Ricarica a Roma. Villi, un lettore, ironizza su una foto che sui sociale sta facendo parecchio discutere: una “ricarica volante”, dal balcone di casa in strada.
Ricarica a Roma: un cavo della finestra, “la transizione ecologica de’ noantri”
“Leggo questo articolo sul sito Dagospia, con il titolo “TRANSIZIONE ECOLOGICA DE’ NOANTRI! A ROMA, NEL QUARTIERE PRATI, LA TESLA SI RICARICA CON UN CAVO VOLANTE DALLA FINESTRA ALLA STRADA”. Io stesso per un mesetto, in attesa dell’adeguamento del cavo dietro la schuko in garage, calavo un cavo arancione di 20 metri dalla finestra del terzo piano al portone del garage…Arrangiarsi è un’arte. Buon martedì e ciao”. Villi Bernaroli.

Non c’è alcuna necessità di “farsi giustizia da soli”
Risponde Mauro Tedeschini. In realtà la foto in questione è stata pubblicata dal Corriere.it e poi ripresa, con la solita sferzante ironia, dal sito di Roberto D’Agostino. Che ha poi aggiunto questo commento: “Poco importa che il marciapiede sia bloccato e i passanti rischiano di farsi male“. Riferendo poi del pandemonio scoppiato sui social, tra che scrive “Neanche in Brasile, benvenuti a Les Favelas” e chi invece replica “Fa bene, le colonnine sono poche“. La foto fa inevitabilmente sorridere, ma l’arte di arrangiarsi ha dei limiti. La soluzione praticata dal proprietario di questo Tesla Model 3 è sbagliata e pericolosa. Anche perché non è vero che Roma ha una rete di ricarica carente: le colonnine ci sono, soprattutto di Enel X Way e di ACEA, sia in corrente alternata che in corrente continua. Più che sufficienti per il parco-auto di auto elettriche in circolazione nella capitale, che non è certo enorme in rapporto alle altre capitali europee. Insomma, non c’è alcuna necessità di arrangiarsi e “farsi giustizia da soli“.

Boh, io a casa, da oltre due anni, calo un’adeguata prolunga (quelle per il giardinaggio) dal terrazzo (sono al primo piano, ed il mio è un cortile privato), sotto il quale è parcheggiata la MiEV, alla quale collego il carichino, installato in un’apposta scatola, appoggiata su un davanzale dell’appartamento disabitato del primo piano.
Non sto a mettere il lucchetto alla spina (il cortile è una proprietà privata delimitata da sbarra) e la presa è collegata ad un “salvavita”.
Nessuno dei vicini di casa mi ha mai fatto un problema, per quanto “tecnicamente” ogni tanto l’auto emette un ronzio dovuto alla climatizzazione del pacco batteria. Quasi impercettibile rispetto al rumore provocato da certi cultori del motore a scoppio.
Ricordo che, solo una volta, degli ospiti nel vicino b&b, il cui terrazzo permette di vedere il nostro cortile, mi hanno chiesto se, per caso, l’auto «sarebbe esplosa».
Ho fatto presente loro (nonostante le risatine ironiche) che, tutto intorno (c’è un cortile vicino con una dozzina di auto termiche), c’erano circa un migliaio di litri di combustibile infiammabile stipato nei veicoli vicini e che, nel caso, forse era meglio preoccuparsi di quelle, viste le temperature e che no, di norma le auto elettriche non esplodono e non favoriscono il riscaldamento globale…
Io vado in un paesino della Puglia almeno due volte nell’anno e, non essendoci purtroppo colonnine di ricariche sono costretto a ricaricare con il carichino collegato ad una presa tramite una finestra di casa di mia madre (odio questa situazione e l’ho fatto presente ad un funzionario comunale). Purtroppo a volte il problema c’è, ma chi fa sarcasmo ha poco da farlo (in Francia causa scioperi vari per il caro carburanti non si trova un distributore aperto, in Italia non ce la passiamo meglio dando un’occhiata ai prezzi di diesel e benzina) e dovrebbe invece avere ammirazione per chi osa comprare una elettrica con i pro e con i contro che, ripeto, purtroppo ci sono.
Vi ricordate le magliette con stampata la striscia obliqua “tipo cintura di sicurezza”, in voga a Napoli per evitare le multe? Prevedo che presto vedremo le finte colonnine da portare con se e poi appoggiare accanto alla macchina per simulare una ricarica e poter parcheggiare ovunque….
Se uno maldestro pedone inciampa cade e si fa male il sig.re deve vendere la tesla ed aggiungere anche qualcosa per ripagare i danni, non credo che l’assicurazione scucirebbe un solo centesimo.
Mia cognata anni orsono inciampò e cadde nel centro a Verona a causa di un marciapiede dissestato rompendosi tibia e perone nella caduta, dopo anni di cause e perizie il comune ha risarcito tutto compresi avvocati e perizie stesse, il conto sfiorava i 40.000€
Auguri quindi ai “ricaricatori dal filo volante”!
Inciampare in un cavo ad 1,5 metri da terra?
Ma manco un fosse un Wafusso.
Un avvocato si fregerebbe le mani a leggere questa frase, vediamo il bicchiere mezzo pieno: almeno si da lavoro alla categoria!
Mi piacerebbe sentire con giustificherebbe l’essere inciampato e caduto con un cavo ad 1,5m di altezza. L’avvocato senza clienti, si sfregherebbe le mani, tanto il suo compenso lo prende a prescindere dalla sentenza.
L’avvocato serio gli direbbe di levare le chiappe dal suo ufficio
chi fa da se fa per tre. bravo
👍
Ma noi non siamo la fantastica “nazione” del Sole che manda Draghi a promettere a Bruxelles che, con i soldi di Bruxelles, installerà 70 GW di rinnovabili in tre anni, …mentre 250 GW installabili con soldi privati sono in attesa di autorizzazione a Roma, da dove Draghi è partito?
…e ci stupiamo perché un cittadino qualsiasi che ha acquistato un elettrodomestico che non può portarsi in casa per attaccarlo alla presa elettrica decide di portare invece con una prolunga l’elettricità fino all’elettrodomestico stesso, ricordandosi del detto se Maometto, famoso cittadino romano, non va alla montagna…
Direi che gli italiani, con il Corriere, Dagospia e i social stanno per vincere il premio “popolo comico del millennio”.
Però, ad essere onesti, i foglietti bianchi di avviso della presenza del cavo li aveva messi, no? 🙂
Mentre leggevo, all’inizio, ho pensato: “ma se abitava più in alto rispetto al piano terra, o non trovava posto sotto la sua finestra, che faceva?”.
Ci ha pensato il Sig. Villi a farmi capire: “cavo arancione di 20 metri”! 🙂
Che è pure più visibile dei foglietti (se non sei cieco o ipovedente).
In ogni caso, il fatto che a Roma ci siano colonnine pubbliche disponibili non proprio sotto casa, non “viene incontro” alla pigrizia ed all’utilità pratica individuali.
1) andare ad una colonnina significa muoversi a piedi 2 volte: dalla colonnina a casa quando si inizia la carica e da casa alla colonnina per riprenderla al termine (o avere qualcuno che ti porta e ti riaccompagna);
2) a Roma non è facile trovare il posto per l’auto proprio sotto casa per strada, e quando torni dalla colonnina dove la metti?
Una cosa è certa: l’Italia, dal punto di vista storico, architettonico ed urbanistico/viario, non è la miglior sede mondiale per una elettrificazione che sarebbe ottimale, come diciamo spesso, se hai dove caricarla a casa. Perlo, ovviamente, per le città storiche, dove più di tanto non puoi fare, se hanno da mille anni in giù (o in su? Decidete voi).
———————————————————————
Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-17/10/22)
Giorni di utilizzo: 685 (Km/gg: 21,63)
Viaggi totali: 873 (Km/viag: 16,97) (2022: 377 16,38)
Km totali: 14818 (2022: 6175)
Km a ZeroEm: 12431 (84%) (2022: 5584 90%)
Litri benz cons: 133,12 (2022: 34,35) – Km med tra pieni: 3705
Cons WLTP: 111,31 Km/l (2022: 179,76 Km/l)
Cons a ZeroEm: 15,08 kWh/100Km (2022: 13,14)
Cons comb equiv: 20,65 kWh/100Km (2022: 16,83)
Cons comb equiv: 43,1 Km/l (2022: 52,87)
Emissioni di CO2: 21,38 g/Km (2022: 13,24)
CO2 recuperata: 1,76 Tonnellate (-45%)
Aut elett vita: 61,8 Km (69,5 car.100%) (2022: 71,87)
Percor: Urb 54,6%-Altu 2,5%-Aut 17,6%-Extr 25,3%
Eppure c’è chi sostiene che 1 Italiano su 2 ha un box e/o un garage.
A Napoli come a Roma ci sono strada stracolme di edifici a mo di alveari… strade strapiene di auto parcheggiate la notte.
1 Italiano su 2 possiede un Garage e/o Box……
Quel tale si chiama Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), a seguito del censimento 2001: 68% delle abitazioni dotato di posto auto.
La statistica è quella cosa per la quale, se lei ha mangiato un pollo ed io niente, abbiamo in verità mangiato mezzo pollo a testa ..
Il censimento no: è la rilevazione casa per casa, famiglia per famiglia. E L’Istat non è Trilussa.
Quanti hanno il box usato come cantina deposito e l’auto lasciata in strada? Ne conosco parecchi.
Credo che il problema non sia tanto che non ci sono i box nelle case (le statistiche sono chiare), ma il fatto che le nuove auto medie nei vecchi box non ci entrano più dentro. Nel mio condominio, ad esempio (18 famiglie e 14 box, con altri 9 posti auto in cortile), siamo solo in 6 che hanno un’auto che entra nel box (che sono di una 40ina di anni fa) e la mia ci entra al pelo. I nove posti auto nel cortile sono tutti pieni (di enormi macchinoni diesel) e chi arriva tardi deve anche parcheggiare l’auto nel parcheggio pubblico di fronte pur avendo disponibili 8 box liberi, o quasi… I box sono infatti usati per lo più come magazzino. Del resto solo io ho un’elettrificata, quindi, per ora, loro non “sentono il problema”. Ma credo che prima o poi se ne accorgeranno, e forse ripenseranno alle mie richieste di piazzare i pannelli FV sul tetto e di strutturare l’impianto elettrico per future maggiori erogazioni (tutti contro perché “interessa solo” a me). Le auto le fanno sempre più lunghe e larghe, mentre i box quelli erano e quelli restano. Vanno bene al massimo per utilitarie (che ora, molte sono più “grandi” di una vecchia VW Golf), anche perché molti condomini mi chiedono “ma come fa ad entrare tutti i giorni in quel buco?”. Per rimanere sul “piccolo”, pensate ad una VW Polo di 30 anni fa e confrontatela con una Polo di oggi.
Non ho i soldi per acquistarla, e questo taglia la testa al toro, ma comunque la Tesla che mi piace di più, la Model S, non potrei metterla in garage. Quindi, non potrei caricare a casa. Oppure, cavo arancione di 20 metri? (Apriti cielo i condomini!). 🙂
In ogni caso, tra le tante analisi fatte due anni fa prima di acquistare l’auto, oltre al prezzo, al tipo di carrozzeria ed alle condizioni d’uso che dovevano consentirmi di adoperare il meno possibile il termico, una delle valutazioni è stata: “ci sta in garage?”.
Fortunatamente si, per 14 cm in profondità e grazie agli specchietti reclinabili automaticamente che mi consentono circa 5 cm “di luce” per parte in ingresso! Con molto “occhio” necessario.
E posso caricare a casa (ahimè, a che prezzi ora!).
———————————————————————
Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-20/10/22 – h: 11:37)
Giorni: 687 (Km/gg: 21,61)-h guida: 429:44-h viag: 1001:33
Viaggi totali: 878 (Km/viag: 16,91) (2022: 382 – 16,25)
Km totali: 14849 (2022: 6206)
Km a ZeroEm: 12462 (83,9%) (2022: 5615 – 90,5%)
Litri cons: 133,12 (2022: 34,35)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3712
Num ricariche: 368 (al 100%: 77%) (2022: 159 – al 100%: 96%)
kWh cons: 1879 (2022: 737,8) – Km/kWh: 6,63 (2022: 7,61)
Cons WLTP: 111,55 Km/l (2022: 180,66 Km/l)
Cons a ZeroEm: 15,08 kWh/100Km (2022: 13,14)
Cons comb equiv: 20,63 kWh/100Km (2022: 16,82)
Cons comb equiv: 43,14 Km/l (2022: 52,93)
Emissioni di CO2: 21,34 g/Km (2022: 13,17)
CO2 recup risp auto prec: 1,76 Tonn (-45,2% su emis x prod)
Auton elett vita: 61,6 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,56)
Percorsi %: Urb 54,7%-Altu 2,5%-Autost 17,6%-ExtrUr 25,2%
Percor Km: Urb 8122-Altu 377-Autost 2608-ExtrUr 3742
%Viaggi: Sole 61%-Piog 7,5%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,3%
Per me è fake.
Giusto per fare notizia.