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Ricarica pubblica troppo cara: Luca, un lettore che fa 5 mila km al mese, è deluso dai forti rincari che hanno subito gli abbonamenti dei grandi gestori. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati ainfo@vaielettrico.it
Ricarica pubblica troppo cara, è questa la strada della transizione ecologica?
“Scrivo a nome di tutti quelli che stanno subendo aumenti e/o modifiche ingiustificate nei pacchetti di ricarica fuori casa. Mi trovo benissimo con la mia auto elettrica, ma da un anno a questa parte ho subito 3 modifiche unilaterali dei pacchetti da me acquistati, senza poter fare nulla. Inizialmente avevo abbonamento Enel X che, con 20€/mese (mi sembra), mi dava 70 kWh, arrivato nel giro di pochi mesi a costare 49€/80 kW. Sono passato ad Eni Plenitude pagando 25€/50 kWh ed ora mi ritrovo che anche loro modificano i pacchetti, aumentando di non poco il costo. Faccio 5.000km/mese, la stragrande maggioranza caricati in casa; i pacchetti mi servivano per fare rabbocchi a cifre ‘accessibili’. Non è un mercato dove puoi giocare sulla pelle della gente. Capisco i costi di gestione delle colonnine (che comunque, grazie ai Comuni o privati, sono piazzate gratuitamente sul territorio). Però se a casa pago 0,2€/kWh, fuori non posso pagare da 0,5 a 0,8. Se questa è la transizione ecologica…. Meglio ritornare ai motori termici. O le elettriche potranno essere usate solo da chi fa max 50km/gg e vorrà sborsare 40k per un’auto“. Luca Mazzalupi
Almeno spiegassero perché rincarano…
Risposta. L’impressione è che sia proprio finita la prima fase, in cui le ricariche sono state proposte a prezzi di favore per incoraggiare il passaggio all’elettrico. Con un passaggio troppo brusco da tariffe in abbonamento molto convenienti a pacchetti che hanno indotto molti utenti a fare quel che si fa coi telefonini. Ovvero mettersi alla ricerca di gestori più convenienti. In un primo tempo c’è stata una migrazione verso Eni-Be Charge, che però dal 1°novembre ha a sua volta cambiato struttura e prezzi dei suoi abbonamenti, di fatto rincarandoli. E così, a leggere le mail che ci arrivano, molti sono migrati su A2A. Ciliegina sulla torta: c’è chi ha anche sospeso la possibilità di ricaricare con la sua card o app all’estero. Che dire? Ogni azienda è padrona del suo conto economico e delle sue tariffe. Ma da colossi come questi, per di più a capitale pubblico, ci si aspetta che queste decisioni vengano spiegate con più trasparenza.
L’auto elettrica ha 5 enormi problemi (me non quelli che probabilmente pensate voi): il VIDEO di Paolo Mariano
“Almeno spiegassero perché rincarano…”
e cosa dovrebbero rispondere se non “SIAMO SPECULATORI”?
Andrebbero definite delle tariffe nazionali e non libere. Purtroppo il mercato libero da noi non può funzionare, perché i fornitori usano l’equazione MERCATO LIBERO = SPECULAZIONE COME NON CI FOSSE UN DOMANI.
Invece con delle tariffe al KW bloccate per la colonnina ( ad esempio al valore dell’energia di mercato + 0,1€) sarebbe già più sensato e tutti ricaricherebbero senza più neanche porsi il problema di roaming, tariffe stellari e cose simili, e ci sarebbe più trasparenza.
Io ricordo una disucssione che ebbi sui social con un dirigente di un’azienda energetica che interveniva nei post delle testate automotive facendo finta di essere un semplice utente (giocando sull’ignoranza degli altri su chi lui fosse) ed elogiando il mega-risparmio che lui faceva con la sua elettrica presso le comodissime colonnine della società per cui lavora. Trovato su Linkedin e visto chi fosse, l’ho prima smascherato e poi l’ho incalzato proprio su questi aumenti senza senso e lui è sparito e non posta più nulla.
Dall’altro lato trovo incoerente porsi il problema della convenienza a discapito dell’ecologia, se questo è il fine. Cioè si compra l’auto elettrica principalmente per non inquinare ( o farlo meno) o per risparmiare? Diciamo che il primo fine nobile rende superfluo il secondo economico, o no?
Ovvio che se non hai la fortuna di poter ricaricare da casa , magari con un mega impianto fotovoltaico , vai fuori range sui costi. E questo sarà solo l’ inizio (della fine) della convenienza . Se immaginiamo in un futuro (lontano) che tutte o almeno 80% di auto siano elettriche , lo stato non incasserà più i soldi dei bolli e sarà costretto a tassare pure le elettriche , idem per i costi della corrente che saranno per forza destinati a salire a causa della forte domanda e dei alti costi di produzione ….. staremo a vedere , per il momento mi siedo sul marciapiede , giro a GPL e aspetto ….
è un problema POLITICO punto
se l’energia è a basso costo , aumentano le EV..
i prezzi “alla pompa” ,pardon colonnina calano
per fare energia a basso costo OGGI , c’è un solo modo ..
rinnovabili rinnovabili rinnovabili
l’Italia è al 36 posto per costi di ricarica
a parte la Francia con nuculeare ereditato
tutti gli altri paesi hanno fatto investimenti ingenti in RINNOVABILI ..
18 Francia (Costo per kWh 0.220€; Costo per ricarica 13,58€; Costo per 100 km 3,95€)
19 Portogallo (Costo per kWh 0.222€; Costo per ricarica 13,69€; Costo per 100 km 3,99€)
29 Regno Unito (Costo per kWh 0.290€; Costo per ricarica 17,87€; Costo per 100 km 5,20€)
33 Spagna (Costo per kWh 0.333€; Costo per ricarica 20,64€; Costo per 100 km 6,01€)
34 Germania (Costo per kWh 0.336€; Costo per ricarica 20,68€; Costo per 100 km 6,02€)
36 Italia (Costo per kWh 0.364€; Costo per ricarica 22,43€; Costo per 100 km 6,53€)
vacanze in ..
Albania (Costo per kWh 0.098€; Costo per ricarica 6,01€; Costo per 100 km 1,75€)
Alti costi di produzione dove la materia prima È REGALATA??????
Continuiamo così, facciamoci del male, facciamocene più che possiamo… basta che i soliti 7/8-10/100 possano arricchirsi sempre di più.
Siamo un popolo destinato a sparire, per fortuna!
in passato quando scrivevo che per l’utente che non ha modo di ricarica a casa non è una strada sostenibile e percorribile, sono stati anche schiernito proprio su questo blog.
La realtà è questa, chi vive in grandi agglomerati urbani o centri e non ha a disposizione un posto auto servito da corrente dovrà ricaricare esclusivamente dalle colonnine. La situaizone attuale è che di fatto tutta la campagna sulla convenienza in termini di risparmio sui km percorsi viene meno.
Hanno sbagliato a non associare TUTTE le colonnine di ricarica autostradali a centrali fotovoltaiche
le auto elettriche vanno associate indissolubilmente alle rinnovabili
la mobililità elettrica va associata alla transizione elettrica
Il Portogallo è salito al quinto posto in Europa per EV vendute superando la barriera del 15% ..
perchè ?
perchè il kWh elettrico scende ,grazie agli investimentimenti nelle rinnovabili
è questione di visione a medio periodo
che quindi..quindi.. Salvini non avrà MAI !
confidiamo nell’intelligenza dei suoi “autori”, o licenziamento dei medesimi, dopo debacle elettorale
Tecnicamente ad oggi non è possibile associare direttamente le centrali fotovoltaiche alle colonnine autostradali, questo perchè:
1) l’assorbimento di energia è molto elevato e per tempi brevi, non sostenibili da una centrale fotovoltaica; al massimo si può sostenere qualche colonnina in AC, poco utie in autostrada.
2) il poter ricaricare giorno e notte alla stessa colonnina con la stessa potenza richiede delle centrali tradizionali a supporto.
3) a mio parere il discorso delle colonnine 100% rinnovabile non sta in piedi. Al massimo la società di gestione della colonnina compra crediti o fa contratti con aziende che producono corrente “green” ma non è affatto detto che sia quella corrente che finisca direttamente nella colonnina.
Il fotovoltaico funziona come supporto e non come alimentazione diretta delle forniture elettriche, salvo che sia il fotovoltaico di casa propria che alimenta DIRETTAMENTE o mediante accumulo la cucina, la caldaia, l’automobile etc.
Non è in grado di farlo su scala nazionale proprio per la sua variabilità e inaffidabilità durante la giornata.
Potrà invece diventarlo con l’appoggio di accumuli (batterie, centrali con celle a combustibile alimentate ad idrogeno etc.)
quello che scrivi , non è vero ,
una centrale fotovoltaica moderna può essere dotata di batteria stazionaria
un container di batteria stazionaria sono venduti con 3Mwh , più che sufficienti inizialmente per costruire una piccola centrale con colonnine di ricarica , ottimizzando prelievo e cessione alla rete nazionale
anzi credo per la scarsità di auto elettriche nel nostro paese , potrebbe essere l’unico modo per giustificare investimenti massicci sulle colonnine in autostrada , a parte il servizio NECESSARIO per i turisti che vengono nel nostro paese dal nord Europa
sono pronto a scommettere che sistemi del genere , almeno nei primo decennio
produrranno molta più energia di quanto ne consumeranno le auto
il fotovoltaico , come l’accumulo è un sistema Modulare SCALABILE
si può iniziare con centrali da 5MW picco coprendo di pannelli le aree di sosta , fino ad arrivare a decine di MW sfruttando i margini delle carreggiate prima e dopo l’area di sosta
io credo fermamente che l’elettrificazione del paese oltre che dell’ Automotive
passa per le rinnovabili lungo i margini di Autostrade e Ferrovie
con i seguenti vantaggi
basso impatto ambientale
niente impatto paesaggistico
impatto per fauna e flora praticamente nullo
my 2 cent di progresso sostenibile
PS
i miei 30 mq di pannelli sono sufficienti per caricare la mia auto
le decine di migliaia di mq disponibili in un’area di sosta e le centinaia di migliaia di mq disponibili per km lungo strade e ferrovie ..
Io ho la fortuna dii poter ricaricare a casa, quindi per il 95 % dei chilometri che faccio sono a posto. Mi sono preso 3 giorni di ferie, ho stimato di percorrere circa 900 km, quindi partendo conla batteria carica più un abbonamento enel x travel dovrei farcela. Se dovrò pagare a consumo qualche altre kWh, pace. Avrò comunque speso come viaggiare con una termica pagando il carburante 1,5 euro al litro. Non è un affare ma rimane conveniente. Appena rientro disdico l’abbonamento e torno a caricare a casa.
Rispondo a questo argomento perchè ritengo che sia il vero ostacolo per il passaggio alle BEV. Parto dal fatto che personalmente dovrei caricare l’auto “solo” nelle colonnine pubbliche (residente in città e non ho il box) Non si può perdere tempo con più di dieci APP, contratti mensili di ogni tipo e tariffe del kWH a fisarmonica con molte variabili (società, potenza di ricarica, etc). Mi viene da pensare che forse le società elettriche, e non ultimo lo stato, vogliano rallentare in questo modo la transizione. Se è così direi che la strada è quella giusta: peccato!!
Sarò il primo a passare alle BEV non appena le tariffe e la praticabiltà sarà del tutto uguale a quella di fare il pieno di benzina/gasolio. Il problema non è attendere 10/15 minuti per la ricarica ma i relativi costi connessi assolutamenti sproporzionati!
Esatto!
E per farlo sono disposti a rallentare tutto il processo in modo di creare le medesime condizioni di oligopolio come per le fonti fossili.
Solo che stavolta la materia prima è addirittura gratis.
ciao giovanni db, per il caro .effettivamente uso cosi poco l’auto ( 40 km al giorno ) che posso pianificare al meglio le mie necessita’ di ricarica, auguro a tutti i potenziali utilizzatori di risolvere per il meglio le sfide e i vasti problemi che la mobilita’ elettrica ci presenta ,ciao a tutti
Alessandro, discorso lineare e corretto.
Al ragionamento “nudo e crudo” sui costi, poi, aggiungi il fatto che molta gente (se non moltissima) non è mentalmente predisposta a doversi sobbarcare tutta questa serie di “pensieri” solo per usare un auto.
Vale sempre il concetto che è la macchina ad essere al nostro servizio, e non viceversa.
Il problema è che l’elettrica!non è al servizio dell’utente.
Se non Le crei un Confort Zone “Ricarica da casa” dal mio punto di vista la BEV ad oggi per molte zone Regionali Italiane non esiste proprio.
Ho appena acquistato la Nuova Model 3 2024 ma solo per la convenienza economica alla voce acquisto e ricarica privata.
Voce acquisto: un prezzo “stracciato” di 31.395,00 tra Iva al 4%, ecobonus e rottamazione
Ricarica privata: ho speso il dovuto per la wall box di Tesla mentre ho risparmiato su installazione impianto con il Fai Da Me. (alla fine è una cavolata).
Fortuna finché dura di non pagare la ricarica privata.
Pertanto pacchetto complessivo da Urlo.
Ma senza tali condizioni non mi sarei mai lanciato all’acquisto di una BEV.
Ora aspetto solo la consegna 🙂
Ovviamente NO, caro zappa!
E come me, diversi altri milioni di potenziali clienti BEV.
Per cui, torno al punto di partenza….siamo sicuri del fatto che, NON AVENDO LA POSSIBILITA’ DI RICARICARE A CASA, il “gioco della BEV” valga la candela???
Senza ricarica da casa o cmq comoda ma nenche a parlarne.
Poi ognuno è libero di viversi l’auto o meglio il proprio tempo e gestione auto come crede
Ma parlare di idillio della (Bev) al servizio del padrone decisamente no.
No ricarica da casa…? No party:-)
Ti faccio io una domanda.
Siamo sicuri che ci potremmo permettere di continuare ad andare in giro con delle ICE da qui a 5 anni? Non tanto per un fattore ambientale impellente ma per i costi di gestione delle ICE ed in particolare dei carburanti che secondo me saliranno più dell’elettricità.
Per la ricarica a casa io sono del parere che se si vuol arrivare ai condomini è da mettersi in mente che forse è meglio spendere quel k di € a testa per dotarsi di colonnine anche condivisa piuttosto che ritrovarsi in balia del mercato tra qualche anno.
-Siamo sicuri che ci potremmo permettere di continuare ad andare in giro con delle ICE da qui a 5 anni?-
Fra 5 sono abbastanza confidente. L’alternativa sarebbe fermare l’economia e a quel punto meglio togliere accise piuttosto che far crollare il PIL.
Fra 30 anni già decisamente più probabile che succeda quello che paventa lei, ma a quel punto se Dio vuole dovremmo aver risolto un sacco di cosine sulle batterie e sulla rete di distribuzione.
Questo, secondo me, dovrebbe essere l’unico cavallo di battaglia per le bev, rendere l’Europa tutta totalmente indipendente lato trasporti, al di là dei costi che come te son convinto aumenteranno proprio perché i vari estrattori e rivenditori di petrolio più o meno raffinato han bisogno di far più cassa possibile prima che il grande rubinetto europeo smetta di riversare fiumi di denaro per acquisti diretti e sovvenzioni varie frutto di trattative per “tenerceli buoni e amici”. Diverse guerre si son combattute per il petrolio e carbone in diverse parti del mondo (e tutt’ora son in corso), togliamoci di mezzo, smettiamo di essere schiavi delle pressioni “o così o ti raddoppio il barile e ne estraggo la metà”. Questa è la vera leva di cambiamento, pensare anche solo di reinvestire tutte le centinaia di miliardi che ci escono come Europa per il petrolio di un solo anno… Altro che bum economico… Oggi ci vediamo drenata una quantità incredibile di risorse per l’energia..
L’auto elettrica non ci piace? Fotte sega serve per renderci indipendenti da alleati e non alleati, quindi va incentivata e velocizzata adozione il più possibile. Secondo me a costo di creare una assicurazione statale sulla batteria per i primi 15/20 anni che garantisca a chi non cambia auto ogni 3 anni di potersi tenere una bev molto costosa per 15 anni come con le termiche, tra 15 anni il problema sarà anche quasi completamente risolto dalle nuove tech e non sarà più necessaria
Se il tuo obiettivo è lo sterminio dei tuoi figli e di quelli dei vicini e dei lontani, l’automobile elettrica, la pompa di calore, la casa efficiente, la transizione energetica non valgono assolutamente la candela!
Visti poi gli avvenimenti degli ultimi anni, ciascuno stemina chi gli pare, vuoi con i gas di scarico, vuoi con i fumi dal camino, vuoi con le bombe a grappolo, vuoi con le scimitarre affilate, vuoi con le mani nude se sono molto piccoli, vuoi aprendo nuovi impianti di estrazione di petrolio, quindi puoi anche sentirti a posto con la coscienza.
L’ultima volta che ho avuto un problema di intolleranza, l’infermiere mi ha chiesto: Guardi, lei è una persona qualunque, non un influencer, un calciatore, una star, un politico, nemmeno un riccone, e questa fiala costa quasi duemila euro. Ora gliela inietto e le salverà la vita. Ma siamo sicuri che ne valga la pena?
Scusate se torno a pestare su questo tasto, ma sottoraccia c’è un problema che secondo me andrebbe almeno inquadrato.
Tenete presente che per quanto mi riguarda teoricamente ci sono dentro appieno, e mi “salvo” (virgolette…) perchè ho una plugin. Quindi “lontano da casa” vado a benzina.
Il contesto è il seguente:
Credo sia un dato di fatto che oggi come oggi chi ha un veicolo ricaricabile si sia permesso questa scelta ANCHE perchè di base ricarica a casa.
Credo saremo tutti d’accordo che i casi tipo il Signor Massimo, pure fuglidi nella loro bellezza :), siano minoritari.
Si prenda il Nostro come esempio: facendo quattro conti della serva, se il Signor M che carica esclusivamente alle colonnine si avvale della miglior scontistica oggi disponibile tutto sommato non ne esce con le ossa rotte. Bene o male i conti quadrano.
Chi invece carica di base a domicilio, per far valere appieno nelle eventuali ricariche fuori casa la scontistica di cui sopra (esempio: il famoso -40% del miglior abbonamento BeCharge) dovrà comunque mettere in conto di ricaricare alla colonnina un numero di volte non indifferente. Vanificando di fatto buona parte della comodità di ricaricare a domicilio. Cosa che personalmente sarei lietissimo di evitarmi.
Oppure, caso 2, mettendosi a far conti da farmacista-indovino, cercando di capire quanti kw gli serviranno per un dato viaggio, quanti NON gliene serviranno il mese successivo, che scontistica cercare, quale abbonamento preferire, quale attivare, quale disattivare… Insomma, una rottura non da poco che si vive col bilancino in mano. Anche qui, per quanto mi riguarda lieto di tenermene alla larga.
Oppure infine, caso 3, togliersi da questi problemi accettando di pagare fuori casa un costo al kw decisamente spropositato, masticando amaro e prendendosela col destino cinico e baro.
In pratica il 90% di chi ha un’auto elettrica/elettrificata e normalmente nella sua vita non fa chissà quanti chilometri al giorno (non pochi, se prendiamo per buono quello che si dice sempre) oggi come oggi appena esce dal range della sua batteria e gli tocca ricaricare in giro pagando a consumo è potenzialmente vittima di una mazzata fra capo e collo che ha ben poche spiegazioni vista la relativa facilità con cui gli operatori praticano sconti e riduzoni.
Che però ti vincolano a quantità e modalità di consumo difficilmente compatibili (e giustificabili) soprattutto se in precedenza si è già fatto l’investimento, spesso non indifferente, per dotarsi di un sistema di ricarica domestico.
Di base se devi fare la ricarica occasionale quelle poche volte all’anno, le puoi anche pagare a prezzo pieno e non pensarci troppo, perchè in percentuale parliamo di pochi kwh sul totale consumato. Esempio mio, tracciato con Tronity nel 2023 finora:
4329 kWh caricati in auto, rapporto AC/DC (non quelli di Back in Black :-D) 79%/21%, costo medio 24cts al kwh.
Ovvio, ho usato moltissimo gli abbonamenti, ma quel 21% di cariche DC anche fossero state fatte a 79cts, avrebbero influito poco sul totale. Se uno ne fa anche meno (già il 21% non sono proprio occasionali) secondo me il problema non si pone.
Il problema invece si pone eccome per chi non carica a casa (e ce ne sono più di quelli che pensiamo) o chi fa tanti km e quindi deve per forza fare affidamento alle HPC. E se hai appena preso l’auto facendo un piano ad esempio di 5 anni, beh quei conti adesso sono parecchio differenti.
Assolutamente d’accordo con quel che dici, io riflettevo più che altro sulla questione di principio.
Chiaro che ognuno ha il suo “profilo”.
Ti faccio un esempio al volo però.
Ho fatto un po’ di simulazioni sui viaggi autostradali che faccio di solito.
Ho contato i kw che grossomodo consumerei viaggiando a 120 con praticamente la totalità delle vetture che potrebbero andarmi bene, le cariche a metà strada, la carica a destinazione, la carica che farei a casa partendo… tutto ammodino insomma.
Ripeto: una simulazione sulla carta tanto per, eh? nessuna pretesa di ottenere risultati al grammo.
Ecco, sperando di non aver sbagliato (anzi, sperando DI AVER SBAGLIATO…) il risultato è che caricando a consumo (mi raccomando, a consumo) in quei viaggi mi costa meno muovere la Ford Focus.
Nella migliore delle ipotesi si va in pari.
Piccolo particolare: la Focus in questione è un 2.3 turbo benzina da 280 cavalli.
Poi si possono fare centomila distinguo, su cui posso assolutamente trovarmi d’accordo. Mi raccmando, sai che non parto prevenuto.
Ma non trovi che di base ci sia qualcosa che non va?
Se ha fatto le simulazioni, avrai stimato quante ricariche devi fare per strada. Quindi avrai già un’idea del taglio dell’abbonamento mensile che ti servirà. Ti informo che così spenderai circa la metà rispetto alla tariffa a consumo. Risolto il problema.
Ecco, era la risposta che stavo per dare io.
La ricarica a consumo è penalizzante, verissimo Alessandro. Ma se inizi a simulare un uso in cui quella ricarica non è più occasionale, allora vai di abbonamento. E’ una stortura del mercato dell’elettricità? Assolutamente si, ma tant’è, e finchè c’è la soluzione dell’abbonamento, la si adotta e via.
Caricamento...
Il problema è che non mi nuovo sempre con lo stesso mezzo.
A volte non so nemmeno bene in anticipo se andrò in auto o in furgone
(rientrando quindi nel caso 2, farmacista- indovino).
-avrai già un’idea del taglio dell’abbonamento mensile che ti servirà.-
E che magari il mese dopo non mi serve pi però.
Ma alcuni furboni, per esempio, hanno imposto il rinnovo automatico, ricordo male?.
Caso estremo il mio? senza dubbio.
Quello che voglio dire è che così com’è la ricarica a consumo è troppo penalizzante e l’attuale scelta di abbonamenti rende inutilmente macchinosa la vita di chi di base ricarica a casa.
Cioè penso la stragrande maggioranza di noi.
Caricamento...
A fine mese lo annulli, lo riduci o lo aumenti. Dai, però, mi sa che cerchi scuse.
Caricamento...
Quindi mi ripeto:
“caso 2, mettendosi a far conti da farmacista-indovino, cercando di capire quanti kw gli serviranno per un dato viaggio, quanti NON gliene serviranno il mese successivo, che scontistica cercare, quale abbonamento preferire, quale attivare, quale disattivare… Insomma, una rottura non da poco che si vive col bilancino in mano. Anche qui, per quanto mi riguarda lieto di tenermene alla larga.”
Comunque concordo con Luca: il mercato dell’Elettricità in questo momento vive una colossale stortura e gli operatori stanno agendo con una logica che definire predatoria è poco.
Caricamento...
Predatoria? Lo sai che nella ricarica auto sono tutti “in rosso”?
i conti li sai fare: calcola quanti milioni hanno investito e quanta energia stanno erogando dalle loro colonnine.
Caricamento...
Lo sospettavo, ma tu mi confermi che sono tutti in rosso.
Si potrebbe anche obiettare che un numero non indifferente di colonnine sono state piazzate “a caso” in posti dove lo avrebbe capito anche uno sprovveduto che non sarebbero state redditizie. Ma lasciamo perdere questo capitolo.
Sta di fatto che se questo è il circolo vizioso in Italia, dove non si abbassano le tariffe perché la richiesta è poca ma la richiesta rimane poca perché le tariffe sono di base alte, sarà ben difficile spostarsi sensibilmente dal 4%, che conosciamo. Tra i vari motivi ovviamente.
Caricamento...
Il tutto, però, va traguardato alla luce della situazione internazionale e dello sviluppo delle rinnovabili, due elementi che, per fortuna o per sfortuna, nulla hanno a che fare con il circolo vizioso auto elettriche circolanti-quantitativi erogati-ammortamento dell’investimento.
Caricamento...
Massimo, il dubbio però non è che debbano rientrare, è il modo e i tempi: qui pare che si voglia accollare ai pochi clienti elettrici (e per di più chi a casa non può ricaricare, quindi non ha alternativa) i costi di messa in esercizio delle colonnine in modo da rientrare in tempi brevi, col solo risultato di azzoppare il mercato, creando il circolo negativo che dice Alessandro.
Non sappiamo ovviamente tutti i precisi motivi di chi “non” compra un’auto elettrica, ma se parte di quella curva piatta al 4% delle vendite fosse anche dovuta al costo delle ricariche pubbliche?
Caricamento...
Non capisco il problema. Enel ed Eni aumentano? E io passo ad A2A e continuo a caricare sulle loro colonnine a 0,33 🙂
E quando A2A si adeguerà?
Quando si dice guardare al proprio orticello.
Dovrebbe/deve essere invece un ragionamento di sistema.
Non è possibile caricare a 0.7/0.8 o più in HPC per viaggi veloci dove l’auto fa un terzo dei Km di benzina o gasolio.
E’ chiaro che è roba fuori dal mondo e vale tanto per gli assidui che per gli occasionali.
Notizia (notizia???) confermata oggi che l’Italia è l’unico paese dell’OCSE dove gli stipendi non crescono.
Ed è così da 30 anni.
Quando succederà speriamo intervenga l’Antitrust a mazzolarli tutti! Io capisco l’investimento ma con sta scusa tutti aumentano i prezzi e nessuno aumenta gli stipendi della gente (eppure per mantenere il posto di investimenti sui propri skill dobbiamo continuare a farne altrimenti diventiamo obsoleti rapidamente).
Troppo semplicistica come risposta, soprattutto quando si incoraggia COMUNQUE il passaggio all’elettrico, anche da parte di coloro che non hanno la possibilità di ricaricare a casa, come di recente mi è stato puntualizzato.
Ai prezzi attuali dell’energia alle colonnine, forse è il caso di ricominciare a farsi qualche conto….
Il lettore ha ragione, ma è la precisa volontà del governo attuale (fermare l’elettrico a tutti i costi) che tramite il ministero dell’economia controlla Enel X (tramite Enel), Be Charge (tramite Eni), Free to x (tramite Società Autostrade).
Enel fa porcate con le tariffe da che ne ha la possibilità, eni mai stata molto lontano.. non darei la colpa al governo attuale che è entrato in carica da soli due anni, appena han provato a mettere becco nelle tariffe di compagnie private assurde (prezzi aerei interni sotto le feste) gli si è scatenato un putiferio contro che meta basta…
Semplicemente dopo un periodo iniziale dove non avevano statistiche di uso reale e soprattutto non avevano ancora clienti, han alzato le tariffe per andare ad alzare il margine il più possibile nei limiti del mantenimento dellesborso dei clienti, se con la termica spendevo 100€ al mese e con le prime tariffe alla colonnina ne spendevo solo 60 (invento totalmente proporzioni, è per rendere l’idea) allora ecco che dalle tasche dell’utente medio ci sono ancora 40€ di margine a cui attingere… Fotte sega se l’auto costa il 50% in più (quelle di fascia povery si intende) non son soldi che vanno a Enel o chi per esso.
E pensare che ancora lo stato non ha deciso di parificare il guadagno dalle accise che ha sul termico
Può essere, ma vedendo la guerra mediatica che c’è stata (e che c’è) contro l’elettrico mi viene da pensare che fa parte del pacchetto di interventi per la conservazione del consumo di gasolio e benzina.
E ricordiamoci sempre dei 63 miliardi euro dati quest’anno da questo governo in sussidi al petrolieri (20 in più dello scorso anno)=.
Non c’entra niente il tifo politico qui, ogni governo di ogni tipo da decenni da sussidi ai petrolieri. Penso che caprone stesse unicamente citando l’ultimo dato in possesso, quello del 2023.
Esatto, Luca dice il vero, i sussidi sono strutturali da sempre immagino.
E da quello che vedo nel mio territorio dove comandano i petrolieri grazie a raffinerie e pozzi di petrolio, tutto l’emiciclo e loro amico in quanto gli affari sono affari.
E quando attacchi i petrolieri ce li hai tutti contro.
L’unica cosa che ha fatto (secondo me) di triste, è stato aumentarli di quasi il 50%.
Questi qua per le rinnovabili non hanno soldi, per la povera gente neppure, ma per i petrolieri, l’industria bellica (propria ed altrui), e per i condoni li trovano subito.
E qui mi fermo per non prendermi qualche denuncia.
Il governo attuale è entrato in carica da un anno non due.
In generale il complottismo per cui Enel X e PLENITUDE si autoboicottano per volere del governo è ai limiti del terrapiattismo. Semplicemente spculano il più possibile e man mano che la gente si fa il fotovoltaico o i charger domestici, loro vanno in recupero aumentando i prezzi.
Inoltre devono mantenere la manutenzione di tali colonnine, non sono gratis.
Visto i tagli “base” di abbonamenti che faceva carica a casa nel 95% delle volte e l’ha scritto. Gli aumenti a lui infatti dovrebbero fargli un baffo. Se si lamenta lui stiamo freschi…
“Almeno spiegassero perché rincarano…”
e cosa dovrebbero rispondere se non “SIAMO SPECULATORI”?
Andrebbero definite delle tariffe nazionali e non libere. Purtroppo il mercato libero da noi non può funzionare, perché i fornitori usano l’equazione MERCATO LIBERO = SPECULAZIONE COME NON CI FOSSE UN DOMANI.
Invece con delle tariffe al KW bloccate per la colonnina ( ad esempio al valore dell’energia di mercato + 0,1€) sarebbe già più sensato e tutti ricaricherebbero senza più neanche porsi il problema di roaming, tariffe stellari e cose simili, e ci sarebbe più trasparenza.
Io ricordo una disucssione che ebbi sui social con un dirigente di un’azienda energetica che interveniva nei post delle testate automotive facendo finta di essere un semplice utente (giocando sull’ignoranza degli altri su chi lui fosse) ed elogiando il mega-risparmio che lui faceva con la sua elettrica presso le comodissime colonnine della società per cui lavora. Trovato su Linkedin e visto chi fosse, l’ho prima smascherato e poi l’ho incalzato proprio su questi aumenti senza senso e lui è sparito e non posta più nulla.
Dall’altro lato trovo incoerente porsi il problema della convenienza a discapito dell’ecologia, se questo è il fine. Cioè si compra l’auto elettrica principalmente per non inquinare ( o farlo meno) o per risparmiare? Diciamo che il primo fine nobile rende superfluo il secondo economico, o no?
Ovvio che se non hai la fortuna di poter ricaricare da casa , magari con un mega impianto fotovoltaico , vai fuori range sui costi. E questo sarà solo l’ inizio (della fine) della convenienza . Se immaginiamo in un futuro (lontano) che tutte o almeno 80% di auto siano elettriche , lo stato non incasserà più i soldi dei bolli e sarà costretto a tassare pure le elettriche , idem per i costi della corrente che saranno per forza destinati a salire a causa della forte domanda e dei alti costi di produzione ….. staremo a vedere , per il momento mi siedo sul marciapiede , giro a GPL e aspetto ….
è un problema POLITICO punto
se l’energia è a basso costo , aumentano le EV..
i prezzi “alla pompa” ,pardon colonnina calano
per fare energia a basso costo OGGI , c’è un solo modo ..
rinnovabili rinnovabili rinnovabili
l’Italia è al 36 posto per costi di ricarica
a parte la Francia con nuculeare ereditato
tutti gli altri paesi hanno fatto investimenti ingenti in RINNOVABILI ..
18 Francia (Costo per kWh 0.220€; Costo per ricarica 13,58€; Costo per 100 km 3,95€)
19 Portogallo (Costo per kWh 0.222€; Costo per ricarica 13,69€; Costo per 100 km 3,99€)
29 Regno Unito (Costo per kWh 0.290€; Costo per ricarica 17,87€; Costo per 100 km 5,20€)
33 Spagna (Costo per kWh 0.333€; Costo per ricarica 20,64€; Costo per 100 km 6,01€)
34 Germania (Costo per kWh 0.336€; Costo per ricarica 20,68€; Costo per 100 km 6,02€)
36 Italia (Costo per kWh 0.364€; Costo per ricarica 22,43€; Costo per 100 km 6,53€)
vacanze in ..
Albania (Costo per kWh 0.098€; Costo per ricarica 6,01€; Costo per 100 km 1,75€)
i miei 2 centesimmi per kwh
Alti costi di produzione dove la materia prima È REGALATA??????
Continuiamo così, facciamoci del male, facciamocene più che possiamo… basta che i soliti 7/8-10/100 possano arricchirsi sempre di più.
Siamo un popolo destinato a sparire, per fortuna!
in passato quando scrivevo che per l’utente che non ha modo di ricarica a casa non è una strada sostenibile e percorribile, sono stati anche schiernito proprio su questo blog.
La realtà è questa, chi vive in grandi agglomerati urbani o centri e non ha a disposizione un posto auto servito da corrente dovrà ricaricare esclusivamente dalle colonnine. La situaizone attuale è che di fatto tutta la campagna sulla convenienza in termini di risparmio sui km percorsi viene meno.
Hanno sbagliato a non associare TUTTE le colonnine di ricarica autostradali a centrali fotovoltaiche
le auto elettriche vanno associate indissolubilmente alle rinnovabili
la mobililità elettrica va associata alla transizione elettrica
Il Portogallo è salito al quinto posto in Europa per EV vendute superando la barriera del 15% ..
perchè ?
perchè il kWh elettrico scende ,grazie agli investimentimenti nelle rinnovabili
è questione di visione a medio periodo
che quindi..quindi.. Salvini non avrà MAI !
confidiamo nell’intelligenza dei suoi “autori”, o licenziamento dei medesimi, dopo debacle elettorale
adda passa a nuttata
Tecnicamente ad oggi non è possibile associare direttamente le centrali fotovoltaiche alle colonnine autostradali, questo perchè:
1) l’assorbimento di energia è molto elevato e per tempi brevi, non sostenibili da una centrale fotovoltaica; al massimo si può sostenere qualche colonnina in AC, poco utie in autostrada.
2) il poter ricaricare giorno e notte alla stessa colonnina con la stessa potenza richiede delle centrali tradizionali a supporto.
3) a mio parere il discorso delle colonnine 100% rinnovabile non sta in piedi. Al massimo la società di gestione della colonnina compra crediti o fa contratti con aziende che producono corrente “green” ma non è affatto detto che sia quella corrente che finisca direttamente nella colonnina.
Il fotovoltaico funziona come supporto e non come alimentazione diretta delle forniture elettriche, salvo che sia il fotovoltaico di casa propria che alimenta DIRETTAMENTE o mediante accumulo la cucina, la caldaia, l’automobile etc.
Non è in grado di farlo su scala nazionale proprio per la sua variabilità e inaffidabilità durante la giornata.
Potrà invece diventarlo con l’appoggio di accumuli (batterie, centrali con celle a combustibile alimentate ad idrogeno etc.)
quello che scrivi , non è vero ,
una centrale fotovoltaica moderna può essere dotata di batteria stazionaria
un container di batteria stazionaria sono venduti con 3Mwh , più che sufficienti inizialmente per costruire una piccola centrale con colonnine di ricarica , ottimizzando prelievo e cessione alla rete nazionale
anzi credo per la scarsità di auto elettriche nel nostro paese , potrebbe essere l’unico modo per giustificare investimenti massicci sulle colonnine in autostrada , a parte il servizio NECESSARIO per i turisti che vengono nel nostro paese dal nord Europa
sono pronto a scommettere che sistemi del genere , almeno nei primo decennio
produrranno molta più energia di quanto ne consumeranno le auto
il fotovoltaico , come l’accumulo è un sistema Modulare SCALABILE
si può iniziare con centrali da 5MW picco coprendo di pannelli le aree di sosta , fino ad arrivare a decine di MW sfruttando i margini delle carreggiate prima e dopo l’area di sosta
io credo fermamente che l’elettrificazione del paese oltre che dell’ Automotive
passa per le rinnovabili lungo i margini di Autostrade e Ferrovie
con i seguenti vantaggi
basso impatto ambientale
niente impatto paesaggistico
impatto per fauna e flora praticamente nullo
my 2 cent di progresso sostenibile
PS
i miei 30 mq di pannelli sono sufficienti per caricare la mia auto
le decine di migliaia di mq disponibili in un’area di sosta e le centinaia di migliaia di mq disponibili per km lungo strade e ferrovie ..
Io ho la fortuna dii poter ricaricare a casa, quindi per il 95 % dei chilometri che faccio sono a posto. Mi sono preso 3 giorni di ferie, ho stimato di percorrere circa 900 km, quindi partendo conla batteria carica più un abbonamento enel x travel dovrei farcela. Se dovrò pagare a consumo qualche altre kWh, pace. Avrò comunque speso come viaggiare con una termica pagando il carburante 1,5 euro al litro. Non è un affare ma rimane conveniente. Appena rientro disdico l’abbonamento e torno a caricare a casa.
Rispondo a questo argomento perchè ritengo che sia il vero ostacolo per il passaggio alle BEV. Parto dal fatto che personalmente dovrei caricare l’auto “solo” nelle colonnine pubbliche (residente in città e non ho il box) Non si può perdere tempo con più di dieci APP, contratti mensili di ogni tipo e tariffe del kWH a fisarmonica con molte variabili (società, potenza di ricarica, etc). Mi viene da pensare che forse le società elettriche, e non ultimo lo stato, vogliano rallentare in questo modo la transizione. Se è così direi che la strada è quella giusta: peccato!!
Sarò il primo a passare alle BEV non appena le tariffe e la praticabiltà sarà del tutto uguale a quella di fare il pieno di benzina/gasolio. Il problema non è attendere 10/15 minuti per la ricarica ma i relativi costi connessi assolutamenti sproporzionati!
Non credo vogliano rallentare la transazione, vogliono solo straguadagnaci
Esatto!
E per farlo sono disposti a rallentare tutto il processo in modo di creare le medesime condizioni di oligopolio come per le fonti fossili.
Solo che stavolta la materia prima è addirittura gratis.
ciao giovanni db, per il caro .effettivamente uso cosi poco l’auto ( 40 km al giorno ) che posso pianificare al meglio le mie necessita’ di ricarica, auguro a tutti i potenziali utilizzatori di risolvere per il meglio le sfide e i vasti problemi che la mobilita’ elettrica ci presenta ,ciao a tutti
Alessandro, discorso lineare e corretto.
Al ragionamento “nudo e crudo” sui costi, poi, aggiungi il fatto che molta gente (se non moltissima) non è mentalmente predisposta a doversi sobbarcare tutta questa serie di “pensieri” solo per usare un auto.
Vale sempre il concetto che è la macchina ad essere al nostro servizio, e non viceversa.
Il problema è che l’elettrica!non è al servizio dell’utente.
Se non Le crei un Confort Zone “Ricarica da casa” dal mio punto di vista la BEV ad oggi per molte zone Regionali Italiane non esiste proprio.
Ho appena acquistato la Nuova Model 3 2024 ma solo per la convenienza economica alla voce acquisto e ricarica privata.
Voce acquisto: un prezzo “stracciato” di 31.395,00 tra Iva al 4%, ecobonus e rottamazione
Ricarica privata: ho speso il dovuto per la wall box di Tesla mentre ho risparmiato su installazione impianto con il Fai Da Me. (alla fine è una cavolata).
Fortuna finché dura di non pagare la ricarica privata.
Pertanto pacchetto complessivo da Urlo.
Ma senza tali condizioni non mi sarei mai lanciato all’acquisto di una BEV.
Ora aspetto solo la consegna 🙂
Ovviamente NO, caro zappa!
E come me, diversi altri milioni di potenziali clienti BEV.
Per cui, torno al punto di partenza….siamo sicuri del fatto che, NON AVENDO LA POSSIBILITA’ DI RICARICARE A CASA, il “gioco della BEV” valga la candela???
Senza ricarica da casa o cmq comoda ma nenche a parlarne.
Poi ognuno è libero di viversi l’auto o meglio il proprio tempo e gestione auto come crede
Ma parlare di idillio della (Bev) al servizio del padrone decisamente no.
No ricarica da casa…? No party:-)
Ti faccio io una domanda.
Siamo sicuri che ci potremmo permettere di continuare ad andare in giro con delle ICE da qui a 5 anni? Non tanto per un fattore ambientale impellente ma per i costi di gestione delle ICE ed in particolare dei carburanti che secondo me saliranno più dell’elettricità.
Per la ricarica a casa io sono del parere che se si vuol arrivare ai condomini è da mettersi in mente che forse è meglio spendere quel k di € a testa per dotarsi di colonnine anche condivisa piuttosto che ritrovarsi in balia del mercato tra qualche anno.
-Siamo sicuri che ci potremmo permettere di continuare ad andare in giro con delle ICE da qui a 5 anni?-
Fra 5 sono abbastanza confidente. L’alternativa sarebbe fermare l’economia e a quel punto meglio togliere accise piuttosto che far crollare il PIL.
Fra 30 anni già decisamente più probabile che succeda quello che paventa lei, ma a quel punto se Dio vuole dovremmo aver risolto un sacco di cosine sulle batterie e sulla rete di distribuzione.
Questo, secondo me, dovrebbe essere l’unico cavallo di battaglia per le bev, rendere l’Europa tutta totalmente indipendente lato trasporti, al di là dei costi che come te son convinto aumenteranno proprio perché i vari estrattori e rivenditori di petrolio più o meno raffinato han bisogno di far più cassa possibile prima che il grande rubinetto europeo smetta di riversare fiumi di denaro per acquisti diretti e sovvenzioni varie frutto di trattative per “tenerceli buoni e amici”. Diverse guerre si son combattute per il petrolio e carbone in diverse parti del mondo (e tutt’ora son in corso), togliamoci di mezzo, smettiamo di essere schiavi delle pressioni “o così o ti raddoppio il barile e ne estraggo la metà”. Questa è la vera leva di cambiamento, pensare anche solo di reinvestire tutte le centinaia di miliardi che ci escono come Europa per il petrolio di un solo anno… Altro che bum economico… Oggi ci vediamo drenata una quantità incredibile di risorse per l’energia..
L’auto elettrica non ci piace? Fotte sega serve per renderci indipendenti da alleati e non alleati, quindi va incentivata e velocizzata adozione il più possibile. Secondo me a costo di creare una assicurazione statale sulla batteria per i primi 15/20 anni che garantisca a chi non cambia auto ogni 3 anni di potersi tenere una bev molto costosa per 15 anni come con le termiche, tra 15 anni il problema sarà anche quasi completamente risolto dalle nuove tech e non sarà più necessaria
Se il tuo obiettivo è lo sterminio dei tuoi figli e di quelli dei vicini e dei lontani, l’automobile elettrica, la pompa di calore, la casa efficiente, la transizione energetica non valgono assolutamente la candela!
Visti poi gli avvenimenti degli ultimi anni, ciascuno stemina chi gli pare, vuoi con i gas di scarico, vuoi con i fumi dal camino, vuoi con le bombe a grappolo, vuoi con le scimitarre affilate, vuoi con le mani nude se sono molto piccoli, vuoi aprendo nuovi impianti di estrazione di petrolio, quindi puoi anche sentirti a posto con la coscienza.
L’ultima volta che ho avuto un problema di intolleranza, l’infermiere mi ha chiesto: Guardi, lei è una persona qualunque, non un influencer, un calciatore, una star, un politico, nemmeno un riccone, e questa fiala costa quasi duemila euro. Ora gliela inietto e le salverà la vita. Ma siamo sicuri che ne valga la pena?
Scusate se torno a pestare su questo tasto, ma sottoraccia c’è un problema che secondo me andrebbe almeno inquadrato.
Tenete presente che per quanto mi riguarda teoricamente ci sono dentro appieno, e mi “salvo” (virgolette…) perchè ho una plugin. Quindi “lontano da casa” vado a benzina.
Il contesto è il seguente:
Credo sia un dato di fatto che oggi come oggi chi ha un veicolo ricaricabile si sia permesso questa scelta ANCHE perchè di base ricarica a casa.
Credo saremo tutti d’accordo che i casi tipo il Signor Massimo, pure fuglidi nella loro bellezza :), siano minoritari.
Si prenda il Nostro come esempio: facendo quattro conti della serva, se il Signor M che carica esclusivamente alle colonnine si avvale della miglior scontistica oggi disponibile tutto sommato non ne esce con le ossa rotte. Bene o male i conti quadrano.
Chi invece carica di base a domicilio, per far valere appieno nelle eventuali ricariche fuori casa la scontistica di cui sopra (esempio: il famoso -40% del miglior abbonamento BeCharge) dovrà comunque mettere in conto di ricaricare alla colonnina un numero di volte non indifferente. Vanificando di fatto buona parte della comodità di ricaricare a domicilio. Cosa che personalmente sarei lietissimo di evitarmi.
Oppure, caso 2, mettendosi a far conti da farmacista-indovino, cercando di capire quanti kw gli serviranno per un dato viaggio, quanti NON gliene serviranno il mese successivo, che scontistica cercare, quale abbonamento preferire, quale attivare, quale disattivare… Insomma, una rottura non da poco che si vive col bilancino in mano. Anche qui, per quanto mi riguarda lieto di tenermene alla larga.
Oppure infine, caso 3, togliersi da questi problemi accettando di pagare fuori casa un costo al kw decisamente spropositato, masticando amaro e prendendosela col destino cinico e baro.
In pratica il 90% di chi ha un’auto elettrica/elettrificata e normalmente nella sua vita non fa chissà quanti chilometri al giorno (non pochi, se prendiamo per buono quello che si dice sempre) oggi come oggi appena esce dal range della sua batteria e gli tocca ricaricare in giro pagando a consumo è potenzialmente vittima di una mazzata fra capo e collo che ha ben poche spiegazioni vista la relativa facilità con cui gli operatori praticano sconti e riduzoni.
Che però ti vincolano a quantità e modalità di consumo difficilmente compatibili (e giustificabili) soprattutto se in precedenza si è già fatto l’investimento, spesso non indifferente, per dotarsi di un sistema di ricarica domestico.
Quindi volendo farla breve: mazziati e cornuti.
Voi cosa ne pensate?
Di base se devi fare la ricarica occasionale quelle poche volte all’anno, le puoi anche pagare a prezzo pieno e non pensarci troppo, perchè in percentuale parliamo di pochi kwh sul totale consumato. Esempio mio, tracciato con Tronity nel 2023 finora:
4329 kWh caricati in auto, rapporto AC/DC (non quelli di Back in Black :-D) 79%/21%, costo medio 24cts al kwh.
Ovvio, ho usato moltissimo gli abbonamenti, ma quel 21% di cariche DC anche fossero state fatte a 79cts, avrebbero influito poco sul totale. Se uno ne fa anche meno (già il 21% non sono proprio occasionali) secondo me il problema non si pone.
Il problema invece si pone eccome per chi non carica a casa (e ce ne sono più di quelli che pensiamo) o chi fa tanti km e quindi deve per forza fare affidamento alle HPC. E se hai appena preso l’auto facendo un piano ad esempio di 5 anni, beh quei conti adesso sono parecchio differenti.
Assolutamente d’accordo con quel che dici, io riflettevo più che altro sulla questione di principio.
Chiaro che ognuno ha il suo “profilo”.
Ti faccio un esempio al volo però.
Ho fatto un po’ di simulazioni sui viaggi autostradali che faccio di solito.
Ho contato i kw che grossomodo consumerei viaggiando a 120 con praticamente la totalità delle vetture che potrebbero andarmi bene, le cariche a metà strada, la carica a destinazione, la carica che farei a casa partendo… tutto ammodino insomma.
Ripeto: una simulazione sulla carta tanto per, eh? nessuna pretesa di ottenere risultati al grammo.
Ecco, sperando di non aver sbagliato (anzi, sperando DI AVER SBAGLIATO…) il risultato è che caricando a consumo (mi raccomando, a consumo) in quei viaggi mi costa meno muovere la Ford Focus.
Nella migliore delle ipotesi si va in pari.
Piccolo particolare: la Focus in questione è un 2.3 turbo benzina da 280 cavalli.
Poi si possono fare centomila distinguo, su cui posso assolutamente trovarmi d’accordo. Mi raccmando, sai che non parto prevenuto.
Ma non trovi che di base ci sia qualcosa che non va?
Se ha fatto le simulazioni, avrai stimato quante ricariche devi fare per strada. Quindi avrai già un’idea del taglio dell’abbonamento mensile che ti servirà. Ti informo che così spenderai circa la metà rispetto alla tariffa a consumo. Risolto il problema.
Ecco, era la risposta che stavo per dare io.
La ricarica a consumo è penalizzante, verissimo Alessandro. Ma se inizi a simulare un uso in cui quella ricarica non è più occasionale, allora vai di abbonamento. E’ una stortura del mercato dell’elettricità? Assolutamente si, ma tant’è, e finchè c’è la soluzione dell’abbonamento, la si adotta e via.
Il problema è che non mi nuovo sempre con lo stesso mezzo.
A volte non so nemmeno bene in anticipo se andrò in auto o in furgone
(rientrando quindi nel caso 2, farmacista- indovino).
-avrai già un’idea del taglio dell’abbonamento mensile che ti servirà.-
E che magari il mese dopo non mi serve pi però.
Ma alcuni furboni, per esempio, hanno imposto il rinnovo automatico, ricordo male?.
Caso estremo il mio? senza dubbio.
Quello che voglio dire è che così com’è la ricarica a consumo è troppo penalizzante e l’attuale scelta di abbonamenti rende inutilmente macchinosa la vita di chi di base ricarica a casa.
Cioè penso la stragrande maggioranza di noi.
A fine mese lo annulli, lo riduci o lo aumenti. Dai, però, mi sa che cerchi scuse.
Quindi mi ripeto:
“caso 2, mettendosi a far conti da farmacista-indovino, cercando di capire quanti kw gli serviranno per un dato viaggio, quanti NON gliene serviranno il mese successivo, che scontistica cercare, quale abbonamento preferire, quale attivare, quale disattivare… Insomma, una rottura non da poco che si vive col bilancino in mano. Anche qui, per quanto mi riguarda lieto di tenermene alla larga.”
Comunque concordo con Luca: il mercato dell’Elettricità in questo momento vive una colossale stortura e gli operatori stanno agendo con una logica che definire predatoria è poco.
Predatoria? Lo sai che nella ricarica auto sono tutti “in rosso”?
i conti li sai fare: calcola quanti milioni hanno investito e quanta energia stanno erogando dalle loro colonnine.
Lo sospettavo, ma tu mi confermi che sono tutti in rosso.
Si potrebbe anche obiettare che un numero non indifferente di colonnine sono state piazzate “a caso” in posti dove lo avrebbe capito anche uno sprovveduto che non sarebbero state redditizie. Ma lasciamo perdere questo capitolo.
Sta di fatto che se questo è il circolo vizioso in Italia, dove non si abbassano le tariffe perché la richiesta è poca ma la richiesta rimane poca perché le tariffe sono di base alte, sarà ben difficile spostarsi sensibilmente dal 4%, che conosciamo. Tra i vari motivi ovviamente.
Il tutto, però, va traguardato alla luce della situazione internazionale e dello sviluppo delle rinnovabili, due elementi che, per fortuna o per sfortuna, nulla hanno a che fare con il circolo vizioso auto elettriche circolanti-quantitativi erogati-ammortamento dell’investimento.
Massimo, il dubbio però non è che debbano rientrare, è il modo e i tempi: qui pare che si voglia accollare ai pochi clienti elettrici (e per di più chi a casa non può ricaricare, quindi non ha alternativa) i costi di messa in esercizio delle colonnine in modo da rientrare in tempi brevi, col solo risultato di azzoppare il mercato, creando il circolo negativo che dice Alessandro.
Non sappiamo ovviamente tutti i precisi motivi di chi “non” compra un’auto elettrica, ma se parte di quella curva piatta al 4% delle vendite fosse anche dovuta al costo delle ricariche pubbliche?
Non capisco il problema. Enel ed Eni aumentano? E io passo ad A2A e continuo a caricare sulle loro colonnine a 0,33 🙂
E quando A2A si adeguerà?
Quando si dice guardare al proprio orticello.
Dovrebbe/deve essere invece un ragionamento di sistema.
Non è possibile caricare a 0.7/0.8 o più in HPC per viaggi veloci dove l’auto fa un terzo dei Km di benzina o gasolio.
E’ chiaro che è roba fuori dal mondo e vale tanto per gli assidui che per gli occasionali.
Notizia (notizia???) confermata oggi che l’Italia è l’unico paese dell’OCSE dove gli stipendi non crescono.
Ed è così da 30 anni.
E quando A2A si adeguerà?
https://youtu.be/7NZJTNzLHyg?si=RQ2qWi0asmXkBPpX
Quando succederà speriamo intervenga l’Antitrust a mazzolarli tutti! Io capisco l’investimento ma con sta scusa tutti aumentano i prezzi e nessuno aumenta gli stipendi della gente (eppure per mantenere il posto di investimenti sui propri skill dobbiamo continuare a farne altrimenti diventiamo obsoleti rapidamente).
Troppo semplicistica come risposta, soprattutto quando si incoraggia COMUNQUE il passaggio all’elettrico, anche da parte di coloro che non hanno la possibilità di ricaricare a casa, come di recente mi è stato puntualizzato.
Ai prezzi attuali dell’energia alle colonnine, forse è il caso di ricominciare a farsi qualche conto….
Il lettore ha ragione, ma è la precisa volontà del governo attuale (fermare l’elettrico a tutti i costi) che tramite il ministero dell’economia controlla Enel X (tramite Enel), Be Charge (tramite Eni), Free to x (tramite Società Autostrade).
Enel fa porcate con le tariffe da che ne ha la possibilità, eni mai stata molto lontano.. non darei la colpa al governo attuale che è entrato in carica da soli due anni, appena han provato a mettere becco nelle tariffe di compagnie private assurde (prezzi aerei interni sotto le feste) gli si è scatenato un putiferio contro che meta basta…
Semplicemente dopo un periodo iniziale dove non avevano statistiche di uso reale e soprattutto non avevano ancora clienti, han alzato le tariffe per andare ad alzare il margine il più possibile nei limiti del mantenimento dellesborso dei clienti, se con la termica spendevo 100€ al mese e con le prime tariffe alla colonnina ne spendevo solo 60 (invento totalmente proporzioni, è per rendere l’idea) allora ecco che dalle tasche dell’utente medio ci sono ancora 40€ di margine a cui attingere… Fotte sega se l’auto costa il 50% in più (quelle di fascia povery si intende) non son soldi che vanno a Enel o chi per esso.
E pensare che ancora lo stato non ha deciso di parificare il guadagno dalle accise che ha sul termico
Può essere, ma vedendo la guerra mediatica che c’è stata (e che c’è) contro l’elettrico mi viene da pensare che fa parte del pacchetto di interventi per la conservazione del consumo di gasolio e benzina.
E ricordiamoci sempre dei 63 miliardi euro dati quest’anno da questo governo in sussidi al petrolieri (20 in più dello scorso anno)=.
Non c’entra niente il tifo politico qui, ogni governo di ogni tipo da decenni da sussidi ai petrolieri. Penso che caprone stesse unicamente citando l’ultimo dato in possesso, quello del 2023.
Esatto, Luca dice il vero, i sussidi sono strutturali da sempre immagino.
E da quello che vedo nel mio territorio dove comandano i petrolieri grazie a raffinerie e pozzi di petrolio, tutto l’emiciclo e loro amico in quanto gli affari sono affari.
E quando attacchi i petrolieri ce li hai tutti contro.
L’unica cosa che ha fatto (secondo me) di triste, è stato aumentarli di quasi il 50%.
Questi qua per le rinnovabili non hanno soldi, per la povera gente neppure, ma per i petrolieri, l’industria bellica (propria ed altrui), e per i condoni li trovano subito.
E qui mi fermo per non prendermi qualche denuncia.
Nel 2020 i sussidi ai fossili erano 34.6 miliardi (cercate su internet e troverete).
Il governo attuale è entrato in carica da un anno non due.
In generale il complottismo per cui Enel X e PLENITUDE si autoboicottano per volere del governo è ai limiti del terrapiattismo. Semplicemente spculano il più possibile e man mano che la gente si fa il fotovoltaico o i charger domestici, loro vanno in recupero aumentando i prezzi.
Inoltre devono mantenere la manutenzione di tali colonnine, non sono gratis.
evito accuratamente di usare le colonnine pubbliche caricando a casa , lei non puo’ fare lo stesso ?
Visto i tagli “base” di abbonamenti che faceva carica a casa nel 95% delle volte e l’ha scritto. Gli aumenti a lui infatti dovrebbero fargli un baffo. Se si lamenta lui stiamo freschi…