Home Aziende Rete all’idrogeno: Nikola-IVECO-OGE in Germania, 23 big in Europa

Rete all’idrogeno: Nikola-IVECO-OGE in Germania, 23 big in Europa

2
tete idrogeno
Il Master a idrogeno, qui in rifornimento, arriverà entro il primo semestre 2020.

Una rete all’idrogeno per l’Europa. E’ sul trasporto che si articola il contrattacco dell’idrogeno nella strategia energetica europea contro le emissioni di CO2. Alleanza a tre per la distribuzione in Germania e lancio di un mega progetto di riconversione della rete di gasdotti europei, oggi utilizzati per il trasporto del metano.

Alleanza a tre per rifornire i camion tedeschi

rete idrogeno
Il Nikola One, camion a idrogeno fuel-cell.

Nikola Corporation, IVECO e OGE uniscono le forze per creare una rete di rifornimento di idrogeno in Germania per veicoli pesanti. La rete comprenderà i collegamenti fra i luoghi di produzione dell’idrogeno verde da elettrilisi dell’acqua e le stazioni di rifornimento. Sfrutterà i 12.000 km di gasdotti gestiti dalla società tedesca OGE, mentre NiKola e IVECO si occuperanno principalmente degli impianti di produzione tramite elettrolizzatori e dell’erogazione. Nikola sta sviluppando una gamma di camion elettrici, sia a batteria sia celle combustibile a idrogeno. la società americana è partecipata da IVECO, la società del gruppo italiano CNH che produce camion.

Dal metano all’idrogeno, per 40 mila km

rete idrogeno

Frattanto 23 aziende europee hanno presentato ieri il piano per realizzare nel Vecchio continente una rete di gasdotti di quasi 40mila chilometri per il trasporto dell’idrogeno. Si realizzerà così l’European Hydrogen Backbone (EHB) del consorzio Gas for Climate. Il costo dell’investimento potrebbe toccare gli 80 miliardi di euro e i promotori premono sull’Unione europea perchè lo cofinanzi.

Del consorzio fa parte anche l’italiana Snam. Il progetto della rete europea per il trasporto dell’idrogeno dovrebbe completarsi entro il 2040. Prevede in un primo tempo la connessione di tutte le infrastrutture di trasporto del gas naturale, fino a collegare 21 Paesi europei, poi l’adeguamento dell’esistente al trasporto dell’idrogeno miscelato al 10% nel metano.

Un terzo del futuro network europeo dovrebbe essere invece costruito ex novo.  I 40.000 km di rete avranno bisogno di un’iniezione finanziaria compresa tra i 43 e gli 81 miliardi di euro. Il documento riporta un costo medio di trasporto su 1.000 km compreso tra 0,11 e 0,21 euro per kg.

Daniel Muthmann, coordinatore della iniziativa EHB ha commentato: «Il nostro nuovo rapporto dimostra chiaramente che una infrastruttura pan-europea per l’idrogeno, che si basi per larga parte sul riutilizzo dell’infrastruttura a gas già esistente, è possibile».

—-Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

 

Apri commenti

2 COMMENTI

  1. Idrogeno: energie per produrlo, energia per trasportarlo e non disperderlo ( a bassa pressione), energia per caricarlo nei serbatoi ( alta pressione), fuel cells più batterie per utilizzarlo per la trazione ( una bella complicazione aggiunta su ogni automezzo) . Non vedo grandi vantaggi se non per chi come col petrolio avrà il monopolio di produzione, trasporto e vendita. Sono troppo pessimista?

    • Secondo me hai colto nel segno, andrebbe usato solo dove non ci sono alternative più ecologiche, tipo siderurgia e poco altro. È poco efficiente come vettore (restituisce circa il 40% dell’energia) e ad oggi non è che abbiamo tutta questa elettricità rinnovabile da buttar via, anzi…

Rispondi