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Retrofit elettrico, la resurrezione di vecchi macinini

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Retrofit elettrico. Un trapianto di cuore per mano di ‘manici’ esperti e voilà, inizia una nuova vita per auto che hanno alle spalle mezzo secolo di vita e di km.

Basta togliere il vecchio, esausto propulsore a benzina e sostituirlo con un motore elettrico nuovo di zecca, capace di rendere non inquinanti vetusti macinini. Che non potevano neppure essere classificate nei parametri ecologici dell’Unione europea (i vari Euro 1, Euro 2 ecc.), essendo state progettate e costruite quando ognuno poteva inquinare quanto gli pareva e piaceva. E così in Italia come in Francia, e persino in Australia, proliferano le officine specializzate nel retrofit elettrico. Ovvero dare nuova vita a macchine che hanno fatto epoca. Come il Cinquino della Fiat o la Mehari di casa Citroen. Per ora è roba da appassionati, ma col tempo potrebbe diventare un business su più larga scala. Come è stato per molti anni la conversione di vecchie auto in vetture a metano. Ma vediamo le storie di quattro cliniche specializzate in trapianti “con cuore elettrico”.

dal sito officineruggenti.com

Le Officine Ruggenti col vecchio Cinquino

Andrea Garibbo ha davanti a sé ogni giorno il caos di Milano ed è convinto che i motori elettrici abbiano un grande futuro, per salvare le grandi cittò dall’inquinamento e anche dal rumore. E così nella sua offiicina ‘Motori ruggenti’ si è buttato nel nuovo mondo delle batterie, partendo da una piccola macchina con un grande blasone: la Fiat 500, naturalmente non l’ultima serie in commercio dal 2007, ma l’originale, lanciata 50 anni prima e divenuta un fenomeno in tutto il mondo già negli anni Sessanta. Con 5.900 euro (più Iva) Garibbo ti sostituisce il vecchio motore con un’unità elettrica nuova di zecca: si parla di un’autonomia di circa 250 chilometri, con tempi di ricarica che vanno da un minimo di un paio d’ore (con cavi Mennekes da 22 Kw) a 4-8 ore (con cavi da 6Kw). Chi vuole avere un impatto economico più ‘dolce’, può evitare di acquistare le batterie e noleggiarle al costo di 89 euro al mese. Naturalmente c’è l’obbligo di aggiornare la carta di circolazione, ma non di riomologare l’auto con una nuova targa, grazie al cosiddetto Decreto Retrofit, entrato in vigore dal primo gennaio del 2016. Ed è una goduria stupire i passanti con il silenzioso incedere del motore elettrico (con batterie al litiio) , mentre tutti si aspettano lo sbuffare del motore termico della vecchia 500.

Non solo vintage per l’ex Ferrrari

La strada battuta da Garibbo è la stessa scelta da Denis Naletto, varesino, poco più che quarantenne. Dopo avere lavorato per marchi prestigiosi come Ferrari e Volvo (per quest’ultima anche in Svezia), si è messo in proprio con ‘clinica’ a Lozza, per curare le auto d’epoca di maniacali collezionisti. Ma la crisi ha indotto anche lui e il suo ‘Vintage Garage’ a battere nuove strade, come appunto la sostituzione dei vecchi motori con propulsori elettrici, un cocktail tra vecchio e nuovo nel quale Naletto sembra credere molto, con clienti non solo tra gli appassionati, ma anche tra grande aziende che ragionano sul come rendere sostenibili i veicoli più obsoleti delle lore flotte: l’Aeroporto di Malpensa, la Remax Italia e la stessa Rai si sarebbero fatte vive per il trapianto che allunga la vita delle auto più vecchie, per di più regalando loro la possibilità di accedere alle aree a traffico limitato, interdette anche alle più moderne auto a benzina o a gasolio.

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