Ricarica in vacanza 5 / Troppe colonnine fuori uso…  

Ricarica in vacanza 5 / Troppe colonnine non funzionanti, ci scrive Stefano, raccontando il suo viaggio da Roma a Verona. Continuate a raccontarci le vostre esperienze di viaggio scrivendo alla nostra mail info@vaielettrico.it

ricarica in vacanza 5Ricarica in vacanza 5 / Volevo rifornire a Barberino…

“Ciao a tutti e complimenti per il lavoro che fate! Dovendo fare un viaggio lungo (da Roma a Verona) ho optato per una sosta intermedia per fare il pieno alla mia Zoe (52 kW). Ho scelto l’area di Barberino di Mugello (via del Lago) perché nel raggio di 3km c’erano 5 colonnine. Le due all’outlet non funzionavano. Una aveva immagino problemi di messa a terra, evidentemente non sufficiente per la Zoe, mentre l’altra non riusciva proprio ad essere attivata dall’app Juicepass. Avrò provato almeno 10 volte senza alcun successo… Mi dico che non fa nulla (avevo ancora 40km di autonomia) e punto quella del mc Donald vicino (400 m). Arrivato lì, mi accorgo che l’attacco di tipo 2 segnalato nell’app non esiste e c’è solo l’attacco di tipo 1.

ricarica in vacanza 5…tra guaste e inservibili siamo arrivati con l’1% di batteria

Un po’ scoraggiato decido di andare allora al parcheggio della vicina Coop a 4 km, dove sono segnalate altre due colonnine con attacco di tipo 2. Per esserci ci sono, ma anche qui brutta sorpresa come al mc Donald: c’è solo l‘attacco 1. Preso a quel punto dallo sconforto, riprendo a cercare e trovo l’ultima colonnina disponibile in località Baragazza. Arrivo all’1% di carica (!!!) perché sono 14km di montagna a salire. Lì per fortuna la colonnina funziona e riusciamo finalmente a caricare. Sarebbe carino poter segnalare i guasti h24, visto che noi siamo arrivati alle 7 di mattina e non era possibile contattare nessunoStefano Stopponi

Ricarica in vacanza 5 / Riparazioni rapide e alert sulle prese fuori servizio

Secondo noi. Stefano ha ragione da vendere: ci sta che una colonnina (in alcuni casi un’intera stazione) non funzioni per qualsivoglia guasto. Ma almeno due cose vanno assicurate. La prima, la più ovvia, è una tempestiva manutenzione, con tecnici in grado di intervenire (sul posto o da remoto) e di ripristinare la possibilità di ricaricare. La seconda è di avere un sistema di alert che, sulle app più utilizzate, consenta di evitare le fermate inutili. Fermate spesso frutto di deviazioni che costano kWh e km di autonomia consumati inutilmente. A giudicare dalle mail che ci arrivano, soprattutto in questi periodi di vacanza, nessuna delle due condizioni è ancora assicurata a sufficienza. 

ricarica in vacanza 5— Le puntate precedenti: qui le colonnine “imprigionate. Qui le disavventure con una Leaf 64 kWh. Qui Umbria-Capo Rizzuto in Volkswagen ID.4 (foto)e qui in Francia con la Zoe. E se vuoi seguirci con continuità, iscriviti gratuitamente alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it 

Visualizza commenti (44)
  1. Ormai è un caso classico conosciuto. L’ho vissuto ugualmente andando e tornando da Elba venendo dalla provincia di Monza & Brianza l’anno scorso con la DS-3 E-Tense di mia moglie.
    Ma come mai non ho MAI trovato un Supercharger Tesla fuori uso in più di 3,5 anni che la possiedo?
    Di recente abbiamo fatto un viaggio nel nord-est della Spagna e ho “visitato” been 19 Supercharger. Tutti perfettamente funzionanti e ne ho provato due con 6 colonnine come alcuni con ben oltre 10 colonnine.
    Adesso in quasi tutta l’Europa Tesla ha iniziato ad aprirele per i non-Trsla, tranne in Italia. Arriverà presto presumo. Quel giorno, i gestori italiani dovranno darsi da fare altrimenti perderanno un sacco di clienti. Pazienza, è la regola dell’affidabilità.

  2. Cavolo @Moreno ma quante cavolate spari.. L’inverter è un inverter, puoi abbinarlo a qualsivoglia tipologia di charger, il fatto che Renault abbia utilizzato gli avvolgimenti del motore a spazzole per raggiungere il ragguardevole traguardo di 22kw in ac è semplicemente un plus.. Mamma mia…. Mamma mia… Tutt’al più, più un motore elettrico ha kw più sarà efficace la frenata rigenerativa, non la potenza di ricarica, quella la decide solo l’inverter e, soprattutto, la capacità di carica della batteria … Mamma mia
    .. Ma evita di parlare di roba che non conosci no? Io poi non difendo la mia scelta, difendo il diritto di chiunque di avere le stesse identiche opportunità in ogni ambito stradale, ma mi rendo conto che in tanti, troppi, non avete voglia di mettervi da parte per gli altri, ripeto, rinunciando ad una su 4,o 5,o 10 se parliamo di 250 kw, si possono serenamente aggiungere una strage di colonnine ac, una strage con una insignificante rinuncia.

  3. Gli ultimi 2 articoli riguardanti la ricarica in vacanza hanno un aspetto in comune e cioè il voler far viaggi lunghi con auto fatte solo per la città, cioè con ricarica solo in A.C.
    Magari sarò presuntuoso ma per me se uno sa che con l’auto ci farà, amche se saltuariamente viaggi extra autonomia, è impensabile acquistare un auto con il limite della sola ricarica in a.c. (in entrambi i xasi qui illustrati non si trattava di cambiare modello dell’auto ma solo di scegliere l’opzional della ricarica in D.C. quindi un cambio di spesa relativamente basso….).
    Siamo d’accordo che anche le colonnine in A.C. devono funzionare o essere segnalare se fuori uso ma entrambi gli amici possessori di Zoe hanno avuto problemi perchè hanno solo la possibilità di ricarica in A.C. mentre è assolutamente normale che nelle direttrici di grande comunicazione (autostrade e similari) lo standard sia la presa in D.C. semplicemente perchè sono posti di transito come tali la ricarica deve essere veloce…
    Lamentarsi che si ha difficoltà a ricaricare in A.C. nelle autostrade a parer mio è quasi come andarci con un trattore e lamentarsi che non ci sia una pompa con il carburante agricolo….. si è semplicemente un pò fuori luogo….

    1. Si, giusto Moreno, discriminiamo pure le correnti, io addirittura impedirei anche la circolazione sulle strade veloci alle ‘citycar’ (la zoe evidentemente è sulla piattaforma della twizy immagino). Buon ragionamento, impeccabile.

      1. Io non discrimino un bel niente amico mio….
        Non è discriminazione dire che nelle autostrade montare colonnine di ricarica in A.C. A 22 kw in gran nunero non ha alcun senso perché con quelle potenze vuol dire fsre 1 ora di viaggio ed 1 ora fermo in ricarica…. un sistema basato su ricariche “lente” in autostrada è destinato a fallire perché non compatibile con ke esigenze che ci sono in quell’ambito e perciò è perfettamente naturale cge in autostrada le colonnine in A.C. siano un assoluta eccezione….
        Non è discriminazione fra corrente alternata e continua perché le 2 tipologie servono entrambe perché hanno caratteristiche diverse avendo potenze (e quibdi velocità di riforninento) completamente diverse…. entrambe nel proprio ambito sono essenziali ma semplicemente l’ambito dei lunghi viaggi non è affatto quello delle colonnine in A.C. e perciò per po stesso ragionamento un auto che ha il limite di ricaricare solo in A.C. non è fatta per lunghi viaggi….
        Quindi se c’è li vuoi fare comunque sei padronissimo di farlo ma poi non ti lamentare se trovi disagi perché non è tutta colpa delka rete di ricarica ma ancge del mezzo con cui hai deciso di farlo il viaggio…. è ribadisco che in entrambi i casi stiamo parlando di mezzi che la ricarica in D.C. possono averla (è un opzional) e questo rende la “colpa” ancora maggiore perché per risparmiare qualcge € ci si è mesi da soli in difficoltà….

        1. E dai, qui nessuno si lamenta della velocità, nessuno si lamenta della posizione. Semplicemente il tuo ragionamento non ha il minimo senso. Prendo quella macchina e so quanto ci metterò a ricaricare, quindi la sia inutilità o utilità non è argomento di discussione da parte di altri. Ma, volendoti rispondere ti dico che obbligatoriamente, a mio avviso, sulle autostrade dovrebbe essere OBBLIGATORIO fornire lo stesso numero di colonnine ac come dc, trattandosi, quello del passaggio alle bev, un obbligo bello e buono (non voglio discuterne l’utilità, solo il dato di fatto) quindi, esistendo due diverse tipologie di carica, esigerei entrambe le tipologie di colonnine. Altra cosa, a breve andrò con la mia brava zoe con ricarica in ac a Bordighera, poco più di 300 km da casa, ed è prevista una sosta sufficiente di 50 minuti dopo 2 ore di viaggio (non una), ma sono convinto che sarà minore la necessità di sosta, conoscendo i miei consumi.

          1. Ascolta tu vorresti l’obbligo di pari numero di colonnine a.c. e d.c. in autostrada??? Per dar cosa? Per occupare posti per 2 o 3 ore anziché mezz’ora?
            Non dico che non ci devono essere proprio ma al massimo un paio come è già ora sono già abbastanza….
            Il sistema deve essere pensato per essere sostenibile e non per accontentsre le delle voglie egoistiche di chi non ha voluto spendere 1K € in più per acquistare l’opzional della ricarica in d.c. su di una Zoe perchè di questa cifra stiamo parlando…. Quindi se vogliamo immaginare un obbligo io reputo che l’unico possibile dovrebbe essere quello di non poter vendere autl semza ricarica in d.c. anche perché non è che comporterebbe il rendere non accessibile le auto elettriche al popolo visto che, come dimostra il listino della Zoe, stiamo parlando di un apparato che sposta 1K € e basta…. per chi, per taccagneria o per qualsiasi altra ragione, ha scelto un auto con ricarica solo in a.c. io reputo che deve sapere già in partenza che se ci fa un viaggio se vuol trovare disponibilità di colonnine molto probabilmente gli servirà uscire dall’autostrada e andare all’interno delle città/paesi dove è giusto che siano in gran numero (ed ovviamente funzionanti) le ricariche in a.c.
            I posti negli autogril serve che li si liberi rapidamente non dopo 2 ore (perché in 50 minuti ricarichi ben poco in a.c. ed a te bastano perché devi fare “solo” 300 km e quindi ti serve un piccolo rabbocco (che in una colonnina in D.C. daresti in 10 minuti) e non un rifornimento completo (altrimenti non ti basterebbero 2 ore per quello)… In altre parole in uno scenario di mobilità elettrica realmenre diffusa un sistema in cui negli autogril si ricarica un autonomia di solo 1 ora di viaggio per ogni ora di ricarica non sarebbe sostenibile (ovviamente a livello di sistema e non di singolo)

          2. Alessandro D.

            Guardi che la cruda verità è che da qui a non moltissimo le macchine che possono caricare solo in corrente alternata sono sostanzialmente destinate a sparire la memoria non mi viene in mente un solo modello che sia uno che sia stato presentato negli ultimi tre anni che non abbia la possibilità quanto meno come optional di avere la ricarica in corrente continua.
            Ma forse è giusto giusto la dacia Spring Dovevi chiederlo come optional ormai su tutte le nuove auto c’è la presa CCS.
            Quindi Per l’amor del cielo capisco perfettamente il suo ragionamento che fondamentalmente condivido, però è un po’ lo stesso discorso della chademo

    2. Visto che siamo in un paese libero, uno sarà libero di viaggiare con l’auto che possiede, nel rispetto delle regole?
      Un mese fa ho percorso 240 km in un giorno con la lambretta 125 cc di mio nonno (immatricolata nel 1968). Funziona ancora e ha passato la revisione, quindi è in regola per circolare. Secondo lei non dovevo farlo perché per i percorsi lunghi è scomoda?
      Se non ho capito male, la lamentela di Stefano riguarda le colonnine fuori uso e le indicazioni errate della app. Paragonato al mio giro in Lambretta è come se il distributore di benzina dove ho fatto rifornimento fosse stato fuori servizio.

    3. Mennekes e’ anche rapida, durante il viaggio può essere anche più rapida in pratica del ccs. Dipende dalla corrente elettrica disponibile, se invece la zona e’ coperta bene dalla centrale elettrica tutto ok.

    4. MARCO SAVOINI

      Buongiorno, sono il protagonista del precedente viaggio di quest’estate con la Renault Zoe (anch’io senza carica in DC). Se ha letto correttamente il mio post,noterà che io non ho avuto alcun problema a ricaricare, nè in Italia e neppure in Francia. L’auto non è di proprietà ma un noleggio a lungo termine, a mio avviso ancora una buona soluzione per la tipologia di auto a patto che il canone mensile non sia troppo oneroso. Abbiamo intrapreso un viaggio più lungo della reale autonomia dell’auto semplicemente perchè l’altra vettura (una ibrida plug-in anch’essa a noleggio) era già in mano ai figli. In ogni caso, con le applicazioni giuste, un minimo di organizzazione e qualche rinuncia (non parlo di aria condizionata, ma di una velocità media un pò più bassa e un attesa più lunga rispetto al normale in autogrill) sono riuscito a fare lo stesso viaggio che avrei fatto con altre auto, ma in serenità e senza stress e spendendo più di pedaggi autostradali che di ricariche.

    5. @Moreno 14 Agosto 2022 at 18:04
      Anche fino a poco tempo fa si diceva che le auto a metano non fossero auto da autostrada, eppure hanno fatto i distributori per loro.
      Chi ha mai detto (Marco neg) che bisogna riempire le aree di colonnine AC.
      Una colonnina AC costa enormemente meno di una DC e, a confronto, ha bisogno di una infrastruttura ridicola (per assurdo, un carichino dentro una scatola IP54) e la metti dove ti pare. Non in sostituzione di una DC ma in aggiunta.
      La ZOE carica a 22kW in AC e 50kW in DC (la mia unica carica in DC a Urbino si è attestata a 35kW, non so se per limitazione della colonnina o altro, era primavera).
      Se trovo un a colonnina AC a 0,54€/kWh e una DC a 0,68€/kWh, io personalmente preferisco far finta di fumare 2 sigarette in più (ho smesso 3 anni fa) e risparmiare un paio di €. Chi ha fretta carichi pura alle veloci, ma lasciatemi la facoltà di scegliere.

      1. “obbligatoriamente, a mio avviso, sulle autostrade dovrebbe essere OBBLIGATORIO fornire lo stesso numero di colonnine ac come dc” sicuro che nessuno l’ha detto????

        “Se trovo un a colonnina AC a 0,54€/kWh e una DC a 0,68€/kWh, io personalmente preferisco far finta di fumare 2 sigarette in più (ho smesso 3 anni fa) e risparmiare un paio di €”…. fai pure: io carico a 0,31 €/kWh in qualsiasi colonnina indifferentemente da A.C. o D.C., a bassa o alta potenza…. non più tardi di 4 ore fa ho ricaricato 37 Kwh in 40 minuti (solo perché eravamo impegnati a pranzare e quindi sono arrivato oltre l’80% altrimenti mi sarebbero bastati 15 minuti per passare dal 15% al 75%) in una colonnina da 300 kW in D.C. pagando 0,31 €/Kwh (abbonamento flat enel X da 45 € per 145 kWh) e quindi risparmio il doppio dei € rispetto a te senza bisogno di fare finta di dover fumare un pacchetto di sigarette (mai fumata 1 in vita mia in 48 anni…).

        Ribadisco, pienamente soccorso a lasciare libera scelta a tutti ma questo poi non da il diritto di pretendere lo stesso trattamento negli autogril…
        nei paesi/città a parer mio il discorso si ribalta, li ha poco senso avere molte ricariche ultrafast perché non serve ricaricare velocemente quando si posteggia l’auto è si va a fare altro quibdi li lo sta dard deve essere pagato ricarica in a.c. e quella in d.c. l’eccezione

        1. Mi spiace, rifiuto il ragionamento. Anziché mettere giù 4 colonnine ccs da 100 kw si può rinunciare ad una sola di quelle per posizionarne 4 in più da 22. Fine dei ragionamenti, così CHIUNQUE ha a disposizione 4 colonnine in più (quindi in più utenti contemporaneamente potranno approfittarne anziché far coda alle ccs) . Vi sembra davvero così irragionevole, dispendioso, o impossibile @ Moreno e @Alessandro D.? La tecnologia AC non morirà mai, per il solo senso di caricarla a casa sta BEV, tutte ne saranno sempre dotate, diversamente non è vincolante la ricarica in continua, che, a mio avviso, costerà sempre uno sproposito e proprio per quello renderà sempre opzionale sulle vetture low cost la sua presenza. Poi non abbiate pretesa di fare i conti in tasca alla gente, quelli variano da persona a persona in modo non sindacabile.

          1. Io invece rifiuto il tuo di ragionamento perché si basa sulle tue esigenze personali e non tiene conto affatto di quele è lo standard delle auto elettriche..
            Il 99% delle auto elettriche hanno il motore a magneti permanenti e non ad avvolgimento come la Zoe… è questo semplicemente perché come tipo di motore è più efficiente.
            E per poter ricaricare a potenze decenti (relativamente alla velocità che serve nei viaggi) in A.C. servono avvolgimenti di un certo livello per fare la trasformazione da A.C. a D.C. perché alle batteria in ogni caso la corrente in D.C. ca inviata….
            Ed è questo il motivo tecnico per cui lo standard della massima potenza in A.C. delle auto non è 22 kW come la tua Zoe (che risolve il problema tecnico utilizzando gli avvolgimenti del motore, dato il diverso tipo che monta) bensì solo 11 kW….
            Quindi 4 colonnine in a.C. non sostituiscono affatto 1 a 100 kW in D.C. na ne servirebbero 9-10
            E neanche 10 la sostituirebbero come servizio perché se quelle in d.c. sono occupate puoi averne anche 10 in a.c. libere ma sempre a 11 kW al massimo puoi ricaricare quindi una sosta in cui devi ricaricare 50 kW da poco più di nell’ora diventa improponibile perché richiederebbe quasi 5 ore.

            Ribadisco in autostrada ca bebe avere 2 o 3 prese in A.C. ma il resto devono obbligotarisnebre essere in D.C. altrimenti a livello di sistema non sarebbe sopportabile occupare potenza (e spazio) inutilmente…

          2. @Moreno 17 Agosto 2022 at 17:28
            Chi fa saltuariamente viaggi da qualche centinaio di km non prende 45€ di tessera da 145kWh per lasciarne 50 dopo un mese inutilizzati (va beh c’è anche la 25€ per 75kWh, mi sembra).
            Comunque:
            “…Ribadisco in autostrada ca bebe avere 2 o 3 prese in A.C. ma il resto devono obbligotarisnebre essere in D.C…”
            traduco 🤣🤣🤣
            Ribadisco in autostrada va bene avere 2 o 3 prese in A.C. ma il resto devono obbligatoriamente essere in D.C.
            mahhh, alla fine dicevamo tutti la stessa cosa

          3. @Moreno 16 Agosto 2022 at 21:12: mi scordavo, “riempire” non è dire “mettere lo stesso numero”.

          4. Daniele io e teforse diciamo la stessa cosa ma altri no… è stato palesemente detto che servirebbe una legge che obblighi ad un pari numero fra d.c. ed a.c. e poi a che rilanciato prospettando ogni 3 D.C. 4 in A.C. (quindi anche oltre il 50%)…..

            Ripeto è chiarisco che 2 o 3 prese in a.c. in un contesto con qualche decina di D.C. (perchè questi numeri che serviranno ad ogni autogrill quando realmente la mobilità elettrica sarà diffusa) è più che giusto che ci siano ma non di più

          5. Sempre per Daniele…
            P.S. 145 kWh tradotti in km non sono più di 900 km che vuol dire una percorrenza media di poco più di 10K km annui… non mi sembra un valore così difficile da raggiungere in 1 mese soprattutto considerando xhe lo si apre quando si sa che si farà un viaggio che da solo si ciuccierà la maggior parte… Non è che si deve tenere aperto tutto l’anno e pagare anche quando non si viaggia… lo si apre e richiude all’occorrenza…
            Ma anche ipotizzando di fare l’abbonamento da 45 € e poi ne sfrutti solo 90 alla fine li hai pagati 0,5 €/kWh che è comunque meno che appagati a consumo nelle colonnine in a.c. (non ne parliamo di quelle in d.c.)

          6. @Moreno 17 Agosto 2022 at 22:10 esattamente, se devo fare un viaggio di 500km per cui mi serve una piccola ricarica per il ritorno, diciamo 200km, cosa faccio, uso per tutto il mese la ricarica che ho comprato invece dell’energia di casa, magari da FV? Per la volta che mio figlio è andato a Urbino, febbraio 2022, ha caricato con Nextcharge a una colonnina da 43kW AC e ha pagato come se fosse una FAST (si è sbagliato) 19,46€ per 30,23kW.
            Se avesse preso una 45€ per 145kWh, i rimanenti 115 kWh li avrebbe dovuti usare con la tessera? Invece li abbiamo caricati a casa e durante le mie spese al Lidl e Aldi. Mi permetterai di poter fare i miei conti sui miei utilizzi?

  4. Grazie Stefano per il suo racconto. Potrebbe dirci quale applicazione non indicava correttamente lo stato della colonnina? Le pongo questa domanda perché ho notato (in Francia dove abito) che l’app Chargemap segnala correttamente lo stato libero o occupato di colonnine che funzionano correttamente, viceversa non è affidabile quando si tratta di segnalare le colonnine guaste o in manutenzione.
    Domanda alla redazione di Vaielettrico: In Italia esistono colonnine comprese di tipo 1? Pensavo, che questo standard non esistesse in Italia.

  5. Mah, non saprei, io leggendo questo sito mi ero convinto che non ci fosse alcun problema a viaggiare in elettrico, si vede che mi sbagliavo.

    1. Mario Milanesio

      sì ti sbagliavi
      è bello che lo riconosci
      e finalmente ti accorgi che questo sito non è un sito di tifoserie
      ma attento a raccontarla tutta, nel bene e nel male.

      bene, bene che riconosci che ti sbagliavi.
      buona lettura di qui in avanti!

    2. Il fatto è che se vuoi scalare il Pordoi con una bici Graziella pieghevole munita di portapacchi, probabilmente, se non sei Pantani, fatica ne fai. Con l’impegno, però, puoi farlo, magari con molte soste. Se invece usi una bici Bianchi Aria E-Road elettrica da corsa, fai sicuramente meno fatica e non serve essere Pantani.
      Per ogni cosa da fare c’è una corretta attrezzatura da usare.

        1. Che però, nella realtà, non paghi 30K.
          E dal bagno di sangue iniziale in poi, rispetto ad una termica (o alla mia PHEV) è “tutto in discesa”.
          Bollo, assicurazione, manutenzione, consumi…
          E, soprattutto, emissioni zero!
          Ciò detto, come ha compreso, il riferimento ciclistico era per dire che con una ZOE, per di più con carica AC, puoi fare comunque un viaggio lungo autostradale, ma non è l’ambito più adatto per l’auto e si possono avere più problemi rispetto ad auto con maggiore autonomia, carica DC e, magari, rete di ricarica riservata inclusa.

      1. Io ho fatto non solo il Pordoi, ma i 4 passi con la mountain bike. Inquinamento zero. Con la bici elettrica invece qualcosa si inquina perché per avere l’elettricità abbiamo bisogno anche delle centrali a carbone. Senza tener conto dell’inquinamento che si ha per produrre la batteria e poi per smaltirla. Non è oro tutto quel che luccica.

        1. Complimenti per i “quattro passi” in bici.
          Con “Non è oro tutto quel che luccica” lei intende, fuor di metafora, che le elettriche siano più inquinanti delle termiche?
          Oppure paragona le due bici solamente? Ed in tal caso ha ragione. Però, alla mia età, preferirei comunque la pedalata assistita in montagna…

    3. Guido Baccarini

      Allora ha letto superficialmente. Qui non si sono mai nascosti i problemi: si combatte con l’ignoranza e la mistificazione, contro chi dice falsità.
      E poi occorre ricordare che qui si portano alla luce i soli disservizi, perché se ogni elettroautomobilista che non ha avuto problemi facesse un articolo, sarebbe un po’ noiosetto…

  6. Buon giorno Stefano, non voglio muovere nessuna critica ma solo capire. Non mi risulta che le colonnine dell’outlet siano attivabili tramite Juicepass, da quello che ne so si deve richiedere la card direttamente all’ufficio informazioni dell’outlet per poter effettuare la ricarica, mi sbaglio?
    Quella vicino al McDonald dall’app Juicepass si evidenzia che ha due prese, una 3A e l’altra di Tipo 2. Guardando le foto di quella postazione su Nextcharge si può notare che la dotazione della colonnina è proprio quella, in questo momento che scrivo la Tipo 2 è occupata.
    Per quelle della Coop vale lo stesso discorso fatto per quella della McDonald, anche qui le foto mostrano quelle di Tipo 2 e le tipo 3A.
    Per le segnalazioni non ti preoccupare, l’assistenza EnelX è attiva 24/7, l’ho sperimentata un paio di volte.
    Come dice Des poco sotto, le informazioni di disponibilità non andrebbero lasciate in mano ai singoli utenti ma andrebbe promulgata una legge che possa mettere sotto accusa sia i gestori che non manutenzionano le colonnine sia chi le danneggia per interruzione di servizio pubblico.

  7. Serve urgentemente una normativa sia per la manutenzione che per la segnalazione/catalogazione (dopotutto le pompe di benzina non sono forse obbligate a comunicare tempestivamente i prezzi applicati? E allora i gestori delle colonnine siano obbligati a comunicare disponibilità e tipologia stalli). Chissà cosa accadrà quando il primo automobilista resta a secco perché la pompa è guasta e denuncia il gestore per il danno subito … ne vedremo delle belle …

    1. VINCENZO VICINANZA

      Ma già ora credo che le basi per dei giudizi civili per danno da vacanza rovinata.. (mettiamoci anche un danno morale c.d. Esistenziale) ci siano.
      Magari si apre un bel filone….

    2. Metterei anche una urgente normativa per il danno morale e vacanza rovinata a causa delle code bibliche che penso ci possano essere in certi periodi in autostrada. Mai avuto code in autostrada?
      Chissà cosa accadrà quando il primo automobilista resta senza aereo perchè ha trovato l’autostrada intasata e denuncia il gestore per il danno subito … ne vedremo delle belle …

  8. Io mi chiedo: perché tutte ‘ste colonnine fuori uso? Eppure le installazioni non dovrebbero risalire a molto tempo fa.
    Le spiegazioni possono essere 2 secondo me: o sono fatte e/o installate coi piedi o chi le usa è totalmente incurante e irrispettoso dell’ attrezzatura non sua. Qual’è la verità?

    1. In effetti colonnine con pochi mesi o anni di vita non dovrebbero guastarsi con questa frequenza.. Non voglio pensare male a tutti i costi di progettisti e installatori (e utenti..), i problemi potrebbero dipendere semplicemente da componenti sotto dimensionati in buona fede per “inesperienza” e forse anche dalla mancanza di pensiline che proteggono un pó la struttura dalle intemperie.

      1. Esattamente quello, la mancanza di pensiline. Non tanto da acqua o vento, ma è il sole che ammazza gli inverter. Se non riparati o condizionati muoiono come mosche, per un lavoro ottimale non dovrebbero superare i 60 gradi in esercizio.

  9. Credo che la manutenzione dei punti di ricarica elettrica su suolo pubblico debba essere normata con urgenza, se si vuole proseguire sulla strada della riduzione delle emissioni nocive. Gli ecobonus non bastano, le installazioni di colonne non bastano, se poi il sistema viene lasciato morire di incuria. Anche i flussi informativi dai punti di ricarica dovrebbero essere regolamentati, e non lasciati in mano alla buona volontà degli utenti tramite recensioni su app.
    Si può dire che Tesla, dal punto di vista del suo “ecosistema”, rimane per il momento insuperabile?

    1. Purtroppo si può dire eccome. Non per niente Tesla viene valutata come tutte le altre case automobilistiche messe insieme.

    2. Guido Baccarini

      “Si può dire che Tesla, dal punto di vista del suo “ecosistema”, rimane per il momento insuperabile?” Forse si, ed è sbagliato.
      Passa il messaggio che chi ha Tesla è un privilegiato benestante e le altre elettriche sono un ripiego: se non si affrettano a stabilire uno standard universale di plug & charge non si vincerà la diffidenza (e ansia giustificata) di una grossa fetta di potenziali utenti che potrebbero già ora passare all’elettrico.

      1. Beh, chi ha una Tesla non sarà privilegiato per diritto divino, ma certamente sarà benestante 😉 Lo dico con un po’ di invidia perchè, al momento, io passerei alla BEV (da una full hybrid) solo con Tesla. Magari sbaglio, mi sto informando il più possibile, ma per ora non ho trovato chi garantisca un ecosistema paragonabile.
        Il “libero mercato” delle ricariche su suolo pubblico non è un male, posto che siano rispettati gli standard e da questo punto di vista mi pare che sia il mercato che stia uniformando le scelte di automaker e gestori colonne. Ciò che è urgente, a mio avviso, è normare la manutenzione dei punti di ricarica. Mentre un benzinaio avrà sempre interesse a fornire un servizio in piena efficienza, la capillarizzazione dei punti di ricarica potrebbe creare qualche problema ai gestori per la sorveglianza dell’efficienza dei PoC. A mio avviso deve esistere un flusso informativo standardizzato e condivisibile, che chiarisca la situazione di ogni PoC in real-time; e i gestori devono essere “obbligati” a intervenire in tempi super-rapidi sui malfunzionamenti.

      2. Senza forse.
        Non tanto e non solo per la qualità dell’auto, giustificata dai prezzi (che non sono proprio adatti ad un operaio), ma anche, e soprattutto, per la rete di ricarica. E’ il “pacchetto” che acquistate che è “di un altro pianeta” rispetto al “resto”, di qualunque prezzo, non solo l’auto. Sarà perché Tesla le auto le vende ed è motivata ad offrire quel pacchetto per la soddisfazione del cliente (vista la generale impreparazione del mondo, non solo dell’Italia). E, rispetto al mondo precedente delle termiche, è una lodevole “anomalia”: nessuna marca aveva pensato, nella storia dell’auto, di mettere a disposizione dei propri clienti una rete di distributori.
        Purtroppo, per gli altri gestori del servizio, almeno per ora, l’interesse a fornire un servizio impeccabile sembra non esserci! E si vedono i risultati. In particolare sulle AC.
        Certo, come in tutte le tecnologie, se non c’è uno standard universale ed una uniformità e praticità d’uso (e di pagamento), il mondo “fuori Tesla” può destare parecchie perplessità.

    3. Colonnine mennekes in arrivo in Lombardia per salvaguardare mobilità elettrica complessiva. Si va verso risoluzioni problemi, ci vorra’ qualche mese, come insegna Cina.

      1. Chiedo perdono ma non ho capito. Ampliare la disponibilità dei PoC è ottima cosa, ma il mio intervento originale verteva sulla necessità di fornire informazioni dai PoC sempre aggiornate in real-time, e sulla necessità di “obbligare” i gestori a tempestive manutenzioni dei PoC non funzionanti. Entrambi gli aspetti, a mio avviso, dovrebbero essere normati “per legem”.

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