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Ricarica in carrozzina impossibile per un disabile?

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(Credit foto: Enel X Way)
Ricarica in carrozzina: Paolo lamenta che la manovra è troppo complicata per un disabile, rendendo l’elettrico impraticabile per molte persone. A fine articolo trovate il link ai suggerimenti di Lorenzo, che invece guida Tesla da tempo.
ricarica in carrozzina

Ricarica in carrozzina? Paolo: “Così l’elettrica non fa per me, troppo complicato”

“Ho i vostri filmati e quelli di altri media che parlano di vetture elettriche, ma anche le colonnine per esempio posizionate nelle vicinanze della pista prove di Arese (MI). Da guidatore disabile in carrozzina, ho notato che la maggior parte delle ricariche sono posizionate su un rialzo, tipo “marciapiede”. Ciò, mi impedirebbe di afferrare il cavo di ricarica e avvicinare la tessera per abilitarla. Per non parlare dei posti in cui, se accanto c’è un’altra auto, la piazzola non è larga a sufficienza per aprire lo sportello e posizionare la carrozzina per scendere e salire dall’auto. Devo dire che nel Comune di Lainate, dove vivo, hanno messo delle colonnine pubbliche che invece sono pienamente accessibili. Non ho una macchina elettrica, ma con queste barriere architettoniche l’elettrica non farà per me e penso anche per tutti quelli come me. Soprattutto quelle in cui la presa di ricarica è al centro della calandra anteriore, vedi Renault Zoe. Voi che cosa ne dite? Grazie. Paolo Sada
Ricarica in carrozzina
In molte colonnine Enel X Way è possibile ricaricare anche le carrozzine.

Accesso alle colonnine: che cosa ne dice Enel X Way

Risposta. Abbiamo chiesto lumi a Enel X Way, che ha la rete di ricarica più capillare in Italia. Ci è stato risposto che la società ha pubblicato delle linee guida di progettazione inclusive per gli stalli di ricarica, scaricabili direttamente sul sito. E che Paolo potrebbe usare punti di ricarica con stazioni fast Enel X Way, che applicano di base i principi della progettazione UD. A Lainate ce ne sono tre, adesso marchiate EWIVA, la società creata da Enel con Volkswagen Group. Enel X Way ha poi installato anche 5 stalli di ricarica meno potenti, in AC, progettati sempre secondo le specifiche UD, ma da Lainate distano in media 55 minuti. Quattro si trovano a Valeggio sul Mincio (in via Leonardo Da Vinci, Piazzale Europa, Vicolo Monte Cocolo e via Baden Powell) e uno a Curno (presso Mondo Convenienza). Quanto al posizionamento del bocchettone di ricarica, è vero che in alcuni modelli non è adatto per i disabili. Elemento fondamentale nell’eventuale scelta di quale elettrica acquistare.

 

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25 COMMENTI

  1. Da che mi interesso ad auto ricaricabili questo è il primo problema vero che trovo. Non ci avevo, colpevolmente, pensato!
    In tutte le colonnine qui attorno a me un guidatore con carrozzina non potrebbe caricare: auto a pettine, auto muso contro muso e la colonnina dall’altra parte con un passaggio di neanche mezzo metro tra i “musi”, auto a gruppi di quattro con colonnina in centro al gruppo, colonnine sopra marciapiedi senza scivoli. Alle volte devi fare delle vere contorsioni per raggiungere la spina di aggancio. Un benzinaio non ha questi ostacoli!
    Ma soprattutto non vedo come una persona con carrozzina possa caricare nel posto più ovvio: il proprio garage. Nel mio sarebbe impossibile! Già io, diversamente giovane, sofferente di mal di schiena e talora con attacchi di sciatica, alle volte sono in difficoltà per scendere. Ovvio, il problema c’è anche con una termica, che in garage avrebbe lo stesso problema, non per ricaricare ma per uscire, per cui chi è in quelle situazioni non mette l’auto in garage a meno che non sia molto benestante possedendo un garage molto ampio. Resta il fatto che il punto di ricarica ottimale e più ovvio per BEV e PHEV non sarebbe, nella stragrande maggioranza dei casi, utilizzabile.
    E non bastano solo postazioni wireless, bisogna rifare gran parte delle colonnine e degli spazi di ricarica o, comunque, resterà inaccessibile anche il wireless (a meno di non obbligare il malcapitato a stare in auto fino al termine della ricarica che si è prefissato). Servono spazi da benzinaio!
    Primo vero problema che vedo.

    • Ed ho dimenticato di dire che un distributore “servito” lo trovi quasi ovunque, un punto di ricarica “servito” non penso che esista al mondo! C’è parecchia strada da fare, sarebbe inammissibile il perdurare della situazione attuale!

    • E visto che ci sono, devo anche sottolineare il fatto che la presa di ricarica “parte auto” la mettono un po’ ovunque: di lato, dietro, dietro di fianco a sinistra, a destra, davanti al centro, davanti di lato. Ulteriore complicazione, e non solo per chi ha disabilità!
      Nel mio garage per questioni di manovra devo entrare di muso. Avendo la presa di ricarica tra passaruota e portiera anteriori a sinistra, la mia presa l’ho fatta mettere sul muro a sinistra.
      Cambiando auto, mi andrebbe bene solo la Tesla che ha lo sportellino sul fianco sinistro dietro. Tutte le altre non le potrei caricare perché sarebbe impossibile raggiungere la presa auto: davanti sono quasi a filo del muro altrimenti con un’auto di 4,7 metri non chiudo il basculante, a destra sono rasente muto o non riuscirei a scendere dall’auto. Forse potrei raggiungere la presa auto se fosse a destra ma dietro, parte opposta delle Tesla.
      Uno che fa? Ogni volta che cambia auto cambia modo di entrare in garage e/o posizione della presa a muro? Oppure è una sorta di fidelizzazione a vita con quella marca di auto? Non si potrebbe uniformare, avere uno standard “pratico”? Anche perché, pur se avessi spazio (che non ho), non mi piacerebbe far passare il cavo sotto l’auto o, peggio, sopra cofano o tettuccio.

      • Monti la wallbox al centro del soffitto, così ogni volta che cambi auto … 🙂 🙂
        Oppure su un portatv snodabile a 3 bracci, così ti sposti la wallbox come ti pare 🙂 🙂

        Che, per inciso, è anche uno dei problemi della start-up che offriva il servizio di affitto del garage dei privati con wallbox, diventa una scommessa la possibilità di ricaricare …

        • Buondì Enzo.
          Per il diversamente giovane (io) resta il problema che devo entrare di muso fin quasi a toccare il muro e che, per scendere dall’auto, devo essere rasente al muro di destra. Tutto quello che è davanti ed a destra nell’auto è irraggiungibile!
          Per un diversamente abile il problema garage, se non è molto benestante, è irrisolvibile.
          È davvero un enorme limite a cui non avevo pensato. Quel che è peggio, vedendo le postazioni di ricarica che ci sono in giro, non ci hanno pensato nemmeno i gestori. Ed è grave oggi non pensare a queste situazioni.

          • Non volevo essere sarcastico Ivano, era solo per sdrammatizzare, capisco perfettamente il problema, soprattutto per i disabili. Ho una domanda, ma non so se si può fare, probabilmente dipende dal singolo modello: ma se uno posiziona la wallbox nel posto più comodo del garage (ad esempio nel tuo garage potrebbe essere appena si entra, sulla sinistra, così non ti ostacola l’uscita dal garage), quindi ci si avvicina con l’auto in garage senza entrare, si apre lo sportellino (ipotizziamo: posto sul davanti, ma qualunque altro posto va bene), si collega preventivamente un’estremità del cavo alla presa dell’auto e l’altra la si porta ad esempio con sé nell’abitacolo, si risale in auto, si parcheggia correttamente l’auto, si scende dal posto guida con l’altra estremità del cavo in mano e la si collega alla wallbox? Potrebbe funzionare?

            Non so se si può fare, forse se si apre lo sportellino e si collega il cavo l’auto notando il cavo collegato si rifiuta di partire finché non lo si scollega, ma nel dubbio chiedo …

          • Buona sera Enzo.
            Non ho mai provato. Vediamo…
            L’auto non lascia uscire con… beh, lo chiamo “con motore acceso” ma non c’è nulla di acceso nel senso abituale del termine con una termica: è “attivo” e l’apertura dello sportello blocca l’auto. In manovra e sotto i 30 non si avvia mai il termico neppure con ibrido attivato e/o batteria scarica. Puoi scendere dall’auto solo se spegni col tasto keyless (non è che vieni fulminato, ma fa un casino notevole di allarme e mette il freno di stazionamento). Spegni, automaticamente cambio in P, esci, ed a quel punto puoi inserire la spina. Per certo, se riapri la portiera mentre la spina è inserita, la carica, che si avvia non appena innesti la spina, si interrompe e non si riavvia per svariati secondi. Non so se quando riparte la carica il sistema lasci riavviare l’auto e mettere la levetta del doppia frizione in drive con cavo inserito.
            Poi boh! Nella gestione “normale” non mi è mai capitato.
            Proverò… se non mi senti più è perché si arrabbia terribilmente!

          • Ah! Dimenticavo!
            Anche se non parte la carica perché non hai “infilato” la spina lato muro (come suggerisci tu), il fatto che sia inserita nella presa lato auto non cambia nulla, a parte il colore della spia. Se carica, verde lampeggiante in modo quieto (verde in modo veloce vuol dire che hai programmato la carica per l’avvio automatico in un momento successivo e ti dice che ha recepito il comando), se non carica, o spia gialla (no corrente di alimentazione) o rossa (guasto al sistema di alimentazione). Ma comunque, se la spina è inserita, per il sistema sei come se fossi “in carica” e ci sono restrizioni e controlli, come detto sopra.

          • Buongiorno Enzo!
            Stanotte ho ricaricato e questa mattina, andando a buttare carta, vetro e plastica negli appositi bidoni, al ritorno ho provato ad avviare l’auto con cavo inserito.
            Ti confermo che, appena pigi sul pulsante Keyless per avviare il sistema, l’auto “si incavola” (BLIN!!!) e ti dice “Avviamento non consentito, staccare il cavo di ricarica”.
            Meno male!
            Temevo che… la mia non nasce come auto elettrica: è la termica “adattata”. Ad esempio, il controllo viene fatto sul cavo inserito, come detto, ma non sullo sportellino aperto. In effetti ti dice “porta/e o portellone aperti” ma non ti dice esplicitamente “sportellino ricarica aperto” (nella grafica sul display solitamente ti fa vedere cos’è aperto, ma non c’è il disegno dello sportellino ed indica come aperta, invece ed erroneamente, la portiera anteriore sinistra). Non è un marchio premium di VAG, per cui credo che su qualcosa cerchino di risparmiare modificando il meno possibile ed adattandolo.
            Vere elettriche probabilmente o chiudono lo sportellino da sole o danno un messaggio più esplicito. Basta saperlo, ma il secondo giorno che l’avevo ho tranciato il portellino uscendo dal garage: mi diceva porta aperta (la mia) ma era ben chiusa, ho pensato ad un errore e sono uscito lo stesso: 130 euro! Diciamo che è stato molto educativo: non è più accaduto!!!
            Comunque è un bene che l’auto non si avvii, sarebbe grave il contrario.

          • Ciao Ivano, ti ringrazio per il test. Avevo ipotizzato ci fosse qualche tipo di controllo sulla presenza del cavo, sarebbe stato strano il contrario, ma è stato utile avere conferma. Eh sì, l’accessibilità allo sportellino per la ricarica in garage resta un punto da valutare quando si acquista l’auto. Nulla di drammatico ma è bene considerare anche questo aspetto.

            Grazie ancora.

          • Prego, figurati!

            Dici:
            …ad esempio nel tuo garage potrebbe essere appena si entra, sulla sinistra, così non ti ostacola l’uscita dal garage…

            ed è esattamente dove ho fatto mettere la presa Shuko da 16A con misuratore di potenza, consumo e costo: a sinistra appena dopo il montante del basculante sfruttando la canalina che arriva al vano contatori, dove il mio contatore, munito del necessario per la sicurezza (fusibili ed interruttore diversi da quelli di casa) e col giusto cablaggio, è a circa 6 metri dall’auto (tra il mio garage ed il vano contatori del condominio è interposto solo un altro garage).
            Ma sono garage di una cinquantina di anni fa: una FIAT 128 ci sguazzava, un’Alfa Romeo Giulietta ed una Opel Kadett ci sarebbero state bene. Non parliamo della FIAT 500 di allora.
            Ma un’auto lunga 4.7 metri e larga 1,83 metri più retrovisori (ripiegabili automaticamente per fortuna) ci sta, ma strettina.

            La situazione è questa:
            https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/52752698932/in/dateposted/

            Come vedi, devo entrare di muso o l’auto non mi starebbe (o dovrei togliere gli scaffali, senza contare che entrare in retro con un’entrata in cui ci passo per 5/6 cm per parte (a specchietti ripiegati) non sarebbe un toccasana per la carrozzeria), e così le auto che posso avere devono essere o con prese a sinistra, davanti o dietro, o dietro a destra. Assolutamente non auto con prese sul muso o a destra davanti.
            E’ un bel limite… ma probabilmente fra qualche anno cambieranno le mie necessità ed una Station Wagon non sarà più necessaria. Con un’auto più corta le possibilità aumenterebbero.

          • Ho visto la foto e sì in effetti con una presa sul muso o davanti a destra non ci stai. Il mio garage mi sa che è uguale al tuo e forse anche un pelino più corto, avrei il tuo stesso problema. In effetti il posto più comodo dove mettere la presa è sul lato sinistro un po’ per tutti. E abbiamo anche gli stessi paracolpi.

            Bellina l’illuminazione blu in basso davanti ai piedi di guidatore e passeggero: è di serie o l’hai fatta montare tu? Comunque l’Octavia SW ha una bella linea, non a caso ancora adesso è il modello più venduto del brand …

          • Buona sera Renzo.
            Puoi sceglie il colore che vuoi per fianchi abitacolo, piedi, modanature. Hai tutto lo spettro dei colori da selezionare per ciascuna delle zone illuminate, con a tonalità e la gradazione/luminosità che vuoi.
            La mia è la versione Style, la più accessoriata anche oggi, ma con in più molti opzional per “l’offerta lancio” della nuova Octavia iV (come ho detto più volte la mia è stata, per un giorno, la seconda ad arrivare in Italia).
            Se non ricordo male oggi la gestione completa dei colori la devi pagare anche nella Style. Di serie sulla Style di oggi c’è quella a colori fissi (ma puoi comunque scegliere quali per le varie zone). Nella mia il colore, invece, te lo fai come ti aggrada. Non ricordo, però, il listino attuale per le varie versioni, è parecchio che non guardo (anche perché hanno raggiunto prezzi folli). Siccome è solo una modifica software (c’è già tutto on-board), la puoi comperare direttamente dall’auto usando la connessione di bordo con lo shop virtuale.
            Non ricordo quanto costa… ma se ne può fare a meno, direi. C’era e va bene, come ci sono un sacco di altre cose che non ho mai usato se non nel primissimo viaggio dalla concessionaria a casa (400 Km! ma ne valeva la pena: la mia abituale concessionaria di Torino (25 anni che comperavo da loro, sempre Octavia) “aggiungeva” 2.000 euro di sconto “fedeltà” e 2.000 euro di supervalutazione usato, che qui nel Veneto non potevo avere. Giornata orrida, il 2 dicembre 2020, pieno Covid, neve da pazzi, ghiaccio, spazzaneve, un traffico pazzesco soprattutto a Milano (nonostante il covid), ma io e mia moglie ci siamo divertiti un mondo a fare il primo viaggio, al ritorno, con l’auto nuova). Sedili massaggianti, volante riscaldato (ed andava bene perché faceva un freddo pazzesco, fari matrix (matrice di led) che si autoregolano in base al clima, se la strada è bagnata, a chi hai davanti, a chi ti viene incontro, mantenendo sempre gli abbaglianti accesi me senza abbagliare nessuno, ecc… Una figata! Posso dirlo? Si vede benissimo e lontanissimo, senza dare fastidio a nessuno.
            Ma da allora mai più usati sedili massaggianti e volante riscaldabile (“mangiano” batteria), e rarissimamente i fari matrix: ormai viaggio quasi sempre di giorno! Su 1.105 viaggi ad oggi, di notte, con necessità di abbaglianti, ne ho fatti solo 2! Alla sera con l’uso dei fari 172, ma in città ed il sistema non inserisce gli abbaglianti (come da codice). Non è un’auto “premium” ma è “la cosa” più vicina ad una “premium” che io abbia mai avuto!

          • “Complimenti, bella auto e si vede quanto tieni a lei.”

            Grazie Enzo. Per quello che consentono le mie tasche è una gran macchina che, anzi, non avrei potuto permettermi senza la concomitanza di una serie di fattori irripetibili che, da 42.000 di listino, mi hanno consentito di “portarla via” a 21.700. Oggi, pari versione ed equipaggiamento, se non ricordo male, costa circa 5.000 euro di più! Una follia!
            Tengo da sempre alle auto che possiedo (non sono un fan delle modalità per cui l’auto non è tua, nemmeno se sono opzioni convenienti. Mentalità da vecchio: una “roba” dev’essere mia e, se non posso comperarla “sull’unghia”, non la compero).
            A questa tengo un “pelo” di più delle precedenti. Mai avuto un’auto di questa qualità ed, inoltre, soddisfa quasi totalmente la mia volontà di spostamento senza emissioni. Per essere assolutamente perfetta le mancano 4 o 5 kWh di batteria. Considera che ho “dovuto” fare, fino ad ora, 63 viaggi in ibrido (su 1.105 totali) e, senza gli errori iniziali, sarebbero stati solo 39 per l’autonomia attuale dell’auto. Se disponessi di quei 4 o 5 kWh in più, i viaggi in ibrido sarebbero stati 3 in tutto!
            Se hai visto la luce blu del vano piedi avrai visto qualcos’altro di ciò che pubblico, ed avrai visto che, quando fornisco dei dati, non sono “campati in aria”. Non c’è nulla che non “misuri” e non conosca dell’utilizzo della mia auto, cosa che mi ha aiutato ad usarla al meglio, ma è una cosa che faccio da oltre 20 anni. Tre quattro minuti da dedicare alla sera. Certo, i dati che il Computer di bordo oggi mi fornisce sono una 60ina in più di quelli che mi dava il minuscolo display della prima Octavia acquistata. E con due motori i dati raddoppiano. Questo ti fa capire quanto tenga alle mie auto. Questa in particolare, anche per il suo “plus” ecologico.
            Buona giornata!

          • Gran bel prezzo, complimenti. Eh sì, ho visto che ci tieni e sei preciso nelle misurazioni. Bravo!

  2. All’investor day di Tesla a qualcuno non è sfuggito che Tesla ha mostrato le foto di come funzionerà la sua ricarica wireless. E’ evidente che il futuro sia wireless perché è davvero da barbari incivili chiedere ad una persona di scendere dall’auto sotto la pioggia, aprire il bagagliaio, tenere con una mano un ombrello mentre con l’altra srotolare il cavo, collegarlo alle 2 estremità e dare il via dall’app. E poi per entrare in auto occorre fare una capriola all’indietro e una giravolta: l’anno zero dell’usabilità!

    Molto più semplice e ovvio parcheggiare l’auto e far avviare la ricarica automaticamente.

    Ai possessori di auto elettrica che non riescono a usufruire agevolmente delle colonnine dalla loro carrozzina suggerisco una capatina dall’avvocato che saprà ricondurre a più miti consigli gli installatori delle colonnine.

    • Enzo: purtroppo la ricarica wireless è realizzabile SOLO per basse potenze: ecco spiegato perché la ricarica wireless di un comune smartphone è molto più lenta che quella con cavo .
      Questo è un limite dovuto alle leggi fisiche che regolano la permeabilità magnetica e quella dell’aria purtroppo è molto bassa.

      • Paolo la ricerca è andata avanti, siamo arrivati a sistemi di ricarica in grado di erogare fino a 500 kW di potenza in CC (Corrente Continua) con un tasso di efficienza del 98% grazie ai sic (semiconduttori ad alta potenza basati su carburo di silicio) con frequenze che sono passate da 20 a 160 kHz, ottenendo così perdite nella ricarica induttiva basse quasi quanto quelle con un sistema di ricarica conduttiva. Cercati in rete l’intervista a Yujing Liu, Professore di Energia Elettrica presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’università svedese di Chalmers. Credo che il tema meriti un approfondimento da parte di VaiElettrico (magari da parte di Gian Basilio Nieddu che mi sembra bello precisino su questi argomenti).

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