Ue, Ribera respinge le destre: “Meno fossili e stop alle auto a benzina nel 2035”

crisi climatica

Teresa Ribera, candidata al ruolo di Commissario Ue alla Transizione energetica non ha dubbi: per un prezzo dell’energia più basso, l’Europa deve ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili. Per passare alle rinnovabili e alle altre tecnologie senza emissione di gas serra entro le date già previste da Bruxelles. Confermata la data del 2035 per lo stop a nuove auto alimentate da benzina e gasolio.

Era una delle audizioni più attese, prima del voto finale sulla Commissione. E l’esponente socialista spagnola non ha deluso le aspettative. Le sue posizioni sono molto chiare, confermando le date già stabilite da Bruxelles nel passaggio alla transizione energetica e l’elettrificazione dell’economia.

L’Europa – è la sua sintesi – deve ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per aumentare la competitività economica. Arrivando così a pagare un prezzo dell’energia più basso delle medie attuali.  In sostanza, sarebbe lei a organizzare i prossimi passi del Green Deal della Ue. Orientando le scelte nei diversi settori, dall’energia ai trasporti, passando per l’ambiente, il commercio internazionale e le attività industriali.

Ribera ha confermato la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai precedenti livelli del 1990

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen l’ha indicata come vicepresidente esecutiva per una “transizione pulita, giusta e competitiva“. Ribera punta a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e ad accelerare il passaggio alle rinnovabili. In sostanza, si mette in scia con il rapporto sulla competitività presentato il mese scorso da Mario Draghi alla Commissione Ue.

Ribera intende utilizzare gli strumenti della politica di concorrenza dell’UE per ridurre il prezzo dell’energia, abbassando i costi per cittadini e imprese. E Come? Riducendo la dipendenza dai combustibili importati. Sebbene non abbia fornito dettagli specifici sulle misure da adottare. Ha anche proposto di aggiornare le linee guida sugli aiuti di Stato, evitando una “corsa ai sussidi” tra i Paesi UE, che potrebbe distorcere la concorrenza.

“Evitare qualsiasi ritardo nella transizione energetica”

Ribera ha confermato l’impegno ad estendere il mercato della CO₂ anche alle tecnologie per la rimozione delle emissioni, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio, e ha ribadito il divieto delle auto a combustione entro il 2035. “Dobbiamo evitare qualsiasi ritardo nella transizione energetica e nella decarbonizzazione dell’industria per guadagnare competitività”, ha affermato.

Ribera ha inoltre mantenuto una posizione neutrale sul nucleare, ritenendo che la scelta spetti ai singoli Stati membri. Durante la stessa audizione, il francese Stéphane Séjourné, candidato per la Strategia industriale europea, ha enfatizzato l’importanza del settore fotovoltaico europeo com settore strategico. Per quanto, come sottolineato dall’associazione Solarpower Europe, non abbia presentato proposte concrete. Sia per gli aiuti economici al settore, sia per la semplificazione delle procedure. Arriveranno dopo l’insediamento della Commissione.

Visualizza commenti (58)
  1. Per fortuna che siamo in Europa altrimenti avremmo l’immigrazione di ritorno dall’Italia all’Africa con gli scafisti Libici che fanno andata e ritorno carichi, doppio guadagno. Vorrei proprio vedere se i Libici apriranno un Lagher in Congo per gli italiani in attesa di identificazione e collocazione se inviarci in altri paesi Africani prima di schedarci se siamo sicuri. 🤷

  2. quanti Palmiri Cangini che girano al (n)europarlamento..

    “bisogna fare, dobbiamo e blablabla”.
    “quindi che soluzioni propone?” non lo so, ma i fatti mi cosano..

    questi usano scientemente parole che la parte ideologica vuole sentire, giusto per essere eletti, ma nel concreto idee su come realizzarle ZERO.

    leggevo, ad esempio, che “basterebbe” fotovoltaicizzare 1/96 del sahara per dare energia a tutto il pianeta.
    ma è meglio che sia la gente comune a riempire (a proprie spese) i tetti.. 👌

    è più conveniente parlare/lamentarsi di quanto piova causa cambiamento climatico (e che non arriveremo al 2026) che creare sfoghi adatti a quest’acqua in più: ho persino letto in queste pagine che è inutile pulire i fiumi perché non riusciranno a contenere tutta la pioggia che avremo andando avanti..

    1. mario milanesio

      “…è più conveniente parlare/lamentarsi di quanto piova causa cambiamento climatico (e che non arriveremo al 2026) che creare sfoghi adatti a quest’acqua in più…”

      ma tu qualche studio di idraulica c’è l’hai?
      hai idea di come viene progettata una banale grondaia?
      ti rendi conto che se cade il quadruplo dell’acqua all’unità di tempo
      con ragionamento lineare servirebbe una sezione trasversale pari al quadruplo?
      e ti aggiungo:
      in realtà nemmeno basta, perché gli effetti non lineari del problema fanno sì che nemmeno il quadruplo basterebbe

      Se infine a Valencia è caduta in 8 ore la pioggia che nel precedente disastro del 1957 cadde in 42
      parliamo di una portata pari a 5,25 volte in più, non quadruplo….

      vedi un po’ tu se quel che scrivi non è roba da Palmiro Cangini

      1. mi hai convinto.. che la comprensione dello scritto non è il tuo forte!!

        ribadisco, ciarlare, ciarlare e ciarlare che ci vuole meno CO2 altrimenti moriamo tutti affogati è cosa buona e giusta, mentre, per il tuo pensiero, dragare (aggiungere profondità), tenere pulito e controllati corsi d’acqua e fiumi è inutile perché a valencia è piovuto troppo.
        hai presente quanto si alza il letto di un fiume dopo una piena a causa dei sedimenti?
        perdonami, ma che studi ha fatto la bidella che ti ha istruito?

        l’assunto è CHE PIOVERA’ SEMPRE DI PIU’: proprio per quello si dovrà parlare meno e “muovere le mani” per adeguare.
        teoricamente niente di complicato da comprendere 🤷‍♂️

        PS: ci vuole una bella manifestazione in piazza così si ferma la pioggia, questo è il modus operandi 👍

        1. mario milanesio

          @cristiano
          mi sembra che al tuo ragionamento manchino due cose:
          – cautela dialettica
          – nozioni di idraulica
          Per il resto tutto ok.

  3. Beh… non mi sembra che stia andando benissimo il percorso della Signora in questione per diventare vice presidente.

    Si prospettano 15gg interessanti per la Von Der Leyen….

    Si dice che la speranza sia l’ultima a morire, ma fa ridere che questa maggioranza di incapaci sia stata voluta ed imposta con veti anche dal un certo Sig. Scholz che ora si ritrova con le brache calate difronte anche al suo partito che ha deciso di non ricandidarlo alle prossime elezioni di Febbraio 2025.

    1. mario milanesio

      @Antonio
      a me fa sorridere quanto i sovranisti blaterassero che avrebbero sovvertito le gerarchie in parlamento
      e invece, pur essendo cresciuti alle elezioni,
      numeri alla mano nulla possono fare:
      l’unica maggioranza possibile è quella PPE, Socialisti, Liberali e Verdi

      perché numericamente ci starebbe una maggioranza PPE Patrioti e ECR con qualche transfuga,
      ma nei fatti metà PPE se ne andrebbe.

      quindi:
      il Green Real resta (e meno male)
      i sovranisti hanno vinto il trofeo vittoria di Pirro
      e siamo punto e a capo.

      circa gli “incapaci”
      mi pare che chi li definisce tali non abbia poi avuto quei grandi successi,
      dove son passati i sovranisti non mi sembra che sia cresciuto l’Eldorado.

      o sbaglio?

          1. mario milanesio

            non conosco abbastanza il diritto comunitario per dire di più,
            posso riportare la composizione del parlamento UE, poi ognuno si fa i conti con la calcolatrice:

            https://www.politico.eu/europe-poll-of-polls/european-parliament-election/

            PPE + ECR + Patrioti: 350
            PPE + ECR + Renew: 343
            PPE + ECR + Patrioti + Renew: 427
            maggioranza 361

            faccio presente che PPE e ECR fan fatica a stare insieme,
            PPE e Patrioti è mooooolto più difficile
            Patrioti e Renew vuol dire mettere insieme Le Pen, Macron e Orban, e Tusk del PPE che guarda sull’uscio

            direi che la baggianata che le destre hanno vinto le elezioni è smentita dai numeri,
            se per vittoria si intende qualcosa di diverso da una vittoria di Pirro (perchè, numericamente, le destre sono cresciute)

          2. mario milanesio

            @Lucio Rossi
            “…quindi passeranno mesi a nominare commisioni e farsele bocciare?…”
            pare sia così: verrebbe nominato un nuovo presidente di commissione incaricato, nuovo giro tra i governi, nuove nomine dei commissari, nuove audizioni, ecc.

            sarebbe una catastrofe.
            mi auguro che prevalga il buon senso e che le parti in gioco rispettino gli accordi tracciati a luglio nella attuale maggioranza (se c’è ancora)

            ma se qualcuno sa qualcosa in più….leggo ben volentieri

        1. mario milanesio

          chiacchiere.
          quando vedremo una commissione con maggioranza Venezuela
          allora sarà realtà.
          non escludo accada, ma so proprio curioso di vedere Tusk fianco a fianco con Diritto e Giustizia, o i popolari con Orban filorusso, o Macron con Le Pen.

          poi, per carità, magari ci americanizziamo pure noi e la fiction diventa realtà.

          comunque non ho notizia di nessuna società o comunità umana
          che abbia prosperato inseguendo il “cupio dissolvi”

  4. Tra l’altro, con il settore delle rinnovabili lo sviluppo è doppio, sia energia meno cara, che più posti di lavoro

    > in europa nel 2023, Irena stimava 1,8 milioni di lavoratori nel settore rinnovabili, e siamo ancora all’inizio della crescita sel settore, che dovrebbe almeno triplicare
    https://www.irena.org/News/pressreleases/2024/Oct/Highest-Annual-Growth-of-Renewables-Jobs-in-2023-Reaching-16-point-2-Million-IT

    > per l’Italia, Energia Futura stima che potrebbero aggiungersi, ai lavoratori di settore già impiegati, altri 540.000 addetti
    https://www.elettricitafutura.it/News-/Comunicati-Stampa/A-A-A–Offresi-540-000-nuovi-posti-di-lavoro-nella-filiera-elettrica-in-Italia_5036.html

    Di cinese nel settore rinnovabili europeo e italiano, ci sono gli accumuli a batterie, ma che si iniziano a produrre anche in europa, e quasi tutte le celle dei pannelli solari, che però sono una parte piccola ed economica degli impianti fotovoltaici

    ma se si guarda alla catena del valore del settore, il 80-90% del fatturato è materiale o lavoro europeo, con in prima linea già ora Germania ed Italia anche come esportatori;
    con le altre fonti energetiche invece ci sono più costi ed emorragia di soldi verso l’estero

    Esempi di prodotti italiani:
    – elettronica di potenza, trasformatori, inverter
    – semiconduttori e componenti in carburo di silicio
    – cavidotti alta tensione per le reti e per l’eolico off-shore (es. Prysmian, ex Pirelli cavi, mi pare 4000 km anno di cavidotti esportati)
    – pompe di calore
    – colonnine di ricarica
    – costruzione moduli fotovoltaici (con le celle cinesi)
    – accessori e supporti per fotovoltaico
    – turbine eoliche e i loro riduttori meccanici
    – turbine, valvole idrauliche, condotte, per sistemi di pompaggio idroelettici
    – cantieristica e opere accessorie
    – studi di progetto e pratiche autorizzative
    – installazione e manutenzione

    1. Sottoscrivo. Nel settore delle rinnovabili si recuperano tantissimi posti di lavoro persi in tanti settori che ormai non sono più concorrenziali con i cinesi.
      Però, e mi limito solo all’Italia, ci si perde in chiacchiere sulla Von der Layen, come se fosse lei ad indirizzare il nostro futuro. Abbiamo la grande opportunità, che però doveva essere colta da tempo di renderci energeticamente indipendenti (anche se non sarà il 100% delle rinnovabili), ma nulla, siamo ottusi e invece di guardare al portafoglio, ci perdiamo in sterili polemiche sul nulla.

  5. Stefano Tetti

    Parole che rinquorano e danno una flebile speranza per il futuro. Grande punto interrogativo invece per le follie negazioniste di Donald Trump.

  6. Luigi Solazzi

    Finalmente sento un politico (Draghi docet) che afferma la cosa più sensata: se vogliamo essere competitivi dobbiamo ridurre il costo dell’energia. Se fate due conti, ogni prodotto ha un contenuto di energia enorme, praticamente il costo industriale è dato dalla materia prima (e anche qui molto dipende dal costo dell’energia per estrarla o riciclarla) e dall’energia impiegata per trasformarla. E il costo del lavoro? Sempre meno importante, con l’automazione. Il costo dell’energia è il vero game changer, che ci rende competitivi anche con la Cina. E anche le famiglie pagano una bolletta energetica salata, che può ridursi di molto. Oltre tutti i costi politici di legarsi con stati canaglia che ci tengono per il collo con i fossili. Si discute di incentivi: pensate quanto potrebbe costare meno un’auto con un costo dell’energia dimezzato. Basta tergiversare, daje tutta con le rinnovabili.

  7. Fortunatamente c’é chi tiene la barra dritta. Bisogna mettersi in testa che l’energia degli idrocarburi é troppo costosa, al di là delle emissioni, l’energia costosa ti mette fuori mercato perché con l’aumentare dell’automazione gli stipendi sono meno impattanti sui costi di produzione rispetto al costo energetico.

    1. antonio gobbo

      la UE tiene la barra dritta? …. si ma verso dove?
      La Commissione europea intende reindirizzare circa 400 miliardi di euro dal bilancio dell’UE, inizialmente destinato a ridurre le disuguaglianze economiche tra i paesi membri, al fine di spenderlo per rafforzare il complesso militare-industriale degli Stati e fornire aiuti militari all’Ucraina.
      forse pensano di fare dei carri armati “elettrici”

      1. Il problema poi è che non è previsto mezzo piano sensato di investimenti, siamo rimasti tremendamente indietro e andrebbero fatti investimenti enormi in ogni settori. A ciò poi andrebbero aggiunte leggi per limitare sia i paradisi fiscali che è assurdo che l’Europa ne abbia un botto dentro, sia i paesi che non rispettano i diritti dei lavoratori e li pagano una miseria senza tutele(continuo a pensare che ci siamo troppo espansi). È sicuramente importantissimo puntare alla transizione energetica ma se l’economia continua a crollare non sarà mai attuabile e quindi servono investimenti per riportare l’Europa nel nuovo millennio.

  8. Questa è la sentenza definitiva della morte della UE che rimane un gruppo di oligarchi che odiano i Popoli Europei e quindi devono distruggere l’economia della industria automobilistica

    1. Nello Roscini

      La “casta” europea la preferisco a quella itaGliana ; agli ottusi ,ignoranti, privi di visione ,politici italiani che da 20 anni anni ci hanno legato mani e piedi al gas e agli idrocarburi , per il tornaconto del partito se va bene , personale se va male ..

      vedere indicatori economici di Spagna e Portogallo , se la “cura” europea gli ha fatto bene
      o quella non applicata o applicata MALE italica ..

      crescita
      penisola Ibberica superiore al 2 percento
      Italia inferiore all’1 percento

      Portogallo Debito Pil inferiore al 100 percento
      Spagna inferiore al 108 percento
      Italia superiore al 134 percento

      la colpa è sempre l’Europa ?
      o forse è il 5G ?
      i vaccini covid ?
      o è l’ignoranza e la voglia di non cambiare niente ,
      tanto a destra che a sinistra in questo paese

      che io definisco mafio-fascio-sovietico-fantozziano
      dato che più di un milione di parass.. ,pardon “faccio cose vedo gente” ,pardon persone vivono di politica

      Viva la Troika ,
      speriamo che falliamo presto , non se ne po più di questa decadenza che sta per diventare secolare , dopo il breve periodo della ricostruzione post bellica ..
      Vjio la Merkel come commissario in Italia

  9. Siamo stanchi di respirare i veleni che produce la combustione di petrolio e gas con in più il regalo di tanti bei disastri ormai divenuti quotidiani. Se vi piacciono tanto mettevi un bel tubo di scarico nel vostro salotto, non perdetevi i loro benefici. I posti di lavoro che si perdono con la produzione di stufe si recuperano con l’economia rinnovabile.

    1. antonio gobbo

      si Giò credo infatti che in VW e stellantis stiano ora pensando di diventare tutti installatori di pannelli fotovoltaici …

      1. Salve Antonio, comunque con le rinnovabili si parla di milioni di nuovi posti di lavoro in europa, per produzione di componenti per il settore rinnovabili e reti elettriche (dopo la Germania siamo già il secondo esportatore europeo), e poi anche ditte di cantieristica, installatori e manutenzione

        cosa faranno le ditte di auto in europa si vedrà.. tra automazione spinta nelle fabbriche, concorrenza estera, delocalizzazione, di “operai” ci sarà un calo, piccolo o grande, e allora meno male che ci sono altri settori in crescita

        a me suona farlocco incolpare di queste tendenze storiche (trentennali) il tipo di motore.. è solita la retorica del caprio espiatorio ad es che usa il salvino per distrarre dai casini che il governicchio fa da noi; tecnica di distrazione; piuttosto, penserei che se non innovano abbastanza vanno a perdere più quote di mercato, i sindacati vogliono che spingano di più sull’elettrico proprio per salvare più posti di lavoro (goglare rai reply “la scossa elettrica”)

        1. antonio gobbo

          R.S. Hai detto bene “si parla” .. si parla in futuro, vedremo, se ci saranno le condizioni, se gli investimenti saranno adeguati, se il mercato sceglierà questo tipo di tecnologia … ecc ecc, per ora i milioni di posti di lavoro sono stati creati solo in Cina, magari in futuro anche da noi … vedremo e nel frattempo chi il posto di lavoro lo perde che fa … ? spera di trovare il posto in un call center quando avrà finito la NASPI?

  10. le centinai di migliaia di lavoratori che perderanno il posto di lavoro a causa di queste scelte demenziali volute dall’aristocrazia europea li andranno a prendere a casa. ci sarà un’altra rivoluzione francese

          1. antonio gobbo

            In Europa … tradotto in Germania, ottimo allora tutti a imparare il tedesco e emigrare in Germania … la più grande migrazione dopo quella degli gnu nel Serengheti, chissà se con la NASPI sarà previsto un corso accellerato di lingue.

    1. Guido Baccarini

      I milioni di persone che perderanno la casa e il lavoro (per perdita dell’intera fabbrica/ufficio) per colpa di quelli che la pensano come lei, ci sarà un altro medioevo.

        1. Guido Baccarini

          No, a Jack. A me fanno pena i lavoratori che pagheranno il prezzo della stupidità di chi non guarda in alto e lontano.

          1. antonio gobbo

            si certo meglio qualche cm in meno in una piena ( le ho già girato il link dove era indicato la % di impatto della CO2 a livello Europa delle auto, da dati della commissione europea, ovvero una parte del 30% stimato per tutta la mbilità pari al 12% globale) che considerare anche i lavoratori Stellantis e dell’indotto che perderanno il posto.

    2. Buongiorno Kendrick (Jack, Alfio, etc, etc)

      Francese anche no, Stellantis e Renault si stanno posizionando bene nei nell’elettrico, specie con gli ultimi modelli, e oltre a delocalizzare come sempre, mantengono gli stabilimenti e i fornitori in Francia

      poi parlando non solo di automotive, ma allrgando lo sguardo alle energie rinnovabili, sono in arrivo milioni di nuovi posti di lavoro, tra indotto, fabbricazione, installazione, manutenzione, investimenti e posti di lavoro pagati dal vantaggio economico stesso generato delle fonti rinnovabili rispetto alle altre già in pochi anni di utilizzo (ritorno di investimento molto breve), e ne avanza anche per abbassare il prezzo energia, che giova al resto delle industrie e delle famiglie

      1. R. S. …. milioni di post di lavoro? in Cina immagino, per l’Italia ci potrebbe postare qualche link da cui ha derivato queste previsioni? grazie

          1. antonio gobbo

            Ma che battuta diversamente intelligente 🙂 complimenti … e mi raccomando cacelli subito “democraticamente” la mia isposta.

        1. Salve Antonio, confermo i milioni di addetti in Europa (un paio ora, e molti di più a venire); ho cercato un paio di riferimenti, e li ho postati più sopra, magari interessasse anche agli altri

    3. Perderenno il posto non certo per l’EV che avrebbero potuto essere motivo di nuovo rilancio dell’occupazione e produzione, come potrebbe esserlo il settore delle rinnovabili se non fosse osteggiato dal governo che difende interessi lobbistici anzichè degli italiani.

    4. mario milanesio

      sai quanti hanno perso il lavoro a Valencia? e in Emilia? e in Polonia, in Libia, in Germania, in Belgio
      per le alluvioni degli ultimi 3 anni?

      e per la siccità?
      ti rendi conto di cosa comporta il cambiamento climatico lasciato a sè stesso? veramente pensi che non ti riguarda e non ti riguarderà mai?

      1. antonio gobbo

        Maro ok vero, ma qualcuo riesce a dimostrarmi che comprando una tesla o chi per lei in Europa questi eventi non sarebbero accaduti con il conseguente salvataggio di posti di lavoro, Forse il problema è un attimino più complesso di vendere qualche BEV da qui al 2035 … sempre che poi la gente le acquisti come sembra non stia succedendo per i motivi che tutti ben conosciamo, lei che dice
        PS non dico che sia inutile ma se non si risolvono globalmente TUTTI i problemi legati all’inquinamento questi provvedimenti saranno solo un pagliativo.

        1. ci posso provare ad argomentare:

          il danno da riscaldamento climatico non è nero o bianco, ma è progressivo e cumulativo, in proporzione alle emissioni di Co2 immesse in atmosfera

          se al posto di un auto termica nuova ne viene venduta una elettrica, negi anni successisi verranno immesse nell’aria decine di tonn di Co2 in meno, le temperature medie saranno leggermente minori rispetto ad aver proseguito vendendo auto nuove termiche

          le varie inondazioni ci saranno, ma leggermente meno violente (in proporzione al numero di auto termiche nuove non più vendute, cosi come anche alle altre azioni per ridurre le emissioni),
          e i danni cumulativi nei prossimi 50 anni dovuti ai cambiamenti cliamtici saranno un po’ meno ingenti, le migrazioni di popolazioni dovute al clima un po’ meno intense, etc

          1. antonio gobbo

            Ho già postato in un altra discussione la % (dati commissione europea che stima il 30% della CO2 a carico dei trasporti con un 12% circa a carico della mobilità privata) per cui questa componente è indiscutibile, discutibile è invece la quantità di denaro riversato per la sola elettrificazione delle auto rispetto alle altre fonti inquinanti, ma ormai certe decisioni sono state prese senza una analisi corretta dei rimedi e della proprzione dei soldi necessari a risolverli, per cui si è investito un sacco sul settore automotive, per scoprire solo dopo che questo non è per 1000 motivi apprezzato dai cittadini (costi, autonomia, mancanza ricariche ec ecc) e molto meno su altre fonti di inquinamento.
            Io NON HO MAI DETTO CHE L’AUTO ELETTRICA SIA SBAGLIATA, io ho detto che per una sua adozione occorre che vi siano costi e infrastrutture adeguate, COSA CHE AD OGGI NON C’E, e imporla come dicktact non funziona e non funzionerà anzi porterà le persone a tenersi le loro auto inquinanti peggiorando il sistema.
            Ma se vui credete altro che devo dire … me ne farò una ragione

        2. Antonio … se abbiamo una crisi climatica planetaria, oramai sulla soglia del Non-ritorno (!!) è a causa di 100 anni di uso smodato di idrocarburi liquidi, gassosi e solidi.

          Non è certo una Tesla (o altre BEV) a far rientrare le temperature nelle soglie di sopravvivenza.. ma è l’ INSIEME di tutti i processi produttivi e l’uso di energie Senza ulteriori Emissioni di Clima-alteranti (per di più tossici ed inquinanti ) che ci porta verso una attenuazione e (si spera ) un ritorno a valori accettabili per la sopravvivenza e vivibilità in tutto il pianeta.

          L’usare NEV/BEV porta ad usare di più energia Elettrica, e sempre di più prodotta con F.E.R. (quindi ad impatto Zero o ridottissimo rispetto alla filiera idrocarburi ) ed anche a diminuire e -sperabilmente – poi azzerare estrazioni/raffinazioni e trasporti di idrocarburi da un continente all’altro … visto che ogni nazione si potrebbe autoprodurre la corrente “pulita” .. noi Italiani in particolare !

          Stessa cosa devono fare le Aziende (di tutti i settori e grandezze ) ma anche perché Perdono Competitività se restan legate a costosi processi ad idrocarburi (e rischian pure divieti di vendita in mercati più accorti di noi sulle politiche ambientali )

          Per le abitazioni è un problema molto più complesso, visto che in Italia abbiamo un gran patrimonio edilizio o antico o realizzato nel dopoguerra, quindi ad elevato consumo energetico e grande difficoltà ad essere coibentato e dotato di sistemi di climatizzazione più puliti; tra l’altro il nostro posizionamento non rende ottimali le Pompe di Calore a bassa temperatura per il costo ( ci siamo impoveriti parecchio rispetto ai nord europei ) ma anche per l’usabilità, visto che anche in questi giorni passiamo da temperature tiepide (o ben sopra le medie stagionali ) a giorni molto freddi .. e questi impianti si “adattano” molto lentamente alle variazioni repentine…. Nonostante ciò ci dobbiamo impegnare per trovare soluzioni adeguate per efficacia nei risultati sia di abbattere le emissioni e nel climatizzare adeguatamente residenze, uffici ed ambienti di lavoro… in un range di temperature Ragionevoli ( per anni io e mia moglie abbiamo lavorato con temperature assurde per le richieste di colleghi/dirigenti che impostavano gli interni a 24 gradi in estate e 26 in inverno .. con scarti di +/- 10 gradi rispetto all’esterno ! fa anche male alla salute questa esagerazione ).

          Non ci resta molto tempo… pochi anni… in cui dobbiamo già riuscire a sopravvivere ai disastri ambientali oramai parte delle nuove “4 stagioni” (uragani autunnali, siccità invernale, siccità primaverile/estiva e poi nuovamente uragani estivi).

          1. antonio gobbo

            Damiano hai ragione, ma analizzando le fonti inquinanti (su cui investire denaro OGGI) si scopre che l’automotive pur avendo in passato contribuito parecchi all’aumento della CO2, è ben altro che la prima, qui c’è gente che al contrario tuo crede che acquistando una tesla o un eC3 si salvi il pianteta, occorono studi precisi (non certo fatti da cinesi pro domo loro) e tempistiche realizzabili, le bacchette magiche non ce le ha nessuno, cion dotazione di fondi adeguati al problema, cose che oggi mancano, non è coi dictack e con le imposizioni che si risolvono questi tipo di problemi, o meglio si possono fare dopo aver adeguato le infrastrutture e calmierato i prezzi … sangue dalle rape nessuno ha ancora imparato a farlo.

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