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Ricarica alla colonnina sulla bolletta di casa, a tariffe agevolate. Enzo e Cesare, due lettori, chiedono se sarà possibile applicare questa soluzione. Vaielettrico risponde. Le vostre domande vanno inviate alla mailinfo@vaielettrico.it
Ricarica alla colonnina sulla bolletta (1) “Così avremmo costi più sostenibili…”
“Possessore di una Zoe, ma utilizzatore di EV dal 2019 e ancor prima di una Twizy, vi seguo sempre. Leggevo il vostroultimo articolo sui costi della ricarica fuori controllo, che condivido. A tale proposito, forse dirò una corbelleria, per noi (tanti) che non possiamo caricare da casa, si potrebbe studiare un modo per caricare alle colonnine pubbliche, facendo scaricare il consumo di kWh dal proprio contatore di casa?In questa maniera sfrutteremmo tariffe senz’altro più basse, in base al contratto che abbiamo col nostro fornitore di Energia. Cosa ne pensate?“.Ennio Rochira, Taranto
Ricarica alla colonnina sulla bolletta (2) “Con piccole % maggiorate a seconda…”
“Leggevo le varie lamentele riguardo i rincari delle colonnine e la difficoltà di molti a ricaricare a casa. E ho pensato ad alcune soluzioni che potrebbero, con i dovuti studi chiaramente, risolvere almeno in parte la transizione elettrica. 1 –A differenza delle termiche, ricaricare ad una colonnina non è possibile farlo in forma anonima. Quindi: perché non associare quando possibile la propria tessera al proprio contratto dell’impianto di casa? Chiaramente con piccole percentuali maggiorate a seconda del tipo di ricarica. 2 – Probabilmente è di difficile realizzazione ma con le nuove tecnologie è possibile creare vetture che hanno installato sul tetto e volendo sul cofano delle celle fotovoltaiche? Non so quanto potranno produrre, ma considerando che l’auto è quasi sempre all’aperto…“. Cesare Pascucci
Il bus con il tetto ricoperto di pannelli solari in servizio in Baviera.
Casa e auto in un’unica utenza, a patto che…
Risposta. Giriamo la domanda sulla ricarica alla colonnina in bolletta alle società del settore, per capire se è fattibilegiuridicamente. Teniamo conto che spesso, all’interno dei grandi gruppi, utenze domestiche e ricarica sono gestiti da società diverse. Ovviamente siamo a favore di tutte le soluzioni che facilitano la vita degli automobilisti elettrici, a patto che ci sia trasparenza e che i costi siano veramente competitivi. Quanto al tema del fotovoltaico sulla superficie dei veicoli, al momento sembra praticabile più sui mezzi pesanti che sulle automobili, per avere risultati tangibili. La stessa Sono Motors, l’azienda tedesca che per anni ha lavorato al progetto di una citycar “solare”, la Sion, ha dovuto alzare bandiera bianca. Dedicandosi appunto a progetti su camion e pullman. Uno di questi èstato da poco annunciato e riguarda un bus Mercedes-Benz Citaro C2 in esercizio a Hof, in Baviera, equipaggiato con 16 pannelli PV semi-flessibili. Per una potenza installata complessiva di 1.4 kWp.
Ecco qualcosa che forse non sapete ancora della ricarica: scopritelo nel VIDEO di Paolo Mariano
Non vorrei sbagliarmi ma mi sembra di ricordare che non sia più possibile chiedere il tetto solare per la Ioniq 5. Del resto, a conti fatti, era antieconomico.
L’idea è buona, tempo fa tra le varie mie sparate avevo buttato lì la stessa cosa, sarebbe veramente la soluzione migliore (anche per un discorso di privacy niente più dati alla qualunque).
Presenta però delle criticità e/o conseguenze che andrebbero poi tenute sotto controllo
– oggi abbiamo principalmente 3 beni da usare come fonte di energia, elettricità gas e benzina (diesel metano etc), nel giro di pochi anni diventeranno 1, solo elettricità.. Tanta domanda garantita e di conseguenza si sa…i prezzi salgono, nessuna azienda privata si farà scappare l’occasione. L’unica soluzione che vedo è togliere il bene elettricità alle aziende private, esattamente come l’acqua oggi, a Enel non sta bene e licenzierebbero tutti? Qualcun’altro statale o privato dovrà cmq gestire tutto quello che ora gestisce lei, che se vorrà operare in Italia dovrà adeguarsi altrimenti quella è la porta, ci costerebbe cmq meno (come stato in relazione con le nostre buste paga e tasse) pagare cassa integrazione per tutto il settore sicuramente nel medio lungo termine farebbe volare l’economia italiana
-si collega al precedente punto, si è fatta la scelta di dare in mano ai privati l’installazione delle colonnine a suo di incentivi esenzioni e quant’altro … E si è visto come sta andando.. Quando serve coprire l’intera penisola con un servizio nuovo non può essere il privato, non coprirà mai (al massimo farà due o tre lavori per poter dire che ci sta provando) le aree da cui sa già che non avrà mai un vero rientro economico.. La rete elettrica statale, la rete telefonica statale(a cui si appoggiano le antenne del mobile) , così come quella idrica son state tirate in piedi dallo stato e solo poi data ai privati da gestire con liberalizzazioni, fosse partita coi privati la maggior parte delle valli montane non avrebbero un palo della luce se non disegnato sui muri. Basta vedere i miliardi buttati per portare la connessione decente nelle aree bianche.. La stragrande maggioranza ha 3 mega instabile.
-per i motivi di cui sopra, ora come fai come stato ad andare e dire “ok ora che avete messo qualche colonnina ca**i vostri la corrente verrà pagata ed erogata da qualunque dei mille e passa gestori elettrici in Italia e vi dovete accontentare del margine applicato in base alla potenza, ovviamente margine imposto… Decenni di cause e finisce in nulla. Purtroppo abbiamo uno stato debole che non riesce a imporsi nelle cose che contano veramente, l’inclinazione dell’attuale governo c’entra poco, son decenni che non c’è mezzo governo che riesca a lavorare per più di due anni o quasi, ogni progetto viene ribaltato di continuo e svanisce nella memoria.. Più facile raccattare voti coi bla bla e poi si vedrà se va bene ci si assicura la pensione, è una mia opinione ma da che posso votare non ho mai visto mezzo politico con la voglia di fare il suo lavoro bene e come va fatto è con serietà al massimo qualcuno più bravo degli altri a farlo sembrare, l’obiettivo è vincere non governare per il bene di tutti, le conseguenze son sempre più evidenti e gravi ma oramai il carrozzone è ben rodato e ce da mangiare per tutti.
Riassumendo in breve.. Non c’è interesse da parte di nessuno se non noi consumatori finali, ad avere prezzi equi nei beni di prima necessità tra cui c’è la corrente, i dipendenti li mantieni lo stesso.. Maxi bonus ai dirigenti I dividendi agli azionisti beh… Si sa che se compri azioni puoi anche perderci.. Fatti loro, milioni di cittadini vengono prima di una manciata di grossi azionisti, che si mettano l’animo in pace guadagneranno meno ma staranno cmq molto meglio di noi, se anche solo pigli 5 milioni di euro anziché 30 non è che non mandi i figli alla scuola privata e non ti compri la villa in Sardegna, però magari sarai spronato a fare bene il tuo lavoro più a lungo anziché far un anno e scappare con la cassa
Ma scusate…… come faranno 2 metri quadrati di celle FV a fare funzionare un mezzo che possa definirsi auto?? Ci ricavi al massimo 350 W in piena estate sotto il sole verticale. Poco più di quanto genera una ebike, che ha un motore da 250 W. Sono 0,35 kWh. Non ci vengano a raccontare panzane, come se tutti fossero incapaci di intendere. La solita presa per i fondelli. Un record è una cosa, e ben l’accettiamo, l’utilizzo reale è su un altro pianeta.
Dopo che ho attivato un abbonamento BeCharge mi è arrivata una proposta per il passaggio a Plenitude col contratto domestico in cambio di un buono da 100€ spendibile in ricariche presso la rete BeCharge. Purtroppo però questi soldi non valgono per acquistare abbonamenti ma solo per pagare le tariffe a consumo che sono talmente alte da far valere il buono circa un terzo. Perciò l’abbinamento contratto domestico con utilizzo colonnine è assolutamente possibile, la tariffazione di casa alle colonnine invece mi sembra sia pura utopia
Perché ci sarebbe un problema con gli insoluti. Con la ricarica ad abbonamento, ma anche con la ricarica con carta di credito, il gestore della colonnina è “tutelato”. Nella peggiore della ipotesi “salta” un unico pagamento. Diversamente col pagamento in bolletta a fine mese (o a fine bimestre) il rischio di insoluti si impenna. Aumenta anche il rischio di contestazione degli addebiti perché un utente che non ricorda di aver caricato un certo giorno potrebbe contestare l’addebito.
La società che emette fattura (il gestore del contratto luce a casa) non vuole ulteriori oneri sulla sua bolletta (anche se “a fin di bene” e “voluti dall’utente”) perché aumenta la probabilità che davanti al “bollettone” l’utente possa decidersi a cambiare gestore optando per un’offerta più conveniente. Oltre ad aumentare il rischio insoluti, motivo per cui si opposero invano, illo tempore, al pagamento del canone tv nelle “loro” bollette.
Non credo che il problema sarebbe il “bollettone”, perché la bolletta avrebbe – dovrebbe per forza avere – l’elenco delle ricariche con data, ora, luogo e indirizzo delle colonnine presso cui si è ricaricato.
È tutto molto più opaco per chi ricarica a casa, se ci pensi, dove i kWh delle ricariche si mescolano ai consumi domestici.
Credo che per diminuire a livelli accettabili gli insoluti potrebbe bastare l’obbligo di domiciliazione bancaria per accedere al servizio, come del resto succede da anni con diversi piani tariffari per telefonia e altro. Se l’utente fá il “furbo” cercando di bloccare la domiciliazione, il gestore non puó comunque tutelarsi agendo come in caso di mancato pagamento tramite altre modalitá ?
Proprio 2gg fa A2A ha chiamato per un sondaggio sulla soddisfazione uso sua App e tra le domande di nuove funzioni gradite c’era quella di addebito sulla bolletta di casa. Probabile stiano valutando la cosa.
Sì però un conto è che l’addebito in bolletta sia semplicemente una diversa modalità di pagamento per la ricarica o l’abbonamento, un conto è che vengano addebitate le ricariche al costo della tariffa casalinga o giù di lì, come auspicherebbe il lettore.
Hera lo fa già da un pezzo con la sua tessera e sulle sue colonnine ma purtroppo non ti mette il prezzo al KwH del contratto casa che hai con loro ma il prezzo pubblico alla colonnina che è molto più alto , per cui il gioco non vale la pena
Il costo dei carburanti è formato da almeno il 70% di tasse e balzelli, l’energia elettrica è composta da meno del 40% di tasse e balzelli e costa meno della metà.
Dove volete che i governi recuperino le mancate entrate dei carburanti?
Forse ma dico forse smettendo di pagare per i combustibili fossili????
Tutti hanno ben presente quanto lo stato incassa dalle accise sui carburanti ma stranamente tutti poi si scordano che nel 2021 per esempio lo stato italiano ha speso 41,8 miliardi di € in sussidi ai combustibili fossili…. cioè l’introito derivato dalle accise viene praticamente girato ai “petrolieri” ed affini…
Se non si usano più carburanti fossili non incassi ma neanche “regali” quei miliardi ai “soliti noti”.
Da aggiungere poi al computo dei risparmi poi ci sarà la minore spesa per la sanità pubblica perchè le decine di migliaia di persone che ogni anno si ammalano gravemente (se non Mogliano proprio) a causa dell’inquinamento dell’aria che respiriamo non sono solo un probkema unano ed etico ma anche un grande onere economico per la sanità pubblica che deve fornirgli esami e cure…
Se davvero si abbandonerà il vizio di bruciare qualcosa sia per muoversi che per riscaldarsi il numero di malati per inquinamento non scenderà di certo a 0 ma assisteremo ad uba riduzione molto sostanziale ed anche quella genererà miliardi di risparmio per le casse delle stato…
Se poi in ultimo rimarrà qualcosa da recuperare come nuove tassazione sull’elettricità da trazione poco male visto che al monebto stiamo ad un costo al km dimezzato rispetto all’uso di diesel e benzina… avoglia,ad aggiungere accise prima di tornare a,spendere come oggi…
In ultimo va considerato che sd oggi la corrente costa quello che costa perchè oarametrizzata sulla fonte primaria più cara di tutte che guarda caso è fossile (il metano). Mentre quella prodotta da fonti rinnovabili (fotovoltaico è eolico in primis) è nettamente più economica. Quindi con l’aumento di elettricità prodotto da fonti rinnovabili a discapito di quelle fossili è logico aspettarsi un abbassamento del prezzo medio dell’elettricità pre-tasse (cosa che già oggi avverrebbe se si smettesse di pagare tutta l’elettricità come se fosse prodotta da metano ma si pagasse ogni parte per quanto realnente costa….
Moreno interessante, non sapevo dei sussidi ai fossili
Per capire meglio, sai in cosa consistono? es. sono per i carburanti dei camion/ aerei/ trattori? o per le centrali termoelettriche a olio o per cosa altro ?
Quali centrali termoelettriche ad olio ci sono, attive, in Italia?
Caricamento...
spero poche oggi,
ma circa 10 anni fa c’era stato un periodo che venivano installate tante piccole centrali a olio di colza o simili, perchè erano fortemente incentivate per una distorsione sui sussidi, per lo stesso motivo andava di moda anche coltivare i campi per farci carburante
praticamente erano dei (molto) grossi motori in capannoni posti in campagna, ne avevo visti alcuni per lavoro (certificazioni varie), non ricordo più se erano turbine (mi pare) o a pistoni, ma facevano un baccano bestiale
Caricamento...
Stefano interessante il tema delle accise
Vediamo, è un conto che mi mancava di fare, perché per ora le elettriche sono pochine sul totale, ma visto che aumenteranno
PS: non capisco: se tra colonnine/forniture c’è variazione 300% sul prezzo finito, il tuo “40% di tassazione” immagino sia riferito alla fornitura più conveniente?
la corrente può avere costi diproduzione diversi, specie se aumentano le rinnovanili, allora visualizzo meglio in termini di valori assoluti (e non %):
– accise su auto termiche circa 5 centesimi al km, corretto ?
(sul parco auto italiano x km percorsi sono circa 25 miliardi annui )
– auto elettrica 5,6km al kwh -> 5,6 x 5 = 28 centesimi da caricare sul kwh x autotrazione (nei casi in cui si riesce a distinguere l’utilizzo per autotrazione)
Il PUN (prezzo produzione) del kwh ad oggi è buono: 11 centesimi
posso assumere che in futruro sarà sempre più spesso cosi buono o anche meglio se installiamo impianti rinnovabili nel mix;
al contatore di casa però già lo pago 35 centesimi, forse non un ho buon contratto, tra spese rete di distribuzione e tasse, il ricarico che percepisco da utente è già altino in %
Ma consideriamo le colonnine, kwh x uso autotrazione:
11(PUN)+28(accise)+(costi distribuzione) -> entro 0,50e al kwh a regime?
-> accise pagate e rimane la convenienza a viaggiare in elettrico anche ricaricando alle colonnine
Va da sé, il kwh erogato a casa o peggio quello industriale, non puoi caricarlo con altrettanti centesimi (28), sennò perdi i vantaggi competivi per l’economia del generare corrente a basso costo
Quindi se tutte le auto andranno in elettrico (tra 20-30 anni) e circa metà delle ricariche verranno fatte a casa (tassate anche loro, ma meno che sulle colonnine), diciamo che a spanne un 30% delle accise vanno perse
Ecco ci sono un 7 miliardi su 25 miliardi di accise annue da recuoearre altrove (in efficentamento, recupero evasione, svilupo economico, minore spese sanitarie, etc),
Dai in 20 anni di tempo penso una soluzione si può trovare, solo di incentivi in edilizia ne sono usciti 110 di miliardi in 3 anni;
se non puntiamo sul Ponte sullo Stretto, o sugli scellerati reattori nucleari dal costo di 200e al MWh , penso abbiamo soldi per direttamente comprare l’auto elettrica nuova a tutti gli italiani con ricariche già pagate per 20 anni, e ne avanzano per altre investimenti ( treni, metro, scuola, etc) 🙂
L’auto alimentata da pannelli solari potrà avere un futuro se il progetto Aptera andrà in porto. La società, che tra l’altro collabora anche con molte aziende italiane, ha recentemente valutato l’efficienza aerodinamica del prototipo Aptera Gamma nella galleria del vento Pininfarina. Hanno bisogno di ulteriori finanziamenti per avviare la produzione in California. Incrociamo le dita perché quest’auto grazie al suo Cx da record, alla leggerezza e una serie di pannelli fotovoltaici montati sul tetto è in grado di caricarsi giornalmente per percorrere 64 km in un paese soleggiato come l’Italia. Abbastanza per la maggior parte delle persone per fare il loro percorso andata e ritorno casa lavoro.
Questa società ha propositi di rivoluzionare la mobilità portando avanti il paradigma della sostenibilità e dell’efficienza. Il veicolo sarà costruito per durare più a lungo possibile, rendendolo facile da aggiornare con nuove tecnologie e da riparare, in modo da durare molto a lungo e avere un impatto minimo sulle risorse del pianeta.
Tutto bello ed interessante finché sussistono le condizioni ideali, poi becchi una giornata di pioggia o nuvolosa ed i pannelli solari non producono energia e così rimani a piedi aspettando che torni il bel tempo; non mi sembra una grande rivoluzione, a meno che non ci siano batterie tampone da poter ricaricare all’occorrenza.
Ha anche una batteria naturalmente che a secondo della grandezza permette di fare 400 km per il modello base e oltre 1000 per quello con la batteria più grande
Definire auto l’Aptera mi sembra una grossissima forzatura…..
È un veicolo, questo si, ingombrante più di un AUTO familiare da 5 posti che però può trasportare una sola persona, forse 2, senza alcun bagaglio….
Una normale famiglia come si dovrebbe spostare con una Aptera?
Poi c’è tutto il discorso riguardante la sicurezza sia per gli occupanti che per chi l’incrocio in strada… in caso d’incidente vorrei proprio capire in quanti parti si divide ed ognuna che fine fa!! Perchè un auto deve essere sicura per tutti non solo per chi c’è dentro….
1. A2A ha delle offerte che vanno in quella direzione https://casa.a2aenergia.eu/a2a-easy-moving.
2. la Ioniq5 ha la versione con il tettuccio fotovoltaico (non so se ancora disponibile) https://www.wired.it/gadget/motori/2021/08/06/hyundai-ioniq-5-la-prova/
Non vorrei sbagliarmi ma mi sembra di ricordare che non sia più possibile chiedere il tetto solare per la Ioniq 5. Del resto, a conti fatti, era antieconomico.
L’idea è buona, tempo fa tra le varie mie sparate avevo buttato lì la stessa cosa, sarebbe veramente la soluzione migliore (anche per un discorso di privacy niente più dati alla qualunque).
Presenta però delle criticità e/o conseguenze che andrebbero poi tenute sotto controllo
– oggi abbiamo principalmente 3 beni da usare come fonte di energia, elettricità gas e benzina (diesel metano etc), nel giro di pochi anni diventeranno 1, solo elettricità.. Tanta domanda garantita e di conseguenza si sa…i prezzi salgono, nessuna azienda privata si farà scappare l’occasione. L’unica soluzione che vedo è togliere il bene elettricità alle aziende private, esattamente come l’acqua oggi, a Enel non sta bene e licenzierebbero tutti? Qualcun’altro statale o privato dovrà cmq gestire tutto quello che ora gestisce lei, che se vorrà operare in Italia dovrà adeguarsi altrimenti quella è la porta, ci costerebbe cmq meno (come stato in relazione con le nostre buste paga e tasse) pagare cassa integrazione per tutto il settore sicuramente nel medio lungo termine farebbe volare l’economia italiana
-si collega al precedente punto, si è fatta la scelta di dare in mano ai privati l’installazione delle colonnine a suo di incentivi esenzioni e quant’altro … E si è visto come sta andando.. Quando serve coprire l’intera penisola con un servizio nuovo non può essere il privato, non coprirà mai (al massimo farà due o tre lavori per poter dire che ci sta provando) le aree da cui sa già che non avrà mai un vero rientro economico.. La rete elettrica statale, la rete telefonica statale(a cui si appoggiano le antenne del mobile) , così come quella idrica son state tirate in piedi dallo stato e solo poi data ai privati da gestire con liberalizzazioni, fosse partita coi privati la maggior parte delle valli montane non avrebbero un palo della luce se non disegnato sui muri. Basta vedere i miliardi buttati per portare la connessione decente nelle aree bianche.. La stragrande maggioranza ha 3 mega instabile.
-per i motivi di cui sopra, ora come fai come stato ad andare e dire “ok ora che avete messo qualche colonnina ca**i vostri la corrente verrà pagata ed erogata da qualunque dei mille e passa gestori elettrici in Italia e vi dovete accontentare del margine applicato in base alla potenza, ovviamente margine imposto… Decenni di cause e finisce in nulla. Purtroppo abbiamo uno stato debole che non riesce a imporsi nelle cose che contano veramente, l’inclinazione dell’attuale governo c’entra poco, son decenni che non c’è mezzo governo che riesca a lavorare per più di due anni o quasi, ogni progetto viene ribaltato di continuo e svanisce nella memoria.. Più facile raccattare voti coi bla bla e poi si vedrà se va bene ci si assicura la pensione, è una mia opinione ma da che posso votare non ho mai visto mezzo politico con la voglia di fare il suo lavoro bene e come va fatto è con serietà al massimo qualcuno più bravo degli altri a farlo sembrare, l’obiettivo è vincere non governare per il bene di tutti, le conseguenze son sempre più evidenti e gravi ma oramai il carrozzone è ben rodato e ce da mangiare per tutti.
Riassumendo in breve.. Non c’è interesse da parte di nessuno se non noi consumatori finali, ad avere prezzi equi nei beni di prima necessità tra cui c’è la corrente, i dipendenti li mantieni lo stesso.. Maxi bonus ai dirigenti I dividendi agli azionisti beh… Si sa che se compri azioni puoi anche perderci.. Fatti loro, milioni di cittadini vengono prima di una manciata di grossi azionisti, che si mettano l’animo in pace guadagneranno meno ma staranno cmq molto meglio di noi, se anche solo pigli 5 milioni di euro anziché 30 non è che non mandi i figli alla scuola privata e non ti compri la villa in Sardegna, però magari sarai spronato a fare bene il tuo lavoro più a lungo anziché far un anno e scappare con la cassa
Ma scusate…… come faranno 2 metri quadrati di celle FV a fare funzionare un mezzo che possa definirsi auto?? Ci ricavi al massimo 350 W in piena estate sotto il sole verticale. Poco più di quanto genera una ebike, che ha un motore da 250 W. Sono 0,35 kWh. Non ci vengano a raccontare panzane, come se tutti fossero incapaci di intendere. La solita presa per i fondelli. Un record è una cosa, e ben l’accettiamo, l’utilizzo reale è su un altro pianeta.
Non fa funzionare il bus, ma solo i servizi accessori di bordo, come abbiamo scritto più volte.
1.4 kw di picco, scritto in evidenza, e in foto sembrano 8 mq
Dopo che ho attivato un abbonamento BeCharge mi è arrivata una proposta per il passaggio a Plenitude col contratto domestico in cambio di un buono da 100€ spendibile in ricariche presso la rete BeCharge. Purtroppo però questi soldi non valgono per acquistare abbonamenti ma solo per pagare le tariffe a consumo che sono talmente alte da far valere il buono circa un terzo. Perciò l’abbinamento contratto domestico con utilizzo colonnine è assolutamente possibile, la tariffazione di casa alle colonnine invece mi sembra sia pura utopia
Che bella chiavica quel buono che ti danno! 😂
In genere i buoni venivano erogati in kWh, ora in euro e per le tariffe on demand, si sono fatti furbi…
Perché ci sarebbe un problema con gli insoluti. Con la ricarica ad abbonamento, ma anche con la ricarica con carta di credito, il gestore della colonnina è “tutelato”. Nella peggiore della ipotesi “salta” un unico pagamento. Diversamente col pagamento in bolletta a fine mese (o a fine bimestre) il rischio di insoluti si impenna. Aumenta anche il rischio di contestazione degli addebiti perché un utente che non ricorda di aver caricato un certo giorno potrebbe contestare l’addebito.
La società che emette fattura (il gestore del contratto luce a casa) non vuole ulteriori oneri sulla sua bolletta (anche se “a fin di bene” e “voluti dall’utente”) perché aumenta la probabilità che davanti al “bollettone” l’utente possa decidersi a cambiare gestore optando per un’offerta più conveniente. Oltre ad aumentare il rischio insoluti, motivo per cui si opposero invano, illo tempore, al pagamento del canone tv nelle “loro” bollette.
Non credo che il problema sarebbe il “bollettone”, perché la bolletta avrebbe – dovrebbe per forza avere – l’elenco delle ricariche con data, ora, luogo e indirizzo delle colonnine presso cui si è ricaricato.
È tutto molto più opaco per chi ricarica a casa, se ci pensi, dove i kWh delle ricariche si mescolano ai consumi domestici.
Credo che per diminuire a livelli accettabili gli insoluti potrebbe bastare l’obbligo di domiciliazione bancaria per accedere al servizio, come del resto succede da anni con diversi piani tariffari per telefonia e altro. Se l’utente fá il “furbo” cercando di bloccare la domiciliazione, il gestore non puó comunque tutelarsi agendo come in caso di mancato pagamento tramite altre modalitá ?
Proprio 2gg fa A2A ha chiamato per un sondaggio sulla soddisfazione uso sua App e tra le domande di nuove funzioni gradite c’era quella di addebito sulla bolletta di casa. Probabile stiano valutando la cosa.
Sì però un conto è che l’addebito in bolletta sia semplicemente una diversa modalità di pagamento per la ricarica o l’abbonamento, un conto è che vengano addebitate le ricariche al costo della tariffa casalinga o giù di lì, come auspicherebbe il lettore.
Hera lo fa già da un pezzo con la sua tessera e sulle sue colonnine ma purtroppo non ti mette il prezzo al KwH del contratto casa che hai con loro ma il prezzo pubblico alla colonnina che è molto più alto , per cui il gioco non vale la pena
Se alla colonnina danno la possibilità di avere prezzi vantaggiosi crolla tutto il sistema degli ultimi 2 governi.
I prezzi alti servono per disincentivare l’acquisto delle auto elettriche.
Il costo dei carburanti è formato da almeno il 70% di tasse e balzelli, l’energia elettrica è composta da meno del 40% di tasse e balzelli e costa meno della metà.
Dove volete che i governi recuperino le mancate entrate dei carburanti?
La butto lì… da un po’ di evasione fiscale?
Ah no, la stanno incentivando.
Come non detto.
Forse ma dico forse smettendo di pagare per i combustibili fossili????
Tutti hanno ben presente quanto lo stato incassa dalle accise sui carburanti ma stranamente tutti poi si scordano che nel 2021 per esempio lo stato italiano ha speso 41,8 miliardi di € in sussidi ai combustibili fossili…. cioè l’introito derivato dalle accise viene praticamente girato ai “petrolieri” ed affini…
Se non si usano più carburanti fossili non incassi ma neanche “regali” quei miliardi ai “soliti noti”.
Da aggiungere poi al computo dei risparmi poi ci sarà la minore spesa per la sanità pubblica perchè le decine di migliaia di persone che ogni anno si ammalano gravemente (se non Mogliano proprio) a causa dell’inquinamento dell’aria che respiriamo non sono solo un probkema unano ed etico ma anche un grande onere economico per la sanità pubblica che deve fornirgli esami e cure…
Se davvero si abbandonerà il vizio di bruciare qualcosa sia per muoversi che per riscaldarsi il numero di malati per inquinamento non scenderà di certo a 0 ma assisteremo ad uba riduzione molto sostanziale ed anche quella genererà miliardi di risparmio per le casse delle stato…
Se poi in ultimo rimarrà qualcosa da recuperare come nuove tassazione sull’elettricità da trazione poco male visto che al monebto stiamo ad un costo al km dimezzato rispetto all’uso di diesel e benzina… avoglia,ad aggiungere accise prima di tornare a,spendere come oggi…
In ultimo va considerato che sd oggi la corrente costa quello che costa perchè oarametrizzata sulla fonte primaria più cara di tutte che guarda caso è fossile (il metano). Mentre quella prodotta da fonti rinnovabili (fotovoltaico è eolico in primis) è nettamente più economica. Quindi con l’aumento di elettricità prodotto da fonti rinnovabili a discapito di quelle fossili è logico aspettarsi un abbassamento del prezzo medio dell’elettricità pre-tasse (cosa che già oggi avverrebbe se si smettesse di pagare tutta l’elettricità come se fosse prodotta da metano ma si pagasse ogni parte per quanto realnente costa….
Moreno interessante, non sapevo dei sussidi ai fossili
Per capire meglio, sai in cosa consistono? es. sono per i carburanti dei camion/ aerei/ trattori? o per le centrali termoelettriche a olio o per cosa altro ?
Quali centrali termoelettriche ad olio ci sono, attive, in Italia?
spero poche oggi,
ma circa 10 anni fa c’era stato un periodo che venivano installate tante piccole centrali a olio di colza o simili, perchè erano fortemente incentivate per una distorsione sui sussidi, per lo stesso motivo andava di moda anche coltivare i campi per farci carburante
praticamente erano dei (molto) grossi motori in capannoni posti in campagna, ne avevo visti alcuni per lavoro (certificazioni varie), non ricordo più se erano turbine (mi pare) o a pistoni, ma facevano un baccano bestiale
Stefano interessante il tema delle accise
Vediamo, è un conto che mi mancava di fare, perché per ora le elettriche sono pochine sul totale, ma visto che aumenteranno
PS: non capisco: se tra colonnine/forniture c’è variazione 300% sul prezzo finito, il tuo “40% di tassazione” immagino sia riferito alla fornitura più conveniente?
la corrente può avere costi diproduzione diversi, specie se aumentano le rinnovanili, allora visualizzo meglio in termini di valori assoluti (e non %):
– accise su auto termiche circa 5 centesimi al km, corretto ?
(sul parco auto italiano x km percorsi sono circa 25 miliardi annui )
– auto elettrica 5,6km al kwh -> 5,6 x 5 = 28 centesimi da caricare sul kwh x autotrazione (nei casi in cui si riesce a distinguere l’utilizzo per autotrazione)
Il PUN (prezzo produzione) del kwh ad oggi è buono: 11 centesimi
posso assumere che in futruro sarà sempre più spesso cosi buono o anche meglio se installiamo impianti rinnovabili nel mix;
al contatore di casa però già lo pago 35 centesimi, forse non un ho buon contratto, tra spese rete di distribuzione e tasse, il ricarico che percepisco da utente è già altino in %
Ma consideriamo le colonnine, kwh x uso autotrazione:
11(PUN)+28(accise)+(costi distribuzione) -> entro 0,50e al kwh a regime?
-> accise pagate e rimane la convenienza a viaggiare in elettrico anche ricaricando alle colonnine
Va da sé, il kwh erogato a casa o peggio quello industriale, non puoi caricarlo con altrettanti centesimi (28), sennò perdi i vantaggi competivi per l’economia del generare corrente a basso costo
Quindi se tutte le auto andranno in elettrico (tra 20-30 anni) e circa metà delle ricariche verranno fatte a casa (tassate anche loro, ma meno che sulle colonnine), diciamo che a spanne un 30% delle accise vanno perse
Ecco ci sono un 7 miliardi su 25 miliardi di accise annue da recuoearre altrove (in efficentamento, recupero evasione, svilupo economico, minore spese sanitarie, etc),
Dai in 20 anni di tempo penso una soluzione si può trovare, solo di incentivi in edilizia ne sono usciti 110 di miliardi in 3 anni;
se non puntiamo sul Ponte sullo Stretto, o sugli scellerati reattori nucleari dal costo di 200e al MWh , penso abbiamo soldi per direttamente comprare l’auto elettrica nuova a tutti gli italiani con ricariche già pagate per 20 anni, e ne avanzano per altre investimenti ( treni, metro, scuola, etc) 🙂
L’auto alimentata da pannelli solari potrà avere un futuro se il progetto Aptera andrà in porto. La società, che tra l’altro collabora anche con molte aziende italiane, ha recentemente valutato l’efficienza aerodinamica del prototipo Aptera Gamma nella galleria del vento Pininfarina. Hanno bisogno di ulteriori finanziamenti per avviare la produzione in California. Incrociamo le dita perché quest’auto grazie al suo Cx da record, alla leggerezza e una serie di pannelli fotovoltaici montati sul tetto è in grado di caricarsi giornalmente per percorrere 64 km in un paese soleggiato come l’Italia. Abbastanza per la maggior parte delle persone per fare il loro percorso andata e ritorno casa lavoro.
Questa società ha propositi di rivoluzionare la mobilità portando avanti il paradigma della sostenibilità e dell’efficienza. Il veicolo sarà costruito per durare più a lungo possibile, rendendolo facile da aggiornare con nuove tecnologie e da riparare, in modo da durare molto a lungo e avere un impatto minimo sulle risorse del pianeta.
Tutto bello ed interessante finché sussistono le condizioni ideali, poi becchi una giornata di pioggia o nuvolosa ed i pannelli solari non producono energia e così rimani a piedi aspettando che torni il bel tempo; non mi sembra una grande rivoluzione, a meno che non ci siano batterie tampone da poter ricaricare all’occorrenza.
Ha anche una batteria naturalmente che a secondo della grandezza permette di fare 400 km per il modello base e oltre 1000 per quello con la batteria più grande
Definire auto l’Aptera mi sembra una grossissima forzatura…..
È un veicolo, questo si, ingombrante più di un AUTO familiare da 5 posti che però può trasportare una sola persona, forse 2, senza alcun bagaglio….
Una normale famiglia come si dovrebbe spostare con una Aptera?
Poi c’è tutto il discorso riguardante la sicurezza sia per gli occupanti che per chi l’incrocio in strada… in caso d’incidente vorrei proprio capire in quanti parti si divide ed ognuna che fine fa!! Perchè un auto deve essere sicura per tutti non solo per chi c’è dentro….