Ricarica troppo lenta: dopo avere pubblicato il suo sfogo sul sito, Monica è stata contattata da Paolo Mariano per una video-intervista sui problemi a cui vanno incontro i neofiti dell’auto elettrica. E ora interviene Patrick, con una proposta.
Ricarica troppo lenta e altri problemi: servono dei corsi
“Sono un felice possessore di una Renault Twingo Z.E. Ho visto il vostro ultimo video con la signora che non era abbastanza informata sull’auto elettrica e ha avuto un’esperienza negativa in un suo viaggio. Io ho comprato l’auto elettrica con il pieno di incentivi (10.000 euro) due anni fa. I concessionari non mi hanno mai informato, anzi, sembrava quasi non fossero interessati a vendermi un’auto elettrica. Tutte le mie conoscenze le ho avute tramite il vostro canale o altri, sempre su YouTube. Secondo me i grandi costruttori dovrebbero organizzare dei corsi per spiegare ai potenziali clienti l’auto elettrica. I concessionari devono essere più chiari possibile sui pregi e difetti dell’auto a zero emissioni. Comunque sia, io ho percorso 27.000 km in due anni e non ho mai avuto molti problemi. Credo nella mobilità elettrica e nel grande potenziale che si svilupperà in futuro. Vi seguo sempre: VAIELETTRICO“. Patrick Ciminelli
Basterebbero dei brevi tutorial con le info di base…
Risposta. Forse basterebbero dei brevi video-tutorial da mostrare al cliente, in cui raggruppare le informazioni essenziali per chi acquista un’elettrica. Non è che siano poi tanti i problemi a cui vanno incontro i neofiti e sono riferiti alle modalità di ricarica (con tempi, prezzi e potenze) e a quel che condiziona l’autonomia. È anche vero, però, che se non si hanno le informazioni basilari su questi temi ci si può ritrovare in serio imbarazzo. Un po’ come è capitato alla lettrice nel viaggio in Volkswagen ID.4 da Forlì a Tarcento, che l’ha indotta a sbottare dicendo che l’auto elettrica la ridarebbe volentieri indietro. È un dialogo, quello tra Paolo e Monica, che dice molte cose sulle difficoltà che si incontrano nel passare da un’auto termica a un’elettrica. Chi le auto le vende, ma non solo, dovrebbe ascoltarlo con attenzione nel video riprodotta sopra e farne tesoro.
Io ho comprato la Twingo e prima mi sono letto di tutto e guardato tutti i video disponibili . Fatto questo comprata a scatola chiusa, in 10 minuti ho firmato il contratto. Dopo 3 anni devo dire che non ho avuto sorprese, l’auto si comporta benissimo e per le nostre esigenze va bene, però non so se la ricomprerei, speravo in un netto miglioramento della situazione invece le tariffe di ricarica sono aumentate, le difficoltà di ricarica sono sempre uguali, bisogna districarsi tra app, abbonamenti ecc. per esempio nel mio comune zero colonnine. A me va benissimo perché carico a casa e facciamo circa 30 km al giorno ma non c’è la libertà come con una ibrida
Esco dallo specifico dell’auto elettrica, giusto per dire che aiutare il cliente a gestire meglio il mezzo è alla portata delle Case, se vogliono.
Prima che ritirassi la Yaris Cross, la Toyota mi inviò un’email con i i link ad alcuni utili video per fare conoscenza con l’auto: Accessibilità e comfort – Comandi di guida e cambio – Infotainment – Sistemi di sicurezza – WeHybrid, Servizi Connessi, Manutenzione e Garanzia.
Io da sempre mi informo adeguatamente “prima” di decidere, ma sono stati utili per colmare qualche lacuna; sono parecchi gli automobilisti che neanche leggono il manuale d’uso dell’auto, dando tutto per scontato. Se non leggono, perlomeno “facciamogli vedere le figure” ovvero qualche video.
Un altro posto dove insegnare queste cose sarebbero le autoscuole.
Leggendo di questi problemi di pre-riscaldame to finisco col pensare che il Landini Testacalda fosse avanti un secolo. (La capiranno forse in due, e ovviamente è per un sorriso. Con ciò, in astratto adoro il concetto di motore testacalda, oggetto “steampunk” per eccellenza)
Io da ducatista ho sempre preferito il testastretta 😉
E magari anche coppa bassa. Golosone.
Però il motore testacalda, che ovviamente nel nostro paese è sinonimo di trattori Landini, un giro su YouTube se lo merita.
Segnalo ev.guide che ha dei buonissimi tutorial per i concetti di base. Purtroppo solo in Inglese però…
Più che dei brevi tutorial occorre un mini-corso, che preveda l’illustrazione dei tipo di ricari a, dei tipi di colo nine e contratti da stipulate, modalitá di connessione dei cavi di ricarica (soprattutto nelle e cbie colonnine di Enel-x da 22 KW) con anche la parte specifica per il modello di auto che si va ad acquistare, per illustrare tutte le sfaccettature della vita in auto elettrica.
Questo per evitare di rimanere a piedi “da fessi” per colpa di valutazioni e scelte errate dettate dall’inesperienza.
Nel caso della lettrice Monica, se ho ben capito, c’é stato un problema alla preclimatizzazione della batteria dell’auto, che però non so se fosse attivabile in quel modello preciso di autovettura ed in quelle condizioni.
Mini tutorial prefatti c’è ne sono a bizzeffe su YouTube… Secondo me serve invece che i venditori/concessionarie si decidano a vendere con gioia l’elettrico invece che fare come ora in cui lo evitano come la peste (e secondo me per conflitto di interesse, chi preferirebbe vendere un oggetto con poco margine e che in futuro non gli darà ricavi da manutenzione ordinaria?); i costruttori dovrebbero dare maggiori incentivi alla rete di vendita (ma dovrebbero essere i primi ad esserne convinti, non certo quello che si vede nella VW post Dies) e dare loro formazione adeguata. Inoltre dovrebbero avere solo auto aziendali BEV, in modo da saper rispondere e anticipare ogni dubbio anche per esperienza personale. Dico questo perché ho visto una differenza abissale tra i venditori VW e multimarca che vendono MG (dove vendono anche termico) e concessionario Volvo, dove invece sono positivi entusiasti e tutto sommato preparati… Si vede chiaramente che dietro c’è un brand che ha preso una decisione netta e quindi anche loro sanno che quello è il loro futuro, quello su cui puntare per la loro sopravvivenza e mi auguro prosperità.
Qualcun altro ha avuto esperienze analoghe?
Nessuna auto id. di Volkswagen ha la preclimatizzazione. L’unico trucco è guidare forte (sempre nel limite della legge!!) poco prima della colonnina per scaldare la batteria, ovviamente se si sa già dove ci si fermerà.
Questo spiega diverse cose… credevo che la preclimatizzazione sulle elettriche con batteria raffreddata a liquido fosse più diffusa.
Downvote per le ID.
Sulla Tesla Model 3, le rilevazioni con ScanMyTesla della batteria dell’auto, in periodi come questo (invernale) anche dopo un discreto tratto autostradale, non superano i 24-28 gradi, e mi pare che le celle debbano essere scaldate fino ai 40 gradi centigradi per una miglior velocità di ricarica (dati ricavati da un video di Andrea Baccega, ex ElektronVolt).