Ci sono case, oggi, totalmente staccate dalla rete del gas. E’ possibile fare altrettanto con la rete elettrica, aggiungendo anche al normale fabbisogno domestico un “pieno” regolare per l’auto elettrica di famiglia?
E’ possibile, insomma, ipotizzare un sistema abitazione-mobilità completamente libero dalla bolletta elettrica? In teoria sì, in pratica no. O meglio, non ancora. Già oggi, però, la tecnologia permette di realizzare impianti che ricorrono alla rete esterna solo in casi eccezionali. E’ la grande sfida lanciata proprio dal mondo dell’auto. Abbiamo visto Tesla con la sua Powerwall e Nissan con XStorage allargare i loro core business agli accumulatori domestici (LEGGI ANCHE: Tesla-Nissan, il duello entra in casa). Ma gli accumulatori sono solo uno degli snodi di una sistema autosufficiente. L’altro, fondamentale, è l’”intelligenza”. Ci ha pensato Renault lanciando il suo progetto Energy Services. La prima mossa della nuova divisione della casa francese è stato, ieri, l’ingresso nella start up olandese Jedlik. Jedlik ha messo a punto una App capace di gestire, ottimizzandoli, i flussi elettrici da e verso la rete esterna. In altre parole di “dirigere il traffico” minimizzando i prelievi (e solo nelle fasce di prezzo più basso) e governando i consumi in modo da massimizzare l’utilizzo dell’energia autoprodotta.
Senza intelligenza, ogni elemento dell’impianto dovrebbe essere ingigantito a dismisura: decine e decine di metri quadrati di pannelli solari per catturare quantità spropositate di Kilowatt nei momenti di massimo irraggiamento solare e batterie gigantesche per accumularla tutta, cioè abbastanza per alimentare casa e auto nelle ore notturne e nelle giornate più buie. Il costo di un impianto del genere annullerebbe i benefici dell’autoproduzione, sempre che si disponga degli spazi per installarlo. Renault ha capito che la vettura è solo l’ultimo anello di una catena, e il suo successo dipende da una filiera il più possibile pulita ed economica. Renault Energy Services nasce per investire nei progetti di reti elettriche intelligenti, le cosiddette smart grid. Reti che veicolano energia, ma non solo energia. Anche informazioni e istruzioni.
La App Z.E. Smart Charge messa a punto di Jedlik, oggi per il 25% di proprietà di Renault, modula la ricarica del veicolo in funzione dei fabbisogni e dell’offerta di elettricità disponibile sulla rete. L’utente indica un livello minimo di carica per il suo veicolo, ottenuto il quale il sistema opera automaticamente aumentando la fase di ricarica quando l’offerta di elettricità è più abbondante del fabbisogno, in particolare durante i picchi di produzione delle energie rinnovabili e nelle ore in cui la tariffa dell’elettricità è più bassa, interrompendola invece nei momenti di massima richiesta da parte del sistema esterno, quando la tariffa è più alta. In alcuni casi, addirittura, può arrivare a “vendere” energia prelevandola dalle batterie dell’auto.
Le prime applicazioni del sistema Renault-Jedlik le vedremo entro l’anno in Olanda dove la rete è già in grado di operare secondo la tecnologia V2G. Nel resto d’Europa l’introduzione avverrà gradualmente, via via che saranno adeguate le reti. In Italia sono in corso le prime sperimentazioni. Una di queste a Genova dove grazie a un accordo fra Enel, Istituto Italiano di Tecnologia e Nissan sono state installate due colonnine di ricarica intelligenti al servizio del car sharing elettrico aziendale. L’obiettivo è studiare a fondo i flussi statistici degli assorbimenti in funzione del mantenimento dell’equilibrio in tutta la rete (LEGGI ANCHE: Grafene, supercondensatori e smart grid: la versione di Roberto Cingolani).