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Ricarica: un cavo trifase e una wallbox “tuttofare”

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carichino wall box

Cavo di ricarica più lungo, e la wallbox perfetta per sfruttare al massimo il fotovoltaico. Con una richiesta aggiuntiva: prelevare energia dall’auto per alimentare i consumi domestici. Alle domande dei lettori risponde il co fondatore e CEO di Silla Industries Alberto Stecca. Ricordiamo che potete inviare le vostre domande alla rubrica “Vaielettrico risponde” utilizzando la mail info@vaielettrico.it 

cavo wallbox

 

Vorrei un cavo da 10 metri, ma quale?

Buongiorno,
sono un felice possessore di un auto elettrica (VW e-up) e sono a chiederVi chiarimenti/delucidazioni in merito a quanto segue: per ricaricare l’auto suddetta ha fatto installare wallbox Gewiss monofase da 7,4 kwh 32 ampere (anche se la potenza nominale resa disponibile dal fornitore di energia Enel è di 6 kwh) ed uso il cavo tipo 2 per collegarmi alla wallbox (cavo lunghezza 5 metri fornitomi assieme all’autovettura); nel caso decidessi di acquistare un cavo piu lungo (10 metri), sempre tipo 2, per collegarmi alla wallbox , ma trifase di 11kw e 16 ampere, potrebbe andare bene ugualmente per la ricarica da wallbox a auto elettrica ? Oppure è consigliabile/indispensabile acquistare solo il cavo monofase da 7,2 kw e 32 ampere (lungo 10 metri) ?
grazie per eventuale risposta, cordialmente.

Giovanni

Pensi al futuro, scelga il trifase

ricarica hotel
Alberto Stecca

Risposta – Il cavo di ricarica che collega un’auto elettrica alla sua wallbox riconosce in automatico se l’impianto e/o l’auto siano in monofase o in trifase e consente, in ogni caso, la ricarica dell’auto alla massima potenza possibile. Chiaramente un cavo di ricarica (monofase o trifase che sia), deve essere in grado di sopportare la potenza massima che la wallbox invierà all’auto durante la ricarica, ed è per questo che esistono cavi sia da 16A che da 32A.

Se il lettore desidera acquistare un cavo più lungo, dato che l’investimento è di una certa importanza, il nostro consiglio va per un cavo trifase della lunghezza desiderata ma da 32A, così se in futuro decidesse di cambiare l’auto a favore di un modello con un caricatore di bordo trifase da 22kW (cioè 32A), non avrebbe la necessità di sostituire il cavo e vedrebbe protetto il suo investimento.

Voglio il massimo dal mio fotovoltaico

ricarica cortile

 

Ho un impianto fotovoltaico da 5,1 kw di potenza, Inverter FRONIUS, in regime 1°Conto Energia (2006). Produco annualmente da 5780 a 6211 KWh. Autoconsumo il 50% di corrente prodotta e ne immetto in rete il restante 50 % che con il rimborso Modalità :SCAMBIO SUL POSTO mi viene retribuito a 0,11 € al KWH (e liquidato/saldato, dopo circa un anno). Sto acquistando un Auto Elettrica, e vorrei installare una colonnina che abbia queste caratteristiche: 

1. Regolare l’inizio carica e lo stop carica alla % di carica che decido io!

2. Fare funzionare la carica della batteria dell’Auto solo quando il mio impianto Fotovoltaico imette in Rete l’eccesso di corrente prodotta al netto del mio AUTOCONSUMO.

3.  LA PIU IMPORTANTE: Che di notte o quando lo decido io, possa utilizzare la carica della batteria dell’Auto per alimentare le UTENZE DI CASA MIA (Frigo, TV, PC, Alimentazione Caldaia Gas e Pompa di calore quando necessario).

Gianpietro

Ecco quello che cerca, ma il V2H non è possibile

Risposta

1. Se la possibilità di gestire il SOC (state of charge) è inserita in tutte le colonnine DC (pubbliche), le colonnine AC (in cui rientrano Prism e i dispositivi per la ricarica domestica) non sono provviste della funzioni che permettono di regolare l’attività di ricarica in base alla percentuale. Tuttavia molte auto presenti sul mercato permettono di configurare un limite oltre il quale la ricarica non prosegue. Pertanto il mio consiglio è verificare in concessionario che il pannello delle impostazioni dell’auto scelta supporti questa funzionalità.

2. Questo è possibile e mi permetto di segnalare che, proprio Prism Solar RFID, è in grado di soddisfare puntualmente l’esigenza segnalata. Scegliendo la modalità Solar, Gianpietro potrà ricaricare l’autovettura usando solo ed esclusivamente l’energia prodotta in eccesso dal suo fotovoltaico. Quando Solar è attivata e si presentano situazioni di meteo avverse o cala la sera, invece, l’auto non viene ricaricata ma Gianpietro avrà la certezza che Prism non preleverà mai energia dalla rete. Con la modalità Solar è quindi possibile ricaricare l’auto gratis ma in assenza di energia fotovoltaica in eccesso l’auto non si ricarica.

3. Il fatto di poter sfruttare l’energia della batteria della propria EV per alimentare i consumi domestici è una sinergia che prende il nome di bidirezionalità della ricarica, nella fattispecie riassunta con l’acronimo V2H (ossia vehicle to home). Sebbene siano allo studio soluzioni capaci di rendere possibile questo orizzonte quanto prima, attualmente nessuna vettura presente sul mercato è dotata di tale funzionalità.
Auguro a Gianpietro un buon viaggio a bordo della sua nuova EV, sperando davvero che la sua esperienza con l’auto in arrivo sia positiva.

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11 COMMENTI

  1. Leggo: “Tutte le stazioni sono accessibili con tessere o card dei principali operatori, come Enel X Way o BeCharge”
    Chissà perchè non con semplice carta di credito, come la stessa Visa ha sollecitato e su cui avete scritto un articolo.
    Tutti i fornitori di energia per la mobilità elettrica hanno affidato la parte sistema di pagamento all’ufficio CSTI = Complicazione del Semplice Tramite l’Inutile. Tranne TESLA, che si distingue positivamente anche in questo.

    • Questo commento è in relazione all’articolo “Arno Ovest e Brianza Sud: altre stazioni in A1 e A4”. Per sbaglio è finito qui e me ne scuso

    • Abbiamo anche scritto decine di volte che non sono i fornitori di energia a voler complicare le cose, ma è la legge che prevede la fatturazione del servizio di ricarica. Con carta di credito questo non è possibile, se non inserendo ogni volta i propri dati personali. Tutti i Supercharger Tesla identificano automaticamente auto e proprietario e possono fatturare senza ulteriori passaggi.

  2. Alla domanda 2 confermo che la colonnina fronius fa proprio questo.
    Alla 1 per me con la ID3 è cosa normale.
    Per la terza domanda non so

  3. Le vetture esistono. Perché mi pare lo faccia anche l f150 elettrico, ma credo e ribadisco credo che l Italia non abbia ancora normato la possibilità e quindi non sia attivabile

  4. per il punto 3 relativo alla V2H, consiglio di guardare il sito:
    https://sun2wheel.com/it/prodotti/

    loro citano 4 marche che permettono la V2H: Nissan Leaf e e-NV-200 (tipo di connettore: CHAdeMO)
    Mitsubishi i-MiEV, Outlander e Eclipse Cross (tipo di connettore: CHAdeMO)
    Peugeot iOn e Citroën C-Zero (tipo di connettore: CHAdeMO)
    Honda e (tipo di connettore: CCS)

    ok, non è una grande scelta… ma presto arriveranno pure la KIA se ricordo bene.

    • Ho la Honda e e non puoi gestire il V2H, anche perché a casa non puoi avere una colonnina con CCS combo 2…

      Semplicemente l’auto ha una presa shukko da 1500W che potresti utilizzare in emergenza in caso di blackout, ma manualmente.

      La stessa cosa puoi fare con la KIA EV6 o con Ioniq 5 ma con un adattatore dalla presa Type2

  5. Alka terza donanda di Giampiero VAIELETTRICO ha risposto che il quello che lui chiede si chiama V2H (Vehicle to home) e questo è corretto. Però poi ha aggiunto:

    “Sebbene siano allo studio soluzioni capaci di rendere possibile questo orizzonte quanto prima, attualmente nessuna vettura presente sul mercato è dotata di tale funzionalità.”

    Questa frase invee NON E’ CORRETTA perchè posso citare almeno due vetture BEV che hanno questa funzionalità; esse sono la EV6 di Kia e anche la Ioniq 6 di Hyundai; ma forse ce ne sono anche altre.

    Malgrado quindi il fatto che le vetture con il V2H esistiono, a me pare che invece non esista NESSUN installatore di fotovolaico capace di sfruttare questa possibilità. Approfitto quindi per chiedere ai lettori che avessero notizie più confortanti di infornmarci. Grazie a tutti.

    • Il problema è un altro: non è legale. Solo l’accumulo staitico può essere integrato alla rete.

    • In realtà non è corretto. Le auto citate supportano il V2L (vehicle to load), ovvero possono essere usate come generatori elettrici, ad esempio per alimentare un bbq elettrico al campeggio.
      La EV6 che ho visto, ma immagino la cugina Ioniq5 sia uguale, viene venduta con un adattatore type2 da un lato e shuko dall’altro, ed eroga fino a 3.6 kW in monofase. Ma il sistema NON È bidirezionale, o si carica la macchina o la si scarica, con due connettori differenti. Le batterie statiche per accumulo invece funzionano in modalità bidirezionale.

    • Franco: le auto da te citate permettono, SOLO armeggiando con spine e connettori, la alimentazione di carichi .
      Purtroppo il V2G è una funzione che, per ora, nessun produttore di auto ha implementato in quanto nessun ente regolatore (come ad esempio in italia ARERA) ha ancora normato -:))

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