Una dozzina di aziende olandesi operanti nella filiera della ricarica per veicoli elettrici collaboreranno allo sviluppo di servizi di ricarica intelligente. Il progetto, denominato EDE, prevede una stretta collaborazione, a partire dallo scambio di dati sui flussi di energia.
L’accordo Ede (Smart Charging for Everybody) coinvolge operatori di punti di ricarica (CPO), fornitori di servizi di mobilità elettrica (eMSP) e fornitori di sistemi di gestione dei punti di ricarica (CPMS). Prevede che entro la fine di quest’anno almeno due terzi delle ricariche nei Paesi Bassi siano coordinate e integrate con la rete elettrica secondo i principi del V1G (Vehicle to Grid). In altre parole, che velocità e tempi di ricarica siano regolati in base ai prezzi dell’energia, alla disponibilità di energia sostenibile prodotta localmente e alla capacità della rete elettrica.
Paesi Bassi, il paradiso dell’auto elettrica
I Paesi Bassi sono un “unicum” al mondo nello sviluppo della mobilità elettrica e della rete di ricarica. La quota di mercato delle auto elettriche ha superato in marzo il 35%, contro meno del 20% delle auto a benzina e il 25% di quelle diesel.

La rete di ricarica è la più capillare d’Europa con oltre 91 mila stazioni e 169 mila punti di ricarica (ben 817 ogni 100 mila abitanti). Per la gran parte in AC a bassa potenza, collocate in ogni strada di piccole e grandi città. Amsterdam, con 13.286 punti di ricarica, è la città più infrastrutturata d’Europa, seguita da Londra, con 11.321, mentre al terzo si torna nei Paesi Bassi, a Rotterdam, che segna 8.538. Tuttavia la rete elettrica olandese è abbastanza obsoleta e già l’anno scorso ha avuto problemi in alcuni momenti della giornata (leggi).
Le aziende firmatarie sono ANWB, Eneco, EQUANS, EV Roaming Foundation, GreenFlux, Last Mile Solutions, MultiTankcard, Orange Charging, Park&Charge, Tap Electric, Total Energies, Travelcard e Vattenfall InCharge.
Tutti i vantaggi della ricarica intelligente diffusa
Alcune di queste già offrono la ricarica intelligente ai propri clienti. Per esempio la piattaforma di mobilità elettrica GreenFlux. «Il motivo per cui questo non sta ancora avvenendo su larga scala è che le aziende si sono aspettate a vicenda prima di implementarlo, quindi mancano ancora in parte le interfacce tecniche necessarie», ha spiegato Lennart Verheijen, responsabile del programma “Smart Charging for Everyone”.
Tuttavia «sappiamo che è fondamentale alleviare la pressione della ricarica dei veicoli elettrici sulla rete elettrica», ha affermato Suthalan Gnanese, AD di GreenFlux. «Con l’accordo di collaborazione con Ede, speriamo che la ricarica intelligente diventi la nuova normalità per i conducenti di veicoli elettrici» ha aggiunto.
L’obiettivo della collaborazione è quello di fornire ai conducenti di veicoli elettrici una panoramica più precisa sulla quantità di energia disponibile presso specifiche stazioni di ricarica in diversi momenti della giornata e di consentire loro di indicare quando i loro veicoli devono ricaricarsi alla massima velocità possibile per averli rapidamente disponibili.
Un’idea da importare in Italia
In Italia la ricarica intelligente ha appena debuttato con Intelligent Octopus. Ma limitatamente alla ricarica domestica. Diversi altri operatori stanno sviluppando un servizio analogo. Tuttavia sarebbe auspicabile che l’idea olandese di estenderla alla rete di ricarica pubblica sarebbe più che auspicabile: porterebbe grandi benefici al sistema elettrico e aprirebbe la strada alla discesa delle tariffe per gli utenti. E potrebbe essere il regolatore Arera a coordinare i principali operatori italiani.
- LEGGI anche “Octopus Energy porterà in Italia la ricarica flessibile” e guarda il VIDEO qui sotto
Non sorprende che i paesi nordici siano più avanti di noi nell’utilizzo dell’energia elettrica: col freddo che fa a quelle latitudini non possono certo permettersi di fare uso di combustibili fossili. Praticamente da sempre, per riscaldamento e cucina utilizzano l’elettricità e per produrla usano il nucleare (ora fissione, domani fusione). Ora hanno ben volentieri accettato il fatto che l’elettricità va benissimo anche per le auto. Noi ci dobbiamo evolvere dalla mentalità del”ruggito del motore” e prima lo faremo e meglio sarà. E, in quel momento, le aziende saranno ben felici di agire di conseguenza!
ma no.. chi le ha messo in testa queste bugie da bimbi dell’asilo?
i paesi nordici hanno generazione da fonti termiche, che stanno sostituendo con fonti rinnovabili, di nuculare hanno poco e va in lenta dismissione
— Olanda è indietro nel dismettere le centrali termiche,
elettricità 3/4 TERMICO e 1/4 RINNOVABILI:
https://www.energy-charts.info/charts/energy_pie/chart.htm?l=it&c=NL&year=2024&interval=year
— Danimarca invece è avanti,
elettricità 4/5 RINNOVABILI e 1/5 TERMICO:
https://www.energy-charts.info/charts/energy_pie/chart.htm?l=it&c=DK&year=2024&interval=year
La ricarica “alla olandese” è quella dove tutti ricaricano tutto spostandosi continuamente da una colonnina all’altra per non lasciarne scoperta neanche mezza. (Citazione da 100 punti per chi la capisce)
Mi era già piaciuto il (video) servizio su ” “Octopus Energy porterà in Italia la ricarica flessibile” che quasi certamente sottoscriverò a fine anno (a scadenza attuale contratto, pur “buono”)
Questo articolo mi fa però aumentare la tristezza di quanto noi italiani siamo arretrati rispetto ad altre nazioni europee (anche ben più piccole e con PIL minore, come l’Olanda) che invece ci surclassano in tante cose per miglior gestione e scelte “intelligenti”.
Ora abbiamo persino Confindustria che si “accorge” del ritardo strutturale dell’Italia in tema “energia” e dei maggiori costi (come? ora se ne accorge !!?? ma c’è qualcuno che legge proiezioni, studi, statistiche.. un pochino di “Sole24ore” ogni tanto ? un po’ di Reuters ? ci son tanti studi e articoli che fan capire bene “dove va il mondo”).
Fa piacere sapere che TERNA sta investendo parecchio per ammodernare le proprie linee di collegamenti nazionali ed internazionali… (appena firmato anche con la Grecia)
Fa enorme sgomento leggere che dal recentissimo (ed atteso) Decreto Fer2 è totalmente assente l’Eolico On/Off shore (!!) ove invece noi italiani abbiamo uno dei più grandi potenziali d’Europa (e tante le richieste da operatori internazionali)
Farebbe piacere sentire anche ENEL / ENI che presentano magari un progetto congiunto (visto il noto collegamento con il governo e le sue politiche) per inserire a breve il V2H / V2G nella sperimentazione (ed incentivazione ad aziende x BESS e Flotte , e privati con storage e NEV).
Speriamo che gli odierni annunci di “accordi” tra USA e Cina semplifichino gli investimenti anche in nuove tecnologie e nuove forme di energia pulita, eliminando o rimodulando correttamente i costi del commercio globale, che tanto influisce su piccoli e grandi progetti.