste elettriche cinesi? La VIDEO-PROVA di Paolo Mariano con l’attesissima BYD Atto 3
Off-topic.
“ne abbiamo approfittato per fare una ricarica alla Enel X Way di fronte alla Coop, in via Costanzi. Tutti e due gli allacci erano liberi e abbiamo ricaricato nella presa DC da 50 kW, senza particolari problemi, come dimostra anche il certificato pubblicato a fianco”
Curiosità: 19.77 kWh ricaricati in 35 minuti fanno una velocità media di ricarica inferiore a 34 kW, non è un po’ bassina? Che auto era, la Zoe o la MG?
Una Zoe, ma la batteria era già oltre il 50% e abbiamo ricaricato fino al 90%: è normale che la curva di ricarica cali nell’ultima parte.
Grazie Mauro per la risposta 👍
Salve a tutti, a proposito dell’articolo sulle colonnine di ricarica a Orvieto se avete voglia e tempo andatevi a vedere sul link che scriverò di seguito le risposte di un assessore all’interrogazione di un consigliere di minoranza alla domanda sul posizionamento gratuito dlle colonnine da parrte di una società.
Io sono rimasto basito della risposta: https://www.youtube.com/watch?v=CzUTxLse0D4 troverete l’interrogazione scorrendo il video fino ad arrivare al minuto 54:50 secondi
Non mi meraviglia affatto, fa tutto parte della strategia di rallentamento.
Comunque speriamo che almeno per le colonnine poste davanti al comando dei vigili urbani si possa sperimentare il rispetto del divieto di parcheggio da parte delle auto ICE.
Anch’io sono stato un paio di volte lì ad Orvieto e, la prima volta, sono riuscito a ricaricare a questa colonnina nel centro storico. Mentre la seconda volta era KO ed occupata da una termica.
Lì, il problema, è di progettazione poiché trattasi delle vecchie colonnine enel che, esposte al sole, vanno facilmente in tilt, e lì picchia forte… Infatti, la prima volta era di mattina presto ed in ombra.
Difficoltà poi riscontrate anche al periferico centro commerciale, quello della foto, poiché alla DC c’era una plugin ed altro stallo occupato da una termica… Sono poi riuscito da uno stallo termico, dal retro della colonnina!
Dalle coordinate pubblicate dal lettore che ha scritto l’articolo vorrei sperare che la “nuova” colonnina almeno sia gratuita!
E certo, bisognerebbe riempire i centri e qualsiasi centimetro quadrato disponibile con colonnine per far ricaricare le vostre lavastoviglie.
Ma non è che le auto elettriche che comprate adesso usano una tecnologia completamente inadatta? No perchè magari un giorno un’auto elettrica potrebbe ricaricarsi in 5 minuti e si potrebbero semplicemente sostituire le attuali pompe di benzina con colonne di ricarica.
Ma invece volete devastare ogni spazio pubblico con centinaia di migliaia di colonnine per caricare auto che usano una tecnologia già morta.
Bello sfoggio di disprezzo, arroganza e ignoranza, Davide. Attorno al centro storico di Orvieto ci sono almeno 10 parcheggi turistici. Con due colonnine in corrente alternata darebbero un ottimo servizio a chi visita la città. Senza devastare alcunchè.
Che classe, complimenti per lo stile e la lungimiranza
Dal livello intellettuale della Sua risposta credo che la sua caldaia a 4 ruote funzioni non a benzina o gasolio ma a carbonella, ed emetta sbudfi di vapore di tanto in tanto.
Forse vorrebbe scoraggiare, rallentare, l’aquisto di auto elettriche, che argomento retorico usare oggi?
“Versionite”
insinuare che i modelli attuali verranno sorpassati da nuove e mirabolanti tecnologie, “consiglia” di rimandare all’infinito l’aquisto aspettando sempre il modello successivo, perdendosi però intanto i vantaggi già presenti
Malattia chiamata “Versionite”, voler sempre avere o aspettare per anni l’ultima versione di qualcosa
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le auto elettriche migliorano le caratteristiche tecniche mediamente di un +8% all’anno; cioè i modelli dell’anno prima non invecchiano cosi velocemente, continuano a fare bene il loro lavoro per tantisimi anni
se uno è già “elettrocompatibile” con un modello già in vendita e deve sostituire un’auto, non ha molto senso rimandare
risparmi sui costi di carburante elettrica vs termica:
da 2.e a 10.e ogni 100.km a seconda dei casi
R.S. detto fra noi, ho appena fatto due conti che riporto qui “tra di noi”. Ho percorso 35.000 km ricaricando (dato lordo di consumo al contatore, non il caricato in batteria) 5817kWh, che ho pagato (costo effettivo pagato o in bolletta o alla colonnina pubblica, non ho solo caricato in garage, ho anche il fotovoltaico ma ho valorizzato i consumi al costo kWh effettivo, ignorandolo) complessivamente 960€. Basta fare a piacere i conti per capire che con un’auto a benzina/diesel che facesse 25 km con un litro di media (il mio uso è prevalentemente urbano… fate voi) avrei dovuto acquistare 1.400 lt a, diciamo, 1,6€ = 2.240€.
Se anche fosse stato GPL che costa mediamente 0,65€ e con un consumo di 20 km con un litro (!!!), avrei speso comunque di più. Se anche fosse stato metano, facendo 25 km con un kg e con il prezzo metano anche a 1€, avrei speso di più. Questo con arrotondamenti largamente a favore dei carburanti fossili con consumi puramente teorici (ripeto: prevalentemente urbano) e includendo consumi che le auto ICE semplicemente non hanno (la “sentinella” mi ha portato via più di 500kWh, fanno oltre il 10% di consumi peggiorati per qualcosa che solo Tesla ha e che nulla hanno a che fare con i chilometri percorsi).
Chissà con la versione del prossimo anno….
Io sto ancora aspettando la risposta alla domanda che le ho posto il 22 agosto qui:
https://www.vaielettrico.it/la-mia-lettera-aperta-alle-case-auto-se-la-ricarica-e-questa/#comments quando lei ha scritto “Scusate la franchezza, ma acquistate auto elettriche con una tecnologia assolutamente immatura. Le batterie al litio sono già superate e voi vorreste ricoprire ogni centimetro quadrato delle nostre città con colonnine di ricarica. Questa auto elettrica NON è il futuro, è solo un giocattolino che vi siete tolti lo sfizio di comprare”
Nel frattempo vedo che è diventato più rispettoso e sagace. Aspettiamo altri 20 giorni per il nuovo Schembari.
DAviDe Schembari,
Io le consiglierei in via del tutto informale di tornare sui banchi di scuola facendo l’iscrizione alla prima elementare. Ha tempo fino a gennaio per l’anno scolastico 2023-2024.
A parte gli scherzi, perché non penso che la riammetterebbero alle scuole dell’obbligo, non vedo che cosa la disturbi visto che una colonnina si può tranquillamente smontare e metterci un tombino.
Dovrebbe avere un così alto senso dell’estetica da essere sottoposto a una quarantina di attacchi epilettici quotidiani (tipo Vittorio Sgarbi) per disquisire così animatamente di una inezia piuttosto che osservando 400 metri cubi di cemento utilzzati per un restauro di un centro storico nel padovano.
Comunque io la lavastoviglie ce l’ho e non mi porta in giro per l’Italia. Ho anche la lavatrice e di solito mi lava i panni (con l’ausilio di una brava moglie).
Per l’auto elettrica le consiglierei di informarsi visto che presumo abbia una certa inconsapevolezza innata nell’esporre le sue tesi. Ad oggi ci sono auto elettriche spettacolari con livelli di guida autonoma soddisfacenti. Se lei vorrà fare il pieno in 5 minuti sarà liberissimo di farlo scolandosi ancora una volta una bottiglia di jack Daniels ma nella chimica attuale sarebbe come pretendere di riempire un secchiello da spiaggia con una manichetta da vigile del fuoco.
Spero che le mie sortite possano servirle a fare una seria riflessione sulla sua non invidiabile inconsapevolezza sull’argomento. Un pò come un astronauta che sulla luna si toglie il casco per fumarsi una sigaretta e si arrabbia con la Nasa perché non riesce ad accendere.
E’ piacevole, ogni tanto, incontrare astronauti come lei perché così ci possiamo riposizionare su livelli medi di vita dove esistono anche persone che vivono credendo che la terra sia piatta e che il covid sia tutto un complotto. Persone che escono di casa fiere di appartenere ad una categoria che ascolta ancora i Nomadi, persone che … “magari tornassero gli anni novanta” oppure persone che non sopportano più i cambiamenti della società in cui vivono, salvo evitare di comprare un biglietto aereo di sola andata per il Nicaragua. Se decidesse per quest’ultima opzione possiamo fare un croud…
Ps: dai la smetto di prenderla in giro… mi sembra quasi come prendere a calci il pulcino pio.